30
Nov
2009

Fiat e i sindacati nel pallone

L’incontro tra i sindacati della FIAT e il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, in merito alla situazione di Termini Imerese, si è aperto nel modo peggiore. Le parole di  Antonino Regazzi, segretario generale della UILM, che ha affermato di ritenere necessario che “Fiat indichi quali siano le condizioni per aumentare la produzione a 1,5 milioni di auto l’anno” indicano che i sindacati sono completamente al di fuori del mondo produttivo italiano. Read More

30
Nov
2009

Ferrovie: la nazionalizzazione inglese e l’illusione política dell’efficienza

Tra circa due settimane, il 13 dicembre, una parte delle ferrovie britanniche passerà in mano allo Stato. Questa rinazionalizzazione è un grosso passo indietro ed è dettata dalle difficolta economiche dell’operatore East Coast Railways. Il sistema di trasporto ferroviario britannico è stato privatizzato a metà degli anni ’90 e dopo un periodo di difficoltà si è rivelato essere il più efficiente in Europa, tanto da diventare un punto di riferimento anche nell’Unione Europea. Read More

30
Nov
2009

Non sanno quello che dicono

Pare che, prima di parlare, sia utile collegare il cervello. Forse i negoziatori danesi, nella foga di rendere vagamente utile, se ne sono dimenticati. La loro proposta di “compromesso” (ah ah) sarebbe assai comica, se non fosse tragica realtà. La tragicità non consiste nelle possibili conseguenze della bozza: non ce ne saranno, anche se verrà approvata. La tragicità consiste nel fatto che queste persone non si rendano minimamente conto di quello che dicono. Non vi chiedo di fidarvi di me, né voglio accompagnarvi per mano attraverso un lungo e intricato ragionamento. Solo una figura, e qualche numero.

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30
Nov
2009

Religione pubblica e minareti privati

Contro ogni previsione, il 57,5% dei votanti (quasi il 54% degli aventi diritto; un record) ha sancito il divieto di edificare nuovi minareti sul suolo svizzero. Nessun minareto potrà dunque aggiungersi ai quattro già esistenti (Zurigo, Ginevra, Winterthur e Wangen), in un Paese in cui la presenza islamica si aggira tra le 350 e le 400mila unità il 5% della popolazione. Prevalentemente giovani, di cui si pensa non oltre il 15% segua i precetti religiosi. La Lega esulta, e vince la consueta gara di chi le spara più grosse, proponendo la Croce sul Tricolore italiano e aggiudicandosi i titoli della stampa italiana. Ma, al di là della questione filo o anti Islam, c’è un aspetto che in queste ore tutti tralasciano. La proprietà privata.

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28
Nov
2009

13,9 contro 1,6, per 7,1

Il presidente della Conad, Camillo De Berardinis, non si arrende (per abbonati). I cinque impianti che la catena è riuscita ad aprire presso i propri supermercati hanno un erogato medio di 13,9 milioni di litri all’anno, contro una media nazionale nelle “normali” stazioni di servizio di 1,6 milioni di litri. E’ una sproporzione talmente evidente, da spingere necessariamente a porsi delle domande. Tanto più che, secondo De Berardinis, nei distributori Conad gli automobilisti hanno risparmiato mediamente 7,1 centesimi al litro – un valore enorme, reso possibile sia dall’incremento dei volumi, sia dalle condizioni vantaggiosi che un acquirente come Conad può spuntare. Questi numeri non sono però la testimonianza di un successo, ma di un fallimento. Perché in tutta Italia, Conad ha aperto solo cinque impianti, e i suoi concorrenti pochi altri.

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27
Nov
2009

Il vento del cambiamento soffia sul clima

Spettacolare aggiustamento di rotta da parte dell’Economist:

This newspaper believes that global warming is a serious threat, and that the world needs to take steps to try to avert it. That is the job of the politicians. But we do not believe that climate change is a certainty. There are no certainties in science. Prevailing theories must be constantly tested against evidence, and refined, and more evidence collected, and the theories tested again. That is the job of the scientists. When they stop questioning orthodoxy, mankind will have given up the search for truth. The sceptics should not be silenced.

Avranno anche loro letto le email dei climatologi?

27
Nov
2009

Sindaci per il federalismo? Solo chiacchiere se i tributi non sono “manovrabili”

Mentre da più parti (ieri ne parlava su “MF” Roberto Sommella) trapela qualche notizia in merito ai piani di Giulio Tremonti per una riforma delle aliquote Irpef (che l’anno prossimo potrebbero ridursi di numero, ma scendendo solo a 4 e nella migliore delle ipotesi a 3), al tempo stesso in Veneto, Lombardia e Piemonte sta iniziando a prendere quota un’iniziativa di sindaci – leghisti, ma non solo – volta a premere sull’acceleratore della riforma fiscale in senso federale. Read More

26
Nov
2009

Quando la politica procura strani compagni di letto: il caso del taglia-incentivi

Ricevo da una persona che segue molto da vicino il dibattito parlamentare sui temi energetici e, per ragioni professionali, non può esporsi col suo nome proprio. Credo però che queste riflessioni siano assai utili a capire le bizzarrie del momento, e del paese, in cui viviamo. (cs)

La semplice notizia di un emendamento taglia-incentivi al Cip6 e alle rinnovabili (appena ritirato) è bastata a far divampare un nuovo incendio in Confindustria. L’allarme lo han lanciato martedì i produttori di energia da fonti alternative e gli ambientalisti. A stretto giro sono seguite le voci preoccupate di viale dell’Astronimia e dei grandi produttori elettrici. Nel frattempo il ministro Calderoli, sospettato di sponsorizzare la proposta per conto di Antonio Costato (bestia nera degli energetici in Confindustria) denuncia adirittura di aver subito minacce di morte.

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26
Nov
2009

Landesbanken-Odyssey: i contribuenti tedeschi ringraziano

Continua il nostro Landesbanken-watch. Giusto così per non farci mancare il buonumore. Incominciamo con Bayern LB, sì proprio lei, la banca con gli alberghi a cinque stelle. Ebbene, la cassaforte bavarese, dopo i 10 miliardi di iniezione di liquidità garantiti dal governo regionale, pareva essere ormai al di là del guado, quando sono esplose le difficoltà di Hypo Group Alpe Adria, sua controllata rilevata improvvidamente nel 2007 e da sempre nota per aver problemi di capitalizzazione; HGAA ha dato chiari segnali di cedimento a causa del crollo degli affari ad Est, in particolar modo in Croazia, dove i fallimenti di piccole e medie imprese negli ultimi mesi si sono infittiti. Alpe Adria ha già ricevuto lo scorso anno 900 milioni di euro dal governo austriaco e 700 dalla controllante bavarese. Read More