3
Apr
2011

La mappa dell’evasione, trappola dell’induzione

So di essere minoranza. Ma mi ha vivissimamente contrariato,  l’apertura del Corriere della sera di oggi con le estrapolazioni e la mappa dell’evasione fiscale predisposta come ultima trovata dall’Agenzia delle entrate del dottor Befera. Si tratta dell’ennesimo aggiornamento della collaudata strategia di successo mediatico perseguita dallo Stato in materia fiscale: alimentare la guerra sociale tra italiani alla ricerca dell’evasore della porta a fianco, per far dimenticare l’intollerabile crescente livello della spesa pubblica e della pressione fiscale, in cambio dell’ inefficienza e discrezionalità pubblica che tasse e spesa pubblica alimentano. E’ quello il vero scandalo, non la riscoperta dell’acqua calda e cioè che esiste la path dependence e dunque anche la tax compliance dipenda da fattori di lungo periodo storico-culturali, per cui ovviamente nel Sud il problema è molto più elevato, sino a 6 volte rispetto ad aree del Centronord. Solo che se leggete le istruzioni per l’uso elaborate dall’ineffabile team di estrapolatori di Befera, vi si dice che al Sud l’evasione sarà pure percentualmente più alta ma il reddito è molto più basso e dunque anche l’imposta dovuta coi relativi accertamenti più difficili, mentre naturalmente al Nord la propensione a evadere è in effetti molto minore ma il reddito e l’imposta dovuta salgono di molto, e dunque il problema vero per lo Stato che deve recuperare da affamato cronico qual è gettito aggiuntivo sarebbe al Nord. Se invece leggete il quaderno di ricerca del servizio studi di Bankitalia a cura di Stefano Manestra che vi ho messo prima in link, troverete VERE considerazioni scientifiche sulle serie storiche, sui problemi tecnici che restano molto seriamente aperti per stimare il gettito aggiuntivo dovuto visto che i criteri per il calcolo di cifra d’affari, reddito ricavato e imposta dovuta lo Stato li elabora per i fatti suoi per autonomi e professionisti e piccole imprese, nonchè sul fatto che in realtà storicamente   il problema dell’evasione fiscale in Italia – una piaga sin dall’inizio del claudicanmte edificio statuale unitario , e preesistente nei precedenti ordinamenti territoriali – è IN CONTRAZIONE e non in espansione, A DIFFERENZA DI QUANTO SOSTENGONO TUTTI COLORO CHE NE FANNO UNA CLAVA DI CONSENSI A FINE DI MAGGIOR SPESA PUBBLICA E PIU’ ALTO PRELIEVO. E se il tasso di abbattimento dell’evasione resta ancora lento , ciò si deve alla complessità, tortuosità e discrexioalità della legislazione vessatoria posta in essere dallo Stato: la Banca d’Italia correttanmente lo ammette, gli angeli dell’Agenzia funebre tributaria di Stato se ne guardano naturalmente bene.

Aggiungo al volo che, per esempio, il più delle estrapolazioni in base alle quali questa nuova mappa dell’evasione dell’Agenzia delle entrate stima che per ogni 100 euro d’imposta versata ne vengano evasi 17,8 che mancano allo Stato – titolo e grido d’allarme sul 38% si fanno invece limitando la stima ad autonomi e professionisti, tanto per riconfermare l’orma di Caino che ispira questa strategia statale – si riferiscono ancora a cifre d’affari e dun que imposte presunte calcolate unilateralmente dallo Stato relative ai pagamenti avvenuti nel 2008 su redditi realizzati nel 2007 – cioè al netto degli effetti della crisi economica e della tardiva e solo parziale correzione in corso da allora dei cosiddetti studi di settore. Con metodi di questo tipo, lo Stato decide lui come non valutare ma SOPRAVVALUTARE  l’imposta che ritiene a sé dovuta. Ma, naturalmente, poichè stiam parlando di modalità tecniche di accertamento e di calcolo quel che conta è che gli italiani ci caschino, leggendo che l’evasione è al 38%, si scandalizzino contro il vicino, e levino il pugno al cielo urlando “viva lo Stato e morte agli evasori”.

E’ un affilata trappola dell’induzione, questa mappa dell’evasione. E’ induttivo il metodo unilaterale di chi per lo Stato calcola redditi, imposte dovute ed evasioni stimate, ed è induttiva e non deduttiva la convinzione che il report mira a ingenerare tra cittadini e  contribuenti.

In realtà, il 17,8% di evasione stimata , se pensiamo che nel 2009 lo Stato ha raccolto imposte per 657 miliardi di euro,  non fa che confermare il solito dato “nasometrico” che si ripete da anni, sui 120 miliardi annui che lo Stato lamenta di non incassare.  Per quanto mi riguarda, il dato andrebbe SEMPRE corredato della PESSIMA PERFORMANCE realizzata dallo Stato, visto che non si danno volentieri soldi a chi ne fa un pessimo uso. I giorni di lavoro annuo necessari al cittadino italiano per assolvere il proprio dovere fiscale sono passati dai 115 del 1980 ai 140 del 1990, ai 152 del 2000, ai 156 del 2010. I giorni di lavoro necessari per coprire integralmente la spesa pubblica sono passati dai 140 del 1980, ai 182 del 1990, ai 155 del 2000, per risalire ai 174 – centosettantaquattro! – del 2010. Se ci limitiamo alla pressione tributaria – al netto cioè dei contributi sociali – la nostra è al 30% del PIl ,quella tedesca al 23,9%, ma la Germania destina alla spesa sociale il 13,7% del Pil, l’Italia il 9,8%.

Da questo Stato avido e dilapidatore, è accettabile farsi dare lezione? O non invece bisogna alzare la testa, riacquistare la dignità di cittadini dismettendo il cilicio dei sudditi, e gridargli in faccia “Giù le mani dalla mie tasche, ladro!”?   Conoscete la mia risposta, rispettosa della vostra se sarà diversa.

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57 Responses

  1. Tutto chiaro e mi sa che la maggiore incidenza dell’evasione nel disastrato sud testimonia che non si evade per comprare il SUV o la barca come la vulgata della cricca ci vuol far credere. Ma si evade perchè è impossibile sostenere una pressione fiscale di quasi il 70%

  2. Isabella

    Gentilissimo dott. Giannino, la sento ogni mattina su radio24 e devo dire che sono quasi sempre in piena sintonia con lei, soprattutto quando parla di spesa pubblica inefficiente e sproporzionata ai servizi resi da questo Stato corrotto. Purtroppo però non vedo una via d’uscita; la domanda che mi faccio e che le faccio è la seguente: riusciranno i nostri eroi a mandarci a gambe all’aria? Purtroppo penso che siano sulla strada buona e mi riferisco non solo all’attuale coalizione ma anche all’opposizione; a proposito di opposizione mi tolga una curiosità: ma lei lo capisce cosa dice Bersani? a me pare tanto quel comico che fa i comizi da sindaco su Zelig. La saluto cordialmente.

  3. Bene, Oscar, se essere in minoranza significa dir le cose come stanno cercando di non farsi menare per il naso da questa specie del ministero della propaganda dello stato lestofante, e combattere, allora sono orgoglioso di contrastare i più. Del resto, per carattere mi viene facile ….

    E, d’altra parte, la comunicazione ufficiale in merito alla situazione del fisco – evasione e recupero – è sempre stata falsa, a partire dal termine utilizzato – “accertato” – che lascia suppore sia certezza ciò che invece è solo una richiesta, regolarmente basata su fantasiose supposizioni ed ampiamente esagerata, oltre che supportata da comportamenti estremamente scorretti e minacciosi. Con due scopi: da un lato, trattare con il contribuente da una posizione di forza per sottrargli quanto più possibile, dall’altro proprio vantare mediaticamente risultati tutt’altro che correlati con la realtà. Come il rapporto tra richiesto ed ottenuto, al termine dell’iter giudiziario, dimostra inequivocabilmente.

    Francamente, io non ne posso più e credo sia ormai l’ora della ribellione.

  4. Andrea Chiari

    Mi sembra che Bersani, pur alla guida di un partito riformista di difficile sintesi, parli con buon senso emiliano. Quando era al governo fece un antipastino (sopravvalutato) di liberalizzazioni poi scancellate dal governo finto-liberale dell’inqualificabile monopolista puttaniere. A sinistra stiamo male, ma compiango gli amici di destra che devono mangiare da un tale piatto.
    Riguardo all’argomento, non nuovo, che il bravo Giannino tira ancora fuori: lo stato sprecone non merita i nostri soldi, bisogna separare questa verità dal problema dell’evasione, sennò diventa una scusa per non pagare le tasse o almeno aleggia questo sospetto. Facciamo due battaglie separate: per pagare tutti e per non sprecare i soldi. Alla fine, se le vinciamo entrambe, pagheremo meno, ma non mischiamo gli argomenti.

  5. vittorio

    Oscar sei un mito!!
    Dovrebbero far te ministro dell’economia!! Così ci liberiamo dai rapinatori professionisti di equitalia….e di tanti altri che paghiamo ogni giorno con il nostro sudore di…sudditi!
    Maltrattati! E derisi!! Lavoratori onesti che ogni giorno versano il 30% del proprio stipendi ad uno stato ladrone!! Perchè continuare a vivere in Italia??? Andiamo a portare i nostri quattrini altrove…..anche se sono pochi!!!

  6. Mario

    L’ufficio delle imposte e il direttore Befera fanno il solito sporco gioco da 40 anni. E’ la solita logica del divide et impera che, parrebbe, gli italiani non hanno ancora ben compreso, preferendo esprimersi con toni da maestrina di educazione civica. Lo spartiacque e’ stata la riforma fiscale ( del 72′ mi pare) e l’introduzione del sostituto d’imposta. Da allora il prelievo e’ (quasi) sempre cresciuto e non e’ stato mai sufficiente. Una volta messe le mani nella marmellata il sapore del dolce e’ stato irresistibile, alla faccia del paghiamo tutti e Pagheremo meno. Inoltre si e’ andata radicando negli italiani l’opinione che il nemico e’ colui che cerca di non pagare, anziché colui che ci mette le mani in tasca e tra tasse e contributi ci toglie più’ del 50 o/o di quel che produciamo. Logica curiosa. Ma forse il sistema e’ alle cozze: forse la mistificazione cui il Corriere si e’ prestato si spiega col controllo del giornalone da parte del sistema bancario. Non e’ improbabile che il sistema bancario – un po’ asfittico – non possa o non voglia piu’ finanziare il debito pubblico e che forse per detto sistema, sia preferibile il default dello stato ad una inflazione incontrollabile. Per il momento si tosi ulteriormente il popolo bue, guadagnando qualche mese

  7. Riccardo

    Concordo su molto dell’articolo, però esiste un punto finale che non ritengo corretto: la Germania destina di più al wellfare, perchè in Italia si destina molto di più alle pensioni, che in realtà sono una forma mascherata di wellfare e di tutela della famiglia.
    Se sommiamo le due voci, se ricordo bene alla fine avremo percentuali molto simili

  8. Franco Baldussi

    Caro Giannino, c’è di peggio. Ora l’ineffabile Befera sta mandando accertamenti fiscali pazzeschi, emessi sulla base di accertamenti dei quali nulla gli ignari sapevano (per esempio io). Tanto in primo luogo anche in caso di ricorso, sempre che lo si possa fare, bisogna pagare il 50%. Così l’eccellentissimo Befera fa la sua bellissima figura di… recupero dell’evasione. Peccato che così stia rovinando, letteralmente, tantissima gente. Tutti imprenditori e liberi professionisti. E’ ovvio che un Befera qualsiasi non ha la statura nè le capacità di commettere simili atrocità senza l’avvallo del Ministro dell’Economia. E’ ovvio che da un incompetente, basti pensare alle fesserie sul costo di dismissione delle centrali nucleari da inserire tra i debiti degli stati, affamato di potere, la cui principale occupazione è inventare ogni giorno un qualche slogan pencolante e infondato pur di farsi bello (si fa per dire), non mi aspetto nulla di meglio. Però il Presidente del Consiglio, ammesso sia quel liberale che dice di essere e ancora non ho visto in 17 anni, cosa aspetta a cacciare a calci nel sedere uno statalista, furbetto, protezionista (quando vuole lui), dirigista come Visco? Ops, come Tremonti? O questa cosa accadrà oppure, temo, molte brutte cose ci aspettano.
    Un’ultima cosa. Lo Stato sostiene di non avere una struttura in grado di riscuotere quanto di sua competenza. E affida il compito a Equitalia. Che è, in buona sostanza di sua proprietà. Il cui presidente è, guarda caso, il solito Befera. Il quale, da presidente di Equitalia, di proprietà dello Stato, applica ulteriori sanzioni, interessi, more, diritti e balzelli IN AGGIUNTA a quelli previsti dall’ordinamento. Tasse sulle tasse, interessi sugli interessi, more sulle more. Che schifo.

  9. Grandissimo Oscar. La seguo costantemente su radio24 e sul tema del fisco mi trovo sempre d’accordo con lei. Dal 1 luglio gli avvisi di accertamento diventeranno immediatamente esecutivi – intanto paghi e poi fai ricorso – abberrante in uno Stato che si definisce di diritto. Vorrei chiederle a tal proposito se secondo lei vi sono gli estremi per un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Infine un appello: perchè non fondiamo un movimento “anti tasse”? Auguri e grazie.
    Cordiali Saluti
    MArco Ammannato

  10. Gwnt dott. Giannino, a proposito di “evasori” che nella vulgata cattocomunista sono sempre e soltanto professionisti e lavoratori autonomi, cosa ne dice delle migliaia e migliaia di dipendenti e pensionati delle regioni turistiche (vedi ad esempio: Liguria) che affittano rigorosamente in nero – per la stagione, o annualmente – case e appartamenti, che i Comuni sanno benissimo non essere abitati dai proprietari che risiedonbo altrove? Eppure i contratti di luce e gas, nonchè il catasto sono lì a dimostrare la realtà. Forse qualcuno può pensare che tutto questo appetibile patrimoniuo immobiliare stia lì, inutilizzato, a gravare su stipendietti e pensioncine INPS?Come mai i comuni non intervengono mentre sono prontissimi ad individuare le odiate “seconde case” per le quali fanno pagare ai malcapitati proprietari tasse iniquamente più alte che ai residenti anche se i servizi goduti (si fa per dire) sono tali solo per periodi necessariamente limitati? Chissà se il dott. Befera si è mai posto il problema di “sensibilizzare” i Comuni. Cordiali saluti

  11. Borderline Keroro

    @Franco Bocchini
    D’accordo su tutto, tranne l’ultima frase: l’ora della ribellione è suonata da un pezzo.

    @mart: premesso che non posso evadere, però cercare di non dare soldi a chi li butta nel cesso e poi tira la catena non mi pare un crimine. Criminale è quello che ti ricatta per averli.
    L’AdE a me sembra una mafia legalizzata.

  12. Buongiorno Dr.Giannino

    sono d’accordo sul fatto che lo Stato sprechi, che le tasse siano troppo alte, che il sistema sia troppo farraginoso e che di conseguenza la tax compliance in Italia sia bassa.

    Mi sfugge solo quello che non ritengo un dettaglio.
    Lei è d’accordo che le tasse moralmente (se non legalmente o anche solo leggendo la Costituzione) debbano essere pagate ?

    Se la risposta fosse no, mi spiega perchè quando viaggio su una strada, insieme a altri automobilisti, l’asfalto è stato pagato da me e non da loro ?

    E’ come se andassi al cinema, pagando, e seduto di fianco a me ci fosse una persona che non ha pagato per entrare. Anzi, il cui biglietto ho pagato io.

    Come dice lei, “rialzare la testa e riacquistare la dignità di cittadini” è possibile nel momento in cui nessuno si fa pagare il conto al ristorante da altri, con la scusa che è troppo caro.

    Aggiungo un ultima cosa : “Contribuente” significa “colui che contribuisce”, al bene comune e allo sviluppo di una comunità. Mi creda, chi paga le tasse si sta veramente stufando oltre che dello “Stato avido e dilapidatore” anche dal vicino di casa che non contribuisce allo sviluppo della comunità e che usufruisce di servizi pubblici che non ha pagato e a cui non avrebbe diritto.

  13. umberto

    sono d’accordo con tutta l’analisi, ma l’unica perplessità riguarda la parte iniziale dove si è soffermato sulla differenza nord-sud; a prescindere dal merito (perchè dovremmo andare indietro nel tempo e capire tutte le cause che hanno determinato la “questione meridionale”), perchè creare sempre questi attriti tra le due parti d’Italia?
    con stima
    umberto

  14. Stefano2

    Premesso che qualsiasi prelievo forzato, anche da parte dello Stato, è e deve essere considerato un furto, dal punto di vista morale chi evade per sopravvivere econmicamente merita ovviamente più rispetto di chi evade per ottenere un surplus. Mi troverei in difficoltà a definire criminale una persona che evade per sopravvivere.

  15. Andrea Chiari :Mi sembra che Bersani, pur alla guida di un partito riformista di difficile sintesi, parli con buon senso emiliano. Quando era al governo fece un antipastino (sopravvalutato) di liberalizzazioni poi scancellate dal governo finto-liberale dell’inqualificabile monopolista puttaniere. A sinistra stiamo male, ma compiango gli amici di destra che devono mangiare da un tale piatto.Riguardo all’argomento, non nuovo, che il bravo Giannino tira ancora fuori: lo stato sprecone non merita i nostri soldi, bisogna separare questa verità dal problema dell’evasione, sennò diventa una scusa per non pagare le tasse o almeno aleggia questo sospetto. Facciamo due battaglie separate: per pagare tutti e per non sprecare i soldi. Alla fine, se le vinciamo entrambe, pagheremo meno, ma non mischiamo gli argomenti.

    Fino a quando crederemo al “pagare tutti per pagare meno” non cambierà nulla. Il buonsenso e l’autoevidenza del continuo aumento della spesa pubblica e del debito nonostante un continuo aumento della pressione fiscale dovrebbero spiegarlo chiaramente: non esiste limite all’ingordigia della casta e quindi alla spremitura dei sudditi

    Piuttosto la mappa dell’evasione spiega come questa sia cio che permette all’Italia meno produttiva, a gran parte del sud di sopravvivere

  16. giuseppe marzotto

    “Giu’ le mani dalle mie tasche ladro” Perfetto, ma come possiamo applicare questa frase nella miriade di ingiusti lacci e lacciuoli che ogni giorno ci strangolano.
    Dott. Giannino condivido la sua impostazione e i suoi interventi in materia al 110%
    Ma vorrei anche che mi indicasse LA STRADA per cambiare questo trend e vorrei che ci fosse anche lei, che comunque fa gia’ tanto mettendoci al corrente di tante belle cosette ch scuramente sfuggono all’opinione pubblica.
    Alleiamoci appena si buttera’ un sassolino sono sicuro che succede un pandemonio.
    Con cordialita’
    Giuseppe Marzotto

  17. Lelio

    Caro Dott Giannino, da un po’ la seguo su Radio 24 e da un po’, sull’argomento tasse , sono assolutamente d’accordo con lei che bisogna reagire a questa violenza vessatoria da parte di questo stato satrapo. Ma che fare ? mi potrebbe suggerire cortesemente un primo passo ? Io non mi riteno un evasore , sono uno che non ha pagato, per esempio l’IVA per bisogno di liquidità e che ha chiesto di essere aiutato a rientrare dal suo debito rateizzandolo. Ce l’ho quasi fatta ed evito i dettagli dei colloqui avuti presso Esatri / Equitalia da cui , chissà perchè, ricevo solamente le cartelle già stragravate di balzelli, queste arrivano sempre, ovunque tu sia, i semplici avvisi mai .Evito i dettagli del gioco ai quattro cantoni per risalire all’origine del meccanismo di avviso fra enti creditori e poste. Evito commenti sulla sgradevole sensazione di quando si è in ” loro” mani perchè avendo un qualsiasi straccio di proprietà ti possono azzerare tutto, pignorandolo , senza alcuna proporzione sensata fra il dovuto e il vero valore di quanto potrebbero portarti via. Hanno licenza di rovinarti.
    Ho 62 anni. Continuo a lavorare perchè non potrei permettermi di farne a meno. E mi ritengo fortunato ad avere un lavoro. Fortunatamente, toccandoci tutto quello che c’è da toccare , godo di buona salute e mi piace quel che faccio. Sono stato un elettore di centro destra e ho tanto sperato nell’imprenditore Berlusconi . Oggi lo squallore della scena politica mi tenta a non essere più anche solo elettore. Non suscita passioni questo infantilismo politico che non lesina sforzi per focalizzare la nostra attenzione su un Premier additato a maniaco sessuale ( per l’amor di Dio, lui ci mette del suo ! ) e che comunque ne dipinge gli oppositori tutti come i suoi guardoni. Vorrei poter tornare a votare a favore e a supporto di qualcuno e non contro.
    Vorrei trovare un modo per reagire a questo stato ridotto … in questo stato.
    La ringrazio per il tempo che avrà voluto dedicare a questa mia modesta richiesta di consiglio sconfinata in sfogo.
    Con Stima
    Lelio Vezzani

  18. Logos

    @Andrea Chiari
    Grande Andrea, sono pienamente d’accordo con te. E’ la regola del piangere e fotte..tanto le tasse le pagano sempre gli stessi. Abbiamo un presidente del Consiglio che è contro la patrimoniale, che non vuole mettere le mani in tasca agli Italiani e che poi aumenta le accise sui carburanti. Un paese ridicolo.

  19. Maurizio Sbrana

    Secondo dati ufficiali, il 10% delle famiglie italiane detiene il 45% della ricchezza nazionale…
    Anche ‘loro’ hanno sempre pagato tutte le tasse (come i lavoratori dipendenti ed i pensionati…)?
    Per favore, cerchiamo di essere SERI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  20. Gianluca

    Tutta la mia stima per per le sue analisi, ma in questo naso mi sembra che lei cambi discorso per non parlare di un problema che esiste. Non è il più importante, può essere, ma resta un problema grosso.
    P.S: il cosiddetto veneto evasore lo è ben meno del sud.

  21. Pietro Barabaschi

    Carissimo Giannino,
    come Antonio Martino nel suo blog definisce Fini “squallido figuro” e “ceffo”, anche lei è altrettanto severo nel definire il nostro Stato “ladro”. Concordo, ma penso sia più preciso definirlo “estorsore”, in quanto si basa sull’immondo ricatto di sanzioni amministrative (servendosi oltretutto di quella aberrazione giuridica che è la “presunzione”) e penali. Facendoci oltretutto credere che, ad esempio, una civile Svizzera sia un “paradiso fiscale” mentre tale appare vista dall’Italia “carcere fiscale”!
    Pietro Barabaschi

  22. Riccardo

    Chi ha seguito il lavoro del dott. Bortolussi non può che verificarne l’esattezza.
    Abitiamo nel condominio Italia dove l’amministratore, con un gettito maggiore del condominio Germania, gestisce con molta meno efficienza.
    Ma invece di additare come ladro l’amministratore, i condomini virtuosi credono all’amministratore, il quale attribuisce la responsabilita dalla cattiva gestione al mancato incasso dei tributi non pagati dagli inquilini morosi.
    Senza che nessuno gli ricordi che con meno denaroi di lui, il collega tedesco fa meglio e di più
    Così continuiamo a credere a chi dice che se pagassero tutti pagheremmo meno, mentre la storia dice il contrario, crediamo a chi dice che il nord evade di più mentre è vero l’esatto opposto.
    Credo che il proptrarsi di questa lunga crisi farà molta più chiarezza delle nostre analisi precotte e ci aprrà gli occhi, oltre che le tasche.

  23. Andrea Chiari

    Militando a sinistra mai avrei immaginato di fare il pompiere verso i
    liberali. Questa storia dello stato ladro mi preoccupa. Tra un
    po’ arriveremo allo slogan “lo stato ladro non si riforma ma si distrugge”,
    magari con la Brigate Liberiste. Non avrà mica per caso ragione Gramsci che denunciava la vocazione sovversiva della borghesia italiana?
    Intendiamoci: c’è uno stato mal governato e sprecone (e perfino largamente infiltrato dalle mafie come nessuno in occidente). Lasciamo perdere le responsabilità storiche (che mi sembra siano più a carico dei moderati che hanno sgovernato il dopoguerra che di una pur discutibilissima opposizione di sinistra: eh sì, cari miei, erano ruoli diversi).
    Stiamo ai princìpi: le tasse e i bilanci degli enti pubblici sono governati da regole democratiche. Se non vi piacciono, votate l’opposizione, quella che volete, o fatene una voi e fatevi votare, ma ci deve essere il senso dello stato.
    Confucio dice che il peggior male per un popolo non è la carestia o la guerra, che passano, ma è la sfiducia nei governanti. Magari se la meritano, ma non alimentiamola con slogan faciloni e pericolosi, in una parola: populisti. Siamo precisi col vocabolario: ladro è chi mi ruba l’automobile, non il politico, che la gente ha votato, che mi mette una tassa che non mi piace. Per favore, cari moderati, moderate il linguaggio. Detto da un non moderato.

  24. @ Andrea Chiari: se lo stato è come dici “mal governato e sprecone (e perfino largamente infiltrato dalle mafie come nessuno in occidente)” allora non gli si danno altri soldi, lo si riforma (ammesso che si possa) ma nel frattempo lo si fa “dimagrire”, se ne riducono le pretese, non si puo’ giustificare la guerra che muove a chi propduce.
    In altre parole è lo stato nel torto e lui a dover cambiare non gli italiani. La vessazione da parte di uno stato che è come dici deve essere ridotta non aumentata. E’ invece la persecuzione contro chi evade che è moralmente ingiustificata

  25. Riccardo

    @Andrea Chiari
    Bersani fece di più e peggio. Fece ,insieme a Visco, una autentica canagliata retroattiva, che pretese la restituzione del beneficio fiscale a chi con leasing immobiliare si era indebitato fino a sei anni prima, per l’acquisto di beni strumentali immobiliari, (capannoni, laboratori, botteghe), una vendetta verso chi aveva utilizzato l’ultima tremonti. Se a lei questo sembra buon senso, glielo raccomando.
    Questa è la nostra opposizione, forse possiamo spiegarci le recidiva al voto del centrodestra, nonostante i suoi evidenti immobilismi.

  26. ALESSIO DI MICHELE

    Dal basso della mia situazione (lavoratore autonomo che non può fisicamente evadere nemmeno una lira) noto 3 cose: 1) che il ministeriale fancazzista, l’ usciere della regione Sicilia, il dipendente deella Camera, … non possano evadere le tasse, mi sembra il minimo: già evadono il lavoro o la decenza retributiva; 2) forse sarebbe ora di dividere gli italiani non in chi evade/non evade, ma in chi è protetto/non protetto; certo, se poi un tassinaro è protetto ed evade pure, allora esageriamo; 3) cogliamo il lato paradossale delle cose, cosìì, per non piangere: è un caso che sia Visco che Tremonti hanno l’ erre moscia ?

  27. Gianni

    Pietro Barabaschi :Carissimo Giannino,come Antonio Martino nel suo blog definisce Fini “squallido figuro” e “ceffo”, anche lei è altrettanto severo nel definire il nostro Stato “ladro”. Concordo, ma penso sia più preciso definirlo “estorsore”, in quanto si basa sull’immondo ricatto di sanzioni amministrative (servendosi oltretutto di quella aberrazione giuridica che è la “presunzione”) e penali. Facendoci oltretutto credere che, ad esempio, una civile Svizzera sia un “paradiso fiscale” mentre tale appare vista dall’Italia “carcere fiscale”!Pietro Barabaschi

    Quoto in pieno.

  28. Pierluigi

    Caro Dott.Giannino,
    da professionista che vive solo di libera professione dico che lavorare in Italia è diventato un lusso.Tra spese di gestione e tasse va via l’80 per cento del fatturato.Lavorare così significa lavorare male perchè si arriva a lavorare anche 10-12 ore al giorno pur di far fronte alle spese e a guadagnare quel minimo che consenta di vivere. In più hai lo Stato contro , uno Stato borbonico ,non amico che invia cartelle esattoriali, controlli e quanto altro proprio da Stato dittatoriale e che non fa nulla per stanare i veri evasori.In più se ci si ammala le strutture ospedaliere sono fatiscenti.Io vivo a Cosenza , in Calabria il cui Ospedale ha un pronto soccorso che non hanno neppure i paesi del Terzo Mondo, dopo che tante risorse di denaro pubblico sono state sprecate come ben sappiamo. A questo punto le chiedo : dobbiamo andar via dall’Italia oppure come si può fare perchè la situazione cambi. Da lei un illuminato parere.Pierluigi

  29. Andrea Chiari

    Proclama Elia: “allora non gli [allo stato] si danno altri soldi, lo si riforma (ammesso
    che si possa) ma nel frattempo lo si fa “dimagrire”, se ne riducono le
    pretese, non si può giustificare la guerra che muove a chi produce. In altre
    parole è lo stato nel torto e lui a dover cambiare non gli italiani”.
    E’ un programma politico, anzi qualcosa di più generale e generico: un principio, un
    indirizzo, sia pur espresso con l’accetta (lo stato deve cambiare, gli Italiani che ne votano i governi, no. Strano).
    Come manifesto politico è sempre accettabile, mancherebbe altro. Il problema è
    come farlo. Come si fa a “far dimagrire lo stato”? Non pagando le tasse oppure
    modificando le leggi di bilancio (e le destinazioni delle partite di spesa) e le normative di tassazione? La prima ipotesi (a cui sembra fare l’occhiolino Giannino quando scrive “non si danno volentieri soldi a chi ne fa un pessimo uso”) è semplicemete sovversiva. Da galera, per intenderci. La seconda può prevedere un percorso politico ed istituzionale
    perfettamente legittimo. Uno può essere a favore dei Tea Party all’italiana,
    come Giannino ed Elia, altri la possono pensare diversamente, imitando magari le nuove organizzazioni liberal americane che difendono il principio della tassazione federale. Decideranno le urne (magari con la speranza di avere un sistema di voto meno indecente di quello voluto da Berlusconi, e una destra meno indecente di quella del puttaniere a cui anche i liberali schizzinosi sembra diano allegramente il voto).
    Altre strade al di fuori della politica e delle istituzioni sono proibite. Attenti con gli sfoghi e i proclami. Non si può restare ambigui.

  30. Il problema italiano è sì l’elevata pressione fiscale, ma soprattutto la disparità di trattamento tra le due principali categorie di impiego. I dipendenti pagano tutte le tasse, gli autonomi no. I dipendenti versano l’80% del totale imposte dirette, gli autonomi il 4%. Significa che i dipendenti pagano spesa pubblica di cui beneficiano anche gli autonomi (che quindi rubano due volte, quando evadono). Una parte del paese vive sulle spalle dell’altro. Io sono dipendente, anche io penso come lei che lo Stato spenda male i suoi soldi, ma vorrei poter evadere anche io, se possibile, ma lo Stato non mi dà la possibilità di farlo. Come per gli autonomi.

    Il punto è che in Italia i liberisti non portano la loro energia riformatrice nel processo pubblico, preferiscono evadere per conto loro. Non aiutano il resto del paese a essere liberista, non sollecitano i loro rappresentanti ad abbassare le tasse per tutti quanti, non aiutano le riforme anti spesa, perché preferiscono crearsi il proprio giardinetto anti-statalista a casa propria. Non a caso la maggior quota di evasori fiscali vota per il centro destra, e il centro destra non abbassa la spesa e le tasse per tutte, consente solo ai suoi elettori di continuare il free lunch.

    Questo atteggiamento merita rispetto? Non credo

  31. giancarlo gimini

    come sempre d’accordo con Lei! Mi chiedo anche: il governo attuale (che io continuo a sostenere) ci aveva promesso che il recupero di evasione sarebbe andato a fronte di riduzione di pressione fiscale….. record di recupero,…ma zero sconti????? anzi, rincari vari!
    Ed il lavoro autonomo, se pagasse le tasse sarebbe messo molto peggio del dipendente. Io, dirigente d’azienda per 35 anni, licenziato causa crisi, ho tentato la strada del consulente con apertura di una s.r.l (con CNA come fiscalista e fatturazione di tutto!)….. dopo meno di due anni ho deciso di chiuderla, e di corsa, per non farmi mangiare vivo. Giancarlo gimini

  32. Vittorio

    Dott. Giannino, condivido al 100% le sue posizioni, purtroppo in italia la classe politica attualmente al governo si presentò alle elezioni come “liberale” , ma non ha fatto niente di liberale

  33. M.

    Io sono uno dei tanti vessati dalla gestione separata inps…tra le altre cose.
    E’ vero dobbiamo alzare la testa, ma concretamente cosa possiamo fare contro questi squadristi?
    La giustizia vera, quella non esiste, come possiamo ribellarci praticamente e non solo scrivendo su un blog e lamentandoci?

    Attualmente l’unica cosa che mi viene in mente è quella di cercare il funzionario che in quel momento ha messo in atto la pratica vessatoria e riempirlo di botte sino a quasi ammazzarlo, e poi rifarlo ancora sino a quando non si viene arrestati…e quando si esce farlo ancora e ancora una volta, probabilmente i mass media si accorgerebbero di quello che sta’ succedendo e qualcun altro farebbe lo stesso, bastonare a morte il proprio aguzzino, e poi lo farebbe ancora qualcun altro e qualcun altro ancora.

    Vogliono spingerci a diventare delinquenti come sono loro, solo che loro hanno dietro di se la potenza di fuoco dell’apparato statale, noi siamo solo dei poveri disperati, che a un certo punto dovremo reagire come disperati e compiere gesti disperati.
    La macchina che questi LADRI DELINQUENTI IMPOSTORI hanno creato è veramente bene oliata, potente, infallibile, sono convinto che civilmente questa cosa non cambierà mai anzi, sarà sempre peggio per noi, sono convinto che allo stato delle cose, l’unica alternativa che rimanga è quella di compiere gesti realmente sconsiderati.

    CHE VERGOGNA ESSERE ITALIANI!

  34. M.

    @Paolo Landi

    Ma che accidenti stai dicendo? Vivi su marte o sul pianeta terra?
    Io sono autonomo ma ho lavorato nel pubblico come insegnante quindi dipendente, la disparità tra le due tipologie di lavoro è qualcosa di abnorme,proprio quella disparità che tu citi ma al contrario. Da insegnante sono stato e mi sono sentito privilegiato, una vera pacchia, infatti non capisco di che accidenti si lamenti la categoria. Da lavoratore autonomo…sono solo uno schiavo con la partita iva, un limone da strizzare con troppi doveri e nessun diritto, non mi posso ammalare, nonostante la caterva di contributi versati, la mia pensione sarà molto più bassa dell’assegno sociale, tutto ciò che mi viene scippato anziché essere utilizzato per me va’ a finire nella malattia di te dipendente, nella disoccupazione di te dipendente, nella pensione di te dipendente, e a me non rimane un accidente, solo la paura nei confronti dell’aguzzino e una fottuta paura del futuro.

    E i liberi professionisti sono quelli che evadono? Io conosco molti più dipendenti che evadono, perché fanno il doppio e triplo lavoro, i dipendenti pubblici poi non ne parliamo.

    Questi impostori hanno convinto pure te con la loro propaganda fascista, ma perché non ti informi? Perché non leggi i dati veri, quelli redatti da professionisti seri? Perché non leggi le risorse nei link dell’articolo del Dott.Giannino?

    Ma vaffanculo!

  35. @M.

    Gentile M., grazie per gli insulti ma non mi pare il caso. Mi pare il caso di affrontare un problema alla volta. Io cito dati sul gettito fiscale, non sul trattamento generale della categoria. E’ ovvio che il diritto del lavoro attuale dà ai dipendenti dei privilegi che non sono giustificati rispetto agli autonomi. Ma quello è un altro aspetto da affrontare. Per esempio trovo ridicole le detrazioni per lavoratore dipendente, nella dichiarazione redditi.

    E poi non parlo di dipendente e autonomo come categoria dello spirito, ma contingente. E’ ovvio che se un dipendente pubblico il pomeriggio fa un lavoro in nero in quello lo critico come gli evasori autonomi, non merita nessuna condiscendenza

  36. Val

    Quoto in pieno Andrea Chiari: solo tenendo distinte le due battaglie, almeno concettualmente, abbiamo la possibilità di tenerle assieme e di vincerle entrambe. Pagare tutti per pagare meno, questo è lo slogan di chi affronta razionalmente e senza furori ideologici la questione. Capisco poi le simpatie politiche di Giannino e, soprattutto, della maggioranza dei suoi lettori: ma sinceremente trovo certe reazioni degne dei cani di Pavlov, quasi che l’Agenzia delle Entrate sia un covo di comunisti e che gli sprechi di questo Stato delapidatore non siano, in primis, responsabilità del povero Bersani (ex governatore di una delle regioni più virtuose d’Italia) e non del nano pseudo-liberista che piazza la Siliquoti ai vertici delle Poste e salva dal fallimento il comune di Catania gestito dal suo medico personale. Chissà perché nessuno ricorda che Craxi, il grande statista che rifiutò ogni collaborazione con quel mostro statalista di Berlinguer e che aprì la strada al gran liberale Berlusconi, è stato il campione della spesa pubblica: da 240 a 430 miliardi di debito pubblico nei tre anni della sua presidenza (dati Bankitalia), da 430 a 880 miliardi nel quinquennio successivo (quello del “CAF” pre-tangentopoli). Meditate, gente, meditate…

  37. Val

    Errata corrige. C’è un “non” di troppo: si legga “quasi che le responsabilità dello Stato delapidatore siano di Bersani e non del nano pseudo-liberista”.

  38. Andrea Chiari

    Sono un dipendente pubblico (ente locale) e tuttavia il discorso – pur ineccepibile – che noi subordinati non evediamo niente per via del meccanismo del sostituto fiscale mentre agli autonomi ecc ecc, insomma, non riesce a convincermi del tutto. Per il dipendente quello che conta è lo stipendio netto e quello (bene o male) è l’oggettiva misura della retribuzione, quella su cui si fanno conti e confronti. Lo stipendio lordo è poco più che un’astrazione. Alla fine, il lordo è un balzello che paga più il datore di lavoro che il dipendente, che quasi non lo calcola mai, perchè è del tutto fuori del suo orizzonte. Se guardo quanto sarebbe il mio stipendio senza tasse, strabuzzo gli occhi: quei soldi neppure li merito (eppure la mia amminsitrazione li paga).
    In qualche modo, specularmente, l’evasione fiscale diffusissima ha sollecitato, in basso, in piccoli artigiani e commercianti, una aspettativa di un reddito netto che prescinde completamente dalle tasse: se le pagassero, finirebbero alla fame. Anche la loro evasione (non parlo dei grandi evasori) alla fine si “tara” sul calcolo di un medio reddito netto più o meno ragionevole. E’ talmente incasinato il sistema che non ci è lecito neppure arrabbiarsi pensando di aver ragione, che è il conforto minimo che si concede a chi si arrabbia. Ci arrabbiamo con i dubbi e i distinguo, che non fa bene alla salute.

  39. Mirko

    @M.
    Caro M., lei sarà un limone da strizzare, io dipendente pubblico NON da 36 ore settimanali (ma da 42, non retribuite, in quanto responsabile di servizio), senza alcun secondo lavoro (magari potessi permettermelo. Però chissà, magari il cameriere in qualche pizzeria me lo fanno fare) sono già strizzato, e da un pezzo. E per i prossimi anni può andarmi solo peggio, grazie a Fannullon Brunetta. Stringo i denti e tiro avanti, ma comincerei volentieri a stringere un randello.

  40. fede

    caro oscar,questi aguzzini delinquenti stanno facendo chiudere migliaia di piccole imprese,tra l’altro si sono suicidati 2 imprenditori a poca distanza l’uno dall’altro,perche’ strangolati da equitalia-gerit che quindi ha il potere di vita o di morte,un potere assoluto,calpestando la dignita’ di tutti cittadini italiani.questi schifosi e ladri o peggio……cercano ogni giorno di metterci l’uno contro l’altro,inventandosi odiose bugie (divide et impera),poi i furbetti del palazzo e burocrati opulenti,si viene a scoprire che prendono da 3 a 4 pensioni al mese che naturalmente paghiamo tutti noi,e sono gli stessi che invece vessano i pensionati ma quelli veri che non riescono ad arrivare veramente alla 3 settimana.dobbiamo agire subito,difenderci da queste vergognose vesazioni ,dalla continua repressione fiscale dalle infami bugie che si inventano per metterci ancora e ancora le mani in tasca,e’ una vergogna che nessuno intervenga per fermare questo massacro.EQUITALIA-GERIT CONTINUA A PIGNORARE CASE,A FARE FERMI AMMINISTRATIVI AUTO,A BLOCCARE I CONTI CORRENTI,INSOMMA A PIGNORARTI TUTTO PER POCHI SOLDI CHE TI VENGONO RADDOPPIATI E QUINTUPLICATI SE NON HAI POTUTO PAGARE ALLE SCADENZE DOVUTE PER MANCANZA DI SOLDI O PER QUALCHE ALTRO MOTIVO.VERGOGNA…VERGOGNA….E SE L’ITALIA E’ DIVENTATA QUESTA MEGLIO ANDARSENE.

  41. M.

    @Paolo Landi

    Paolo, spero Lei voglia accettare le mie più sincere scuse, sono stato un gran maleducato.

    Il mio post precedente Le dà una misura di quanta rabbia stia generando la vessazione dei dobberman rabbiosi dello stato nei confronti dei lavoratori cd autonomi, il carico di paura, stress e tensione è oramai arrivato a livelli intollerabili e credo che i pronostici del Dott.Giannino sul fatto che questa propaganda di stampo fascista stia ingenerando uno scontro sociale come quello che abbiamo avuto qualche post sopra.
    Sono ancora più arrabbiato perché sono una di quelle persone(e siamo in tanti) che non ha mai evaso un solo centesimo, sono uno di quelli che non passa con il rosso, non ho mai fatto il furbo ma ho cercato di essere semplicemente intelligente, e onesto.
    Ecco cosa ne sto’ ottenendo in cambio, io come tanti altri della categoria, vessati dagli squadristi.
    A proposito di evasione, La invito a leggere le ricerche dell’associazione dei contribuenti, hanno appena svolto un approfondito studio sull’evasione fiscale, Le assicuro che rivedrebbe il suo pensiero, l’80% dell’evasione è a carico di banche, grosse aziende e sappiamo che dietro banche, assicurazioni e grosse aziende ci sono molti di quei signori potenti che amministrano il paese, almeno quest’ultimo è il mio parere.
    Poi ci sono lavoratori autonomi e dipendenti, i dipendenti concorrono a circa il 7,4% all’evasione e i lavoratori autonomi all’8 e qualche cosa, però solo questi ultimi sono i grandi additati, i ricercati, i delinquenti da crocefiggere.
    E allora io mi arrabbio, mi ribolle il sangue.

    Mi scuso ancora se l’ho fatto con Lei, Lei è la persona sbagliata, ma mi si consenta di essere uomo, di poter sbagliare e poter chiedere scusa, ma anche di indignarmi e a volte esagerare quando la misura è colma.

    Con rispetto.

    Marcello

  42. fede

    l’italia sta’ diventando una vergogna……si potrebbero scrivere migliaia di pagine suile problematiche che hanno i cittadini e sulle migliaia di tasse che pagano i commercianti.e i cittadini tutti.ma ora non voglio tediarvi con cose trite e ritrite dove nessuno interviene,forse fa’ comodo a tutti spremere il cittadino schiavo.un’altro argomento riprovevole che sarebbe bene affrontare e’ quello dei superpensionati poltici e burocrati e le buone uscite miliardarie mentre c’e chi prende meno di 500 euro mensili di pensione non e’ un’altra vergogna?poi a pagare siamo sempre noi tutti.grazie pe l’ospitalita’.

  43. Borderline Keroro

    @M.
    Sai caro M., andare a strizzare i piccoli è molto più facile e meno rischioso che chiedere ai componenti del salotto buono.
    Le banche poi! Ma sei pazzo? Quelle smettono di botto il finanziamento ai debiti di Stato, e senza finanziamento siamo alla bancarotta.
    Secondo me un modo c’è, per mettere a dieta Stato e banche: bisogna non vincolare i risparmi, e ritirarne una buona percentuale.
    Tanto ti danno niente di interessi, interessi che tra l’altro ti tassano.
    Ritirando i soldi non si rischia un altro attentato alla Giuliano Amato ai conti correnti.
    E’ una questione di libertà. E’ per questo motivo che le banche vorrebbero abolire il contante…

  44. Borderline Keroro

    @Andrea Chiari
    Guarda che si può essere anche d’accordo con te, a parte per il fatto che il mix è reso necessario da chi mente. Cioè lo Stato.
    Dire “guardate che le tasse sono alte perché c’è chi evade”
    significa mentire sul vero motivo per cui le tasse sono alte.
    E fare una confusione a bella posta tra causa ed effetto; evidentissima non appena guardi la cosa da vicino.
    Fare due battaglie separate è quello che vorrebbe il tassator (poco) cortese.
    Intanto occupiamoci di chi evade, una volta debellato io fenomeno (MAI) vedremo di abbassare le tasse: non è questo che continuano a dirti?
    Il mio punto di vista recita più o meno così: tagliamo le tasse, e semplifichiamo il sistema.
    Soprattutto rendiamo conto agli Italiani di quanto spendono e per cosa.
    Il nostro sistema fiscale è fatto apposta per permettere ai grandi di eludere, per non farti capire quanto ti costa il carrozzone pubblico (anche attraverso il sostituto d’imposta e con buste paga incomprensibili), e per poter minacciare i piccoli.
    Ah, e certe inutili complicazioni possono sempre venire utili per affibbiare qualche multa, che fa sempre comodo.
    Abbassare le aliquote renderebbe più giusto il fisco.
    Semplificare il sistema, invece, potrebbe essere molto pericoloso: i calci nel sedere fanno male, specialmente ai deretani che per anni sono stati assisi su morbide e comode poltrone.

  45. M.

    @Borderline Keroro

    Certo che si:

    http://www.contribuenti.it/

    scorri alla fine della home page sino a quando trovi la scritta FISCO OGGI UNA RACCOLTA DI NOTIZIE UTILI PER IL CONTRIBUENTE, poi guardi il comunicato stampa del 12/03/2011 e da li parti.
    Viene citato uno studio condotto dalla KRLS NETWORK OF BUSINESS ETHICS commissionato da contribuenti.it.

    Riporto un piccolo estratto:
    In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,8%) seguiti da bancari e assicurativi (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti (8,9%) e lavoratori dipendenti (7,4%).

    8,9% dei professionisti contro il 7,4% oddio, non mi sembrano due percentuali che dovrebbero far desiderare di mettere al rogo il professionista.
    Avrei mille considerazioni da fare ma ognuno può trarre le sue, è così semplice se si ragiona un
    attimo.

  46. Giovanni Bravin

    @Borderline Keroro
    Condivido pienamente il Suo post! Tutti, dovrebbero controllare come vengono spesi i soldi pubblici. Attraversamenti pedonali fatiscenti, buche sull’asfalto, marciapiedi rattoppati malamente, sono solo tre esempi che tutti, ma proprio tutti i contribuenti possono verificare ed eventualmente lamentarsi con chi di dovere. Invece, si preferisce stare zitti, e se ci si lamenta, il politico di turno, ci racconta, lamentosamente, che deve sootostare al “patto di stabilità” per cui non possono spendere più di tanto. Stiamo parlando di semplice manutenzione ordinaria! Non stiamo ipotizzando opere pubbliche costose! A fronte di quanto sopra, abbiamo un debito pubblico che continua a salire anziché invertire la tendenza!

  47. Giovanni Bravin

    @Stefano
    Equitalia si inventa anche interessi legali non dovuti all’Agenzia delle Entrate, pur di gonfiare la loro cartella. L’intervento di un legale mi costerà di più di quell’importo che reclamano, ma non voglio cedere!

  48. Andrea Chiari

    “tagliamo le tasse, e semplifichiamo il sistema” dice il sig. Keroro (un extracomunitario africano? bisognerebbe che qualcuno prendesse l’abitudine di firmare con nome e cognome, mica stiamo facendo atti osceni!). Come non essere d’accordo? Bisognerebbe però dire cosa si taglia. Un classico della sinistra storica (e non so se sia il caso di conservarlo, forse sì in una ipotesi di piccolo esercito europeo di pronto intervento) diceva: “tagliamo le spese militari”. Gli amici di destra che qui non mancano vogliono aggiungere una loro voce a questa prima e vetusta proposta?
    Io comincio a dire la mia: trasformiamo le Province in enti di secondo grado. Sembra una piccolezza, ma ha le sue buone ragioni e ricadute positive. Sono pronto a dettagliare. Non è granchè, ma tanto per cominciare.

  49. lo scimmione

    Mi associo con entusiasmo alla proposta del Signor Chiari: facciamo pressione perchè si intervenga sulle spese inutili (e, come ho cercato di dire in altro intervento, doppiamente nocive perchè spesso finalizzate al finanziamento di apparati burocratici che intralciano lo svolgimento delle attività produttive). Bene incominciare dalla Province. Ma inviterei, anche, tutti coloro che pensano sia necessario intervenire sulla spesa pubblica – anzichè scaricare tutte le colpe del dissesto sull’evasione fiscale – a partecipare ad un censimento delle spese proficuamente eliminabili. Rovesciamo la proposta di alcuni rappresentanti della sinistra che, qualche tempo fa, propendevano per un invito ai cittadini a denunciare le evasioni fiscali dei conoscenti (sono cultori della classicità: volevano reintrodurre i “sicofanti”) e raccogliamo invece in un dossier, da trasmettere ai partiti di governo, tutti gli sperperi della struttura statale. Se la attuale maggioranza non avrà il buon senso di eliminare gli sprechi e “alleggerire lo Stato”, come aveva promesso, saprà per quali ragioni sarà stata mandata a casa dai suoi vecchi elettori.
    Dunque: il Signor Chiari ed io incominciamo dalle Province…. Qualcuno vuol proseguire?…

  50. lorenzo toscano

    Pur condividendo pienamente ,ciò che lei dice riguardo a questi annunci mediatici, ritengo opportuno che si precisino alcune cose 1. il tradimendo dell’attuale governo che ha vinto le elezioni al grido meno tasse per tutti e che invece, sia attraverso il federalismo fiscale sia attraverso altri mezzi (vedi aumento delle accise sulla benzia) le ha aumentate. inoltre il nostro premier così garantista con se stesso non lo è stato con il popolo delle partite iva visto che da luglio gli avvisi di accertamento saranno immediatamente esecutivi ,rendendo ancora più elevato l’arbitrio delle agenzie delle entrate . Così come la conciliazione che imporrà al contribuente una proposta dell’agenzia delle entrate che se disattesa da parte del contribuente potrà determinare in sede contenziosa la condanna alle spese. Come vede se queste cose l’avesse fatte bersani il suo amico silvio starbbe già urlando alla dittatura comunista , ma siccome le fa tremonti vanno bene a tutti anche ai liberali garantisti come lei. Detto ciò da addetto ai lavori mi sovvengono alcuni dubbi sui risultati di queste indagini sulla stima dell’evasione fiscale che in quanto tale non dovrebbe essere calcolabile. In particolare vorrei contestare l’affermazione leghista per la quale ovviamente la più alta ‘evasione fiscale starebbe nel meridione. A tale scopo sottopongo a lei alcuni dubbi di natura tecnica che mi inducono a non credere che il meridione sia l’origine ditutti i mali dell’italia (Visto che ci mangiamo la maggioranza del debito pubblico, non paghiamo le tasse , siamo delinquenti e pertanto meriteremmo l’assoluto abbandono del serisimmo ed integerrimo popolo del nord).1) nelle stime del gettito fiscale si tiene conto che la gran parte delle aziende comprese quelle a proprità meridionale hanno sede legale a milano ? e che aziende multi sede come la fiat hannoi sede legale al nord ma producono nel meridione2) mi spiega perchè se il nord è più ricco del sud il sud dovrebbe avere una maggiore propensione all’evasione ? . Io ricordo che studiando scienze delle finanze mi si spiegava che in un sistema tributario ad aliquota fiscale progressiva a livello di reddito più alto corrisponde una propensione all’ evasione fiscale più alta. E’ una regola di mercato più alto è il prezzo della tranquillità fiscale e meno sono le persone che se la possono permettere. Sarà anche un caso ma nessuno ha detto che le famose liste svizzere contenevano solo nominativi dei serisimi contribuenti del nord. senza parlare della clamorosa evasione fiscale accertata a parma recentemente. 3) perchè nell’evasione fiscale si conteggiano i proventi illeciti ? e come punire un padre perchè ha un figlio ladro. L’economia illecita non dovrebbe rientrare in tali conteggi anche perchè sembra sia diffusa in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.4) Incidenza delle aziende fallite sui conteggi legati al calcolo dell’evasione fiscale . Viene conteggiata la quantità d’imposta dichiarata e non versata che viene comunque non pagata dalle aziende fallite ?5) Si calcola laccisa evasa da quelle persone del nord che fanno benzina a lugano ? 6)Perchè non ricordate mai che la regione che spende di più in medicinali e pensioni è la Lombardia ? 7) Mi spigate perchè l’ENI non paga per estrerre il petrolio dalle piattaforme della sicilia ? eppure è un azienda che ha sede legale a milano !! è conteggiato nel calcolo dell’evasione fiscale ? Infine quante persone del nord pagano la tassa di soggiorno mquando vengono in vacanza nel meridione ?. Infine mi vuole spiegare perchè si fa solo il federalismo fiscale e non quello contributivo ?. Si afferma in questo studio che la provincia di caserta sia quella che ha la più alta evasione fiscale stranoi perchè io che conosco il territorio posso dire che nella provincia di Caserta ci sono prevalentemente grandi aziende del settore produttivo e della grande distribuzione che anche loro hanno sede legale al nord dunque oneste , e la coamorra . Ora è evidente che la differenza tra redditi dichiarati e Porche (Mi sembra che questo poi sia il criterio utilizzato dall’agenzia ) più che all’evasione fiscale sia dovuta ad un economia illecita sommersa della camorra che dovrebbe stimolare da parte vostra una solidarietà nei confronti degli abitanti di questa provincia e non sentimento di rivalsa. I giornalisti non scrivono mai queste cose forse perchè anche a noi meridionali piace questo tipo di informazione parziale e masochista.

  51. Apprendere che esiste chi ancora crede al “pagare tutti per pagare meno” spiega automaticamente perchè abbiamo i politici che abbiamo e siamo (senza l’aiuto della BCE) falliti
    Almeno chi crede a questi slogan che tra l’altro sono la ragione del permanere al potere della nostra casta politica ha quello che si merita come stipendi bassi, limitate opportunità di impiego, una scuola tra le meno efficaci al mondo, una sanità da terzo miondo, nessuna privacy. Il dramma è che queste credenze gettano nella miseria e nell’illegalità anche quegli italiani che hanno un minimo di senno

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