20
Ago
2012

L’euro break up per l’Economist, perché serve Fermareildeclino

Non se se abbiano ragione Giavazzi e Alesina, per i quali se Monti è costretto agli euroaiuti è finito. Io penso al dopo, e in questa settimana da Spiegel ed Economist ho tratto nuova conferma del perché sperare che vogliate essere in tanti, a sostenere la nostra proposta che trovate su www.fermareildeclino.it

Ieri nuovi scossoni dalla Germania, dopo alcuni giorni in cui l’euroatmosfera sugli spread sembrava distendersi, con l’Italia in discesa verso quota 420 e la Spagna sotto quota 500. Sono state le indiscrezioni rilanciate da Der Spiegel a far alzare la temperatura e ad alimentare le reazioni germaniche. Il settimanale tedesco aveva scritto che sarebbe allo studio in BCE una sorta di meccanismo d’intervento per soglie di spread, sopra le quali per ogni Paese eurodebole scatterebbe un piano calibrato di acquisti da parte della Banca centrale europea dei rispettivi titoli pubblici sotto attacco. Nel giro di poche ore, non è bastata la presa di distanze di Francoforte, che non ha smentito ma ha parlato di decisioni non ancora prese. Il portavoce del ministro delle Finanze a Berlino Schauble ha smentito che il governo tedesco ne sappia alcunché, e ha avvisato Francoforte che si tratterebbe di interventi assai problematici. La Bundesbank, al contrario, che già coi suoi rappresentanti nel Consiglio della Bce da tempo si astiene e pubblicamente dissente dal ruolo proattivo a difesa degli euroStati sotto attacco sostenuto da Mario Draghi, è tornata a criticare pesantemente nel suo bollettino mensile l’idea di tornare ad acquisti di titoli sovrani da parte di Francoforte.

E’ il solito copione già visto da molto tempo, si potrebbe dire. Fino a un certo punto, però. Le ultime settimane hanno visto infatti nel dibattito pubblico tedesco una crescita sostanziale delle critiche a meccanismi eurocooperativi. Contro tale linea – e contro il cancelliere Merkel se la dovesse sposare – si sono espressi esponenti della Spd all’opposizione, liberali della Fdp della coalizione di governo ma sempre più euroscettici pensando a come superare il quorum alle prossime elezioni, e soprattutto esponenti di prima fila sia della Csu bavarese che della Cdu, i due partiti fratelli che rappresentano il pilastro essenziale del governo Merkel. Tanto che è giusto chiedersi, a questo punto, che cosa bolla davvero nella pentola tedesca. In una settimana che vedrà dopodomani a Berlino l’incontro tra la Merkel e il presidente francese François Hollande, venerdì un vertice con il premier greco Antonis Samaras e sempre Angela Merkel, e infine sabato a Parigi ancora Samaras con Hollande.

Teniamo innanzitutto presenti due scadenza in calendario. Quella che conta davvero non è il 6 settembre, quando in Bce si potrebbero esaminare i piani rivelati dallo Spiegel. Bensì il 12 settembre, quando gli otto componenti della Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe dovranno pronunciarsi sulla compatibilità con la Legge Fondamentale germanica dei salvataggi europei. Tenete conto che la Costituzione tedesca da una parte afferma che la Germania è uno Stato “democratico e federale” la cui sovranità e potere si esprimono ”attraverso elezioni e altre procedure di scelta diretta”. Dall’altra afferma che la Germania sostiene “un’Europa unita”, il che dovrebbe implicare implicitamente livelli di unione fiscale e mutua cooperazione.

Il mio amico Charles Sizemore, che amministra fondi americani attualmente “lunghi” sull’azionario europeo e che scrive una rubrica per il Wall Street Journal, manda ai suoi clienti report in cui sostiene che i giudici costituzionali tedeschi non silureranno l’euroarea, affermando che i salvataggi di altri Stati comportano un cambio della Costituzione tedesca vigente mediante referendum. Ma aggiunge ovviamente che, in caso contrario, l’ordine di svendita sarebbe corale.

Nouriel Roubini è di opinione diversa. L’ex consigliere di Clinton, della FED e della Banca Mondiale pensa che i nuovi acquisti di eurotitoli deboli da parte della BCE si limiterebbero ancora una volta a comprare tempo. BCE e governi euroforti affiderebbero sempre più alla crescente bancarizzazione la soluzione del problema della mancata convergenza degli eurodeboli. Ma tutto ciò appare ai mercati come un’illusione. I limiti per Grecia, Spagna e Portogallo di una convergenza attraverso deflazione interna sono ormai toccati, e non oltre percorribili dalla politica dei rispettivi paesi – di qui le richieste di nuovi slittamenti in avanti dei tagli pubblici da parte di Atene e Madrid. Si tratta di una strategia che richiede tempo e pazienza, nonché nuove iniezioni di liquidità a sostegno di quei Paesi. Se la Germania non condivide esplicitamente lungaggini e rischi di tale strada, è ovvvio che i mercati scommettano sull’euro rottura, perché ai loro occhi appare troppo rischioso scommettere la casa – Germania ed euroforti – per salvare il garage- greci, spagnoli, portoghesi.

Personalmente, credo che il ministro degli Esteri finlandese e l’Economist abbiano detto la verità, nell’ultima settimana. Il primo, schierato sulla posizione dell’ortodossia germanica, ha candidamente ammesso che ad Helsinki e non solo lì si stanno valutando piani d’emergenza per affrontare la rottura dell’euroarea, cioè per l’uscita della Grecia e con lei di altri euromembri. L’ultimo numero dell’Economist ha lanciato in copertina l’idea che la Merkel sia tentata dall’ipotesi. E ha pubblicato all’interno la bozza di un – finto? – memorandum in 32 punti sottoposto all’attenzione della cancelliera tedesca. Un memorandum che avanza due ipotesi. La prima è quella dell’uscita della sola Grecia, ipotesi che alla Germania costerebbe fatti tutti i conti circa 120 miliardi, il 4,5% del suo Pil. La seconda è invece l’uscita di cinque euromembri, Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda e Cipro: che ai tedeschi costerebbe circa 385 miliardi, cioè il 15% del Pil. La seconda ipotesi è preferibile, sostiene il memorandum, perché farebbe piazza pulita una volta per tutte dell’idea di continuare a chiedere agli eurodeboli nuovo tagli e disoccupati che non possono realisticamente sostenere. Si tratterebbe per ciascuno di fissare una fascia di oscillazione della propria valuta all’euro senza farli uscire dall’Ue, ma il cuore dell’Unione Monetaria ripartirebbe molto più forte.

Sono due le cose da notare. La prima è che anche il memorandum dell’Economist salva l’Italia, non tanto per le manovre del governo Monti ma perché la posizione netta di indebitamento sull’estero del nostro Paese come somma della componente pubblica e privata è pari solo al 21% del nostro Pil – meno degli Usa che stanno al 27%, e sideralmente meglio degli altri 5 euromembri candidati a uscire, che stanno tra l’80 e il 100% e oltre del loro prodotto interno lordo. La seconda è che l’Economist esclude che la Merkel abbia il fegato di scegliere la strada dell’uscita di 5 euromembri.

E’ la stessa scommessa che faccio io. Di conseguenza, l’Italia ha una sola alternativa. Darsi una politica, dopo Monti, ancora più determinata e forte di consenso ad abbattere il debito pubblico non con tasse ma con cessioni pubbliche. Meno spesa e meno tasse. Quanto più ci illudiamo d’altro, tanto peggio staremo. Ecco perché serve che siate in tanti, a unirsi a noi su www.fermareildeclino.it

 

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156 Responses

  1. Marco Tizzi

    Leggendo questa intervista al Capo del gruppo parlamentare della CDU non sarei così ottimista (anche se esprime bene il problema dell’Italia):

    http://www.spiegel.de/international/europe/interview-with-german-politician-volker-kauder-on-euro-crisis-a-850980.html

    Non vedo come l’Euro possa essere sostenibile senza Stati Uniti d’Europa, quindi che senso ha perpetrare questa follia?
    Oppure forse Kauder voleva sottintendere che non sarà l’Eurozona a dividersi, ma sarà l’Italia a dividersi?
    Oscar, sa qualcosa che non sappiamo?

    E mi pare davvero poco sensato che una volta usciti dall’Euro i Paesi “brutti, sporchi e cattivi” si rimettano dentro le bande le oscillazione, che sempre un cambio fisso sono.
    Cornuti, mazziati e pure sputati in un occhio.
    Allora piuttosto resteranno dentro l’Euro pur defaultando, dato che nessuno li può cacciare.

    Personalmente questo Euro mi convince sempre meno, ogni giorno che passa perde vantaggi e acquista svantaggi e alla fine, caro Oscar, mi sa proprio che sarà proprio l’elettorato tedesco a decidere: quando andrà ad un bel referendum sull’Euro e la maggioranza voterà “no”.

    (per chi se la fosse persa, un’interessante diatriba sull’argomento su usemlab
    http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=825:contro-leuro&catid=21:scuola-austriaca-di-economia&Itemid=177)

  2. alexzanda

    Giannino, va bene la ricetta meno spese e meno tasse, ma secondo lei alla fine come faremo senza uscire dall’euro e senza “tendere” ad una efficenza tedesca dei nostri mercati interni del lavoro e di produttività a resistere al continuo aumentare della forbice differenziale tra noi ed i tedeschi?

    penso che possono stare sotto una stesssa moneta solo popoli che si identificano in una certa nazione, per cui quando una data regione all’interno di quel dato paese va male non si cerca una soluzione con una svalutazione della moneta (che poi non è una vera soluzione) ma ci si guarda negli occhi e si cerca di imitare quello che fanno le regioni del paese che “vanno meglio”, consapevoli che se non ci si riesce ci si impoverisce, ma senza mai mettere in discussione l’appartenenza a quel dato paese ed a quella moneta.
    in alternativa possono stare sotto una stesssa moneta solo paesi diversi ma con mercati dei beni e dei servizi e produttività molto simili tra di loro, decisamente integrati.
    diversamente le pressioni ad utilizzare lo strumento monetario per affievolire la perdita di ricchezza reale sofferta dai paesi meno virtuosi sono irresistibili (pensate all’argentina che per un periodo usò il dollare come propria moneta, ma dovette abbandonarlo perchè era impossibile resistere alla pressione dell’opinione pubblica che chiedeva misure contro la perdita di potere d’aquisto reale ma senza voler intaccare le inefficenze argentine…… com’è andata a finire purtroppo lo sappiamo, e guardate che è facile fare previsioni simili anche per grecia e poi italia)

    ma se tutto questo è vero non c’è soluzione al problema diversa da alternativamente:
    1. l’italia si porta rapidamente ad un livello di produttività ed efficenza simile a quello della germania, o meglio a quello medio dei paesi più virtuosi dell’area euro
    2. l’italia non fa questo, resta nell’euro ma si impoverisce e deindustrializza rapidamente e progressivamente
    3. l’italia esce dall’euro e comunque si impoverisce e deindustrializza rapidamente

    quello che non si può fare è restare dentro e non voler nè cambiare nè impoverirsi, questo gli altri non te lo concedono, ma noi italiani siamo troppo abituati a questo (il sud fa così da sempre) che pensiamo comunque di sfangarla

    ditemi come la vedete, io vedo tutto questo da tempo e non so trovare una via d’uscita per il nostro paese, voterò Giannino ma non so se servirà a risollevare l’italia veramente……..

  3. Michele Parodi

    Mi auguro adesione diffusissima a Fermareildeclino e per questo mi permetto un’esortazione: siate popolari (non populisti), pragmatici e non ideologici, interclassisti grazie

  4. erasmo67

    Egregio Dott. Giannino,

    mi lasci esprimere il mio dissenso su quanto da lei illustrato:

    La Germania non può neanche immaginare di mandare l’Euro a remengo perchè con esso andrebbero a remengo i 700 Miliardi (25% del PIL Germanico) del Target 2 in carico alla BCE.

    Certo a quel punto si potrebbe anche pensare di rivedere i carriarmati in giro per l’europa per andare a recuperare i soldi…

    A questi 700Mld si devono sommare i Titoli di Stato di Grecia, Portogallo, Spagna e Italia detenuti dalla Buba e dalle banche Tedesche , in caso di Euro brake-up subirebbero come minimo una pesante svalutazione ma potrebbero essere mandati affatto in Default.

    Insomma la Germania è incatenata all’EU ed all EURO per qualcosa come il 40% del proprio PIL.

    Secondo il vecchio detto che se devi un milione alla banca hai un problema se devi un miliardo alla banca la banca ha un problema… direi che la germani ha un problema.

    Cui si aggiunge il non trascurabile effetto macroeconomico che se mandi a gambe all’aria alcuni dei tuoi migliori clienti … poi hai un altro problema.

    Credo che i paesi Eurodeboli, Eurodisgraziati, Eurosfigati, abbiamo ottimi argomenti per suggerire a Berlino toni più concilianti con il futuro dell’Euro e la coesione dell’Eurozona.

    C’è poi il problemino della bolla speculativa sui bund che hanno rendimenti negativi e qualche buontempone sta vendendo a 130-140…
    Una vera bomba ad orologeria.

  5. Marco Tizzi

    @alexzanda
    Il problema, caro Alex, è che la produttività è figlia degli investimenti e non della voglia di lavorare come millantano alcuni politici tedeschi.

    E gli investimenti a questi tassi non si fanno.

  6. Francesco_P

    Anche “comprare tempo” è molto utile quando si sta agendo, soldi buttati se ci accontenta di lasciare le cose come sono. Le oscillazioni di borse e spread a fronte degli annunci di Draghi e delle “mazzate” dei vertici economici e politici tedeschi sono uno specchio di come i grandi operatori del mercato finanziario auspichino che l’Europa prenda decisioni sagge e positive.

    In questo momento sono pessimista perché vedo i tedeschi e i finlandesi chiusi nel loro rigorismo schematico ed ottuso che condannerebbe mezza europa al fallimento e i politici (compresi quelli a nord delle Alpi) non capire che bisogna contenere la spese pubblica, a partire proprio dalle istituzioni europee.

    Se poi torniamo nel nostro orticello, dobbiamo assistere al triste spettacolo di una politica che vive su un altro pianeta, incurante del binomio spreco-declino. Se ci portiamo addosso la zavorra neppure il salvagente aiuta!

  7. erasmo67

    Quello che serve è che l’economia giri, se le risorse vengono tesaurizzate non rendono nulla, se non in un’ottica speculativa fasulla.

  8. Maxi

    mi auguro che la Germania non ceda alla tentazione di pensare di essere talmente forte da poter fare a meno dell’Europa.Pensare di far uscire la Grecia e addirittura come si ventila la Spagna , il Portogallo , l’ Irlanda e Cipro a mio avviso significa semplicemente il tracollo dell’intera area Euro .
    Una volta intrapresa la via, quello che si percorre non e’ un tunnel che ci porta alla luce ma un buco in cui ci si sprofonda.
    L’Europa ha bisogno a mio avviso di una maggiore integrazione e non di una frammentazione .
    L’Europa Ha bisogno di una politica forte , oppure ci si vuole ancora illudere che i singoli stati possano opporsi a strutture sovranazionali che fanno delle divisioni e della deregolamentazione il loro campo di battaglia preferito ?
    Qualcuno ha accennato alla terza guerra mondiale . Lo credo anch’io e si sta combattendo per impedire che il business fatto di speculazione finanziaria e non di produzione distrugga le democrazie .

  9. Lorenzo Romoli

    Non si può ridurre la difesa dell’Europa alla difesa della sola moneta. L’Europa dovrebbe puntare a un’unità politica che significa unità fiscale, legislativa e burocratica, con una lingua ufficiale che venga impiegata realmente negli ambienti di formazione e di lavoro. Per fortuna alcuni segni in questi ultimi tempi sono arrivati, anche se ho l’impressione quasi che un’Europa del genere non rientri adesso negli interessi di Paesi come la Germania.

    Un saluto.

  10. Gennaro de falco

    Io non sono certo che l’Italia possa tagliare ancora molto e che quindi possa farcela, a restre nell’euro,faccio un esempio nel paesino toscano dove spesso vado in vacanza il giudice di pace chiude, i carabininieri passanti da compagnia a tenenza e quindi per il solo 112 in futuro ci vorrà almeno mezz’ora per intervenire , il preside e uno per ben cinque scuole , importanti lavori di consolidamento del paese che sta mezzo franando si rinviano da anni, in italia gli arretrati ai professori vengono pagati parzialmente con oltre un anno di ritardo ,anche se per assurdo i costi della politica venissero tagliati , le super pensioni tagliate, il numero dei detenuti che costano tantissimo venisse ridotto con una riforma di alcune leggi davvero senza senso tipo quella sulle droghe leggere , ridotto il costo esorbitante della riscossione comunque secondo me non ci si fa , vendere il patrimonio pubblico si ma a chi?
    E poi a noi restare a tutti i costi nell’ euro conviene davvero? Visto come sono andate le cose sino ad ora la riposta mi pare evidente, non ci conviene affatto sicuramente nell’immediato dopo l’uscita ci sarebbero delle conseguenze pesanti ma dopo la ripresa sarebbe certa e fortissima.

  11. Flavio74

    Caro Giannino, c’e’ una cosa che vedo dilagante. La disinformazione. La prego, faccia una puntata a nove in punto, in cui spiega le cose basiche, fondamentali, poiche’ la gente ha avuto un afflusso di notizie in cui non si raccapezza piu’.
    Certa gente insiste col dire “basta soldi alle banche, diamo i soldi ai cittadini per salvare l’economia” oppure “restringiamo i poteri delle banche”, “il potere e’ in mano a pochi banchieri”, “stampiamo moneta a go’ go'”….e via cosi’. Per me risulta difficile convincere la gente che non ha un grosso background, ma sono influenzati da populisti del calibro di Paolo Barnard.
    Ribadisco: faccia una puntata sui fondamentali per spiegare e capire come funziona il sistema economico e che non siamo schiavi delle banche, che il capitalismo non e’ tutto brutto…ecc ecc
    Tanti intorno a me non capiscono piu’ niente.
    Altrimenti saremo sempre in pochi a sostenerla.

  12. Franco Maloberti

    Quello che non capisco è come sia possibile che una frase di un’intervista faccia salire o scendere spread e borse per entità incredibili in tempi ridottissimi. E’ pur vero che il sistema è non lineare ma non può ammettere tali oscillazioni se non determinate da finalità speculative (e criminali). I mercati che si impauriscono o che sono ridenti sono balle colossali. Bisogna intervenire per punire (con il carcere e con la spoliazione dei beni) chi specula e bisonga portare a valori accettabili il tempo di possesso di titoli, azioni e altri prodotti finanziari (direi almeno due giorni, se pagati con denaro vero; due settimane se presi a debito).

  13. Fra

    Potete fare tutte le manovre che volete e cedere patrimonio pubblico a raffica. Andrete solo verso una svendita nell’immediato e ad un alleggerimento della crisi per breve termine. I problemi sono sistemici. E’ come avere la tosse e invece di curarla preferiamo prendere una mentina nel frattempo per avere sollievo. L’Italia si salva solo con la più grande manovra correttiva mai fatta, senza precedenti. Altrimenti è default. Alla vendita del patrimonio pubblico e abbattimento delle tasse va aggiunto un’opera di recupero dei capitali nei paradisi fiscali. Con ogni sforzo legislativo e operativo possibile e repentino. Altrimenti non c’è storia che tenga. Sarebbe anche un atto di dimostrazione di forza e credibilità verso l’estero. Che potrebbe darci due importanti vantaggi: un leggero abbattimento dello spread ma non significativo perchè la speculazione ci sarà sempre, la possibilità di parlare di meccanismi di condivisione del debito a livello europeo finalmente seri. Per ogni tot miliardi recuperati da paradisi fiscali una minore quota condivisa a livello europeo. Potremmo guadagnare molto in termini di interessi sul debito da usare per creare politiche di supporto alla disoccupazione e per poter procedere ancora prima a processi di liberalizzazione. Deve essere fatto tutto insieme. Infine dovete modificare rapidamente la regolamentazione bancaria e finanziaria. Nuove regole sull’assetto societario e sulla concorrenza nel prima caso, riduzione draconiana nel secondo ( fosse per me solo obbligazioni semplici e borsa ben regolamentata, ogni altro strumento finanziario è antieconomico). Corriamo il rischio di vedere crescere i prezzi in modo vertiginoso ma se la politica fiscale è bilanciata e efficace dal punto di vista operativo, potremmo anche essere in grado di rientare dal debito a velocità siderali. Girando come trottole vedremmo i valori nominali cambiare velocemente nel breve termine, i rischi sono nel controllare il cambiamento a valori reali. Ma a questo punto non abbiamo altre soluzioni….

  14. mario unnia

    Dopo i Mille di Garibaldi arrivano i Mille di Giannino. Speriamo che Oscar ci risparmi i Casini che combinò l’Eroe dei Due Mondi.

  15. francine

    @alexzanda
    Complimenti,nei tre punti ha ben configurato la situazione.Logico che i secondi due non ci vadano bene e che il primo sia preferibile.Purtroppo come Lei sono molto pessimista.La soluzione del problema Italia e’ culturale piu’ che economica.Sono forse semplicista ma credo che se tutti ma proprio tutti cambiassero mentalita’ e accettassero finalmente a rinunciare a qualcosa(privilegi,posizioni di rendita etc)gia’ si avrebbe una reale via di uscita.La realta’ e’ ben diversa.Molto gattopardescamente(all’italiana) si cambia tutto per non cambiare niente.E il governo Monti,l’attuale quadro politico,i discorsi della gente nella strada non fanno che confermare questa mia idea.D’altronde gli stessi giornali di oggi ci dicono che l’uscita dalla crisi sara’ gia’ nel 2013..e noi di cosa ci dobbiamo preoccupare??

  16. adriano q

    La Germania continuerà ,giustamente,a farei propri interessi e noi a credere,ingiustamente, di fare i nostri.La corte costituzionale ammetterà la compatibilità,magari con qualche distinguo di sicurezza.Tanto il fondo salva stati serve a niente se non è gestito direttamente o indirettamente dalla BCE con risorse illimitate.Il problema è la solvibilità dei debiti.Berlino e soci hanno detto chiaramente di non volerli condividere.Non c’è comunque motivo di preoccupazione.Siamo salvi,dice Moody’s.Se Monti dura,suggerisce Fitch.Finalmente agenzie di rating politico.Mi ricorda l’URSS e la teoria della sovranità limitata.Lo spread scende,le borse volano,la crisi è finita,finisce,finirà.

  17. Joachimt Thomas

    @Steve67
    a quel punto meglio emigrare… potere di acquisto nullo… non so quanti italiani veramente vogliono impoverire ancora di più e non arrivare + al 15 del mese… al nostro ingresso dell’euro già valeva poco più della carta igienica 🙁

  18. alex61

    X Marco Tizzi.
    E perchè dovrebbero votare no?
    Allo stato attuale per loro l’euro è conveniente (si sono mossi bene).
    Ma mettono bene in chiaro (a volte anche troppo) che non intendono trasformarsi in una specie di Italia del nord con il meridione, e pagare all’infinito per le spese folli degli altri.
    Chi ha orecchie per intender…..

  19. Marco Tizzi

    @alex61
    Per il semplice motivo che non l’hanno mai voluto e mai lo vorranno. Già si scannano tra di loro, figuriamoci come considerano i paesi mediterranei, che la maggior parte dei tedeschi considerano molto più simili agli africani che agli “Europei”, che sarebbero loro.
    Già oggi, con la Germania ancora fuori dalla crisi, il referendum è dato in bilico, figuriamoci appena arriverà anche da loro (e arriverà, stia tranquillo)! Vedo già i titoli del Bild “gli italiani ci hanno rovinato” e cose del genere, sento già Tobias Piller urlare dalla radio che se avessimo fatto i nostri “compiti a casa” la Grande Germania non avrebbe avuto problemi, che è tutta colpa nostra ne blah blah blah.

    Se ne faccia una ragione: non ci sopportano. E chi siamo noi per costringerli in questa cosa che, tra l’altro, è quanto meno discutibile che sia un vantaggio per noi?

  20. petergower

    cedere il patrimonio pubblico va bene ma fino ad un certo punto: se non si tagliano le spese la situazione non solo non cambierà, ma diventerà drammatica quando avremo finito di vendere l’argenteria di famiglia.

  21. Francesco_P

    @Steve67

    Purtroppo i problemi della nostra nazione non si risolvono ne con la lira ne con l’euro. I problemi italici, ben lo sappiamo, sono l’insieme di spesa pubblica insulsa, burocrazia kafkiana, corporativismo sfrenato, il mostro della concertazione, un sistema giuridico da terzo mondo, ecc. Per questo non capisco tanto quelli che invocano l’anacronistico ritorno alla lira quanto coloro che si trincerano dietro l’euro feticcio.

    Bisogna prima badare al “sodo”, cioè rimuovere i fattori che impediscono alle imprese italiane di investire nel nostro Paese ed a quelle straniere di considerarci un luogo interessate per nuovi insediamenti; dopo si può parlare di soluzioni finanziarie e monetarie appropriate.

    Che l’Europa non funzioni è vero. Anche se ci sono evidenti storture nelle istituzioni comunitarie dovremmo porci nella condizione di dare autorevolezza alla nostra posizione grazie ai numeri della crescita economica. infatti la situazione non è cambiata neppure con Monti, uomo delle istituzioni europee. L’Italia continua a contare pochissimo in Europa.

    Il problema italiano si può risolvere solo con un profondo cambiamento della classe politica perché quella attuale si alimenta (nel senso fisico del termine perché è il loro business) di spesa ed inefficienza pubblica.

  22. alex61

    @ Marco Tizzi
    Io giro spesso nei paesi di lingua tedesca (Austria e Germania) e vedo che se hai i soldoni e non disturbi ti sopportano benissimo (sono estremamente pragmatici), e non mi hanno mai trattato da africano (è più probabile che ciò ti capiti nella ‘civilissima’ svizzera).
    Non è che per caso i tedeschi non li sopporti tu?
    I tedeschi, in genere, sono decisamente più europeisti dei francesi (con cui ho avuto spesso da ridire), ma hanno una visione europea ben definita (calvinista?), che probabilmente è diversa dalla tua(nostra).
    Cordiali saluti.

  23. Mazzivr

    @Marco Tizzi non ci sopportano perchè ci considerano tutti mafiosi, senza distinzione tra Nord e Sud..è colpa nostra o loro?

  24. Massimo74

    @Fra

    Se vuoi far rientrare i capitali presenti nei paradisi fiscali,non c’è bisogno di atti di forza:basta ridurre drasticamente la pressione fiscale e vedrai che saranno gli stessi detentori di quei capitali che decideranno di portarli spontaneamente nel nostro paese.
    A questo proposito mi piace ricordare cosa pensava Luigi Einaudi a proposito di chi esporta capitali all’estero: “Gli espor­tatori illegali di capitale sono benefattori della Patria, perché i capitali scappano quando i governi dissennati e spendaccio­ni li dilapidano, e allora portandoli altro­ve li salvano dallo scempio e li preservano per una futura utilizzazione, quando sarà tornato il buon senso”.

  25. Marco Tizzi

    @alex61
    In Germania ci ho anche vissuto e ci torno ogni volta che posso.
    Leggo lo Spiegel tutti i giorni e quando sono in giornata particolarmente zen leggo anche gli altri giornali: si faccia un giro sulla Bild e in bocca al lupo!
    E’ il giornale più letto del Paese, non un giornaletto di secondo piano.

    Non sono io che rispondo ai sondaggi tedeschi e i numeri sono lì davanti a tutti.

  26. Marco Tizzi

    @Mazzivr
    Non è una questione di “colpe”. Non me ne frega niente se è colpa nostra o no.
    Mi interessa solo che non volevano entrare in questa maledettissima moneta e che ancora adesso non vogliono starci.
    Li hanno costretti e questa cosa NON HA SENSO. Non è democratica, non è giusta.
    Hanno costretto anche noi, ma gli italiani sono ancora per la stragrande maggioranza favorevoli all’Euro. Questo dicono i sondaggi, che forse sono taroccati, ma direi anche di no.

  27. Fra

    @Massimo74

    Sinceramente tutti questi grandi patrioti in Svizzera e simili non li vedo… Ragionamento giusto ma resta che bisogna partire dai paradisi fiscali.

  28. mick

    Purtroppo tutta la faccenda dell’euro è stata gestita in un’ottica economicista che ha le gambe corte. Dall’altra parte immagini ideali e sognatori di un’Europa che non esiste non hanno saputo proporre un credibile porcesso di integrazione politica (e di interessi).
    Qualsiasi strada si scelga comunque a questo punto è lastricata di problemi.
    Potrebbe sopravvivere un mercato unico senza moneta unica o un sistema monetario che comunque lo si volgia concepire richiede un banda ristretta di oscillazione?
    Sarebbe come pigliarsi l’acqua sporca e buttare il bambino!
    Non vedo una soluzione e nemmeno una luce in fondo al tunnel. Una gran delusione però si: mi aspettavo che dopo tanti roboanti discorsi si fosse instillato negli europei un po’ di europeismo. Mi sbagliavo.
    La storia è una dura e pragmatica maestra, anche se francamente dall’Europa,madre della moderna civiltà, (e, tra parentesi, della forma stato) ci si potesse aspettare una capacità innovativa e creativa ben superiore.

  29. LucaS

    X Marco Trizzi

    Alcune cosette:

    1) Hai ragione da vendere a dire che i tedeschi l’euro non lo volevano e gli è stato imposto e che non sono stati rispettati i patti iniziali (politica monetaria stile bundesbank) quindi non solo vogliono uscirne ma secondo me ne hanno tutte le ragioni in quanto ormai i benefici dell’euro se li sono presi (per MERITI loro però!) ora avrebbero sempre più svantaggi..
    2) I tedeschi fanno benissimo a considerarci in quel modo… perchè, in media ovviamente, siamo proprio cosi!
    3) A cosa ti riferisci quando dici che “si scannano tra di loro”? Ti riferisci alle polemiche su Berlino e la Germania Est che stanno in piedi grazie all’ovest? In ogni caso vuol dire che sono coerenti: se non fanno sconti a loro connazionali perchè dovrebbero farne a noi o a chi li ha presi per i fondelli come i greci…
    4) L’8 settembre dovrebbero esserci grosse novità sull’e-cat… addirittura una validazione da terze parti. Tra l’altro pare che Siemens sarà il principale partner industriale di Rossi… mica scemi i tedeschi è!
    5) Puoi indicarmi dei link online relativi all’automatizzazione/informatizzazione nei processi produttivi e l’impatto sulla forza lavoro… come sai è un tema che mi interessa moltissimo! Grazie!

  30. Marco Tizzi

    @LucaS
    Ciao Luca,

    1,2) Il problema grosso è che a livello tecnico l’Euro è un macello da districare e separare, quindi credo che i politici tedeschi si siano trovati in una situazione un po’ assurda: hanno soffiato sul fuoco anti-euro per ottenere tassi negativi e flussi disumani di capitali, adesso la popolazione dice “ok, allora andiamocene” e loro non sanno come fare.

    3) Sì, mi riferisco esattamente a quello: i bavaresi non sopportano più Berlino e il resto dell’ex Germania est, ma in Germania c’è anche un campanilismo peggio di quello italiano tra città confinanti. Per dire, a Dusseldorf odiano la gente di Colonia e viceversa.
    Infatti loro coerentissimi, l’errore è stato imporre ad un Paese di guidare un intero continente contro la loro volontà. E’ un errore che il mondo tutto pagherà carissimo.

    4) Be’, se funziona e lo lasciamo ai tedeschi siamo davvero il popolo più stupido del mondo. Siamo qui a chiederci cosa fare dell’Ilva e abbiamo a casa una delle più grandi invenzioni della storia? E la lasciamo anche in mani straniere?

    5) Comincia a leggere qui: http://www.nytimes.com/2012/08/19/business/new-wave-of-adept-robots-is-changing-global-industry.html
    Ti cerco altra roba. Forse è il caso che mi contatti sulla mail privata: scribble-chiocciola-libero.it

  31. Massimo ivaldi

    Meno spesa, meno tasse, quindi più soldi nelle buste paga e minor costo del lavoro per le imprese….da raggiungere con cessioni pubbliche oppure con un bel ripudio del debito pubblico….. Non quello dei risparmiatori privati ma almeno quello in mano alle banche.

  32. Giorgio Andretta

    E’ la prima volta che intervengo sul Suo blog, egr. Oscar, e nutro la presunzione di aver la soluzione ad ogni argomento da Lei, e dai suoi ospiti, trattato.
    All’uopo invito tutti a visitare il sito http://www.bellia.com dove potrete compulsare per intero il progetto risolutore: Antropocrazia, ma intendo anticiparne in questa sede i punti essenziali, perchè, se redatto su carta, riempie 240 facciate, interamente scaricabili gratuitamente.

    Si tratta d’affrancare il genere umano dalla schiavitù del lavoro!
    Come?
    Istituendo il reddito di cittadinanza universale alimentandolo con un prelievo del 8% sulla massa monetaria, quindi spostando la tassazione dalla persona alla valuta.
    Il tutto si ottiene datando il denaro che avrà validità per il solo anno solare in corso e sarà solo di natura virtuale, cioè telematica e quindi rintracciabile in ogni suo più insignificante movimento.
    Qui mi fermo restando a Sua, o di qualunque altro, disposizione, per ogni eventuale chiarimento, invitandoLa a non disperdere ulteriormente le Sue energie in banalità inconcludenti.
    Con simpatia.

  33. MICK

    @LucaS
    A proposito di e-cat, che seguo con cauto interesse da tempo, due precisazioni.
    Per quanto riguarda l’incontro dell’ 8 e 9 settembre, da nessuna parte si parla di “validazione da terze parti” in quella occasione.
    Per quanto riguarda Siemens, come molte altre ditte, ha ottenuto la licenza per la Germania.

  34. enzo crialesi

    Condovido totalmente la ricetta di Giannino:abbattimento del debito tramite cessioni del patrimonio pubblico,riduzione della spesa pubblica,diminuizione delle tasse.

  35. LucaS

    X Mich

    1) E’ stato Rossi stesso sul suo blog (oltre a Passerini secondo il quale “col report si chiariranno molte cose”) a dire che in quei giorni (8-10) sarà pubblicato un report. Rossi addirittura ha detto che sarà pubblicato su “magazine scientifici” quindi deve per forza provenire da “terze parti”: nessun magazine scientifico serio pubblica dati di un test su una tecnologia rivoluzioria come l’e-cat usando i dati prodotti da chi l’ha costruito… è evidente che serve la validazione di una terza parte altrimenti qualsiasi numero non ha alcuna credibilità!
    2) Se non ho capito male Siemens non è una semplice licenziataria, tipo con tutto il rispetto la Prometeon qui in Italia: loro sono veri e propri partner industriali di Rossi, e stanno partecipando nella ricerca e sviluppo dell’e-cat! Rossi stesso dice che sta lavorando con il loro centro R&D in Svezia dove testa gli hot cats…. Se questa notizia verrà ufficialmente confermata e pare che a breve lo sarà… sarebbe una bomba: significa che loro credono in questo campo e sono pronti ad investirci anche grosse cifre… ergo i tempi per avere le applicazioni si riducono e nessuno potrà più fermare/ritardare questo cambiamento. Spero solo di non illudermi troppo….

  36. LucaS

    X Marco Trizzi

    1) Grazie! Quella del campanilismo tedesco però non la sapevo!
    2) Come fai a non essere d’accordo coi bavaresi? Mi sembra che almeno su questo (Berlino, Germania Est) abbiano ragione! O no?

    PS Tra le altre cose stavo pensando che se davvero l’e-cat funziona come promesso il costo operativo di sistemi robotici e di automazione scenderebbe moltissimo (costo energia e sicurezza forniture)! Oppure quello che conta è soprattutto la spesa in conto capitale iniziale e quella operativa è trascurabile? Thank you my friend!

  37. Marco Tizzi

    @LucaS
    Sono troppo innamorato di Berlino per dare ragione ai bavaresi!! 🙂
    Ma sì, ovviamente hanno ragione. Tra l’altro forse se arrivassero meno soldi a Berlino ci sarebbe anche un po’ meno inflazione e tornerebbe ad essere “poor but sexy”.
    Cmq tutto il discorso dimostra che le economie più floride sono le più piccole, quindi mi sa che con questa pseudo-Europa ci stiamo infilando in un grosso guaio.

    Ovviamente ad oggi quello che conta nel mondo dell’automazione ed informatizzazione dei processi è il capitale, ma il problema è che non sappiamo quante tecnologie vengono scartate in partenza perché “troppo costose in termini energetici”.
    Insomma: una riduzione così pesante dei costi dell’energia, che oltretutto sarebbero anche costanti, cambia completamente faccia al mondo. Pensare a tutte le conseguenze è quasi impossibile.

  38. LucaS

    X Marco Trizzi

    Mai vista Berlino… però ho visto Monaco: bellissima! Forse anche questo spiega qualcosa…

  39. giuseppe 1

    @LucaS

    Anche io seguo l’E-cat dall’inizio.

    Se persone come il Prof. Sergio Focardi (dell’Università di Bologna) e Francesco Celani (Enea Frascati) ci hanno messo la faccia, significa che forse c’è la ciccia.
    Certo, avere un bilancio energetico positivo imput/ouptut significherebbe mettere in soffitta qualsiasi altra forma di Energia e rivoluzionare la geografia politica mondiale. Sembra che sia caduta anche l’ultima perplessità: sono state raggiunte temperature di 600°, tali da permettere la conversione in Energia Elettrica tramite vapore. Poter costruire tante piccole centrali, che necessitano solo di nichel e idrogeno, significherebbe che la rete ad alta tensione non ha più senso. Tante piccole centrali e tante piccole reti a media o bassa tensione, locali o anche private. Tra qualche mese dicono che verrà commercializzata la centrale da un MW, ma il sistema non ha bisogno di “massa critica”. Si potrebbe produrre acqua calda anche per il solo uso casalingo ed il riscaldamento. Il problema è che non hanno ancora capito il perché, benché sembra si tratti di fusione.
    Nichel+Idrogeno che restituiscono Rame+Energia(proveniente dal difetto di massa – E= Massa x Velocità della Luce al quadrato -) Ma in che modo si riesca a superare la barriera coulombiana per ottenere un legame forte, questo è un mistero. Che forse riusciremo a scoprire quando sapremo il tipo di “catalizzatore” usato. Un qualcosa che va ben al di là del risultato economico, e potrebbe rivoluzionare la Fisica Moderna.

  40. Roberto 51

    Propongo un embargo sui commenti che parlano di quello che fanno gli altri, di come ci considerano, della convenienza di allearsi con gli uni e con gli altri!
    Proviamo a focalizzarci su noi e su cosa dobbiamo fare. Secondo me l’Italia è uno dei paesi meglio posizionati per il futuro, ma tutto dipende da noi e non dagli altri paesi.
    A parte le corrette considerazioni di ordine finanziario fatte dal dottor Giannino, il nostro vero punto di forza nasce da quanto siamo disastrati: una nazione con alti livelli di corruzione, con abissi infiniti e inesplorati di sprechi e con una burocrazia folle riesce ancora in molti campi a competere sul mercato.
    Immaginate cosa vorrebbe dire migliorare, anche di poco. Tra l’altro sarebbe pure facile, perché gli interventi sono semplici da individuare.
    I concorrenti sono già bravi, per loro migliorare sarà più difficile, però dobbiamo concentrarci su di noi e non sugli altri e soprattutto non dobbiamo rimuginare su cosa gli altri pensano di noi (la mitica e rovinosa “bella figura”).
    Fra pochi mesi ci saranno le elezioni: decidiamo per il giusto e mettiamoci in mezzo contro l’ingiusto, che è tanto e forte.

    E stiamo nell’Euro, che mi sembra il grimaldello che sta mettendo veramente alla frusta il nostro sistema politico, che godrebbe come un riccio se potesse rimettersi a stampare cartaccia a tutto spiano.

  41. LucaS

    X Giuseppe 1

    A dire il vero PARE (la prudenza è d’obbligo) abbiano toccato anche i 1,200 gradi… comunque tutto questo necessità di conferme da fonti terze e pubblica,mente dimostrabili! Dopo potremo parlarne senza passare per pazzi esaltati come avviene adesso… Piccola correzione: Celani da credito alle LENR e le ha pubblicamente dimostrale, per ora non può garantire per l’e-cat cosa che ha invece fatto Focardi.

  42. LucaS

    X Roberto 51

    Non puoi negare che in un’unione commerciale e monetaria, e forse in prospettiva anche politica, quello che fanno gli altri ci interessa eccome, anzi forse diventa la cosa più importante! Tu stesso ammetti che se mai inizieremo a fare qualche riforma è solo perchè gli altri ci hanno costretto a farle e non certo di nostra spontanea iniziativa…. Comunque per me l’Italia non è assolutamente ben posizionata come dici tu! E’ vero che siamo talmente disastrati che migliorare è abbastanza facile, però il problema è la “governance”…. anche le banche popolari sono talmente inefficienti che per migliorarle basterebbe poco ma se tutti hanno diritto ad un voto non riuscirai mai a far passare i provvedimenti che migliorerebbero la situazione! In Italia il problema è prioprio questo: la governance! Fintanto che milioni di persone dipendono dallo stato o comunque ricevono molto più di quanto hanno versato e producono sarà difficile far passare le nostre proposte…. Per es. come fai a togliere ai vecchi se loro rappresentano la maggioranza dell’elettorato? Come fai a riformare il sud se là praticamente tutto sta in piedi coi trasferimenti del nord: perderesti una valagda di voti! Secondo me in democrazia queste riforme sono impossibili… ecco perchè continuo a sperare nell’intervento manu militari stile shock and awe della troika ma Monti e Draghi ormai temo l’abbiano scongiurato, per la gioia della casta e dei parassiti che con la scusa dell’orgoglio nazionale mantengono cosi i loro assurdi privilegi…

  43. salvatore vario

    Gent.mo Dott. Giannino
    Sono convinto che tutto l’esecutivo sia in perfetta mala-fede.
    E’ ovvio che diventa complicato poter pianificare la giusta tassazione quando si permette di far pagare con una tassazione media le società quotate tra il 18 – 20 % dell’imponibilile, contro una tassazione media del povero cristo sopra il 50 %.
    Visto poi che si fà un gran parlare di evasione fiscale, perchè si continui a far lavorare (salvo il pagamento di una multa inconsistente quando viene pizzicato9 un qualunque soggetto economico? Perchè invece non lo si fà chiudere obbligatoriamente a prescindere magari per 15- 30 giorni?
    Personalmente sobo stufo di sentire le solite menate, non mi convincono più.
    Per stroncare ogni forma di delinquenza, illecito arricchimento, occorre solamente che vi sia un esecutivo che si metta la mano sulla coscienza e agisca di conseguenza.
    Lo spred, la disoccupazione, il lavoro nero, l’art. 18, la Merkel, le direttive comunitarie e tutto quello che volete sono falsi problemi.
    Vi dico con convinzione che il tutto si può risolvere nel giro di 5 – 6 anni.
    Questo perido è abbastanza congruo per:
    a) Eliminare totalmente il debito pubblico,
    b) Creare 700.000, 1.000.000 di posti di lavoro
    c) Eliminare ogni forma di delinquernza.
    d) Abbattere totalmente lo spred in quanto lo Stato non avrebbe più bisogno di enmettere bot etc, etc.
    e) Creare ricchezza vera e quindi abbattere definitivamente le tasse.
    Per fare tutto ciò occorre un esecutivo che tiri per la propria strada e che non remi contro i suoi stessi cittadini onesti.
    Personalmente, in data 19 Aprile 2012, ho mandato delle raccomandate A.R. alle seguenti autorità.
    Presidente della Repubblica, Pres. Consiglio, Ministri: (Interno, Giustizia, Lavoro e Politiche Sociali, Rapporti con il Parlamento). Le ricevute delle raccomandate mi sono pervenute, risposte dei soggetti interessati NO.
    Il testo dell’elaboto era il seguente:
    Se lossignori gradiscono gradirei un commento:

    Oggetto: Valida proposta per debellare una grandissima parte dei “mali” ITALIANI

    Illustrissimo Presidente, Egr. Senatore, Esimi Professori,

    Sono un ragioniere iscritto all’albo dei Ragionieri e Periti Commerciali ora Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Trapani da oltre un trentennio. Desidero per quanto mi è possibile dare suggerimenti per risolvere una volta e per tutte il 90% e oltre dei mali che affliggono il ns. caro e bel Paese.
    Nel passato ho già scritto a parecchie testate giornalistiche-televisive (senza risultato). Finalmente il settimanale REPORT, di RAI3, riprendendo il mio pensiero sull’argomento e sicuramente quello di tanti altri in data 15 Aprile u.s., dopo aver sviluppato le tematiche sull’argomento, ha mandato in onda un servizio giornalistico.
    La trasmissione riguardava le tematiche e i risvolti su una ipotetica tracciabilità totale delle transazioni economiche che ogni cittadino compie quotidianamente. Il risultato è stato che i costi risultavano assai rilevanti in special modo per le piccole transazioni, ma con benefici immensi.
    Desidero intervenire sull’argomento per esprime e dare (ancora una volta) un suggerimento a costo zero per la collettività, per gli esercenti e/o per gli utilizzatori.
    Premesso che ci troviamo in stato di emergenza e che in uno stato di emergenza l’esecutivo può anche fare d’autorità delle leggi di emergenza che portino a primo impatto scompiglio nelle abitudini ma vantaggi per tutti quanti. E’ noto che i comuni mortali individuano i principali mali Italiani nei seguenti gruppi:
    – Atti contro il patrimonio (abigeato, appropriazione indebita, circonvenzione di persone incapaci, danneggiamento informatico, estorsione, furto, furto d’uso, insolvenza fraudolenta, malvessazione, rapina, riciclaggio di denaro, sequestro di persona a scopo di estorsione, taccheggio, truffa, turbativa violenta del possesso di cose immobili, usura);
    – Atti contro la pubblica amministrazione (peculato, malversazione, concussione, corruzione, abuso d’ufficio, millantato credito);
    – Atti contro la finanza pubblica (evasione fiscale e con esso tutti gli atti posti in essere per occultare la reale capacità fiscale e contributiva dei soggetti).
    Cosa si può fare concretamente e in tempi rapidi per debellare i su indicati reati più o meno gravi?
    Non entrando nel merito su quello che ha fatto il governo MONTI, (non voglio fare né critiche né elogi). Le disposizioni che sono state intraprese ormai fanno parte dell’ordinamento e difficilmente li possiamo eliminare, ma certamente li possiamo utilizzare per il bene comune.
    E’ noto che l’art. L’articolo 11 comma 2 del D.L. 201/2011 ormai conosciuto come Decreto Salva Italia, dispone che a partire dalla data del 1° gennaio 2012, gli operatori finanziari dovranno periodicamente comunicare all’Anagrafe tributaria le movimentazioni che hanno interessato i rapporti di cui all’art. 7 comma 6 del DPR 605/1973 ed ogni informazione relativa ai predetti rapporti necessaria ai fini dei controlli fiscali, nonché l’importo delle operazioni finanziarie indicate nella predetta disposizione.
    Implicitamente con detta norma si può affermare che il c.d. segreto bancario di fatto non esiste più.
    Mi chiedo?
    Visto che “L’agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza “ di fatto è a conoscenza di qualunque transazione superiore a € 999,99 nonché di tutto ciò che a vario titolo transita nel conti correnti anche per importi inferiori a tale limite, perché quindi non cercare di ragionare e quindi agire diversamente.
    E’ noto che il dipartimento delle Finanze è in possesso di una struttura imponente capace di elaborare oltre 20.000 files al secondo ossia per meglio comprendere oltre 70.000.000 elaborazioni possibili per ogni ora.
    Secondo il mio modesto parere sarebbe giusto sfruttare tale potentissimo apparato elaborativo a utilizzazioni più utili, più giuste che siano nel contempo inoppugnabili ansicché essere utilizzata per l’elaborazione di studi fantomatici quali quelle riferite agli studi di settore e/o ricerche più o meno inutili che possono essere più o meno agevolmente messe in discussione e/o creare un contenzioso opprimente che sovente è distante dai fatti reali accaduti al povero cristo di turno e che spesso genera accanimenti fiscali che in quest’ultimo periodo hanno generato risvolti giuridici-patrimoniali pesanti, per non parlare anche di casi limiti di cronaca.
    Suggerirei un provvedimento di natura legislativa dove vengano coinvolti i dicasteri dell’Economia, degli Interni, della Giustizia, del Lavoro e delle Politiche Sociali
    Il mio suggerimento: Lo Stato dovrebbe spedire a tutti i cittadini in possesso di codice fiscale una tessera magnetica munita di cip che sia sostitutiva di tutti i documenti (codice fiscale, tessera sanitaria etc. etc.), altra tessera magnetica dovrebbe essere spedita ai titolari di partita I.V.A. (Quest’ultima tessera dovrebbe essere utilizzata da costoro esclusivamente per le transazioni che hanno attinenza con l’attività esercitata).
    Completata tale operazione i cittadini dovrebbero portare detta/dette tessere nelle loro rispettive banche per la validazione e l’implementazione dei dati inseriti all’interno della più volte descritta tessera magnetica con i dati del rispettivo conto di corrispondenza di aggancio.
    Effettuata tale operazione, lo stato dovrebbe velocemente togliere dalla circolazione tutti i contanti (monete comprese), dare un margine abbastanza veloce per la conversione di tali mezzi economici e inibire da una certa data tutte le transazioni in contanti.
    Essendo la macchina informatica a disposizione dell’amministrazione imponente, suggerisco che le transazioni vengano immagazzinate direttamente dall’amministrazione centrale e nella medesima giornata (e/o infra-giornaliera a richiesta) passare dette informazioni agli istituti di credito di ogni singolo cittadino. In questo modo si eviterebbe far pagare tante e/o tantissime transazioni agli esercenti. Si scomoderebbe (per così dire) la banca una sola volta al giorno a fine giornata e solamente per una operazione. I dettagli giornalieri dovrebbero essere messi a disposizione agli utenti on line mediante servizi entratel e/o internet.
    Un sistema così concepito cosa eviterebbe?
    Sicuramente il lavoro nero, nessuno più potrebbe percepire compensi non giustificati (il vantaggio oltre personale dei soggetti interessati porterà sicuramente risorse alle casse statali, regionali, comunali e ovviamente agli istituti previdenziali.)
    Sicuramente verrebbero debellate le rapine cosa si può rubare in assenza di contante?
    Furti diventerebbe molto complicato trovare qualcuno che acquisti ciò che è oggetto di furto (verrebbe smascherato sicuramente).
    Difficilissimo risulterebbe effettuare atti estorsivi, taccheggi, truffe, concussioni, corruzioni; in presenza di una tracciabilità totale chiunque verrebbe scoperto immediatamente.
    Dal punto di vista sociale, come farebbe un tossico-dipendente a procurarsi la droga?
    Come farebbe il proprietario di un’immobile ad affittare in nero?
    Come farebbe il medico, il dentista e/o il professionista di turno a farsi pagare in nero in assenza di contante?
    Praticamente questo sistema eliminerebbe sul nascere ogni possibilità evasiva/elusiva e/o riferito alla piccola criminalità e/o a quella organizzata.
    Tutto potrebbe essere organizzato ancora in modo più sottile, oserei dire più mirato il Ministero dell’Economia di concerto con altri ministeri (Interno, Giustizia ed Esteri e delle Politiche Sociali), potrebbero fare una schermatura ulteriore per il bene del paese, ossia quello di inviare le sopra indicate tessere magnetiche munite di cip solamente a coloro i quali hanno i requisiti per poterla ottenere ossia (tutti i cittadini) ad eccezione dei latitanti dei clandestini e/o in genere con tutti coloro i quali (lo Stato e quindi NOI CITTADINI) avremmo il solo interesse a tutelare.
    Così facendo verrebbe inibita immediatamente ogni attività a tutte le persone che dalla società tutta sono riconosciuti come elementi pericolosi per sé e per gli altri. Si potrebbe anche ulteriormente pensare che se qualcuno si macchi di delitti di un certo tipo, quali: (delitti gravi contro la persona o cose), le istituzioni applichino immediatamente alla tessera magnetica di tale/i personaggi un blocco e/o meglio ancora si intervenga con automatismi nel momento dell’utilizzo.
    Il sistema avrebbe alcune falle e in particolare la prima sarebbe quella riferita ai turisti (comunitari e estra-comunitari) che verrebbero nel ns. paese. La seconda per coloro che pur muniti di un lavoro più o meno precario vorrebbero migliorare le proprie economie facendo magari un lavoro aggiuntivo.
    La soluzione è semplice, e dovrebbe essere differenziata per i turisti il cui ingresso nel ns. territorio è consentito senza passaporto e/o per coloro per il cui ingresso occorre passaporto e visto consolare.
    Nel primo caso – (turisti non sottoposti a passaporto con visto consolare) bisognerebbe obbligare le compagnie marittime e/o aeree che effettuano trasporti di passeggeri nel nostro territorio a comunicare al Viminale e/o ad altro dicastero da individuare i dati del passeggero/i al momento in cui viene staccato il biglietto. Così facendo il passeggero troverebbe immediatamente al posto di frontiera di ingresso la propria tessere magnetica munita di cip scarica ma che verrebbe caricata immediatamente dal funzionario di frontiera o ma apparecchi elettronici al momento dell’accesso nel ns. paese con deposito equivalente delle medesime somme. Ovviamente per evitare a sua volta frodi e/o abusi il tutto dovrebbe essere fatto con mezzi informatici sicuri. Nel momento del ritorno in patria il turista avrebbe indietro oltre all’ammontare non spese anche dallo Stato in senso di gratitudine per il pseudo-disagio, un tot pari all’1, 2 % dell’ammontare speso nel Ns. territorio.
    Nel secondo caso – (turisti sottoposti a visto consolare d’ingresso) la tessera magnetica munita di cip potrebbe benissimo essere rilasciata unitamente al visto d’ingresso nel ns. territorio dalle autorità consolari del posto di provenienza.
    Per quanto riguarda infine i cittadini in possesso di una occupazione ovviamente questi sono abilitati ad avere accreditato lo stipendio del proprio datore di lavoro (dati presenti sistema UNILAV (o altra banca dati utilizzabile). Se la suddetta tessera magnetica viene interessata da accreditamenti da soggetti diversi dal proprio datore di lavoro, questi si considerano provenienti da attività aggiuntiva per cui necessariamente debbono scontare una ritenuta previdenziale pari a quella dei parasubordinati e fiscale pari al primo scaglione. Il sistema a fine giornata verserà i contributi previdenziali all’I.N.P.S., le ritenute fiscali al ministero e accrediterà la somma netta al prestatore d’opera. A fine anno a tale soggetto il ministero rilascerà il modello CUD utile per fare la sua dichiarazione, ciò eliminerebbe definitivamente il lavoro nero.
    Dai signori facenti parte del Governo Tecnico cosa mi sarei aspettato.
    Certamente molto tecnicismo, una incisione e razionalizzazione della spesa pubblica, eliminazione radicale di moltissime spese pubbliche improduttive e quindi dannose all’intera Nazione. Il dimezzamento immediato dei premi I.N.A.I.L che pagano le imprese. I tassi aziendali sono fortemente esagerati rispetto al rischio aziendale, l’abbattimento dei contributi I.N.P.S. del comparto Edile (gestione fortemente attiva), eliminazione del carrozzone Cassa Edile inutile (divoratore di risorse ingenti) e di altri carrozzoni equipollenti.
    Qualora codesto Esecutivo intende per davvero risolvere la stragrande maggioranza delle problematiche di questa Nazione, ritengo che non ha alternative, dovrà necessariamente percorrere la strada sopra-indicata, anche perché siamo in presenza di pareggio di bilancio e del fiscal-compact comunitario. Rimane superfluo ricordare di mettere tutti nello stesso piano eliminando ogni forma agevolativa e/o di esenzione fiscale. E’ corretto vivere in un paese ove prevalga come principio che il reddito da qualunque fonte provenga abbia pari dignità. Se è intenzione di codesto Governo fare ciò avrà riconoscenza di tutti i cittadini onesti della Società e sarà ricordato oserei in termini planetari come l’esecutivo che ha risolto i gravi problemi che hanno afflitto l’Italia, che in breve tempo con risorse nascoste ha limato notevolmente il debito pubblico risollevando le sorti di una Nazione che aveva preso una piega disastrosa. Qualora viceversa codesto esecutivo non si adopererà a mettere in atto tale rivoluzione copernicana, sarà ricordato come chi ha tartassato inutilmente i propri concittadini, finendo nell’oblio senza onore e senza gloria.
    Vi esorto quindi ciascuna delle autorità in indirizzo per le proprie competenze a non guardare in faccia nessuno, a tirare dritto per questa strada. Sicuramente se farete quanto sopra descritto otterrete riconoscimenti a livello planetario in quanto è certo che qualunque problema di natura economico e/o di ordine pubblico con i paletti sopra enunciati si auto-risolverà senza traumi per cui finalmente non si parlerà più dei falsi problemi attuali quali: (spred, inflazione, debito pubblico, disoccupazione, recessione, evasione fiscale, art. 18, deficit commerciale, crisi occupazionale e di tutti gli altri mali che affliggono l’economia)
    Lo scrivente, i destinatari della presente e le persone di buon senso, sono perfettamente a conoscenza che quanto sopra descritto si può realizzare senza eccessivi problemi. Per cui senza mortificare la mia e le altrui intelligenze, fate quello che dovete fare senza prendere in giro il prossimo con ipotetici impedimenti materiali, giuridici e/o di opportunità, ovviamente non ci crediamo più.
    Confido nel Vs. lavoro, soprattutto nel Vs. buon senso e spero che la vs estetica sia perfettamente in linea con la Vs. etica. Per fare le operazioni sopra esposte è scontato che occorre un altissimo senso morale, civico e altruismo non comune. Ancora una volta quindi Vi esorto a non deludere la parte buona che rimane in questa Società che tutte le mattine si alza dal proprio letto per guadagnarsi il proprio e l’altrui “pane quotidiano” e che purtroppo suo malgrado vive nella consapevolezza e nella certezza (vedi continui fatti di cronaca) che i propri sforzi fisici ed economici ansicchè essere dirottati e quindi messi a disposizione per il bene della Nazione, vengono scientificamente dirottati a furfanti, delinquenti, falsi moralisti, ipocriti che vivendo alla grande sbeffeggiano il proprio prossimo sapendo a priori di farla franca in quanto mai puniti; il loro atteggiamento mette purtroppo anche in ridicolo questo Grande e Bellissimo Paese.

  44. GianlucaC

    @Roberto 51
    Mi pare che Roberto abbia riassunto al meglio la situazione corrente. In effetti si può discutere per ore sugli altri e divagare su nuove tecnologie e potenzialità. Ma non dobbiamo perdere di vista la realtà che stiamo vivendo, adesso. E gli “abissi inesplorati” di sprechi, ruberie, malversazioni etc sono e debbono essere la miniera d’oro italica a cui attingere per liberare le risorse da investire (gli investimenti menzionati giustamente da Marco T). Chi crede che il taglio alla spesa pubblica sia quello visto finora non ha capito che il calo dei servizi è dovuto non ai tagli in sè, ma al fatto che i furbi non sono stati ancora colpiti. In effetti per noi (italici) l’Euro è esattamente la chiave che ci deve servire per fare piazza pulita dei politicanti che si sono messi in politica per sbarcare il lunario, dei parlamentari semianalfabeti e compagnia bella. Eppoi verrà tutto il resto, ma i circoli virtuosi a quel punto dovrebbero essersi attivati.

  45. Massimo74

    salvatore vario :
    Gent.mo Dott. Giannino
    Sono convinto che tutto l’esecutivo sia in perfetta mala-fede.
    E’ ovvio che diventa complicato poter pianificare la giusta tassazione quando si permette di far pagare con una tassazione media le società quotate tra il 18 – 20 % dell’imponibilile, contro una tassazione media del povero cristo sopra il 50 %.
    Visto poi che si fà un gran parlare di evasione fiscale, perchè si continui a far lavorare (salvo il pagamento di una multa inconsistente quando viene pizzicato9 un qualunque soggetto economico? Perchè invece non lo si fà chiudere obbligatoriamente a prescindere magari per 15- 30 giorni?
    Personalmente sobo stufo di sentire le solite menate, non mi convincono più.
    Per stroncare ogni forma di delinquenza, illecito arricchimento, occorre solamente che vi sia un esecutivo che si metta la mano sulla coscienza e agisca di conseguenza.
    Lo spred, la disoccupazione, il lavoro nero, l’art. 18, la Merkel, le direttive comunitarie e tutto quello che volete sono falsi problemi.
    Vi dico con convinzione che il tutto si può risolvere nel giro di 5 – 6 anni.
    Questo perido è abbastanza congruo per:
    a) Eliminare totalmente il debito pubblico,
    b) Creare 700.000, 1.000.000 di posti di lavoro
    c) Eliminare ogni forma di delinquernza.
    d) Abbattere totalmente lo spred in quanto lo Stato non avrebbe più bisogno di enmettere bot etc, etc.
    e) Creare ricchezza vera e quindi abbattere definitivamente le tasse.
    Per fare tutto ciò occorre un esecutivo che tiri per la propria strada e che non remi contro i suoi stessi cittadini onesti.
    Personalmente, in data 19 Aprile 2012, ho mandato delle raccomandate A.R. alle seguenti autorità.
    Presidente della Repubblica, Pres. Consiglio, Ministri: (Interno, Giustizia, Lavoro e Politiche Sociali, Rapporti con il Parlamento). Le ricevute delle raccomandate mi sono pervenute, risposte dei soggetti interessati NO.
    Il testo dell’elaboto era il seguente:
    Se lossignori gradiscono gradirei un commento:
    Oggetto: Valida proposta per debellare una grandissima parte dei “mali” ITALIANI
    Illustrissimo Presidente, Egr. Senatore, Esimi Professori,
    Sono un ragioniere iscritto all’albo dei Ragionieri e Periti Commerciali ora Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Trapani da oltre un trentennio. Desidero per quanto mi è possibile dare suggerimenti per risolvere una volta e per tutte il 90% e oltre dei mali che affliggono il ns. caro e bel Paese.
    Nel passato ho già scritto a parecchie testate giornalistiche-televisive (senza risultato). Finalmente il settimanale REPORT, di RAI3, riprendendo il mio pensiero sull’argomento e sicuramente quello di tanti altri in data 15 Aprile u.s., dopo aver sviluppato le tematiche sull’argomento, ha mandato in onda un servizio giornalistico.
    La trasmissione riguardava le tematiche e i risvolti su una ipotetica tracciabilità totale delle transazioni economiche che ogni cittadino compie quotidianamente. Il risultato è stato che i costi risultavano assai rilevanti in special modo per le piccole transazioni, ma con benefici immensi.
    Desidero intervenire sull’argomento per esprime e dare (ancora una volta) un suggerimento a costo zero per la collettività, per gli esercenti e/o per gli utilizzatori.
    Premesso che ci troviamo in stato di emergenza e che in uno stato di emergenza l’esecutivo può anche fare d’autorità delle leggi di emergenza che portino a primo impatto scompiglio nelle abitudini ma vantaggi per tutti quanti. E’ noto che i comuni mortali individuano i principali mali Italiani nei seguenti gruppi:
    – Atti contro il patrimonio (abigeato, appropriazione indebita, circonvenzione di persone incapaci, danneggiamento informatico, estorsione, furto, furto d’uso, insolvenza fraudolenta, malvessazione, rapina, riciclaggio di denaro, sequestro di persona a scopo di estorsione, taccheggio, truffa, turbativa violenta del possesso di cose immobili, usura);
    – Atti contro la pubblica amministrazione (peculato, malversazione, concussione, corruzione, abuso d’ufficio, millantato credito);
    – Atti contro la finanza pubblica (evasione fiscale e con esso tutti gli atti posti in essere per occultare la reale capacità fiscale e contributiva dei soggetti).
    Cosa si può fare concretamente e in tempi rapidi per debellare i su indicati reati più o meno gravi?
    Non entrando nel merito su quello che ha fatto il governo MONTI, (non voglio fare né critiche né elogi). Le disposizioni che sono state intraprese ormai fanno parte dell’ordinamento e difficilmente li possiamo eliminare, ma certamente li possiamo utilizzare per il bene comune.
    E’ noto che l’art. L’articolo 11 comma 2 del D.L. 201/2011 ormai conosciuto come Decreto Salva Italia, dispone che a partire dalla data del 1° gennaio 2012, gli operatori finanziari dovranno periodicamente comunicare all’Anagrafe tributaria le movimentazioni che hanno interessato i rapporti di cui all’art. 7 comma 6 del DPR 605/1973 ed ogni informazione relativa ai predetti rapporti necessaria ai fini dei controlli fiscali, nonché l’importo delle operazioni finanziarie indicate nella predetta disposizione.
    Implicitamente con detta norma si può affermare che il c.d. segreto bancario di fatto non esiste più.
    Mi chiedo?
    Visto che “L’agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza “ di fatto è a conoscenza di qualunque transazione superiore a € 999,99 nonché di tutto ciò che a vario titolo transita nel conti correnti anche per importi inferiori a tale limite, perché quindi non cercare di ragionare e quindi agire diversamente.
    E’ noto che il dipartimento delle Finanze è in possesso di una struttura imponente capace di elaborare oltre 20.000 files al secondo ossia per meglio comprendere oltre 70.000.000 elaborazioni possibili per ogni ora.
    Secondo il mio modesto parere sarebbe giusto sfruttare tale potentissimo apparato elaborativo a utilizzazioni più utili, più giuste che siano nel contempo inoppugnabili ansicché essere utilizzata per l’elaborazione di studi fantomatici quali quelle riferite agli studi di settore e/o ricerche più o meno inutili che possono essere più o meno agevolmente messe in discussione e/o creare un contenzioso opprimente che sovente è distante dai fatti reali accaduti al povero cristo di turno e che spesso genera accanimenti fiscali che in quest’ultimo periodo hanno generato risvolti giuridici-patrimoniali pesanti, per non parlare anche di casi limiti di cronaca.
    Suggerirei un provvedimento di natura legislativa dove vengano coinvolti i dicasteri dell’Economia, degli Interni, della Giustizia, del Lavoro e delle Politiche Sociali
    Il mio suggerimento: Lo Stato dovrebbe spedire a tutti i cittadini in possesso di codice fiscale una tessera magnetica munita di cip che sia sostitutiva di tutti i documenti (codice fiscale, tessera sanitaria etc. etc.), altra tessera magnetica dovrebbe essere spedita ai titolari di partita I.V.A. (Quest’ultima tessera dovrebbe essere utilizzata da costoro esclusivamente per le transazioni che hanno attinenza con l’attività esercitata).
    Completata tale operazione i cittadini dovrebbero portare detta/dette tessere nelle loro rispettive banche per la validazione e l’implementazione dei dati inseriti all’interno della più volte descritta tessera magnetica con i dati del rispettivo conto di corrispondenza di aggancio.
    Effettuata tale operazione, lo stato dovrebbe velocemente togliere dalla circolazione tutti i contanti (monete comprese), dare un margine abbastanza veloce per la conversione di tali mezzi economici e inibire da una certa data tutte le transazioni in contanti.
    Essendo la macchina informatica a disposizione dell’amministrazione imponente, suggerisco che le transazioni vengano immagazzinate direttamente dall’amministrazione centrale e nella medesima giornata (e/o infra-giornaliera a richiesta) passare dette informazioni agli istituti di credito di ogni singolo cittadino. In questo modo si eviterebbe far pagare tante e/o tantissime transazioni agli esercenti. Si scomoderebbe (per così dire) la banca una sola volta al giorno a fine giornata e solamente per una operazione. I dettagli giornalieri dovrebbero essere messi a disposizione agli utenti on line mediante servizi entratel e/o internet.
    Un sistema così concepito cosa eviterebbe?
    Sicuramente il lavoro nero, nessuno più potrebbe percepire compensi non giustificati (il vantaggio oltre personale dei soggetti interessati porterà sicuramente risorse alle casse statali, regionali, comunali e ovviamente agli istituti previdenziali.)
    Sicuramente verrebbero debellate le rapine cosa si può rubare in assenza di contante?
    Furti diventerebbe molto complicato trovare qualcuno che acquisti ciò che è oggetto di furto (verrebbe smascherato sicuramente).
    Difficilissimo risulterebbe effettuare atti estorsivi, taccheggi, truffe, concussioni, corruzioni; in presenza di una tracciabilità totale chiunque verrebbe scoperto immediatamente.
    Dal punto di vista sociale, come farebbe un tossico-dipendente a procurarsi la droga?
    Come farebbe il proprietario di un’immobile ad affittare in nero?
    Come farebbe il medico, il dentista e/o il professionista di turno a farsi pagare in nero in assenza di contante?
    Praticamente questo sistema eliminerebbe sul nascere ogni possibilità evasiva/elusiva e/o riferito alla piccola criminalità e/o a quella organizzata.
    Tutto potrebbe essere organizzato ancora in modo più sottile, oserei dire più mirato il Ministero dell’Economia di concerto con altri ministeri (Interno, Giustizia ed Esteri e delle Politiche Sociali), potrebbero fare una schermatura ulteriore per il bene del paese, ossia quello di inviare le sopra indicate tessere magnetiche munite di cip solamente a coloro i quali hanno i requisiti per poterla ottenere ossia (tutti i cittadini) ad eccezione dei latitanti dei clandestini e/o in genere con tutti coloro i quali (lo Stato e quindi NOI CITTADINI) avremmo il solo interesse a tutelare.
    Così facendo verrebbe inibita immediatamente ogni attività a tutte le persone che dalla società tutta sono riconosciuti come elementi pericolosi per sé e per gli altri. Si potrebbe anche ulteriormente pensare che se qualcuno si macchi di delitti di un certo tipo, quali: (delitti gravi contro la persona o cose), le istituzioni applichino immediatamente alla tessera magnetica di tale/i personaggi un blocco e/o meglio ancora si intervenga con automatismi nel momento dell’utilizzo.
    Il sistema avrebbe alcune falle e in particolare la prima sarebbe quella riferita ai turisti (comunitari e estra-comunitari) che verrebbero nel ns. paese. La seconda per coloro che pur muniti di un lavoro più o meno precario vorrebbero migliorare le proprie economie facendo magari un lavoro aggiuntivo.
    La soluzione è semplice, e dovrebbe essere differenziata per i turisti il cui ingresso nel ns. territorio è consentito senza passaporto e/o per coloro per il cui ingresso occorre passaporto e visto consolare.
    Nel primo caso – (turisti non sottoposti a passaporto con visto consolare) bisognerebbe obbligare le compagnie marittime e/o aeree che effettuano trasporti di passeggeri nel nostro territorio a comunicare al Viminale e/o ad altro dicastero da individuare i dati del passeggero/i al momento in cui viene staccato il biglietto. Così facendo il passeggero troverebbe immediatamente al posto di frontiera di ingresso la propria tessere magnetica munita di cip scarica ma che verrebbe caricata immediatamente dal funzionario di frontiera o ma apparecchi elettronici al momento dell’accesso nel ns. paese con deposito equivalente delle medesime somme. Ovviamente per evitare a sua volta frodi e/o abusi il tutto dovrebbe essere fatto con mezzi informatici sicuri. Nel momento del ritorno in patria il turista avrebbe indietro oltre all’ammontare non spese anche dallo Stato in senso di gratitudine per il pseudo-disagio, un tot pari all’1, 2 % dell’ammontare speso nel Ns. territorio.
    Nel secondo caso – (turisti sottoposti a visto consolare d’ingresso) la tessera magnetica munita di cip potrebbe benissimo essere rilasciata unitamente al visto d’ingresso nel ns. territorio dalle autorità consolari del posto di provenienza.
    Per quanto riguarda infine i cittadini in possesso di una occupazione ovviamente questi sono abilitati ad avere accreditato lo stipendio del proprio datore di lavoro (dati presenti sistema UNILAV (o altra banca dati utilizzabile). Se la suddetta tessera magnetica viene interessata da accreditamenti da soggetti diversi dal proprio datore di lavoro, questi si considerano provenienti da attività aggiuntiva per cui necessariamente debbono scontare una ritenuta previdenziale pari a quella dei parasubordinati e fiscale pari al primo scaglione. Il sistema a fine giornata verserà i contributi previdenziali all’I.N.P.S., le ritenute fiscali al ministero e accrediterà la somma netta al prestatore d’opera. A fine anno a tale soggetto il ministero rilascerà il modello CUD utile per fare la sua dichiarazione, ciò eliminerebbe definitivamente il lavoro nero.
    Dai signori facenti parte del Governo Tecnico cosa mi sarei aspettato.
    Certamente molto tecnicismo, una incisione e razionalizzazione della spesa pubblica, eliminazione radicale di moltissime spese pubbliche improduttive e quindi dannose all’intera Nazione. Il dimezzamento immediato dei premi I.N.A.I.L che pagano le imprese. I tassi aziendali sono fortemente esagerati rispetto al rischio aziendale, l’abbattimento dei contributi I.N.P.S. del comparto Edile (gestione fortemente attiva), eliminazione del carrozzone Cassa Edile inutile (divoratore di risorse ingenti) e di altri carrozzoni equipollenti.
    Qualora codesto Esecutivo intende per davvero risolvere la stragrande maggioranza delle problematiche di questa Nazione, ritengo che non ha alternative, dovrà necessariamente percorrere la strada sopra-indicata, anche perché siamo in presenza di pareggio di bilancio e del fiscal-compact comunitario. Rimane superfluo ricordare di mettere tutti nello stesso piano eliminando ogni forma agevolativa e/o di esenzione fiscale. E’ corretto vivere in un paese ove prevalga come principio che il reddito da qualunque fonte provenga abbia pari dignità. Se è intenzione di codesto Governo fare ciò avrà riconoscenza di tutti i cittadini onesti della Società e sarà ricordato oserei in termini planetari come l’esecutivo che ha risolto i gravi problemi che hanno afflitto l’Italia, che in breve tempo con risorse nascoste ha limato notevolmente il debito pubblico risollevando le sorti di una Nazione che aveva preso una piega disastrosa. Qualora viceversa codesto esecutivo non si adopererà a mettere in atto tale rivoluzione copernicana, sarà ricordato come chi ha tartassato inutilmente i propri concittadini, finendo nell’oblio senza onore e senza gloria.
    Vi esorto quindi ciascuna delle autorità in indirizzo per le proprie competenze a non guardare in faccia nessuno, a tirare dritto per questa strada. Sicuramente se farete quanto sopra descritto otterrete riconoscimenti a livello planetario in quanto è certo che qualunque problema di natura economico e/o di ordine pubblico con i paletti sopra enunciati si auto-risolverà senza traumi per cui finalmente non si parlerà più dei falsi problemi attuali quali: (spred, inflazione, debito pubblico, disoccupazione, recessione, evasione fiscale, art. 18, deficit commerciale, crisi occupazionale e di tutti gli altri mali che affliggono l’economia)
    Lo scrivente, i destinatari della presente e le persone di buon senso, sono perfettamente a conoscenza che quanto sopra descritto si può realizzare senza eccessivi problemi. Per cui senza mortificare la mia e le altrui intelligenze, fate quello che dovete fare senza prendere in giro il prossimo con ipotetici impedimenti materiali, giuridici e/o di opportunità, ovviamente non ci crediamo più.
    Confido nel Vs. lavoro, soprattutto nel Vs. buon senso e spero che la vs estetica sia perfettamente in linea con la Vs. etica. Per fare le operazioni sopra esposte è scontato che occorre un altissimo senso morale, civico e altruismo non comune. Ancora una volta quindi Vi esorto a non deludere la parte buona che rimane in questa Società che tutte le mattine si alza dal proprio letto per guadagnarsi il proprio e l’altrui “pane quotidiano” e che purtroppo suo malgrado vive nella consapevolezza e nella certezza (vedi continui fatti di cronaca) che i propri sforzi fisici ed economici ansicchè essere dirottati e quindi messi a disposizione per il bene della Nazione, vengono scientificamente dirottati a furfanti, delinquenti, falsi moralisti, ipocriti che vivendo alla grande sbeffeggiano il proprio prossimo sapendo a priori di farla franca in quanto mai puniti; il loro atteggiamento mette purtroppo anche in ridicolo questo Grande e Bellissimo Paese.

    Qualcuno chiami la neuro…

  46. adriano q

    @Roberto 51Di norma non leggo gli interventi prolissi.Per il suo mi ha stimolatp l’amabile commento di Massimo 74.Sorpresa.Lei parla dell’abolizione del contante e dell’adozione universale della moneta elettronica.Sono con lei,sarebbe una delle rivoluzioni che servono.Mi permetta un consiglio.Non sprechi troppe parole.Il concetto è semplice e non ha valide obiezioni tecniche .Purtroppo priverebbe,dicono, della libertà.Godiamocela quindi,sperando che non tassino anche quella.

  47. Marco Tizzi

    Consiglio la lettura di questo articolo:

    http://www.spiegel.de/international/europe/athens-shows-its-commitment-to-austerity-a-851547.html

    Che riassume tutte le mie perplessità sulla politica dell’attuale governo tedesco.
    Nell’articolo si fa notare che la Grecia ha applicato il più grande programma di austerità della storia dell’UE (e, aggiungo io, probabilmente anche fuori dall’UE).
    Si spiega anche che l’austerità è composta da tagli alla spesa E AUMENTO DELLE TASSE per cifre fantastiglioniche (20% del PIL).

    La cosa che lascia assolutamente esterefatti è che ancora, dopo 4 e passa anni, ci si chieda come mai questo programma “non abbia funzionato”.
    Mumble mumble.
    Ha funzionato benissimo, cari signori governanti tedeschi, come non ha funzionato? E’ assolutamente ovvio che se si tagliano le spese E si aumentano le tasse la popolazione diventa più povera.
    Non servono grandi studi, lo capisce anche un bambino.
    Quindi?
    Delle tre una:
    – la Germania sperava in una pesante deflazione in Grecia che mantenesse comunque alto il potere d’acquisto. Ovviamente questo non è successo perché il differenziale prezzi è limitato all’interno dello stesso sistema monetario (altrimenti tutti comprerebbero in Grecia e venderebbero in Germania) e perché la Grecia ha la necessità di importare materie prime e non decide lei qual é il prezzo a cui gliele vendono;
    – lo scopo vero era ridurre la Grecia in povertà per poi sfruttarla in vari modi: comprare isolette e spiagge, usare manodopera a basso costo (cosa che dubito interessi alle aziende tedesche, ma tant’è), impiantare grandi aziende tedesche che vendano servizi primari (utilities per esempio);
    – il governo tedesco attuale non capisce una fava

    Avete varie ed eventuali altre da proporre?
    Perché, davvero, l’articolo è imbarazzante: se qualcuno scrivesse robe del genere in Italia, non certo un baluardo dell’informazione, penso sarebbe deriso pubblicamente per mesi.
    Il problema è che QUELLE misure verranno imposte anche a noi a breve.

  48. Giorgio Andretta

    Egr.Salvatore Vario, la mia non è arroganza, ma non le sembra che la sua proposta sia obsoleta rispetto alla mia?
    D’accordo che voi siciliani ritenete di essere i migliori, proprio per questo desidero evidenziarle che il proponente l’antropocrazia, e cioè l’ing. Nicolò Bellia, è nato nella sua terra, capisco che lei abbia un’attenuante nel non ricevere la Mia, perchè se attuata la sua professione e tutte quelle citate nel suo commento evaporizzerebbero.
    Capisco anche il Nostro ospite che, apparentemente, non prende in considerazione il progetto in oggetto, perchè, come lei, poi non avrebbe più argomentazioni su cui dibbattere e dovrebbe cambiare mestiere, ed è dura!!!
    Un abbraccio fraterno.

    Egr. Massimo74, ci sono modi e modi per esprimersi ironicamente o beffardamente, il rispetto è fondamentale.
    Con simpatia.

  49. Giorgio Andretta

    Egr.Adriano q,
    sono io che ho introdotto l’argomento moneta elettronica, se ha delle obbiezioni da avanzare sarò ben lieto scambiare con lei.
    Con simpatia

  50. Alberto

    Oscar, sono diversi giorni e diverse volte che le pongo la domanda riguardante il suo penultimo articolo!

    Che per alcuni si deve all’euro privo di meccanismi cooperativi o ai “cattivi” tedeschi, mentre per chi la pensa come noi si deve all’azzardo morale imperdonabile consumato dalla politica italiana, che ha dissipato i sette punti di Pil l’anno di minori interessi sul debito pubblico regalatici dall’euro per otto anni…

    Giannino le chiedo cortesemente di rispondere, io non mollo, qui c’ è la spiegazione della mia obiezione! Dove ha preso questi 7 (sette) punti di PIL risparmiati per minori interessi per 8 anni. Lei deve rispondere, perchè la cifra è macroscopica, circa 100 MLD l’ anno, che fanno circa 800 MLD; quindi o lei ha detto una stupidaggine o bisognerà capire dove sono finiti questi soldi e chiederne conto, perchè il debito sarebbe oggi al 175% del PIL e dato che ciò non è, allora significherebbe che ci sono stati risparmi mostruosi di spesa pubblica e ciò non è accaduto, perchè la spesa cumulata delle amministrazioni, è aumentata di circa 260 MLD dal 2000 al 2009.
    La prego di illuminarmi.
    Grazie.

  51. Massimo74

    @Giorgio Andretta

    Basterebbe ricodare la rapina notturna nei conti correnti degli italiani da parte del bandito Giuliano (Amato) nel 1992, oppure quello che successe in Argentina nel 2002 quando il governo congelò i conti correnti dei cittadini che preoccupati del disastro economico in atto volevano prelevare i propri risparmi per convertirli in dollari(salvandoli dalla svalutazione), per capire che l’idea dell’abolizione del contante è qualcosa di semplicemente demenziale (senza offesa per nessuno), una cosa che avvantaggerebbe soltanto la casta politica al potere, la quale a quel punto avrebbe praticamente il diritto di vita e di morte sulla testa di ogni singolo cittadino.Roba da fare impallidire anche la società profetizzata da Orwell nel suo “1984”.
    Ma pensare di tagliare la spesa pubblica mai,vero?

  52. salvatore vario

    @Massimo74
    Mi permetto di ricordare che con decorrenza 1 Gennaio 2012, “il potere” è già a conoscenza di qualunque movimentazione bancaria e di tutte le transazioni finaziarie.
    Ritengo quindi che il pavimentato pericolo di fatto esiste già.

  53. Alberto

    Scusi, valerio, da anni faccio proposte concrete, ma la sua mi sembra troppo prolissa e irrealistica. Primo punto: abolizione del contante, come si fa se il contante, l’ euro non viene abolito anche negli altri apesei europei? Secondo, ammesso che si abolisca il contante e ciò è impossibile a meno che lei non riesca ad abolirlo nel mondo, basta far funzionare una nuova card fiscale in grado di caricare tutte le transazioni fatte e tali transazioni, trasmesse al centralone del Fisco da apposito sistema di lettura, collegato on line con il fisco. A questo punto, nel momento che ogni transazione viene memorizzata ed ogni movimento bancario memorizzato, diventerebbe inutile la dichiarazione dei redditi che sarebbe un semplice documento che arriverebbe a fine anno da agenzia entrate, dove c’ è la cifra da pagare.
    Le faccio solo due domande:
    -lei è proprio sicuro che l’ amm.ne sia in grado di gestire miliardi di transazioni; a me risulta che addirittura non siano nemmeno in grado di ricevere le informazioni ed elaborarle, relative a INPS, INPDAP, ENEL, TELECOM, ACEA, PRA, AGENZIA DEL TERRITORIO, UFFICIO DEL REGISTRO, etc per i famosi incroci;
    -lei è sicuro che il contante sarebbe abolito e che magari al sud, non si sviluppino metodi diversi per fare transazioni, con strumenti illegali?

    @salvatore vario

  54. salvatore vario

    @Alberto
    Il punto fondamentale è qusto.
    Agli onesti cittadini disturba molto, ansi moltissimo che vi sia (dati ISTAT):
    Evasione fiscale tra il 17-22 % del PIL;
    Tassazione comune media del 52 % e oltre;
    Debito pubblico da capogiro e che nonostante il salasso attuale continua ad aumentare;
    Corruzzione, concussione, truffe, furti delitti di tutti i generi che spesso rimangono impuniti.
    Credo che tutto ciò sia immorale e altamente offensivo per chi la mattina si alza per andare a lavorare.
    L’abolizione del contante nei modi e nei termini indicati voleva essere uno strumento per eliminare il marciume esistente.
    Mi chiedo ancora.
    Cosa rimane da fare per salvarci?

  55. Alberto

    Ma lei è arrivato da poco, qui se ne parla almeno da due anni, ma senza grande successo. Guardi sarebbe meglio allora la proposta di Report, tassare i prelievi in contante, al 30% dicono loro, secondo me basterebbe anche il 10% e un modello antiriciclaggio da firmare ad ogni prelievo anche di piccolo importo, diciamo 100 euro e la gente sarebbe sicuramente invogliata ad abbandonare la pratica, sia per motivi psicologici, sia per motivi pratici e sarebbe forse più accettata dal popolo.@Giorgio Andretta

  56. Alberto

    Salvato’ so tutto, sono anni che propongo, lei ha ragione, i motivi li conosco benissimo:

    1)Emissione telematica del titolo, (introdotta per importi oltre i 3000? euro) e collegamento on-line degli operatori che prestano servizi, che renderebbe molto più semplici i controlli incrociati ;
    2)Aumento certo della base imponibile e quindi anche dei parametri generali economici del Paese;
    3)Aumento certo della trasparenza generale delle transazioni con riflessi economici positivi, perchè come sappiamo bene le transazioni occulte costano al Paese;
    4)Aumento sicuro dei collaterali contributi pensionistici e cessazione della pratica ignobile degli stipendi in nero;
    5)Diminuzione della criminalità generale associata alle transazioni occulte con risparmi sui costi del contrasto;
    6)La deterrenza và ottenuta accompagnando pene severe e certe sugli evasori;
    7)Diminuzione delle spese per recupero evasione perchè l’evasione cesserebbe in gran parte e la Guardia di Finanza sarebbe dedicabile solo al contrasto delle truffe;
    8)crescita della coscienza dell’equità nel Paese;
    9)Azzeramento della concorrenza sleale fra operatori onesti e disonesti;
    10)Possibilità di spostare nel tempo i vantaggi fiscali , ad es: su 5 anni e non immediatamente e lo Stato ne otterrebbe vantaggi.

    ma se ne esce solo in modo diverso, con la volontà politica di fare questa rivoluzione, e questo è il primo e più grande ostacolo (vedi corruzione e finanziamento illecito dei politici), compliance e non con le imposizioni; nei paesi come la Francia o la Germania, ti guardano male se usi il contante, eppure l’ evasione esiste, magari fisiologica, sotto il 10% ma esiste e poi si possono sempre utilizzare S. Marino e la Svizzera, tanto per citare i più vicini.@salvatore vario

  57. Giorgio Andretta

    Egr.Massimo74,
    la mia proposta di abolire il contante è “demenziale” se avulsa dal progetto olistico in cui è contenuta e che in altri commenti ho illustrato, trattasi dell’antropocrazia compulsbile al sito http://www.bellia.com, di cui un sunto, nei suoi punti essenziali, ne ho già scritto, è sufficiente che li scorra.
    Trarrà la conclusione che, una volta istituito il Nostro progetto, non potrà verificarsi alcun caso come quelli da lei citati, e che non ci sarà nessuna classe politica, nemmeno simile a quella proposta dal M5S, semplicemente assente!
    La fretta non deve esserle consigliera, perchè chi cerca trova, nel web si trova pressochè ogni soluzione, mi conceda l’indicazione.

    Sig. Alberto,
    qui sono arrivato da poco, ma in rete ci sono da quando è sorta.
    Il Nostro ospite l’ho visto nascere essendo più anziano d’età, quindi mi permetta di aver in dote un’esperienza più corposa.
    Vale anche per lei ciò che ho presentato al sig. Massimo74.
    Della sig. Gabanelli potrei essere padre.
    Delle carte di credito e della moneta virtuale, certi personaggi orientali, ne parlavano ormai un secolo addietro, quindi tutte le proposte che sento guazzabugliare nei mass-media sono sostanzialmente dei pannicelli caldi.
    Se finora non si è verificato nessun cambiamento nel sistema economico/finanziario/sociale la responsabilità non può esssere ascritta a nostro carico, ma si deve concludere che i volenterosi non hanno ancora raggiunto la massa critica.
    A volentieri rileggerla.

  58. Massimo74

    salvatore vario :
    @Massimo74
    Mi permetto di ricordare che con decorrenza 1 Gennaio 2012, “il potere” è già a conoscenza di qualunque movimentazione bancaria e di tutte le transazioni finaziarie.
    Ritengo quindi che il pavimentato pericolo di fatto esiste già.

    Infatti si tratta di un provvedimento liberticida (uno dei tanti) che dovrebbe essere abolito immediatamente visto che tra le altre cose è in aperta violazione dell’art.15 della costituzione.Ma si sà, lo stato può fare quello che vuole, anche violare apertamente le leggi che lui stesso scrive, mentre il cittadino comune non può stare tranquillo nemmeno quando segue alla lettera la legislazione vigente visto che lo stato ladro (come dice Giannino) si inventa pure l’abuso di diritto, cioè se tu sei sospettato di aver tratto un vantaggio dall’utilizzo di una determinata legge fiscale pur non avendola violata in alcun modo, puoi comunque essere accusato di aver commesso un illecito.Naturalmente l’onere della prova mica è a carico dello stato ladro che ti accusa (e ci mancherebbe, mica pretenderemo pure di vivere in uno stato di diritto), sei tu che devi dimostrare di non avere tratto alcun tipo di vantaggio abusando della legislazione esistente.
    E voi vorreste dare a questo stato ladro e totalitario il completo controllo della vita dei cittadini proponendo l’abolizione del contante.Se questo non è tafazzismo puro…

  59. adriano q

    @Giorgio AndrettaNon avevo capito che anche la sua proposta era per l’abolizione del contante.Da più di un anno ,quando se ne presenta l’occasione,ne parlo sul blog.Concordando sul principio,cerchiamo di convincere chi non lo è senza rivendicare inutili priorità.

  60. Alberto

    Premesso che leggere 240 pagine, richiede un po’ di tempo e non avendo il piacere di conoscere l’ estensore della straordinaria proposta, mi consentirà di avere qualche remora, essendo Bellia un perfetto sconosciuto ai più, a me noto per le stupidaggini scritte sul signoraggio, che considero una balla anche questa. Le chiedo pertanto, prima di intraprendere la gravosa opera ed avendo estratto quanto sotto di delucidarmi:

    Abolendo tutti i Prelievi Statali – fiscali, previdenziali e quant’altro – sulle Attività Economiche, si ottiene il dimezzamento dei Prezzi di Mercato e quindi il raddoppio del potere d’acquisto della Ricchezza Monetaria Nazionale, nonché dei Redditi, anche rispetto all’Estero.

    1)Lo facciamo immediatamente o sarà un percorso progressivo?
    2)Lo decidiamo democraticamente o lo imponiamo con le armi al mondo intero?
    3)Gli impegni già definiti, tra stato e privati e viceversa, decadono, o si compensano automaticamente e chi deve solo avere se la prende in quel posto? Cioè alla napoletana chi ha avuto…
    4)Potremo ottenere un periodo di sperimentazione locale, in modo poi da esportare l’ esperienza se positiva o tornare alle transazioni convenzionali nel caso ci si accorga che il sistema è fasullo?
    La ringrazio per la precedente cortese risposta, anche se debbo darle la notizia che che potrei, anch’ io, essere per età, lo zio del nostro Oscar e di Milena Gabanelli, ma questo non lo reputo di per se un titolo di merito.
    @Giorgio Andretta

  61. Alberto

    E’ la stessa scommessa che faccio io. Di conseguenza, l’Italia ha una sola alternativa. Darsi una politica, dopo Monti, ancora più determinata e forte di consenso ad abbattere il debito pubblico non con tasse ma con cessioni pubbliche. Meno spesa e meno tasse. Quanto più ci illudiamo d’altro, tanto peggio staremo. Ecco perché serve che siate in tanti, a unirsi a noi su http://www.fermareildeclino.it

    Si Oscar, mi sono unito, ma io vedo la cosa possibile solo fuori dall’ euro, perchè anche se diminussimo il debito di 40 punti in termini di PIL in 5/7 anni, ciò non farebbe altro, restando nell’ euro, di perdere praticamente tutto il patrimonio alienabile (circa 650 MLD circa); bisogna stare attenti e fare l’ operazione, fuori dall’ euro, in modo da interromperla, non appena torneremo ad essere competitivi e a crescere a ritmi del 2/2,5 % annui.
    Queste considerazioni di Alberto Bagnai non vedo come possano essere ignorate:

    Il debito pubblico non c’entra

    Sgomenta l’unanimità con la quale destra e sinistra continuano a concentrarsi sul debito pubblico. Che lo faccia la destra non è strano: il contrattacco ideologico all’intervento dello Stato nell’economia è il fulcro della “controriforma” seguita al crollo del muro. Questo a Rossanda è chiaro. Le ricordo che nessun economista ha mai asserito, prima del trattato di Maastricht, che la sostenibilità di un’unione monetaria richieda il rispetto di soglie sul debito pubblico (il 60% di cui parla lei). Il dibattito sulla “convergenza fiscale” è nato dopo Maastricht, ribadendo il fatto che queste soglie sono insensate. Maastricht è un manifesto ideologico: meno Stato (ergo più mercato). Ma perché qui (cioè a sinistra?) nessuno mette Maastricht in discussione? Questo Rossanda non lo nota e non se lo chiede. Se il problema fosse il debito pubblico, dal 2008 la crisi avrebbe colpito prima la Grecia (debito al 110% del Pil), e poi Italia (106%), Belgio (89%), Francia (67%) e Germania (66%). Gli altri paesi dell’eurozona avevano debiti pubblici inferiori. Ma la crisi è esplosa prima in Irlanda (debito pubblico al 44% del Pil), Spagna (40%), Portogallo (65%), e solo dopo Grecia e Italia. Cosa accomuna questi paesi? Non il debito pubblico (minimo nei primi paesi colpiti, altissimo negli ultimi), ma l’inflazione. Già nel 2006 la Bce indicava che in Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna l’inflazione non stava convergendo verso quella dei paesi “virtuosi”. I Pigs erano un club a parte, distinto dal club del marco (Germania, Francia, Belgio, ecc.), e questo sì che era un problema: gli economisti sanno da tempo che tassi di inflazione non uniformi in un’unione monetaria conducono a crisi di debito estero (prevalentemente privato).

    Inflazione e debito estero

    Se in X i prezzi crescono più in fretta che nei suoi partner, X esporta sempre meno, e importa sempre più, andando in deficit di bilancia dei pagamenti. La valuta di X, necessaria per acquistare i beni di X, è meno richiesta e il suo prezzo scende, cioè X svaluta: in questo modo i suoi beni ridiventano convenienti, e lo squilibrio si allevia. Effetti uguali e contrari si producono nei paesi in surplus, la cui valuta diventa scarsa e si apprezza. Ma se X è legato ai suoi partner da un’unione monetaria, il prezzo della valuta non può ristabilire l’equilibrio esterno, e quindi le soluzioni sono due: o X deflaziona, o i suoi partner in surplus inflazionano. Nella visione keynesiana i due meccanismi sono complementari: ci si deve venire incontro, perché surplus e deficit sono due facce della stessa medaglia (non puoi essere in surplus se nessuno è in deficit). Ai tagli nel paese in deficit deve accompagnarsi un’espansione della domanda nei paesi in surplus. Ma la visione prevalente è asimmetrica: l’unica inflazione buona è quella nulla, i paesi in surplus sono “buoni”, e sono i “cattivi” in deficit a dover deflazionare, convergendo verso i buoni. E se, come i Pigs, non ci riescono? Le entrate da esportazioni diminuiscono e ci si deve indebitare con l’estero per finanziare le proprie importazioni. I paesi a inflazione più alta sono anche quelli che hanno accumulato più debito estero dal 1999 al 2007: Grecia (+78 punti di Pil), Portogallo (+67), Irlanda (+65) e Spagna (+62). Con il debito crescono gli interessi, e si entra nella spirale: ci si indebita con l’estero per pagare gli interessi all’estero, aumenta lo spread e scatta la crisi.

  62. salvatore vario

    @Alberto
    E’ vero.
    Volontà politica.
    Questa non ci sarà mai.
    Io, in quanto elettore esprimo il mio voto, certamente non autorizzo il mio eletto a cambiare casacca e/o a fare furberie di ogni tipo.
    La mia regione da sempre è coinvolta in scandali, vedi caso CUFFARO, ora LOMBARDO.
    Questi stessi signori hanno sette vite e si rigenerano continuamente con vari simboli e intrecci diabolici.
    La mia stessa città, da pochi mesi ha cambiato il primo cittadino. L’attuale Sindaco era sorretto da 2 (due) partiti, orbene allo stato attuale uno di questi in atto si trova all’opposizione.
    Mio malgrado con tutti gli abitanti di quest’isola mi trovo a pagare addizzionali salatissimi ed avere servizi scadenti.
    Sono fortemente incazzato in quanto consapevole di essere preso (da cittadino) per i fondellii continuamente.
    Leggendo un pò di storia, quella vera non quella dei libri scolastici, forse sarebbe stato meglio che quel dì Giuseppe Garibaldi non fosse mai sbarcato a Marsala.
    Se ci dobbiamo rassegnare a questo, quasi certamente con i BORBONI saremmo stati meglio.
    Saluti, mi scuso, ma
    VIVA L’ITALIA
    Sono sempre fiero della mia NAZIONE, anche se
    as alcuni li metterei a pane e acqua.

  63. Alberto

    Questa certezza, la ebbi nel 2007 in una risposta ricevuta, papale, papale, da un importante uomo politico del PD prodiano, uno dei suoi bracci destri, quando pretesi che al primo punto del programma fosse posto quello della lotta effettiva all’ evasione, con indicazione di strumenti, strategie e risultati conseguiti.La risposta fu una risata in faccia.@salvatore vario

  64. Giorgio Andretta

    @Alberto
    Egregio mi sembra che nella citazione del Bellia, da lei riportata, non alberghi alcunchè di oscuro. Anzi è d’obbligo una precisazione per difetto.
    Infatti l’antropocrazia è stata redatta orsono 40 anni, quindi quanto la sopra dichiarato è da aggiornare. Infatti il prelievo globale dello stato non si ferma al 50% mediamente(pensi al pollo di Trilussa) del Pil ma va molto oltre-non mi sbilancio sui numeri perchè sono dichiarati da bari(così intendo i nostri amministratori).
    Quindi se produco 100 e non verso alcunchè a nessun titolo allo stato automaticamente con il mio introito posso acquistare il doppio di merci, servizi e quant’altro. Questo era quello che intendeva il Nostro con le sue affermazioni, e mi sembrano operazioni aritmetiche da scuola primaria.
    L’estero obtorto collo si dovrà adeguare, altrimenti inonderò i mercati con i miei prodotti-non più gravati da balzelli vari- che costeranno meno della metà di oggi e contemporaneamente non importerò più nulla perchè qualsiasi prodotto o servizio , a quel punto, non di origine nazionale, mi costerà più del doppio.

    “1)Lo facciamo immediatamente o sarà un percorso progressivo?”
    Lo facciamo immediatamente, se possibile.

    “2)Lo decidiamo democraticamente o lo imponiamo con le armi al mondo intero?”
    La risposta mi sembra scontata nella sua prima parte, per la seconda le ho già risposto nel preambolo, solamente gli Yankee usano le armi per derubare le nazioni delle loro richezze e vivere a sbaffo.

    “3)Gli impegni già definiti, tra stato e privati e viceversa, decadono, o si compensano automaticamente e chi deve solo avere se la prende in quel posto? Cioè alla napoletana chi ha avuto…”
    A che impegni si riferisce? Normalmente quelli presi dallo stato nei miei confronti sono andati a finire alla napoletana, come da lei sostenuto.
    Il Bellia prevede il reddito di cittadinanza universale, quindi nessuno è abbandonato.

    “4)Potremo ottenere un periodo di sperimentazione locale, in modo poi da esportare l’ esperienza se positiva o tornare alle transazioni convenzionali nel caso ci si accorga che il sistema è fasullo?”
    Nessun periodo di sperimentazione locale, quando ho raggiunto la maggiore età non mi è stata offerta la possibilità di scegliere tra vari ordinamenti politici, sic!
    Mio malgrado ho dovuto soccombere a quello repubblicano attualmente in vigore.
    Essendo stato in gioventù un costruttore edile, quando un tecnico specifico mi sottoponeva un progetto ne valutavo la bontà, la fondatezza, la ricettività del mercato; insomma se tutti i parametri mi soddisfavano lo addottavo e lo realizzavo ed in corso d’opera ne attuavo eventuali aggiustamenti. Certo se lei nutre timori, accolga un mio consiglio spassionato, non esca mai di casa, chissà cosa le potrebbe succedere la fuori, ci sono tanti brutti e cattivi.
    L’alternativa che le rimane è di continuare a cullarsi le cariatidi che la sovrintendono.
    Con simpatia.

  65. Massimo74

    @Alberto

    Bè, non è proprio così.l’evasione in Germania è circa il 14% del PIL e l’utilizzo del contante è molto diffuso anche per pagamenti di importo elevato.Proprio qualche giorno fà mi ha colpito un post di un lettore di chicago blog che vive in germania e che affermava come da loro pagare importi da diverse migliaia di euro per contanti sia un fatto assolutamente nella norma.Solo da noi esistono queste limitazioni assurde con il limite ai pagamenti fino a 1.000 euro.Perfino negli USA (paese certo non tenero con chi viola le leggi tributarie) è possibile pagare in contanti fino a 10.000 dollari (che poi gli americani preferiscano usare le carte di credito è una loro scelta, lo stato non li obbliga a farlo).E qualcuno in italia ha pure il coraggio di proporre l’abolizione del denaro contante.Si può essere più autolesionisti di così?

  66. Alberto

    Beh io sono stato in Germania, Austria, Norvegia, ultimamente, e il contante, almeno per importi oltre i 100 euro o equivalenti, per le Corone, cercavano di non prenderlo, qualche occhiataccia la davano, e poi gli altri clienti, ti guardavano come se fossi un troglodita; te lo dico, però senza essere certo che sia così ovunque, in quei paesi, magari in provincia le cose sono diverse. @Massimo74

  67. Alberto

    Andreatta, lei pensa che il mio atteggiamento prudenziale sia di ritrosia o di timore? Beh lei si sbaglia, e se lei è stato costruttore edile, non so di cosa, di palazzi o di villette, io ho gestito commesse di miliardi, fra l’ altro di due grandi stabilimenti e di almeno altri cinque di piccole dimensioni; il mio era semplicemente buon senso che vedo esserle abbastanza sconosciuto nonostante l’ età, se si beve le balle scritte da quel figuro di Bellia.@Giorgio Andretta

  68. Claudio Di Croce

    Chi propugna l’abolizione per legge del contante – cosa che non esiste in nessun paese al mondo , si vede che sono tutti stupidi o ladri – in realtà è un suddito che è ansioso di essere uno schiavo assoluto dello Stato . E vuole che i suoi concittadini siano anche loro schiavi . La mentalità fascista a cui è seguito il cattocomunismo , domina sempre la stragrande maggioranza degli italiani , che in realtà liberi non lo sono mai stati e non lo vogliono essere.

  69. Marco Tizzi

    A tutti i propositori dell’annullamento del contante e l’istituzionalizzazione del Grande Fratello di Orwell con Stato e sistema finanziario onnipotenti (già oggi il loro abuso di potere è IL problema, aumentarlo non mi pare una grande idea), chiedo cortesemente:

    – qual è il vantaggio nello “sconfiggere” l’evasione fiscale? Se faccio una transazione elettronica verso un’altra persona chi mi può accusare di evasione e per quale assurdo motivo? Oppure vogliamo vietare il fatto che i miei soldi li dia a chi mi pare? Davvero voi credete che l’evasione fiscale nel mondo sia veicolata dal contante?!?!?!? Ma non abbiamo detto che il nero è il 27% del PIL? Mi state dicendo che il 27% del PIL gira IN CONTANTI?!?!?!?!?!?

    – una volta introdotto in Grande Fratello monetario, come si può vietare l’utilizzo di altre monete fische (oro, argento e mirra) o elettroniche (il bitcoin, per esempio)?

    Noi dobbiamo rinunciare ad una libertà fondamentale, alla proprietà privata, veniamo obbligati PER LEGGE a PRESTARE il frutto del nostro lavoro a soggetti finanziari privati e statali (già oggi siamo molto vicini a questa aberrazione) per… cosa?

  70. Alberto

    Certe pseudoteorie, lo dico indipendentemente da ogni altra posizione polemica che si possa assumere nel concreto, sono il frutto di menti deboli, che trovano fortunatamente poche altre analoghe ad ascoltarle e supportarle. Le pseudoidee, o meglio le macroscopiche idiozie, sono infatti talmente imbarazzanti che è difficile addirittura trovare il coraggio di obiettare
    seriamente.

    @Claudio Di Croce

    @Marco Tizzi

  71. Marco Tizzi

    @Alberto
    Guarda Alberto che questa pseudoteoria ha davvero tantissimi fan in Italia. So mica come andrebbe a finire se si facesse un referendum.
    Il fatto è che non ha alcuna base né pratica né teorica.
    E questo mi spaventa molto, perché significa che si tratta di una questione fideistico-ideologica.
    E, si sa, fede ed ideologia sono durissime anche solo da combattere.

  72. adriano q

    @Marco TizziChi ha parlato di evasione fiscale?.Non si citano le ovvietà.L’abolizione del contante è una eliminazione inutile di costi.Con l’adozione della moneta elettronica su tutte le transazioni fra soggetti diversi si applica alla fonte una ritenuta del 20%.Tutte le agevolazioni fiscali vengono abolite tranne la no tax area da verificare a fine anno.Fine della dichiarazione dei redditi,come dice Alberto che si chiede se la macchina potrà gestire i dati.Forse no ma le banche potrebbero svolgere il ruolo di sostituto di imposta.Lei i suoi soldi li dia a chi vuole.Lo stato a prescindere trattiene l’imposta dovuta.Io non credo a niente.Non si parla di contenimento di spesa?Questa è una proposta anomala per farlo.La si può giudicare bizzarra o come si vuole ma poi si devono avanzare alternative analoghe.Non si vieta proprio niente.Se lei vuole pagare in diamanti lo faccia.Come può farlo adesso.Questa storia della libertà,a mio avviso ,è ridicola.Da quando uso una carta prepagata a costo zero che posso gestire come voglio da casa ho meno problemi di sicurezza e funzionalità sconosciute.Ripeto,se la tecnologia fornisce degli strumenti,vediamo di analizzarne le convenienze.Non facciamo guerre di religione,come per le macchine per cucire.

  73. Marco Tizzi

    @adriano q
    Io continuo a non capire la proposta nel merito.

    Voi dite che tutta la moneta diventa elettronica e quindi io sono costretto a darla (= PRESTARLA) tutta ad una banca O NO?
    Se NO, come diavolo fate a farla diventare tutta elettronica?
    E per regalare dei soldi a qualcuno questi mi vengono tassati? Ma vi rendete conto? Tassiamo la paghetta ai figli?

    Nel frattempo, lo ammette anche lei, tutte le attività illecite continueranno serenamente ad utilizzare altre monete elettroniche o fisiche (oro, incenso, mirra). E tra l’altro se la misura non venisse adottata a livello mondiale continuerebbero a girare gli altri contanti. Cui prodest?!?!?!?

    Lei avrà anche un vantaggio ad usare la sua prepagata, ma è COSTRETTO, per usarla a prestare i soldi ad una banca. Se ne rende conto di questo?
    Che lo si VOGLIA fare per comodità è un discorso, ma che SI COSTRINGA ALTRI a farlo è tutt’altra cosa.
    Anch’io ho conto corrente e carte di credito, ma ho anche altre monete perché NON MI FIDO DELLE BANCHE E NON VOGLIO PRESTARE LORO TUTTO IL DENARO CHE HO!

  74. adriano q

    @Marco TizziCome direbbe il numero UNO del gruppo TNT,ho l’impressione di essere troppo vecchio per queste cose.Esistono alcuni problemi nella società.Furti,rapine,scippi.Sembra che esista la corruzione , l’evasione,il lavoro in nero.Mi fermo qui per non annoiare.Se per chi ne parla sono problemi da risolvere cerchiamo soluzioni semplici.Lei dice di non capire.Neppure io.La moneta dovrebbe servire a regolare le transazioni patrimoniali.Non vedo cosa serva una scorta a casa se non come esca per i ladri.Se non vuole che vengano tassati limiti l’importo all’interno dell’area esente.Se si comincia a fare eccezioni sentimentali si risolve nulla.Le attività illecite sono legate alla natura umana.A mio avviso la criminalità senza i contanti avrebbe qualche problema in più.L’abolizione dovrebbe essere universale.Io sono ingenuo ma non così ingenuo.Intanto parliamone dal punto di vista della funzionalità.Poi se non si può fare perchè non lo si fa troviamoci al parco a discutere di tautologia.Probabilmente lei ha più fiducia nel sistema attuale di quanta ne abbia io.Personalmente non mi stupirei che lo stato mi requisisse piano piano quanto posseggo come in una gigantesca partita di giro esistenziale.Per questo non trovo nulla di strano ad avere tutto in banca.Forse mi sbaglio ma sono tante le cose a cui siamo costretti.Per favore non mi chieda l’elenco.

  75. Marco Tizzi

    @adriano q
    Ma non siamo costretti per niente, oggi!!! Non c’è nessuna costrizione a prestare i soldi alla banca: può avere oro, banconote, argento, qualunque diavolo cosa voglia, non c’è nessun obbligo!
    Lei si fida e presta i suoi risparmi, io NO o almeno non tutti!!

    OBBLIGARMI a farlo significa andare a toccare la libertà più importante di tutte, ovvero quella di gestire la mia proprietà privata come diavolo voglio.
    E, ripeto, non capisco quale sia il vantaggio. Me lo spiega? Perché ancora non l’ho capito.
    Non capisco perché i furti, le rapine e gli scippi dovrebbero diminuire. Secondo lei gli scippatori, i ladri e i rapinatori sono interessati solo al contante? Pensa che dove il contante è meno utilizzato ci siano meno furti, scippi e rapine?
    E poi davvero i problemi di oggi sono SCIPPI, FURTI e RAPINE?
    Suvvia.

    Il problema di oggi, ripeto, è lo strapotere del sistema finanziario E degli Stati, la cui separazione è oggi talmente labile da essere indistinguibile.
    Io voglio risolvere QUEL problema, non peggiorarlo fino alle estreme conseguenze.

  76. Spero di essere nello spazio giusto. Solo un piccola riflessione. apprezzo in riferimento alla puntata di nove in punto di oggi 24/08/2012 le valutazioni sulla reale esigenza di energia nel mondo e nella necessità di non scartare a priori il nucleare. Pur essendo contrario voglio avere la possibilità di un confronto su questo tema. Prima di poter fare qualsiasi valutazione manca assolutamente l’elaborazione del rischio non come valore astratto ma come elemento che deve essere ponderato e valutato attentamente dal punto di vista scientifico e umano. Un esempio ci viene da Fukushima, pur essendo il governo giapponese considerato nella media o più dei paesi democratici del globo ha dimostrato l’incapacità e impreparazione di relazionarsi sia con l’evento catastrofico sia nel gestire democraticamente informazione con la popolazione creando un caos in tutti i sensi. I cittadini non erano informati correttamente su quello che era successo, su quello che stava succedendo e su quello che il governo aveva intenzione di fare per preservare la vita nell’area adiacente e non alla centrale. Se noi portiamo la stessa valutazione nel nostro paese; soggetto a terremoti, instabilità idrogeologica e associato alla totale incapacità fino ad oggi di gestire problematiche legate alla corretta gestione della salute nella gestione dei poli industriali come ad esempio, porto Marghera o Taranto appare difficile che magicamente le cose si possano sistemare nella gestione e prevenzioni da rischi in una centrale nucleare. inoltre dato l’altissimo livello di corruzione in molti strati della società civile, l’ipotesi del nucleare appare un elemento, in questo paese, pericolosamente esplosivo.

  77. Claudio Di Croce

    @felice
    Le sue obiezioni sul nucleare si possono copiare pari pari per :
    – centrali idroelettriche;
    – centrali termoelettriche
    – dighe
    – ponti
    – autostrade
    – raffinerie
    – porti
    – cavi per il trasporto energia elettrica
    – edifici in generale
    – gallerie
    – uso egli autoveicoli ( che fanno molti più morti, feriti, disabili, degli incidenti sul lavoro)
    – stabilimenti industriali in genere
    – e molte altre realizzzaioni del perfido capitalismo sfruttatore che non posso elencare tutte;
    Propongo quindi di tornare nelle caverne ( controllate però prima dagli specialisti della sicurezza , dai procuratori della Repubblica e dai giudici del lavoro ) usare il fuoco con parsimonia , nutrirsi di bacche ( senza però alterare l’equilibrio biologico ) e altre stronzate da ambientalista puro.

  78. Claudio Di Croce

    @Alberto
    Chiedo scusa . ma lei non è mica Vendola con pseudonimo ?
    Può dire chiaramente se lei è contro o a favore l’abolizione per legge del contante ?
    Forse sono rincoglionito , ma non l’ho capito .

  79. Giorgio Andretta

    @Marco Tizzi ,
    Lei non è stato sufficientemente attento e si è soffermato alla parte conclusiva del mio ragionamento e proposta, cioè: eliminazione del contante ed introduzione della valuta virtuale.
    Prima di questo ho indicato la datazione della moneta, in altre parole il denaro ha valore per il solo anno solare in corso, se lo vuole spendere dal I° gennaio dell’anno seguente lo deve dichiarare e quindi pagare un’unica imposta del 8% in un unica soluzione o frazionata mensilmente.
    Sono anni che le POSTEITALIANE SPA ti permettono di usare il portafoglio elettronico custodito sul tuo telefonino e quindi utilizzarlo in tutte le tue transazioni monetarie senza alcun bisogno di banche, eventualmente quest’ultime dovrebbero adeguarsi.
    In detto porta-monete virtuale, lei potrà custodire un cent o un fantastrilione di milardi di euro, i numeri telematici non occupano volume quindi si possono facilmente custodire in tasca, senza timore di essere derubati da chicchessia.
    Sono molto più sicuri di qualsiasi carta di credito perchè l’operazione di movimento valutario necessita di conferma per avvenire.
    Per farle un esempio pratico: qualora lei usasse una carta POSTAPAY per le sue necessità finanziarie, le poste parallelamente le chiedono un numero di telefono ove recapitarle i codici di sicurezza che confermino l’autorizzazione ad ogni pagamento che lei effettuasse con la carta già indicata. Quindi qualora le venisse derubato, o lo smarisse, il portafoglio elettronico o la carta POSTAPAY o la carta di credito emessa da POSTEITALIANE sarebbero inutilizzabili senza il parallelo telefono(ma se lo desidera può essere lo stesso che contiene la valuta virtuale, a lei la scelta).
    Comunque qualsiasi operazione che avvenga per via telematica lascia traccia e quindi facilmente individuabile.
    Mi consenta il consiglio: deve scrollarsi di dosso tutte le paure, ogni ente usa la paura per avere il controllo del suo pensiero.
    Certo di aver fugato le nubi sull’argomento valuta virtuale resto a disposizione per ogni altra ed eventuale.

    Sig.adriano q,
    lei è un pò più smaliziato me si è fatto irretire dalle trame del fisco, però anche lei, se avesse letto con più attenzione quello che avevo scritto, sui miei precedenti commenti, non si sarebbe speso negli esempi che ha proposto, completamente fuori luogo e tema.
    Con simpatia.

  80. Marco Tizzi

    @Giorgio Andretta
    Non ha fugato assolutamente nulla.

    Non mi ha spiegato QUALI sono i vantaggi, mentre io le ho spiegato chiaramente quali sono gli svantaggi.

    Se avete voglia di rispondere io sto qui anche a leggere, ma se continuate a girargli intorno e dipingere quella che è la rinuncia alla proprietà privata sul denaro cedendola allo Stato come un “qualcosa di più comodo”, allora lasciate pure perdere perché tanto qui non attacca.

  81. Giorgio Andretta

    Marco Tizzi :@adriano q Perché ancora non l’ho capito.Non capisco perché i furti, le rapine e gli scippi dovrebbero diminuire. Secondo lei gli scippatori, i ladri e i rapinatori sono interessati solo al contante? Pensa che dove il contante è meno utilizzato ci siano meno furti, scippi e rapine?E poi davvero i problemi di oggi sono SCIPPI, FURTI e RAPINE?Suvvia.
    Il problema di oggi, ripeto, è lo strapotere del sistema finanziario E degli Stati, la cui separazione è oggi talmente labile da essere indistinguibile.Io voglio risolvere QUEL problema, non peggiorarlo fino alle estreme conseguenze.

    I furti, gli scippi e le rapine non possono avvenire oltre perchè non esiste più la materialità del denaro, ma come più sopra le ho indicato la sicurezza è massima, cosa non le è sufficientemente comprensibile di ciò che ho scritto?

  82. Giorgio Andretta

    @Marco Tizzi ,
    le banche devono chiudere perchè non possono ulteriormente giustificare il loro essere, quindi decade ogni connivenza con lo stato e la classe dominante.
    Cordialità.

  83. Marco Tizzi

    @Giorgio Andretta
    No, mi spieghi cortesemente bene questa, perché qui la cosa si fa davvero buffa.

    Cortesemente può rispondere alle seguenti domande:
    1- chi emette questa moneta?

    2- questa moneta viene emessa a debito o viene solo stampata e distribuita dallo Stato?

    3- chi concede i prestiti?

    Poi, se ha voglia, mi elenca anche i vantaggi del sistema proposto.
    Grazie mille.

  84. @Claudio Di Croce
    bene ma tutte queste hanno il principio di reversibilità, cioé si può retrocedere, adattare convertire, la centrale nucleare no si continua a morire in caso di incidente per molto tempo. Forse non é una grande differenza ma io credo che vada analizzata e ponderata con attenzione. Comunque grazie per la risposta

  85. adriano q

    @Marco TizziTutti i costi eliminabili con l’introduzione di procedure automatiche.Guardi che io non ho intenzione di convincere nessuno nè ho la pretesa della scienza infusa.Cerco bonariamente di rispondere al suo benevolo sarcasmo per educazione .Lei continua a porre domande la cui risposta per me è ovvia.Come diceva Sheckley per formulare una domanda occorre conoscere la maggior parte della risposta.Io ritengo che corruzione,evasione,delinquenza assortita possa trovare nell’abolizione del contante una possibilità di contrasto.Lei no e preferisce difendere il diritto alla manipolazione della moneta.Pazienza,le corse ai cavalli sono possibili perchè esistono diverse opinioni.

  86. Marco Tizzi

    @adriano q
    Guardi che io cerco seriamente di capire.

    Quest’idea ha talmente tanto successo in Italia (vedi anche il servizio della Gabanelli, donna che stimo tantissimo e che mi ha davvero lasciato a bocca aperta) che prima o poi qualcuno la adotta davvero.
    Lei mi dice che corruzione, evasione e delinquenza verrebbero contrastate, io le chiedo, se ha voglia di rispondermi, perché mai?!?!?

    Si possono usare comunque mille altre monete diverse, ma soprattutto il fatto che una transazione sia “tracciata elettronicamente” in quale modo rende più facile l’incriminazione?
    Perché anche ‘sta storia del limite dei mille euro che è in vigore adesso mica si capisce a cosa serve. Quando faccio un bonifico e ci scrivo “regalo” oppure “affari miei” oppure “qualsiasimaledettissimacosachevoglioscrivere” in quale modo diventa più facile per un’autorità dimostrare che sto commettendo un reato?

  87. Alberto

    Prima di questo ho indicato la datazione della moneta, in altre parole il denaro ha valore per il solo anno solare in corso, se lo vuole spendere dal I° gennaio dell’anno seguente lo deve dichiarare e quindi pagare un’unica imposta del 8% in un unica soluzione o frazionata mensilmente.

    Dico ma si rende conto del casino che comporta stampare ogni anno enormi quantità di banconote e del tempo necessario per toglierle dalla circolazione e della rottura di coglioni per la gente, che dovrebbe dichiarare, come? In carta da bollo, indicando ogni singolo numero di serie, anno, importo etc. Poi cosa facciamo, con chi dimentica di cambiare le banconote vecchie con le nuove. Insomma mi pare davvero una cosa assurda! Un po’ di serietà e buonsenso no, vero?

    @Giorgio Andretta

  88. giuseppe 1

    Adesso non fatemi fare la parte dell’ignorante.

    Ma ai ragazzini la paghetta come gliela diamo?
    Con un bonifico bancario?
    E il gelatino come se lo comprano?
    E un pò d’elemosina ai poveracci?
    E i poveracci che rimediano qualche giornata in nero,per tirare avanti?
    I napoletani che che vendono i calzini o il caffè sul treno?
    Lo dobbiamo davvero peggiorare questo mondo, che già fa tanto schifo?
    E perché? Per qualcuno che ha la fissa dell’evasione?
    E pensa che così sarà un mondo migliore?

  89. adriano q

    @Marco TizziA me invece la Gabanelli non piace,non la guardo e quando ho tentato di farlo mi è risultata sgradevole.Ripeto che le risposte alle sue domande per me sono ovvie.Ovviamente mi sbaglio e non abbiamo gli strumenti adatti per comunicare.Se il sistema di prelievo alla fonte è possibile per tutti mi sembra che l’evasore qualche problema ce l’abbia.Se nella busta non ho fisicamente la moneta dovrò inventarmi un sostituto presumo più complicato.Se lo strumento fisico non c’è non ci sono più portavalori da assalire e così banalizzando.Ma il punto non è questo.Come per i miracoli di Fatima per chi ci crede nessuna prova è necessaria,per chi non ci crede neessuna prova è sufficiente.La mia modesta opinione nasce perchè qui come altrove si parla ad esempio di corruzione e poi nessuno avanza rimedi efficaci e tutto resta uguale.Fra l’altro personalmente non ho più tanto tempo e mi dispiace di morire democristiano.Vedo però che la conservazione è più ampia ed inaspettata di quanto credessi.Lasciamo quindi tutto com’è.Sarà salva la sua libertà con la moneta e spero la mia di esprimere un’opinione senza essere linciato.

  90. Giorgio Andretta

    Marco Tizzi :@Giorgio Andretta1- chi emette questa moneta?
    2- questa moneta viene emessa a debito o viene solo stampata e distribuita dallo Stato?
    3- chi concede i prestiti?
    Poi, se ha voglia, mi elenca anche i vantaggi del sistema proposto.Grazie mille.

    La semantica è una cosa fondamentale!!!
    Quante volte dovrò ripeterle che nessuno stamperà alcunchè perchè la moneta, od il denaro, non esisterà più materialmente ma solo virtualmente?
    Noi, cioè lo stato, sarà l’unica istituzione che potrà emettere-sempre in modo virtuale- il soldo, non ci potranno essere banche-e qui è l’enorme ostacolo- che emetteranno valuta.
    Se qualcuno neccessiterà di prestiti saremo noi ad anticiparli, ma non ne vedo la ragione, dal momento che sarà istituito il reddito di cittadinanza universale.
    I vantaggi sono pressochè infiniti e ritengo un’inutile perdita di tempo elencarli, eventualmente nel divenire glieli potrò evidenziare.
    Uno su tutti; l’eliminazione dei libri contabili e conseguenti documenti giustificativi, tipo fatture, scontrini, ricevute fiscali, documenti di trasporto, ecc.
    Quindi conseguente eliminazione del corpo della guardia di finanza, perchè a quel punto sarà inutile la sua sopravvivenza, l’abbattimento del costo di gestione contabile che attualmente grava nelle spese di gestione dell’azienda per un 21%(sono cifre che per chi ha un minimo di conoscenze ragionieristiche sono famigliari).
    Altri numeri non glieli propongo perchè non sono sotto il mio diretto controllo e considerando la classe dominante una masnada di bari mi sottraggo.
    Spero di esserle stato d’aiuto.
    Cordialità.

  91. Giorgio Andretta

    @Marco Tizzi ,
    inserire la proposta di Gesell come la “freigeld”, nella nostra realtà, è come minimo fuori luogo, perchè con i mezzi che lui non aveva a disposizione-leggi informatica-la gestione era pressochè impossibile, prova ne sia che il progetto è fallito. Il problema parcheggia sulla totale mancanza di empiricità dei teorici o studiosi, non ultimi i nostri governanti. Avulsi completamente dalla realtà.
    Se pensa che solo un ventennio, circa, addietro non esistevano i telefonini!!!!
    Le presento i migliori auguri di ricezione.

  92. Giorgio Andretta

    @Alberto ,
    esistono i corsi serali per portarsi al pari con i tempi nell’istruzione, non l’ho certa inventata io la scuola dell’obbligo, dove insegnano la differenza tra il reale ed il virtuale.
    Se lei dovesse collocare materialmente tutti i sogni che le si affacciano nella mente la “Piazza Rossa” a Mosca non le sarebbe sufficiente per contenerli; fotuna sua che non assurgono nemmeno allo stato olografico.
    Studi!!

  93. Giorgio Andretta

    giuseppe 1 :Adesso non fatemi fare la parte dell’ignorante.

    E’ una sua affermazione, non può prendersela con nessuno dei commentatori presenti.

    Ma ai ragazzini la paghetta come gliela diamo?Con un bonifico bancario?E il gelatino come se lo comprano?E un pò d’elemosina ai poveracci?E i poveracci che rimediano qualche giornata in nero,per tirare avanti?I napoletani che che vendono i calzini o il caffè sul treno?Lo dobbiamo davvero peggiorare questo mondo, che già fa tanto schifo?E perché? Per qualcuno che ha la fissa dell’evasione?E pensa che così sarà un mondo migliore?

    E’ convinto, con queste affermazioni, di dimostrarsi simpatico?
    A me stimola pena.

    L’ironia non è una dote di massa.
    Sono certo che la maggioranza d’internauti qui ospitati sopravviverà anche senza la sua presenza.
    Non mi strapperò le vesti se non la leggerò oltre.

  94. Alberto

    Studiare cosa, le puttanate che scrive Bellia, e che lei sembra aver sposato? Ho cose più serie da fare. Si faccia vedere da uno bravo, ne ha bisogno, a questo punto non è solo questione di economia o di tecnica monetaria, è questione di pippe mentali. @Giorgio Andretta

  95. giuseppe 1

    @Giorgio Andretta
    Mah… Volevo dire (se a Lei sono simpatico o no non me ne frega niente) che esiste anche una economia minimale (che a Lei evidentemente non interessa) che si basa sull’uso della moneta. Facciamoci sparare un microchip nel collo, come si fa con i cani. Così non serve più nemmeno il bancomat.

  96. Giorgio Andretta

    @Alberto ,
    le pippe mentali se le riservi o le destini alla sua famiglia.
    Se ha delle idee le esponga e si comporti educatamente e parli solo dei presenti che possano controbattere le sue accuse, qua non ci sono difensori d’ufficio.
    Mi è difficile se non arduo sposare le sue “puttanate”.
    Se ritiene di essere nel giusto seguiti, ma non so in che alveo sociale potrà trovare riscontro, stante il suo atteggiamento.
    La ringrazio per i consigli che così generosamente mi ha elargito ma li respingo al mittente.
    Amaramente devo verificare che lei è sfornito dei rudimenti per una vita comunitaria, sebbene si ritenga comunista.
    Tanto le dovevo.

  97. Giorgio Andretta

    @giuseppe 1 ,
    sono dispiaciuto che non abbia colto la mia ironia, ma essendo contemplato il reddito di cittadinanza universale, nella mia proposta, la sua c.d. economia minimale non avrebbe senso d’esistere.
    Ritengo gli animali miei fratelli e soffro con loro che devono sopportare le angherie che certi esseri umani gli infliggono, se l’umanità tutta fosse sufficientemente evoluta non ci sarebbe necessità d’iniezione di micro-chip.
    Spassionatamente, quando si scrive in un blog non si vede in faccia il proprio interlocutore, conseguentemente si è impossibilitati di coglierne le sfumature lineamentari, di conseguenza lo scritto può essere frainteso, d’achito io lo ricevo con simpatia, a sua differenza.
    Un abbraccio fraterno.

  98. John Gait

    Stimatissimo Direttore, pur condividendo l’approccio economico della Chicago school, mi trovo fortemente critico sul’ opportunità’ di fermare il declino di questo paese perché’ penso che questo sia l’ unica via di cambiamento. L’ “ABC” lo chiama “la dittatura dei mercati”, ma e’ probabilmente l’ unico modo per forzare un cambiamento in una nazione profondamente malata, dove la collusione economico-politaica rappresenta la regola e non l’ eccezione. Stiegler, amico e collega di Friedman e Aaron Director, ebbe la genialità’ di considerare il parlamento come un mercato ove le regole rappresentano la merce scambiata. In questo caso, il mercato allocherà il bene traslato al gruppo con il più’ alto interesse pro-capite, secondo la teoria dei gruppi, facendone pagare le conseguenze al gruppo più’ diffuso e meno tutelato dei cittadini. Ne consegue che il salvataggio di questo stato, inteso come forma di confisca istituzionale, diventa deleterio per la nazione in quanto l’ unica cosa che ha interesse a salvare sono i privilegi dello status-quo. Chiaramente, non suggerisco approcci rivoluzionari o ancor meno pratiche illegali, ma solo quello del voto nel libero mercato, spostando legalmente i soldi fuori dalle istituzioni bancarie italiane per fare precipitare una crisi di liquidità’ al quale nessun governo potrebbe fare fronte. Mi sembra l’ unica soluzione per forzare un cambiamento positivo e anche una buona “assicurazione”, considerando l’ incognita dei movimenti alle prossime elezioni.

  99. giuseppe 1

    @Giorgio Andretta
    Guardi, a me non piace fare l’attaccabrighe (nonostante la Sua impressione)
    e non era mia intenzione. Da cattolico ritengo il dialogo un valore. Mettiamoci una pietra sopra e tentiamo di andare avanti. Probabilmente Lei è ferrato in economia. Ma qui stiamo parlando di moneta elettronica, e quindi di elettronica. Lo sa che un hacker può impadronirsi del Suo indirizzo I.P. ed effettuare transazioni di denaro illecite? (furti) Ed essendo il legislatore sempre in grave ritardo rispetto all’Ingegnere c’è una grave lacuna legislativa per cui può essere chiamato a rispondere di gravi reati rispetto ai quali è del tutto estraneo? La soluzione consisterebbe nel permettere l’accesso a certi servizi via web solo a chi ne faccia espressamente richiesta. Ma le Banche sono interessate ad espandere certi servizi e premono sui legislatori loro servi perché tutto rimanga come è. Nel frattempo i Governi si spolmonano per diffondere l’uso di Internet anche fra i giovanissimi. La presunta democrazia elettronica si sta trasformando in dittatura. Che non dovremmo incoraggiare. La moneta elettronica finirebbe col renderci SCHIAVI. Il contante non è solo COMODO ed UTILE ma anche a volte più SICURO.

  100. Alberto

    Continui a studiare le puttanate che tenta maldestramente di divulgare, perchè nemmeno quello le si confà; forse, spero, in famiglia troverà qualcuno che l’ aiuterà a superare questa fase di tragico regresso mentale, e l’ accompagnerà da qualcuno bravo, non rifiuti le cure, pensando di stare bene, infatti vedo che la sua patologia è di quelle gravi, ad uno stato di avanzato delirio e se presa in tempo si potrebbe curare. Le posso consigliare anche dei farmaci efficaci, ma c’ è bisogno del piano terapeutico ospedaliero. Pensavo trattarsi solo di pippe mentali, ma vedo che siamo in una fase acuta, forse non ancora cronica. Di solito le famiglie è meglio tenerle fuori dalle discussioni, perchè c’ entrano poco o nulla, ma vedo che lei, ha introdotto l’ argomento, e non posso fargliene una colpa, visto che soffre ed è disturbato parecchio. Auguri, si curi e mi tenga informato caro Giorgio.@Giorgio Andretta

  101. Giorgio Andretta

    @giuseppe 1 ,
    insistendo sembrerebbe che dovessi difendere dei precipui interessi. ma lo faccio solamente ad onor del vero.
    Il più bravo hacker che calpesta la terra potrà anche rubarmi il mio ID ma non potrà mai entrare in possesso di un solo mio cent virtuale, perchè senza la mia conferma telefonica che genera due serie di stringhe divergenti e variabili ad ogni operazione, nulla potrà.
    Per stare in equilibrio stabile le necessitano due gambe con una le garantisco è a rischio caduta.
    Se poi è cattolico si legga l’Apocalisse di Giovanni dove si tratta delle due colonne e vedrà che quel suo hacker rimarrà in palmo di naso.
    Un saluto fraterno.

  102. Giorgio Andretta

    @Alberto ,
    quale ateneo le ha rilasciato il diploma di laurea in medicina/chirurgia specializzazione psichiatrica?
    Conosce l’uso dell’acetilcotina?
    Mi sembra che le sia deficitaria.
    Gliene consiglio l’assunzione.

  103. giuseppe 1

    @Giorgio Andretta

    Lei forse non ha capito.

    Tizio ruba a Caio X Euro con l’IP di Sempronio, che viene indagato.
    Succede a molti. Ed è successo anche a me.
    Come abbiano fatto non so, perché non sono un hacker.Ma l’hanno fatto.
    Se capitasse anche a Lei, stia sicuro che cadrebbero tutte le sue certezze.

  104. Alberto

    Queste perle le ha scritte lei autonomamente o le ha prese da Bellia? E’ fondamentale, perchè se sono di sua produzione autentica la cosa si aggrava.

    Si tratta d’affrancare il genere umano dalla schiavitù del lavoro!

    Trarrà la conclusione che, una volta istituito il Nostro progetto, non potrà verificarsi alcun caso come quelli da lei citati, e che non ci sarà nessuna classe politica, nemmeno simile a quella proposta dal M5S, semplicemente assente!

    “4)Potremo ottenere un periodo di sperimentazione locale, in modo poi da esportare l’ esperienza se positiva o tornare alle transazioni convenzionali nel caso ci si accorga che il sistema è fasullo?”
    Nessun periodo di sperimentazione locale, quando ho raggiunto la maggiore età non mi è stata offerta la possibilità di scegliere tra vari ordinamenti politici, sic!
    Mio malgrado ho dovuto soccombere a quello repubblicano attualmente in vigore.

    Sono anni che le POSTEITALIANE SPA ti permettono di usare il portafoglio elettronico custodito sul tuo telefonino e quindi utilizzarlo in tutte le tue transazioni monetarie senza alcun bisogno di banche, eventualmente quest’ultime dovrebbero adeguarsi.

    le banche devono chiudere perchè non possono ulteriormente giustificare il loro essere, quindi decade ogni connivenza con lo stato e la classe dominante.
    Cordialità.

    (però Poste Italiane SPA la salviamo?)

    Quante volte dovrò ripeterle che nessuno stamperà alcunchè perchè la moneta, od il denaro, non esisterà più materialmente ma solo virtualmente?
    Noi, cioè lo stato, sarà l’unica istituzione che potrà emettere-sempre in modo virtuale- il soldo, non ci potranno essere banche-e qui è l’enorme ostacolo- che emetteranno valuta.

    Se qualcuno neccessiterà di prestiti saremo noi(NDR. chi lei e Bellia, con banchetto sotto la Posta?) ad anticiparli, ma non ne vedo la ragione, dal momento che sarà istituito il reddito di cittadinanza universale.

    Ma soprattutto questa cosa è fondamentale:

    .

    “1)Lo facciamo immediatamente o sarà un percorso progressivo?”
    Lo facciamo immediatamente, se possibile (mi viene solo un dubbio, chi paga l’ operazione? Mi scusi ma è una cosa che mi preoccupa parecchio).

    Guardi, se lei comprende l’ assurdità, pratica, teorica e di realizzabilità, di ciò che scrive, autonomamente o scopiazzate, forse riesce a tirarsi un minimo fuori dai suoi problemi.
    L’ acetilcolina, non quella roba che scrive lei, (ma probabilmente l’ ha inventata Bellia), e non ha senso utilizzarla a fini terapeutici.
    Le consiglio un paio di farmaci, adatti ai suoi deliri, e sono efficaci, la Clozapina la migliore ed il Risperidione, meno efficace ma più sicuro ai fini degli effetti collaterali.

  105. Marco Tizzi

    @Alberto
    Io sono convinto che prima o poi, in un remoto futuro, qualcuno affrancherà l’uomo dal lavoro.
    Temo altresì che nessuno affrancherà mai l’uomo dalle stronzate.

  106. Alberto

    Magari si trattasse solo stronzate; nella fattispecie, come accaduto in altri casi tragici della storia, le stronzate vanno a braccetto con la follia! Per questo un oscuro acquerellista, nato in prossimità del fiume Inn, mediante teorie folli, ma accettate dal suo popolo, che le riteneva credibili, riusci, non fermato a tempo a produrre i maggiori lutti e rovine della storia umana. @Marco Tizzi

  107. Marco Tizzi

    @Alberto
    Infatti lo zio Adolfo, detto in arte Hitler, prima cosa che fece fu applicare una bella moneta debt-free, emessa ed imposta dal suo libertario governo.

    Dettagli qui: http://ilgraffionews.wordpress.com/2010/04/25/hitler-e-il-privilegio-di-fabbricare-denaro/

    In realtà la storia è piena di esempi. Quelli di maggior successo, oltre al caso del succitato liberalissimo cancelliere, furono la Repubblica e l’Impero romani (quest’ultimo in particolare con Diocleziano), il sistema monetario dell’Isola di Guernsey a fine XIX secolo, ma soprattutto i greenback, all’incirca nello stesso periodo, durante la Guerra civile americana.
    Curioso notare che a parte Guernsey, che è però un’isola molto piccola (cosa che ci dovrebbe far riflettere sul fatto che forse non è vero che i grandi sistemi monetari funzionino meglio di quelli piccoli…), gli altri casi di successo si collocano in periodo di guerra.
    Perché mai? Molto semplice: durante le guerre, gli Stati si trasformano in giganteschi aggregati di domanda fittizia, domanda che si autoalimenta col proseguire delle ostilità grazie al tragico ciclo “spendi in armi”-“distruggi”-“ricostuisci”.
    Finita la guerra finisce la pacchia perché tradizionalmente lo Stato continua ad emettere, ma non ci sono più beni e merci reali da acquistare, quindi parte serena serena l’iperinflazione.

    Finché le finanze pubbliche saranno gestite da uomini (e non, per esempio, da algoritmi), una moneta debt-free non potrà mai funzionare, se non a favore dell’elite al potere.
    E in questo nulla cambia rispetto ad una moneta basata sul debito.

  108. alexzanda

    sta diventando un blog comico (involontariamente)……….

    certo che tutti quelli che vogliono imporre qualcosa agli altri che non sia la libertà di scegliere come meglio credono dovrebbero farsi un lustro sotto un qualche regime “illuminato” per capire, forse….

    io in ogni caso voglio ringaziare pubblicamente Marco Trizzi, Claudio Di Croce, Francesco_p e i pochi altri che postano con passione e razionalità, a volte anche con simpatia, grandi ragazzi, si può anche non essere sempre d’accordo ma ragionare con gente come voi è davvero un piacere, un fantastico modo di informarsi da più angoli visuali (anche esteri) e anche un bellissimo stimolo a riflettere e a cercare di capire!!
    @marcotrizzi@claudiodicroce@francesco_p@altri

  109. Giorgio Andretta

    @giuseppe 1 ,
    è dal tempo delle caverne che ho capito!
    Quello che lei evidenzia è capitato e capiterà fintantochè, come le ho già indicato, non s’instauri un sistema binario che s’incroci solo nella sua persona, come le “convergenze parallele” di morotea memoria.
    Deve scusarmi sig. Giuseppe ma non posso ripetere sempre le stesse cose, dobbiamo progredire, anche perchè rimaniamo indietro rispetto a tutti i soloni che frequentano quest’ostello, non so se se ne sia accorto!?

  110. Giorgio Andretta

    @John Gait ,
    le presento le mie più vive congratulazioni perchè lei è uno dei rari che avanza proposte invece di criticare e soprattutto non alimenta la comicità del blog.
    C’è chi si diverte con poco.
    A volentieri rileggerla.

  111. Claudio Di Croce

    @alexzanda
    Ringrazio per i suoi commenti ; ma la prego di non ripeterli perchè altrimenti suscita invidia e acidità nelle persone che lei non nomina .
    Parlando di cose purtroppo disgustose , cosa ne pensa del parto dopo nove ore di “seminario ” dei nostri ” professori ” al governo ? Assunzione di ulteriori trentamila dipendenti PI a carico dei contribuenti, in aggiunta al circa milione che già ci sono , sono la risposta giusta alla crisi ? A me sembra di vivere in un paese di matti , detto senza offesa per i pochi che non lo sono .

  112. alexzanda

    @claudiodicroce
    finalmente qualcuno che non segue la vulgata mass mediatica, hanno detto che non hanno nemmeno pranzato poverini, solo degli spartani panini per partorire questo fenomenale decreto sviluppo.
    peccato che nonostante abbia visto vari telegiornali e giornali, a parte l’assunzione di altri statali che come dici tu non mi sembra affatto “sviluppo”, non riesco nemmeno a ricordare un’altro provvedimento concreto partorito con questo benedetto decreto sviluppo…….
    e non esiste un solo telegiornale che commenti in questo senso, nemmeno uno, tanto che ci si chiede perchè i giornalisti televisivi siano tutti immancabilmente schierati e col paraocchi filostato.
    forse ha ragione john gait quando dice che il fallimento dello stato è l’unico modo per cambiare qualcosa in italia, dispiace ma forse è vero così

  113. maurizio

    ottimo, apprezzo da tempo la franchezza democratica e la rettitudine di Oscar Giannino, non sempre condivido le sue idee iper liberiste, sono un nostalgico Keynesiano e penso alle volpi in un pollaio quando gli stati affidano tutto ai mercati, mi rendo conto pero’ che la globalizzazione ha stravolto i grafici , le matrici ed equazioni che gli economisti hanno studiato e sono in uso nelle loro elaborazioni e simulazioni, non so, sono perplesso (vengo da statistica, temo che la macroeconomia stia diventando una “scienza olistica” ), c’e’ bisogno forse di nuovi modelli teorici e nuovi assunti non sempre di utilta’ monetaria .
    Si pensi ad esempio allo sviluppo del Brasile e distruzione della Foresta Amazzonica con un paradosso : anche se tutti i brasiliani diventassero benestanti (ipotesi remota e molto ottimista e poco liberal) dove troviamo l’ossigeno per respirare e la perdita di un patrimonio per le erbe e principi medicinali ?
    Vi saluto con massima stima e gratitudine Maurizio

  114. Massimo74

    @Giorgio Andretta

    Cosa ha a che fare il bitcoin (che è una moneta libera e totalmente anonima e non controllata da alcun governo o banca centrale) con quello che propone lei non si riesce davvero a capire…

  115. giuseppe 1

    @Giorgio Andretta
    Mai pronunciata la parola “puttanate”. Né parlato di Bellia (chi era costui?) o della Gabanelli (che stimo tantissimo)
    Leggerò con calma ed attenzione il Suo link.

  116. Giorgio Andretta

    @giuseppe 1 ,
    non l’ha scritto lei “puttanate”, come non ha citato Bellia, ma in questo blog non ci siamo solo noi due, sono citazioni di altri, ma essendo inseriti in questo contesto non possiamo ricondurre il dialogo solamente a lei ed a me, un esempio su tutti: il sig. Massimo 74 si è inserito sulla bitcoin, che le ho proposto come esempio di vie alternative od altre.

    Quindi egr. Massimo74 non può ricondurre ogni esempio ad una falsa riga della mia proposta, perchè, se lei ha letto attentamente, ho suggerito di abolire ogni istituto di credito, comprese banche centrali, come ora organizzato.
    Lo stesso vale per il governo, essendo un anarchico sincretico, rifuggo da ogni istituzione regolata da una ridondante pletora di leggi o regolamenti, come l’attuale stato italiano.
    Pensi che nel Vecchio Testamento il Creatore ha regolato tutto con “solo” 10 Commandamenti, poi è venuto il Figlio e nel Nuovo Testamento ha abrogato anche quei 10(per quelli che ci credono).
    Comunque ho semplicemente avanzato una proposta e sono stato aggredito dalla maggioranza dei commentatori, ho schivato il rogo, semplicemente, perchè siamo nella realtà virtuale.
    Sarà un piacere rileggerla, se non si tratterà solo di critiche ma di proposte, quest’albergo è più che zeppo della prima categoria.

  117. Giorgio Andretta

    @maurizio ,
    giustamente lei ha manifestato la sua opinione ma ritengo che di libero in questo mondo non ci sia NULLA.
    Lei in natura ha mai visto dei pollai dove le volpi possono saziarsi?
    Diversamente vedo che i volatili vanno a trascorrere la notte nei rami più alti delle piante, irraggiungibili a detto predatore.
    Ho dedicato molto più tempo alla pratica che alla grammatica ed ho sperimentato che gli economisti da lei citati se posti in un ambiente ostile soccomberebbero.
    Abbisognano di quelli che gli riempiano il piatto di lasagne mentre dissettano, loro, sui massimi sistemi.
    Potrebbe indicarmi una circostanza che ha vissuto in piena libertà?
    Grazie per quanto riterrà rispondermi.

  118. Stefano

    ….e se, in accordo con i trattati, la BCE potesse acquistare titoli di Stato fino al 60% del PIL in modo tale da lasciare agli Stati non virtuosi il compito solo di finanziare il debito extra ???
    …e se questa possibilità di acquisto si limitasse ogni anno ad un massimo del 3% del PIL di uno Stato o, meglio, della differenza tra deficit annuo dello Stato e 3% del PIL (in questo modo gli Stati con un attivo di bilancio – interessi sul debito esclusi, come l’odierna Italia -,potrebbero essere avvantaggiati) ???
    Solo così si garantisce, tra Paesi che non superano i limiti imposti dai trattati, una vera eliminazione delle barriere alla concorrenza: tassi finanziari e tassazione così differenti tra i vari Paesi della UE come risultano ora sono del tutto contrastanti con le regole imposte per il libero mercato.
    Il fatto che i tassi di interesse e la tassazione tra una società tedesca ed una italiana o spagnola siano così tanto diversi altera la libera concorrenza all’interno della UE e si DEVE intervenire su questo o il libero mercato previsto dai Trattati Istitutivi non esiste più e sono Consiglio d’Europa e BCE a generare questa violazione alla libera concorrenza con la loro politica di isolamento fiscale di ogni Stato.
    Se un debito al 60% del PIL ed un deficit annuo del 3% sono stati considerati normali e tollerabili, allora per finanziare questi NON possono esserci costo diversi tra i vari Paesi, devono essere finanziati unitariamente dalla Unione ad un tasso uguale per tutti (e non all’1% in Germania ed al 6% in Spagna): che eliminazione delle barriere alla concorrenza è mai questa !!!

  119. adriano q

    @StefanoProposta interessante ma a mio avviso insufficiente.Ritengo che la partita si giochi fra l’accettazione senza condizioni della condivisione del debito o il ritorno alle monete nazionali prima dell’euro.Le altre ipotesi le vedo solo come compromessi dilatori non risolutivi del problema che in sintesi consiste nel riconoscere che la moneta unica ,come è stata impostata,è stato un errore.

  120. Jack Monnezza

    Continuo a non capire perche’ anche Giannino assimili debito pubblico e debito privato di un Paese verso l’Estero. Lo fa l’ Economist, ma l’ Economist fa anche parecchie fesserie. A meno che non si voglia sostenere che i residenti privati, che sono poco relativamente poco indebitati in Italia, debbano contribuire a rifinanziare la parte pubblica del debito. Tramite bellissimi prestiti forzosi o patrimoniali…..Capisco che per Economist e tedeschi abbia un senso…….ma debito pubblico e debito privato di un Paese sono cose ben diverse, almeno in uno Stato di Diritto.

  121. Jack Monnezza

    …..io poi non mi fiderei troppo dei dati sul debito privato, disperso in mille rivoli bancari e non. Sono gia’ di difficile reperimento i dati certi sul debito pubblico…Il dato certo e’ che gli unici che oggi comprano il debito pubblico italiano, a medio, sono le banche italiane…….

  122. Marco Tizzi

    @Jack Monnezza
    Invece il discorso ha senso e come, ma per il motivo esattamente opposto di quello che lei dice: il debito privato, in particolare delle istituzioni finanziarie, si traforma magicamente in debito pubblico quando non è più sostenibile.
    E’ successo ovunque nel mondo (USA, Germania, Irlanda, U.K., Singapore…) tranne che (per ora) in Italia.
    Dove però è legge: prima mossa del Governo Monti fu assicurare che il sistema bancario italiano era garantito dallo Stato, quindi la bancarotta non è un’opzione.

    I debiti del sistema finanziario, quindi, possono essere socializzati da un momento all’altro facendo esplodere il debito pubblico.

    Un altro motivo per considerare il debito totale e non il solo debito pubblico sta nel fatto che alcuni Stati, la Germania in particolare, considerano alcune partite come “debito privato”, mentre in realtà sono debiti di istituzioni prettamente statali.
    Quindi, sì, il debito totale è il vero parametro da tenere in considerazione nel sistema attuale.

    E il fatto che il debito totale mondiale superi i 200 000 miliardi di dollari (che si scrive 200 000 000 000 000), pari a più di 30 000 dollari a persona per abitante mondiale, dovrebbe farci riflettere.

  123. Jack Monnezza

    Se proprio qualche Euroeconomista, e Giannino, vuol fare l’esercizio di nettare debito pubblico/privato verso residente/nonresidente allora forse bisognerebbe anche consolidare alcuni dei crediti. Molti dei nostri crediti privati (banche) oggi in effetti sono garantiti dallo Stato – che ormai e’ un tutt’uno con il Sitema bancario nazionale – e quindi questi crediti privati si annullano con altri debiti pubblici off-balance sheet….Un po’ quello che’ successo in Irlanda e in parte in Spagna con gli ultimi 100B…….Quindi sommare debito privato, tout court, a debito pubblico e metterlo come numeratore su GDP non ha molto senso……

  124. Marco Tizzi

    @Jack Monnezza
    Il problema è che i crediti non si annullanno coi debiti ringraziando il cielo!
    Le banche hanno debiti nei confronti dei cittadini che prestano loro i soldi, quindi i crediti che vantano nei confronti dello Stato andrebbero a coprire quei debiti, per fortuna.

  125. Jack Monnezza

    @marco tizzi
    Mi sembra stiamo dicendo in sostanza la stessa cosa…
    Se vogliamo sommare tout i due debiti e paragonarli (es. Germania vs. Italia) bisogna tenere conto della complessità/diversità dei sistemi del credito (partite pubbliche vs. private) e delle garanzie pubbliche esplicite/implicite. Esercizio estremamente complicato, che ho provato un paio di volte, ma che subito si scontra con le stime di esigibilità/liquidità del debito e i valori reali dei collaterals….Cha spesso sono valori molto teorici, molto teorici….Ha provato a vendere una casa in Italia recentemente ?

  126. Jack Monnezza

    @tizzi
    Ha ragione…i depositi cash dei residenti non si annullano.
    Ma ha provato a vedere i dati degli ultimi mesi sul trend dei depositi residenti ?
    O meglio i dati target2 che sono il netting a livello europeo…..
    …moltissimi soggetti residenti (imprese ma anche persone fisiche) hanno spostato i depositi e le banche sono costrette a LTRO….
    Le politiche staliniste di Montino/Grilli stanno avendo gli effetti migliori…

  127. Marco Tizzi

    @Jack Monnezza
    fare confronto tra due debiti è impossibile e forse nemmeno sensato.
    In realtà a mio parere il rapporto debito/pil non ha (mai) alcun senso, quale che sia il debito di cui si sta parlando.
    Mancano gli asset, come giustamente dice lei, quindi non significano nulla. E anche gli asset non hanno mai un vero valore, ma lo hanno “fino a quando non decidi di venderli tutti”. Ovvio che vendere una casa oggi sia un problema, ma è altrettanto vero che, per esempio, noi abbiamo asset immobiliari con un valore intrinseco che la Germania non avrà mai: quanto vale Venezia o il Colosseo?
    Sembra una cazzata, ma non lo è: il Colosseo avrà sempre un valore che nessun edificio in tutta la Germania avrà mai.

    Quindi stabilito che paragonare i debiti non ha molto senso, resta il fatto che l’Europa ha fatto la follia di stabilire dei parametri proprio su quei numeri (che non hanno senso).
    Stante così le cose è corretto inserire nei trattati anche il debito privato, o almeno quello finanziario, altrimenti anche in Italia faremo come fanno i tedeschi: diamo gli asset alla nostra cassa depositi e prestiti, nominalmente privata, e la facciamo indebitare al posto dello Stato.

    Resta il fatto che comunque la si guardi secondo me il debito totale non è ripagabile né con asset, né col lavoro in tutto il mondo.
    E dovremmo riflettere su questo.

    P.S.
    Se interessano un paio di numeri sul debito totale, si legga qui:
    gfmag.com/tools/global-database/economic-data/11855-total-debt-to-gdp.html#axzz23WSKmkwI

    P.P.S.
    Ma quando Giannino ha parlato di parificazione tra debito pubblico e debito privato? Su questo blog si è sempre opposto a questa idea…

  128. Marco Tizzi

    Jack Monnezza :

    Ha ragione…i depositi cash dei residenti non si annullano.
    Ma ha provato a vedere i dati degli ultimi mesi sul trend dei depositi residenti ?
    O meglio i dati target2 che sono il netting a livello europeo…..
    …moltissimi soggetti residenti (imprese ma anche persone fisiche) hanno spostato i depositi e le banche sono costrette a LTRO….
    Le politiche staliniste di Montino/Grilli stanno avendo gli effetti migliori…

    Infatti il problema attuale italiano è soprattutto quello. Più di qualsiasi debito.
    I soldi stanno fuggendo, che significa che la povertà sta arrivando. Anche perché all’interno dello stesso sistema monetario la deflazione tra aree diverse è molto limitata, quindi la fuga di massa monetaria non fa guadagnare valore alla moneta stessa. E tasse ed orpelli tappano anche la velocità monetaria peggiorando le cose esponenzialmente.

    Nei prossimi mesi la situazione peggiorerà vistosamente perché molte aziende che fino ad oggi hanno “stretto i denti” attingendo ai risparmi privati si decideranno a chiudere.
    I capitali, sempre più spaventati dal break-up e dalle tasse, continueranno ad emigrare. Le aziende seguiranno i capitali, anche perché basarsi sull’export e avere la sede fiscale in Italia ha davvero poco senso.
    Lo Stato diventerà sempre più pretenzioso in termini fiscali nella rincorsa del miraggio del pareggio di bilancio e la probabile vittoria del PD (magari tristemente appoggiato anche da Fermare il Declino, chissà…) peggiorerà vistosamente le cose.

    No, non è un futuro molto sereno che ci aspetta…

  129. Andrea Bravin

    Personalmente credo che in Italia dovrebbero “insorgere” i Giovani++ di 25-35 anni che, se fanno due conti col pallottoliere, non arriveranno da nessuna parte con questa Non Visione e con gli attuali DisValori… Portino i migliori di loro a Roma per sostituire integralmente i deretani poggiati da troppi anni su quelle comode poltrone e VIA! Si ri-parte da zero (RESET). Chiunque siede in quei luoghi, può starci al massimo due legislature ogni 20 anni.
    Nel marzo 2010 ho spento tv e giornali nazionali, ora riaccendo per qualche giorno e… cos’è cambiato in meglio? Triste ma, non ho trovato nulla di veramente nuovo e significativo! Ma dove vogliamo andare?
    Da imprenditore ho deciso di parlare all’Università di una “diversa” cultura d’impresa, ed ho trovato giovani che possono farcela! Basta che ci credano loro per primi e passino dall’intenzione all’azione…

  130. Jack Monnezza

    Caro Tizzi,

    grazie per gli interessantissimi link e,  purtroppo, sono molto pessimista e d’accordo con lei.

    E purtroppo il problema non e’ solo economico. I problemi solo economici prima o poi si risolvono, anche in fretta.  Purtroppo, gli ultimi governi/parlamenti hanno fatto a pezzi quel poco Stato di Diritto che eravamo riusciti a costruire nel dopoguerra. Per ricostruire uno Stato di Diritto ci vogliono generazioni.

    Per esempio, Lei dice che il nostro patrimonio immobiliare intrinseco – es. Venezia, Colosseo – vale molto piu’  di quello tedesco.  Giustissimo, ma all’atto pratico in uno Stato non di Diritto – questo valore intrinseco non e’ realizzabile.   Abito in una città turistica che ha numerosi vecchi palazzi/zone dismesse di proprietà pubblica. Negli anni numerose offerte di interesse sono pervenute, specialmente di gruppi internazionali che volevano farne alberghi/residence di lusso.  Ma in una città in cui un contratto fatto da una amministrazione puo’ essere abbastanza facilmente “rinnegato” dalla successiva, oppure un qualunque giudice può mettere bastoni fra le ruote (e ci vogliono anni prima che quel giudizio possa essere appellato….) o un qualunque ente statale puo’ inventarsi un nuovo regolamento e poi i giornali che inneggiano a “non svendere allo straniero…” e poi difficile trovare qualcuno che alla fine stacchi l’assegno…

    Anni fa un mio amico compro’ una bellissima collina su un’isola stupenda della Grecia per un tozzo di pane…Sembrava tutto a posto per costruirvi la villetta della sua vecchiaia, ma poi venne un nuovo regolamento e occorrevano n permessi e poi qualcun’altro  con famiglia costruì una baracca abusivamente sul suo terreno…..e il terreno e’ ancora li’….

    Quindi in Stati non di Diritto, quali sono percepiti Grecia e Italia, il valore immobiliare di qualunque cosa legata alle decisioni di uno Stato e’ molto variabile…

    E’ vero, non ricordo che Giannino abbia mai scritto di parificazione debito pubblico privato.  Pero’ citando sempre i “bellissimi valori” del nostro debito privato non vorrei venisse in mente a qualcuno dei nostri politici di farlo….

  131. Marco Tizzi

    @Jack Monnezza
    L’idea di Giannino sulla questione del debito privato è che se diamo ai nostri politici la possibilità di sommare debito pubblico e privato come parametro di valutazione, questi cominciano a ruba… ehm… a spendere come matti e siamo definitivamente fottuti.

    Secondo me è una visione sbagliata: il fatto che i politici la smettano o meno di ruba.. ehm… spendere denaro pubblico a vanvera è una scelta che compie la maggioranza degli elettori in cabina elettorale.
    Possiamo dire che fino ad oggi non avevamo alternative. In realtà non è vero perché alcune minoritarissime alternative le abbiamo sempre avute, ma diciamo pure che forse erano troppo “estreme” su altri temi per poter intercettare davvero i voti.
    Oggi però abbiamo almeno un’alternativa importante in termini numerici (il movimento 5 stelle) e spero un’altra si aggiungerà presto (fermare il declino).
    Quindi sta a noi dire se ci sta bene continuare su questa rotta o cambiare decisamente.
    E la valorizzazione del nostro patrimonio passa inesorabilmente da questa decisione che dovremo prendere tra qualche mese: se la maggioranza deciderà che si deve continuare sulla rotta intrapresa, avremo quel che ci meritiamo e cioé gli elicotteri (spero solo del FMI perché la Troika, se ancora esisterà, è infinitamente peggio).

    Ma l’Europa deve fondare i suoi trattati su cose credibili se vuole avere un minimo di speranza di sopravvivere (posto che questo sia un vantaggio e non ne sono certo): per me il rapporto debito pubblico/PIL e deficit/PIL non lo sono.
    Aggiungere la componente “privata”, che spesso di privato ha davvero poco o nulla, è un po’ meglio.

  132. Jack Monnezza

    Ero da tempo in attesa di qualcosa come fermareildeclino. Qualcosa che intercetti i tanti voti PDL/lega in fuga.
    Ho visto per il programma sul web nei 10 punti, mi sembra, e sono rimasto parecchio deluso. I soliti luoghi comuni, i soliti obiettivi senza scelte liberali.
    Capisco la necessita’ di fare numero e di imbarcare un po’ tutti e il particolare momento politico.

    Ma almeno all’inizio non era forse meglio partire con qualche chiara idea liberale e qualcuno dei 4 gatti veri liberali rimasti ? Per imbarcarsi con altri – e forse ce ne sara’ politicamente bisogno prima delle elezioni – mi sembra ci sia tempo. Cosi’ si annacqua un po’ tutto nel nulla.

    Inoltre per fare politica ci vogliono i contributi. Per questo a volte pochi ma buoni e’ meglio. Ad un vero manifesto liberale avrei contribuito con entusiasmo. A questo strano oggetto che vuole fermare il declino – e chi non lo vuole – ma che non dice come, faccio molta fatica….

  133. Marco Tizzi

    @Jack Monnezza
    Concordo con lei su tutto, ma penso che sia innanzitutto tempo di cambiar gente, perché chi siede oggi nella stanza dei bottoni non ha credibilità né nazionale né internazionale per poter fare alcunché, anche se ne avesse le migliori intenzioni.
    Per questo di FiD mi interessano più in nomi che i proclami.
    Poi il dubbio che sia solo una facciata c’è, ma nel pentapartito PD-PDL-UdC-SEL-IdV sono sicuro di quel che pesco.
    E non mi piace per niente.

  134. Stefano

    @Giorgio Andretta: sarà l’ennesima NON libertà presente al mondo (anche se sarei curioso di capire dove sta la libertà o la non libertà in un trattato economico fra Stati).

  135. giorgio andretta

    @Stefano ,
    l’argomento l’ha introdotto lei, quindi non può rispondere con un’altra domanda, le resta l’onere della prova, successivamente si potrà dibattere.
    Grazie.

  136. Stefano

    @Adriano q
    Credo che sia proprio il trattato con il quale è stato istituito l’Euro e la BCE una prima volta (sarà poi ribadito dal Fiscal Compact) a prevedere che un debito pubblico fino al 60% del PIL ed un deficit fino al 3% del PIL sono considerati normali e accettabili dalla Unione.
    La presenza di tassi bancari e di copertura di tale debito diversi tra i vari Paesi, con le conseguenti diverse condizioni di costi finanziari e fiscali che generano nei vari Stati, costituisce una violazione della libera concorrenza tra produttori europei e dovrebbe essere combattuta dagli organi dell’Unione: quale miglior mezzo che un finanziamento unitario direttamente da parte dell’Unione di tale debito con titoli UE ad un tasso unico per tutti i Paesi fino a coprire questi livelli di debito e deficit giudicati tollerabili ???

  137. Come illustra il nobel Paul Krugman nel suo ultimo libro, per accellerare l’uscita da una crisi di cui non si vede la fine occorre tenere i tassi di interesse bassi e incrementare, non ridurre, la spesa pubblica. Naturalmente questo a livello europeo. Quindi i paesi forti, quelli che potrebbero aumentare l’indebitamento senza grandi conseguenze, dovrebbero investire. L’Italia, trovandosi in crisi di fiducia, non può utilizzare la leva del debito. Deve vendere delle attività, sia per ridurre il debito che per finanziare la ripresa. Quello che conta per noi è la qualità della spesa pubblica. Dobbiamo ridurre gli sprechi e i costi della politica, per favorire investimenti e miglioramento dei servizi in grado di avere un effetto sulla crescita ( giustizia, cultura, agenzie per l’impiego, ecc.). FEDERAZIONE DEI MOVIMENTI

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