10
Giu
2011

Al voto, al voto!

Nicolò non ha ricevuto la tessera elettorale. Lui trova la argomentazione alla base del mancato invio – i suoi due mesi scarsi di vita – del tutto speciosa; tanto più che la sua giovine età non ha trattenuto lo Stato dall’inviargli invece la tessera contenete il numero di codice fiscale.

  Un eclatante episodio di taxation without representation .

E tuttavia Nicolò ha ritenuto utile farsi una propria idea sui referendum di domenica prossima ; un po’ per curiosità; un po’ per cominciare ad allenarsi per quando sarà chiamato a dire la sua.

Farsi un’idea è stato più facile a dirsi che a farsi. Tutto è molto complicato, almeno per una mente giovane; a partire dal fatto che se – per esempio – si è favorevoli al nucleare occorre votare no e se si è contrari occorre votare sì.

Riguardo al cosiddetto legittimo impedimento, Nicolò ha presto concluso che non lo riguarda. La norma è stata di fatto già cancellata dalla Corte Costituzionale; il voto su quel che ne rimane ha ora solamente un significato pro o contro Berlusconi. E Nicolò non ritiene valga per lui la pena di farsi un’opinione: per quanto un tramonto possa essere lungo, e per quanto si diano da fare al San Raffaele, quando lui potrà votare Berlusconi sarà fuori campo.

Sul nucleare è già difficile capre qual è l’oggetto del voto, considerato che le norme che ci si proponeva di abrogare sono già state abrogate. Viene invocato lo “spirito” della proposta referendaria e lo “spirito” della modifica introdotta in Parlamento. Nella sua beata ingenuità, Nicolò la pensa come Cesare Beccaria :

 non c’è cosa più pericolosa di quell’assioma comune che bisogna consultare lo spirito della legge.

 Ancora più difficile capire la logica intorno alla quale si aggregano i diversi schieramenti. A Nicolò una cosa appare certa:  se vengono fermate le centrali nucleari, aumenteranno le emissioni di CO2; il che dovrebbe preoccupare chi crede ci sia un effetto serra, e crede che sia determinato dalle attività umane; ma invece proprio chi sembra allarmatissimo dall’effetto serra è fra i più accaniti sostenitori del no al nucleare (che vuol dire sì al referendum); valli a capire questi adulti!

Ma è riguardo ai due referendum sull’acqua che la cacofonia raggiunge il delirio. Quelli che strillano di più contro l’acqua privata sono gli stessi che diffondono informazioni terrorizzanti riguardo la scarsità dell’acqua. Ora, anche Nicolò sa che da che mondo è mondo per migliorare l’utilizzo di una risorsa scarsa la cosa migliore è lasciar fare al sistema dei prezzi. Né lo convince l’obiezione secondo la quale bisogna mantenere basso il prezzo dell’acqua per non privarne i poveri ; non trova convincente che il miglior sistema per affrontare le povertà consista nella produzione pubblica di beni e servizi e nella loro vendita a prezzi fissati dalle autorità. Anche fra gli infanti del parco frequentato da Nicolò è infatti giunta voce che chi ci ha provato si è lasciato alle spalle alcuni milioni di morti e un immane disastro economico.

Con tutte le difficoltà del caso, Nicolò è giunto a farsi una propria opinione su tutti i quesiti referendari. Non dirà qui quale; se è segreto il voto, ancor di più è segreta l’intenzione di un infante che quel voto non potrà neanche dare. Forse qualche orientamento lo si desume da quanto appena raccontato.

Ma su una cosa l’orientamento di Nicolò è netto ed esplicito: a lui piacerebbe dire la sua; lui non può, ma invita chiunque possa a farlo: ANDATE A VOTARE! Altrimenti, se ancora una volta non sarà raggiunto il quorum, l’unica cosa che avremo abrogato sarà il referendum abrogativo; e Nicolò non potrà dire la sua neanche una volta compiuti i 18 anni.

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5 Responses

  1. Andrea Chiari

    Il piccolo Nicolò, in attesa di ricevere al diciottesimo anno regali adatti alla sua vocazione antistatale (un berretto di castoro, uno schioppo, due tagliole e un manuale per farsi una capanna di betulle), dice cose sensate. Seguirò il suo consiglio e deporrò nei cartoni (urne è eccessivo) tre schede bianche e un bel sì per il legittimo impedimento. E’ quest’ultimo un voto politico? Per questo!

  2. stefano2

    @Andrea Chiari
    Personalmente voterò tre no e mi asterrò sul legittimo impedimento.
    Tuttavia faccio notare che, per chi ha a cuore la libertà individuale, nessun referendum andrebbe votato

  3. Roberto 51

    Ciao Nicolò,
    io mi chiamo Martino e ho la tua età. Uso il nomignolo del nonno perché ho ancora qualche problema con la tastiera.
    Sono d’accordo con te, bisogna che i nostri genitori vadano a votare perché altrimenti, quando toccherà a noi, non avremo neanche questa possibilità di far sentire la nostra voce e anche perché le battaglie vanno affrontate a viso aperto, sono piccolo ma ho già imparato che i sotterfugi, alla lunga, non pagano.
    Riguardo al nucleare, ne ho parlato con papà e dopo un po’ di ragionamenti abbiamo concluso che la faccenda del CO2 è solo un aspetto della questione. Credo di aver capito, bisogna considerare i diversi aspetti prima di decidere. Può essere che l’energia nucleare sia conveniente e possa aiutare a ridurre le emissioni di gas nell’atmosfera ma è un sistema che presenta alcuni problemi che mi fanno propondere per il si.
    Primo problema: se accade un guaio, e abbiamo tutti visto che PUO’ accadere, ci ritroveremmo ad essere dei profughi, dovremmo lasciare per sempre la nostra casa, i nostri amici, il nostro futuro, senza possibilità di ritorno, per noi, per i nostri figli e per i figli dei nostri figli, ohibò, sembra una maledizione biblica e per di più l’assicurazione non paga.
    Secondo problema: quello che resta come scarto non si sa dove metterlo, e mi sembra che l’idea dei cervelloni che hanno messo in piedi queste centrali sia che loro ne godono i vantaggi lasciando a noi
    il problema di sistemare la rumenta.
    Terzo problema: circolano voci, con relative smentite, che i bambini che vivono vicino alle centrali siano più soggetti degli altri a certe malattie. Visto il modo assai poco trasparente con il quale sono gestiti questi problemi, io sono un po’ preoccupato.
    Comunque stai sereno, vota come vuoi ma vota, fai sentire la tua voce.

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