5
Mag
2012

Spending review? Forse è meglio fare le riforme

È la novità degli ultimi giorni ed ancora una volta è una parola inglese: spending review. Dopo la parola spread che è entrata nei vocabolari di tutti gli italiani in pochi mesi, ora è il turno di un altro termine di origine anglosassone.

Lo spread ha angosciato gli italiani e messo sotto pressione un’intera classe politica, mentre il nuovo termine dovrebbe essere un sollievo per i contribuenti.

Ma è davvero così? Come ci ricorda Oscar Giannino non è tanto il fatto che i tecnici siano commissariati dai tecnici a stupire, quanto il fatto che il Governo Monti ricorda che i tagli non serviranno a ridurre le tasse.

Si parla di meno di 5 miliardi di tagli, su una spesa pubblica che supera il 60 per cento del PIL e che in termini reali sta per abbattere gli 800 miliardi di euro: quisquiglie dunque.

Una cifra irrisoria nei confronti degli italiani che ormai pagano la benzina più cara d’Europa e che molto probabilmente subiranno l’aumento dell’IVA a partire da settembre fino a toccare il 23 per cento.

Il Ministro Giarda doveva avere già consegnato la spending review da alcune settimane, ma si è trovato in difficoltà. Per questa ragione aveva fatto “outing” dicendo che il suo era un lavoro immane ed impossibile da compiere perché negli stessi Ministeri vi erano forti resistenze. È la ragione per la quale è stato chiamato Bondi, il risanatore di Parmalat, un tecnico dall’indubbio valore.

Crediamo al Ministro Giarda, ma forse oltre ad una spending review, metodo già adottato nel lontano 1981, come ci ricorda il professore Ugo Arrigo, servirebbe una riforma complessiva dello Stato.

Il Governo è partito bene con la riforma delle pensioni, ma da dicembre in poi è rimasto bloccato tra i veti incrociati della larga coalizione di maggioranza.

Il Governo Monti rischia di diventare il Governo Prodi del 2006 dove i tredici partiti alla maggioranza non permettevano una governabilità.

Se la spending review portasse a 5 miliardi di euro di risparmi sarebbe un passo in avanti, ma forse tanto altro c’è da fare. Dalle liberalizzazioni a delle riforme complessive, dalla sburocratizzazione all’eliminazione di livelli di Governo.

Ad esempio, l’Istituto Bruno Leoni, ricorda sempre che l’eliminazione delle Province porterebbe ad un risparmio di almeno due miliardi di euro. La riforma Monti in realtà rischia di lasciare inalterati i costi delle stesse perché un accorpamento porterebbe ben pochi risparmi.

Nel trasporto pubblico locale i costi per veicolo italiano sono doppi rispetto a Svezia e Regno Unito. Perché? Non esiste una concorrenza nel settore ed è questa la principale problematica che anche in questo caso comporta un costo aggiuntivo per le casse statali di oltre 2 miliardi di euro.

I tempi per il pagamento delle tasse sono superiori a qualunque altro paese europeo e comportano un costo burocratico di decine di miliardi di euro per le imprese ogni anno.

Riprendendo il caso svedese, già ricordato pochi giorni fa su queste colonne, è mai possibile che la spesa pubblica svedese sia molto inferiore a quella italiana pur con dei servizi di un livello molto differente?

Nel 2011, mentre l’Italia affondava sotto il peso del debito pubblico che sfondava il 120 per cento, la Svezia diminuiva ancora il suo debito. Dal 2008, anno dello scoppio della crisi, il debito svedese ha registrato una riduzione dello 0,4 per cento fino ad arrivare al 38,4 per cento del PIL.

È mai possibile che in Italia non si facciano riforme serie che introducano una concorrenza vera in molti settori dell’economia come è stato fatto in Svezia negli anni ‘90?

Perché i politici non guardano i casi di successo europei, invece di litigare sui tagli da non fare?

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15 Responses

  1. john galt

    Oddio, spread e spending review saranno anche diventati luoghi comuni, ma non è che “fare le riforme” non si sia proprio mai sentito. Davvero, mi sfugge il senso di questo post.

  2. antonio

    Come si fa paragonare la Svezia all’Italia ?? La Svezia può battere tutta la moneta che le serve a costo zero, l’Italia deve andare prenderla da terzi (banche e fondi privati) pagandola un botto!

  3. nobilex

    antonio :
    Come è possibile paragonare la Svezia all’Italia ?

    Perchè è una tra le 20 democrazie occidentali con lui lo possiamo fare … con cosa la dovremmo paragonare? al Burkina Faso, alla Colombia o al Pakistan?

  4. angelo

    @john galt
    E’ v.ero, se n’è parlato, ma non si è agito com’era necessario.
    Oggi, più di ieri, è indispensabile e mi sembra giusto chiedere queste riforme

  5. @mbonva

    La spending review serve a poco se non si affrontano i processi operativi dell amministrazione. Per esempio, aprire o acquistare una societa’, autorizzare una infrastruttura. Individui i meccanismi doppi e ridisegni da zero l ‘ impianto di norme e leggj. Cosi’ riduci sia lo spending delle amministrazikni che – ben piu’ significativo – lo spending di cittadjni e imprese.

  6. Francesco P

    strong>L’Italia ha un deficit di competitività che è ancor più allarmante del suo debito pubblico. Stiamo perdendo competitività anno dopo anno e questo si traduce nella difficoltà di creare nuove iniziative industriali sia da parte di imprenditori nazionali che di investitori esteri.

    Purtroppo se non si interviene sulle istituzioni e sugli usi e costumi della politica e delle PP.AA., non è possibile realizzare un contesto favorevole alle riforme economiche ed alla crescita.

    Occorre agire sul fronte istituzionale per semplificare e razionalizzare la pletorica struttura dello Stato. Perché dobbiamo pagare 630 deputati, 315 Senatori più i senatori a vita, i relativi portaborse, gli impiegati delle camere, ecc., quando meno della metà garantirebbero rappresentatività ed efficienza? Perché 20 regioni e non 10? Perché avere Provincie e Comuni quando basterebbe un solo livello (1000 – 1200 Comuni bastano e avanzano)? Perché avere una Magistratura che, anziché essere autonoma, è “autoreferenziale”, con tutti i danni che il Paese subisce per l’incertezza interpretativa e i tempi d’applicazione del diritto? Perché i parlamentari non hanno alcun vincolo di mandato (art. 67 Costituzione)? Perché devono esserci sovrapposizioni e “vuoti” fra i compiti degli enti centrali e locali?

    Occorre agire sul fronte della legge ordinaria per:
    – istituire il maggioritario con collegi uninominali (il proporzionale non funziona con o senza preferenza);
    – abolire gli Enti inutili, le Comunità montane, ecc.;
    – introdurre delle serie liberalizzazioni per i servizi, gli ordini professionali;
    – snellire il mercato del lavoro (la riforma Fornero annacquata da residui dell’art. 18 e freni pesanti all’ingresso non serve a niente);
    – ecc.

    Occorre agire sul piano dei provvedimenti attuativi per:
    – semplificare i processi decisionali ed amministrativi;
    – introdurre criteri generalizzati di contabilità analitica e standardizzare i bilanci delle PP.AA.;
    – ecc.

    Occorre, e questa è un assoluta priorità, abolire ogni forma di concertazione, che è all’origine di sprechi, immobilismo, corporativismo e clientelismo.

    Per evitare di scrivere un trattato, lascio a ciascuno di voi completare la lunghissima lista delle cose da fare, e vi pongo una domanda: “è più lontano dalla realtà chi pensa ad una rivoluzione istituzionale-amministrativa oppure chi pensa di riuscire a tirare avanti solo con qualche piccolo aggiustamento?

  7. Marioc

    Ci provarono subito ad eliminare le province, …senza risultato, del resto se le resistenze interne alla pa sono tali da non restituire neppure il dato dei mq di un ministero al ministro preposto…. se una commissione che doveva solo fare un paragone fra gli emolumenti corrisposti a varie figure pub nei principali paesi ha chiesto prima una dilazione e poi si è rifiutata…
    I tecnici passeranno (pure in fretta) e al sistema non resta che resistere e aspettare….

    Questi paragoni poi con la Svezia… non è possibile paragonare all’Italia un paese nel quale i biglietti del metrò sono obbliterati dopo l’uscita….

    Il problema è culturale: gli italiani sono attentissimi e rigorosissimi nello stigmatizzare tutte le rendite di posizione, le furbizie, le ruberie degli …”altri” italiani e questo è il punto. Non fosse così liberismo, comunismo o vattelapeschismo andremmo cmq sempre con il vento in poppa

  8. Alberto Mag

    Perchè non ha molto senso paragonare Italia e Svezia. Semplice: la Svezia ha una popolazione inferiore a quella delle Lombardia, su una superficie che è la quarta del continente europeo (fonte wikipedia), ha materie prime, è pressoché autonoma energeticamente e…. serve altro? Se dovessimo “lavorare” sulla sola Lombardia non ci sarebbe partita (a ns vantaggio); dobbiamo operare sull’Italia, overo su scenari, problemi e culture completamente diverse tra le diverse parti del paese, con una classe politica largamente figlia di ideologie anti liberiste e libertarie.
    Ecco perchè non solo non è fair il confronto, ma non è possibile

  9. mario p.

    Caro Giannino , sono un imprenditore tanto ma tanto preoccupato .. la voglio subito tranquillizzare non per problemi con Equitalia … sono preoccupato per la situazione Italiana in generale. Non vedo dove possiamo andare a finire .. non vedo una via di uscita neanche nel lungo periodo .. non vedo una strategia nelle azioni e nei provvedimenti dei nostri ” tecnici ” .. Anche se, per magia, da domani fossimo capaci di risparmiare 100miliardi di euro l’anno ed anche se parte di questi risparmi andassero a sostenere il mondo delle imprese, le uniche in grado di generare valore, lavoro e benessere .. non vedo le imprese .. non vedo l’innovazione, non vedo i nostri vantaggi competitivi, non vedo come potremmo sostenere una occupazione qualificata .. insomma mi dia una speranza di riuscita .. mi faccia intravedere una luce …

  10. Larry

    Affinchè l’Italia si possa risollevare c’è bisogno di una rivoluzione nella testa di tutti i cittadini italiani.All’interno di ogni famiglia dovrà tornare il forte senso di valori e di principi che per troppi decenni è mancato.I politici sono lo specchio della società che li elegge.
    Mario Monti ha iniziato a mettere a posto errori, sprechi e furbizie che politici degli ultimi 50 anni (non solo l’ultima decade quindi) hanno commesso.
    Al vostro amministratore di condominio avete mai chiesto se è omosessuale oppure di che fede politica è? Vi interessa solo che amministri bene.
    Bene, un governo tecnico anche a tempo ILLIMITATO, PER SEMPRE è quello che ci serve.
    Noi non abbiamo più bisogno di politici parassiti e privi di moralità.I politici AVREBBERO DOVUTO insegnarcela loro la moralità assieme ai principi e valori ed i sacrifici.
    E’ finito il tempo delle chiacchiere, a partire da Napolitano opportunista, voltagabbana ed ipocrita (già dal 1956), il quale rappresenta appieno lo spessore della nostra élite politica.
    Molti si scandalizzeranno a leggere fra queste righe l’ammissione della superfluità di elezioni e di un governo “tradizionale politico” e molti altri rabbrivideranno al solo pensiero di un governo tecnico per sempre, specie se guidato dallo spettro di Goldman Sachs e dei “tentacoli” del potere sionista…beh sapete cosa dico? Meglio il potere sionista che i delinquenti e la Decadenza.
    In fondo dal Talmud c’è solo da riflettere ed imparare.Perchè sono proprio i principi e valori di cui abbiamo bisogno ora per la svolta.
    I principi e valori partono dal cuore di ogni famiglia e questa è la grande responsabilità di tutti noi.
    Quella attuale è l’occasione d’oro che forse non capiterà mai più, non perdiamola.
    Alla faccia di tutti quei ronzii amplificati daiu media che tentano di distoglierci l’attenzione dalla realtà, concentriamoci su quello che veramente conta.Almeno una volta.

    Disclosure: l’autore del commento dichiara di non essere di alcuna summenzionata religione o partito politico.

  11. Paul

    L’idea di Monti è in realtà quella di trasformare la “spending review” in rivista mensile edita a spese dello stato : “Monti’s spending review” , a breve il primo numero in tutte le edicole

  12. Roberto 51

    Sante parole, devo però osservare che, quando si parla di enti da eliminare/accorpare, ci si dimentica sempre delle regioni, che sono il più grande bubbone della spesa pubblica e non servono assolutamente a nulla, se non a complicare la vita ai cittadini e alle imprese e a creare grandi greppie sulle quali banchettano, incontrollate, orde di politici, ex politici e amici di politici.

  13. Marco

    @john galt
    Scusate io vorrei essere solo un po’ piu’ pratico e concreto senza voler dire eresie di sorta.Ben venga un governo di tecnici (che poi si sia rivelato fallimentare e assolutamente deludente e’ un altro discorso) , accetto anche che questi super professori e tecnici ad un certo punto riconoscano i loro limiti e sempre piu’ incalzati incarichino altri tre super-super tecnici (il vecchio che ritorna (e il male)) e guardate , sono anche certo che la relazione o proposta di spending review che presentera’ Bondi fara’ dire a molti :FINALMENTE !!! ECCO QUELLO CHE SERVIVA e fin qui tutto liscio …. Bene , se finisse qui , ma qui casca l’ asino perche’ il giorno dopo , il coraggioso prof. Mario Monti dovra’ presentarsi alla camera e dire : signori noi abbiamo pensato di fare , cosi , sarebbe meglio fare cosi…, conoscendo Bondi e il suo background molto di quello che dira’ e scrivera’ sara’ scomodo per molti, e adesso tocca a voi. Comincera’ la solita scenetta : con quale strumento parlamentare procediamo ? Decreto legge ? No , figurati che casino , non ce l ‘ hanno fatto fare nemmeno con la riforma del lavoro …. Figurati sulla spending review e allora ? Bene discutiamo , miglioramo , proponiamo , ridiscutiamo , rilitighiamo , poi forse infine si votera’…. CI CREDETE ?????
    Bersani , Alfano e Casini che consapevoli del momento e compatti in piena campagna elettorale voteranno quelle riforme caldeggiate dal tecnico piu’ super di tutti ? Io a Santa Lucia e’ da un po’ che non ci credo …..

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