25
Giu
2012

Le ridiscese in campo di Berlusconi e le sfide di Renzi – di Enrico Zanetti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Enrico Zanetti.

Qual è la cosa più sorprendente di un Silvio Berlusconi che parla a una platea di giovani di possibili ridiscese in campo e uscite dall’Euro? Senza alcun dubbio il fatto che ci sia una platea di giovani che sta ancora lì ad ascoltarlo.

Berlusconi ha 76 anni, ma soprattutto cinque tornate elettorali alle spalle in cui ha corso da premier, di cui due perse e tre vinte, per complessivi nove anni di  Palazzo Chigi.

Ha saputo affascinare e convincere milioni di italiani, non ultimo, ripetutamente fino al 2001, chi scrive.

Poi, però, dal 2001 al 2006, la spesa pubblica italiana è cresciuta in termini reali poco più del 21%: un dato che sarebbe sconcertante anche se in quegli anni avesse governato uno statalista convinto.

Nel 2008 ha avuto l’occasione di tornare in sella solo ed esclusivamente perché, nel biennio 2006-2007, dall’altra parte della barricata avevano fatto letteralmente pena.

Ciò nonostante, tra il 2008 e il 2011, Berlusconi è riuscito a fare peggio.

Da un lato, infatti, non è stato capace di fare altro che confermare, nella sostanza, le linee politiche del precedente biennio, basate sul graduale riequilibro del deficit attraverso l’aumento della pressione fiscale, perché di tagli della spesa manco a parlarne.

Dall’altro lato, ci ha aggiunto pure il carico di un corto circuito totale nel senso di opportunità, nel buon senso e nel buon gusto.

Tutte doti che, se vengono meno nella vita privata, è francamente escluso possano per magia persistere in quella pubblica.

È indubitabile che risulta assai poco allettante l’idea che tra un anno possa tornare al governo del Paese quella oligarchia di semi-leaders che guida da vent’anni il centro-sinistra italiano, ma la risposta a un pessimo cortometraggio già visto non può certo essere l’ennesimo remake di altrettanto pessimi film già visti anch’essi.

Nell’Italia dei giovani che si rassegnano alla cooptazione a vita, l’operazione del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, è coraggiosa e merita di essere sostenuta dalla società civile tutta, a prescindere dal fatto che, politicamente, ci si riconosca o meno nel PD.

Altrettanto sarebbe auspicabile accadesse anche su altri versanti politici, dove, per intenderci, sarebbe assai più tranquillizzante veder correre un Alfano contro Berlusconi e i maggiorenti del partito, piuttosto che con la loro benedizione.

Il resto del rinnovamento si giocherà con le nuove offerte politiche, per altro tanto più necessarie quanto meno convincente sarà quello interno ai partiti.

Il tutto avendo ben chiaro che non è certo il momento di fare vuoto giovanilismo anagrafico e che, se la gioventù è senza dubbio indizio di novità, in politica può tuttavia essere assai più giovane un sessantenne che non l’ha mai fatta, rispetto ad un quarantenne che la fa da vent’anni.

Ed è proprio di un parlamento, composto in misura assolutamente prevalente da cittadini giovani e meno giovani al loro primo mandato, che ha bisogno il nostro Paese.

Per essere un po’ meno vischioso nei complessi processi decisionali che sottendono ai veri cambiamenti e per essere un po’ meno renitente nell’abolire quei piccoli e grandi privilegi che, per chi è nuovo e non vi si è abituato, tali sono “senza se e senza ma”.

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7 Responses

  1. freedom

    Giannino con Renzi?
    L’ibl con Renzi?

    Perchè no?

    Gli stanno già facendo il “trattamento” demonizzatore.

  2. Paul

    Va bene, ma prima dell’età vorrei conoscere il programma politico, a parità di programma vada avanti il più giovane, a me sembra che il programma di Renzi non differisca poi molto nei fatti da quello di Bersani e compagni

  3. Bellissimo articolo per almeno due motivi.
    Uno, perchè sebbene non abbia capito ben la posizione di Renzi su alcuni punti, almeno è simpatico.
    Due, sono assolutamente d’accordo con il fatto che non conta l’età anagrafica, ma la capacità di portare “nuova linfa”. Anzi, spesso i giovani cooptati in politica sono degli yes-men, i primi della classe di un sistema che certo non pensano di modificare. Invece un “vecchio” con esperienze diverse, e magari con idee opposte a quelle che si stanno dimostrando non essere sostenibili, potrebbe essere una vera alternativa. Avete visto come s’intitola il mio blog?

  4. Luigi F.

    Caro signor Zanetti, fondamentalmente sono d’accordo con quanto lei scrive.
    Solo di una cosa devo dispiacermi di quanto da lei scritto.
    “Società civile” che sembra sempre indicare che abbiamo una società civile di pensatori, salottieri, onlus più o meno vere o finte e una Società INcivile di impresari, impiegati casalinghe, pensionati meritevoli dopo 38/42 anni di duro lavoro.
    Bene io sono un INcivile allora ma la società civile ( ovviamente sempre accuratamente di sinistra) non mi sembra che abbia fatto grandi cose negli ultimi anni se non fare livitare il debito assieme a quel falsi turlupinatori del signor Berlusconi e del signor Tremonti.

    Temo che oramai la nostra società si divida in due grandi gruppi

    1) Chi lavora, tenta di mandare avanti la baracca e nonostante questa “Corte dei Miracoli che ci amministra” tenta disperatamente di pagare l’enormità di tasse dirette, indirette e patrimoniali varie.
    2) I parassiti, o zecche che dir si voglia, che truccano il mercato, tutte quelle aziende controllate dallo stato e che truccano tutto il mercato di acquisto e gestione dei beni che passano dalla pubblica amministrazione oltretutto riusciendo comunque ad indebitarsi e arrivare al tracollo periodicamente, i 3 Milioni e passa di statali e quel milione di persone che vive direttamente di politica.
    Molti di questa a seconda categoria si fregiano del titolo di “Rappresentanti della società civile”.

    Quindi per finire:

    VIVA la società INcivile

    P.S.
    Giannino for president

  5. onleon

    Renzi è solo la controffensiva del Pd contro Grillo, dietro ci sono sempre i soliti noti!
    Berlusconi … non è più tempo di barzellette.

  6. Bruno

    “Qual è la cosa più sorprendente di un Silvio Berlusconi che parla a una platea di giovani di possibili ridiscese in campo e uscite dall’Euro? Senza alcun dubbio il fatto che ci sia una platea di giovani che sta ancora lì ad ascoltarlo.”

    Non c’è da preoccuparsi, la “platea di giovani” sembrava piuttosto una claque, però mal pagata e demotivata.
    Vedi filmati su internet.

  7. Kent

    egregio dottor commercialista Zanetti, non mi addentro nella sua professionalità che sarà certamente eccellente, mi permetto, invece, di criticare il suo intervento che giudica sul piano politico superficiale. Si perche lei ha messo in evidenza l’immobilismo del governo Berlusconi omettendo ogni e qualsiasi causa. Ha dimentcato, per esempio, i regolamenti delle due camere che impediscono il regolare andamento dei lavori parlamentari; ha dimenticato l’osruzionismo della sinistra e dei sindacati politicizzati (che nessuno ha votato per consentire loro di fare politica), etc. con la lista che è lunga e che lascio a lei immaginare vista che l’ha nemmeno sfiorta. nsomma, il suo intervento e come la descrizione di un incidente stradale che non accerta le cause. In tal caso assolutamente inutile ai fini delle responsabilità civili e panali.

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