24
Set
2012

Liberalizzazioni: con Monti pochi passi nella direzione giusta

In Italia il grado liberalizzazione dell’economia, misurato attraverso il grado di apertura di sedici settori rispetto ai paesi più liberalizzati d’Europa, è ancora inferiore alla sufficienza sebbene in miglioramento di tre punti rispetto allo scorso anno: vale infatti il 52%. Questo è quanto emerge dall’Indice delle Liberalizzazioni che sarà presentato oggi.
L’Indice delle Liberalizzazioni, pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni dal 2007, intende misurare quanto i sedici settori sono aperti alla concorrenza rispetto a un Paese benchmark (di solito la Gran Bretagna) sulla base di valutazioni di indicatori qualitativi e quantitativi.
Nel 2012 il punteggio dell’Indice sale al 52%, grazie al miglioramento di dieci settori. Dei restanti sei, una metà resta stabile (treni, mercato del lavoro e servizi idrici) e l’altra registra un arretramento (servizi finanziari, televisione e fisco). Si segnala il miglioramento del settore autostradale dal 28% al 40% grazie alla nascita dell’Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali che ha consentito di ridurre i conflitti di interesse nel settore, e quello degli ordini professionali (dal 47% al 52%), per merito in particolare della rimozione dei vincoli residui all’esercizio della professione in forma societaria. Il settore più liberalizzato resta quello elettrico (77%), mentre il punteggio peggiore è quello dei servizi idrici (19%).
Si iniziano quindi a vedere gli effetti delle manovre del governo Monti e presumibilmente, salvo imprevisti, continueranno a manifestarsi nei prossimi anni. Tuttavia, siamo ancora lontani dalla sufficienza: questo significa che continuano a non essere liberate e valorizzate le risorse per la crescita economica. Su tale risultato influisce spesso una legislazione incerta, i forti conflitti di interesse (si pensi al caso Arenaways, portata al fallimento dalla condotta anti-concorrenziale di Trenitalia), la mancanza di regolatori indipendenti (tra cui l’attesa Autorità dei trasporti, istituita a gennaio ma ancora inesistente) e, in generale, una forte e non sempre giustificata presenza pubblica che tutela i monopoli e non rimuove gli ostacoli alla concorrenza.

 

 

You may also like

Sui mercati il bastone punirà la follia. Ma serve più di un governicchio coi transfughi. Modesta proposta che forse resterà fantasia.
5 agosto 2011 – 5 agosto 2013. 2 anni persi
Tutti uscivamo col passamontagna: il paradosso degli energivori
Il rimborso dimezzato

11 Responses

  1. Marco Maria

    Dott.ssa Quaglino siamo attualmente alla 92° Posizione World Rank su 184 Paesi e con un peggioramento del -1,5% e Lei mi giustifica il prof.? Settore elettrico piu’ liberalizzato? Spero scherzi e sia piu’critica ed obiettiva nelle valutazioni.Miglioramento settore autostradale? Sa quanto costano le tratte o “paga la ditta”? Dott.ssa La prego voler tornare nel mondo reale e faccia un week-end ospite rispettivamente in una famiglia operaia, del ceto-medio e del ceto benestante, vedra’ i fatti in un’altro modo.P.s. Ogni tanto visiti il sito ” Rischio Calcolato” o altri simili , aumentera’ in positivo il Suo grado di giudizio.Saluti.

  2. Marco Tizzi

    Ore 4.30 della notte tra sabato e domenica, Milano, Parcheggio Taxi di piazza 5 giornate.

    Numero taxi = 0;
    Numero tram = 0;
    Radiotaxi chiamati = tutti, taxi disponibili = 0;
    Tempo necessario per recuperare al volo un taxi gettandosi in mezzo alla strada = 30 minuti, necessariamente diviso tra vari utenti;
    Prezzo corsa per 8,5Km = 21 Euro

    E la liberalizzazione degli orari degli esercizi, oltretutto, che fine ha fatto?
    Se miglioramento c’è stato, non s’è visto.

  3. Giorgio Andretta

    @Marco Maria ,
    quando offre certi consigli dovrebbe consultarsi con gli altri partecipanti a quest’albergo, nel caso specifico di “Rischio calcolato”.
    Mi risparmi la scontata esclamazione: “Perchè è toccato a lei!” Si è proprio toccato a me. Mi hanno cassato perchè mi sono permesso di obiettare le loro riflessioni, pur manifestandomi in modo garbato e all’interno delle netiquette.
    Avevo sempre letto i suoi commenti con attenzione e predisposizione, perchè vuol farmi rivedere questi sentimenti? Il sito da lei citato, come la maggior parte di quelli che stazionano in rete, si risolve in una speciosa fania pavonica. La Mela è quella/(o) di Biancaneve.
    Tanto le dovevo.

  4. Marco Maria

    @Giorgio Andretta
    Suvvia perdono humanum est ,comunque battute a parte penso di poterLa capire poiche’ il contradditorio civile ed educato e’ indice di vera democrazia ,mentre a Lei questo sano principio non Le e’ stato accordato e mi spiace sinceramente. A presto,M.M.

  5. francine

    Se continuiamo a “migliorare” con questa “rapidita’” temo che ci superera’ anche la Sierra Leone.

  6. Giorgio Andretta

    @Marco Maria ,
    da più parti ho letto che la rete rappresenta il nuovo che avanza. Al male non c’è mai fine!
    Sono un epigono di Sartana:”Dio perdona io no!”

  7. Claudio Di Croce

    Ripeto quanto ho già ricordato più volte : un governo di burocrati e di professori non potrà mai ridimensionare la casta a cui appartiene .

  8. Luciano

    IL MANTRA DELLE LIBERALIZZAZIONI
    Il mantra delle privatizzazioni/liberalizzazioni non incanta più nessuno. Dalla deregulation dei mercati solo grandi profitti per il grande capitale a danno di lavoratori e consumatori. I cittadini/elettori si sono già espressi in proposito con i referendum su acqua pubblica e nucleare. Una netto rifiuto delle politiche liberiste.

Leave a Reply