13
Ott
2009

TAV: il coraggio di dire che l’opera non si farà più

«Tav il tempo è scaduto». Questo l’ennesimo grido d’allarme che viene da Confindustria Piemonte a proposito della linea ferroviaria Torino – Lione. Un lamento che abbiamo sentito ripetere centinaia di volte negli ultimi dieci anni ma che è, oggi più di ieri, del tutto privo di un fondamento reale. Come è stato dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio, non c’è alcuna urgenza di realizzare tale opera: la capacità delle infrastrutture esistenti è tale da poter soddisfare la prevedibile domanda di trasporto per almeno altri cinquanta anni. Era vero ieri prima della crisi, lo è a ancor di più oggi. La netta contrazione dei flussi ha spostato ancora più in in avanti l’orizzonte temporale di saturazione della ferrovia e dell’autostrada che collegano il Piemonte alla Francia. Logica vorrebbe che, come sostengono provocatoriamente gli stessi industriali piemontesi , si avesse “il coraggio di dire che l’opera non si farà più”. Ne potremo riparlare nel prossimo secolo.

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1 Response

  1. Piero

    ok.. quelli della Tav ornitorincavalle con la catena di subappalti han già guadagnato anche troppo.. il capo delle Ferrovie (all’apparenza sembrerebbe uno dei pochi seri e capaci in questo ormai malato paese) l’ha detto “quasi” chiaramente.. meglio ammodernare e potenziare quel che c’è…
    ma Silvio vuole il ponte di Messina col project financing al xx% privato a preventivo.. 100% pubblico e triplicato a consuntivo.. chissà lì dove andrebbe il pay back.. ne parliamo il prossimo millenio ?

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