5
Ott
2013

Alba Dorata: l’anima nera della Grecia moderna — di Athanasios Tsiouras

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Atlas Network.

Il 18 settembre, la popolazione greca apprendeva con stupore che un rapper di sinistra era stato assassinato e che un membro di Alba Dorata – il partito neonazista che un tempo rappresentava solo una frangia estremista, ma che ormai si trova al terzo posto nei sondaggi d’opinione – aveva confessato l’omicidio. Qualche giorno più tardi, tra il clamore generale che ne è seguito, il ministro degli interni trasmetteva al procuratore generale 32 casi penali connessi con Alba Dorata con lo scopo di determinare se il partito fosse un’organizzazione criminale. Il weekend successivo, 28 e 29 settembre, il leader di Alba Dorata Nikolaos Michaloliakos, altri quattro deputati e più di 20 membri del partito venivano arrestati con l’accusa di associazione a delinquere. La percentuale di Alba Dorata nei sondaggi crollava quasi istantaneamente di un terzo.

Si è trattato di un avvenimento che pochi avrebbero potuto prevedere tre anni fa, quando Alba Dorata faceva la sua prima apparizione sulla rete nazionale. Avveniva nel 2010, in quella che oggi sembra un’epoca lontana, durante il primo dibattito televisivo per le elezioni del sindaco di Atene dello stesso anno. Il conduttore annunciò che avrebbe concesso al leader di Alba Dorata un breve intervento fuori dal dibattito.

Il partito era stato escluso dai precedenti confronti televisivi per via della sua matrice nazista, e il suo leader fu ammesso solo dopo aver minacciato di fare causa.

Era la prima volta che la maggior parte del pubblico vedeva o sentiva parlare di Alba Dorata. Ma nei quartieri più poveri di Atene, dove risiedevano molti clandestini insieme alla popolazione greca impoverita, Alba Dorata stava già operando discretamente.

Con la promessa di proteggere i residenti greci dai criminali veri o presunti, rendendo i parchi-giochi accessibili solo ai bimbi greci, tenendo “a bada” gli immigrati, erano diventati una forza non ufficiale da non sottovalutare.

Eppure, in molti restarono sorpresi quando la lista di Alba Dorata ottenne il 5.3 per cento dei voti per l’elezione dei sindaco di Atene nel novembre 2010, entrando con un loro membro nel consiglio comunale. Con la sua nuova visibilità, Alba Dorata diffondeva il suo messaggio per tutta la Grecia: la crisi finanziaria era stata provocata dai politici corrotti di tutti i partiti, in concomitanza con gli “strozzini” internazionali che avevano contribuito ad accrescere l’odioso debito greco, e dall’occupazione da parte degli immigrati dei posti di lavoro che una volta andavano ai greci. Questo messaggio trovava seguaci in una società in cerca di capri espiatori – i clandestini e la casta politica “traditrice”. Nella primavera e nell’estate del 2011, proteste giornaliere si svolgevano fuori dal palazzo del Parlamento da sedicenti “cittadini indignati”, che alle volte minacciavano di occupare il Parlamento. Tutto ciò si rivelò un terreno fertile per nuove reclute di Alba Dorata, e il partito iniziò a registrare il 3-4 per cento nei sondaggi. I suoi risultati alle elezioni di maggio e giugno 2012 hanno raggiunto il 7 per cento.

Anche dopo il successo elettorale, il programma del partito di Alba Dorata consisteva solo in un paio di slogan: la colpa della crisi economica è di immigrati, politici corrotti e strozzini internazionali; i clandestini dovrebbero essere cacciati dalla Grecia con la forza, e il debito nazionale greco dovrebbe essere ripudiato. Alba Dorata ha votato contro tutte le proposte di riforma e si opponeva al “licenziamento dei greci dal settore pubblico” oltre che a qualsiasi riduzione dello stato. All’atto pratico, reclamava la “nazionalizzazione” di qualsiasi cosa a portata di mano (affermando di voler portare le aziende sotto il controllo della “nazione”, non dello Stato). A parte quello, le politiche di Alba Dorata erano carenti di dettagli. Non era neanche possibile dire quale fosse la loro posizione sull’Europa e l’euro.

Le sedi e gli uffici regionali di Alba Dorata hanno iniziato a comparire in tutta la Grecia e il numero degli affiliati cresceva. I membri del partito distribuivano cibo gratis solo ai greci. Nel frattempo,si diffondevanonotizie sulle molestie agli immigrati da parte dei simpatizzanti di partito. I deputati di Alba Dorata guidavano gruppi di simpatizzanti che ordinavano agli immigrati di mostrare i documenti. Il loro portavoce schiaffeggiò platealmente un membro del Partito Comunista in diretta televisiva, e i suoi esponenti iniziarono ad apparire in uniformi di partito e in formazioni militari. Spesso interrompevano le funzioni pubbliche e si infiltravano violentemente nelle cerimonie, in particolare alle feste nazionali o alle commemorazioni della Guerra Civile del 1946-1949. Sono stati creati campi di addestramento e I membri del partito offrivano lezioni di difesa personale, che iniziarono ad agire apertamente in spregio alla legge, a volte con la presunta complicità della polizia.

Poi è giunto l’assassinio del 18 settembre e i successivi arresti. Secondo la procura, le persone arrestate e la loro organizzazione sono implicati in almeno 10 gravi delitti, e sono accusati di avere reclutato anche minori per sostenere la causa. Se un’organizzazione criminale stava agendo da partito politico, allora l’arresto dei suoi membri è di certo un progresso. Ma dal momento che l’azione penale è stata avviata da un ministro schierato contro i membri di un partito politico all’opposizione, la rigorosa applicazione della legge e delle garanzie costituzionali per l’imputato sono cruciali: questo segnerà la differenza tra un’arbitraria repressione di governo e lfare giustizia.

Athanasios Tsouras è attualmente consigliere legale per il sindaco di Atene. Attivista libertaria, ha contribuito a fondare i partiti liberali e riformisti “I Liberali” (1999), “Alleanza Liberale” (2006) e “Drassi” (2009, di cui è stato Segretario Generale.

Ringraziamo lo Atlas Network e la Atlas Economic Research Foundation per la gentile concessione alla traduzione di questo articolo.

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