30
Ago
2012

L’Italia porterà i “libri in tribunale”?

I mercati hanno paura del ritorno della politica o hanno semplicemente paura della classe politica che ha portato l’Italia sull’orlo del baratro? Ne parlavo ieri su Raitre  e sembra davvero che questa classe politica non abbia compreso la gravità della situazione.

Vi sono alcuni dati chiari che non permettono di restare tranquilli.

In primo luogo la forte recessione in cui l’Italia è caduta; tutte le stime parlano di una contrazione dell’economia di oltre 2 punti percentuali nel 2012 e una recessione che continuerà anche nel prossimo anno.

Il secondo dato che non fa dormire sonni tranquilli i mercati, ma che non dovrebbe fare dormire sonni tranquilli a tutti gli italiani è il debito pubblico. Siamo arrivati al 123 per cento del prodotto interno lordo, vale a dire circa 30 mila euro a testa per ogni italiano (bambini e anziani compresi). Un livello mai raggiunto prima, nemmeno negli anni ’90.

Per queste due ragioni lo spread continua a rimanere a livelli elevati, ma vi è un altro fattore esterno che è altrettanto preoccupante: la tenuta dell’Euro.

La moneta unica può funzionare solo se i paesi che ve ne fanno parte vanno più o meno nella stessa direzione. Dal momento della creazione dell’Euro non è stato così, anzi. Alcuni paesi come la Grecia o l’Italia hanno continuato con politiche di spreco pubblico, mentre nei paesi del Nord Europa si è deciso di fare le riforme necessarie per ridare fiato all’economia.

Ora ci troviamo di fronte ad un bivio importante. Euro o non Euro? L’uscita dell’Euro non conviene a nessuno, dato che anche la Germania vedrebbe una caduta del Pil del 10 per cento il primo anno dopo la caduta della moneta unica.

Ancora più difficile sarebbe la situazione italiana con la svalutazione della “nuova Lira” e inflazione al 30 per cento con perdita del potere d’acquisto delle famiglie dello stesso ordine di grandezza.

La disoccupazione salirebbe verso il 20 per cento, il doppio di adesso e vi sarebbe un crollo dell’economia.

Cosa fare dunque di fronte alla forte recessione e al debito così elevato?

Il Governo Monti ha fatto delle cose positive, ma troppo poco.

Le liberalizzazioni sono rimaste quasi completamente sulla carta e quindi non si è avuto l’impulso economico da questa apertura dell’economia. Al contrario sono aumentate le tasse, quale ad esempio quella sulla benzina che hanno di fatto provocato un rallentamento ulteriore dell’economia.

Deve essere cambiata la direzione e questo i politici lo devono comprendere.

Siamo a dei livelli di spesa pubblica che arrivano al 60 per cento del PIL, se si tiene conto che nel Pil è conteggiata anche l’economia in nero. Anche negli ultimi dieci anni di Governi la spesa è continuata ad aumentare con sprechi enormi e danni enormi.

È possibile un Monti bis? È molto difficile perché giustamente la politica vuole tornare al Governo. Vi è tuttavia un’incertezza elettorale enorme perché il prossimo Parlamento rischia di essere spezzettato in molti gruppi che hanno poco più del 15 per cento.

Come ripartire allora?

È necessario riprendere il cammino delle liberalizzazioni in primo luogo e abbattere il debito pubblico, i problemi che fanno davvero paura ai mercati.

L’Italia è ancora piena di imprese di Stato (come succedeva ai tempi della vecchia Alitalia) che vengono dirette secondo criteri politici e non economici.

È necessario che queste imprese mirino alla creazione di valore e alla creazione di posti di lavoro efficienti e non al clientelismo. Solo liberandosi di questi due enormi pesi (clientelismo e statalismo), l’Italia può uscire dalla crisi e lo spread potrà finalmente tornare a livelli accettabili.

Alzare le tasse ulteriormente (vedi la tassa sulle bollicine) è impossibile da sopportare per i cittadini e rischia di aumentare ancora l’evasione fiscale.

La direzione da prendere è esattamente opposta, altrimenti l’Italia porterà i “libri in tribunale”

You may also like

Punto e capo n. 46
La riforma fiscale: dopo il cattivo esempio i buoni (?) consigli
Quest’estate andremo tutti al cinema?
Il popolo delle tende e il prezzo degli immobili

38 Responses

  1. Guglielmo De Sanctis

    – “Le liberalizzazioni sono rimaste quasi completamente sulla carta e quindi non si è avuto l’impulso economico da questa apertura dell’economia” ———> pregasi confrontare tassi di crescita paesi occidentali anni 60-70 e dal 1980 (liberalizzazioni) in poi.

    – “L’Italia è ancora piena di imprese di Stato (come succedeva ai tempi della vecchia Alitalia) che vengono dirette secondo criteri politici e non economici”—————–> pregasi capire che la Cina è piena di “imprese di Stato” e che il paese crecse al 9% l’anno da 15 anni.

  2. Andrea Bravin

    Certo che i mercati non si aspettano nulla di buono dalla stessa “vecchia” politica!
    In un cesto di mele mezze andate, come facciamo a salvare quelle buone? Vogliamo cambiare davvero? Con chi? Rimescolando le mele nel cesto cosa otteniamo? 
    Credo che in Italia i Giovani++ di 25-35 anni possono cambiare tutte le mele del ns cesto. Sono loro che, se fanno due conti col pallottoliere, non arriveranno da nessuna parte con questa Non Visione e con gli attuali DisValori… Portino i migliori di loro a Roma per sostituire integralmente i deretani poggiati da troppi anni su quelle comode poltrone e VIA! Si ri-parte da zero (RESET). Chiunque siede in quei luoghi, può starci al massimo due legislature ogni 20 anni. Nulla di nuovo per un paese moderno!
    Nel marzo 2010 ho spento tv e giornali nazionali, ora riaccendo per qualche giorno e… cos’è cambiato in meglio? Triste ma, non ho trovato nulla di veramente nuovo e significativo! Ma dove vogliamo andare?
    Da imprenditore ho deciso di parlare all’Università di una “diversa” cultura d’impresa, ed ho trovato giovani che possono farcela! Basta che ci credano loro per primi e passino dall’intenzione all’azione…
    Quale alternativa credibile abbiamo noi italiani oggi?

  3. Roberto 51

    Di finanza non capisco un accidente, ma penso che l’Italia non porterà i libri in tribunale, almeno fino a quando si potranno spremere soldi dalle tasche degli Italiani. Da quanto ho capito lo stato italiano è super indebitato, mentre non lo sono i suoi cittadini, che spesso sono anzi i creditori dello stato.
    Da questa situazione ci guadagna il ceto politico e parapolitico che può continuare a rubare e sprecare e ci guadagnano le istituzioni finanziarie che possono lucrare alti tassi di interessi pagati aumentando le tasse e riducendo i servizi erogati.
    Questo andazzo andrà avanti fino a quando non saranno state drenate tutte le nostre risorse a favore di politica, pubblico e finanza. A quel punto porteremo i libri in tribunale e saremo tutti noi (non “loro”) in braghe di tela.
    A meno che … non ci svegliamo prima.

  4. Andrea

    @Guglielmo De Sanctis

    Peccato che in Cina ci sia la pena di morte per il reato di corruzione, che non ci sia la democrazia e che quindi il clienterismo sia molto piu limitato. Peccato anche che la ricchezza totale della Cina sia in mano al 2% dei cinesi, che guarda caso ricoprono anche incarichi politici. Come si fa ancora oggi dopo tutte le tangentopoli, i svariati casi lusi, la corruzione divagante credere o sperare di poter affidare le imprese allo stato italiano, il Peggior gestore in assoluto. Mi chiedo perche non ha citato la Svezia, paese socialista per eccellenza, anche qui ci sono addirittura le palestre all’aperto attrezzate: in Italia quanto durerebbero? A che costi sarebbero realizzati? Vivo a Milano e sotto casa mia per realizzare una corsia preferenziale sono previsti lavori per 3 anni, per circa 700 metri di strada?? Mi chiedo come ancora oggi l’italiano non abbia coscienza della ladroneria che lo contraddistingue e dell’assoluta inesistenza del senso civico, per non parlare del senso di appartenenza alla nazione, anche esso inesistente. La nostra salvezza puo essere solo la liberalizzazione completa e la privatizzazione di ogni azienda stato. Ho 27 anni, sono un libero professionista ed è grazie a pensieri cosi irreali come i suoi che mi trovo una pressione fiscale che non permette alla mia società di assumere una segretaria, di cui per altro avrei bisogno, che non mi permette di investire o chiedere dei veri soldi ad una banca. A Singapore i tassisti conoscono l’Italia solo per il calcio… Ci chiediamo se falliremo? Forse sarebbe meglio prepararsi a farlo. Buona giornata

  5. Claudio Di Croce

    @Guglielmo De Sanctis
    Le auguro di vivere in paesi come la Cina comunista oppure la Corea del Nord o magari Cuba . Così sia pure in ritardo di decenni potrebbe finalmente capire cosa è il comunismo .

  6. Nicola Accarino

    Analisi corretta. Fare le liberalizzazioni e più in generale tagliare i privilegi esistenti nel settore pubblico e in tanti settori privati è possibile solo con un governo molto forte che possa contare su una maggioranza elevatissima e coesa. Ogni intervento provocherà scontenti in settori che esercitano rilevanti forme di potere e sono molto forti e conomicamente. Le reazioni saranno ferocissime e condizioneranno i politici in modo profondo. Sto dicendo cose ovvie e note a tutti. Già con Monti abbiamo visto cosa é successo quando si é tentato di incidere in profondità (lavoro, tassisti, farmacisti, ecc.). Immaginiamo, per fare degli esempi, di dare reale attuazione alla licenziabilità dei dipendenti pubblici da un lato e dall’altro di modificare le prerogative dei notai, dei tabaccai, ecc. o di spingere realmente sulla lotta all’evasione fiscale incrociando i dati (tutti pronti in Sogei) dei redditi, dei patrimoni e dei consumi. Quale governo pensiamo possa farlo e con quale maggioranza di sostegno? Il rischio di fallire è reale!

  7. francine

    Che questo genere di politici non si sia ancora reso conto della situazione non puo’ che essere logico dal momento che il livello dei medesimi e’ sempre stato molto basso.D’altra parte dipende dal popolo italiano che ha sempre preferito farsi riempire di “balle” piuttosto che sentirsi dire la verita’ e la relativa soluzione dei problemi.Non c’e’ da illudersi..le prossime elezioni non cambieranno lo scenario..al posto della lega Nord vedo gia’ Grillo e al posto di Prodi e dell’allegra macchina da guerra uno sgangherato assembramento che mettera’ insieme il tutto e il suo contrario.per non parlare di una riedizione del Berlusca che poverino in extremis non e’ riuscito a riarruolare la moglie..D’altronde Monti gli sta facendo il lavoro “sporco”cosi come povere verginelle diranno che non e’ colpa loro,che avrebbero fatto diversamente etc..Da qui la mia grande paura e cioe’ che questo nostro impoverimento successivo e continuo si prolunghi nel tempo in un’agonia senza fine.Accompagnato da imprese in uscita dal territorio,da cervelli giovani via con le loro valigie per non tornare mai piu’.I libri in tribunale non possiamo non portarli ma purtroppo lo faremo tra un bel po’ quando avremo esaurito tutte le possibilita’ di elemosina esterna che stiamo cercando.E intanto lo scenario interno e il debito saranno ancora peggiori..

  8. Mario45

    @Roberto51
    Purtroppo questi ci spolperanno fino all’osso. Poi, forse, alla fame, gli italiani si ribelleranno e, se saranno fortunati, si divideranno secondo natura in tre paesi diversi; l’alternativa e’ che arrivi un altro demagogo a promettere ordine e disciplina, per un altro infausto ventennio.

  9. mario unnia

    Quando la Quarta Repubblica francese era in crisi ci pensò De Gaulle a far nascere la Quinta. Ma non sarà Monti in grado di far nascere la Terza Repubblica italiana. Una differenza di statura tra i due.

  10. Marco Maria

    Buongiorno Giuricin, condividendo 2/3 dell’articolo aggiungerei un mio umile commento: Banche europee,internazionali e nazionali ci hanno propinato ( a noi e allo Stato ) i titoli “tossici” ovvero carta straccia con l’illusione di alti interessi? Ok ,La veda come un concorso di colpa , 50% lo saldo seriamente in 5-10 anni tipo ammortamento societario e il resto se lo tengono sul gobbo.Ovviamente i creditori (Germania e Francia in primis) fanno di tutto per evitare questa soluzione in piu’ ci stressano rinfacciandoci di averci invitato (forzosamente) all’euro quando economicamente e tecnicamente cio’ non era fattibile (Inghilterra e Paesi Nordici hanno popolarmente rifiutato e infatti sono le Nazioni che da un punto di vista monetario stanno meglio)Non hanno interesse al nostro default non potendo(spero) invaderci e depredarci come per secoli hanno fatto in Italia gli stranieri(pero’ ci provano finanziariamente senza sporcarsi) .La malizia non finisce, complici i nostri politici di turno, ovvero ingabbiandoci tout court con l’EU e relativa moneta ,hanno evitato una pericolosa Taiwan europea, pro domo loro.Massimizzo i concetti per semplificare decenni di trattative senza consultazioni a mo’ di referendum propositivi alla Svizzera.Distinti saluti,LMM.

  11. Giorgio Azzalin

    Non c’e’ soluzione ,ne liberalizzazioni ,ne Grillo.Avete mai visto un’azienda che va male ed e’ diretta alla bancarotta cambiare dall’interno e svoltare ?.Io no e’ impossibile .La colpa e’ sempre del mercato che non tira dei troppi dipendenti di chi non ti paga ,nessuno da la colpa a se stesso. La situazione dell’italia e’ degli Italiani . Nella maggioranza dei bamboccioni rimbambiti dal genitori che li hanno coccolati fino a 50 anni. Gli Italiani pensano che una laurea sia il passaporto per una vita facile ,a 30 anni pensano a quando andranno in pensione e scendono in piazza per dimostrare contro un paio di anni di slittamento . Noi siamo quelli che ridevano quando Berlusconi indicava la Minetti come consigliera regionale . Crediamo che Formigoni viva in poverta’ e sia ancora vergine e Casini sia un giovanotto.Abbiamo permesso la liberta’ ad assassini che hanno terrorizzato l’italia per decenni in cambio di falsi pentimenti.I miei amici mi dicono,ma siamo piu bravi e piu belli degli altri ,magari e’ anche vero ma ci manca il senso del bene comune .Ci inginocchiamo davanti al potere anche quello piccolo piccolo. Abitiamo in uno dei posti piu belli del mondo ,ma non siamo capaci a utilizzarlo . In una parola siamo decaduti .Contro la decadenza non c’e’ nulla da fareun po come contro la calvizia ,ci si puo ‘ dividere un po’: dipendenti ,contro artigiani ,imprenditori ,contro dirigenti statali .Poco tempo fa la primavera araba e’ iniziata con un poveraccio che si e’ dato fuoco ,disperato dall’oppressione del governo .Negli Ultimi giorni due persone si sono uccise in italia per la stessa ragionee stesse modalita’ ,i giornali in pratica li hanno classificati come due depressi incom presi .Bravi Italiani avanti cosi verso il baratro ,incapaci di cogliere nessuna oppurtunita’ ,solo bravi a piangersi addosso .colpa di berlusconi ,no dei comunisti,dei tesdeschi o dei cinesi . Io penso che non solo sia impossibile fermare la corsa verso la bancarotta .ma sia giusto che falliamo e dalle ceneri risorgeranno gli Italiani migliori ,torneranno quelli che se ne sono andati e si ricomincera’ con modestia e rispetto delle cose che si hanno .e’ il ciclo della vita mettetevi il cuore in pace ,forse un anno forse 10 ma questo e’ il destino gia’ scritto.

  12. Marco Tizzi

    Inflazione al 30%, ma cosa dico 30? almeno 60! Ma cosa dico 60, almeno 585%!!!!!

    Dai, smettiamo di sparare il primo numero che ci balena per l’anticamera del cervello, siamo minimamente seri una volta ogni tanto.

  13. Francesco_P

    Quanti enti inutili è riuscito a sopprimere il governo Monti? Zero. Poiché il problema è noto anche all’estero, è inutile nascondersi dietro al dito, pardon, dietro al tecnico. L’Italia non è cambiata. L’Italia è rimasta un Paese corporativo, nonostante non ci sia più la Camera dei Fasci e delle Corporazioni sostituita dalla “concertazione” e dagli accordi sottobanco fra i partiti.

    Il problema italiano non si risolve restando od uscendo dall’euro. Lo si può risolvere cambiando classe politica e rivedendo ampiamente la Costituzione.

  14. Lorenzo

    @Giorgio Azzalin
    Corretto. L’acqua deve davvero toccare il sedere perchè qualcosa cambi.
    Monti non è li per risolvere i problemi degli italiani ma per far fare un’ultima sniffata di pecunia a questo stato tassicodipendente ed allungarne l’agonia. Chiunque altro avesse proposto altre tasse avrebbe preso un sonoro vaffa.
    Passata l’ubriacatura iniziale ora i vaffa li prendono anche Monti ed i suoi compari di cattedra, per esempio con l’ultima trovata sulle bevande zuccherate.

  15. lorenzo

    @Guglielmo De Sanctis

    Negli anni 60 e 70 tiravano la carretta persone che avevano conosciuto la miseria della guerra e volevano riscattarsi. Negli anni 80 un pò meno

    In Cina se non fai cosa dice lo stato ti asfaltano (letteralmente..)

    Da noi…mah?

  16. francine

    Il problema e’ che andando in giro per le strade si incontra gente che per la maggior parte crede alle balle che gli raccontano e se non ci crede gli vuole comunque credere.Perche’?Perche’ la verita’ e’ che a parte quei 4 imbecilli che ancora vivono del loro per gli altri non e’ ancora cambiato assolutamente niente.Si’ e’ vero a qualcuno e’ tornata l’imu etc,qualcun altro sente la mazzata del pieno di benzina ma in fin dei conti se non ci lavori puoi in qualche modo pararti il fondo schiena.Inoltre se non sei sfigato e lavori per qualche impresa privata alla fine del mese lo stipendio arriva lo stesso e sempre uguale.Quindi qual’e’ il problema.Si vive nel migliore dei mondi possibili,nel piu’ bel paese del mondo,dove si mangia meglio etc..E c’e’ una congiura ai nostri danni che pero’ un bel giorno finira’ e tutto tornera’ come prima.Questo e’ quello che sento in giro.E quindi con queste premesse la vedo dura con il cambiamento di mentalita’ e il ricambio politico..

  17. LucaS

    Se davanti a tutto questo quelli che aderiscono per cambiare le cose sono solo poche migliaia allora gli italiani si meritano veramente quello che hanno seminato! E’ ora che la gente che ci rimette da questo sistema, ed comincia ad essere parecchia soprattutto tra i giovani si svegli! Se continua a votare questi ladri allora non si merita altro che essere spennata!

  18. Maxi

    Dipende sempre tutto da che lato si sta , purtroppo.
    Vorrei raccontarvi una storia che ho sentito una volta al bar da un tizio .
    Negli anni cinquanta gli imperi coloniali come si conoscevano svanivano come ghiaccio al sole .
    L’imperialismo era definitivamente morto ed il mondo intero applaudiva all’evento .
    Stava pero’ nascendo una nuova forma di colonialismo , molto piu subdolo , fatto di persone in gessato con l’aspetto rispettabile e rassicurante .
    Attraverso il loro potere economico , privi di alcuna morale , trovarono in molti di questi paesi il terreno ideale per per realizzare il loro progetto di dominio del mondo .
    Ben vestiti , si presentavano insieme ai propri consulenti di vario genere , ai governi di questi stati a cui proponevano un’era dell’oro che non si era mai vista prima .
    I governanti di questi paesi , nella loro ingenuita’ (diciamo cosi) , credettero all’uomo in gessato .
    L’uomo in gessato inizio’ a consigliare al buon governante come realizzare le leggi , come gestire i media e cosi via .
    Fu cosi’ che In questi stati , all’apparenza indipendenti e democratici , la democrazia scomparve a beneficio di pochi . Una nuova forma di schiavitu’ era nata .
    L’uomo in gessato governava la ricchezza del paese e quindi la liberta’ .
    Flussi di capitalisti e capitali incominciarono ad affluire in questi bellissimi stati che contavano piu sedi di aziende che abitanti .
    Non si pagavano tasse , non si sapeva chi fossero i padroni di un’azienda , la segretezza era assoluta , il paradiso in terra per alcuni .
    Inizio’ cosi ad espandersi il potere degli uomini in gessato .
    Gestendo ormai flussi enormi di denaro , i club degli uomini in gessato , iniziaro cosi ad attuare il loro piano per dominio del mondo .
    Riuscivano attraverso il ricatto , ad esempio minacciando di spostare sedi ed utili in altri paesi , a condizionare anche quegli stessi stati che per anni ne avevano contenuto la voracita’ mediante leggi che proteggevano l’uomo comune .
    La storia si ripeteva pero’questa volta sempre su piu grande scala , i nemici del club venivano allontanti , diffamati attraverso i media del club e cosi via .
    E’ cosi fu che fallimenti aziendali , perdite enormi da ripianare ed una politica sempre piu debole ed asservita al club degli uomini in gessato , venivano scaricati sull’uomo comune che impoverito un giorno
    si trovo’ da uomo libero in schiavitu .
    Una storia triste non trovate ?
    Se esiste una morale in questa storia , sicuramente e’ quella che la politica e quindi lo stato non si faccia abbagliare da false illusioni ma che ritrovi la propria forza per peseguire la missione che e’ quella del bene comune e non di pochi.

  19. Francesco_P

    @francine

    “Fin cha ga nè, viva al rè quant ga nè poeu crepa l’asen e chi ghè soeu”. E’ vero che molta gente la pensa così, ma non sia troppo pessimista. C’è tanta gente che si rende conto del circolo vizioso in cui siamo risucchiati e che le soluzioni non possono essere trovate se non con un radicale cambiamento. E poi, ormai non c’è ne più e quindi tanta gente dovrà cambiare opinione perché svegliata bruscamente dal sogno che si possa migliorare senza profondi cambiamenti. Essere presenti, attivi e determinati è una condizione necessaria per cogliere il momento in cui si dovrà cambiare per forza. Non è proprio domani mattina, ma è abbastanza vicino.

    O.T. (ma non troppo)

    La Sardegna è drammaticamente attraversata da due crisi, quella della chiusura degli impianti dell’Alcoa e delle miniere del Sulcis. La prima è legata al costo dell’energia (cessate le agevolazioni l’impianto è insostenibile), il secondo è legato al costo del carbone ed al suo scarso valore commerciale per via delle impurità ed dell’elevato tenore di zolfo – ben oltre il 6% – presente nel giacimento. Per entrambi gli impianti la mano assistenzialista ha versato per decenni decine di milioni di euro: ad esempio la Carbosulcis riceve ogni anno 30 milioni dalla Regione che ne è la proprietaria, ma questi non bastano a pareggiare il bilancio. In Italia il carbone è utilizzato per produrre meno del 12% dell’energia elettrica contro la media mondiale del 39%.

    Da anni il progetto di una centrale che sfrutti direttamente il carbone del Sulcis naviga nel nulla della politica e della burocrazia. Già da qualche anno sono disponibili tecnologie adatte a utilizzare il carbone ad alto tenore di zolfo e con forti impurità, previa eventuale miscelazione con carboni di migliore qualità. Ma il carbone deve essere consumato localmente per non gravare dei costi trasporto un prodotto già di scarso valore commerciale. E’ un perfetto esempio di come la mano pubblica abbia sperperato per anni anziché risolvere il problema. Eppure la vicinanza geografica fra l’impianto di Portovesme e le miniere del Sulcis avrebbe ridotto anche i costi di trasporto dell’energia con un brevissimo elettrodotto dedicato!

  20. Francesco_P

    Devo correggere l’OT del mio post precedente.

    Sono andato a vedere i dati di Terna (Elettricità nelle Regioni http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=ImcbTJOYuhg%3d&tabid=418&mid=2501 ) e ho verificato che la Sardegna ha già un surplus di produzione rispetto ai consumi (vedere pag. 228). Non c’è spazio per nuove centrali per alimentare gli stabilimenti ex Alcoa e generare reddito attraverso l’immissione di elettricità in rete.

    Non conosco la capacità dei due elettrodotti (380Kv e 220 Kv) che collegano la Sardegna alla penisola, ma temo che andrebbero almeno duplicati se si volesse creare in Sardegna un surplus di produzione elettrica tale da colmare il gap che ci costringe ad importare energia elettrica.

    Ormai non c’è speranza. L’idiozia politica e i prezzi energetici abnormi hanno già ucciso il paziente.

  21. Margherita

    Mi soffermo sulla domanda che un po’ tutti ci poniamo e sulla quale anche qui il sig Giuricin pone l’accento: come ripartire allora ?
    tra i vari temi tutti interessanti e tutti convergenti che ho letto, non posso che ritornare a quello della giustizia che per mè resta tra i più importanti !
    Senza una giustizia che funziona non si attirano investimenti nel Paese e quel che è peggio… le imprese sane non vengono tutelate anzi ricevono danni dalle note inefficienze.
    Gli esempi negativi sotto i ns. occhi si sprecano, ormai neppure i giornali ne parlano più . Ho un’amica avvocato e ne sento di tutti i colori, tanto che un po’ tutti ci chiediamo, chi prospera e trae beneficio dalla ns. malandata giustizia non sono certo né cittadini né imprese sane ma tutt’altro !
    Possibile che nei tribunali spariscano faldoni di certi processi dagli archivi ?
    eppure accade…
    Possibile che in certe zone del Paese gli ufficiali giudiziari per svolgere il loro compito, come un banale pignoramento, richiedano la presenza delle forze dell’ordine
    e queste non si presentano così che l’ufficiale non può di fatto svolgere il suo compito ?
    eppure accade anche questo e tanto altro ….

    Un tessuto economico sano si sviluppa e prospera se la giustizia che lo protegge funziona !
    In questi tempi in cui cittadini e imprese fanno i conti con ostacoli che sembrano insormontabili e la crisi complica tutto, è assurdo che quando cercano di far valere i propri diritti, per assurdo della giustizia inefficiente beneficino coloro che dovrebbero essere puniti

    Se l’Italia è sull’orlo del baratro, tra le varie cose, senza dubbio è anche perché tante riforme importanti, come quella della giustizia, sono sempre state osatcolate o fatte male

  22. francine

    @Francesco_P
    La cosa piu’ incredibile oltre alla cecita’ dell’italiano medio e’ la totale inerzia del ceto politico:abbiamo statistiche che ci dicono che l’Italia e’ fra gli ultimi dei paesi occidentali ad attrarre investimenti stranieri e tali statistiche ci dicono anche perche’ tali investitori non metterebbero un euro da noi.Ma che ci sia uno dico uno di questi signori che governano oltre ovviamente i rappresentanti sindacali etc che si mettano attorno ad un tavolo e stabiliscano cosa dobbiamo fare per fare arrivare questi capitali stranieri.Il nulla..Si preferisce trasferire centinaia di milioni di euro pagati da contribuenti ormai alla canna del gas per coprire situazioni fallimentari da anni come il settore minerario sardo.Sento gia’ cosa direbbe l’italiano medio: e gia’!!tu vuoi svendere i nostri gioielli piu’ preziosi agli stranieri cosi’ ci faremo colonizzare da russi cinesi e quant’altro.Io non so cosa Lei ne pensi ma per me conta solo la creazione di posti di lavoro e il frenare la fuoriuscita di undustrie e know-how.Se fossi il presidente del consiglio farei il giro del mondo per far venire gli imprenditori in Italia e gli farei ponti d’oro(o tappeti di velluto rosso come Cameron vuole stendere ai francesi..)

  23. Francesco_P

    @francine

    Il disastro lo vedo anch’io, come vedo che c’è tanta gente (non tutti) che per ignavia o condizionamento mentale non smette di credere nello Stato come garante di giustizia e posti di lavoro. L’Italia è alla canna del gas, pardon alle bollicine di gas nelle bibite.

    Quello che non posso permettermi è di arrendermi e di pensare che la gente precipiterà sempre più nella dipendenza dall’aguzzino. Sono troppo vecchio per cercare un’occupazione all’estero, ma non abbastanza per tirare le cuoia.

  24. Manuel

    L’unica via di uscita per l’Italia (e non solo) sarebbe un diverso modello di sviluppo, che tenga conto della limitatezza delle risorse, che ‘ignori’ i mercati e la finanza, che coinvolga e motivi i cittadini ridando loro speranza nel futuro. Un popolo dove intere generazioni vedono davanti a se solo decenni di miseria e sacrifici è un popolo moribondo e demotivato che non potrà mai risollevarsi. Questo comporta un degrado morale e civile che può comportare rischi terribili, dittature, guerre, criminalità imperante, disastri ambientali. La politica di Monti, della commissione europea, del FMI e dalla BCE ci stanno portando dritti verso questa direzione, con la scusa di salvare l’Euro rischiano di distruggere l’Europa. Per preservare i privilegi di pochi stanno devastando il tessuto sociale e l’economia reale. Mandiamoli tutti a casa il più presto possibile e rimbocchiamoci le maniche.

  25. giorgio andretta

    Gentilmente l’autore potrebbe indicare a cosa si riferisce quando scrive:”Il Governo Monti ha fatto delle cose positive.”?
    Grazie per quanto vorrà rispondere.

  26. bcpr6es

    il governo tecnico, di fatto ha preso decisioni politiche di basso profilo come del resto hanno fatto da anni i precedenti governi.

  27. Claudio Di Croce

    Tutti si preoccupano della Sardegna : ho un ricordo personale che mi fa dubitare molto. Tre anni fa ho visitato in compagnia di parenti sardi di un mio nipote una zona vicino a Cagliari . Uno di questi , sindacalista in C.I un stabilimento della zona , mi ha portato a vedere la sede , molto bella , molto spaziosa , dotata di arredamenti molto costosi, con un bel parco , molte piante, fiori in abbondanza , ecc, ecc,,di una Comunità Montana con vista mare , che era situata a non più di centocinquanta metri sul livello del mare. Lui stesso , ripeto sindacalista di sinistra , era molto imbarazzato e mi ha detto che in Sardegna gli sprechi di denaro pubblico sono la regola , seguita da tutti i partiti e gli elettori sardi premiano i partiti che sprecano di più .

  28. erasmo67

    @Andrea

    Ma Lei si tiene informato leggendo topolino ?

    La Cina è uno dei paesi con il livello di corruzione più alto al mondo. Le ragioni della crescita sono il Dumping Salariale ed ambientale che priesto esploderà come una supernova, anche con la pena di morte.

    I paesi Occidentali hanno sbagliato ad assecondare le imprese che volevano trasferire le produzioni in cina (e altri asiatici) impoverendo il tessuto sociale occidentale della classe media.

    Se si fossero imposti regolamenti e dazi e si fosse severamente controllato il trasferimento di tecnologie oggi saremmo ancora ricchi come negli anni ’80 e i cinesi ancora con un pugno di riso e non ci sarebbe penuria di materie prime, in primis il Petrolio.

  29. vipi

    Quindi per giuricin le banche sono state rifinanziate perchè gli stati del sud europa avevano un debito pubblico elevato. Ma le banche non prestano soldi? e se i soldi che prestano non riescono a farseli restituire che succede? vanno in crisi di liquidità? ossia dovrebbero fallire. Ma la BCE le ha salvate con i ltro. Noi abbiamo pagato tasse per rimpinguare le casse delle banche, ossia ci aumentano le tasse per non far fallire le banche. Allora una domanda mi sorge spontanea: la crisi europea è dovuta all’esplosione del debito privato per l’incapacità delle banche di rientrare dei soldi prestati? Guercin disinformare per ignoranza o tornaconto personale per me è un grave attentato alla sovranità dello stato italiano. Molti ricorderanno il suo nome e speriamo che la storia non le presenti il conto come spesso è accaduto in passato. Se ciò accadesse i traditori dello stato saranno i protagonisti di un nuovo piazzale Loreto.

  30. Franco

    Io vorrei che Oscar Giannino intervenisse sulla questione “rapporto svalutazione/inflazione”. Penso fortemente che l’ affermazione di Giuricin che ad una svalutazione del 30% corrisponderebbe una inflazione di pari entità mi sembra una boiata pazzesca! L’ inflazione trova terreno fertile quando c’ è la possibilità di spendere, non certo quando la disoccupazione è alle percentuali che abbiamo e che avremo anche per il prossimo anno…. e qui mi fermo!

  31. Guercin mi sono fermato alla lettura dell’articolo quando ho letto dell’inflazione al 30%, mi potrebbe spiegare come ha calcolato tale valore?

  32. VincenzoS

    Inflazione al 30 %????????
    Forse svalutazione del cambio rispetto alla parità attuale, ma non aumento dei prezzi. Mica importaimo tutto e poi esportiamo anche qualche cosa, o sbaglio?

  33. Elfo

    Inflazione al 30%, perchè secondo il genio in questione, che si spaccia per economista, un punto di svalutazione equivale ad un punto di inflazione. Evidentemente Guercin o non era nato quando la lira svalutò del 20% nel ’91, o sono io che non ricordo un’inflazione del 20%. In realtà calò (dati riscontrabili sul sito del fmi). Chissà se Guercin aveva già la laurea in economia quando l’euro nel 99 crollò del 30% rispetto al dollaro. Mi ricordo chiaramente carriole di monetine in giro per l’europa. Il bello è che è pieno di illuminati che gli danno ragione nei commenti. Ma robr da matti.

  34. Franco

    Speriamo solo che quel gran “genio” di Giuricin per laurearsi non abbia goduto di borse di studio pagate dai contribuenti …..

  35. Cambiasso

    Sulfureo Guercin, perché non ci spieghi come nasce l’inflazione? No, perché non me la spiego, al 30%, con livelli disoccupazione al 20%!! che razza di disoccupati sono, se possono pagare tali rincari? Sicuro che la laurea fosse in economia? La tua, intendo…

Leave a Reply