13
Giu
2011

La bruciante sconfitta è di chi legifera e sparisce

Non ho sbagliato il pronostico sul referendum, come non l’avevo sbagliato da mesi sulle amministrative.  Gli evidenti segni di crisi di consenso nelPaese al governo Berlusconi hanno portato prima alla sconfitta in città simbolo come Milano, Napoli, Trieste, Cagliari, Novara e via continuando, e ora hanno riportato dopo 26 anni il quorum referendario di molto oltre il 50%. Non aver capito da mesi e mesi che questa era l’aria che tirava nel Paese verso il governo e il suo leader, oppure – ciò che è peggio – averlo capito ma non esser riusciti ad articolare un minimo di reazione politica per timore delle sue reazioni, è il segno ormai conclamato di una gravissima crisi politica del centrodestra e innanzitutto del suo leader. Per conto mio, qualunque sia la – ovvia – volontà di sopravvivenza del governo,  mi riesce assai difficile immaginare atti politici di portata tale da invertire il segno e risalire la china. Vedremo la Lega che deciderà, vista la protesta da mesi montante nella sua base. Di fatto, la mia sintesi a oggi è questa: Berlusconi è politicamente ferito a morte perché privo di reazione, e al suo fianco – come si vede dai quesiti e come si è visto nella campagna referendaria – la sinistra riformista di governo è politicamente sconfitta.  Il principio delle gare di evidenza pubblica nell’affidamento dei servizi locali – il primo quesito sull’acqua indebitamente e vergognosamente gabellato per privatizzazione – è entrato nella legislazione e nel dibattito italiano grazie ai riformisti del Pd, fin dai tempi di Giorgio Napolitano ministro dell’Interno. Ma il Pd su questo – come sul ripensamento in materia di no al nucleare che aveva avviato in primis lo stesso Bersani – è stato letteralmente travolto.  In nome del no a un  Berlusconi minaccia per la democrazia e soprattutto ridotto – autoridotto, verrebbe da dire – a barzelletta di sesso-dipendenza, e alla semplifgicazione radicale e antagonista di ogni scelta concreta, sintetizzata in parola d’ordine ideologica.E’ vero, Berlusconi in 17 anni ci ha abituato a resurrezioni successive a ogni sconfitta politica.    Ma questa volta la vedo molto dura. Non è una sconfitta alle elezioni politiche come quelle del 1996 e del 2006, non è la mare riproposizione alla lunga di azioni giudizioarie intentate nei suoi confronti a raffica. Da un anno e più a questa parte, è una ferita divenuta emorragia mai cauterizzata della sua figura personale, della sua capacità di leadership, del suo immaginario di italiano di pancia anomalo dalle ingessature politiche, ma al contempo capace di portare a casa qualcosa che alla pancia degli italiani piace.

Quanto alla sinistra di govcerno, vedremo. Della crisi profonda del riformismo molto mi dolgo, e temo che l’ondata radicalizzante resterà il segno predominante, delle alleanze alle politiche come delle scelte programmatiche concrete, dalla patrimoniale al no a ogni forma di flessibilità di mercato del lavoro come vuole la Fiom.

Qando al Pdl, o il suo dibattito interno si distingue nettamente dalla crisi di Berlusconi e del berlusconismo, oppure continuerà a vivere di luce riflessa, una luce che attualmente è quella delle prime ore di una serata estiva. Aver deciso di sparire del tutto davanti al Paese, invece di difendere nel referendum le leggi che il centrodestra aveva approvato su nucleare e servizi locali, è stata una vera e propria capitolazione, in termini di credibilità di governo e di capacità di interpretazione dello stato d’animo politico degli italiani. Hanno davvero pensato che il quorum non ci fosse. E allora o sono scemi – non ci credo – oppure non hanno coraggio di dire al leader la verità. Alcuni o molti di loro, hanno deciso in questi mesi di lasciare evidentemente che la crisi del berlusconimso avvenga, per poi decidere quale via politica e personale sia più conveniente intraprendere per il futuro.

La cosa non riguarda noi, però, la minoritarissima e intrepida pattuglia liberal-mercatista che – al di fuori di ogni appartenenza partitica e politica – si è battuta coerentemente alle proprie convinzioni nei referendum per il no sul nuclerare e per i no sull’acqua, perché scelte di questo impatto economico e civile in un Paese serio si dibattono e si assumono con serietà e non piegandosi alle semplificazioni demagogiche alle quali abbiamo assistito nei referendum.

La visibilità che abbiamo ottenuto e l’esperienza che abbiamo naturato in questi referendum – per dire, il nostro Chicago blog è diventato il punto di riferimento inn poche settimane di tutti coloro che volevano controinformazione antiddemagogica  basata su numeri e fatti, in materia referendaria – ci devono convincere che anche magari nostro malgrado abbiamo un ruolo crescente ed evidente. Un ruolo innanzitutto culturale, non penso a un ruolo partititico per la cui scelta ciascuno è giudice. Il grande compito di affidare a letture e scrittura, riflessioni  e confronti, la difesa  più energica e determinata della prospettiva liberale e di mercato: seccamente antistatalista in materia fiscale e di iniziativa economica; fortemente personalista in termini di diritto naturale, contro ogni riemergere nostalgico di collettivismo statuale; radicalmente garantista e non giustizialista in materia di ordinamento e procedura giudiziaria; per la sussidiarietà dal basso contro ogni  centralismo dirigista; per la flessibilità liberamente contrattata contro ogni ingessatura del mercato del lavoro come dei servizi e delle professioni.

Se dopo 17 anni il centrodestra italiano appare liberale e di mercato solo nelle promesse che non mantiene, spetta a chi la pensa come noi tenere alta la bandiera di chi non confonde la lezione politica ed economica del Novecento e dell’ultima grande crisi con la difesa di posizioni personali.

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168 Responses

  1. Egregio Giannino,

    da elettore del CD pienamente d’accordo, terribilmente preoccupato per la situazione politica se di tale possiamo ancora parlare, e convinto che nei prossimi giorni i non leader del PD e soci faranno a gara per dividersi le vesti dell’ex salvatore SB. Da giovane imprenditore sono assai preoccupato, e non nego la tentazione di andarmene all’estero.

    La saluto a presto

    Gionata Belcaro

  2. Dibattito interno del PDL ? perchè c’è mai stato? ho capito… vorresti dire tra Bossi e berlusconi! Ma quando la nave inizierà ad affondare ivedremo i primi topi scappare a nuoto…

  3. andrea61

    A me fa un po’ paura pensare che i referendum sull’acqua sono stati vinti con slogan apertamente neostatalisti con tinte rosse che non trovano piu’ posto in nessun paese moderno. Pensare che cosi’ tanta gente sia fermamente convinta che “Stato e’ bello” e che qualsiasi forma di profitto sia sterco del demonio mi fa letteralmente accapponare la pelle.
    Certo che se le armate pseudoliberali-neodemocristiane che stanno al Governo non mostrano neanche un briciolo di coraggio nel difendere leggi che hanno scritto e approvato, c’hai voglia a non perdere malamente.

  4. stefano tagliavini

    A me fa paura un paese dove una classe politica sempre più vecchia pretende di ipotecare il fututo dei giovani. Mi fa paura chi parla di mercato in un paese dove la logica del mercato spesso è quella dei furbi, sempre più imitati. La vittoria del si nel referendum nell’acqua rappresanta, forse, una sconfitta per migliorare un servizio fondamentale ma l’alternativa , sul piano pratico, non era un servizio migliore ma solo un ottima occasione per pochi di fare soldi a danno della maggioranza. Questo non è mercato. La FIAT, la Parmalat, la Cirio e mi limito a questi casi ma ne potre citare molti altri, non sono il mercato. Troppe volte il consumatore ci ha rimesso, probabilemnte ci rimettere anche stavolta, peccato che l’alternativa, come accade spesso in quiesto paese, non esista.

  5. Michele

    Adesso bisogna credere che l’italia è un popolo che non va d’accordo sulla politica ma ci va sicuramente sui temi importanti, indifferentemente dalla parte politica che li propone.
    Il prossimo passo? avere dei “politici” che rappresentino realmente il volere comune, possibilmente giovani, con molta voglia di fare e meno amicizie “importanti”.
    Prima cosa da fare?
    Sfoltire il groviglio di intrecci e caste creatosi dagli anni 80 ad oggi.
    Come? mandando a casa, con legge referendaria tutti i politici poco chiari dagli stipendi troppo alti e con troppi privilegi.
    Come valutarli? Qualunque politico abbia uno stipendio superiore al 100% della media degli stipendi nazionali deve essere espulso all’istante e senza pensione (tanto ci avrà già pensato).
    Tutti i beni accumulati per i quali venga accertato siano derivati da comportamenti poco leciti vanno confiscati e resi allo stato Italiano il quale li metterà a disposizione delle fasce deboli.
    Il nuovo politico potrà accedere alla politica dai 25 anni e dovrà uscirci indipendentemente dai consensi a 45 salvo parere contrario espresso dal popolo mediante referendum, la riconferma avrà valore biennale e potrà essere protratta sino ai 65 anni e non oltre.

    La politica deve tornare ad essere passione e non convenienza economica come è ora.

    Se qualche movimento politico lo propone io mi accodo!

    e cominciamo con il nuovo rinascimento
    SI PUO’ FAREEEE.

  6. marcello

    @stefano tagliavini
    Questo post mostra chiaramente a sfiducia di cui è oramai pervaso il nostro tessuto sociale: del privato non mi fido ma nemmeno dello stato.
    Non si capisce perchè poi uno stato che non merita la fiducia di regolatore (autority) possa godere della fiducia di gestore mah!?!?!?!?

    L’Italia oggi si ferma; tira il freno a mano;l’unico rimedio invertire il cammino:
    non crescita ma decrescita felice.
    Senza nucleare è possibile ma solo a patto di minori consumi!!!!

  7. Luca

    Questa ulteriore sconfitta è stata più che mai meritata: Un governo che dal popolo aveva ricevuto il pieno appoggio per governare e riformare questo paese (mi riferisco allo storico risultato con il quale era stata eletta la coalizione di centro destra), che si era presentata come un ”governo del fare” si è invece comportato come il più classico stereotipo della politica italiana con occupazione e moltiplicazione di poltrone, raccomandazioni, aumento delle tariffe etc etc, per non parlare poi dello scadente circo mediatico in cui è caduto il suo leader. Io sono sempre stato di centrodestra, ma è veramente impossibile appoggiare un governo che nulla ha fatto per l’italia pur avendone la forza alle camere, pensavo che gli ultimi due anni di governo prodi fossero stati il punto più basso della repubblica…bhè con questo governo forse son riusciti a fare peggio. Il problema reale è non tanto la crisi del centro destra, ma il fatto che non sarà di certo il Pd di Bersani che potrà cambiare le cose.

  8. Riccardo

    Caro Giannino,
    come si può pensare di vincere, se coloro che hanno varato le norme al vaglio del referendum non sono in grado di difendere pubblicamente, cifre alla mano, le loro scelte?
    Lega e Pdl dovrebbero difendere la liberalizzazione nella gestione dei servizi pubblici, peccato che sia pieno di società pubbliche, in perdita, gestite dalle giunte comunali, provinciali e regionali in cui loro stessi sono al governo.
    Per il nucleare ricordo che nella “trionfale” campagna per le regionali non un solo governatore del PDL_LEGA abbia avuto il coraggio di appoggiare la svolta nucleare.
    Per l’ultimo quesito, penso che sia chiaro, era come chiedere se sei a favore o contro Berlusconi.
    Ho votato 3 no e un si.
    Comunque visto che si è sancito per referendum che, come dice il fronte del SI, l’acqua non è una merce ma un bene primario pubblico, da domani proverò a non pagare la bolletta dell’acqua, dubito che potrò lavarmi nei prossimi mesi.
    Cordiali saluti,
    Riccardo.

  9. Luciano Pontiroli

    @stefano tagliavini
    Parmalat e Cirio sono stati due fallimenti in senso tecnico-giuridico, accompagnati da abusi nel mercato finanziario che hanno danneggiato gli investitori.
    Cosa c’entra Fiat?

  10. Lucio

    Spero che gli schiaffi che il governo sta prendendo in questi giorni dai suoi elettori servano a muovere qualcosa. Le promesse non bastano piu’, e non si illudano i “leader” dell’opposizione che gli schiaffi siano solo per il PdL: mi sembra chiaro che il popolo pretende risposte concrete su lavoro e fisco, e un’indicazione precisa sul futuro del paese. Chi sapra’ dare queste risposte avra’ il consenso, io penso aldila’ del colore e del simbolo sulla maglia.

  11. Andrea L

    Caro Giannino, quando leggo frasi come questa ” determinata della prospettiva liberale e di mercato: seccamente antistatalista in materia fiscale e di iniziativa economica; fortemente personalista in termini di diritto naturale, contro ogni riemergere nostalgico di collettivismo statuale” , non posso, pur esprimendo rispetto, non rilevare una sorta di ingenuità di fondo: il mercato, così come lo Stato, non sono entità astratte, immutabili leggi fisiche, ma un qualcosa che è creato e funziona a seconda del fattore umano impiegato.
    La voglia di Stato riemergerà sempre in presenza di un mercato inquinato da fattori altamente speculativi che non agiscono in maniera trasparente.
    Così come uno Stato che funziona non sarà manco avvertito dal cittadino, il quale, probabilmente, se ne dimenticherà.
    Ma siamo sempre noi, gli uomini, a determinare il risultato: non i modelli in se.

  12. Alfredo

    magari depoliticizzando questo referendum ci possiamo rendere conto che stranamente gli italiani stanno voltando pagina..stanno allargando le dita delle mani davanti i loro occhi e hanno paura che nemmeno le gare ad evidenza pubblica possano garantire ai politici di non rubare i contribuenti…
    ps: chissà magari a Cinquefrondi (VV) la SORICAL riaprirà i rubinetti e non moriranno più di sete…

  13. Schwefelwolf

    Condivido le considerazioni del dottor Giannino. Non si può continuare a vendere fumo pensando che l’elettorato si accontenti di promesse. Berlusconi ha perso – con le sue patetiche serate – anche quel poco di carisma e di credibilità che gli erano rimasti: penso che abbia scelleratamente buttato alle ortiche l’ultima grande “chance” che gli italiani gli avevano dato (col voto del 2008). E penso (da leghista convinto e delusissimo) che la Lega sia in condizioni ancora peggiori – con un Bossi che si rifiuta caparbiamente di capire le ragioni delle legnate che ha preso. Se pensa (come sembra) di recuperare consenso con qualche pagliacciata stile trasferimento di ministeri, le dosi di legnate andranno raddoppiando di volta in vota. Un paio di “giri” e tutto sarà finito, con una Lega al 3%.
    Peccato – anche il Carroccio: tante promesse, tante parole (a Varese) – ma (a Roma) niente fatti (anzi – fatti sí, ma in perfetto stile consociativista marca DC/PDL).
    Basta… A questo punto meglio un Grillo, meglio un marziano, meglio un Robespierre – purché tutti questi inetti riciclati ex-prima repubblica la smettano di parassitare la società.

  14. roberto savastano

    il mio timore è il passaggio da anni di berlusconismo inconcludente, come giustamente sottolineato da Oscar, ad altri di neo-Chavez “de noantri”. Di certo all’orizzonte non c’è traccia di alcuno capace di iniziare la rivoluzione culturale necessaria a questo Paese per potere pensare alle riforme necessarie per iniziare a correre spediti come dovremmo.

  15. franco45

    @andrea61
    Credo che tanta gente abbia iniziato a pensare in maniera più critica e forse anche ostile agli investimenti privati nei settori dei beni e servizi pubblici soprattutto perchè l’attuale classe politica/imprenditoriale ha dato una pessima immagine di sè, troppo interessata sempre a tutelare prima sè stessa e i propri interessi. Imprenditori con pochi scrupoli prestati alla politica, troppe volte pescati con le mani nella marmellata, hanno minato la fiducia nel privato. Tutto il mondo imprenditoriale pagherà le scelte di una classe politica poco credibile. Nucleare e gestione dell’acqua pubblica potevano essere una buona occasione, ma come si può dar torto alla maggioranza degli italiani che non si son fidati?

  16. gregori

    Interessante il punto relativo alla Fiom,che si oppone ad ogni forma di flessibilità;infatti il mondo dei giovani lavoratori,laureati e non,hanno tutti contratti a tempo indeterminato e realtà come le agenzie di lavoro interinale,da noi non esistono.
    Riguardo la gestione pubblica/statale dei servizi,faccio notare che a parte un operatore di banda larga in fibra ottica,tutti gli altri competitors dell’ex Sip,sfruttano ancora la rete da essa creata quando era a gestione statale;il digital divide che ancora lascia senza adsl ampie zone del paese,è dovuto alla mancanza di interesse economico a coprirle a fronte di cospicui investimenti.
    Se il mercato è questo,preverisco lo Stato.

  17. Gianni

    Egregio Dott. Giannino
    Bravo! Sono in tutto d’accordo con lei tranne su una cosa: Il Silvio non è morto per non aver fatto ciò che non gli hanno permesso di fare e che aveva promesso, è morto alla Craxiana, alla fine di una campagna diffamatoria planetaria (planetaria ora perchè al tempo del “Cinghialone”, mi creda detto con rispetto, i media non erano così planetariamente organizzati).

    Ora però che abbiamo stilato la requisitoria rendiamoci almeno conto che essa attiene al (fa presa sul) 3% degli elettori italiani. Il rimanente 97% vota per una percezione, per un sentimento. Gli hanno detto praticamente:”Quel porcone sessomane vuol prendersi l’acqua e darla ai suoi compari affaristi tangentari, è ora di finirla”
    Perfino chi ha firmato la legge (Bersani) ha fiutato l’aria e si è messo sopravento.

    E così per tante cose. Provi a dire coi dovuti eserciti mediatici: “Vuoi privatizzare l’energia, la benzina, la salute” e compagnia cantando otterrà lo stesso risultato, anche se sono già semi privatizzate.
    Oppure dica (sempre con la stessa armata) “volete eliminare le municipalizzate, fonte di perdite e di clientele”? Stessa cosa se chiede”volete mettere in galera i politici”?

    Un risultato del 97% contro chi voleva rubare l’acqua agli italiani la dice lunga, attraversa qualunque fede politica, è una risposta data dal panico. E su questo punta decisamente la fazione emergente.
    Una minoranza decisa ed agguerrita fa fare al popolo tutto quello che vuole (Volodia Ulianov) .

    E’ ancora sicuro che andare a votare NO era giusto?

    Come le pecorelle escon dal chiuso
    a una, a due, a tre e l’altre stanno
    timidette atterrando e l’occhio e il muso
    e ciò che fa la prima e l’altre fanno
    addossandosi a lei s’ella s’arresta
    semplici e quete e lo mperchè non sanno.

    Ma cosa vuole liberalizzare in questo popolo che a venti anni cerca la pensione, faccia il piacere. Vendola liberalizzerà? O Di Pietro che sta alla politica come le cavallette all’agricoltura? Ma per favore!

    Fine del film.

  18. paolo mazzanti

    La politicizzazione dei Referendum, che ha portato a distorsioni sull’interpretazione dei due sull’acqua, l’ha voluta fortemente il governo. Ora ne paga le conseguenze (purtroppo anche noi). Per quanto invece riguarda il quesito sul nucleare sono stati fatti tentativi goffi di affossarlo (sempre dal governo), quando esistono le energie rinnovabili che ci possono tranquillamente aiutare ad avere energia e potenza a sufficienza e a ripulire progressivamente il mondo per i nostri nipoti.

  19. Pio Tacconelli

    Che dire , prendiamone atto, l’Italia è cosi’e gli italiani sono tutti signori “lo nacquero” Toto’!!! la nostra spocchia ci viene dai tempi del Rinascimento, intrighi veleni puttane a corte di re e papi ma l’estro e il Genio che ci viene in soccorso ci ha consentito di esprimere capolavori eterni. Noi vogliamo l’energia ma non vogliamo impegnarci per farla, non vogliamo rischiare col nucleare perchè è cattivo, anche il Pontefice la sconsiglia, accettiamo il traffico delle petroliere che sono bombe ecologiche e sono migliaia il 20% in Mediterraneo, le Kiribati e altri atolli del Pacifico affondano ma noi bruciamo fossili, che sono meglio perchè piu’ corretti politicamente ma riducono a brandelli l’atmosfera.
    che dire !! ci protegga lo stellone.

  20. Pio Tacconelli

    Che dire , prendiamone atto, l’Italia è cosi’e gli italiani sono tutti signori “lo nacquero” Toto’!!! la nostra spocchia ci viene dai tempi del Rinascimento, intrighi veleni puttane a corte di re e papi ma l’estro e il Genio che sempre ci soccorrono ci hanno consentito di esprimere capolavori eterni. Noi vogliamo l’energia ma non vogliamo impegnarci per farla, non vogliamo rischiare col nucleare perchè è cattivo, anche il Pontefice la sconsiglia, accettiamo il traffico delle petroliere che sono bombe ecologiche e sono migliaia il 20% in Mediterraneo, le Kiribati e altri atolli del Pacifico affondano ma noi bruciamo fossili, che sono meglio perchè piu’ corretti politicamente ma riducono a brandelli l’atmosfera.
    che dire !! ci protegga lo stellone. Ps A napoli vogliono di tutto e di piu’ e De magistris i napoletani li accontetentera’

  21. Rivi70

    Egregio Dott.Giannino,lavoro in una PMI dove praticamente sono tutti i giorni a rischio posto di lavoro,tutti i giorni la mia dignità viene calpestata da determinate vessazioni da parte del mio titolare,in busta paga,sostengo le stesse tasse che paga un pubblico dipendente con evidente differenze di tutele,allora io le pongo una domanda,come mai quando parlano vari politici,sindacalisti,ecc.non fanno mai questa differenza tra dipendente PMI e dipendente P.A.?ma parlano sempre di dipendenti in generale senza mai distinguere?la ringrazio,con stima Rivieccio Pasquale.

  22. roberto savastano

    se Berlusconi, al di là della campagna diffamatoria, avesse chiesto a Tremonti, al limite dell’imposizione, non tagli lineari ma meccanismi di premio per i virtuosi e punizione per gli spreconi, se avesse dato seguito alla cancellazione delle Provincie -come promesso in campagna elettorale- e avesse iniziato il taglio delle spese partendo da riforme a costo zero facendo vedere un percorso virtuoso per arrivare alla possibilità reale di un taglio alle tasse nessuna campagna mediatica lo avrebbe potuto affossare. la scusa della campagna mediatica (come per il centro sinistra quella delle sconfitte per lo strapotere delle TV Rai-set) è la scusa di chi non vuole guardare in facci la realtà. Se ti porfessi erede della Tatcher e di Reagan e poi strizzi l’occhio agli Scilipoti, quelli genuinamente liberali si schifano e, nulla per nulla, decidono di punirti. E’ giusto non credere alla possibilità di crescita, modernizzazione e liberalizzazioni con Di Pietro e Vendola ma 17 anni (di-cias-set-te!) di promesse al vento hanno contribuito a creare il successo di VEndola e Di Pietro. Ci fossero state riforme e quindi crescita, occupazione e benessere Di Pietro e Vendola sarebbero una spina nel fianco di un centro sinistra perdente e marginale. Invece 17 anni di nulla ci regalano questo bel passaggio dalla padella alla brace. Fine del film, e la musica dei titoli di coda è proprio brutta e triste

  23. Francesco

    Sarò ripetitivo: dott. Giannino io aspetto sempre che lei fondi questo partito di liberali liberisti e avrà il mio voto. Almeno sarà un voto convinto e non dovrò più pagare i biglietti per votare scheda nulla

  24. Luca

    Sono Veramente deluso…, da Berlusconi in primis. Serve un Risorgimento liberale !!!!!
    Per il partito dei liberali e liberisti, CI SONO …!!!!!!!!!!!!!!

  25. nicknamemadero

    Grazie al cielo, nonostante il disastro, c’è gente che non ha perso la testa e il raziocinio. E questo è non solo una – seppur magra – consolazione, ma una speranza per domani. Grazie Oscar

  26. giulio

    Egr.Direttore
    sono un ragazzo di 23 anni e volevo solo dirle che questo referendum mi ha indignato.Voglio puntualizzare che questo sentimento non è causato dalla vincita del sì (con la quale non mi associo ma che da buon moderato accetto) ma dal fatto che delle decisioni del genere vengano lasciate al popolo.Come pensiamo di decidere noi su argomenti del genere dei quali (anche economisti e ingegneri esperti) non hanno saputo mettersi d’accordo.In Italia,al posto di lasciare delle decisioni del genere a persone competenti le lasciamo a persone che non sanno neanche cosa sia veramente il Nucleare o cosa vorrebbe dire privatizzare l’acqua.Avrei preferito che decisioni del genere venissero prese da persone all’altezza(con questo non voglio dire che avrebbero fatto la scelta giusta ma sicuramente la più razionale).Credo che la colpa sia stata di chi ha voluto questo referendum.Ora,io vorrei che anche la nostra parte politica si attivasse per informare la gente e soprattutto i giovani;io personalmente ho avuto dimostrazione che la maggior parte dei votanti lo abbiano fatto per un semplice senso di aggregazione (sentimento normale nell’uomo).Le faccio alcuni esempi lampanti che rispecchiano il votante medio.Moltissime persone sono riuscite a dirmi che non volevano il nucleare perchè c’è già molta gente malata di tumore o che l’acqua è un bene comune di cui hanno diritto tutti!Ecco chi ha deciso per me..persone che neanche sanno che i tumori sono causati principalmente dal monossido di carbonio e dall’iniquinamento prodotto dell’energia derivante dal petrolio e non dal nucleare.Persone che neanche sanno che sì che l’acqua è un bene pubblico ma che le fognature e i rubinetti che permettono di fare arrivare l’acqua a casa sono un servizio e necessitanao di investimenti.Secondo voi è giusto che queste persone abbiano deciso il nostro futuro?Senza parlare dei moltissimi ragazzi che mi hanno detto che avrebbero votato orgogliosamente sì solo perchè avevano visto su facebook che tutti gli altri amici votavano sì.è normale?tutto ciò mi disgusta.Non sarà un avveninemto che digerirò facilemente e voglio ribadire che questo non accade perchè ha vinto il sì ma per come ha vinto.Come se un dottore nel dubbio di operare un malato terminale per salvargli la vita si rimette nelle mani del pubblico incompetente per decidere.NO!Siamo in un paese di finti furbi e falsi moralisti..e non un paese dove non ci sono opportunità.Io ho avuto mille problemi nella mia vita e ho avuto una infanzia tutt’altro che facile ma resto dell’opinione che se i giovani continueranno a credere che vannoa vanti solo i raccomandati andremo sempre verso il peggio.Chi ha qualità e le sa esprimere alla lunga viene fuori.Che poi i racomandati esistano è indubbio ma questa storia ormai è solo un alibi che forse attutisce la coscenza di chi nella vita non riesce a ottenere ciò che vuole.Ma per ottenere ciò che si vuole bisogna ricorrere a sacrifici,parola che NOI giovani conosciamo solo nei momenti di comodo.Ormai solo manifestazioni e serate in discoteca cosidette universitarie e come se non bastasse fanno pure i moralisti.Non ne posso più.Avrei altre mille argomentazioni da darle e mi piacerebbe poter fare qualcosa per informare i giovani ma per adesso spero solo che abbia tempo di leggere questa paginetta.
    Grazie e buon lavoro. Giulio

  27. prigodan

    Se ci fosse un vero partito liberale e liberista, che facesse in modo di tassare le cose in modo giusto ed equo e cercasse di far funzionare questo grande paese, sicuramente avrebbe il mio voto e di molti atriiche si basano (come dice giannino) sui fatti ed i numeri. Meno politica e più fatti, a questo serve.i voti a Ventola e tonino spariranno come neve al sole appena arrivarà il momento.
    In bocca al lupo a tutti e facciamoci forza perché il bello deve ancora venire. saluti

  28. CLAUDIO DI CROCE

    La cosa che mi stupisce è che i delusi di Berlusconi – tra cui ci sono anch’io – sono contenti di come vanno le cose perchè vogliono cacciare Berlusconi . Qualcuno di questi signori mi vuole spiegare con chi sostituirlo ?
    Con Vendola, Bersani, Rizzo, Pisapia, De Magistris , Di Pietro, e compagnia cantante ?Questi signori , Giannino compreso , si rendono conto di cosa dicono e scrivono ?
    Sperano in una maggiore stagione liberale dagli eredi dichiarati e nascosti del PCI ?
    Spero di ricevere una risposta , perchè sono curioso di leggerla.

  29. Come non concordare con lei , l’analisi è correttissima forse quello che mi fa riflettere molto è che lo sapevamo già… Purtroppo in questo Stato esiste solo una politica tribale dove non conta mai il merito della questione ma solo l’emozione del momento. I risultati del referendum non fanno altro che dirci che noi liberali-mercatisti siamo sempre più soli in questo paese dove siamo rappresentati da falsi profeti che ci rubano le idee e mai le mettono in pratica e dove l’alternativa non fa altro che da segnali di voler fortificare uno Stato cattivo che vuole tutto per se e soffoca chi lotta per sopravvivere .In conclusione le faccio i sinceri ringraziamenti per essersi esposto come sempre in prima persona e di avere condotto nel modo migliore la campagna referendaria usando l’arma della vera informazione per contrastare il mare di demagogia di cui siamo stati accerchiati e che purtroppo ci ha affogato. Rimane solo il fatto che da oggi questa nicchia di informazione liberale,vera e controcorrente aggiungerà nuovi seguaci.

  30. Alberto Guastalla

    Come non essere d’accordo.
    La speranza che resta a noi liberisti è che questi “schiaffoni” sveglino dal torpore il presidente Berlusconi. La sveglia non deve però essere un nuovo “ghe pensi mì!” ma piuttosto un repulisti generale all’interno del PDL. Troppa gente all’interno del partito vive nella consapevolezza che “tanto ci pensa lui”. E anche la presunzione che ” se non voti noi per chi voti” sta venendo meno, come hanno dimostrato i risultati dei ballottaggi.
    Un fatto: 22 maggio 2011, Brescia, assemblea di Confartigianato Brescia, presenti tra gli altri il presidente nazionale Guerrini e il ministro Gelmini. Ad un certo punto del dibattito il presidente Guerrini ricorda al ministro che il 76% degli iscritti a Confartigianato vota centro-destra ma se il governo viene meno alle promesse fatte economia questa tendenza può cambiare; il ministro risponde ” se non votano noi, cosa votano?”.
    Credo che la risposta sia venuta la domenica successiva quando la partecipazione al voto di ballottaggio è calata rispetto alla tornata precedente. Gli artigiani, che governi la destra o la sinistra, la bottega devono aprirla comunque, non possono scioperare perchè se non lavorano non mangiano, quindi la risposta all’immobilismo del governo è stata l’astensione.
    Gli schiaffi, si dice, aiutano a crescere, se chi li riceve realizza il perchè gli siano arrivati. Mi ripeto, la speranza è che il presidente realizzi perchè li ha ricevuti e cominci ad ascoltare voci come la sua o quella del professor Antonio Martino.

  31. masalasa

    Bravo Giannino,hai interpretato perfettamente il nostro stato d’animo dopo questa bruciante sconfitta.E’ successo come nel primo referendum del dopo Cernobyl quando la DC e le forze di governo,per non essere coinvolte nella certa sconfitta hanno ribaltato le carte ed hanno invitato i loro elettori a votare anch’essi per il si;una vergogna.
    Mi rattrista pensare che dalla sinistra si è fatta una campagna demagogica e bugiarda,rinunciando anche a delle posizioni precedenti di quando si era al gopverno. Evidentemente da noi gli interessi di bottega o di partito prevalgono su quelli generali del paese.Non sono molto ottimista sul nostro futuro.

  32. Roberto

    Egregio Dott.Giannino.
    grazie per essersi battuto come un leone! Non tanto per convincere a votare sì o no, ma per cercare almeno di spiegarci cosa si stava votando, anche se poi ha trionfato alla grande la demagogia.
    Mi riferisco ai quesiti sull’acqua: spero proprio di sbagliarmi (o di aver capito male io), ma temo che pochi tra i votanti abbiano capito veramente le conseguenze di questi referendum.
    Premesso che l’acqua è un bene essenziale e un diritto di tutti (e, come dice lei, la legge non privatizzava il bene ma mandava a gara il servizio, cosa ben diversa ma purtroppo difficile da spiegare), l’Italia ha assoluta necessità di investire nel miglioramento delle proprie reti idriche e fognarie, ma ora chi mai investirà soldi senza alcun rendimento? quali banche presteranno denaro a tasso zero?
    Il rischio è che i privati porteranno via ogni capitale dal settore e dovrà quindi investire solo il pubblico, in perdita (perdendo cioè i nostri soldi), con fondi che non ci sono (se non alzando le tasse e quindi prendendo ancora i nostri soldi) e con tutte le inefficienze che lo contraddistinguono, soprattutto in Italia. Le reti rimarranno un colabrodo, la qualità dell’acqua pessima (per grande gioia dell’industria delle acque minerali, floridissima in Italia), le tariffe sottocosto non rispetteranno il principio europeo del “chi inquina paga” e favoriranno gli sprechi di un bene tanto importante.
    Credo che gli italiani abbiano votato quello che ritenevano giusto in buonissima fede, ma forse non si doveva portare gli italiani a votare su questioni che spetterebbero invece a politici tecnicamente preparati e in grado di spiegare e difendere le proprie decisioni, peraltro conformi alle normative europee.

    Un cordiale saluto
    Roberto

  33. gelsomini

    un’altra sberla per questi buffoni. Avranno capito che è ora di andare a casa ?
    Non c’è possibilità di dialogo con questo governo, a casa, a casa !

  34. MarcoM

    quote: E’ ancora sicuro che andare a votare NO era giusto?

    Direi che la risposta l’hanno data i numeri. Anche se tutti i votanti NO non fossero andati a votare il quorum si sarebbe raggiunto ugualmente e sarebbe solo servito ad avere un bel 100% di SI = vittoria ancora più netta

    Se si fosse fatta un po’ di informazione, tanto per cambiare, al posto di lasciare il campo COMPLETAMENTE libero ai vari lernersantorofaziogruberfloris ecc. forse non avrebbe vinto il NO (parlo dei primi due quesiti) ma perlomeno la vicenda si sarebbe evoluta in maniera più dignitosa e più utile a formare un dibattito su un argomento così ampio, non pura propaganda, della più deplorevole. O si pensa che il referendum si sia concluso con le abrogazioni proposte…

    Si può a questo punto pensare di votare per qualcuno che crede che si possa fare finta di niente fischiettando, sperando che la gente “magari non se ne accorge” (si tratta solamente di più di metà paese). D’altro canto gli avversari sono solamente i partiti di piazza per eccellenza…. Geniale.
    Come viene detto nei commenti precedenti, non si può pensare di avere vita eterna perchè non c’è nessun altro.
    Sono convinto che i referendum (ma anche le elezioni locali) non abbiano niente a che fare con colori o governi. Ma essendo lo spirito di chi le anima e spessissimo di chi esprime il voto questo, inevitabilmente ne ereditano il che fare e l’analisi che se ne può fare in seguito è di conseguenza quella da Lei proposta.

    Non posso ancora credere, ripensando ai giorni scorsi, che l’unica persona che nelle varie trasmissioni (solo alcune, manco tutte) ci abbia messo la faccia e abbia cercato di dare una spiegazione alternativa fosse proprio solo Giannino.
    Grazie di essere così diverso da me e grazie di continuare a scrollarmi col Suo Lavoro dal torpore della demoralizzazione.

  35. Gianni

    @roberto savastano
    Quando qualche amico viene a vedere le mie rose mi chiede immancabilmente “come le tagli?” perchè ha imparato da qualcuno che dalla potatura dipende anche la fioritura.
    Il giorno dopo, se è maggio, va in Giardineria e poi mi relaziona sulle cesoie che ha comprato. La mia risposta è sempre quella:”e di vanga, che tipo hai comperato?” Perchè se è vero che la potatura aiuta la fioritura, è certamente più vero che la salute della pianta dipende dalla vangatura del precedente anno.

    Dica lei chi si deve tagliare e poi si metta tra quelli.

    Si ricordi però, i movimenti in DARE vengono subito, quelli in AVERE forse tardi, e forse anche mai.

  36. Bisognerà pensare ad inventare un nuovo nemico al quale addossare le colpe dei problemi che non sono stati risolti e che, con la crisi la cui fine non è prevedibile, rimarranno irrisolti; prova ne sia che nessuno leader politico si propone come nuovo leader, a destra, al centro,a sinistra. Solo roboanti, vuote dichiarazioni.Poi silenzio.
    AAA Cercasi Nemico.
    AAA Cercasi Leader
    O viceversa?
    Auguri a chi lo trova.

    Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/ok-berlusconi-e-al-tramonto-avete-idee-il-dopo#ixzz1PBfIot62

  37. Caro Giannino, vista la situazione assai “frustrante”, e pensando da “liberaldemocratico” come te ho deciso di consolarmi inviando una donazione via paypal a IBL. Spero che la cosa “tiri su” di morale anche te e… ti saluto con tanto affetto.
    Aldo da Parma

  38. prigodan

    @Gianni
    Caro Amico Gianni,

    giustamente bisogna potare e vangare ma al momento giusto. Come i fioni nel proprio terrazzo (o balcone) l’importante è fare il nostro meglio per avere un bel risultato.
    Ora lasciando perdere qualsiasi concetto di dx o sx io credo che questa volta il Nostro Presidente (e parlo da elettore di CD da anni) ed il suo entourage abbiano dimostrato incompetenza nello svolgere l’incarico. Pazienza se i fiori del balcone prendono la tempesta ma se nessuno pota, annaffia e vanga hai voglia che di veder qualcosa crescere.
    Credo che i 17 anni di mancate riforme si stiano materializzando come il più grande tonfo del Cavaliere.
    Personalmente lo ammiro molto come imprenditore (da imprenditore) e comunicatore ma come politico vale molto molto poco.
    La cosa che mi da amarezza è che la concorrenza è ancor peggio, pensiamo a Casini… Vendola…. per non parlare del povero Bersani, Donadi… etc.. etc..
    Per carità ….

    Armiamoci di pazienza e speriamo bene.

  39. stefano tagliavini

    @Luciano Pontiroli
    Ha ragione, la FIAT non è fallita sul piano tecnico-giuridico, ma le chiedo: nel 2003 come ne è uscita dalla crisi in cui si trovava? Dopo tutti gli aiuti che ha ricevuto economici e quant’altro, non ultimo la politica a favore del trasporto su gomma, quanto ha dato negli ultimi vent’anni al nostro paese quest’azienda ciclicamente in crisi? Ma le voglio chiedere un altra cosa, secondo lei è una sana regola del libero mercato avere un AD che guadagna dalle perdite della sua azienda?

  40. Credo che il voto a questo referendum abbia dato tre risultati rilevanti: buchi legislativi notevoli, instabilità di governo e una forte spinta estremizzante. La moderazione ha perso e credo che ne pagheremo le conseguenze.

  41. Se i berluscones sono stati scemi oppure privi di coraggio nel pensare che il quorum non ci fosse, cosa è un Giannino il quale credeva che, con 4 numeri in croce seppure esatti e ben recitati in tv o in radio, il referendum sarebbe andato diversamente. Arrogante? Oppure anche lui ingenuo? Ma cose si fa a pensare che i No avrebbero potuto vincere? Come si faceva a non capire che per i quesiti (farlocchi o meno che fossero) sull’acqua privata e sul nucleare, la politica non c’entrava un fico secco… e che gli italiani – popolo di bestie che pretendono tutto ma non sono disposti a pagare nessun prezzo nè ad assumersi la minima responsabilità – avrebbe stradetto No No No… e che l’unico modo per tentare di vincere era puntare sull’astensione (fermo restando che ci voleva comunque una pattuglia di nobili kamikaze che spiegasse la truffa sottostante i referendum)? Curioso poi il Giannino che non fa sconti al Governo pure quando fa la cosa giusta: tener duro sui referendum sul nucleare… magari dicendo pure la vera verità su di essi (“Non cancelliamo il programma ma lo rimandiamo”). Restano le donnine da barzelletta… già, la barzelletta di veder cadere un Governo perchè va sì a mignotte però fa la cosa giusta (nucleare, acqua… ma pure il tenere a posto i conti a discapito della crescita, oppure il non taglio delle tasse perchè i soldi non ci stanno!). Questo governo dovrebbe essere elogiato per quel poco che è riuscito a fare nonostante: la crisi economica stile ’29, gli attacchi giudiziari, i linciaggi mediatici e i boicottaggi dei poteri più o meno forti… e invece siamo alle sogli dell’hotel Raphael se non di piazzale Loreto. Complimenti Giannino bella analisi da italiano medio che si appresta a tirare le monetine o ad orinare sul cadavere del porco!

  42. Andrea Ferrari

    Oscar, è ora che chi ne ha le possibilità e le doti (come te) ci metta la faccia.
    O si fa politica sul serio o continueremo ad attaccarci al fumo della pipa…

  43. Salvo Scarpulla

    Anche io aspetto il partito con giannino premier per dare il mio voto.
    mille anni di salute

  44. Pastore Sardo

    Il default ci vuole, il “mastro lindo” che sgrasserà un pò di diritti (furti) acquisiti di tanti privilegiati e vedrete che tanti non penseranno più all’acqua di tutti ma al pane proprio!!!

    Tanto non ci vota nessuna, solo dopo un bel default si potrà cercare di costruire qualcosa.

    P.S. Caro Giannino, se per noi era importante non giocarci il futuro su acqua e nucleare si sarebbe dovuto puntare sul far saltare il quorum, l’opportunità di votare l’avrei messa sotto i tacchi.

  45. Valerio Ricciardi

    Mi permetto di quotare l’intervento di Roberto Savastano, sperando che non se ne adombri, perché mi pare l’unico degno della definizione di “liberale”. Gli altri, mediamente, confesso che mi appaiono gli sfoghi di tifosi di curva delusi dal risultato, che si ostinano a negare la realtà.

    A proposito di Province: la Lega per bocca di un suo influente adepto locale ha proposto la creazione della Provincia dell’Alta Val Brembana… ma certo, un nuovo centro di spesa, ci mancava, mai più senza. Presidente, Vicepresidente, assessori e consiglieri… sede da ristrutturare ed arredare possibilmente fatturando 25.000 euro un tavolo da riunioni e 9.000 un lampadario… ma certo. Roma ladrona, la Lega… la Lega vuole intingere il cornetto nel cappuccino dello Stato anche lei.

    Cito:

    “…se Berlusconi, al di là della campagna diffamatoria, avesse chiesto a Tremonti, al limite dell’imposizione, non tagli lineari ma meccanismi di premio per i virtuosi e punizione per gli spreconi, se avesse dato seguito alla cancellazione delle Provincie – come promesso in campagna elettorale – e avesse iniziato il taglio delle spese partendo da riforme a costo zero facendo vedere un percorso virtuoso per arrivare alla possibilità reale di un taglio alle tasse nessuna campagna mediatica lo avrebbe potuto affossare. la scusa della campagna mediatica (come per il centro sinistra quella delle sconfitte per lo strapotere delle TV Rai-set) è la scusa di chi non vuole guardare in facci la realtà. Se ti professi erede della Tatcher e di Reagan e poi strizzi l’occhio agli Scilipoti, quelli genuinamente liberali si schifano e, nulla per nulla, decidono di punirti. E’ giusto non credere alla possibilità di crescita, modernizzazione e liberalizzazioni con Di Pietro e Vendola ma 17 anni (di-cias-set-te!) di promesse al vento hanno contribuito a creare il successo di VEndola e Di Pietro. Ci fossero state riforme e quindi crescita, occupazione e benessere Di Pietro e Vendola sarebbero una spina nel fianco di un centro sinistra perdente e marginale. Invece 17 anni di nulla ci regalano questo bel passaggio dalla padella alla brace. Fine del film, e la musica dei titoli di coda è proprio brutta e triste”…

    Signori, mai sentito parlare di declino? Anche Wanna Marchi se l’è cavata tante volte, ma non è stata eterna, sul mercato. Con le parole non si governa troppo a lungo, e nemmeno insistendo su un mitico nemico comunista mangiabambini dietro l’angolo pronto a sbranarti se non voti per me, come che io sia.

    “Nulla per nulla, ti punisco…”. Esatto.

    E badate, quanto ai numeri…
    prendiamo il referendum che ha avuto il quorum inferiore (quello sul nucleare, 55,64% degli aventi diritto). Consideriamo la percentuale dei si (94,32%, di nuovo la più bassa).
    Se li rapportiamo risulta che il 52,479% di tutti gli aventi diritto ha votato contro le scelte del governo. Qualcuno vuol provare a dire che questo è il bacino elettorale del PD? Quanti elettori di centrodestra non hanno evidentemente creduto alla “sincerità” economica ed energetica della scelta del nucleare francese dell’AREVA?

    Il 52,47% non è la maggioranza relativa fra coloro che han votato.
    E’ maggioranza semplice fra gli aventi diritto al voto. Maggioranza assoluta.

    A questo punto o si sostiene che il popolo ha sbagliato perché non ha capito nulla di quel che uomini saggi e lungimiranti han provato a spiegargli, e allora smettete da oggi di professarvi liberali, perché se pensate di essere voi a sapere “cosa è bene per il popolo”, il vostro modello è lo Stato etico di Hegel che mi pare una discreta iattura;

    o accettate che democraticamente una maggioranza assoluta di cittadini non crede più ad un certo modello, e non siete stati – tutti, non solo Berlusconi che è un guitto occasionale ricattabile dall’ultima minorenne di passaggio, figuriamoci da poteri più forti di lui a livello di holding e di banche – capaci di rassicurarli sul fatto che un modello liberista sia in grado di autoregolarsi in modo virtuoso, e non solo impoverendo i poveri ed arricchendo gli speculatori.

    Se “libero mercato” viene percepito come “libera volpe in libero pollaio”, non è in definitiva colpa del popolo.

    Quanto alla campagna mediatica… Tre reti private, due di stato, i giornali del gruppo Monti, Libero, Il Giornale… mi pare che un TG che possa ignorare per tutta la domenica, sino a sera, il voto di Napolitano per i referendum per evitare che la stima personale di cui gode quel vecchio potesse produrre un effetto di trascinamento sull’elettorato… possa bastare.

    Che cos’è un uomo che dice “abbiamo modificato il decreto rinviando le decisioni operative ed attuando una pausa di riflessione per evitare il referendum, che in questo momento si trasformerebbe in un plebiscito antinucleare…” …Ma siete liberali? Davvero davvero? Allora per voi può un vero liberale ritenere che si debba chiedere il parere del popolo solo quando si sia abbastanza sicuri che il parere del popolo non intralci i nostri piani? Se un liberale può questo, allora io da adesso in poi non mi riterrò più un liberale.
    Si tratta di capirsi sulla definizione del termine.
    Non può far rima né con furbo, né con vile.

  46. Giannino,
    giù il cappello senza remore.

    Il quorum si è raggiunto anche grazie a chi, come te, è andato a votare, per votare no. Credo che chi ha fatto questa scelta, pur sapendo quale sarebbe stato il risultato finale, abbia dimostrato coraggio e spirito sinceramente democratico, perfino superiore a coloro che hanno votato si, come il sottoscritto.

    Speriamo che questo permetta in futuro di evitare le posizioni un po’ meschine di chi, invece di battersi per far valere le proprie posizioni, invita i cittadini ad andare al mare …

    Mr. Gnaws

  47. adriano

    Chiusa la parentesi.Si torna all’antico.La Grecia è piu’ vicina.Non si farà nessuna riforma.La nave rimane senza nocchiero ed in gran tempesta.Superfluo ricordare il bordello.

  48. Marco Valerio

    Gentile Dr. Giannino,

    sono in media d’accordo sulle sue posizioni nel 90% dei casi ma questa volta ritengo che la sua linea “comportamentale” rispetto all’istituto referendario sia stata “suicida” anche se forse, a conti fatti, comunque ininfluente.

    In breve: da quando i referendum abrogativi vengono celebrati e il quorum viene raggiunto, le percentuali dei “vincenti”, siano essi i si o i no, sono sempre state “bulgare”, mai sul filo di lana.

    Incaponirsi a voler votare a tutti i costi, solo per sacralizzare l’istituo del voto referendario (talaltro mai messo in discussione o a rischio da chicchessia), contribuendo così – pro quota – a far raggiungere il quorum, rispetto alla (remota) possibilità che anche per un voto mancante si potesse fermare l’infausto esito di (quasi tutti) questi quesiti, lo trovo un comportamento non lucido, più ideale che pragmatico, e onestamente mi ha un pò sorpreso propugnato da lei.

    Personalmente non ho vissuto come una diminutio capitis il non essere andato a votare, anzi ho fatto quanto possibile per convincere quante più persone a fare lo stesso e.. ah, just in case, NON sono di centrodestra!

    Con stima.

  49. Pietro Barabaschi

    Carissimo Giannino,
    la sua analisi è semplicemente perfetta, la condivido parola per parola. Mi permetto tuttavia, vista la travolgente votazione, di riservare una nota anche ai votanti: due soli sono gli infiniti, l’Universo e l’Imbecillità (Albert Einstein)
    Cari saluti,
    Pietro Barabaschi

  50. luigi

    Concordo con l’articolo. Devo tristemente notare, però, che sembriamo quella famosa barzelletta di chi per fare dispetto alla moglie si taglia ….. In effetti sono convinto che nucleare e acqua pubblica fossero indispensabili per il costo dell’energia e per la modernizzazione della rete. Mi sembra un prezzo caro per un segnale al governo. Luigi

  51. giobbe covatta

    @stefano tagliavini
    Sono d’accordissimo col suo pensiero , in effetti tutte le liberalizzazioni che si sono fatte e ,che avrebbero dovuto portare benefici ai consumatori , si sono rivelate peggiori
    delle gestioni pubbliche .
    A parte la telefonia , dove effettivamente cis ono state riduzioni di prezzo , nell’energia sia essa elettrica o per il riscaldamento , nella gestine dei rifiuti , nei servizi bancari , pedaggi autostradali ; la privatizzazione si e’ rivelata un bluf con raddoppi dei costi per cittadini ed imprese .
    Nei monopoli naturali , non e’ possibile assicuare la concorrenza se il regolatore non mette regole certe e condivise perche’ la conseguenza e’ creare rendite di posizione per pochi ( che oltretutto non effettuano gli investimenti promessi ) e maggiori costi per gli UTENTI .

  52. giobbe covatta

    @Pastore Sardo
    Sono della tua stessa opinione , l’Italia deve andare in DEFAULT , solo cosi’ si potra’ ricominciare dalle macerie , come dopo la 2° guerra modiale .
    Non ci sono alternative , ma non dovremo piu’ firmare cambiali in bianco a nessuno , NON DOVREMO PIU’ AVERE UNA CLASSE POLITICA DI MESTIRE , DOPO 2 LEGISLATURE A CASAAAAA , CI VUOLE SEMPRE GENTE NUOVA CHE NON SI ABITUI AL POTERE , QUESTI DEVONO LAVORARE AL SERVZIO DEL CITTADINO E NON AL LORO INTERESSE !!!

  53. Valerio Ricciardi

    …ma l’idea che sia legittimo che la gente si stufi di qualcosa non viene nemmeno presa in considerazione?

    Perchè chi oltre che liberale si riitiene, motivatamente, liberista non aiuta anche lui ad individuare e valorizzare qualcuno in grado di portare avanti certi punti di vista con competenza, sobrietà e dignità?

    Ci sono Tremonti, Mario Monti, per un certo periodo poteva sembrare che fosse ascrivibile ancora ad un centrodestra liberale ma non istericamente populista Bruno Tabacci… che è stato quasi cacciato verso il terzo polo non era abbastanza prono nell’esaltazione del Caro Leader. Di figure che sul piano economico non si rifanno certo al socialismo ed allo statalismo ce ne sono, sul mercato, basta caparle nel mazzo… ma proprio due vecchi bavosi, uno – poveretto – coi pesanti segni di un insulto vascolare ed un altro platealmente malato con seri problemi di rapporto con la propria sessualità debbono essere i campioni di un modello di società basato sull’accettazione del rischio di impresa e delle regole del mercato? A parte possibilità di acquistare consenso come patate grazie a molto denaro, cos’ha per voi di attraente quest’uomo, dopo diciassette anni di chiacchiere roboanti senza seguito alternate ad azioni pratiche per sé e per i propri asset finanziari?

    Grazie sig. Barabaschi per la “dotta” citazione, ha dato degli imbecilli al 52% abbondante dei suoi concittadini. Mentre in democrazia, per concetto, la maggioranza ha sempre ragione. In Venezuela, invece, ha ragione il leader dopo adeguato plebiscito (Chavez si è fatto ratificare la possibilità di essere rieletto Presidente a vita, cosa che al Nostro non è stranamente passata per la mente).
    Si ripassi un po’ di fisica; fra l’altro, Einstein diceva che sull’infinita estensione dell’Universo non era nemmeno del tutto sicuro.

    Sig. Barabaschi, alle ultime comunali non ha affatto stravinto il centrosinistra. Ha perso la destra, per disaffezione dell’elettorato perché la sua “offerta” è sempre più inconsistente e parolaia. Come il giro prima, alle politiche, non era Berlusconi ad aver entusiasticamente convinto, era il centrosinistra diviso litigioso e contraddittorio, senza programmi ed incapace di unità programmatica.

  54. Riccardo

    La vita insegna a diffidare di chi testa l’ignoranza altrui senza accorgersi della propria.
    Le leggi della fisica prestano poca attenzione all’opinione della maggioranza, dunque se l’Italia ha scelto di rinunciare all’energia nucleare dovrà affidarsi alle restanti fonti disponibili.
    In attesa che venga risolto il problema più grande delle rinnovabili “classiche” ovvero la discontinuità e che si ovvi all’impossibilità attuale di immagazzinare miliardi di KWh, in attesa delle smart grid, del ripompaggio di mezzo mare adriatico, dell’aria compressa delle batterie avanzate (?) e di tutti i sistemi possibili, in attesa di tutto questo come procureremo i 60GW di potenza di picco alle 19 di sera? Bruciando combustibili fossili.
    Auguri a tutti

  55. Traversi L.

    “Ruolo culturale” un paio di balotas. Semmai profeta in patria, o Cassandra – dipende dai punti di vista. Gran bella prospettiva.
    Penso che solo la fame ci farà apprezzare il liberismo, la libertà di impresa, il mercato.

  56. Marco Marchionni

    NUCLEARE: Noto che quando si parla del nucleare e delle varie rinunce, come quella tedesca, nessuno parla mai del sostituto. La Germania non ha ancora detto realmente con cosa sostituirà il nucleare quindi o lo comprerà dalla Francia o potenzierà gli impianti a combustibile fossile che ci uccidono già oggi tanto quanto fukushima.

    LIBERALI: Sarei anche io entusiasta di un movimento mercatista e liberale ma diffido sempre di chi dice “candidati che ti voto” come molti fanno con il povero Giannino, già sufficientemente vessato dal Milan ogni mattina 🙂
    E’ la solita pilatesca lavata di mani italiota che osanna Mussolini in Piazza Venezia e pochi anni dopo ne prende a calci il cadavere a P.Loreto.
    E poi Craxi. E Berlusconi. Prima o poi toccherebbe anche al nostro povero Oscar.
    In questo atteggiamento liquame le anguille marce della politica italiana campano da sempre e sono sempre lì.
    Ciò che manca ai liberali mercatisti è dire a Oscar: “noi stiamo facendo un programma liberale. Vieni a darci una mano?” Ma è molto più difficile.

  57. mauri

    l’incompetenza al potere?
    Io sono coma forma mentis e come quotidianita’ un “molecular scientist” (l’equivalente termine italiano suona “esagerato”). Quindi perche’ uno come me attento al concreto ha vota si, pur avendo votato a favore ad i tempi di Chernobyl? Perche’ come tanti altri ha fatto 1+1.
    1) il governo non ha scelto di difendere questa scelta energetica usando escamotage ridicoli pur di non confrontarsi con le legittime richieste di chiarezza della “base”.
    2) Berlusconi, Bossi etc mi dicono di non andare a votare, perche’ e’ inutile. Praticamente siamo tutti cerebrolesi e solo loro sono in grado di capire cosa e’ meglio per noi… .
    3) ci fosse stato un governatore dell’area centro-dx che si sia detto possibilista riguardo ad ospitare l’impianto (che io reputo piu’ sicuro di nella quotidianita’ di un centro di stoccaggio gas … ) nella propria regione!! Addirittura la Sardegna lo decide in modo programmatico. Questo faceva presupporre che i soliti volenterosi “idioti” lo avrebbero ospitato, ma poi l’energia sarebbe stata richiesta da tutti. Forse il federalismo energetico e’ l’unica strada da percorrere … .
    4) Incapacita’ politica dei giornali di area (alla faccia dell’informazione) che scommettendo sull’assenza del quorum (NON su una base di discussione) dileggiavano i votanti. Il culmine raggiunto con il TG1 di Minzolini che invitava tutti a fare la gita visto che il tempo era ottimo (p.s. in lombardia pioveva bene!!).
    5) perche’ si deve scommettere sull’effetto Leva del voto negativo (mediante l’astensione) ? Lo trovo profondamente sbagliato come concetto e da un punto di vista civile. SI o NO. Chi non vota decide di tirarsi fuori.
    6) Chernobyl era il risultato di una gestione disastrosa prima e dopo. Conseguente ad uno stato disastrato. Fukushima e’ il risultato di eventi imponderabili in una nazione si tecnologicamente all’avanguardia ma un poco troppo ingessata (ed io ho frequentato i laboratori della ricerca Jap) per essere totalmente reattiva (sebbene qui i margini fossero risicati).

    Da questo e altro e’ derivato il mio votare SI invece del forse atteso NO.
    Con la classe politica al governo, un premier che fa “finta” autoironia sul Bunga Bunga, non in grado di fare una riforma liberista (acqua), energetica, etc e di difenderla sul campo, bene come posso io fidarmi della loro capacita’ di gestire non dico l’emergenza ma anche solo una situazione ordinaria come dove creare gli impianti in modo trasparente e non dettato da sondaggi?
    Al governo ci vuole capacita’.
    Come ha detto stamane Giannino: “basta con i buffoni e con i servi di un buffone”.
    E chi scrive e’ un liberista convinto.
    Peccato

  58. mario unnia

    Giannino, non montarti la testa. I liberali mercatisti sono una assoluta minoranza, e nessuno li stana dalla loro egoistica passività. Ci vuol altro per cambiare il paese. Occorre riprendere i discorsi di Miglio, delineare un profilo di Repubblica Confederale (non basta la bufala del federalismo alla Bossi). A dispetto della commedia nazionale patrocinata da nonno Giorgio il paese è articolato in tante realtà territoriali e culturali, è un paese fatto di ‘diversi’: l’unica uscita dal tunnel è il riconoscimento della realtà e la istituzionalizzazione delle diversità. Tutto il resto è commento.

  59. Il Ministro Tremonti ha bloccato lo sviluppo del Paese, non spendere per avere saldi di bilancio stabili è una scelta che porta alla recessione economica. La riforma fiscale é possibile solo tagliando Enti inutili della politica e della burocrazia ridondanti e trasferire queste risorse al Cuneo fiscale per aumentare i consumi e alle tasse sulle imprese per stimolare assunzioni, innovazione tecnologica e produttività.

  60. Fabrizio

    NUCLEARE
    Continuo a non capire come mai si dipinga il rifiuto al nucleare come una scelta irrazionale, quando in realtà è la più razionale di fra tutte:
    forse non sono i liberisti che in tutti questi anni ci hanno insegnato ad esternalizzare? ebbene l’Italia saggiamente compra dalla Francia (sottocosto per eccesso di produzione) un energia pregiata (leggi energia elettrica) lasciando ad altri la parte sporca… e non mi dilungo sui costi non immediatamente visibili del nucleare, quali scorie (stiamo ancora smaltendo le scorie delle centrali costruite negli anni sessanta), piani di campagna di 50 anni che poi rendono il sito inutilizzabile ed inabitabile dall’uomo, investimenti iniziali pazzeschi con il costo del denaro che oltretutto sale (8-9 mld di € per 2 GW, quando TVN di Civitavecchia a carbone ne è costata un quarto).

    ACQUA
    Da bravi studenti di economia spiegatemi dove si ha la maggiore efficienza in un monopolio naturale quando il concessionario ha la facoltà di rivalersi sul consumatore, scaricando su di esso le proprie inefficienze (cfr. liberalizzazioni Autostrade).

  61. Giorgio

    @Mr. Gnaws
    Non è questione di meschineria, ma di realismo.

    L’opera divulgatoria e informativa di Giannino su questi referendum è stata preziosissima e meritoria, ma una volta aperti gli occhi a quanta più gente possibile, comunque sempre troppo poca in confronto alla massa oceanica dei disinformati, occorreva passare all’azione. Ora, l’unica, debole speranza di vincere era quella di “allearsi” con gli astensionisti. Deprimente? Sono d’accordo con lei, ma allora si cambino le regole, si levi il quorum e magari s’introducano anche le consultazioni propositive. Allora ci si confronterà in modo cristallino, No contro Sì, senza trucchi e sotterfugi.

    Ma, CON QUESTE REGOLE, l’unica possibilità di prevalere per chi era a favore del No era di unire le sue forze a quelle dell’astensione. Perché era chiaro come il sole, e Giannino lo sa meglio di chiunque altro, che il fronte del No era una minoranza nel paese. A quorum raggiunto era CERTO che i Sì avrebbero stravinto, com’è infatti avvenuto (e come sarebbe avvenuto in ogni caso, dato che hanno la maggioranza assoluta, ma ancora non lo sapevamo).

    Andare a votare No per affermare un principio astratto sarà forse un segno di sensibilità democratica. Sicuramente è stato autolesionistico.

  62. Ho sentito questa mattina Giannino su Radio 24 inveire contro il Governo per chiederne le dimisisoni. Oltre a l’assenza totale di una onesta (mancava del tutto la storicizzazione degli eventi berlusconiani) e una corretta analisi politica sui perchè si è arrivati al fallimento (Giannino ha persino detto che a Lega è “solida”… roba da matti o meglio da incompetenti) ciò che mi ha dato sui nervi è il tono da oracolo usato dal Nostro… quando ciò che dice lui è ciò che vuole il 60-70% degli italiani. Giannino sei un Confrormista (e lo dico gridando e con il tono che Giannino usa certe volte). Ci vuol, più serietà e coraggio a raccontare che bene ha fatto B su molti temi (nucleare in testa) che sputazzarlo quando tutti fanno questo. Che tristezza!

  63. andrea

    Allora??… io insito perche’ non organizzare una sorta di “convegno” dei lettori-sostenitori del blog? Fosse anche e solamente con l’intento di disperarci collettivamente nella attesa della sorte, avversa, che ci attende nel transito dal Berlusconismo al Chavez ItaGlioTa come diceva, bene, qualcuno di voi…
    Saluti a tutti e che “dio ce la mandi buona”!!

  64. Giuseppe Lo Presti

    caro Giannino,

    le faccio i miei complimenti per questa sua ennesima lucidissima disamina dei fatti. Mi permetto di aggiungere che il PD è ormai chiaramente in declino come forza liberale e sempre più ostaggio di Vendola (che si candiderà come possibile leader alle primarie “allargate” del PD) e Di Pietro (che mi domanda come faccia a definire il suo partito liberista e liberale, come sottolineato stamattina a radio24 da Donadi stamattina).

    C’è bisogno di una vera rivoluzione liberale e io, da elettore più che deluso del berlusconsmo della prima ora, quello che, almeno nelle promesse, doveva essere il rappresentante popolare di questo liberismo, ho deciso che proverò, nel mio piccolo a fare politica attiva per cercare di migliorare questo nostro “ingrato” (perchè mal gestito) paese.
    Spero soltanto di trovare una collocazione politica adatta; certamente non mi riconosco in nessuno dei due principali partiti (PDL e PD).

  65. Sottoscrivo in pieno ciò che ha detto Giorgio rispondendo a Mr. Gnaws
    … aggiungo solo che la “perfetta strategia” di coloro che erano per il No ma che hanno giocato la carta dell’astensione, era di recarsi alle urne non appena fosse stato certo che il quorum era raggiunto (cosa quasi certa già domenica sera). In queso modo si sarebbe abbassata la percenutale dei Sì (che invece ha raggiunto la soglia psicologica del 90%). Ma sarebbe stato un mero e inutile esercizio di “perfetta strategia elettorale”. Bene han fatto i contrari a puntare sul non raggiungimento del quorum. Male ha fatto giannino a condannare moralmente chi non andava votare. Bene invece ha fatto “lui” a spiegare le ragioni del No e corentemente ad andare a votare.

  66. parlo di ciò che so, che per i teoremi generali c’è già l’inclito.
    lo stato fa una gara d’appalto per i servizi di pulizia delle sue “locazioni” (nazionali.. locali).
    La vince una società immobiliare (!) che ovviamente non dispone né di struttura né ha interesse a reperire personale. Appalta a sua volta in ambito locale (e tosa). Quella locale copre delle macro regioni e si mette a reperire delle cooperative che in ambito ancor più locale e polverizzato possa garantire il servizio (e tosa). La cooperativa può esser quella che operava precedentemente oppure una nuova, ma in ogni caso il personale esistente (pluriennalmente) lavora e svolge quell’attività con dedizione e competenza: perché non continuare? Si propone quindi, alla luce di ‘quanto rimane in tasca’ dopo i vari passaggi, alla persona di: svolger le medesime mansioni per meno ore (e meno soldi) mantenendo lo stesso grado di qualità di servizio.
    Quanti mangiano indebitamente? quanti e quali ci rimettono sostanzialmente (lo stato in primis)?

    Certi mantra di liberismo dovrebbero aver un giusto riscontro con quanto ne consegue, così come chi buca una strada per far della manutenzione poi la ricopre e se il lavoro lascia a desiderare ..che ci pensi qualcun’altro?
    Si vuol uno stato leggero? libertà al privato? perfetto! ..e poi?
    Il cittadino può affidarsi anche in modo improprio ai referendum (personalmente dubito) ma ai furbi che tanto cascano comunque in piedi e vengono a darci lezioni di come dovrebbe esser, chi li tien sotto tiro?
    Giannino e gli eredi della scuola di Chicago?
    Quello che riesco ad immaginare non strappa nemmeno un amaro sorriso..

  67. CLAUDIO DI CROCE

    @Roberto 51
    si vede che lei o è un dipendente pubblico e il suo stipendio è pagato da chi lavora e quindi spera da questi figuri altri denari , oppure è un comunista che rimpiange i fasti dei tempi andati .

  68. marco

    tutto giusto, ma vogliamo parlare di chi ha pubblicamente dichiarato ( e suggerito ad altri) di andare a votare NO, contribuendo così al raggiungimento del quorum? AUTOLESIONISMO?

    e questo per quale motivo? perché volendo votare (ed invitando altri a farlo) SI’ al referendum sul legittimo impedimento, ha ritenuto troppo complicato spiegare che si potesse ritirare solo la/le scheda/e di interesse, non contribuendo al quorum per le altre?

    e lasciamo pure perdere il fatto che il legittimo impedimento scadesse comunque ad Ottobre di quest’anno… quindi tanto rumore e tante vacue parole per una legge in scadenza fra pochi mesi!

  69. CLAUDIO DI CROCE

    @calipsom
    condivido totalmente le sue osservazioni e non capisco queste posizioni di Giannino, che non vorrei si volesse atteggiare da “intellettuale ” .
    Vorrei solo ricordare che dal 2008 ad oggi sono successe queste cose simpatiche :
    – crisi economica mondiale , che non si vedeva da 70/80 anni: i governi di tutto il mondo colpito da questa crisi sono caduti in popolarità – Obama, Merkel, Sarkò, Zapatero in testa;
    – terremoto all’Aquila;
    – guerra alla Libia;
    – disastro Fukuscima ;
    pensate che questi simpatici eventi non abbiano influito sulla popolarità del governo ?
    Cosa avrebbe dovuto fare Berlusconi per fronteggiare la situazione ?
    Io penso che quello che è stato fatto sia stato positivo , tranne sulla Libia dove avrebbe dovuto tenere fuori l’Italia ,come la Germania, con un particolare : tutta l’intellighenzia , la stampa, i partiti lo avrebbero accusato di farlo perchè era amico di Gheddafi. Infine non ho ancora capito come tutti coloro che invocano riforme “liberali ” cioè sostanzialmente ridurre le tasse – Giannino compreso – spiegano i dettagli di come fare , cioè chi paga .Tutti dicono solo frasi generiche e demagogiche tipo : ridurre gli sprechi, tagliare le auto blu, ridurre i parlamentari, che non servono a nulla dal punto di vista economico. Se avete proposte concrete e non chiacchere , fatele pf. Giannino in testa.

  70. CLAUDIO DI CROCE :
    @Roberto 51
    si vede che lei o è un dipendente pubblico e il suo stipendio è pagato da chi lavora e quindi spera da questi figuri altri denari , oppure è un comunista che rimpiange i fasti dei tempi andati .

    a me pare di aver letto: “chiunque”.
    che tradotto, se posso permettermi, sta a dire: al posto dello schifo attuale, anche uno a caso dei pretendenti (non necessariamente dello schieramento avverso) mi sta bene.

    In merito poi ai pubblici con il posto garantito e stipendio ‘alle spalle dei contribuenti’ (che lavorano..), io che non lo sono lo dico forte: qualunquismo a piene mani.
    Avanti così!

  71. @ Claudio di Croce: “non vorrei si volesse atteggiare da ‘intellettuale’ ”

    Per carità, intellettuale, che schifo!
    Adoro questi risvolti maoisti nella base del PDL.

  72. FraMana

    Mi sembra che l’approccio liberale non goda di buona salute in tutto l’Occidente, non solo in Italia.
    Temo che sia il frutto della recente crisi: quando la spada del liberalismo (idealmente equa, perchè basata sull’efficienza) doveva colpire i più potenti (le banche ed alcuni governi), si è deciso di rinfoderarla sulla base del solito ipocrita “too big to fail”.
    Così facendo si è persa molta credibilità.

    Per quanto riguarda il centrodx italiano, sono anni oramai che il liberalismo è stato inghiottito dal berlusconismo. E la lotta anti-Berlusconi sta portando anche il centrosx sulla stessa strada, come fa giustamente notare lei.

    E dunque, la soluzione è liberarsi il prima possibile di Berlusconi per aprire una nuova stagione, no?

  73. CLAUDIO DI CROCE

    @Cachorro Quente
    non sono sicuro di avere capito la battuta non essendo un intellettuale . Confermo però che una cosa molto positiva fatta da Mao è stata quella di chiudere le università per mi pare cinque anni , mandare i professori e gli “intellettuali ” in genere in campagna a lavorare . Pensate in Italia quanti professori , giornalisti, scrittori, musicisti ,opinionisti, sociologi, politologi, ricercatori a vita e mai trovatori , saltimbanchi , buffoni ne avrebbero bisogno. E noi potremmo ridurre le tasse risparmiando i costi altissimi di questi personaggi.

  74. Alberto C.

    Gentile dr.Giannino ,
    posso dire di condividere la maggior parte del suo intervento. In particolare trovo assolutamente condivisibile la parte finale in cui parla di come “scelte ad alto impatto economico e civile siano da prendere in maniera seria e ponderata”; aggiungo io, non lasciate a uno strumento come quello dei referendum, che per la sua stassa natura si presta ad essere piegato alle semplificazioni demagogiche (come da Lei esemplarmente detto).
    Personalmente ritengo che non sia ammissibile che chi, completamente all’oscuro di materie come lo sfruttamento dell’energia nucleare (per carenze di conoscenze tecniche) o la legislazione sulla gestione delle risorse idriche, manipolato da certa stampa e da certa politica, in balia dell’onda emotiva di fatti come quelli di Fukushima, possa decidere che per 5 anni in Italia non si possa studiare un piano energetico nazionale che comprenda il nucleare o che la gestione dell’acqua resti in mano a chi, per incapacità ed inefficienza, negli anni ha portato a dispersioni del 75-80% di questo bene dai tubi degli acquedotti italiani.
    Ritengo che lo stumento referendario vada ripensato sia nella forma che nei “numeri”.
    In Italia ci sono 50 milioni di elettori, basta la firma di una percentuale esigua di essi e tutto il corpo elettorale è chiamato ad esprimersi su cose di cui non è informata/competente oppure informata in modo fazioso e demagogico.
    Senza contare che, nella stragrande maggioranza dei casi, il quorum poi non viene raggiunto, con costi inutili per i contribuenti, e quando viene raggiunto si ottengono invece disastri come quello dello scorso fine settimana…
    Mi pare che qualcosa in proposito vada rivisto.

  75. Alberto

    Gli italiani hanno votato contro il nucleare e la liberalizzazione dei servizi idrici perchè non si fidano di chi li governa! Per chiedere alla gente di fidarsi delle proprie scelte su questioni così delicate bisogna mostrarsi credibili, maturi, trasparenti, onesti oltre ogni ragionevole dubbio. Cioè il contrario di quello che questo governo ha saputo mostrare.
    @CLAUDIO DI CROCE
    Il Tg4 l’abbiamo già sentito, grazie.

  76. In sostanza hai capito benissimo la mia battuta, e hai dimostrato che era miratissima. D’altra parte stiamo parlando di qualcosa che rischiava di chiamarsi il Partito del Popolo delle Libertà, il nome più maoista (con sfumature nord-coreane) che sia mai stato proposto in Italia dagli anni ’70 ad oggi. Dalla Rivoluzione Liberale alla Rivoluzione Culturale.

  77. marco guerzoni

    Cari redattori del sito,
    per quale motivi siete convinti che il sí é stato un voto ideologico, mentre le vostre posizioni non lo sono?
    Le vostre posizioni si basano su una presunta scientificitá del modello econonico neoclassico, che io ammiro per eleganza e spesso uso per spiegare e capire. Ma cerco di non dimenticarmi che é anche esso basato su molte semplificazioni che non sempre sono quelle adatte a rispondere alle domande giuste. DImenticarsi di questo vuol dire essere ideologici nell´altro senso. e voi (quasi) sempre lo siete.
    distinti saluti, Marco

  78. Pastore Sardo

    Concordo pienamente con Giorgio e Calipsom, abbiamo visto che si stava attuando un voto politico-demagogico, andatevi a vedere l’inizio di Omnibus di oggi sul sito di LA7, dove è stato spiegato perfettamente la posizione di Bersani sulle municipalizzate di poco tempo fa e la posizione della regione Toscana.
    A differenza delle elezioni amministrative dove alla fine il finto meno peggio te lo ritrovi a prescindere, il referendum era in questo caso una occasione per non votare e riuscire a raggiungere l’obiettivo di chi ha percepito una analisi di cervello e non della pancia della maggioranza degli italiani.
    E invece cosa succede, l’obiettivo viene letteralmente cancellato dalla “opportunità di andare a votare”.

    Baaaaaastaaaaaa, non ne posso piùùùùù di questo masochismo, già non contiamo una beata mazza in un paese liberista con il culo degli altri, poi ci mettiamo anche noi a predicare bene e applicare strategie suicide…. ma dove vogliamo andare????

    A questo punto che venga il DEFAULT il prima possibile, alle prossime elezioni voto a sinistra, voglio il default il prima possibile, finiamo questa agonia il prima possibile, soffriamo ma ricominciamo il prima possibile …. questa lenta agonia mi fa soffrire ancora di più!!!!

    Unico dubbio, mi hanno cmq detto che il referendum sull’acqua è un imbroglio perchè la legislazione europea sui servizi pubblici è praticamente normativa interna italiana e quindi l’esito del referendum sull’acqua non è applicabile … non è che Giannino lo sapeva e per quello ha detto di andare a votare?

  79. Kevin

    Concordo pienamente con l’analisi di Giannino, purtroppo in pochi abbiamo capito l’mportanza di sostenere queste imporanti scelte per il futuro dell’Italia. Serve una vera spinta liberale ma mi riesce difficile immaginare da dove possa arrivare.

  80. stefano c.

    Escludendo il quesito sul legittimo impedimento, per natura politico, l’esito del referendum rappresenta una sconfitta per tutto il paese e, in particolare, per tutte le forze politiche.
    Il governo ancora una volta non ha avuto il coraggio di essere coerente con un progetto politico (al di là del giudizio sul progetto) e ha preso misure improvvisate per paura di perdere consensi. Inoltre ha fatto poca campagna referendaria, per di più sbagliata, scommettendo sul “non voto” anche quando c’era sentore di quorum.

    L’opposizione, in particolare il PD sull’acqua, ha perso l’occasione di proporsi come forza parlamentare matura e alternativa preferendo sfruttare l’impatto politico del referendum invece di portare avanti un confronto parlamentare per migliorare una legge che va, anche se un po’ zoppa, nella direzione già imboccata dal PD stesso.

    L’informazione ha mostrato tutta la sua debolezza limitandosi, salvo poche eccezioni, a riportare slogan assolutamente demagogici che hanno finito per trasformare un referendum relativo a questioni “tecniche”, che avrebbero meritato più analsi e approfondimenti, in un giudizio politico/ideologico.

    Hanno perso anche i cittadini, almeno quelli che hanno votato fidandosi dei proclami dei politici e del comitato per il sì anche se con l’attenuante di un’informazione assolutamente non all’altezza.

    Mi piacerebbe che il PD, invece di chiedere a gran voce le dimissioni, sfruttasse i risultati (referendum ed amministrative) per spingere il governo (sicuramente più debole ma comunque legittimato per 5 anni dalle urne) a intraprendere un confronto costruttivo per il paese, magari partendo dal suo disegno di legge sull’acqua.

  81. paolo barbato

    grazie oscar! il suo sforzo per il no su acqua e nucleare non è bastato ma il suo impegno le fa onore e dalle sconfitte si impara di piu che da fortunose vittorie!
    paolo barbato

  82. Logos

    @CLAUDIO DI CROCE
    Sarei curioso di conoscere in che cosa consiste il suo contributo all’umanità. M’illumini, per favore.
    Quello del suo Dux è chiaro: combattere il Comunismo con i suoi “liberi servi”. Peccato sia arrivato tardi sul tema. Il Maccartismo risale agli anni ’50. Sulla buona fede ho i miei dubbi. A suo dire, egli non sbaglia mai. Che vi abbia preso per una massa di somari!?

  83. andrea

    In università ho visto con i miei occhi prof e ricercatori spendere 7-8000 euro ( di fondi per la “ricerca”) per prendere Pc Apple ( che fa sempre “figo”)… che servono per scivere in word e mandare e-mail ….. e la chiamano spesa pubblica, e la chiamano ricerca ecc … ma fatemi il piacere io il pc devo pagarmelo con i miei soldi se voglio usarlo …ma io ovviamente non sono uno che fa il bene del paese..non potrei solo se sono pagato dallo stato(quindi da quelli che producono ricchezza) sei uno che è bravo buono e adatto allo sviluppo del paese…. bene il default è dietro l’angolo…anzi no prima un bell’esproprio per gli amici di Vendola così il default lo facciamo solo 7-8 anni dopo la grecia!!

  84. Si, ha ragione nel fatto che questo blog ha molto verso chi cercava una controinformazione basata su fatti e numeri.
    Ma allora si può anche dedurre che in qualche maniera ha influito un poco di piu il web in generale e un poco di meno la tv in generale?
    E la tendenza mi pare proprio questa; lo dicono pure i flussi di invenstimento in pubblicità

  85. giobbe covatta

    @CLAUDIO DI CROCE
    SECONDO LEI E’ DEMAGOGIA CHIUDERE UNA VOLTE PER TUTTE GLI ENTI INUTILI , RIDURRE A NON PIU’ DI 30.000 LE AUTO BLU’ , TOGLIERE LE SCORTE AI POLITICI ( L’HANNO TUTTI ANCHE CHI NON E’ PIU’ POLITICO , E’ UNA SORTA DI STATUS SIMBOL ) RIDURRE I PARLAMENTARI ( SOLO NOI ABBIAMO DUE CAMERE , DUEEEE , CHE FANNO ESATTAMENTE LE STESSE COSE ) PAGARE PENSIONI DA 40.000 € AL MESE !!! TENERE APERTI OSPEDALI CHE HANNO 30 POSTI LETTO E 400 IMPIEGATI ! MANTENERE LE PROVINCE , CHE AVEVANO L’UNICO SCOPO DI DARE LE PRIME DUE LETTERE ALLE TARGHE DEGLI AUTOMEZZI , ORA NEMMENO QUELLO !
    LA DEMAGOGIA LA’ STA’ FACENDO LEI ED IL SUO AMICO TREMONTIX , CHE NON HA ANCORA CAPITO CHE CON LA SUA CURA STA’ UCCIDENDO ANCHE IL CAVALLO , PER COMPIACERE DEI BUROCRATI EUROPEI CHE VEDONO SOLO I ” GELIDI NUMERI ” .
    MA GLI ITALIANI NON SONO NUMERI , SONO FAMIGLIE , IMPRESE CHE HANNO BISOGNI DA SODDISFARE PER CONTUNARE AD ESISTERE , NON CI SI PUO’ ANNULLARE NELLA NECESSITA’ DI RAGGUNGERE UN’IMMAGINARIO PAREGGIO DI BILANCIO CHE CON LE RISORSE ATTUALI NON RAGGIUNGEREMO MAI !!!!!
    SI SVEGLI !!! STA’ ANCORA SOGNANDO , COME STANNO SOGNANDO I NOSTRI MINISTRUE PIU’ DI LORO IL NOSTRO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO .
    LE ULTIME TORNATE ELETTORALI STANNOA SIGNIFICARE CHE IL POPOLO SOVRANO NE HA LE PALLE PIENE DI FARE SACRIFICI SENZA VEDERNE L’UTILITA’ !!!!

  86. Davide

    Sono un elettore di sinistra (riformista) ed ho votato 3 no per Acqua e Nucleare (credo sia un errore rinunciare ad un servizio gestito dai privati per l’acqua ed ad una tecnologia come l’atomo per lo sviluppo economico). Credo che la scelta strategica della maggioranza di centrodestra su questi referenda sia stata particolarmente sciagurata. Perchè su temi come questi le battaglie vanno combattute . Non si può sempre sperare nell’apatia delle persone. Bisognava combattere per il no (invece di inseguire trucchetti banali per evitare il voto). Questa destra ed il suo leader hanno dimostrato (forse irreparabilmente) di non credere nemmeno nelle idee che professano. E’ un bluff l’idea della destra italiana liberale e libertaria. Inevitabilmente gli elettori preferiranno la sinsitra statalista e kenesyana (la cosa non mi entusiasma); ma questo è un’altro degli effetti di venti anni di illusioni

  87. Caro Giannino,

    …ma le alternative dove sono? Non certo a sinistra che, al di la dei canti di vittoria, racchiude anime talmente divergenti da non poter razionalmente gestire il governo del Paese.
    E allora? Forse se il Premier la smettesse con bunga bunga, barzellette e anatemi contro la Bocassini (peraltro facesse davvero il proprio lavoro) potrebbe davvero portare avanti quelle riforme promesse.
    Bisogna che qualcuno dei suoi lo dica al Presidente: basta! Preoccupati di ciò che sai fare: organizza e gestisci, magari con le scelte impopolari che la situazione necessita, ma fai!

  88. Pastore Sardo

    @Davide

    Chiedo scusa Davide, ma il fatto che la strategia del centrodestra (che di destra non ha niente, ma ormai si usa chiamarlo così) fosse sbagliata, non significa che la tua sia stata corretta.

    Come fai a dire dopo la ampia differenza percentuale tra i SI e NO, cosa nota anche a Giannino e immaginabile da tutti, che la strategia giusta era combattere e prendere posizione per il no DICENDO DI ANDARE A VOTARE?
    LA STRATEGIA DI CUI PARLI TU, CHE E’ QUELLA ADOTTATA DA GIANNINO è PERDENTE.

    La strategia che doveva adottare il governo doveva essere quella di dire le cose come stavano, niente di più MA NIENTE DI MENO, ovvero dire e spiegare con la stessa forza e impegno profuso dal buon Giannino:

    votare SI è sbagliato per tutta una serie di motivi, ma siccome la gente voterà con il sentimento antigovernativo e sul nucleare sull’onda di quello che è successo in Giappone ci troveremo in una condizione di palese minoranza, DI CONSEGUENZA SIAMO COSTRETTI AD ASTENERCI DALLE VOTAZIONI PERCHè RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO E’ TROPPO IMPORTANTE PER QUESTO PAESE E NON FAR RAGGIUNGERE IL QUORUM E’ L’UNICA SOLUZIONE ATTUABILE. (punto e basta)

    Caro Davide siccome hai cmq compreso che ormai siamo a combattere delle battaglie allora BISOGNA CERCARE DI VINCERE SENZA FARSI PIPPE MENTALI E CLASSIFICARE UNA STRATEGIA VINCENTE COME UN TRUCCO, NON POSSIAMO PIU’ PERMETTERCELO.

    Cordialità

  89. carlo grezio

    Le tragedie italiane finiscono spesso in farsa.Infatti il declino di B si dipinge di toni tipicamente “italiani”: anche i fedelissimi, al declinare del padrone munifico, ricordano di sapere quello che tutti abbiamo sempre saputo: Galli della Loggia ammette che il partito del padrone proprio non funziona, Ferrara suggerisce che il padrone non ha combinato nulla, cominciano i distinguo…perfino sallusti sembra avere la tosse.
    Eppure tutti sapevamo la verità …facciamo quattro esempi su quattro fandonie facili facili :
    IL GRANDE COMUNICATORE: chiunque analizzi la comunicazione di B politico ha ben chiaro che non sa comunicare : non è in grado di sostenere un contraddittorio televisivo; non accetta domande in conferenza stampa; comunica con monologhi in video e per telefono : mai stato un comunicatore, solo un enorme bluff.
    IL GRANDE IMPRENDITORE : dove sarebbe il successo imprenditoriale senza corruzione,evasione fiscale, distrazione di fondi ? Dalla fondazione delle 24 Holding Italiana 1-24 con 24 teste di legno, tutti sapevamo che senza scambi con Craxi non vi sarebbe stato alcun impero televisivo.
    IL GRANDE CONQUISTATORE : uno che paga le donne è un grande conquistatore ? dove ? quando ? nel paese dei latin lovers lo sanno anche i sassi che il conquistatore non paga cash ragazzine decerebrate e prostitute professioniste.
    IL GRANDE POLITICO : non ha combinato nulla, non ha mantenuto un impegno, non aveva un progetto, solo chiacchiere. Ha portato in politica i peggiori cialtroni mai visti grazie al disimpegno ed alla imbecillità della gente perbene.
    Se passasse di nuovo in tv “IL GRANDE STAVISKY” di Alain Resnais qualcuno potrebbe riconoscere finalmente il maggior riferimento storico-culturale di B: il grande truffatore francese degli anni trenta, interpretato da un Belmondo bello e affascinante .Guardate come B si veste , come si trucca ,a quale immaginario si riferisce : una simpatica canaglia …quello che avrebbe voluto essere, quello che disinvoltamente afferma tutto ed il contrario di tutto, soggetto a mille ricatti, mantenendo tutto immobile per poter galleggiare…e gli italiani l’hanno preso sul serio: una nazione intera ha dilapidato un decennio.
    caro giannino, ma lei ha davvero scambiato per liberali e addirittura liberisti una allegra brigata di cialtroni (ex dc, ex psi, ex p2, cl), assortiti con mafiosi,camorristi ed evasori vari , con l’aggiunta di montanari leghisti (quasi tutti ex pci ex dc) ??? Non posso crederci.

  90. CLAUDIO DI CROCE

    @giobbe covatta
    mi dispiace di non essere stato chiaro: sono convinto che siano necessari tagli rigorosi alla spesa pubblica che è composta all’ 85% di : spese dell’apparato pubblico, interessi sul debito pubblico, pensioni.Se si riducono le entrate senza ridurre le spese aumenta il deficit e quindi aumenteranno i tassi di interessi sul debito pubblico. Io sono convinto che si devono ridurre le spese . Da dove iniziamo ? Io voglio solo specificare che quanto da Lei scritto è utile, necessario, ma non sufficente a ridurre il deficit e quindi aumentare le spese .
    Quando si dice abolire le province significa anche licenziare i dipendenti che sono l’80%dei costi ? Io sono d’accordo . e Lei ?
    Io propongo anche :
    licenziare il 30% dei pubblici dipendenti
    elevare l’età della pensione a 70 anni per uomini e donne.
    Ridurre del 30% la gratuità dell’assistenza sanitaria
    Abolire il valore legale dei titoli di studio
    Chiudere il 50% delle università e dei corsi di laurea
    Aumentare i costi dell’istruzione pubblica del 30% dopo i primi 8 anni e portare a 30 il numero di alunni per classe licenziando gli insegnanti eccedenti
    concedere sgravi fiscali alle imprese che assumono
    proporre ai giovani disoccupati italiani i lavori che attualmente sono svolti dagli immigrati e togliere qualunque sussidio dopo il secondo rifiuto
    Quali commenti faranno i giovani e vecchi sinistri ? ( si offendono se li si chiama comunisti ?

  91. Andrea Chiari

    Qualcuno ha bollato come neostatalista la vittoria nel referendum
    sull’acqua. Piuttosto era neostatalista la volontà di imporre, da Roma,
    direttive cogenti (rigide e alcune tecnicamente discutibili) per gestire
    situazioni differenti. Insomma, alla faccia del federalismo, si è costruito
    un grosso piccione governativo che era facile impallinare e che adesso non
    volerà più invece di favorire mille esperienze diverse da cui sarebbero
    potuti sorgere esempi interessanti da estendere ed imitare.
    Quello che mi stupisce sono i fessacchioni della Lega, spesso
    sopravvalutati (ma bastava guardarli in faccia). Preso il potere a Roma si
    sono scordati dei loro ideali mettendo in riga i mille campanili italiani a
    suon di decreti del Regio Governo.

  92. michele turano

    secondo me è una vittoria di pirro.

    a bocce ferme formulo il mio pensiero sul referendum e quello che mi ha mostrato: la grande sconfitta di un popolo intero. secondo me abbiamo perso tutti, perchè nessuno di quelli che ha “vinto” l’ha fatto con pulizia e veridicidità e in più, è stato permesso questo grazie, all’apporto di gente che ha votano, no. nell’altro caso, con l’astensione, sarebbe stato lo stesso perchè si sarebbe vinto grazie all’apporto di una larga fetta di non votanti. ci troviamo di fronte ad un controsenso di dimensioni bibliche e chepochi vedono. ci si attriubuisce vittorie alle quali si danno interpretazioni fantasiose e lontane dal vero. questa è una vittoria di pirro e tutti siamo passati sotto le, metaforiche, forche caudine. nessun vincitore è stato tale per i propri meriti. proprio nel 150° dell’unione del nostro paese abbiamo dimostrato quanto siano effimere le tematiche ce ci tengono uniti. gli italiani hanno dimostrato per l’ennesima volta di essere incapaci di valutare, scienza, economia e benefici, con spirito scevro da fantasmi di ogni genere. evviva l’ignoranza che regna sempre più sovrana a scapito, della libertà che regaliamo al sistema. un sacrificio che ci fà precipitare sempre più in basso in un’ipotetica scala evolutiva. credo sia sempre più vicino la fine del pasto e, digerire sarà un affare assai complicato.

  93. Paolo Silvi

    Non sono andato a votare e non sono pentito (sarebbero stati 4 no). Dott. Giannino non credo che la discesa in campo con determinazione del centro-destra avrebbe modificato il risultato. Non mi interessano tutte le considerazioni filosofiche e di alta politica (le sole!)che hanno seguito i risultati referendari. Possiamo FINALMENTE fare i conti ? Dott. Giannino Lei ha competenza per raccontare ai sognatori quale conto ci toccherà pagare non solo quantitativo ma (forse soprattutto) qualitativo per le scelte sciagurate che la mala fede e l’incopetenza di questa classe dirigente (si fa per dire) ha reso possibile. Cominciamo a dibattere su questo perchè credo che a breve ci toccherà combattere una nuova battaglia per ciò che verrà proposto per riempire il vuoto prodotto da questa demenziale consultazione.

  94. @giorgio
    Daccordissimo nel cambiare le regole, togliere o modificare il quorum e introdurre referendum propositivi.
    Tuttavia, io credo che se ci fosse stato un sano confronto fra chi era per il no e chi per il si, tutti ne avremmo beneficiato in termini di maggiore informazione e consapevolezza. Continuo a pensare che la campagna per il non voto sia deleteria per tutti.

    @calipsom
    il problema è proprio nelle strategie elettorali, che fanno perdere di vista il vero contenuto dei referendum

    Mr Gnaws

  95. @Davide La scelta del centro destra è stata ottimale. Dal programma nucleare è passata alla sospensione e poi al tentativo di far fallire il referendum tramite il quorum (strategia usata da tutti i governi… e che ora non è onesto addebitare al solo esecutivo berlusconi). La scelta è stata non solo ottimale ma anche onesta fino all’ingenuità… già perchè per risolvere la faccenda sarebbe bastato abbandonare il progetto e non soltanto rimandarlo. Invece il Governo ha preferito resatere coerente e non rinnegare sè stesso. Nonostante ciò siamo qui a veder sputare veleno contro B.. Che lo faccia uno di sinistra (ance se ha votato qualche no) è comprensibile, seppure triste, che lo facciano gli elettori e certi analisti (vedendo l’ultimo Giannino direi “pseudo”) non di sx è grave.

  96. Gianni

    @Davide
    Egregio davide, lei ha evidentemente capito che, con il 95% degli elettori che votano per timor panico che qualcuno gli metta la bomba atomica in tasca, l’unica speranza di vincere era quella di non raggiungere il quorum.
    Però fa finta di non capirlo.

    La sinistra? Importante è vincere nella tattica (subito) tanto poi facciamo quello che vogliamo (dopo). Il popolo si adegua.

  97. Gianni

    Secondo me l’autore chiagne e fotte, oppure è un bambino che non gioca più.
    Come tutti i teorici.

  98. carlo grezio

    RIFORMA TREMONTI
    giusto un commercialista di sondrio può immaginare di mpostare una riforma fiscale su un incremento dell’iva in un momento di caduta verticale dei consumi, con ulteriore sperequazione a carico delle famiglie meno abbienti.
    Ipotizzando così di ridurre – forse – le aliquote irpef per mantenere invariata la spesa pubblica : INVARIATA LA SPESA PUBBLICA???
    dopo i tagli lineari – assolutamente inutili ed intellettualmente indecenti , adesso altra fanfaronata ad invarianza di spesa pubblica.
    Se un politico non sa fare delle scelte ( dove fare forti tagli di spesa e dove fare forti incrementi di spesa e investimenti, selezionando i capitoli), oppure ipotizza riforme ad invarianza di spesa senza prevedere forti riduzioni di livelli di spesa ormai insostenibili (per esempio che si tagli almeno uno degli inutili livelli di amministrazione dello stato (preferirei la cancellazione delle regioni, ma mi accontenterei anche solo di quella delle province) non è nè un politico decente, nè un ministro dell’economia.Ennesima cialtronata della banda di bagonghi che lo statista di arcore ha portato al governo.

  99. adriano

    @CLAUDIO DI CROCE Per ridurre le tasse l’assioma è:”E’ possibile abbattere le aliquote se si elimina l’evasione.”L’evasione si elimina togliendo la possibilità di trasferimenti patrimoniali non controllabili.In altre parole abolendo i contanti.Non il pagamento in contanti.I contanti.Con la tecnologia attuale l’utopia è possibile.Con la politica attuale no.

  100. giobbe covatta

    @adriano
    L’evasione si elimina riducendo la pressione fiscale , vale a dire riducendo la tassazione sui redditi , di tutti i tipi , e’ pia illusione pensare che abolendo i contanti non ci siano piu’ evasori .
    Chi evade per milioni continuerebbe a farlo , cosi’ come lo sta’ facendo adesso !
    E’ demagogico ed ipocrita sostenere che abolendo i contanti ed obbligando tutti a transazioni elettroniche verrebbe elimanata l’evasione !
    Ripeto , l’unica possibilita’ , e’ portare ad un livello accettabile la tassazione non piu’ del 30% sul reddito lordo delle persone fisiche e non piu’ del 20% , all inclusive , la tassazione sulle aziende .

  101. giobbe covatta

    @carlo grezio
    Tremonti non e’ un commercialista ma un TRIBUTARISTA , quindi e’ uno studioso di TASSE , l’economia quindi non e’ una sua materia ,e , lo si vede !
    In effetti ha ragione , il fatto di non riuscire a trovare tagli da fare nel marasma della spesa pubblica italiana e’ assurdo !!! Ci sono talmente tanti sprechi che non riuscire a tagliarli ha dell’incredibile !!!
    Ma questa , in sostanza , e’ la solita favoletta che ci raccontano per non tagliare i privilegi degli amici degli amici , e’ la solita storia , che a pagare sia il popolo bue !!!

  102. Borderline Keroro

    @Davide
    Sono un ex elettore, in genere di destra, entrato da un po’ in sciopero elettorale (se questi credono che io li rivoti perché sono fighi hanno capito male).
    E TI QUOTO AL 100%

  103. Borderline Keroro

    @adriano
    Se aboliscono il contante aboliscono la libertà.
    Non si tratta di eliminare l’evasione fiscale, perché anche eliminando la cartamoneta evasione ed elusione resteranno.
    Là dove anche oggi c’è la fetta più grossa.

  104. CLAUDIO DI CROCE

    Non c’è nulla da fare : in Italia ci sono milioni di persone che campano con i denari presi dalle tasche di quelli che producono ricchezza e hanno il terrore che si capisca finalmente che il loro numero deve essere ridotto. Quindi propongono di prendere ancora più denaro per non ridurre i loro privilegi. Tutto il resto non gli interessa.

  105. CLAUDIO DI CROCE :
    Non c’è nulla da fare : in Italia ci sono milioni di persone che campano con i denari presi dalle tasche di quelli che producono ricchezza (..)

    senta Claudio, un insegnante produce ricchezza, così come l’intende lei? ed un medico? e un avvocato che faccia l’avvocato e non attività ausiliarie? Il cosiddetto terziario, che tipo di ricchezza produce nel fornire servizi? parassiti tutti?

    Dopo le sue proposte assurde per i tagli di personale, investimenti, spese, che comunque vanno valutati e svolti riesce ad immaginare una situazione concreta?

    Togliamo soldi a province e comuni e poi la manutenzione ordinaria la facciamo fare agli amici con appalti che montano i costi a sproposito come già avviene con la stragrande maggioranza delle società cui vengono affidati.

    sI FACCIA FARE DUE CONTI DA CHI CI LAVORA DENTRO, E VEDRà CHE PRIMA DI ARGOMENTARE IN MERITO, RIVOLGEREBBE ALTROVE LE SUE ATTENZIONI. vECCHIO DETTO: IL PROBLEMA STA NEL MANICOE SE LEI VA

  106. chiedo scusa ma è ‘partito’ il tasto sbagliato a metà frase, mentre eseguivo delle correzioni. Ecco il testo a conclusione:

    “Si faccia far due conti da chi opera in certi enti pubblici, locali e non, per le attività di competenza e vedrà che prima di argomentare in merito, rivolgerebbe altrove le sue attenzioni . Vecchio il detto: “il problema sta nel manico” e chi ha gestito il manico negli ultimi quindici anni, con il messaggio del ‘libero, flessibile (e precario) è bello’ ha prodotto il disastro di cui le conseguenze si vedono e vedranno.”

  107. pietro27

    qui non è più un problema di fare dichiarazioni di principio se si devono tagliare o no le tasse. Il problema è molto più grave: spesa delle missioni militari, spese per le emergenze umanitarie, spesa per la guerra in libia, contributi alla UE e ai debiti della Grecia e company; a fronte di tutto questo nessuno che dica costi e progetti unitari credibili per il paese. Credo che i soldi ce ne siano tanti e sono tenuti nascosti….. poi ad arte si dice che bisogna tenere in ordine i conti… noi stiamo pagando solo per gli altri… per noi stessi e il nostro popolo destiniamo la miseria… credo che questo sia la verità….

  108. GIANNINO: L’OSSESSIONATO ANTICAV. Noto che Oramai Giannino si è iscritto al partitone di chi vuol far fuori subito Berlusconi. A vedere certe prese di posizione vien da dire che questa posizione rischia di precluedere delle analisi razioanli. Come si fa a chiedere la dipartita di Berlusconi senza capire il perchè ha fallito e senza preoccuparsi di ciò che avviene dopo e soprattutto “chi” (sintono del “cosa”). La sx sta già dicendo che ci vogliono più tasse, più lacrime e più sangue e glissa sulle riforme (che sono impossibili con questi conti… però aquesto Governo Giannino addebita il peccato mortale di non averle fatto). Che ne è poi del Federalismo: unico mezzo per obbligare le Regioni ad assumersi le responsabilità del proprio operato. Di questo Giannino non dice nulla. La sinistra ringrazia. Ps Giannino dimentica sempre le cose buone fatte da questo Governo? Quali? I tagli alla scuola per esempio, che hanno spezzato il meccanismo dell’assunzionificio d stampo assistenziale clientelare. Lo sa Giannino che una delle prime cose che farà la sx una volta tornata al potere è rimettere al loro posto migliaia di precari e professori in esubro? E chi li pagherà questi lavoratori inutili amici della sinistra? Al Giannino ossessionato da mister B questo non importa.

  109. giobbe covatta

    calipsom :GIANNINO: L’OSSESSIONATO ANTICAV. Noto che Oramai Giannino si è iscritto al partitone di chi vuol far fuori subito Berlusconi. A vedere certe prese di posizione vien da dire che questa posizione rischia di precluedere delle analisi razioanli. Come si fa a chiedere la dipartita di Berlusconi senza capire il perchè ha fallito e senza preoccuparsi di ciò che avviene dopo e soprattutto “chi” (sintono del “cosa”). La sx sta già dicendo che ci vogliono più tasse, più lacrime e più sangue e glissa sulle riforme (che sono impossibili con questi conti… però aquesto Governo Giannino addebita il peccato mortale di non averle fatto). Che ne è poi del Federalismo: unico mezzo per obbligare le Regioni ad assumersi le responsabilità del proprio operato. Di questo Giannino non dice nulla. La sinistra ringrazia. Ps Giannino dimentica sempre le cose buone fatte da questo Governo? Quali? I tagli alla scuola per esempio, che hanno spezzato il meccanismo dell’assunzionificio d stampo assistenziale clientelare. Lo sa Giannino che una delle prime cose che farà la sx una volta tornata al potere è rimettere al loro posto migliaia di precari e professori in esubro? E chi li pagherà questi lavoratori inutili amici della sinistra? Al Giannino ossessionato da mister B questo non importa.

    il porblema e’ proprio la mancanza di coraggio di Berlusconi nel fare la riforma fiscale promessa nel 1994 e che non si fa per non tagliare le spese inutile che sono tantissime in molti settori della spesa pubblica !!!!!
    Ci vuole il coraggio delle proprie idee , altrimentio si e’ un quauqaraqua qualunque e non uno statista .
    E’ chiaro !!!!!

  110. Giorgio

    Stamattina, finendo di ascoltare il podcast del “Nove in punto” di lunedì scorso, ho sentito Giannino dire più o meno testualmente: «C’è battiquorum, ma pare che il quorum stia per essere raggiunto. Ah! Ah! Ah!». Proprio così, una risata a metà fra il compiacimento e l’evidente sfottò per chi sosteneva la strategia dell’astensionismo.

    Curioso. Evidentemente, la soddisfazione per aver azzeccato il pronostico era addirittura superiore alla consapevolezza che i Sì avrebbero travolto tutto quello per il quale credeva e si era battuto. A me ha ricordato quel marito che, per far dispetto alla moglie, si taglia gli attributi.

  111. Giannino ha molte ragioni e Berlusconi molti torti.
    Forse lui era anche sinceramente intenzionato a fare qualcosa di veramente liberale ma e’ stato troppo debole nel sottostare al ricatto dei vari Casini(prima) e Fini(dopo), i quali, da finti liberisti e da veri statalisti, lo hanno appoggiato pretendendo di lasciare immutato lo “status quo”.
    Ora che il Cavaliere ha perso credibilità, occorre che i veri liberisti si mettano insieme e organizzino un vero e proprio partito capace di assumere posizioni forti e radicali, adottando lo stile aggressivo dei vari movimenti (Grillo, Vendola, Di Pietro) che stanno squotendo lo schieramento di sinistra.
    Occorre non avere paura a denunciare pesantemente Istituzioni, Legislazione e Costituzione quando queste diventano strumenti di tassazione immorale, dissipazione di denaro pubblico, creazione e difesa di privilegi intollerabili.
    La “casta” va attaccata in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue forme, senza riguardi verso nessuno di coloro che ne fanno parte, fossero anche le piu’ alte cariche dello Stato.

  112. Sazzu

    Manifesto per la statalizzazione della rete distributiva delle zucchine

    Le zucchine e tutti gli ortaggi, la carne, il pesce, le uova, il pane, il sale e lo zucchero, sono tutti un bene di prima necessità, non possiamo permetterci che gli sporchi capitalisti si approprino di una parte così indispensabile della nostra vita, lucrandovi perdipiù. Dobbiamo fare la Rivoluzione, espropriare Esselunga, Gigante, Carrefour (sì, proprio loro, gli stessi insolenti stranieri che osano giostrare la nostra acqua!) e perfino le rosse Coop di questo insopportabile privilegio e ricondurre la rete ditributiva dei generi alimentari sotto la protettrice e sicura ala dello Stato.

    Nel prossimo numero: “Manifesto per la statalizzazione della rete distributiva delle villette a schiera”

  113. CLAUDIO DI CROCE

    @fran
    Io non ho detto di eliminarli ma di ridurli. Qualunque persona onesta – dipendenti pubblici per primi- sa benissimo che se gli organici di qualunque ente pubblico fossero ridotti del 30% non sarebbe compromessa per nulla l’attività , sempre che naturalmente i rimanenti LAVORASSERO, verbo impopolare ,mi rendo conto.

  114. stefano tagliavini

    Leggo che si vuole mandare a casa subito Berlusconi, a me pare che Berlusconi si sia condannato da solo verso l’uscita definitiva. Con una maggioranza senza precedenti da quando esiste la Repubblica, non è riuscito a portare avanti nessuna riforma che fosse in grado di permettere a questo paese di uscire dalle sabbie mobili nel quale si trova. Nessuna proposta, nessuna idea. Se credeva nel nucleare perchè non è andato avanti nella sua scelta difendendola e assumendosi le proprie responsabilità andando a votare? Perchè non ha fatto una politica di liberalizzazione? Perchè non ha fatto la riforma della giustizia? Io non condivido le sue idee, ma se una persona è seria il suo programma lo deve realizzare. La riforma fiscale serve per rilanciare l’economia di questo paese? Forse si, ma quale riforma? Quella che arrichisce chi è ricco penalizzando chi è povero? La riforma del 2005 ha fatto guadagnare ai lavoratori e pensionati un caffè al giorno o poco più e non mi pare abbia rilanciato l’economia. Quella che vuole aumentare l’IVA mi lascia perplesso ma forse potrebbe essere giusta, non lo so. La verità è che se a sinistra non si è riusciti a governare con l’armata brancaleone, a destra oltre alla demogagia e al populismo non c’è rimasto nulla. A parte il bunga bunga, qualcuno mi può dimostrare con le cifre e non con le solite parole, un provvedimento preso da Berlusconi nei suoi otto anni di governo che abbia portato un benficio al paese? Siamo all’anno zero, la destra da ricostruire, la sinistra ancora alla ricerca di se stessa e di un programma in grado di essere realizzato, questo è il contesto. Aggiungo, mentre discutiamo se è meglio combattere l’evasione abbassando le imposte o rincorrendo chi evade, aumenta giorno dopo giorno il debito pubblico, la corruzione dilaga nell’indifferenza di molti italiani e il paese perde competitività. Il referendum ha dato un responso inquivocabile e in un paese serio si sarebbe già iniziato a pensare a un programma di risparmio energetico, mai preso in considerazione e un programma energetico che punti sulle rinnovabili, incentivando chi ha intenzione di investire su questo settore. Invece siamo alle solite storie, si vuole fare l’esame del voto, ricercare cose che non ci sono, si strumentalizza un responso che è stato nel merito di alcuni problemi e si perde tempo. Non possiamo permettercelo. Io credo che la soluzione che tutti dovremmo auspicare è un governo di responsabilità nazionale che faccia quelle cose impopolari che permettano a questo paese di fermarsi nella sua caduta e di risollevarsi, il resto sono solo belle parole, tutte da rispettare ma che servono a poco.

  115. Valerio Ricciardi

    @Riccardo
    Sig. Riccardo, il picco di SOLI 60 GW alle 19 dove l’ha letto? Su Topolino? Il mssimo picco storico di 42,6 Terawatt (capisce che è UN ORDINE DI GRANDEZZA SUPERIORE?) si è avuto il 16 luglio 2007. Alle 15,24 del pomeriggio. Nessun blackout: noi abbiamo centrali funzionanti per 92,7 Terawatt di postenza massima erogabile, ossia poco più del doppio del massimo mai consumato nell’ora più calda dell’estate più calda. E non v’è stato quel giorno, infatti, il benché minimo blackout. L’unico blackout si ebbe durante la “notte bianca”, per un errore di comando nato in Svizzera negli apparati di trasformazione ed indirizzamento dell’energia. Non certo per deficit di produzione.

    Lei lo sa che TENIAMO FERME E SPENTE le centrali idroelettriche? Chieda a Terna. E provi a domandarsi perché? Indovini un po’: confido nel suo realismo e in un pizzico di intuizione…

  116. @giobbe covatta
    è chiaro solo che non ha voluto capire ciò che ho scritto. Viemo le ragioni del perchè non sono state mantenute le promesse e vediamo pure ciò che è stato fatto. Peccato che per gli ossessionati tutto ciò che non è abbasso berlusconi è superfluo. Non è un modo correto di analizzare i fatti.

  117. raf

    complimenti signor Giannino, bell’articolo.
    quanto all’atteggiamento del governo – e all’omessa difesa delle proprie scelte legislative – potrei concludere con un detto popolare: “se un uomo non difende le proprie idee o queste non valgono o non vale l’uomo”.
    in ultimo, non è il caso di prendersela con gli elettori: questi decidono sulla base delle informazioni che hanno. la colpa è quindi sempre di chi non ha divulgato le ragioni del proprio agire.
    un rammarico: ero stanco di pagare 600 euro all’anno per il servizio rifiuti del mio ufficio (due sacchi di carta alla settimana e qualche bottiglia di plastica al mese – i toner li faccio ricaricare).
    raf

  118. Claudio

    Perché continuare a parlare, scrivere, raccontare barzellette, incitare l’odio, denigrare, aizzare, perchè?
    Dott. Giannino lei giustamente dice d’aver predetto tutto questo e pubblica l’elendo delle cose che secondo lei vanno bene, quelle che non vanno bene, chi si comporta bene, chi male…a cosa serve? Qui mancano completamente i fondamentali?

    Il primo fondamentale è il giudice e/o pubblico ministero e non la giustizia. Si rende conto che questo sistema composto da questi uomini è completamente in cancrena? Che senso ha parlare del resto? Quando uno dei pilastri della nostra società è difatto assente o peggio ancora deviato (mi lasci usare questo termine).

    Il secondo fondamentale è la bontà d’animo. Non vede quanto astio c’è nella gente? Come è diventato facile dire “lo vorrei vedere morto, che gli venga… ” Senza la non cattiveria in corpo non si riesce a discernere, non si riesce a dialogare, a capire.

    Il terzo fondamentale è l’onorevole. Manca la figura dell’onorevole che non partecipa a trasmissioni televisive o radiofoniche per fare baccano, che non pensa troppo alla propria immagine o ai propri affari, che non usa termini disinvolti quando parla ma instancabilmente lavora per il proprio paese, per i suoi concittadini. Sarà stato anche lei in qualche ufficio della camera o del senato … ma le sembrano onorevoli?

    Il quarto fondamentale è la generosità, il concedere all’avversario, il cercare di capire che l’altro non la può pensare sempre come me e quindi devo pur permettere a chi la pensa diversamente di esprimersi.

    Il quindo fondamentale è la mancanza totale o quasi totale dell’ipocrisia. E’ la cosa che più mi rattrista vedere personaggi autorevoli che dicono cose che rinnegano quelle dette il giorno prima.

    Il sesto fondamentale è la consapevolezza che non siamo immortali. Dobbiamo crepare tutti e come diceva il caro buon Totò un giorno arriverà A Livella… perché non ce ne rendiamo conto anche oggi che siamo ancora vivi?

    Il settimo fondamentale la sensibilità. La capacità di emozionarsi per le piccole cose.

    Mi perdoni lo stile un po’ bizzarro, e la fretta con la quale ho scritto questo commento ma volevo dare il senso del mio pensiero senza dillungarmi troppo.

    Io una ricetta ce l’ho. Tenga presente che mi sento Socialista nell’anima, mi sento vicino ai più deboli, ai bambini agli anziani, tenendo ben presente questo credo che l’unica via che ci potrà portare ad una soluzione sia la Dittatura Illuminata.

    Non si spaventi per queste due parole messe insieme, non sono nè nostalgico nè pazzo, semplicemente credo che un buon padre di famiglia, se lo si trova, possa contribuire a far ritrovare gran parte di quei fondamentali che oggi mancano.

    Un padre di famiglia eletto da tutti, con un mandato a termine ben preciso ma con poteri unici.

    Io lo vorrei.

    Con grande stima
    Claudio

  119. Marco

    Giannino dice bene: minoritarissima ed intrepida pattuglia. Aggiungerei eccentrica. Ma l’eccentricità è, di regola, fine a sé stessa e conta poco o nulla. Nell’Italia del dopoguerra, di pattuglie liberali ce n’é sempre state: ugualmente minoritarie ed ugualmente intrepide (anche se, magari, meno eccentriche). Ma cosa hanno combinato? Niente: di loro non rimane alcuna traccia nel discorso politico nazionale. Sentirsi aristocraticamente e romanticamente minoritari non fa vincere le battaglie (e tantomeno lo consente l’orgoglioso snocciolare il rosario dei principi libertari). Per vincere, ci vuole un Berlusconi. Punto. Quindi, invece di buttarlo a mare ed in attesa che qualcosa si muova nel panorama desolato del carisma politico nostrano, è meglio continuare ad appoggiarlo. Berlusconi non è stato sconfitto dalla sua incapacità o, peggio, dalla sua ignavia, ma da una massa di beoti demagoghi che ha fatto subdola leva sulle peggiori paure della gente, ingannadola. Si chiama demagogia e avrebbe reso vano qualsiasi tentativo di resistenza, in un momento in cui l’Esecutivo non poteva permettersi di intaccare le riserve del consenso in vista delle importanti riforme della giustizia e (forse) del fisco. Sarà su queste ultime che il centrodestra si giocherà la rielezione tra due anni. Vincere la guerra può anche richiedere di perdere una battaglia (o di non combatterla). Invece di prendersela con SB, sarebbe il caso di lottare affinché sui beoti promotori rimanga addosso l’infamia del loro appoggio a queste schifezze di referendum, visto che, da ora in avanti, la cosa che conterà di più per loro è ripulirsi il piumaggio e fare dimenticare agli italiani il proprio ruolo nel misfatto. Così è accaduto nel 2006, dopo il folle referendum che bocciò il dimezzamento dei parlamentari, l’aumento dei poteri del premier e la fine del bicameralismo perfetto, promosso da quegli stessi illuminati. Questa certosina opera di “garanzia della memoria” potrà consentire, tra l’altro, di tenere lontana da lor signori la tentazione di promuovere un altro referendum contro le riforme a venire. Come dire: “cari connazionali, costoro vi hanno già gabbato due volte con i loro referendum puzzoni. Non ricascateci”.

  120. Alberto

    Un tantino Off Topic ma non piu’ di tanto…

    Vi invito a leggere questo articolo del Prof. Francesco Forte scritto su Il Foglio: rimette un po’ in ordine le cose dopo l’articolo dell’Economist:

    http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2011061518952078-1

    Naturalmente vi invito a commentare, il mio pensiero e’ in linea con quello del Prof. Forte anche se ammetto che si poteva fare di piu’ soprattutto sul fronte del taglio delle tasse della vendita del patrimonio pubblico e del taglio della spesa pubblica.

    Non accetto pero’ lezioni da questa sinistra e da persone che tutt’ora definiscono il raggiungimento del deficit nullo non giusto e che vorrebbero piu’ spesa pubblica e in caso di problemi la patrimoniale!!Che fa prima leggi in favore dell’ingresso di privati nella gestione dei servizi pubblici locali e poi combatte contro di essi per pura ideologia e antagonismo…

    Un errore secondo me poi da parte di Berlusconi fu’ aver messo nel ’94 al rifiuto del puro liberale/liberista Antonio Martino al ministero dell’economia (ricordo che tutti i punti economici e la rivoluzione liberale fu scritta da Antonio Martino…) l’attuale ministro Giulio Tremonti, e invece puntare su un’altra persona di stampo liberale/mercatista che attuasse davvero il programma…

    Altro recente errore gravissimo, le indecisioni e lentezze sul nucleare! Il non aver difeso le leggi approvate sui servizi pubblici locali e sul nucleare…il non averci messo la faccia insomma!

    Sul velo pietoso da stendere sul voto al referendum…sul comportamento dei miei compatrioti la cui maggior parte non ha la minima concezione di economia ma soprattutto di matematica e fisica !!! Che tristezza vedere tutto questo da fuori e farsi deridere per queste scelte all’estero… vivo in germania da piu’ di un anno…

    Credo che Berlusconi abbia una sola possibilita’ per “risorgere”…attuare la rivoluzione liberale IN TUTTO E PER TUTTO…il che mi sembra ai limiti del possibile!! Ma si sa che molte volte che era stato dato per morto ha sparigliato il campo…

  121. stefano tagliavini

    @Marco
    Lei è una persona molto simpatica, davevro rede in quello cha scritto?
    Se per garantire a questo paese una rinascita ci vuole un berlusconi come dice lei siamo a posto. Secondo me ci vuole una classe politica capace e onesta, se lei la vede me lo dica. Lei afferma che “ma da una massa di beoti demagoghi che ha fatto subdola leva sulle peggiori paure della gente, ingannadola. Si chiama demagogia”. Direi che questa sua affermazione è perfetta per colui che da 17 anni a questa parte ha preso per i fondelli gli italiani. Le ricordo che in campagna elettorale per le comunali di Napoli, Berlusconi aveva promesso che in caso di vittoria sarebbero state fermate le demolizioni delle case abusive o che avrebbe tolto le multe prese dai milanesi. Qui se c’è un imbroglione, il suo nome è Berlusconi, lui con la sua accolita di prepotenti affaristi da strapazzo che possono fare comodo a pochi e non certo alla maggioranza degli italiani. Quello che lascia sconcertati è che all’estero lo hanno capito mentre in Italia c’è che ancora crede che l’unto dal signore sia in grado di fare il premier di una Repubblica, in parte hanno ragione, Berlusconi può fare il premier ma della repubblica delle banane e anche li si farebbe gli affari suoi. In attesa di trovare un suo valido sostituto, credo che anche lei farebbe certamente meglio di Berlusconi, io consiglierei un governo di salute pubblica che riduca gli sprechi, faccia le liberalizzazioni sul serio, faccia pagare le tasse a chi le evade così da poterle diminuirle e permettere a tutti di vivere decentemente e restituendo a tutti i cittadini la loro dignità.

  122. Gianni

    Cari liberisti dal bell’ideale incorporato.

    Mazzini era un idealista, un grandissimo pensatore, un finissimo teorico libertario, liberista e repubblicano, anticomunista convinto ( tant’è vero che non è mai stato studiato nelle scuole italiane)
    Quando leggo le sue opere mi stupisco della loro modernità, però in fatti di senso pratico era un bimbo….

    Infatti l’Italia l’ha fatta il RE,
    e non poteva che farla il RE,
    dato che gli eserciti erano tutti in mano ai RE.
    E Mazzini non poteva soffrire Garibaldi perchè questi era servo del RE.
    E l’Italia l’ha fatta Garibaldi col RE.
    C’è da pensarci su.

    Certo è bello essere grandi di una grandezza pura e potenziale… si fa anche meno fatica! Chi è andato a votare votando NO mostra di avere lo stesso senso pratico suindicato.

    Inutile battersi il petto ragazzi. Berlusconi ormai è fritto, come fu fritto Craxi e come fu fritta la DC.

    Putsch must go on.

  123. giancarlo

    ma guarda. un sito di liberisti, dove la gran parte dei pseudo-liberisti scrivono infervorate invocazioni affinchè la salma di silvio berlusconi prenda nuova vita. ma per fare cosa? se domandate a lui un gesto per tirarci fuori dalle sabbie mobili contraddicete i vs postulati. allora SIETE UNA CONTRADDIZIONE IN TERMINI. se siete veramente liberisti, fate i liberisti: fate impresa, investite i VOSTRI soldi nelle VOSTRE imprese, non i soldi delle banche, non quelli dello stato. ma certo: i vostri soldi sono all’estero oppure investiti sul mattone. ma guarda che furbi: grandi imoprenditori. ricordatevi però che lo stato secondo vostra concezione non dovrebbe esistere. dovrebbe esistere la mano invisibile!!! rivolgetevi a lei. AAHH, è vero per voi lo stato esiste solo quando si tratta di incassare fondi perduti? fatevi dare i soldi dalla mano invisibile. la verità è che mungete il danaro che deriva dalle tasse pagate dai lavoratori dipendenti. costoro mantengono in vita le imprese e le finanze pubbliche. costoro saranno i perdenti anche della nuova rivoluzione fiscale di TREMOrTI: un genio. come il medico che ha bloccato l’infezione uccidendo il malato. e poi? Cade il governo (lo scrivo volutamente in minuscolo). Elezioni. Vince la sinistra, che fregatura. Non per i liberisti. Ci penserà la sinistra a sistemare le cose: una bella mazzata di tasse et voilà: il bilancio è a posto. chi saranno i tartassati? sempre loro, i lavoratori dipendenti, tanto hanno il CUD determinato alla fonte e questo rende facile ogni calcolo di manovre fiscali, con esito certo. Poi ci lamentiamo se il ceto medio viene meno. ci lamentiamo se le classi meno abbienti acquistano dai cinesi. ma a voi imprenditori pseudo-liberisti che vi frega? il mercato di sbocco delle vs aziende non è in italia, è nel mondo. se proprio vogliamo dirlo nemmeno le fabbriche sono più in italia ma con mille furberie espongono le paroline ‘ Made in ITALY’ in bella vista. e così prima tutti voi (repubblicani, sinistra, destra, centro, exDCPSI, popolari, gotici, riformatori, conservatori ecc ecc) ci avete fottuto dicendoci che la globalizzazione senza regole era bella (ma nenache voi imprenditori sapevate dove stavate per poggiare i piedi), poi avete scaricato il rischio d’impresa sui lavoratori dipendenti rendendoli schiavi della flessibilità. QUESTO è proprio meschino!!! il rischio di impresa è del titolare, non del dipendente. il titolare sostiene il rischio d’impresa coperto da maggiori margini. il dipendente si accontenta di guadagnare meno ma in cambio dovrebbe avere maggiori garanzie reddituali. Con la flessibilità (in vero introdotta dalla sinistra) i rischi si sono trasferiti al lavoratore: infatti il titolare, quando il vento gira male prende baracche e burattini e va in bulgaria o in romania o in cina ad approfittare del differenziale sul costo del lavoro. aahhh dimenticavo: prende i burattini ma i dipendenti NO: quelli li lascia alla fame, in carico cassa integrazione all’amata madre Patria!!! In cambio continua avendere in Italia i suoi stessi prodotti come faceva prima, anzi guadagnando di più. EBBENE tutto ciò ha portato in termini pratici a scaricare il rischio d’impresa sui dipendenti. Cari liberisti, come mai tutto questo sommovimento non porta ell’equilibrio generale dei mercati e alla piena occupazione, ma anzi, le disparità reddituali (e patrimoniali) aumentano? a voi la risposta, cari pseudo liberisti. PS. io credo che voi siate liberisti, ma qualche volta siate TOTALMENTE LIBERISTI, anche nel criticare le storture del Vostro perfetto sistema economico. fine della trasmissione
    ps2: poi…
    certe volte…
    quando il popolo perde il senno….
    rotolano delle teste dal patibolo!
    e vabbè, ma è la minima manifestazione del rischio d’impresa!!!

  124. Marco

    @Stefano Tavaglini. Gentile Signor Stefano, se non credessi veramente a quelle cose perché scriverle? Il lato naif di Berlusconi è innegabile. Un suo recente ripiegamento populista è altrettanto innegabile. I meriti accumulati sono, però, indiscutibili. Mettendoci direttamente la faccia (come si dice), SB ha posto le condizioni perché in Italia si accendesse un dibattito politico senza precedenti: smodato nei toni, è vero, ma non v’erano precedenti del genere nel Paese ed il sistema sta imparando dai suoi errori. Fino alla discesa in campo dell’Arcoriano, infatti, tutto accadeva dietro le quinte, in maleodoranti stanze di compensazione ed i leader che sfilavano davanti agli schermi delle televisioni erano come le proiezioni della realtà nel mito della caverna di Platone. Il politicume si nascondeva dietro simboli di partito, le responsabilità personali si confondevano in odiosi giochi di specchi e tutto cominciava e finiva in un consociativismo plumbeo. SB ha sparigliato tutto ciò e, 17 anni fa, si è caricato sulle spalle (non per interesse: che interesse possono rivestire due decenni di insulti e derisione? Ma per pura follia libertaria) un fardello che avrebbe stroncato chiunque dopo poche settimane. Ovvio che le pantegane sopravvissute a (graziate da) mani pulite e che avevano appena cominciato ad addentare il formaggio ed a pregustare una vita totalmente immersa in quest’ultimo gliela avrebbero giurata, dando vita allo spettacolo illiberale di squallida persecuzione personale e giudiziaria cui assistiamo dal 94. Le belinate promesse nel corso della recente campagna per le amministrative non intaccano minimamente la (senz’altro imperfetta) parabola politica di Silvio Berlusconi: semplicemente gridano a gran voce la solitudine e la stanchezza di quest’ultimo. E di certo non hanno la gravità demagogica delle recenti favole referendarie. In ogni caso, scrivendo che, per vincere, serve un SB, intendo dire che è necessario un leader vero, in mancanza del quale non serve a niente intonare il decalogo libertario in un Paese di assistenzialismo diffuso come il nostro. Se poi lei è seriamente in attesa di una “classe politica capace e onesta”, bhé: tanti auguri, ma le assicuro che sta facendo, per così dire, autodemagogia.

  125. CLAUDIO DI CROCE

    @stefano tagliavini
    Mi potrebbe indicare trenta persone esistenti che corrispondono ai requisiti da Lei richiesti ?
    Nelle trenta persone – o di più come preferisce – sono compresi Vendola, Diliberto, Bersani,Celentano, Di Pietro , Pisapia , Santoro,Rizzo ,Grillo ,De Magistris, Fo e una decina di pm a sua scelta ?
    Dato che Lei è una persona che si rende conto di quello che scrive sono sicuro risponderà con dei nomi e non con delle battute specificando anche la composizione del Comitato Rivoluzionario di Salute Pubblica che li dovrebbe nominare.
    Grazie

  126. stefano tagliavini

    @CLAUDIO DI CROCE
    Se usassi la sua logica le direi di farmi i nomi e cognomi delle persone che non lavorano pur percependo compensi a carico dei contribuenti. Il mio mestiere non è certamente quello di fare nomi che potrebebro riflettere la mia idea politica, condivisibile , ma certamente non rapprsenterebbe la verità. Io mi limito a constatare che molti si lamnetano (giustamente) di un paese che ha seri problemi ma poi quando si proprone una soluzione tutti cercano quella meno indolori soprattutto per se stessi. Le persone del governo di salute pubblica non devono necessariamente essere di destre o sinistra, come non credo sia di destra o di sinistra far pagare le tasse, non vessare i cittdini onesti facendo pagare loro le tasse evase da altri, mantenere i fanulloni o altre cose del genere. Io Credo che le forze democratiche di questo paese possono far parte di un governo che abbia il coraggio di fare quelle cose anche impopolari che servono al paese. Diminuire la spesa pubblica, ripensare il sistema del welfare, ridurre la piaga del lavoro precario sono solo alcuni esempi. Vuole i nomi? Montezemolo, Casini, Fini, Tremonti, Bersani, sono alcuni nomi che potrebbero essere ministri di questo governo. Il problema caro signore non sono i nomi che sarebbero solo parte di un gioco per scatenare il qualunquismo e le ipocrisie delle persone, ma il convincimento delle cose che servono a questo paese per il bene comune e la condivisione delle decisioni per risolverli. Crede che sia demagogia o populismo?
    Ps Celentano, Grillo, Vendola, Fo’ e Santoro non hanno mai governato e non credo l ofaranno mai. Il loro mestiere è altro. Pisapia non sarebbe stato eletto se La Moratti fosse stata rieletta.

  127. stefano tagliavini

    @Marco
    Che all’Italia serva un leader non ci sono dubbi che questo sia una sorta di discendente di Sb degno premier della Repubblica delle banane, ho qualche perplessità. Se il problema dell’Italia è non far governare la sinistra che peraltro non è mai stata da sola maggioranza in questo paese, io personalmente non ho alcun problema. A me preme il futuro di questo paese, la libertà di informazione, la giustizia, l’equità fiscale, le opportinità per tutti i meritevoli a cominciare dalla scuola. Di sicuro queste cose non interessano chi vuole i ricchi da una parte e i poveri dall’altra. Io non credo che Sb si sia caricato il fardello sulle proprie spalle, anzi, si è preso carico del fardello dei suoi problemi, prima quelli economici delle sue aziende e poi ha risolto quello personale dei suoi guai giudiziari, attraverso leggi ad personam perfette per dimostrare che lui è innocente. Io parto dal presupposto che questo signore ha avuto una maggioranza senza precedenti e che anche nel quinquennio 2001/2006 aveva parecchi voti in parlamento, quanto bastava per fare le riforme che voleva e per governare. Mi pare che le riforme siano rimaste nell’immaginario collettivo, i problemi economici si siano aggravati e che le uniche risposte siano state leggi strampalate che attraverso lo strumento democratico del referendum sono state bocciate, non certamente dalla sola sinistra. Mi permetto di sottolineare che se la maggioranza ha ragione quando da il voto a SB, la stessa maggioranza non può essere dileggiata e offesa se si esprime nei referendum bocciando nucleare, legittimo impedimento e privatizzazione dell’acqua, soprattutto quando chi proprone certe cose anzichè difenderle preferisce invitare gli Italiani a stare a casa. La lascio ai suoi convincimenti, sappia che SB è prossimo alla pensione, buon per lui, io sono alle prese con il lavoro e con le tasse pagate anche per chi evade.

  128. Marco

    @stefano tagliavini
    Nel caso in cui la morsa dei propri debiti avesse richiesto qualche magheggio, nessun uomo ricco e sano di mente avrebbe mai attirato su di sé i riflettori del mondo intero scendendo in politica, in un Paese in cui, notoriamente, non è poi così difficile uscire indenni un po’ da tutto. Che le pare? E del resto i guai giudiziari dell’Arcoriano sono iniziati subito dopo la vittoria elettorale del 94 e tutte le manovre per divincolarsi dalla tenaglia giudiziaria (che ci sono state, eccome) sono state conseguenti all’ondata di procedimenti giudiziari. Che poi, quell’ondata abbia assunto i connotati di una vera e propria persecuzione non credo occorra essere dei maghi del diritto per comprenderlo. Basta un po’ di algebra: oltre cento processi che hanno impegnato quasi mille magistrati. Una follia staliniana. E se il leader che ho scelto per governarmi ha combattuto e combatte contro questa ignominia (tentando, tra l’altro, di reintrodurre una norma già prevista in Costituzione ed abrogata da una generazione politica di cacasotto – dov’era il baldanzoso Casini, allora? – , terrorizzati dal campione nostrano dei manettari), allora non posso che stare dalla sua parte. E’ vero. La rivoluzione liberale non c’è stata. Ma non dimentichiamoci i balletti democristiani (2001-2006) e quelli del cognato più insulso d’Italia (2008-2010), oltre al già ricordato provvedimento del 2006 abrogato da un referendum assassino. Aggiungiamo anche il perdurante stillicidio di consenso causato dalla continua diffamazione a mezzo stampa cui il Nostro ha, per la verità, offerto pirlescamente il destro e pure il sinistro, il sopra, il sotto, l’avanti ed il dietro (quest’ultimo, in particolare). Per non dire dell’assurdo intermezzo prodiano, durante il quale molti dei provvedimenti del 2001-2006 furono stroncati (tra gli altri, la scelta del percorso di carriera che la riforma Castelli prevedeva in capo ai magistrati per l’ottobre del 2006 e che fu sospesa da uno dei peggiori Guardasigilli della storia). Anche SB, naturalmente, ci ha messo del suo, con tutte le leggerezze, i passi falsi, le trombonate e le retromarce cui abbiamo assisitito in 17 anni. Ma questo non toglie che, per due decenni, a questo folle e geniale personaggio non c’è stata, in Italia, mezza alternativa valida.

  129. stefano tagliavini

    @Marco
    Cortesemente mi potrebbe elencare i 100 processi? Sul governo Prodi non giudico, le chiedo solo di dirmi se dopo il governo Prodi del 2008 è stata aperta una procedura per infrazione del patto di stabilità e se analoga procedura è stata avviata quando è finito il geverno Berlusconi nel 2006.

  130. giobbe covatta

    @giancarlo
    ma cazzo stai dicendo , senza imprese non ci sarebbero nemmeno i dipendenti e nessuno pagherebbe le tasse !!!
    O pensi che le risorse per pagare le tasse ce le dia lo Stato senza nessuno che produce !!
    Ma che razza di discorsi sconclusionati fai ????
    e proprio vero che alle cazzate nonc’e’ mai limite , e tu , caro mio di CAZZATE NE DICI PARECCHIE !!!!

  131. giobbe covatta

    @giancarlo
    una domanda , ma in che CAZZO di paese vivi ??? lo sai di vivere in Italia , lo sai DEMENTE quante imprese sono fallite o sono state costrette a chiudere o stanno fallendo , anche per opera di EQUITALIA , questa gente , CAZZONE , sta’ perdendo TUTTO QUELLO CHE HA REALIZZATO IN UNA VITA LAVORATIVA nell’indifferenza generale , e non gode come te’ IMBECILLE di cassa integrazione , ordinaria o speciale della mobilita’ o degli emolumenti per la disoccupazione , QUESTI NON HANNO PIU’ UN CAZZO , hai capito !!!!!!!!!!!! CRETINONE !
    Basta con questa mistificazione pseudo-comunista sidacalista massimalista ,basta con questi luoghi comuni imparati nella sezione sotto casa del PCI , cominciate a pensare con la testa e non il CULO !!!!
    La competezione e’ globale , gli altri Paesi ed i loro cittadini l’hanno gia’ capito da un pezzo ( Germania docet ) , solo VOI COGLIONI di sinistra IPER PROTETTI E GARANTITI non l’avete ancora capito , ma lo capirete MOLTOOOO PRESTOOO , perche’ la Cina e’ a due passi da noi , ci fagocitera’ in breve tempo come sta’ facendo con gli Stati Uniti .
    Io sono un piccolo imprenditore vessato da fisco inps inail comune provincia regione , non sono tutelato da nessuno , rischio inprima persona ed ho un SOCIO ( questo stato di MERDA ) che si prende il 72 % del mio utile di fine anno , ma non si accontenta di prenderlo a fine anno , NO mi chiede l’anticipo a giugno e ancora un’altro anticipo a novembre , quando ancora non so’ quanto cazzo ho guadagnato nell’anno , perche’ le normative fiscali CAMBIANO TUTTI GLI ANNI e non si riesce mai a capire quanto devi pagare , ma il bello e’ che se un’anno qualcuno non ti paga , o fallisce od ha problemi finanziari e TU VAI IN PERDITA questo STATO DI MERDA che negli anni buoni si prende il 72 % , non ti da’ nessuna mano , anzi ti da’ un bel calcio nel culo e ti manda EQUITALIA a prendersi la tua casa la tua auto i tuoi soldi dal c/c !!!
    MA CHE CAZZO DI PAESE E’ QUESTO ? DOVE LO STATO TI RESTITUISCE IL MALTOLTO QUANDO CAZZO GLI PARE CON GLI INTERESSE CHE VUOLE ( IL 2% ANNUO SEMPLICE !!!!) E A TE’ CHIEDE SUBITO TUTTO CON SANZIONI , INTERESSI INTERESSI DI MORA AGGI CHE FINISCO PER QUINTUPLICARE LA CIFRA INIZIALE .
    MA RAZZA DI DEMENTE invece di invocare la pace mettiti in gioco COGLIONE le belle addormentate NON VENGONO PIU’ SVEGLIATE DAL PRICIPE AZZURRO ; COGLIONEEEE !!!

  132. CLAUDIO DI CROCE

    @stefano tagliavini
    Ho letto con interesse i nomi da Lei proposti perchè sui principi generici – e più sono generici e meglio sono accettati , sopratutto se i sacrifici riguardano gli altri – siamo tutti d’accordo. Poichè però le idee e le azioni camminano con le gambe degli uomini faccio notare che lei propone tre vecchi arnesi in politica da trentanni -Casini, Fini, Bersani – espressione, due , delle ideologie criminali che hanno rovinato la storia europea nello scorso secolo e l’altro del partito che in combutta con socialisti e comunisti – tra i tanti meriti – ha determinato l’enorme debito pubblico che adesso ci opprime .
    Poichè sono nato e vissuto a Torino operando nel mondo industriale per decenni , per carità di patria mi astengo dall’esprimermi su LCDM . Sarebbe interessante sentire il parere di Cesare Romiti che – da amministratore delegato FIAT – ha preteso dal padrino del suddetto LCDM – che si chiamava Gianni Agnelli- la cacciata dall’azienda per due volte per manifesta incapacità . Forse sarebbe anche interessante sentire il parere dei vecchi dirigenti della CINZANO che ricordano ancora con terrore il periodo in cui il suddetto LCDM era stato nominato dal padrino, AD dell’azienda ( allora la Cinzano era di proprietà Agnelli )
    Tremonti non ha la statura di un leader ma ha operato bene come ministro economico , tenendo in parte a bada le fameliche pretese dei ministri ansiosi di spendere il nostro denaro per comprare il consenso . Ma ho paura che lo faranno fuori , come aveva già richiesto e ottenuto nel 2003 il camerata Fini, sempre perchè cercava di limitare gli appetiti dei ministri. Inoltre il camerata Fini – o compagno adesso ? – sempre in quegli anni aveva concesso ai dipendenti pubblici un contratto addirittura più vantaggioso per loro – e svantaggioso per noi che lo paghiamo – di quanto richiesto dai sindacati .

  133. stefano tagliavini

    @CLAUDIO DI CROCE Allo stato attuale i nomi sono quelli, ma io sono dell’idea che le persone sono importanti ma lo sono ancora di più le idee. Quello che a mio parere, ma ribadisco è il mio parere, mi sembra necessario è l’attuazione di un programma minimo che solo un governo di unità nazionale può portare avanti. Alternative non le vedo. Il programma è quello di un taglio della spesa pubblica ma concordando con le parti sociali sui servizi che andranno ridotti, eliminare gli sperperi ovviamente, attuare una riforma della legge elettorale senza passare per l’ennesimo referendum con conseguente costo a carico della collettività, una politica di investimenti utilizzando anche i fondi europei per il sud, tra questi investimenti ci metto anche la banda larga , una politica contro l’evasione che ci permetterà anche di ridurre le tasse e soprattutto una lotta durissima contro la corruzione. Aggiungo, un piano energetico che oltre alle nuove tecnologie imponga il risparmio energetico. Sono cose condivisibili? Forse si, per altri no, di sicuro non lo saranno per gli evasori e per quelli che sono corrotti. Sui nomi di chi potrebbe portare avanti un governo con questo programma francamente è un argomento che non mi affascina più di tanto. Condivido con lei gli errori commessi nel passato, ma purtroppo lei sa benissimo come girava il mondo qualche tempo fà, l’unico sistema di governo è stato il consociativismo, aprezzabile perchè comunque ha tenuto unito il paese, si fa per dire, ma ha prodotto danni enormi. Purtroppo il passato non siamo in grado di cancellarlo, possiamo evitare che gli errori si ripetano, ma dobbiamo gurdare avanti rimboccandoci le maniche. Solo un’osservazione su Giovanni Agnelli per ricordare che l’avvocato più di una volta disse che l’Italia viveva ad sopra delle proprie possibilità, io questa frase la terrei presente.

  134. giancarlo

    @giobbe covatta
    giobbe. io non ti conosco e non t’ho insultato.
    per educazione evita simili atteggiamenti con chi non t’ha insultato.
    Cercherò di evitare di apostrofarti come meriteresti.
    Ma non so fino a quanto reggo.
    passando alla sostanza…
    vediamo un po’

    se la cina ci fagocita a causa di una globalizzazione senza regole, certo non puoi incolpare gli operai. semmai dai la colpa ai politici (destra, centro e sinistra di tutto il mondo). dai la colpa alle associazioni di categoria che non hanno protetto gli imprenditori informandoli adeguatamente. Anzi costoro andavano dicendo solo che si aprivano dei mercati. mentre la cosa che di sicuro si è aperta è il fondoschiena delle PMI italiani.
    Comunque di tutto ciò gli operai si prendono solo una cosa: la perdita dei posti di lavoro causata dalla mancata riconversione e/o adeguamento delle ns imprese. Ma la decisone di spingere la guerra della globalizzazione non è degli operai. Semmai è della classe imprenditoriale.
    Poi tieni presente che (come ho già scritto) gli imprenditori trasferiscono la produzione delocalizzando (conosci un’infinità di esempi) gli operai non hanno alternativa che il licenziamento (la CIG non copre tutti ed inoltre per come è concepita in italia, non serve a niente). Gli operai non possono de localizzare la famiglia in bulgaria.

    Lo vedo quante imprese chiudono. ma vedo anche quante furbate fanno e hanno sempre fatto, per non pagare le tasse mentre gli operai non lo possono fare. un esempio futile vale per tutti: gli artigiani detraggono l’ammortamento auto di servizio. la stessa auto puo’ essere utilizzata dal figlio per andare a spasso con la fidanzata.
    mi domando perchè se l’operaio fa utilizzare la propria auto al figlio per andare a passeggiare, non puo’ detrarre l’ammortamento? perchè non puo’ scaricare nemmeno la benzina (anche parzialmente) se giustamente usa la macchina per andare quotidianamente al posto di lavoro, mentre il sig. imprenditore scarica anche parte del gasolio che ha consumato il suo figliolo quando costui va a divertirsi
    Poi mi si dice se so quante aziende stanno fallendo!! certo che lo so. ma quanto danaro gli imprenditori hanno sprecato solo perchè si usufruiva delle agevolazioni fiscali? o i fondi perduti? quanto danaro è stato e verrà buttato dallo stato in questo modo? non ho notizia di operai che si siano mai fottuti i fondi comunitari o la legge 488. mi pare che fossero tutti imprenditori. gli stessi che tu intendi difendere senza fare un minimo di autocritica. allora fai un po di mea culpa invece di blaterare espressioni tratte da articoli di quotidiani e piangere la mancanza di liquidi.
    Hai presente che molti commercialisti consigliano agli imprenditori: “se non vuoi pagare molte tasse devi comprarti un automezzo o altra immobilizzazione prima del 31/12”. magari l’imprenditore non ne avrebbe bisogno (e nemmeno avrebbe i soldi). ma pur di non pagare tasse si indebita: pur di abbattere le tasse si carica di rate. Proprio bello: quest’imprenditore, che poi piange miseria perchè non ce la fa. intanto va in giro col gippone. lui, suo figlio e sua moglie. mentre la moglie dell’operaio non lo puo’ fare.

    Tornando alle tue paure di fagocitamento. Ripeto che chi ha voluto questa situazione sono gli imprenditori, veramente sono le multinazionali, ma sono sempre imprese come le ns PMI. Sono loro che nonostante la crisi incrementano le vendite, sfruttando il lavoro sottopagato di paesi in via di sviluppo, senza il rispetto di alcuna regola occidentale. Quelle aziende sono vostre colleghe. Non sono colleghe degli operai.

    Dove vivo? In italia. Dove chi è piu’ furbo viene additato come esempio da seguire. Dove non c’è rispetto per la cosa pubblica. Dove il servire lo stato significa occupare una poltrona che dà solo privilegi e nessun onere. Dove le disuguaglianze sociali aumentano anziché affievolirsi.
    Per inciso: io non usufruisco e non posso usufruire per legge di ammortizzatori sociali, pertanto corro gli stessi rischi di rimanere in braghe di tela come il mio imprenditore. Il tutto senza poter accumulare profitti ne in italia né ad antigua, visto che la mia remunerazione è un infinitesimo di quella del mio padrone. Se il mio datore di lavoro chiude, mi portano via la casa, che è tutto quel che ho. La banca non mi condona alcuna mora sul mutuo, seppure la causa all’origine dei mali è sempre lo stesso problema, la globalizzazione senza regole, che lei stessa ha fortemente voluto negli anni passati.

    Ancora. Non sono comunista: se hai letto le mie righe, avrai notato il mio disappunto rispetto a tutti i partiti.
    Inoltre. Lo stato mi frega circa il 40% del mio reddito in tasse. Io le tasse non posso non pagarle. Quando vedo il cedolino andrei dai carabinieri a denunziare un doppio furto:
    1- Intanto perché a fronte delle elevate tasse non mi da i servizi. Mi pagare ogni cosa che invece mi spetterebbe costituzionalmente in quanto cittadino titolare di specifici diritti
    2- Spesso confronto la mia autovettura (una berlina) a quella che mediamente comprano gl’imprenditori. Si tratta spesso di auto molto costose che non sono compatibili col loro reddito. Ma gli istessi imprenditori, quando iscrivono il bimbo all’asilo nido non pagano le stesse tasse che pago io, perché dichiarano un terzo di quanto dichiaro io.
    Ora dimmi la verità.
    Ma tu hai fatto qualche volta il furbetto con il modello unico. T’è sfuggita qualcosa, vero? Tuo figlio usa la tua macchina e poi tu la scarichi dalle tasse? Si sincero prima con te stesso e, se ci sei riuscito, fallo con gli altri.
    Sono stato bravo.
    Mi rendo conto che mi sono trattenuto dal darti del coglione evasore approfittatore per tutto questo tempo.
    Sono contento che non sono cascato al tuo livello magari dandoti del pederasta sanguisuga.
    Sono proprio contento…

  135. giobbe covatta

    @giancarlo
    Ma le informazioni che hai dove cazzo lei hai prese , ma almeno fai uno sforzo , informati sulla reale sitauzione fiscale delle PMI , per le automobili non si scarica un emerito CAZZO !!! non e’ conveniente intestare l’automobile all’azienda per il semplice motivo che ti viene contabilizzata come mezzo di produzione con relativo aumento del reddito per gli studi di settore , lo vedi COGLIONE che non sai quello che scrivi .
    Tu scrivi per luoghi comuni che sicuramente ti hanno inculcato i TUOI COMPAGNI SINISTRORSI DELLA FIOM ( COMUNISTI ) , dicendoti che tutti i mali risedono nell’impresa .
    Ma razza di COGLIONE se non ci sono imprese chi cazzo ti PGA LO STIPENDIO ? La CAMUSSO o LANDINI .
    Le imprese che delocalizzano non sono le PMI ma le grandi imprese , quelle amate dai SINDACATI e dallo stato , quindi delocalizza la mafia imprenditorial polica sindacalista che GOVERNA QUESTO STATO DI MERDA .
    Voi dipendenti dovreste capire CHE E’ VOSTRO INTERESSE CHE LE AZIENDE VADANO BENE ed IMPEGNARVI PERCHE’ VADANO BENE , cazzo !!! non siamo in Russia o nei Paesi POST-COMUNISTI dove bastava recarsi al lavoro e nmarcare il cartellino per AVER DIRITTO ALLO STIPENDIO , la competizione ora , anche per merito dei tuoi ( PRODI , D’ALEMA , BERSANI , TREMONTI , VELTRONI ) e’ globale questi politici di MERDA che si professano di sonistra hanno svenduto la nostra nazione agli speculatori del nord europa che non producono un cazzo e che fanno solo trading .
    Mettetevelo in testa il nostro e’ un Paese MANIFATTURIERO non PRODUCIAMO SERVIZI , quello lo fa’ lo stato in modo ORRIBILE , = fornisce servizi di MERDA ad un costo COLOSSALE .
    Le PMI che lavoro per conto terzi ( il maggior numero in Italia ) NON POSSONO EVADERE LE TASSE perche’ fatturano tutto , tu COGLIONE non so’ dove cazzo le hai prese le TUE informazioni , dalla CGIL ????
    Tu parli di agevoalzioni e SOLDI A FONDO PERDUTO dati a chi , non esistono piu’ da decenni ! MA di che CAZZO stai parlano .
    Ma cazzo , prova ad aprire un’azienda e chiedere dei fondi o delle agevolazioni e dimmi chi te li da’ , perche’ lo verrei sapere , mi farei avanti anch’io .
    A causa della legge 488 sono fallite un sacco di aziende , COGLIONE , perche’ questa presupponeva la FIRMA DI UNA CAMBIALE , e quando le inprese sono andate in crisi per mancanza di commesse e non sono piuì riuscite a èagare le rate dei mutui o dei leasing , le banche hanno riscosso la cambiale portando via tutto agli imprenditori casa ( acquistata con anni di sacrifici ) auto , soldi dei c/c personali etc .
    Prega che chi puo’ continui ad investire comprando automezzi o macchinari o mobili da ufficio , perche’ se nessuno compra chiuderanno altre imprese che LICENZIERANNO altri operai .
    Ora passo alla sincerita’ , ho sempre denunciato tutto in UNICO e pagato una marea di tasse che non mi danno diritto a nulla ( io devo pagare tutto ; Ospedale , asilo nido , rifiuti , abbonamento alla RAI , scuola , treno ,autobus , metro’ , permessi comunali etc . ) i miei dipendenti non li chiamo operai ma COLLABORATORI , collaboriamo tutti per far sopravvivere la NOSTRA AZIENDA , nonsotante lo stato , il fisco , equitalia , la burocrazia , le banche , le ASL , i comuni ed i loro dipendenti , i ciìosti dell’energia del riscaldamento dei trasporti e soprattutto NONOSTANTE L’ESISTENZA DELLE BANCHE !!!
    Le diro’ di piu’ per pagare gli stipendi dei miei collaboratori , NON HO PRELEVATO nessun emolumento per me’ ed i miei soci per alcuni periodi di tempo .
    E comunque qui l’unico approffittatore sei TU ‘ che rimani un GRANDE COGLIONE !!!
    Perche’ chi non capisce , o fa finta di non capire , la differenza tra PMI e grande IMPRESA , anche di stato ( enel , eni , finmeccanica , poste italiane , trenitalia , alitalia , fincantieri , tirrenia , municipalizzate spa ) ha bisogno di tornare a scuola ad imparare le basi dell’economia caro il mio COGLIONAZZO !!!
    ORA tremorti sta’ preparando una manovra che uccidera’ le PMI e spremera’ ancora di piu’ tutti i dipendenti privati ( gli statali non si toccano e soprattutto non si LECENZIANO ) ma nessuno dice niente !
    Questa manovra ci portera’ ai livelli della GRECIA dove queste manovre del CAZZO di lacrime e sangue stanno UCCIDENDO UNA NAZIONE , quest’anno il PIL Greco calera’ di ben 7 punti percentuali ( 7 % ) con la conseguenza di aumentare il rapprto deficit PIL . e quindi queste manovre NON SERVONO AD UN’EMERITO CAZZO , se non a distruggere uno stato .

  136. giancarlo

    @giobbe covatta
    provo a risponderti punto per punto.
    coglione
    i fondi perduti esistono ancora. fatelo dire dai tuoi colleghi imprenditori. li ho visti erogare. qundi sappi che esistono ancora.
    di imprese che comprano immobilizzi tecnici per scaricare le tasse le ho viste. le ho fatte. esistono
    coglione n. 2
    sei tu che non lo sai ma succede. se l’ho visto fare vai tranquillo che succede. l’ho visto con i miei occhi e sentito con le ie orecchio. me lo hanno confermato imprenditori. non la CGIL. non sono della CGIL e non sono del ex PCI. tranquillo. le mie vedute non sono certo per un liberismo sfrenato e senza regole (il cui figlio è stata la globalizzazione di cui tu stesso ti lamenti) ma non sono nemmeno per il comunismo, che alla prova dei fatti è stato altrettanto o più negativo del capitalismo.
    coglione n. 3
    faccio straordinari che non mi vengono retribuiti perchè credo nella mia azienda e nel mio lavoro. credo nel ruolo che rivesto nella mia azienda (ops, l’azienda non è mia!!! ma la sento mia nonostante sia un dipendente). per cui COGLIONE n. 4 non sono un aprofittatore, semmai è l’azienda che non mi paga tutto quello che faccio. ma questo è per causa che sono io che faccio gli straordinari non retribuiti. il datore di lavoro conosce il mio livello di compliance con gli obiettivi aziendali e più o meno ne aprofitta, non mi costringe ma ne trae vantaggio. chi fa affari con me cerca me, non il mio datore di lavoro.COGLlione n. 5 (se vuoi continuo con gli epiteti, visto che sei stato il primo ad iniziare, comprendo che ti da proprio soddisfazione esprimerti maleducatamente).
    sei incazzato con le aziende che si comportano scorrettamente aprofittando delle delocalizzazioni per ottenere maggiori margini? allora prenditela con loro, non con me. peraltro sono d’accordo con te sul fatto che le aziende hanno il diritto di spostarsi dove vogliono, soprattutto se ne va della loro esistenza. coglione n. 6.

  137. giancarlo

    @giobbe covatta
    ora me la spieghi tu la differenza fra la grande impresa e la PMI? fammi dire: le grandi sono dei ladri aprofittatori. le piccole sono come il buon samaritano? fammi capire meglio: non ritieni che le corporate e multinaz siano colleghe delle vs PMI? tu e tutti gli altri PMI dovreste reagire e non andare dietro il codazzo delle corporate. ahhh ho capito…. …non lo potete fare!!! perchè senò le grandi vi fanno il mazzo: vi escludono dalle commesse, tanto con la fame che c’è si trova sempre qualcuno da sfruttare. grazie al loro e vs liberismo.
    E ALLORA LO VEDI O NO, COGLIONE CHE NON SEI ALTRO, CHE TORNIAMO AI CONCETTI CHE HO ESPOSTO AL MIO PRIMO MESSAGGIO?
    io nel primo messaggio esprimevo (fra l’altro) dubbi circa la bontà di un sistema totalmente liberista (senza regole) mentre in questo blog molti (tutti) si dichiarano apertamente liberisti. il liberismo senza regole non va giù nemmeno a te? e allora perchè lo appoggi? aahhh anche tu lo appoggi quando ti va bene, COGLIONE sanguisuga , e lo denigri quando ti fa comodo, COGLIONE piagnone.

    IO INVECE lo ABORRO tout court. SEMPRE ed indifferentemente, inoltre di questo modello non posso MAI TRARNE VANTAGGIO mentre tu almeno talvolta si.
    Io non sono contrario al mercato ma non accetto fatti del genere:
    un italiano produce un ottimo bene e lo vende a un certo prezzo. nel produrlo remunera i fattori produttivi e rispetta l’ambiente (che è di tutti e non ha confini geografici).
    da un certo momento un cinese lo copia, ma sottopaga i lavoratori, inquina e frega l’italiano, in quanto lo vende ad un prezzo del 10% in meno. in realtà dovrebbe suddividere i margini in modo equo fra i fattori produttivi, fra cui il lavoro. ma costui non lo fa, ottenendo profitti ingiustificati. del resto non c’è regola che lo imponga!!
    al mercato senza regole non interessa niente: il prodotto italiano rimane in magazzino e quello cinese inonda i mercati.
    io dico che quel prodotto non dovrebbe superare i confini della Cina: non rispetta le regole e non dovrebbe essere importato in occidente. anzi non dovrebbe essere venduto nemmeno in cina.
    Le prime a non volere la regolamentazione sono stati i governi e leziende orientali. le seconde sono i governi occidentali e le aziende occidentali. questo è innegabile. non vi siete resi conto di quel che facevate.
    Lo comprendo che gli italiani, o i francesi, o i belgi ecc ecc, da soli non potevano fare nulla di fronte al bene placet americano, per cui gioco forza tutti si sono dovuti adeguare e anche le ns imprese l’hanno presa nel didietro. ma l’adozione delle regole libiristiche è evvenuto in modo illiberale: è stata una forzatura, un obbligo, non c’era scelta.
    Ma allora ne convieni o no che con la scusa del totale liberismo si è stabilito che a qualcuno è consentito aprofittare (la gran parte delle multinazionali) mentre le imprese (PMI) se la sono presa in culo. ma questo non è liberismo. questi non sono mercati di concorrenza perfetta: sono oligopolistici, o con rendite di posizione. e come se al via tutti i centometristi non partano insieme: non puo’ esistere che 9 atleti corrono e 3 usano la motocicletta. non cercare di far credere a te stesso e agli altri che questo sistema sia accettato volitivamente da tutti i concorrenti: molti in posizioni dominanti hanno detto si, il resto della platea (i moltissimi piccoli e medi) hanno visto il mondo cambiare per causa di regole imposte a favore solo di alcuni e per via dell’assenza di altre regole, che avrebbero realmente consentito a tutti la piena competizione ad armi pari.
    Coglione n. 27
    l’esercizio spirituale che molti (le PMI) fanno e che a me fa incazzare è il seguente: quando parlano continuano ad inneggiare al liberismo pur se il liberismo li stà erodendo. io non so perchè lo facciano. poi quando passano dal senso generale (inneggiare al liberiso e alla globalizzazione) all’esempio concreto, saltano fuori frustrazioni e distinguo rispetto a pratiche e comportamenti commerciali scorretti e non sanzionati (non sanzionabili). in modo cervellotico continuano a professarsi liberisti ma si lagnano per gli effetti del liberismo.
    coglione n. xx

    tutte le difficotà delle ns PMI che tu mi dici io le conosco e le vivo.
    ma io avevo iniziato il mio primo post criticando i liberisti, che non hanno il coraggio di dire che l’attuale sistema (liberista) sia la causa dei loro mali in quanto ai pochi che comandano non è convenuto e non conviene introdurre regole da rispettare.
    per quanto riguarda lo Stato, un certo numero elevato di dipendenti pubblici scorretti, le tasse ecc ecc. io hoi già scritto cosa penso e non aggiungo: siamo d’accordo e non val la pena che nè io, neè tu sprechi tempo.
    Coglione n. 28
    ora, se in risposta mi scrivi che sei contrario a questa forma di globalizzazione e di liberismo, la chiudiamo qua.
    siamo d’accordo. ma se te la prendi perchè io sono contro mentre tu dici di essere a favore e poco dopo pro’ ti lagni per quel che ti accade per colpa della globalizzazione, caro COGLIONAZZO, continueremo all’infinito.
    Sia chiaro, sono conscio che nè io, nè tu possiamo cambiare il mondo.
    quel che domando è altro. rispondi sinceramente solo a questo senza scrivere tutte le altre menate che scrivi solitamente.
    1)POSTO CHE IL MONDO NON LO PUOI CAMBIARE E CHE LA GLOBALIZZAZIONE-LIBERISMO SFRENATO ESISTE E NON SI PUO’ MODIFICARE, SEI D’ACCORDO CHE LA CAUSA DEI MALI DELL’OCCIDENTE STA’ PROPRIO NELLA ‘GLOBALIZZAZIONE-LIBERISMO SENZA REGOLE’ CHE ALTRI CI HANNO IMPOSTO?
    2)ANCORCHE’ SIA UNA UTOPIA, NON CREDI CHE SAREBBE MEGLIO SE ENTRASSERO IN VIGORE UNA SERIE DI REGOLE PER IL RISPETTO DI REQUISITI MINIMI DI PARITA’, COGENTI PER TUTTI GLI IMPRENDITORI DEL GLOBO? (equa rmunerazione dei fattori produttivi; rispetto dell’ambiente uguale per tutti, ad un livello da stabilire, non per forza quello europeo; ecc ecc)
    Se hai risposto si ad almeno una delle due domande non puoi più professarti un liberista, senza che qualcuno in questo blog ti attacchi proprio come hai fatto tu con me.
    se invece vuoi ancora e solo esporre i tuoi lamenti (intercalati da insulti al tuo livello)fallo pure ma sappi che evitero’ di risponderti perchè non mi interessano le tue puerilità.
    COGLIONE

  138. @moderatori

    Ma com’è possibile che commenti pieni di insulti (mi riferisco ad esempio agli ultimi due di giancarlo) passino regolarmente??

    @giancarlo

    Se hai idee e commenti interessanti, esponili per cortesia senza parolacce. Gli insulti non fanno passare meglio le tue tesi. Davvero.

  139. marco

    Dissento da un’istantanea impietosa.
    E’ molto peggio, l’onda lunga del Craxismo che sta travolgendo l’Italia, spazzando il poco di meritocrazia che aveva trovato grazie a qualche organizzazione selettiva come Bankitaliao i Carabinieri, Pirelli la FIAT ante Romiti e poche altre. Dall’accodamento acritico della politica e dalla calca interessata di molte aziende pubbliche e private e’ partita la formidabile macchina recessiva che ha sbriciolato scuola, imprenditorialita’ e competitivita’ in questo paese, dove nemmeno ci si accorge del dissesto economico e sociale che ci paralizza facendoci arretrare in ogni classifica delle qualita’ e liberta’ personali. Parlare di un crepuscolo mi sembra ipocrita, si tratta di una interminabile eclisse di qualita’ sopratutto politiche e gestionali, tranne brevi sussulti, sopratutto grazie agli uomini di scuola Bankitalia.

  140. STEFANO MELLONI

    @giancarlo
    Caro giancarlo , ma tu’ il liberismo dove lo vedi in Italia ?
    Qui nel nostro bel paese c’e’ , tutota la negazione di qualsiasi forma di mercato , tutto e’ regolato , imbrigliato , sorvegliato spiato .
    Qui’ vige il DIRIGISMO STATALE ! ogni piccola cosa e’ normata , si pretende di normare tutto : la lunghezza delle zucchine , il peso dei cocomeri , il colore delle banane , la forma delle sedie ; tutto deve essere omologato dallo stato !
    Ma di che cosa stiamo parlando anch’io sono in accordo con te’ sui 2 punti che proponi , ma cosa c’entrano i tuoi sfoghi precedenti in merito ai presunti privilegi delle imprese ( che privilegi hanno , quelli di pagare le tasse o chiudere ? ) .
    hai un po’ di confusione mentale , forse dovresti rileggere quello che hai scritto , perche’ sostieni cose che successivamente smentisci .
    Prova a mettere ordine elle tue idee che forse la tua esposizione ne uscira’ migliorata !
    ad maiora !!!

  141. giancarlo

    @Corrado Fiore
    hai ragione corrado fiore.
    purtroppo sono dovuto scendere al livello dei precedenti post di giobbe (leggiti i suoi msg . i nr. 39/40 ecc ecc che ha inserito in risposta al mio primo messaggio, il n 32 che non reca ombra d’offesa).
    io mi scuso con te e con gli altri che hanno letto i miei msg pieni di parolacce. non erano rivolti a voi gentili utenti. la direzione degli epiteti era assolutamente rivolta solo a chi se li è cercati, comportandosi nell’ istesso modo nei miei confronti. non è edificante, ma chiunque può scorrere indietro i post e verificare come l’egregio giobbe mi abbia ripetutamente apostrofato solo perchè ho espresso idee diverse dalle sue. E costui dimentica anche il fatto che l’espressione fra idee diverse è la base di ogni cofronto nella vita quotidiana ed anche in un blog. partire in quarta con le offese personali è segno di incapacità a manifestare il proprio pensiero, ammesso che il soggetto ne abbia uno abbastanza chiaro almeno per se stesso (capito giobbe???)
    pertanto mi scuso di nuovo.

  142. giancarlo

    stefano melloni.

    dove vedo il liberismo in italia?
    solo in italia?
    partiamo dal mondo? dove esite il liberismo nel mondo?
    non è importante rispondere a questa sola domanda.
    per esempio: negli USA esiste il liberismo? dovrebbe essere la patria del liberismo, giusto? tu ritieni che negli USA il liberismo abbia prodotto le migliori condizioni economiche per tutti? oppure anche li non tutti i concorrenti partono con uguali possibilità di successo? questo fa si che il paese più ricco del mondo abbia un enorme massa di poveri e derelitti ed esclusi. meno male che negli USA la meritocrazia esiste. davvero. adesso veniamo in italia. forse esiste una forma deviata di liberismo ma mancano la meritocrazia e molte regole fondamentali: quelle che stabiliscono le medesime condizioni per tutti. inoltre manca anche il senso del rispetto per le poche regole in vigore. questo significa che la ns situazione ex-post è peggiore che in USA. Non nego che in italia manchino tutte le regole: noi siamo pure figli dei borboni, esistono un’enormità di regolette e soprattutto per le cose poco importanti (se non erro nei comuni esiste ancora un ufficio per i pesi e misure!!!). le regole fondamentali in parte non esistono, ovvero, anche se non le rispettiamo, siamo classificati come ‘furbi’ e non come ‘scorretti’. abbiamo una enorme massa di avvocati ai quali non esitiamo a rivolgerci per tutelarci per questioni spesso improponibili. Per il resto accade che la moltitudine non rispetta regole basilari (sia scritte che non scritte) e di conseguenza il legislatore (dal parlamento al comitato di quartiere al condominio) emanano continuamente nuove regole che portano alla sensazione di imbrigliamento di cui parli. in realtà i furbi trovano sempre la scappatoia (non a caso in italia si dice ‘fatta la legge, trovato l’inganno’). gli onesti vivrebbero in pace anche senza l’ammasso di regole e controlli che conosciamo , un po come in inghilterra, dove addirittura resiste un coacervo di regole costituzionali non scritte. Gli onesti dunque vivono le regole con senso di oppressione (in quanto più che dare possibilità impongono dei limiti) e con frustrazione (quando vedono i soliti ‘furbi’ aggirare le stesse norme con procedure e sistemi che alla fine sono illegali).
    un esempio? spesso dobbiamo bisticciare in condominio per stabilire i criteri per poter parcheggiare l’auto negli spazi comuni. dopo aver stabilito la norma qualcuno la forza, la piega, magari pretendendo di parcheggiare il motorino in modo difforme ai criteri, solo perchè la regola appena data parla di auto e non di motorino. questo esempio, che con l’economia non c’entra nulla, la dice lunga sul come è fatto l’italiano medio. il tutto va poi applicato al mondo dell’economia: è lì che ci sono gl’interessi e molti sacrificano e vendono il prioprio onore (e quello di mamme e figli) per il soldo, guadagnato in modo che non posso definire ‘illecito’, ma con la furbizia sicuramente si. Per il resto anche io dico che lo stato non dovrebbe dirigere troppo l’economia. ma è proprio qui il punto: in questo blog molti parlano di un intervento si silvio e della politica per risollevare le sorti. ma come? anche chi si professa liberista? se si è liberisti non bisognerebbe cercare lo stato!!! io non nego che con finanze migliori avremmo potuto anche agire keynesianamente a fronte di questa crisi, a patto di non inneggiare contemporaneamente al liberismo.

  143. liberal

    Chi era Berlusconi era facile capirlo, fin dalla sua “discesa in campo”. Un grande imprenditore (sic) fattosi con l’appoggio della politica, e con troppe zone grigie nel suo curriculum, come l’iscrizione alla P2. Pieno di guai giudiziari ecc. ecc.
    Possibile che personaggi come Giannino e altri liberisti (mercatisti è una oscenità letterale, meglio soprassedere) non abbiano capito che quel signore, sarebbe stato un demagogo populista? Nessuno ricorda come è nato il partito di Forza Italia? Vi sembra che potesse essere un partito liberale? Roba da “lider maximo” alla sudamericana, altro che liberismo!
    Eppure, questo assurdo personaggio, è stato votato e rivotato e difeso oltre ogni logica.
    Dov’era Oscar Giannino e gli altri di questo sito, quando il Parlamento ha votato, a maggioranza, che Berlusconi, era in perfetta buonafede, nell’asserire che la sig.na Ruby era una nipote di Mubarak? Salvando così il Capo del Governo dai giudici per aver telefonato in Questura, ma nel contempo, “certificando” che a Capo del Governo siede un uomo non più capace di intendere e di volere?

    E un personaggio così, con la sua corte di nani e ballerine, poteva scendere in campo, per difendere le sue leggi, quando i sondaggi, magari, lo sconsigliavano a farlo?

    Adesso, che il berlusconismo stà per collassare, si rischia di perdere, anche quella parte della sinistra, che aveva aperto, molto + della destra, a determinate liberalizzazioni, e che voi avete sempre attaccato e mai difeso.

    La destra populista non è mai stata nè liberale nè liberista e speriamo che questo lo capiscano anche gli americani, quando andranno a votare, e che gettino in mare, questa volta, non il thè ma gli aderenti al Tea Party. Ennesima versione, riveduta e corretta, del becerume oltranzista ed antiliberale che, come sempre, viene incubato dalla destra.

  144. giobbe covatta

    @liberal
    la sx , checche ne dica non ha fatto nessuna liberalizzazione , ha solo voluto punire quella parte di elettori che aveva votato cd nel 2006 !
    Pertanto le sue critiche da COMUNISTA sono fuori luogo .
    I suoi eroi BERSANETOR , baffino e company hanno sostenuto e continuano a sostenere municipalizzate ( HERA , iride , etc ) che speculano sui servizi , in monopolio , offerti ai cittadini .
    Quindi di problemi dalla sua parte ne ha come chi sta’ dalla parte del cd .
    mediti , mediti , mediti !!!

  145. giancarlo

    unicredit, intesa san paolo, eni. ti bastano queste 3 privatizzazioni che ha aperto la sinistra e che la destra ha solo completato? certo alcune sono andate in pancia ai furbetti. vedasi telecom comperata da tecnost ovvero la formica che si mangia l’elefante. mentre la destra che ha fatto? boooo!!!!!

  146. giancarlo

    @giobbe covatta
    vedasi la mia risposta a gianni.
    la sinistra ha privatizzato alcuni carrozzoni pubblici che ho citato.
    bersani stava iniziando processo di liberalizzazioni che la destra ha bloccato.
    per esempio ricordatevi del minimo di legge per gli avvocati. cancellato dalla destra (sappiamo che in parlamento una casta nella casta sono gli avvocati. che interessi volete che tutelino?). oppure. stà per entrare in vigore un’analoga norma per i compensi notarili cche erano stati liberalizzati dalla sinistra.
    gli elettori di sinistra quando andranno a votare si dovranno ricordare di votare la destra: con tutte le ILLIBERALIZZAZIONI che hanno fatto sono peggio dei comunisti.

  147. Gianni

    @giancarlo
    Egregio giancarlo cieco dall’occhio destro: Telecom era nostra (e mia), aveva in pancia una riserva di lire incredibile, generava utili senza limite e valeva cento-mila-miliardi di lire.
    E’ stata REGALATA al solito noto (basta guardare chi costituiva l’azionariato rilevante del compratore, google:”azionariato rilevante tecnost” e poi subito dopo Azionariato rilevente Telecom”, ed il cognome dei consiglieri d’amministrazione ed amministratori delegati), gli azionisti sono stati liquidati in massima parte con le riserve di Telecom (cioè hanno pagato l’acquisizione coi soldi Telecom).

    E subito dopo, io sono sospettoso, si fece un’operazione sulla telefonia mobile in Brasile (c’è possibilità di rogatoria in Brasile?), pur essendo Telecom passiva in bilancio per sassanta-mila-miliardi, in Brasile dicevo, dove quattro-mila-miliardi furono dichiarati “crediti inesigibili”. Spariti.

    La sinistra ha tentato sì di privatizzarsi una banca, forse anche forte dei soldi usati per comperare Serravalle, già pubblica…, però io sono solo sospettoso, e queste sono solo fantasie

  148. giobbe covatta

    @Gianni
    purtroppo in Italia i ” giancarlo ” sono ancora in tanti !!!
    spero nella provvidenza , qualche volta i ciechi riaquistano la vista !

  149. giancarlo

    gianni. giobbe covatta.
    mi parlate di telecom.
    riporto la mia frase del post nr. 6:
    “certo alcune sono andate in pancia ai furbetti. vedasi telecom comperata da tecnost ovvero la formica che si mangia l’elefante.”
    da questa frase si comprende il mio giudizio negativo per la privatizzazione Telecom. L’azienda è stata pagata con gli stessi soldi della Telecom: l’acquirente la comprò dando i titoli telecom in garanzia alle banche e facendosi prestare da esse i soldi. Un obrobrio. Ho già scritto il mio giudìzio negativo. Gli occhi li ho già aperti da me senza che voi me lo faceste notare. E l’affare Telecom Serbia allora? oppure Unipol? il marcio c’è e si sente la puzza lontano un miglio.
    Ma torniamo alla questione PRIVATIZZAZIONI.
    Mi dite quale è la privatizzazione avviata (AVVIATA!!) dal dentro-destra? Ditemene una.
    Orbene non ce ne sono, ovvero sono di minore importanza rispetto a Unicredit Intesa Eni Enel ecc fatte dal centro sinistra. Le privatizzazioni in Italia sono state fatte dunque per volontà politica del centro sinistra (che non incarna il pensiero liberista) mentre il centro destra, che dovrebbe essere d’ispirazione maggiormente liberista rispetto ai post-comunisti, è stato meno attivo sull’argomento. Questo è innegabile.
    Lo stesso preciso discorso vale per le liberalizzazioni: vedasi le maldestre lenzuolate di bersani, che saranno state meldestre ma il centro-destra, tornato al potere nel 2008 ha ri-iniziato a smontarle (per esempio vedetevi un pò i tariffari minimi di avvocati e notai che stanno per rientrare in vigore, o lo sono già grazie a questo governo liberista). Vedetevi i tentativi pur malriusciti della sinistra di colpire gli ordini ed albi professionali.
    Allora anche gli elettrori liberisti di centro destra dovrebbero aprire gli occhi.
    Anzi gli occhi li dovremmo tenere ben aperti tutti quanti. L’anomalia italiana, dove il liberismo è di casa più nella sinistra che nella destra, è proprio una stranezza!!! Lo capite che io sono polemico rispetto ad un certo modo di privatizzare? (ahh dimenticavo: vedasi anche obrobrio della golden share). Ma quel che imputo alla destra è di essere stata del tutto immobilista: evinco che se fosse stato per loro, le privatizzazioni sarebbero al palo. Gianni, anche io sono sospettoso, come te e si comprende da quel che ho già scritto nel mio precedente post dove parlo di ‘furbetti’.
    Io non sono acritico nei confronti degli errori della sinistra. Anzi. ritengo che se la sinistra sia poco unita (e lo è sempre stata, anche nel periodo in cui era al governo) è proprio a causa della estrema libertà di critica a tutti i suoi livelli. Un iscritto o un simpatizzante può criticare l’operato del capo partito anche pubblicamente. Riconoscete a voi stessi che questa facoltà è TASSATIVAMENTE VIETATA nel popolo delle libertà (delle libertà!!! ma quali?) e ne abbiamo avuto vari esempi. Effettivamente l’esistenza di un capo assoluto in un partito di destra fa parte del background di destra. Lo stesso fatto nella sinistra sarebbe una cotraddizione in termini. ma ora stò divagando mentre ribadisco il mio interesse ad una vs risposta rispetto alle domande che vi ho posto. se non rispondete alle domande vuol dire che appoggiate l’operato dei partiti di destra criticamente senza un linimo cenno contro il capo.
    Coraggio. Ditemi un pò voi gli errori della destra

  150. giancarlo

    @giobbe covatta
    Ho scritto qualche giorno fa delle domande. Erano 2. solo 2.
    Non ho avuto alcuna risposta.
    Io la mia testa ce l’ho, funzionante e libera. Sono libero nel pensiero e nell’espressione di esso. Spesso (non sempre) vado anche a votare seguendo l’inclinazione del mio ideale politico. Non mi capita sempre. Più volte mi è capitato di non andare a votare non per dimenticanza. Nelle occasioni significa che non trovo nessun candidato (NESSUNO) degno del mio appoggio. Quando la puzza è troppa non riesco a trattenere il fiato sin dentro il seggio elettorale!!! Sono le volte nelle quali affermo a me stesso “non c’è nessun politico che mi possa rappresentare”; oppure “quel politico parla bene ma alla prova dei fatti è uguale agli altri”. Ciò che più mi infastidisce è sentire TG1 (o altri TG RAI) che intervista il politico di turno ponendogli domande sul rischio del ruodo dell’antipolitica!! Ma che antipolitica?? i primi antipolitici sono i politici che propugnano ma non pugnano. E la gente si allontana dalla politica. E’ colpa loro. In quelle occasioni non c’è un giornalista con gli attributi che abbia il coraggio di domandare a quel politico:”Cosa crede di aver sbagliato, lei e tutti la classe politica, per aver causato un tale distacco dalla gente?”. Quelli sono momenti nei quali salirei sul tetto per smontare l’antenna, domandando immediatamente la cancellazione dall’archivio abbonati, sicuro di aver fatto un grosso errore quando 15 anni fa ho pagato il primo canone.
    Dunque la mia libertà politica c’è. La mia testa ragiona e gli occhi vedono, le orecchie sentono, il naso sente. Torniamo alla questione: vediamo se, senza parolacce, è possibile rispondere alle mie due domande di cui al post di alcuni giorni fa. Vediamo se si può continuare lo scambio di vedute. Uno colloqui è fatto di domande e risposte!! Qui alcuni pongono critiche ma rispondono anche alle domande e critiche degli altri. Alcuni invece glissano sulle risposte e pongono nuove domande e o critiche. Troppo facile!!

  151. Paola

    Mi spiace vedere che i cittadini vengono usati per conquiste di potere e non per lotte di diritti.
    La presa in giro del referendum che ha fatto votare gli italiani all’estero su quesiti vecchi e gli italiani su quesiti nuovi fra l’altro mal posti e poco chiari, volutamente…. E’ una vergogna indegna di qualsiasi Paese che voglia chiamarsi democratico e civile!
    Perchè da chi di dovere non è stato detto che non era un NO al nucleare quello che si sarebbe andati a votare ma un chiaro si e per giunta con meno sicurezza rispetto a prima? Inoltre se qualsiasi futuro governo dovesse cambiare idea sulla materia, partirebbe da un gap terrificante visto che l’Italia rimarrà fuori da ogni progetto di studio e ricerca proprio grazie al quorum raggiunto.
    Perche’ si è taciuto che non era solo dell’acqua che si parlava ma di tutti i servizi pubblici che gli italiani non vogliono privati ma pubblici, salvo poi fare scorte al supermercato di casse di acqua minerale trovata in commercio grazie proprio a società private che la imbottigliano e la vendono….
    Che dire del fatto che il quesito sull’acqua faceva riferimento ad una norma che comprendeva anche il divieto per gli assessori comunali di essere eletti nelle società pubbliche di gestione dei servizi e che ora vede un’emorragia verso quelle cariche e quegli incarichi difficiili poi da revocare e ben più pagati con soldi che graveranno nelle tasche di tutti? Soprassediamo sul quesito del legittimo impedimento, inutile in quanto già regolato da organi ben competenti in materia che, piaccia o meno, sono stati delegittimati proprio dagli italiani.
    Una manovra ben studiata èagata dai contribuenti voluta da Di Pietro, Grillini e antiberlusconiani in cui gli italiani sono caduti.
    Ma hanno pensato questi votanti che hanno decretato la morte di migliaia di posti di lavoro? Perche’ ora il governo dovra’ ottenere quello che gli italiani chiedono: servizi a gestione pubblica. Per cui tutte le società private che sin’ora ne avevano gestione dovranno essere liquidate e i dipendenti dovranno essere mandati a casa.
    Per i piu’ fortunati si profila un posto nel pubblico impiego che ingrasserà solamente le fila dei pubblici impiegati, la cui resa produttiva da anni è come l’acqua: razionata e mancante in molte aree del nostro Paese.
    Ben fatto. Davvero un bel passo in avanti per lo sviluppo del nostro Paese. per la lotta alla disoccupazione!

  152. giancarlo

    @Paola
    in verità il fronte del NO è stato del tutto assente. In maggioranza hanno solo proposto il non voto. Il fronte del SI ha chiesto ripetutamente (ed inutilmente) che i massmedia si facessero carico dell’informazione. La RAI è stata assente per volontà di qualcuno. Su internet si è letto di tutto ed il contrario di tutto. Come poteva il cittadino aver contezza? Ho ascoltato su radio radicale (radio radicale) dei simposi variamente orientati, con conclusioni opposte che mi hanno preoccupato piu’ che convinto. e alla fine ha vinto l’antiberlusconismo (vittoria di Pirro, visto che tanto non è servito a niente). Ha vinto la paura dell’italiano medio per il cambiamento (e il nucleare era comunque un cambiamento, buono o cattivo che sia). Ha vinto la paura proprio per l’atomo. Ma poi chi dei sostenitori del NO vuole realmente una centrale atomica sotto casa? Nessuno. Le regioni italiane individuate per le 4 centrali erano solo tre: Lombardia, Veneto e Sardegna. Tutte prive di fenomeni sismici. Che sfortuna: fra l’altro tutte con governi di destra. Ma con le due del Nord forti sotto il profilo economico, contrattuale e politico pertanto l’unica regione destinataria sarebbe stata la Sardegna, che forse consuma il 3% dell’energia nazionale. Regione povera ed irrilevante come forza contrattuale rispetto alle altre 2. In più è scarsamente popolata e dunque presenta un altro importante requisito che non hanno Lombardia e Veneto. Ora e negli anni futuri ci si leccherà le ferite. e le ferite derivano comunque da autolesionismo causato dal mancato confronto delle ragioni del SI e del NO, voluto dai negazionisti, non certo dai favorevoli all’abrogazione. Del resto la politica energetica non è l’unica mancanza fra le scelte strategiche italiane. E’ sempre ancata anche la programmazione sulle infrastrutture, trasporti, ecc ecc.

  153. liberal

    @giobbe covatta

    I problemi sono da ogni parte e non esiste “il paradiso in terra”.
    Il fatto è che lei parla, parla, bla, bla bla, ma non risponde al mio commento. Solito commento sui “comunisti” e solite ciance berlusconiane, come un disco rotto.
    Avete portato l’Italia in fondo al pozzo, dovreste avere almeno il pudore di stare zitti, non crede?
    Lei fà parte di quella pattuglia, non sò fino a che punto in buona fede, che pensa che la destra debba essere Berlusconi o il PDL. Anche il dr. Giannino c’era caduto, quindi chieda lumi a lui e cerchi di chiarirsi le idee, perchè la vedo molto confuso.
    Mediti lei prima di “scribacchiare” facezie sui siti, solo perchè la cosa è gratuita e soprattutto anonima.

    Buona fortuna!

  154. liberal

    @giancarlo

    Mi scusi sig. Giancarlo, ma lei pensa che personaggi come Gianni o G.Covatta possano rispondere, nel merito, alle sue domande? Loro non rispondono e dileggiano. E’ una tattica (alla lunga perdente e si è visto) che i berluscones applicano in qualsiasi sito dove ci sono dibattiti o commenti.
    D’altra parte che cosa dovrebbero rispondere alle sue precise e reali domande? Che è impossibile difendere “questa” destra o ammettere che anche loro sono certi della sincerità di Berlusconi, quando ha creduto che la sig.na Ruby fosse la nipote di Mubarak?
    :-)))))

    Lasci perdere, creda a me.
    I più distinti saluti.

  155. Toni Spinola

    Gli italiani si sono ridotti a scegliere tra partiti-prestanome delle due grosse concentrazioni affaristiche e imprenditoriali “discese in campo”: Berlusconi e De Benedetti, l’una rivestita di idee (più o meno) liberali, l’altra mascherata di intransigentismo repubblicano e antifascista.(Dino Cofrancesco su L’Occidentale). Generalmente, il lavoratore in proprio che crede di essere liberale vota per il partito di B, il pubblico dipendente che pensa di essere liberal per quello di DB. Ma entrambi alla fine vogliono solo uno Stato-badante, uno Stato che lo sollevi da ogni seria e impegnativa responsabilità, uno Stato che cancelli per legge le povertà e le disparità costi quel che costi, uno Stato che si occupi di tutto e di più, uno Stato caritatevole e solidale ma solo con i soldi degli altri… In Italia (vedi i recenti referendum sull’acqua), come in USA e negli altri grandi Paesi occidentali, i cittadini sembrano ormai volere sempre e soltanto più Stato. E allora? allora, l’incoerenza del partito B o DB non è che lo specchio dell’incoerenza tra la testa e la pancia di chi vota.

  156. gianni s

    Pur essendo della parte politica di giobbe covatta, devo, ahinoi!, sottoscrivere almeno il 70% delle polemiche di giancarlo.
    Sono nuovo di questo blog, ma permettetemi di dire due cose.
    La prima, finiamola di darci addosso reciprocamente ognuno per giustificare la propria “parte politica”, perchè ormail dx e sx non c’entrano più niente. Le parti sono sempre due ma diverse: cittadini normali e PRIVILEGIATI, gli ultimi dei quali a vario titolo sono quelli, ricchi o poveri, relativamente ricchi o relativamente poveri che vivono sulla base di proventi, utili ed utilità marginali superiori all’impegno che danno nella nostra società. Dovremmo smettere di guardare le varie tribune politiche o magari presentarci (basta un giobbe e un giancarlo alleati tra loro) per chiedere ognuno ai propri riferimenti di turno: quanto guadagni al mese? quanto prendi di pensione? che lavoro hai fatto dall’età di 20 anni in poi? tuo figlio dove lavora? quante case hai? dove vai in vacanza? facci vedere da chi hai ricevuto e a chi hai fatto le ultime dieci telefonate?
    Scommetto che giobbe e giancarlo non li fanno neanche entrare nello studio televisivo.

    Secondo, ma ragazzi, mi pare di ricordare che all’università quando mi hanno spiegato la concorrenza perfetta e tutte le sue belle parole, dopo un paio di giorni di spiegazioni alla fine il professore disse “non vi preoccupate di saperla bene, tanto la concorrenza perfetta ed il liberismo NON ESISTONO”. Il giorno che il nostro caro Oscar farà una trasmissione apposita per dimostrare o non dimostrare questo avremmo fatto tutti un passo in avanti.

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