27
Ago
2009

Quando il liberismo c’è ma non si vede

Riceviamo e pubblichiamo da Davide Chicco.

Non ce ne rendiamo mai conto, ma buona parte della nostra vita si svolge già ora sotto il segno della libertà economica, grazie a relazioni volontarie che individui e imprese intrecciano fra di loro. Forse non a caso, è spesso la parte più piacevole.
Un esempio “vacanziero”.  Sabato scorso mi sono recato a Bogliasco, vicino a Genova, per un evento promozionale organizzato dalla multinazionale australiana Billabong e da un negozio sportivo di Genova,, con ospite d’eccezione Andy Irons, surfista statunitense tre volte campione del mondo. Ci vado per stringergli la mano ma, serendipity!, rimango sorpreso da come l’evento è stato ben cucinato dagli organizzatori. C’è un piccolo stand sulla spiaggia, si regalano magliette, cappellini, costumi, portafogli ed altri gadget a decine a chi aspetta l’arrivo del campione, mentre si sbocconcellano aneddoti sulla sua vita. Nel tardo pomeriggio si presenta il tanto atteso campione, che, gentilissimo e disponibile, firma autografi a centinaia e posa con le persone le più diverse, venute a portarsi a casi una foto memorabile. Si conclude con una grigliata sulla spiaggia, mentre scorrono le immagini delle gesta di Irons. Tutto gratis, ma con l’obiettivo legittimamente autointeressato di far propaganda ad un marchio.
Organizzativamente, eventi come questo sono complessi: possono compiersi solo sotto il segno della globalizzazione, della libera circolazione non solo dei campioni portati sugli allori ma anche del merchandise (non crediamo certo che i portafogli fossero fatti in Australia, e non in Cina), delle persone che fattivamente rendono l’evento possibile, dei capitali che lo sostengono e, alla fine, delle merci che devono essere vendute e “giustificano” così queste promozioni in grande stile.
Parte della nostra vita è già così. Ma purtroppo, in tanti ambiti della vita italiana, non  tutti hanno la possibilita’ d’esprimersi come meglio credono per realizzare i propri obiettivi, ma abbondano gli ostacoli e le barriere create piu’ per sbarrare la strada ai volenterosi e ai talentuosi che per garantire il cosiddetto “bene comune”.

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1 Response

  1. manT

    Capisco cosa intende. Anzi lo capisco bene. Siamo solo umani, noi umani :-).
    Vogliamo realizzare i nostri proggetti, vedere il mondo, avere pochi ostacoli burocratici, provare questo e quello…già.

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