8
Gen
2010

Grazie eroico Commissario Virano

Scrive Il Sole 24 Ore che Mario Virano, “l’eroico Presidente dell’Osservatorio” sulla TAV, oggi presenterà le dimissioni al Governo. Viene quasi da stroppiciarsi gli occhi e chiedersi se non si tratti di un abbaglio del quotidiano di Confidustria. Lo scorso anno, in questi stessi giorni, Virano si dimetteva per poi essere riconfermato qualche giorno più tardi dal Governo. Da allora, dodici mesi sono trascorsi senza che un solo passo sia stato fatto in termini di valutazione dell’opportunità di realizzare o meno l’opera. L’Osservatorio si è riunito 116 volte con il solo obiettivo di trovare il consenso della Val Susa. In qualche caso con successo: promesse di stazioni internazionali, interramenti di linee e stravaganti compensazioni sembrano avere “ammorbidito” più di un amministratore locale. Di pari passo si è ulteriormente allargato il fossato fra i costi ed i benefici dell’opera. E, di conseguenza, il faraonico onere a carico del contribuente. Grazie eroico Commissario. Speriamo che, per merito del Suo prezioso lavoro, nel gennaio 2010 il conto da pagare non sia aumentato di qualche altro centinaio di milioni.

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9 Responses

  1. andrea lucangeli

    In Italia c’è stato un immondo proliferare di “Osservatori”, Authorties, Garanti, Commissioni, Comitati etc.etc. che nulla hanno mai prodotto se non…..gettoni di presenza e stipendo d’oro.- Basterebbe una Leggina di tre righe: si rimborsano solo le spese strumentali documentate, punto.- E le eventuali dimissioni dei membri devono essere sempre accettate….- Così finirebbe una volta per tutte l’indecente balletto delle dimissioni annunciate a mezzo stampa per poi essere ritrattate in privata sede.-

  2. ste

    Un conto sono gli osservatori e un conto sono le autorità di regolazione. Fare come al solito di tutta l’erba un fascio non aiuta il Paese a riconoscere gli organismi utili da quelli inutili.
    Le autorità di regolazione, anche se spesso usate solo come caprio espiatorio, appartengono alla categoria degli organismi non solo utili ma strettamente necessari.

  3. andrea lucangeli

    @ ste: non mi pare che in Costituzione si parli di Authoryties e di Garanti….ed allora mi domando come abbia fatto l’Italia repubblicana a crescere e prosperare senza queste “indispensabili” figure istituzionali……-La verità è che sono solo “poltronifici” con dubbi poteri sanzionatori.- Figure del tutto irrilevanti e marginali in un paese dove non si rispettano nemmeno le Leggi del Parlamento, figuriamoci “le grida” manzoniane delle Authoryties e le “sanzioni” dei Garanti…..

  4. Ste

    Permettimi anche di dissentire da questa fede cieca nella Costituzione. Scritta 60 anni fa non potrebbe nemmeno contemplare quello che è successo nel frattempo. Che i costumi nazionali a qualunque livello portino a infischiarsene delle regole è noto, ma non per questo diventa inutile ogni potere sanzionatorio. Nella fattispecie, le Authorities, per quanto impopolari e imperfette, hanno contribuito a dirimere la matassa di settori a rete che post-liberalizzazione non avrebbero trovato alcun assetto lontanamente concorrenziale. Purtroppo, e questa sì è una caratteristica solo italiana su cui posso essere d’accordo con te, l’attaccamento alle poltrone dei vertici e l’ingerenza di alcuni governi spunta le armi dei regolatori, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti (es. La fusione Alitalia-AirOne sottratta ex lege dallo scrutinio dell’Antitrust o la non separazione verticale di Eni su cui il Governo non cede di un passo).
    ciononostante, senza le Authorities sarebbe ancora peggio di come è adesso… E di tanti poltronifici che ci sono e sono solo tali, le Authorities non le considero tali.

  5. Roberto Vinante

    Liquidare l’intero sistema degli Osservatori ed in particolare l’Osservatorio per la Tav Torino-Lione affermando che tutto ciò è soltanto necessario a fornire poltrone e stipendi facili mi sembra un’enorme semplificazione dei fatti e un’ancora più enorme irriconoscenza nei confronti di chi ci lavora duramente.
    Cito dall’articolo del Sole24ore: Mario Virano “da tre anni deve mettere d’accordo diavolo e acquasanta – manifestanti e regione, sindaci Pd e governo, presidenti di comunità montane e tecnici di comunità montane”. Mi sembra chiaro che il lavoro dell’osservatorio sia grande e soprattutto necessario. Qualcuno ha idea di cosa voglia dire intavolare una discussione che coinvolge tanti organi ed istituzioni che dibattono un argomento controverso come quello della Val di Susa? in Italia questo genere di cose si risolve solitamente imponendo il volere dello Stato sulla comunità. Ed è questo che è successo anche nel caso della tav in val di Susa, fino all’istituzione dell’osservatorio. Da quel momento Mario Virano ha cercato di risolvere il problema con grande impegno, partendo da un principio fondamentale, quello del dialogo fra le parti. Credo che questa esperienza, a prescindere dai risultati che si otterranno, dovrà essere considerata come un importante spunto di riflessione sulla maniera di coinvolgere le istituzioni e la comunità nel dibattito di argomenti così difficili come le grandi opere.

  6. Francesco Ramella

    Il problema dell’Osservatorio – e della Provincia di Torino, della Regione Pieomonte, del Governo e della UE – è che non ha mai voluto porsi (come chiedeva, almeno inizialmente, la Comunità Montana Bassa Val Susa) il problema del “se”, “cosa” e “quando” fare ma solo quello del “come” fare accettare l’opera alla Val Susa. Si è cioè occupato di un aspetto secondario ignorando quello principale e mostrando assoluta indifferenza al problema dei costi di realizzazione dell’opera.

  7. Trovo condivisibile quanto detto, ma non ci dimentichiamo che la Tav, è stata uno scempio a livello ambientale, certo ha migliorato la logistica dei trasporti.

  8. andrea lucangeli

    E’ notizia di oggi che sono iniziati i carotaggi preliminari per la TAV Torino- Lione tranne che in Val di Susa….- L’opera sarà (molto forse) terminata nel ….2025…..- Ricordo (a titolo di esempio) che nel 1961 JFK disse che gli americani sarebbero andati sulla Luna entro la fine di quel decennio e che nel luglio del 1969 ciò accadde…- In tutto ci vollero 9 anni….per andare sulla Luna (ed eravamo con tecnologie anni ’60) invece nell’Italia del 2010 per fare un buco e mettere 4 rotaie ci vorranno 15 anni (con tecnologie anni 2000): un delirio!

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