Auto, ci sono Confindustrie coraggiose
Non vi sarà sfuggito che l’apertura del Sole 24 ore di oggi recitava “Incentivi o auto al disastro”. Solo che le virgolette non c’erano. Dunque l’appello della Fiat non veniva riportato come della Fiat, bensì integralmente fatto proprio dal quotidiano diretto dal molto “Fiat sensibile” Gianni Riotta. Nel pomeriggio la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha corretto il tiro, parlando della necessità del sostegno “a settori fondamentali”. Non citando l’auto da sola, estendendo l’elenco all’edilizia e ad altri, era una significativa presa di distanza, dall’apertura del Sole così netta a favore solamente di Torino. Ma l’esempio oggi viene da Berlino. Il presidente di turno di BusinessEurope, il network che unisce le associazioni industriali dei Paesi dell’UE, è un tedesco a nome della BDI, la Confindustria tedesca. Ebbene Junger Thumann non ha avuto dubbi né peli sulla lingua, affermando di essere “assolutamente contrario” alla decisione assunta dal governo Merkel di salvare OPEL e di pilotarla verso gli austro-russi di MAGNA. Il governo tedesco ha impropriamente interferito con il mercato, di fatto impedendo in Germania e altrove la spinta alle necessarie ristrutturazioni, visto che l’auto europea soffre di una sovraccapacità produttiva acclarata di almeno il 30 %. Parole di Thumann, confindustriale di Germania. Parole ben dette.