15
Gen
2015

“Gli italiani si stanno arricchendo”. La realtà di Renzi, quella vera e quella che (forse) poteva essere.

Nel suo recente discorso al parlamento europeo, Matteo Renzi ha tuonato contro i disfattisti che dicono che le famiglie italiane si stanno impoverendo: “Beh, questo cozza, come talvolta accade, contro la realtà dei fatti e dei numeri. Pensate, in un tempo di crisi, le famiglie italiane, hanno visto crescere i propri risparmi: da 3.5 triliardi di euro a 3.9, dal 2012 al 2014. Perché è accaduto questo? È accaduto questo perché l’economia italiana (…) vive una fase di terrore. (…) Le famiglie si stanno paradossalmente arricchendo perché hanno preoccupazione e paura.”

C’è più di qualcosa che non va, in queste affermazioni. O il premier è confuso sui numeri, o lo è sulle definizioni (o forse su entrambi i fronti). Ma siccome potrebbe trattarsi anche di qualcos’altro, e cioè di malafede, allora è bene fare chiarezza.

Che cos’è che, negli anni 2012-2014, è aumentato da circa 3500 miliardi a circa 3900 miliardi di euro? Né i risparmi né la ricchezza delle famiglie italiane. Si tratta delle attività finanziarie. Purtroppo però, il fatto che il volume delle attività finanziarie sia aumentato, non basta a dire che le famiglie italiane si stiano arricchendo.

Le famiglie italiane, infatti, nello stesso arco di tempo citato dal premier, si sono impoverite. Le attività finanziarie sono solo una parte di ciò che viene definito ricchezza. Secondo uno studio della Banca d’Italia (disponibile qui), “alla fine del 2013 la ricchezza netta delle famiglie italiane, cioè la somma di attività reali (abitazioni, terreni, ecc.) e di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni, ecc.), al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali, ecc.), è risultata pari a 8.728 miliardi di euro”. Secondo le stime della stessa indagine, ripetuta annualmente, la ricchezza è diminuita, da fine 2011 a fine 2012, dello 0,6% a prezzi correnti, per perdere un ulteriore 1,4% tra fine 2012 a fine 2013. A ben vedere dunque, è corretto dire che le famiglie italiane si stanno impoverendo; e si sono impoverite anche tra il 2012 e il 2014.

Ciò significa che l’incremento del volume delle attività finanziarie, nello stesso periodo, non è stato sufficiente a coprire la perdita da attività reali.

Assodata la distorsione della realtà rappresentata da Renzi, c’è un’ulteriore osservazione da fare. Il premier, faccia tosta, cita il risparmio, dimenticando che egli rappresenta uno dei persecutori dello stesso. Il suo governo ha aumentato le tasse su questa preziosa risorsa. Lo ha fatto in modo sconsiderato per diversi motivi ed è stato solo l’ultimo di una serie di provvedimenti finalizzati al suo massacro (per un’attenta analisi si veda qui).

C’è da chiedersi cosa sarebbe successo se il premier non avesse contribuito all’aumento della pressione fiscale sul risparmio. Forse gli italiani avrebbero potuto sfruttare ulteriormente le migliori condizioni dei mercati finanziari degli ultimi 2 anni. E magari a Strasburgo il premier avrebbe potuto dichiarare, a ragion veduta e non a sproposito, che gli italiani si stavano veramente arricchendo.

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4 Responses

  1. Francesco_P

    Renzi è un tipico “casciaball”: fa promesse che non può o non sa come mantenere; poi deve raccontare frottole per giustificarsi, fino al limite del ridicolo. Qualche volta mi sorge il dubbio che sia Crozza che imita Renzi, bensì Renzi che imita Crozza.
    In realtà in Italia non è cambiato nulla se non i peggio. Non ci sono le premesse per una ripresa economica nonostante un certo modesto miglioramento delle condizioni generali della domanda mondiale e una consistente variazione dei cambi che dovrebbe teoricamente favorire l’export: l’euro oggi vale attorno a 1,164 USD, attorno a 1,0020 sul franco svizzero e in questi ultimi giorni è riuscito a deprezzarsi persino rispetto al rublo! Il tutto con il prezzo del petrolio al collasso.
    Purtroppo se guardiamo il deprimente panorama politico tutte le alternative sono peggiori. Adoratori della “lentocrazia”, adoratori della “decrescita felice”, incompetenti, insultatori professionisti, uomini pronti a qualsiasi compromesso purché con gente dalle spiccate “qualità immorali”, ecc.
    Con questa classe politica e con questa classe di burocrati l’Italia non può andare lontano, nonostante gli sforzi europei per evitare un default di proporzioni ben diverse da quello greco.
    Siamo italiani e quindi preferiamo crogiolarci nei nostri difetti piuttosto che affrontare i veri nodi del disastro istituzionale ed economico.

  2. MG

    Ci spiega o declina cosa intende per “volume delle attività finanziarie”?..Si sta forse riferendo al fatto che tutti hanno tirato la cinghia e quindi
    appena si puo e chi puo accantana qualche spicciolo perche non si sa se ci saranno entrate da lavoro il giorno dopo? Poi perche prende in considerazione il solo biennio 2012-2014? Visto che la famiglie italiane sono oltre l’80% possessori di prime case..in questo assai ipotetico conteggio ha considerato anche il minusvalore del capitale immobiliare in tasca alle famiglie italiane, che ha oramai raggiunto quota -43% rispetto al 2008, anno di inizio mondiale della crisi? Secondo Lei ogni 100 Euro di valore posseduto da una famiglia italiana, questo “portafolgio” è costituito da asset immobiliari o da attività finanziarie?….Ma se una casalinga media americana sa piu di finanza di un nostro laureato alla Bocconi…Mah! Che tristezza…Direi che “casciaball” è un po poco: questi signori, visto che hanno alle spalle gente che di finanza ne sa..eccome, mi sembrano molto simili a quei piccoli amminiistratori di piccoli comuni di 3000 abitanti che negli anni 90 e primi anni 2000 acquistarono derivati tossici addirittura da Banche internazionali (JP Morgan..etc)…per incassare subito interessi a due cifre…per poi indebitare i loro cittadini per le successive 7 generazioni…cioè degli inconsapevoli, ignoranti, ingordi e inetti…C’è effittavamente da aver paura.

  3. milena faccio

    Forse Renzi intendeva che i SOLITI italiani già ricchi sono diventati ancora più ricchi!
    Per cambiare l’Italia bisogna cambiare un sistema a partire dalle tasse fino ad arrivare ai privilegi dei politici.
    Non sono gli 80 euro o l’abolizione della tassa sulla casa che cambieranno l’Italia!

  4. Andrea

    Mi scusi, ma è solo una mia insana idea che i dividendi non dovrebbero essere tassati per nulla o cosa? Io ragiono così: se prendo una parte di capitale di una società con la quale parte l’azienda fa il suo mestiere, guadagna, paga fornitori paga tutte le spese ed alla fine rimane il guadagno che verrà tassato, quello che rimane può essere distribuito dal conto della società ai conti dei soci, senza che questo passaggio sia ulteriormente tassato perchè non ha prodotto nessun reddito ulteriore. Il reddito prodotto dai miei soldi è già stato tassato nell’azienda! A me sembra addirittura una cosa incostituzionale, possibile che nessuno abbia mai sollevato il problema? Grazie

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