4
Mag
2012

Domenica Armageddon antiMerkel, e noi risaliamo verso 500 di spread

Non abbiamo simpatia per i tassa e spendi, per gli apparati pubblici obesi nella spesa e tossicodipendenti di tasse, cioè “tassicodipendenti” . Non possiamo essere confusi con gli assatanati difensori dello Stato anche quando è pessimo proprietario, pessimo regolatore e peggio che pessimo spenditore e tassatore. Come in Italia. Ma detto che in Italia le cose vanno da farci star male, visto che neanche il governo tecnico ha impresso la svolta che secondo noi serve, temo sia venuto il momento di tirare un bilancio anche fuori da casa nostra. Sulla guida europea di questi anni di crisi. Cioè sulla leadership europea di Angela Merkel. Noi che vorremmo un’Italia capace di tagliare spesa e tasse e di rilanciare produttività nelle aziende come fecero i tedeschi tra il 2002 e il 2007, non abbiamo pregiudizi ostili. Ma va detto: la leadership della Merkel presenta un bilancio pessimo. La colpa non è solo sua. I guai sono quelli dei Paesi eurodeboli, Italia in primis purtroppo ben compresa. Ma la storia a un certo punto compie delle accelerazioni. Che equivalgono a giudizi sui leader. Senza appello. Ecco allora le dieci ragioni più gravi della requisitoria che la storia sta pronunciando su una leadership fallimentare. Quella tedesca, appunto.

Prima, un giudizio radicale. E’ del Wall Street Journal, l’11 luglio scorso, sulla coppia Merkel-Sarkozy, all’indomani dell’eurovertice di Cannes. “Niente di ciò che diranno d’ora in poi potrà più essere credibile”. Motivo: aver prima deciso che la Grecia andava a un abbattimento da default del suo debito con massiccia compartecipazione alle perdite dei creditori privati; poi aver aggiunto che sarebbe stato l’unico caso e che nessun altro ne avrebbe seguito l’esempio; al contempo, che nessuna uscita dall’euro sarebbe stata consentita; infine che in nessun modo vi sarebbero state però euroresponsabilità comuni per i debiti pubblici nazionali. “Queste quattro cose insieme non si reggono, non si lamenti l’Europa se nessuno ci crederà. E se la sua crisi si aggraverà”. E’ puntualmente avvenuto. Vediamo perché.

 

Sei maggio, giorno dell’ira. E’ sempre più chiaro. Alle urne, domenica, ai quattro angoli dell’Europa si scatena l’Armageddon. Al secondo turno delle presidenziali in Francia il socialista Hollande parte con 10 punti di vantaggio su Sarkozy, fedele comprimario dei tedeschi prima di cambiare idea all’ultimo minuto. Niente fiscal compact, niente tagli, 100 mila assunti pubblici in più, età pensionabile abbassata a 60 anni per tutti. Hollande è la negazione di ogni rigore. E il beniamino degli antitedeschi di tutta Europa. In Grecia, i socialisti del Pasok e i conservatori di Neà Demokratia, i due partiti alternatisi nella crisi, nei sondaggi sommati non hanno il 45%. In Serbia, è nei guai il presidente Tadic, che domenica puntava sull’approdo in Europa. In Italia, alle amministrative misureremo l’esplosione della rabbia per le tasse asfissianti di Monti. In Germania, domenica si vota per il Land dello Schleswig Holstein, dopo una settimana in Nord Renania Westfalia. La Fdp nei sondaggi sta sotto la soglia del 4%, si allontana la possibilità che tra un anno la Merkel abbia una sua maggioranza. Dovunque, in Europa, vince il no alla Merkel. Tramonta un’Europa senza cooperazione tra forti e deboli. Per noi che non crediamo che una mioneta comune si faccia e regga tra mercatui divisi dei beni e dei servizi, è un’amara soddisfazione.

 

Dieci piccoli indiani. E’ lunga la lista degli eurogoverni ribaltati, chi alle urne e chi no. E’ avvenuto in Irlanda, in Portogallo, in Spagna, 2 volte in Grecia in 2 anni, 2 volte in Romania in 6 mesi. Sta avvedendo in Francia. In Belgio, oltre 500 giorni senza governo. E’ caduto sui tagli il governo olandese filogermanico, si vota in autunno. E’ caduto il governo italiano, e sono arrivati i tecnici. Spazio ai competenti. Giustissimo. Ma se i competenti fanno solo i macellai fiscali, i popoli li disconoscono. E disconoscono l’Europa. Rajoy in Spagna, con le sue due manovre aggiuntive, un disoccupato su quattro e le casse di risparmio in via di esplosione, rimpiange quando stava all’opposizione.

 

I populismi ringraziano. Altro che l’Europa seria di Adenauer, Schumann e De Gasperi. Un voto su tre francese è alla destra lepenista o alla sinistra estrema di Melanchon. In Olanda, è l’antimmigrazionismo nazionalista di Geeert Wilders a sfiduciare il premier filoririgore Mark Rutte. In Germania, è il partito dei Pirati a entrare nei parlamenti. In Italia, è Grillo ad andar forte. C’è un populismo sano, quello che innerva sin dall’inizio la secessione delle Tredici Colonie americane e che dopo 13 anni sfocia negli Stati Uniti. E un populismo malato, che a 13 anni dalla nascita dell’euro ne ripudiarne regole e princìpi perché producono miseria, ma in realtà propone ricette avventuristiche, che eliminano l’Europa dalla carta geografica oggi e domani.

L’odiato fiscal compact. In tre quarti d’Europa e ormai anche in Italia, destra e sinistra dicono peste del fiscal compact, il patto di rigore sotto dettatura tedesca di inizio anno. In funzione anti Hollande, la Merkel ha convocato Monti per un asse sostitutivo, non più franco-tedesco ma Roma-Berlino. Una vittoria, per Monti? Mah. Non sarà l’eventuale approvazione contemporanea del fiscal compact del Bundestag e del Parlamento italiano, a evitarci la risalita degli spread verso quota 500 dopo l’Armageddon del 6 maggio. Né ci eviterà un Pil che scende verso il meno 2% in questo 2012, con una moria di piccola impresa senza precedenti, suicidi di imprenditori a catena, migliaia di “esodati” in preda al terrore. Vediamo come va a Parigi. Ma un Monti neo comprimario della Merkel, si candida alla fine di Sarkò.

Rigore senza crescita. Il no al fiscal compact è da tutti così declinato: obbliga a manovre depressive che aggravano la recessione. E’ qui la sconfitta germanica. Merkel avrebbe dovuto spiegare che se si crede nell’euro bisogna fare tre cose. Unire mercati dei beni, dei servizi e del lavoro, accettandone la libera circolazione e abbattendo ogni pretesa di barriere nazionali. Dire che il deficit zero va raggiunto con meno spese e privatizzazioni, non con più tasse, e che ciò vale innanzitutto per chi le ha già altissime come noi. E infine che che mentre i deboli correggevano il proprio Stato obeso e rilanciavano la produttività, la Germania avrebbe reimmesso in circolo almeno parte del surplus di capitali che si dirigevano verso di lei. Non può reggere un’unica moneta tra bilance dei pagamenti e produttività tanto divergenti. Così, oggi a dire no al fiscal compact sono paradossalmente insieme i disoccupati, e milioni di topi che ingrassano nella spesa pubblica.

Le banche scassate. Il trilione di euro garantito dalla Bce di Mario Draghi al sistema bancario europeo è stato opportuno. Ma ha solo comprato tempo. L’abbattimento degli asset deteriorati delle banche europee è più che doppio, in questo 2012 . Le casse di risparmio spagnole hanno bisogno di un’intervento d’urgenza, da sole hanno asset senza prezzo pari al 13% nominale del Pil. Le banche italiane stanno meglio, ma hanno redditività zero, un cost-income verso il 70%, rettifiche su crediti incagli e sofferenzze sempre più da paura, e siamo al quinto mese di calo dei depositi. Si preparano interventi diretti di Esm-Efsf, ma la loro dotazione finanziaria non basta.

I Brics diffidenti. Dopo Lehman Brothers, l’Europa si è riempita la bocca della nuova governance mondiale allargata al G20. Basta America da sola al comando! In realtà, i Brics hanno visto la loro crescita rallentata dall’eurocrisi. E oggi perdono la pazienza perché Europa e America sono in gara nel tentare il ribasso di dollaro ed euro. Rallentata la loro crescita, tentare ai loro danni lo sgambetto dei cambi significa spingerli a importare meno nostri prodotti.

La Germania esposta. La Germania ha finanziato in questi anni il suo debito a costi negativi. Ma è la Bundesbank, che ha finito per finanziare trasferimenti crescenti garantiti da asset a rischio degli eurodeboli. Nel sistema Target2, la banca centrale tedesca è esposta oggi per circa 680 miliardi di euro. Finché l’euro tiene e non ci sono altri default, poco male. Ma un’Europa esplosa per Berlino comporta perdite astronomiche.

I premi mancanti. Merkel e soci non hanno mai indicato a deboli e vittime dell’eurocrisi un meccanismo premiale. Non c’è una distinzione precisa tra deficit strutturale da ridurre e deficit ciclico da sostenere. Non c’è un ruolo di EFSF e BCE coerente al sostegno dei Paesi più impegnati nel rientro, ma solo ad evitare che il loro spread sia un problema per tutti. Non c’è un meccanismo di default bancario comune, che separi e ristrutturi asset illiquidi, da banche che ripartano con nuovi azionisti al sostegno di imprese e famiglie. Al contrario, l’economia reale paga pegno e le banche vengono pressate a comprare bonds pubblici. Senza premio cooperativo, una convergenza solo di più tasse e più recessione porta all’insostenibilità la svalutazione interna di redditi e patrimoni.

Viva la Svezia. Sono due, i Paesi europei cresciuti di più in questi anni amari. Uno è la Polonia, che ha rinunciato all’euro innanzi al guaio greco. Varsavia ha scelto l’integrazione con la sola Germania. L’altro è la Svezia. Anch’essa mantiene la sua corona. Dei 12 punti di Pil di rientro della sua finanza pubblica dall’eccesso di deficit di fine anni 90, tre quarti sono venuti dal taglio alla spesa, l’esatto opposto che da noi. Piccolo particolare: lì nel 2006 hanno vinto dei sani conservatori che hanno fatto proprio quel che avevano promesso, tagliato spesa e tasse. Per questo hanno rivinto nel 2010, e continuano a crescere. Con tanti saluti a frau Merkel. E a noi, naturalmente. Che abbiamo perso 9 punti di Pil sulla germania e 11 sulla francia, dal 2001 al 2011, grazie a questo bello Stato dilapidatore che è la peggior creazione italiana di tutti i tempi. 

 

 

60 Responses

  1. Paolo Rossi

    Caro Giannino che succede abbiamo alzato il gomito?

    Come al solito, la diagnosi perfetta, ma poi è la terapia che proponi sbagliata.

  2. Roberto

    Caro Giannino, analisi praticamente ineccepibile, ma che facciamo ora? Riempiamo la cantina di alimentari a lunga scadenza e aspettiamo il botto?

  3. Paolo Rossi

    L’Italia mica ha il fisico per competere alla pari con la “Germania and Friends”, o noi o loro nel euro.

    La politica del rigore ad oltranza non ha funzionato nel 1929 e non funziona neppure oggi.

    Purtroppo c’è una sola strada praticabile, stampare carta moneta, si crea un po’ d’inflazione, ma è l’unico modo per uscire dal pantano in cui ci troviamo, si pagheranno di più i prodotti importati, ma si esporterà un po’ di più e si consumeranno un po’ di più i prodotti nazionali.

    Questa crisi si è innescata perchè le banche ed i grandi gruppi finanziari hanno stampato soldi virtuali, senza nessun riscontro nel economia reale, ed ora si trovano nella situazione di dovere trasformare questo denaro fasullo in denaro vero e lo vogliono fare a scapito del economia reale e per fermarli c’è solo un modo, farli fallire.

    Ma visto che ci dicono che sono troppo grandi per lasciarli fallire, l’unico modo per metterci una pezza è creare moneta dal nulla, per evitare che questi ladroni si mangino tutta l’economia reale.

    Care grandi banche, avete creato del denaro virtuale, bene, vi ripaghiamo con denaro stampato dal nulla.

    L’inflazione è una tassa, ma a modo suo è anche equa, colpisce tutti indistintamente e costringe chi ha i capitali sotto il materasso o investiti in speculazioni borsistiche ad investirli in economia reale, altrimenti il suo capitale va in fumo.

  4. Marco Tizzi

    Ho appena visto l’intervista di Marie Le Pen a Servizio Pubblico.
    Tra l’indifferenza generale dei presenti – incluso il grande economista Zingales – la Signora ha proposto l’uso di una doppia moneta all’interno dell’UE: Euro per gli scambi internazionali e moneta locale per il mercato interno.
    Ora, dato che questo mi pare l’uovo di Colombo per risolvere tutti i problemi, qualcuno sa se c’è qualche politicante o economistoide italico che vuole anche solo lontanamente proporre qualcosa di simile?

    P.S.
    Oscar, dal 2001 al 2011 la spesa pubblica italiana non ha poi fatto così schifo, diciamocelo. Rispetto agli anni prima s’è comportata anche benino.
    Il problema era e resta l’Euro: riallacciandomi a quanto sopra, era il caso di introdurre la doppia moneta per qualche anno, livellare i conti pubblici, aprire i mercati, creare un’unione politica e solo alla fine fissare i cambi.
    La grande stronzata è stata fissare i cambi, il resto è stata solo degna conseguenza.

  5. LucaS

    X Chi è esperto di Germania:

    2 domande da 1 milione di dollari che per me (causa mia ignoranza in tema) sono inspiegabili:

    1) Perchè i tedeschi puniscono la Merkel e in particolare i liberali nonostante un’economia in buono/ottimo stato e l’intransigenza mostrata verso i piigs tutelando al meglio gli interessi tedeschi… mentre se ricordo bene i socialisti sarebbero addirittura favorevoli agli eurobond, cosa che secondo i sondaggi i tedeschi non vogliono assolutamente (hanno tutta la mia solidarietà in questo).
    2) Perchè il governo tedesco non esercita pressioni consistenti sul governo Monti cosi come aveva fatto su quello precedente fino a causarne il crollo per manifesta incapacità e inettitudine? Invece non solo non fanno pressioni ma addirittura lo legittimano ulteriormente giorno per giorno… assurdo! Insomma i mercati possono anche essere indifferenti tra pagare i debiti facendo vere riforme o spremendo i cittadini… ma i tedeschi non credo possano essere indifferenti perchè nel medio-lungo termine questo significa che i nostri problemi sono solo rimandati e non risolti quindi loro ci perderebbero parecchio e non solo per i miliardi di nostri titoli di stato italiani che detengono… Il loro zelo nei confronti di Monti per me è inspiegabile tanto più che Monti non sta minimamente rispettando i patti iniziali non avendo attuato nulla della famosa lettera della Bce che era proprio il minimo da fare mentre oggi sembra un miraggio (by the way nemmeno la riforma delle pensioni è sufficiente come spiegato da Michele Boldrin a 9 in punto).
    Qualcuno può gentilmente spiegarmi queste 2 cose all’apparenza incomprensibili? Grazie.

  6. LucaS

    X Marco Trizzi
    1) Secondo te i nostri politici sanno anche solo lontanamente qualcosa di economia monetaria? Secondo te uno come Zingales perde del tempo a rispondere a una che sostanzialmente ha le stesse idee economiche di Nichi Vendola? Come fai a discutere in modo razionale con una del genere che non ha le minime basi di economia? Se hai un giorno intero magari può avere un senso ma in una trasmissione tv no!
    2) Io non credo affatto che quella proposta sia l’uovo di Colombo, tuttaltro! Ci sarebbero tantissimi problemi… per es. con che moneta viene rimborsato il debito pubblico (ti ricordo che ci sono anche delle questioni legali in ballo..)? chi emette la nuova moneta e secondo quale politica monetaria? il cambio sarebbe fisso o variabile e deciso dal mercato? se per gli scambi intraeuropei si continua ad usare l’euro come fanno i piigs a recuperare la competitività perduta contro la Germania? Chi ti dice che i partner extraeuro accetterebbero la nuova moneta invece dell’euro? Pensa ad es. ad uno stato petrolifero: perchè dovrebbe accettare la lira o la dracma o il franco francese…tutte monete destinate a crollare invece che l’euro? Tu puoi anche cercare di rifilarglieli ma se vuoi i loro beni e servizi devi dargli quello che vogliono loro non quello che fa comodo a te….. Insomma un altro gioco delle 3 carte bello e buono che ha probabilità 0 di funzionare… basta pensarci su 3 secondi!
    3) In Francia la situazione è ancora più penosa che in Italia: il debito vero è circa al 150% del pil, circa il 50% del pil è stato quindi la ricchezza vera è molto sovrastimata, la loro competitività sta declinando paurosamente e le controriforme di Hollande (ammesso che riesca a farle davvero) faranno scappare tutte le imprese e le persone produttive all’estero trasformando la Francia in un guscio vuoto pieno di debiti, tasse, pensionati e dipendenti pubblici…. Io penso seriamente che se Hollande dovesse vincere e iniziare ad attuare le sue follie la Germania si decida a mollare questa gabbia di matti una volta per tutte oppure che si prepari a mantenere in eterno 60 milioni di francesi! LA cosa più tragica è che persino il centro-destra francese è ancora più stato centrico e socialistoide della nostra sinistra…. è veramente incredibile!
    4) Per i motivi spiegati varie volte da Giannino la soluzione più semplice e realistica è che sia la Germania ad uscire, magari assieme ad altri paesi forti!
    5) “La spesa pubblica italiana non ha fatto poi cosi schifo”? Direi che su questo ogni commento è superfluo!
    6) Ci sarebbero talmente tante cose che potrei obbiettare che non finirei più… semplicemente lei non ha i fondamentali di economia e finanza e questo è lo stesso motivo per cui Zingales non interloquisce con la Le Pen… Per es. senza l’euro che lei ritiene la causa dei problemi (quando altri con l’euro hanno fatto benissimo… centrerà forse qualcosa che stanno uscendo dal socialismo-reale?) come avrebbe fatto lo stato italiano a rifinanziare il debito emesso in tutti questi anni? I tassi sarebbero schizzati alle stelle molto prima forzando una drastica riduzione della spesa pubblica… quella che secondo lei non è stata poi cosi male…. Con tassi elevati addio boom immobiliare… quindi molto meno lavoro per moltissime imprese e molta meno ricchezza “fittizzia” che ha drogato i consumi in questi anni…

  7. totò castrogiovanni

    @Paolo Rossi
    Hai ragione. In questo momento è l’unica via seria da percorrere. Penso, però, che un intervento di politica monetaria radicale non debba essere fine a se stesso, ma deve servire per poter attuare la riduzione di tassazione e spesa pubblica nel breve periodo.
    E se tale intervento si realizza con sapienza e prudenza, neanche l’inflazione dovrebbe costituire un pericolo…..

  8. Totó Castrogiovanni

    Caro Oscar, comprendo e condivido la tua rabbia. Ma se vuoi che le tue impeccabili constatazioni si traducano in efficaci proposte devi anche tu abbandonare le opzioni ideologiche che stanno alla base delle soluzioni che proponi.
    L’economia è una brutta bestia e si fa beffa delle ideologie e degli interessi precostituiti dei cosiddetti poteri forti che le sorreggono.
    Devi, inoltre, tenere conto degli insegnamenti che la storia ci ha lasciato.
    Il coraggio non ti manca di certo. E neppure l’indipendenza.
    Metti un attimo da parte le tue convinzioni (corrette) sul mattone di stato e sui vincoli al mercato del lavoro.
    Rifletti su come sia possibile raggiungere l’obiettivo di ridurre spesa pubblica e tasse nella maniera più indolore possibile, indicando una via politicamente e socialmente percorribile.
    Io ripeto che l’unica via d’uscita mi sembra quella di ridurre spese e tasse attraverso una drastica misura di politica monetaria.
    Creare moneta. Senza l’intermediazione delle banche (che la risucchierebbero come idrovore).
    Creare moneta per consentire di ridurre il livello insopportabile di tassazione e permettere di ridurre la spesa in maniera indolore e politicamente percorribile.
    Con coraggio, prudenza e intelligenza.
    A te non mancano di certo.
    Rifletti in questa prospettiva per favore….

  9. luciano

    Grande Giannino, ma se mettessimo 100.000 pubblici dipendenti in CIG a zero ore per 2 anni poi li buttiamo fuori, senza fare spending review, studi, e chiamate al capezzale di professoroni, non sarebbe più semplice. 100.000 x 30.000,00 di costo annuo dopo 2 anni avremmo 3.000.000.000 di Euro risparmiati e finalmente una parificazione pubblico privato.

  10. Massimo Formenti

    Eliminiamo come termini di riferimento “destra”, “sinistra”, “conservatori”, “progressisti” e similari; studiamoli per quel che son stati i risultati effettivi, pratici e storici delle loro politiche sociali ed economiche. Oggi abbiamo davanti agli occhi i loro risultati.
    Rimettiamoci, come esseri umani pensanti, consapevoli e meritevoli di una vita che ci dia soddisfazione e dignità, al centro delle nostre scelte.
    Altro che lottare e crepare per un apparato statale ingordo, sprecone, ingiusto e folle.
    Le ultime dichiarazioni del prof. Monti non lasciano + dubbi…. purtroppo. Non c’è umanità e non c’è rispetto. Manca il contatto con la realtà. Manca il do ut des, manca qualsiasi proporzione nel rapporto tra Stato fiscale e contribuente, il cittadino non è cittadino, ma semplice contribuente senza protezione e i cui residuali “diritti” vengono puntualmente calpestati.
    E’ mancata l’onestà – nemmeno il coraggio – intellettuale di fare subito ciò che era giusto e vitale fare, ovvero metter fine alla mala gestio delle spesa pubblica; si è preferito aumentare ancor di più il peso fiscale su chi già onora i propri impegni con lo Stato, mettendo in seria difficoltà famiglie ed imprese.
    Asse Berlino-Roma?
    Ecco, appunto, siamo proprio alla fine.
    Che almeno questa volta ci serva di lezione.

  11. fabrizio60

    Come al solito analisi impeccabile, ma mi permetto una chiosa, ormai questo stato è irriformabile e l’europa è stata ridotta ad uno stipendificio per inutili burocrati (più o meno come la gran parte del settore pubblico italiano). Siamo arrivati al “si salvi chi può e chi non può si spari” e infatti in parecchi hanno già cominciato a spararsi (artigiani, piccoli imprenditori, dipendenti che hanno perso il lavoro, ecc.), ormai l’unica possibilità è lasciare l’europa per un paese in via di sviluppo. Mi rendo conto che sia triste, ma una sana iniezione di realismo non fa mai male, è folle sperare che gli stessi imbecilli che ci hanno portato a questa situazione possano tirarcene fuori

  12. Marco Tizzi

    @LucaS
    Ti rispondo sulla Germania:
    1- I tedeschi puniscono la Merkel per due motivi: c’è una campagna stampa enorme che sostiene che i taxpayers tedeschi stanno elargendo una quantità immensa di soldi ai piigs. Fai conto che quando la Costa Concordia è naufragata c’era gente in Germania che diceva “adesso ci metteranno una nuova tassa per togliere quella nave dalla spiaggia”. Inoltre i più giovani hanno lavori molto precari con stipendi e salari più bassi dei loro genitori, lo stato sociale (che in Germania è SACRO) viene ridotto e si cominciano a mettere in discussione le fondamenta della società tedesca (come le sovvenzioni per i figli). Aggiungici che parecchi “sognatori” stanno pensando ad un “mondo nuovo” e capisci il voto ai “pirati” che, nonostante quello che dicono i giornali, sono un movimento che propone innanzitutto la democrazia diretta: si stanno rendendo conto che non hanno bisogno dei politici. Ci sarebbe da farci una riflessione.
    2) La Merkel ha fatto (l’ennesima) cazzata con Monti: l’ha partorito lei e adesso non può rinnegarlo. I tedeschi sono come Fonzie, non sanno dire “ho sbagliato”.

    Su Zingales/Le Pen:
    1) Zingales è l’anima economica di Renzi: se ti proponi per guidare un Paese e l’unica cosa che sai dire è che c’è da privatizzare la Rai, c’è qualcosa che non va: i sondaggi danno il popolo favorevole alla privatizzazione Rai per il 90%, non c’è bisogno di chiamare qualcuno da Chicago.
    2) Leggi bene gli articoli di Richard Wood:
    economonitor.com/blog/2012/01/orthodoxy-has-failed-there-is-an-
    alternative-strategy/
    economonitor.com/blog/2012/05/austerity-is-not-working-how-to-restore-economic-growth/
    Ti spiega bene come può tecnicamente funzionare. può anche essere una cosa temporanea, in attesa di unire i mercati e crare un’unità politica reale.
    3) La Francia è un Paese socialista. Molto più socialista di qualsiasi altro. La destra è una destra sociale, la sinistra è una sinistra vera. Può non piacerti, però dovresti apprezzare se non altro la coerenza: da loro non si parla di “pagare il debito pubblico” (come non se ne parla in USA o in U.K.). Anche se non sei d’accordo devi ammettere che se non altro è una politica coerente. Da noi non esiste UN partito o UN movimento che dica chiaramente “a me non interessa ridurre il debito pubblico” e questo significa, fondamentalmente, che da un punto di vista economico non esiste “la sinistra”. Cerca su Youtube il video Ron Paul vs. Krugman: è molto interessante ed è molto triste rendesi conto che una discussione del genere in Europa non può succedere. Per ignoranza, temo, purtroppo.
    4) Concordo che la Germania uscirà dall’Euro. Per moto popolare. Ma temo che questa sarà la sua rovina.
    5) Luca, tra il 2001 e il 2011 i nostri avanzi primari sono stati tra i migliori della zona Euro e i più bassi della storia italiana. Non bastava? Sono d’accordo. La qualità della spesa è stata pessima? Sono molto d’accordo. Ma di sicuro non è stata la spesa di quei 10 anni il problema: il problema era ed è che non eravamo pronti per l’Euro. Non potevamo (e non possiamo) permettercelo.
    6) L’Euro è stato un errore per come è stato concepito: senza mercati davvero uniti, senza un organo politico sopra, senza un ente fiscale unito. Servivano prima gli Stati Uniti d’Europa, poi l’Euro.
    Senza l’Euro noi avremmo continuato come negli anni 70/80: piaccia o meno, è stato un periodo di gigantesco sviluppo. Ricordiamoci che prima dell’Euro c’è stato lo SME e da lì sono cominciati i nostri guai.
    Perché è stata un’unione sulla carta e non sui fondamentali.
    I Paesi dell’Unione Europea che non hanno adottato l’Euro stanno molto meglio, Luca, questo è innegabile. E i 17 sono tutti nei guai o ci stanno arrivando.
    Basta vedere cosa sta succedendo in Olanda: il problema è più l’Holland che Hollande. In Olanda e Spagna sta partendo il domino del debito privato che, come la vicenda dei mutui subprime insegna, sono molto più pericolosi di quelli pubblici: quando cominceranno a fallire le banche perché non gli pagano le rate vedrai che bello!

  13. andrea

    L’espansione del credito può di fatto inaugurare una fase temporanea di espansione economica, ma tale fittizia prosperità è destinata a risolversi in una generale contrazione del commercio, in una depressione.
    Ludwig von Mises, Planned Chaos

  14. andrea

    @Paolo Rossi
    Ma Lei sa perchè le banche hanno potuto fare tutto ciò che hanno fatto?
    Se non lo sa, e non c’è nulla di male, mi permetto di indicarLe la spiegazione definitiva che offre la Scuola Austriaca di Economia col suo massimo esponente Ludwig vonMises. La Teoria del Ciclo Economico scritta esattamente 100 anni fa e tuttora valida.
    http://vonmises.it/2012/03/19/884/

  15. Vincenzo N.

    Proviamo a tirare le somme: cosa succederà dopo il week end elettorale (europeo)?
    supponiamo che i voti siano tutti antieuropei e antieurocrati (assai verosimile), cosa farà la Merkel? Rinnoverà le sue proposte d’amore a MM? Non basta, l’Italia ha peso specifico negativo.
    Siamo finalmente vicini al momento tanto atteso e sospirato: il patatrac dell’Euro. Ma la Moneta UNICA riuscirà a sprofondare trascinando con sè i suoi fautori e amministratori attuali? o qualcuno, al di là degli oceani, la commissarierà alla maniera in cui già mezza Europa è già stata messa sotto tutela? Sarebbe una impresa colossale e improba. Si può corrompere l’intera Europa come è stata corrotta la classe dirigente Greca e raccontare un’altra gabola? La Germania non ci starà, da tempo si preara, e perciò andrà da sola. Qui si gioca allora la nostra partita.
    Tutti tatticheggiano e fanno i demagoghi.
    Gainnino, se lo scenario si aggraverà sul serio non è detto che debba essere la demagogia a prevalere, parole chiare potrebbero essere più credibili di quanto non lo siano oggi, di fronte al problema della sopravvivenza cosa proporrà la Camusso a chi ha una vita davanti? l’esproprio proletario?
    Giannino, forse si apriranno degli spazi che fino a ieri erano impensabili. Si rivolga ai giovani, i vecchi avveduti la capiranno.

  16. Ecate

    Condivido l’analisi del sig. Tizzi.

    L’economia tedesca è in buono stato per una nazione come l’Italia. La disoccupazione in Germania esiste eccome ! La credenza che sia il paese dove i giovani possono rifarsi una vita è per l’appunto una credenza. Ho molti amici tedeschi che da anni cercano un lavoro consono ai loro studi ma hanno dovuto adattarsi anche loro. I costi della riunificazione sono stati immensi e il fatto che ora esistano strade, aeroporti e infrastrutture degne di questo nome nella ex DDR non agevola la vita del cittadino contribuente della ex BDR a cui hanno alzato, negli ultimi decenni, la pressione fiscale per finanziare l’unificazione. Le promesse di allora furono di un momentaneo sacrificio, ma ciò è rimasto definitivo. Per un tedesco rimane un mistero come riescano a vivere gli italiani con i prezzi delle case e affitti il doppio della Germania, prezzi del carrello della spesa un 30% più caro, servizi offerti dallo stato prevalentemente in campo sanitario insufficienti che devono essere integrati con strutture private (analisi, dentisti, visite specialistiche).

  17. Marco Tizzi

    @Ecate
    Si aggiunga che ai tempi della riunificazione Kohl face una cosa molto furba: assorbendo il marco della DDR con un cambio favorevole (per i tedeschi dell’est) ebbe un afflusso enorme di moneta gratuita.
    I tedeschi dell’est, infatti, erano molto “ricchi”: gli stipendi erano altissimi (un minatore guadagnava l’equivalente di 2000 pacchetti di sigarette al mese!) e non essendoci un’economia di mercato la gente non sapeva come spenderli, quindi aveva un sacco di risparmi. Basta vedere il museo della DDR o il (meraviglioso) film “goodbye Lenin”.
    Questo ha dato una spinta enorme alla “ricostruzione” post riunificazione.
    Poi sono stati anche bravi a crearsi opportunità dove non c’erano: il fatto che Berlino sia diventata una città turistica grazie soprattutto al mondo delle discoteche ne è un esempio.

    E confermo assolutamente che per un tedesco è inconcepibile lo stile di vita dell’italiano medio: quando vivevo a Colonia ero sconvolto da quanto poco costasse la vita (soprattutto le case, inconcepibili rispetto a Milano) e dal livello di servizio offerto dello Stato per qualsiasi servizio.
    Ovviamente i tedeschi si lamentavano: è il vero sport nazionale, mai visto un tedesco soddisfatto. Forse la loro forza è proprio quella.

  18. andrea

    @Paolo Rossi
    E’ la politica interventista, lo Stato in economia, che attraverso la Banca Centrale (che impone tassi di interesse artificiosi) altera il valore naturale o spontaneo dei tassi di interesse e consente comportamenti irresponsabili alle banche commerciali: la finanza che crea denaro dal nulla con l’illusione di espansione infinita dei profitti.
    Continuare a stampare moneta, contro ogni logica di buon senso (è il risparmio il fondamento di un’economia sana e solida che non va più incontro a cicli espansione-recessione, non la spesa!) significa: inflazione, svalutazione monetaria, ancora più potere allo Stato, declino fino al crollo sociale.
    Nessuno propone di ripristinare il Gold-standard?

  19. Marco Tizzi

    @andrea
    Andrea, la questione è proprio quella: nessuno propone il gold standard. Ma proprio NESSUNO, zero % degli attori politici, nessuna persona che si presenti alle elezioni, nessun economista in Europa, NESSUNO.
    Quindi si resta in una economia basata sul debito, con moneta fatta d’aria e banche che la creano a loro piacimento (e vantaggio).

    Per questo l’analisi di Paolo Rossi è sensata: perché l’inflazione è la via meno dolorosa.

    Le alternative quali sono?
    – continuiamo con questa austerità di tasse e diventiamo tutti poveri;
    – attuiamo un’austerità con taglio di spese e tasse: ci vuole un sacco di tempo prima di riprendersi e da qui a “un sacco di tempo” siamo tutti morti, economicamente o fisicamente che sia

    Oppure?
    Se ha qualche idea alternativa sono molto interessato.
    Ma deve essere un’idea che non preveda il ritorno ad una moneta “hard”, perché nessuno la vuole, e che preveda una banca centrale, una riserva frazionaria al 1% e un sistema finanziario che faccia quel cavolo che gli pare, incluso privatizzare i profitti e socializzare le perdite.
    Perché per togliere questi “cancri” ci vuole la guerra.
    E gli eserciti li hanno loro.

  20. guido servalli

    Giannino sei sempre il + lucido, articolato, fondato nelle tue analisi e nelle tue proposte.
    Ma è così difficile applicarle?
    E’ l’inettitudine “quasi” generale che domina?
    Ma dobbiamo tutti quanti andare a sbattere?
    O, forse, con i Tecnici al Governo è forse solo questione di tempo per il successo o…l’annientamento?
    Comunque, per principio, enfatizzerei l’ottimismo della ragione!!!!!!!

  21. Totó Castrogiovanni

    Il golf standard non è una via praticabile nel sistema economico globalizzato…in breve tempo tutte o quasi le riserve auree confluirebbero nei paesi ad alta capacità (sleale) di esportazione come la Cina…non sarebbe una bella prospettiva…

  22. LucaS

    X Marco Trizzi
    Come dicono dalle mie parti: calma e gesso! Andiamo con ordine:
    1) Che l’euro sia stato un errore oggi lo dicono tutti il problema è che chi lo diceva al momento giusto, ossia quando è stato costituito, passava per deficiente (Thatcher) mentre quelli che oggi lo ammettono vincono i Nobel (Krugman, Stiglitz e gentaglia simile..).
    2) Posto che è stato un errore noi comunque avevamo 2 opzioni: iniziare il riaggiustamento del nostro sistema economico e statale spalmandolo in vari anni (quindi rendendolo il meno doloroso possibile) grazie al boom economico mondiale e ai risparmi dei tassi (come ha fatto la Germania e altri paesi) oppure non fare un tubo…. E’ troppo comodo dopo non aver fatto un tubo per oltre 10 anni dire adesso “è ma l’euro è stato un errore…” per non fare niente nemmeno nei prossimi… Errore o non errore ci sei entrato stabilendo delle regole e adesso non puoi pretendere di cambiarle solo perchè ti fanno comodo! E’ come uno studente universitario che inizia a studiare il giorno prima dell’esame dopo non aver fatto nulla per un mese e quando capisce che non fa in tempo pretende che spostino la data dell’esame… perchè chi invece si è dato da fare in quel mese dovrebbe acconsentire? Invece di dire che l’euro è stato un errore diciamo che l’euro comportava dei cambiamenti che non abbiamo accettato e oggi c’è arrivato il conto ma non diamo ad altri colpe che sono solo NOSTRE! Questo è il ragionamento ONESTO da fare!
    3) Sul periodo pre-euro la pensiamo in modo molto diverso! Noi non potevamo assolutamente continuare sull’andazzo degli anni 80-90 tanto per cominciare perchè il debito stava andando fuori controllo e poi perchè fuori dall’euro ci avrebbero massacrato… per es. dove sarebbero andati i nostri tassi di interesse sul debito? che effetti avrebbero avuto gli scandali Parmalat e Cirio sul nostro debito pubblico e corporate? Tu mi dirai che la banca centrale avrebbe potuto intervenire ma allora tornavamo agli anni 80′ con inflazione galoppante e crescente…. Insomma come fai a non capire che i nostri problemi sono innanzitutto di economia reale e produttività! Se queste mancano non è facendo artifici monetari che risolvi i problemi! Per es. alcuni dicono che si sarebbe esportato di più… ma allora anche le importazioni sarebbero costate di più e cosi via… E’ difficile ragionare per ipotesi ma non credo che oggi staremmo molto meglio con la lira… l’unica cosa vera è che le pressioni sulla politica per riformare il nostro socialismo-reale sarebbero arrivate molto prima, realisticamente 5-6 anni prima e il “signor” Berlusconi con la sua banda sarebbe andato a casa (o in galera) ben prima.
    4) Sugli avanzi primari io ti rispondo in modo molto semplice: come fai a fare affidamento sulla nostra contabilità di bilancio? Semplicemente non è possibile! Ti rendi conto che lo stato ha posizioni in derivati per svariati miliardi di euro e nessuno ne sa niente? Ti rendi conto che lo stato usava società pubbliche per fare spesa in modo che non venisse contata ai fini del deficit… tutti giochi delle 3 carte che oggi si è visto cos’erano veramente: tutti bluff! E potrei continuare a lungo…
    5) Leggerò i link su Wood e ti ringrazio per la risposta sulla Germania anche se ho ancora parecchi dubbi: 1) se pensano che la Merkel non li tuteli abbastanza perchè votano chi è addirittura favorevole agli Eurobond? 2) Non capiscono che lo stato sociale che hanno è probabilmente il massimo che possono avere? Secondo me il vero cambiamento che dovrebbe/potrebbe fare la Germania è smettere di lavorare gratis per i paesi insolventi esportando beni e servizi facendogli crediti che non possono ripagare (oltre ovviamente a evitare di accollarsi in eterno i loro debiti) ma esportare meno ma farsi pagare quello che esportano dedicando più risorse ai loro cittadini più deboli… detta cosi sembra una proposta di un sindacalista ma credo sia immorale regalare beni e servizi ai cittadini piigs e al contempo limitare il welfare ai tuoi connazionali!
    6) La Francia non è che non mi piace, mi fa proprio ORRORE! E non da oggi! Comunque non apprezzo assolutamente “la loro schiettezza” per un motivo molto semplice: non sono affatto schietti come dici tu, sono degli ipocriti! Loro vogliono lavorare poco e ipertutelati, andare in pensione presto e avere tutto e di più dallo stato… il problema è che “la ricchezza” che producono è assolutamente insufficiente ad assicurargli questo tenore di vita, quindi PRETENDONO che altri (tedeschi e company) gli trasferiscano (in eterno) la ricchezza da loro (faticosamente) prodotta… Il trasferimento avverrebbe sia tramite inflazione bruciando il valore reale dei risparmi dei virtuosi (Germania e company) sia tramite trasferimenti fiscali veri e propri sempre pagati dai virtuosi (Germania e company) e tutto questo già in parte c’è e per importi consistenti (sussidi agricoli) quindi già oggi i francesi sono dei privilegiati! Loro vogliono fare i signori coi soldi degli altri, ecco il problema! Per quale motivo i tedeschi dovrebbero accettare di fare questi trasferimenti che comporterebbero inevitabilmente una riduzione del loro welfare? Sento tanti parlare delle solidarietà che i tedeschi dovrebbero avere per gli altri paesi ma un conto è la solidarietà che mi pare abbiano già ampiamente dimostrato, un altro è mantenere in eterno gli altri paesi che si rifiutano di lavorare!
    7) Dimenticavo: Zingales tanto per cominciare è un grandissimo esperto di corporate finance che è esattamente il mio campo, quindi non è un economista che vive di teoria o a libro paga della Fed che per difendere lo statalimo passa la giornata a manipolare i dati delle analisi econometriche… è uno molto più concreto! Leggiti i suoi innumerevoli articoli sul Sole 24 ore (li trovi gratis in archivio) o sulla sua pagina Facebook… memorabili quelli dove numeri alla mano smontava il bluff degli Eurobond e dell’Efsf…. Altro che uno che parla solo di Rai… By the way ha recentemente fatto una campagna conro le fondazioni bancarie che sono immanicate anche col Pd quindi è come minimo totalmente indipendente dalla politica, altro che spalla di Renzi! Alcuni ragazzi sognano di diventare calciatori, altri astronauti… io di diventare come Zingales!

  23. Totó Castrogiovanni

    Gold standard…non golf….ovviamente…il golf standard sarebbe fantastico…

  24. Vincenzo N.

    @Marco Tizzi
    Anch’io condivido l’analisi di Rossi, l’inflazione è molto più democratica, equa nel suo modo di essere ingiusta, danneggia tutti ma ferisce di più chi investe nella ricchezza virtuale che si regge nella strenua difesa dei titoli del debito pubblico. Il problema è che il settore pubblico è presidiato dagli stessi attori che creano ricchezza virtuale, non appena tocchi qualcosa subito si attivano. Qualche mese fa il Corriere pubblicò alcune pagine quadrettate, in ogni quadretto – sembravano tanti necrologi – incarico e stipendio del gerarca di stato, poi, il giorno dopo, più nulla. C’era qualche do ut des sottobanco, qualche leggina da sistemare, e allora era arriìvata quella minaccia su un canale nazionale, ma poi, per l’appunto, più nulla.
    Se volessero farci deragliare dal minario morto su cui corriamo basterebbe stampare moneta, ma hanno costrutito una architettura che gli permette di dirti che non si può (“lo vuole l’Europa”), così come non si può toccare lo stipendio di un parlamentare, anche lì ti dicono “vorremmo, ma sai, è anticostituzionale”. E così via.
    Quindi ci sono due possibilità: continuaiamo con la chemioterapia attuale che ci porta alla tomba perché il male resta incurabile oppure usciamo dall’euro e ci teniamo le mani libere, e stampiamo.

  25. LucaS

    X Totò Castrogiovanni

    1) Al “GOLF” standard preferirei il Rugby standard…scherzo! By the way sarai mica parente del mitico Martin Castrogiovanni?
    2) Cosa intendi per “sleale”? Se ti riferisci alla manipolazione del renmimbi questa non sarebbe praticabile dal momento che sarebbe come imporre un cambio fisso tra tutte le valute…
    3) Concordo che nel breve questo sistema causerebbe moltissimi problemi ma nel lungo i suoi vantaggi sarebbero enormi! Il suo vantaggio principale sarebbe rendere impraticabili i welfare-ponzi state europei e americano forzando le persone e gli stati ad essere produttivi ed efficienti… insomma 1) si smette di bruciare la ricchezza prodotta col welfare quindi anche solo accumulandola l’effetto sarebbe enorme (non parliamo poi di investirla in progetti di mercato in particolare nuove tecnologie che come sostiene Solow sono il vero motore della crescita) 2) si smette di scoraggiare chi produce ricchezza causa tasse esorbitanti per mantenere il welfare 3) si trasferiscono porzioni enormi di potere dagli stati ai cittadini: è la discrezionalità della spesa a dare potere agli stati e ai politici… Per es. prova a pensare a cosa succederebbe alla Francia, anche alla luce delle idiozie che faranno a breve, col gold standard: in sintesi avrebbero il tenore di vita che si meritano mentre la Cina giustamente ne avrebbe uno molto più elevato! Non capisco perchè i cinesi debbano essere molto più poveri dei francesi quando producono molta più ricchezza…. questa è la vera ingiustizia Totò.

  26. Marco Tizzi

    @LucaS
    Luca, l’euro non POTEVA funzionare perché era basato su un paradigma di crescita perenne e soprattutto costante tra i vari (diversissimi) Stati. Non so quanti anni hai, ma io quando è stato introdotto ne avevo 26, non ero proprio un bambino. E a noi l’hanno venduto come un primo passo per una unione POLITICA dell’Europa. E come poteva non starmi bene? Da lì a 10 anni mi vedevo governato da un finlandese, per me era un sogno!

    Non hanno fatto nulla di tutto ciò. LORO, Luca, non NOI. Smettiamola di considerare lo Stato come un NOI. NOI non abbiamo nulla a che fare con lo Stato, che sono un gruppo di oligarchi che ci impongono con le armi le loro decisioni. Punto. Non abbiamo mai avuto scelta e, sinceramente, penso che mai l’avremo: la democrazia è sempre stata una gigantesca farsa.
    Quando si vedranno alle strette ricominceranno coi brogli o, piuttosto, metteranno in campo gli eserciti.
    Già oggi non conosco NESSUNO che voterebbe PD-PDL-TerzoPolo eppure i sondaggi li danno al 70%…

    Tornando all’analisi: che fine avremmo fatto senza Euro? La stessa “fine” di tanti Paesi che l’Euro non ce l’hanno. Con l’inflazione, sì, la stessa inflazione che avevamo negli anni ’70 e ’80, quando c’era la scala mobile e comunque la mia famiglia si è comprata 3 appartamenti lavorando in 6 persone per 5 anni, facendomi anche fare 3 mesi di vacanze l’anno. La stessa inflazione che quando era al 7% un conto corrente pagava l’11%. Quell’inflazione lì. Quella di quando la disoccupazione non esisteva.
    Potevamo entrare nell’euro monetizzando almeno la metà del debito pubblico, pace e amen e tanti saluti. Non ce l’hanno concesso, non abbiamo voluto, non lo so.

    Fatto sta che l’alternativa la stiamo vivendo oggi. E smettiamola di raccontarci cazzate sulla Santa Germania che di debiti ne ha più di noi e si è presa la marea di denaro contante che arrivava dalla DDR completamente gratis.

    I nostri problemi sono economia reale e produttività? CERTO!!!! Ma lo so benissimo!!!!! Luca, io faccio il consulente aziendale, diamine!!!!!! Visito aziende tutti i giorni, non sono né scemo né cieco e dato che ho lavorato 7 anni per i tedeschi so benissimo dove sta il problema. Il problema sono GLI INVESTIMENTI!
    Non credere alla favola che i tedeschi lavorano di più. E’ una stronzata. Una gigantesca stronzata. Perché, altrimenti, verrebbero a comprarsi la Lamborghini? O la Ducati? E senza spostare gli stabilimenti, nonostante sarebbe facilissimo per loro!

    I tedeschi sono più produttivi perché hanno un sacco di banche che investono nell’economia reale, molte delle quali sono banche statali o parastatali e danno ENORMI prestiti alle aziende a tassi RIDICOLI.
    Le aziende investono in tecnologie e voilat! per mago-la-maga-magia diventano produttive.
    Le nostre aziende sono troppo piccole, non si mettono in rete e comunque le nostre banche danno i soldi al San Raffaele e ai Ligresti, quindi le aziende che potrebbero crescere non trovano finanziatori e restano piccole e poco produttive. Non esiste il venture capitalysm, non esistono fondi di investimento degni di questo nome.
    Aggiungici una classe dirigente troppo vecchia e impreparata e hai fatto bingo.

    Sul bilancio pubblico il problema dei trucchetti c’è per tutti e a tutti i livelli. Infatti se c’è una cosa che proprio non capisco della scelta di Bondi è come diavolo faccia a leggersi un bilancio pubblico.
    Io ci ho provato e non ci capisco una minchia, non so tu.

    I tedeschi al momento votano innanzitutto contro, come penso stia succedendo in tutta europa. E votano contro:
    – i liberali perché non hanno abbassato le tasse. Possiamo dar loro torto?
    – la Merkel perché è stata indecisa sulla crisi europea e ha fatto pagare DIRETTAMENTE i fondi di salvataggio alle finanze tedesche. Convieni con me che c’è una differenza tra istituire gli eurobond e prendere i soldi delle tasse tedesche e darle ai governanti greci?
    Poi si dimenticano che al contrario gli Irlandesi hanno pagato con le LORO tasse le banche tedesche che avevano investito in banche stracotte, ma lasciamo perdere. Questo è il grande difetto dei tedeschi: si ricordano per sempre se ti danno un dito, ma si dimenticano subito se gli dai una mano. Ricordatelo nella tua vita, ti servirà.
    – per te lo Stato sociale tedesco è anche troppo? Loro, sappilo, non lo ridurranno di un microgrammo. E chi ci prova perde le elezioni. Frau Nein, per esempio, ha fatto ‘sta stronzata: economist.com/node/21554245 Dai dei soldi alle mamme per rimanere a casa a curare i figli invece che spendere quei soldi per gli asili? E in Germania perdi le elezioni.

    Dulcis in fundo la sig.ra Merkel ha imposto austerità a tutta Europa mentre lei ha bucato TUTTI gli obiettivi di bilancio. E in Germania, se buchi le promesse, perdi le elezioni.

    Infine tu hai colto esattamente il problema: la Germania sta diventando un Paese basato sull’export. Ma i tedeschi non sono scemi. Sanno che in economia se c’è una cosa sicura è che non si può essere tutti esportatori. E sanno che alla lunga le aziende che vendono all’estero si trasferiranno all’estero.

    Per questo la Merkel oggi viene massacrata ad ogni elezione. La prossima campagna elettorale potrà avere due direzioni:
    1- se in qualche modo nei prossimi 6 mesi si riesce a risolvere il problema Eurozona e la Germania non entrerà in recessione, allora la Merkel può giocarsela. Ma personalmente credo non ci sia speranza.
    2- se la Germania entra in recessione, dovuta o meno al crollo dei Paesi intorno (noi inclusi), allora la campagna elettorale sarà su dentro o fuori dall’euro. E anche lì, paradossalmente, può giocarsela. Perché la culona ha tanti difetti, ma è bravissima a cogliere la pancia del popolo e seguirlo (abilmente coadiuvata dai “suoi” giornali)
    Quindi la Merkel è sotto pressione adesso, ma non è affatto spacciata per l’anno prossimo. Anche perché le alternative ad un governo di grande coalizione sono quanto meno fantasiose: linke-spd-verdi-pirati? Suvvia…

    Sulla Francia non so che dirti… dillo ai francesi! 🙂 Per me anche loro non vedono l’ora di uscire da ‘sto cazzo di Euro. Sarkozy se perderà le elezioni perderà per troppa amicizia coi tedeschi, innanzitutto.
    Questo è il grande problema dell’Europa: di “unito” in Europa ci sono solo i ragazzi che fanno l’erasmus.

    La mia critica a Zingales è legata solo alla trasmissione dell’altra sera, dove sembrava un pesce lesso. Per il resto lo rispetto, anche se spesso mi pare viva un po’ nel mondo della favole.

    Ma stai attento che se è un tuo mito alle prossime elezioni ti tocca votare PD!!! 😀
    Perché nonostante le sacrosante campagne antifondazioni lui era il protagonista della Leopolda e quella era la gente pronta a vincere le elezioni. E stai trnauqillo che il progetto resta vivo e vegeto.
    Poi è arrivato Monti… e le elezioni le vincerà Grillo.
    Con mia grande gioia perché ho voglia di vedere le carte sparigliate sul tavolo e le chips che volano in aria. E’ tempo di grandi casini (con la C minuscola).

    P.S.
    Sogna di entrare nell’economia reale, altro che Zingales! Fabbriche e campi, quella sì che è economia 😉

  27. Marco Tizzi

    @LucaS
    Dimenticavo: tutto era partito dall’adozione della doppia moneta.

    In realtà l’adozione della doppia moneta potrebbe essere il viatico all’uso di N monete diverse, anche basate su qualche standard di commodity.
    Una volta che ne accetti due ne puoi accettare anche 10.

    Ma temo serva l’abolizione dello Stato perché comincia a diventare un intralcio troppo grande… 😉

  28. LucaS

    X Ecate
    Scusi ma non capisco dove vuole arrivare?
    1) In Germania l’Ovest ha mantenuto l’Est ma almeno oggi l’Est sta convergendo verso l’Ovest… Per es. all’Est oggi le infrastrutture ci sono…. Penso sia inutile farle il paragone Nord-Sud anche considerando che il trasferimento di ricchezza è iniziato molti anni prima… e oggi si aggira intorno ai 60 miliardi di euro l’anno… Per es. dove sono le infrastrutture al Sud? Qualcuno le ha viste?
    2) Che la Germania non sia il paradiso in terra penso sia chiaro a tutti ma là ci sono possibilità che da noi sono semplicemente impensabili… Non solo in termini di possibilità di trovare un lavoro ma anche di costo della vita: se uno prende poco in Germania può vivere dignitosamente mentre da noi assolutamente no perchè i prezzi sono molto più elevati (a cominciare da case e affitti). Inoltre nei prossimi anni un numero elevatissimo di giovani europei dei piigs invece che rimanere nei loro paesi a farsi massacrare dallo stato ladro emigreranno in Germania aumentando ulteriormente la qualità della loro forza-lavoro.. tutta gente che in prospettiva renderà allo stato ben più di quello che lo stato spenderà per loro in termini di welfare accrescendo ulteriormente il già elevato vantaggio competitivo tedesco.
    3) Lo sviluppo di nuove tecnologie potrebbe rendere alcuni beni e servizi oggi costosi molto più a buon mercato o addirittura gratuiti elevando in modo netto il tenore di vita dei più poveri… penso per es. all’istruzione completamente informatizzata: 1) si risparmierebbero miliardi dando un servizio migliore ai cittadini e abbassandogli le tasse… 2) Se i tedeschi vogliono pagare meno tasse che comincino a rivedere le spese (detto da un italiano fa quasi ridere): per es. nei giorni scorsi ho visto uno studio che ha causato polemiche relativo ai costi della cosiddetta “cultura” che si proponeva di tagliare fortemente, i contrubuti al bilancio UE, i crediti inesigibili a paesi insolventi (PIIGS), la follia delle rinnovabili che sta aumentando i costi energetici (spesa non secondaria per i poveri e pre le insustrie) insomma volendo l’efficienza (leggi crescita) che potrebbero ancora fare è insignificante rispetto a quella che hanno fatto finora! però se vanno su verdi e socialisti buonanotte al secchio!

  29. LucaS

    X Marco Trizzi
    Ti ringrazio per avermi fatto conoscere meglio il punto di vista dei tedeschi. Visto che li conosci senza dubbio più di me ti faccio ti chiedo:
    1) Se le cose peggiorassero sarebbero pronti a uscire dall’Euro? Non dico dalla sera alla mattina ma magari concordando tempi e modi con gli altri paesi.. o è un passo troppo grande anche per loro?
    2) Cosa ti ha fatto di male la “povera” Merker per “odiarla” tanto?
    3) Sui francesi TU come la pensi? Concordi con me oppure no?
    PS1 By the way in Germania se riformassero sul serio il sistema finanziario ci sarebbero fior si fondi di venture capital a puntare soldi sulle loro tecnologie… ergo il “pubblico” (inteso come banche statali/parastatali) non è affatto necessario anzi è dannoso perchè non opera la selezione che fondi di mercato farebbero.
    PS2 Ti chiedo scusa se nella foga di esprimere le mie idee sono stato irrispettoso… non è mancanza di rispetto quanto convinzione nelle proprie idee e frustrazione per il fatto che nessuno le applica!

  30. Marco Tizzi

    @LucaS
    1) Sì, per me i tedeschi sono già pronti oggi ad uscire dall’Euro. E non posso che dar loro ragione. O si trova un meccanismo per non far pagare, almeno direttamente, ai cittadini tedeschi le malefatte dei governi (perché i cittadini, diciamocelo, non c’entrano un tubo) degli altri Paesi oppure il destino è segnato. Ed è un brutto destino, perché la Germania da sola potrebbe diventare un problema per se stessa, se non cambia l’idea di un’economia basata sull’export.
    2) la Merkel ha voluto gestire in prima persona la crisi dell’Euro e l’ha gestita MALISSIMO. Prima ha detto che la Grecia non poteva fallire e poi l’ha fatta fallire: ha reso un problema da 100 miliardi un problema da 10 000 miliardi. E questo non è accettabile. Come giustamente dice Giannino il modello bastone-carota funziona solo se ci sono entrambi: lei avrebbe dovuto assicurarsi che il popolo greco non morisse di fame per poi rompere il culo (scusa il francese) ai governanti greci. Così sarebbe diventata un’eroina, per tutta Europa. Invece ha deciso di aiutare innanzitutto le sue banche (è amica personale di Ackerman, che è il suo sponsor da sempre) e poi ha umiliato il popolo greco e quello italiano mandando commissari amici suoi che stanno facendo di male in peggio. Non è così che si diventa leader. Si dice che Kohl le abbia urlato in faccia “stai distruggendo la mia europa” e non stento a crederci. Quello sì che era un leader, porca miseria. Perché non sta bene, altrimenti me lo prenderei domani mattina al posto di Monti.
    Il problema di tutto questo macello è stato mettere la gente gli uni contro gli altri. Tedeschi contro greci, italiani, spagnoli e portoghesi, che poveretti hanno fatto tutte le riforme del mondo e avevano anche i conti in ordine. Adesso anche i francesi sono contro i tedeschi. Gli inglesi che fanculizzano tutti. Ma è questo il modo di unire un continente così diverso? Dai. E’ una mezza nazistoide che pensa che tutti gli altri siano dei selvaggi da educare. Rappresenta il peggio del grandissimo popolo tedesco.
    Luca, io vado a Berlino 4-5 volte l’anno. La gente ha il mito dell’italia: avere mobili italiani in casa è uno status symbol, la Vespa è considerata una reliquia. E questa ci tratta come un mucchio di trogloditi. Non può starmi bene, mi spiace. Ho letto cose nell’ultimo anno sullo Spiegel (che è in pratica un giornale di partito tanto è pro-Merkel) che davvero fanno cascare le braccia. Pe run articolo c’è stata addirittura la protesta ufficiale del nostro ambasciatore a Berlino.

    E tutto questo, ti ripeto, non sta soprattutto perché l’Europa tutta, il mondo tutto! ha aiutato la Germania sia dopo la seconda guerra mondiale che dopo la riunificazione.
    Ti ricordo che gli abbiamo cancellato anche i debiti di guerra e ci siamo “dimenticati” del nostro oro che si son protati via.
    E il ringraziamento è questo? Mi dispiace, non mi sta bene.
    I miei nonni hanno avuto la casa occupata dai nazisti: per mesi hanno dovuto dormire nelle stalle mentre quelli vivevano in casa loro.
    Non è stato carino, credimi.
    Eppure la mia esperienza con la gente tedesca mi aveva fatto capire che le nuove generazioni erano sconvolte da tutto il male che avevano fatto i loro nonni e che davvero volevano un mondo in pace e prosperità.
    Una leader così non se la meritano.

    Fai anche conto di una cosa: i tedeschi si occupano di politica molto meno di noi. Piuttosto parlano di alta filosofia oppure FANNO politica a livello locale, ma della politica nazionale se ne fregano molto più di noi. Loro sono abituati ad avere più funzionari che politici.
    Quindi anche per loro il fatto che il lroo cancelliere dovesse decidere le sorti del mondo è stato un po’ spiazzati.
    Adesso forse si stanno rendendo conto che sono i nuovi Stati Uniti nella geopolitica e forse non sono pronti. Si lasciano un po’ trascinare da quello che dicono i giornali.
    Ma stanno facendo cose straordinarie a livello di iniziative private o locali e sono un faro a cui guardare. Devono rimanerlo.
    Se perché lo restino devono uscire dall’Euro o dobbiamo uscire noi così sia. L’importante è che cambino leader o la (e si) convincano ad avere più rispetto per gli altri.

    3) Conosco la Francia solo raccontata dai francesi che vivono in Italia e ovviamente per loro si tratta di un luogo che è un paio di stelle (Michelin) sopra il paradiso terrestre.
    Non avendo una conoscienza diretta preferisco non esprimermi.
    So che sono molto bravi a gestire il tutrismo, quello sì.

    PS1 Il venture capital sta facendo sfracelli in Germania: lo zio di un mio amico ha un fondo suo che si occupa di startup internet e non sa più dove mettere i soldi… ci credo che poi sono a rischio inflazione! 😀
    PS2 Tranquillo, anch’io mi scaldo troppo. Come ti ho già detto, ti consiglio solo di separare un po’ più chiaramente “ciò che vorresti” dalla “dura realtà”. Più che altro per te.
    Che i sogni son belli, ma son sogni! (E te lo dice uno che ha la foto di Bakunin sul desktop!)
    Perché capita

  31. Fabio Tartari

    Dottor Giannino,
    ho seguito in onda oggi e avevo apprezzato il suo intervento a Bologna all’assemblea di confindustria. Chapeau. Condivido.

  32. Vincenzo N.

    @Ste
    ora comemora stampare moneta serve ad abbassare il valore del debito, è un modo per ridurlo e costringere la gente a rendersi conto che la ricchezza “vera” deve provenire dal lavoro per poi si trasferirsi nei beni reali. L’iper inflazione è di per sé una cosa negativa, ma una sana inflazione, ora, la vedo come una terapia, bisogna rendersi conto che l’economia è commercio e produzione di beni e servizi. Bisogna che la gente perda buona parte di quello che crede di avere affinché capisca che uno stato basato sull’esproprio della ricchezza reale per via fiscale non ha futuro.

  33. adriano

    No,non ci siamo.Nessuno è “beniamino degli antitedeschi”.Ognuno cerca di ragionare in funzione dei propri interessi.Il nostro non è quello di tentare di seguire la Germania.Il sistema Italia non lo consente e non lo consentirà mai.La moneta tedesca ci distrugge.Va bene così?Dobbiamo rassegnarci all’imposizione che non si può uscire dall’euro?A questo punto qualcuno mi dica dove sono le barricate.”Rajoy rimpiange quando stava all’opposizione”.Per forza,anche lui non pronuncia la parola magica:pesetas.Se non si torna alle monete nazionali non si va da nessuna parte.La citazione di Marco Tizzi su Marie Le Pen ha il sapore di Lapalisse ma tutti fingono di non capire.Se si credesse davvero nell’euro ci sarebbe da fare una sola cosa,unificare i debiti sovrani.Non si può?Allora lasciamo perdere.Il trilione di Marco Polo è un QE all’amatriciana che conferma l’impotenza dell’ipocrisia.Non posso essere garante di ultima istanza?Va bè,proviamo ad esserlo di penultima.Facciamo rimpinzare le banche di titoli dei debiti nazionali così domani potranno fallire anche loro.Non mi azzardo nei tecnicismi perchè sono stanco di essere incompetente ma l’armageddon non dipenderà dai timidi segnali del 6 maggio .Dipenderà dall’ottusità di non voler riconoscere gli errori di un’unione artificiosa che non può durare.

  34. giuseppe

    @LucaS
    Ripeto che sono un perfetto ignorante in materie economiche. Tuttavia il quadro a tinte fosche della Francia non mi convince completamente. Da sempre ha un assetto dello Stato “pesante” e “centralista”. Ma funziona. O meglio: ha funzionato fino ad ora. Dalla Sua esposizione (mi permetta,Lei magari non intende questo) sembrerebbe quasi che abbia una economia fasulla, destinata ad implodere da un momento all’altro. Credo che dobbiamo un pò tutti scrollarci di dosso che l’economia significhi produrre solamente nei settori tecnolocicamente avanzati (e alla Francia non manca nemmeno questo aspetto) La vera forza della Francia è l’immensa, sterminata pianura, la Provincia Rurale. Un surplus da reinvestire in tutti gli altri settori che ne hanno bisogno (un pò come fa l’Austria con gli abeti – ma chi è disposto oggi ad affermare che l’economia sono gli abeti e non le chiacchiere?-) Se uno si fa un bel giretto, magari entrando dalla Valle del Rodano, Besancon, la Borgogna coi suoi canali, Digione, Parigi, la Normandia coi suoi storici porti sull’Atlantico, Le Havre e poi torna giù passando per la zona industriale (Rouen,Lione) tocca plasticamente con mano quali e quante riserve abbia la Francia per sostenere anche un alto debito pubblico. Non per niente in Italia spadroneggiano Auchan e Carrefour. Poi ci sono i problemi. La periferia di Parigi fa veramente paura. Una miccia innescata pronta ad esplodere. Ma c’è anche una Università funzionante le cui rette annue vanno dai 200 ai quattrocento euro. Evidentemente possono permetterselo. E se non potessero, hanno enormi margini di recupero. Noi siamo messi molto, ma molto peggio.

  35. Francesco P

    Le probabilità che avvenga un grande cataclisma naturale entro il 21 dicembre sono veramente trascurabili. Eppure i catastrofisti, cioè coloro che hanno inventato le profezie che i Maya manco s’erano sognati di fare, canteranno vittoria: “I Maya avevano previsto l’implosione della euro-area”.

    P.S.

    Oggi a mezzogiorno lo possiamo dire: questa giornata elettorale non porterà alcuna svolta in Europa; crescerà solo la confusione. La confusione aumenterà l’immobilismo ed i veti incrociati, esattamente il contrario di quello che avrebbe bisogno il nostro continente: chiarezza d’idee, semplificazione dei processi decisionali, linearità e snellimento burocratico.

  36. mimmo

    Caro Giannino diciamolo francamente François Hollande non costituisce un problema; il mondo della City di Londra e di Wall Street, cioè l’oligarchia finanziaria, non lo rendono affatto pronto, per affrontare la tempesta che si prepara sull’Europa e sul mondo intero. Lo faranno ballare un po’ e come con Mitterrand e Delors si adeguerà buono buono. L’oligarchia finanziaria è alla ricerca di 6 mila miliardi di euro per le banche europee figuriamoci se si preoccupano di Hollande.

  37. Joachimt Thomas

    @Marco Tizzi

    non fissare i cambi non sarebbe risultato in ulteriore crollo del valore della lira ed entrare con ancora meno “peso” nel complesso? l’ingresso prima dell’abbattimento totale del valore della lira sembrerebbe uno dei motivi (insieme al conseguente abbassamento del mostruoso spread di tasso di interesse nel sistema bancario italiano per la copertura del debito pubblico ed evitare un fallimento ben prima dell’Italia, vedi Argentina) del processo forse prematuro, rispetto all’armonizzazione economico-finanziaria dell’Europa.

  38. Vincenzo N.

    @Marco Tizzi
    Grazie per l’allegarto Marco. Hai fatto bene, forse c’era ancora qualcuno che non lo sapeva. La notizia riguarda i modi, gli stessi trucchetti perfezionati poi dai greci con la consulenza delle banche d’affari (che hanno piazzato qualche time bombing all’interno degli artifici, così, per avere un po’ di vantaggio competitivo..). Mettiamo a fuoco quindi che nemmeno i tedeschi sanno stare sull’attenti di fronte alle ragioni dell’economia visto che è bastato un bravo statista come Khol a prenderli per il naso, ma va sottolineato che noi siamo nell’euro perché i Francesi se la facevano sotto ad entrarci da soli. Fuori saremmo stati una mina vagante e loro i primi a saltare per aria. Dentro invece siamo diventati una perfetta colonia per le loro scorrerie. Sul fatto che ciò che ci capita ci spetti penso che siamo tutti d’accordo, ma siccome nessuno ci soccorrerà, prima salta il banco meglio sarà per noi.

  39. Marco Tizzi

    @Vincenzo N.
    Sono d’accordo, ma mi dispiace per quella che sarà la reazione tedesca a questo articolo: tutti i politici e gran parte della popolazione dirà “gli italiani hanno barato per entrare nell’euro per prendersi i soldi delle nostre tasse”.
    Vai tu a spiegargli che Ciampi e Prodi non sono “gli italiani”.
    Che “gli italiani” hanno visto ridursi il proprio reddito da quando sono entrati nell’euro.
    Che in Italia nessuno ha mai chiesto un euro a un tedesco, nonostante qualche debituccio pregresso ci sarebbe.

    Aumenterà l’odio e verrà messa a rischio anche l’Unione Europea, non solo l’euro.
    E questa non è per nulla una buona notizia.

    Voglio anche far notare una cosa: io non sono un berlusconiano e non solo non l’ho mai votato, ma non l’ho mai nemmeno rispettato perché un socialista che si dipinge liberista non mi pare una persona seria.
    Però bisogna ammettere che queste notizie dipingono l’Italia per quella che è nella realtà: un paese dove si sceglie tra peggio e più peggio.
    La Merkel ha cacciato Berlusconi per mettere il Paese in mano a chi ha aiutato Ciampi e Prodi a combinare ‘sto disastro. Si chiama un complice dell’omicidio per fare le indagini e il processo. I risultati son davanti a tutti.

    S’ha da ricominciare tutto da capo, saranno tempi duri.

  40. Vincenzo N.

    @Marco Tizzi
    “S’ha da ricominciare tutto da capo, saranno tempi duri.”
    La frase è la tua, e io la sottoscrivo, perfino la auspico nel contenuto.
    Reazione tedesca: ogni paese ha il suo popolino che ha bisogno di sfogare la rabbia, è così ovunque, non mi sembra una novità, dai sorrisi di Sarcozzi e della Merkel alle copertine dello Spiegel. La semplificazione trova sempre degli utenti ben disposti a crederle.
    Ma ai tedeschi gli sta anche bene perché se vogliono l’Europa devono accettare il fatto che non è così come loro la immaginano nei loro sogni, e che cambiarla ha dei costi, altrimenti è troppo facile. Perché mai dovremmo giocare un campionato dove si gioca solo in trasferta? Giannino dice che rischiano di venire trascinati anche loro nel fallimento, intanto però vanno avanti e mettono fieno in cascina. Nel disastro generale sarà chi ha di più che avrà maggiori possibilità di spuntarla, non necessariamente chi ha tanto. A me la Germania fa paura per ragioni ataviche, forse non diverse dalle tue, tanto che non ho esultato quando è tornata un tutt’uno, e mi dispiace che il patatrac possa far cadere il mercato europeo, ma non sono disposto a pagare il prezzo imposto da una regolamentazione che ci è “inadatta”. Il problema è che più passa il tempo più decadono le energie vitali, qui stiamo diventando dei canarini in gabbia che se gli apri lo sportello (ammesso che sappiano volare) non sono dove andare a cercarsi da mangiare. Dobbiamo mettere le cose a posto in casa e purtroppo scarseggiano gli attori.
    Per quanto riguarda il Berlusca, a cui non ho mai creduto, non conosco più nessuno che lo difenda. E’ già un progresso non da poco anche se ovviamente non basta perché rimane lì a fare interdizione tutelando i suoi interessi nel nome degli altri.

  41. Marco Tizzi

    @Joachimt Thomas
    Se il mercato dei cambi esprime il vero valore di una valuta ogni manipolazione è un errore.

    Dal 1993 al 2003 son successe cose parecchio strane in questo Paese, qualcuno si ricorda l’inflazione sperimentata sulla nostra pelle dopo l’introduzione dell’euro mentre le statistiche dicevano che andava tutto bene?

    Possibile che tra qualche anno ci troveremo ad analizzare segreti imbarazzanti…

  42. Egregio dott. Giannino, giunti a questo punto credo che una sola soluzione sia percorribile per risanare l’economia del nostro fraterno paese, quella di ricorrere alla svalutazione della moneta per sgonfiare la bolla speculativa.

  43. Claudio Di Croce

    Da molti scritti di questo blog e dai commenti giornalistici se ne ricava che la colpa dei problemi europei e italiani è della cattiva Germania che fa anche paura per ragioni ataviche (?) .
    I paesi – compresa l’Italia – che hanno vissuto per decenni al disopra delle loro possibilità , che hanno creato debiti pubblici paurosi con i quali i politici si sono comprati il consenso entusiasta dei loro cittadinil per andare al potere non sono responsabili . Questi debiti in un modo o nell’altro con trucchetti alla napoletana , tipo gli eurobond , devono essere pagati dai cattivi tedeschi . Oppure non devono essere pagati tout court, imitando altri paesi ” virtuosi ” tipo Argentina o imprese private come la Parmalat. .
    La ” cultura ” che esprime questi concetti è degna delle università italiane piene di ” professori ” ignoranti , presuntuosi , figli del sessantotto .

  44. Vincenzo N.

    @Claudio Di Croce
    Da ragazzo era in fila al torneo di Wimbledon per entrare in un settore a posti in piedi – il biglietto meno costoso che c’era – dietro di noi 5 italiano c’erano 5 tedeschi, cordiali ed educati, rispettosi delle regole. Ma eravamo in Inghileterra, non al paese loro, perciò, all’apertura dei cancelli si mossero come una panzer divisionen, tutti insieme, ben coordinati, ci spinsero via con tre spallate, in un attimo, e corsero dentro per cuccarsi i posti in prima fila.
    So che un episodio non fa scuola, ma fa esperienza. Ora, io sono ben cosciente che il nostro debito è tutta colpa nostra, mi vergogno di questo come italiano. Però ti ricordo che nessuno verrà a salvarci (ma se lo faranno i tedeschi, poveri noi), ritengo quindi che da questa situazione dobbiamo uscire perché MM è chemioterapia senza speranza di guarigione. Lo capite che queste regole sono incompatibili all’Italia unita?
    Io ho frequentato l’università che insegnava solo concetti keynesiani. Questi professori “figli del sessantotto” me li ricordo bene e non li ho mai amati. Rimane il fatto che se si continua a votare Berlusconi per paura della sinistra ci teniamo i tecnici corrotti dell’Europa e trasferiamo allo stato ogni nostra ricchezza in modo che lui la ripartisca lungo le direttrici della sua piramide.
    Lo vogliamo capire che la Germania fa i suoi interessi e che l’Europa, ora che siamo in manifesta ristrettezza e ognuno ha paura, non esiste più?
    I tecnici europei perseverano un mondo che è quello che conviene a loro, ma, qui da noi c’è bisogno di avere carta bianca per davvero, altrimenti Vendola e Bersani convinceranno tutti gli italiani che quello attuale è un governo di destra e liberista.

  45. Claudio Di Croce

    @Vincenzo N.
    L’episodio di Wimbledon mi permette di ricordarle che almeno i tedeschi sono educati a casa loro : lei ha presente le file in Italia degli italiani ? A parte queste battute non ho capito la sua ricetta . La mia è molto semplice a parole ma molto difficile da fare : diminuire drasticamente la spesa pubblica e vendere il più possibile beni di proprietà pubblica per ridurre il peso del debito e dei conseguenti interessi . Inoltre dovrebbe essere assolutamente sicuro che il ricavato della vendita deve essere utilizzato SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per ridurre il debito e non per ricominciare a spendere per fare di nuovo debiti.
    E per avere maggiori garanzie di questo processo lo farei controllare anche dai tedeschi cattivi di cui , per queste cose e per molte altre , mi fido molto di più che dei miei compatrioti.
    Per quanto riguarda SB io ho votato per FI e PDL perchè era l’unica speranza , che è andata delusa, che l’Italia diventasse meno statalista . Dimenticavo che troppi milioni di italiani hanno vissuto e vivono di spesa pubblica e hanno il terrore di dover affrontare la vita senza la protezione della mamma Stato , anche se ladro e corrotto , o magari anche proprio per quello.

  46. Vincenzo N.

    @Claudio Di Croce
    Allo stato attuale la sua ricetta contiene molti punti che condivido, ma è irrealizzabile, come Lei sa già. Purtroppo non c’è nessuna rappresentanza parlamentare in grado di sostenerla. Magari le disgrazie in arrivo costringeranno gli italiani a rimodulare la frequenza su cui sintonizzano le loro orecchie stancandosi di abbeverarsi alle bugie delle televisioni di stato e private, ma, perché ciò accada, bisogna che sia manifesto che Bersani, Vendola, Camusso etc. sono dei contaballe del m’inCULpop, sperando che nel frattempo anche i contaballe interessati che si definiscono di centro destra abbiamo esaurito le batterie.
    Purtroppo gli scenari di rinascita e le prese di coscienza hanno sempre come prerequisito la guerra (o, visti i tempi, qualcosa che deve somigliarle molto).
    Che amarezza.

  47. Mario

    Questa crisi in Europa non è come le precedenti perchè le barriere commerciali sono cadute , le produzioni delocalizzate nei Paesi che già vent’anni fa vennero chiamati emergenti, molti prodotti hanno raggiunto la saturazione, ci sono problemi d’inquinamento , energetici e tutti sono abbarbicati a quello che possono acchiappare anche se sanno che è uno spreco .E’ probabile che la recessione in Europa durerà anni e i Paesi emergenti saranno costretti a migliorare i loro mercati interni, con innalzamento dei prezzi e dei diritti , fenomeno positivo che riequilibrerà il mercato mondiale.
    Non siamo abituati alla recessione per cui si sta entrando in una fase angosciante con gli elettori che scappano verso gli estremismi. Chi sa che può svolgere una funzione terapeutica per questi problemi ed è senza secondi fini, deve mettersi in contatto , trovarsi , organizzarsi prima che sia troppo tardi. Salutoni

  48. Michele

    L’Armageddon anti Merkel è appena iniziata( non si sa come finirà) perchè la cancelliera con la sua testardaggine teutonica continuerà sempre sulla sua strada dando dei contentini all’inetto Mario Monti e forse ad Hollande. In Europa , da un punto di vista economico, vi è una sola soluzione : la Germania si riprenda il suo marco e l’euro , svalutato di almeno il 30%, rimanga alle rimanenti nazioni con un accordo politico-economico( in particolare sulle attribuzioni del parlamento europeo).
    Per quanto riguarda l’Italia si vada subito al voto per un governo politico. Dobbiamo ancora considerare Cinquestelle antipolitica ovvero anche vera politica del cittadino per il bene della Nazione? Spero che i partiti attuali continuino su questa strada per abbatterli definitivamente!!!

  49. Stefano

    ….eliminazione di vincoli alla concorrenza.

    Questo è uno degli obiettivo dell’Unione Europea.

    Come si concilia con il Fiscal Pact che implicitamente impone a certe industrie tasse molto più alte che ad altre ?

  50. Claudio Di Croce

    @Michele
    Bene : cosa propone per il debito pubblico ? cioè per quei milioni di italiani che da cinquantanni prestano i loro risparmi allo stato ladro ? Cancelliamo i loro crediti e buona notte e ricominciamo a fare altri debiti , cioè la stessa ricetta che c’era prima dell’euro ? Ma si ricorda la supponenza con la quale il duo Prodi/Ciampi ci ha guidati nell’euro dicendo che proprio le svalutazioni competitiva dovevano finire perchè erano la causa dei nostri problemi ? E tutti gli “esperti ” i “professori ” ineggiavano all’euro e ai fenomeni che ci avevano guidati in questo percorso salvifico . E molti di questi professori , alcuni adesso al governo ,con la stessa sicumera di allora dicono che si deve rinegoziare l’euro . Povere università italiane , in che mani sono !!!!!

  51. Vincenzo N.

    @Claudio Di Croce
    Si alzerà pure in piedi qualcuno che avrà il coraggio di dire che il nostro debito non è rimborsabile. Che i figli sono meno dei padri, che la piramide demografica è rovesciata e premia solo i pensionati, e che quindi non c’è modo di pagare i debiti se non con gli espropri fiscali (che bastano per pagare solo gli interessi). Visto che i prestatori si fidano dello stato è bene che le garanzie reali vengano fornite dallo stato stesso, lo stato potrebbe dunque stimare il suo patrimonio (anche immobiliare) e metterlo a garanzia dei suoi debiti, la parte non coperta verrebbe svalutata (o meglio valutata per quel che varrebbe, alla peggio niente) dal mercato. Deve essere chiaro che lo stato sta stampando titoli confidando nel suo potere coercitivo basato sulla capacità di spremere sempre più tasse, esso però stampa titoli che non hanno un corrispettivo commisurato alla sua ricchezza reale visto che il suo futuro è compromesso anche dalla bassissima natalità. Solo così possiamo uscirne, tutti più poveri naturalmente, tanto è inevitabile perché comunque MM & C. se ne fregano del futuro, loro sono lì per tenere a galla la zattera e farci morire con l’illusione di essere i padroni dei nostri risparmi. Questi governanti ci raccontano di guardare lontano ma in verità pensano solo ai “diritti acquisiti”, non fosse così avrebbero cominciato a segare quelli.
    Con questo scenario, il pericolo che lo stato “ricominci a fare altri debiti” lo vedo assai remoto giacché di questi qui non sopravviverebbe nessuno.

  52. Marco Tizzi

    The Financial Times Deutschland writes:

    “What good does it do to complain that extremist parties were strengthened at the expense of moderates in the Greek election? Or that the Greek people decided on a protest vote rather than on an endorsement of the current system of political reform? Or indeed that the establishment of a government in Athens and consequently the attempt to save the euro has now become more difficult than ever?”

    “The result was as predictable as it is frightening. And yet the EU, and especially its former ruling duo, Merkozy, did nothing to prevent it. Instead of offering the ruling coalition political support, it dictated austerity measures that would cripple both the Greek economy and government. After all, opposition to the EU grew alongside extremist parties. Merkel had trusted that things would work out. But unsurprisingly, they didn’t.”

    “If the most important goal is to strengthen the euro and overcome the crisis and investors are to be persuaded that they can put their trust in Europe, and if politicians are to show that they can learn from their own mistakes, then the harsh austerity measures imposed on Greece must be re-examined. Germany must set forth a new strategy to promote growth in the crisis-hit countries rather than stalling it further.”

    “If this happens quickly, then one of the smaller parties could enter a coalition with New Democracy and PASOK. Then Greece and Europe would gain another chance at forming a government dedicated to political reform. This might not necessarily work, but it is Europe’s last chance.”

  53. adriano

    Dal dizionario del prof.Cutolo:”rimborsabile (agg.),che si può rimborsare.Indico due modi.Se posso stampare non ci sono problemi,fino a quando esiste la cellulosa.Secondo metodo:il tempo.Rimborso ogni anno 1 centesimo.Non c’è limite all’eternità se c’è il pareggio.

  54. Guest

    Però mi sembrava di averlo già sottolineato: i cittadini solo lo Stato mentre loro i governanti. I secondi dipendono dai primi (art. 1 Costituzione italiana).
    Dire “Stato dilapidatotre” mi risulta quindi errato; non mi sembra di dilapidsare i miei soldi, e di q… caso mai Governo dilapidatore 😉

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