30
Set
2013

Sui mercati il bastone punirà la follia. Ma serve più di un governicchio coi transfughi. Modesta proposta che forse resterà fantasia.

In poche ore, ieri, a Silvio Berlusconi e alla sua cerchia ristretta di consiglieri all’arma bianca è apparso chiaro cioò che forse avevano sottovalutato, nel reciproco darsi coraggio per aprire questa illogicissima crisi. E’ bastata una rapida sfogliata alla stampa internazionale, ieri mattina, perché la cerchia del ri-fondatore di Foza Italia scoprisse quale cifra di comprensione internazionale fosse destinata al diktat di ritirare i ministri Pdl dal governo Letta: ze-ro!
Dal Financial Times allo Spiegel a New York Times, i commenti erano unanimi: l’Italia politica è pazza, s’inventa un’altra crisi, che durerà mesi prima di un voto comunque destinato con l’attuale legge elettorale a non risolver nulla, proprio al primo appuntamento con le leggi di stabilità nazionali da sottoporre all’esame preventivo di Bruxelles.
Ecco perché, prima ancora che Enrico Letta salisse al Quirinale per concordare calendario e iniziative della crisi, Berlusconi già provava a correggere il tiro. Nessun passo indietro su crisi ed elezioni presto, diceva una sua nota, ma certo che Pdl voterebbe a favore di un decreto che abrogasse l’IVA senza alzar altre tasse, e di una legge di stabilita’ con il taglio al cuneo fiscale da tanto tempo atteso dalle imprese.
E’ stato un piccolo ma insieme rilevante segnale, di come forse gioverebbe a Berlusconi il contatto con ministri e dirigenti Pdl con qualche esperienza di mercati, invece che di tecniche e sostanze esplosive. La riapertura dei mercati finanziari, stamane, è ovviamenteuna rumba. Com’era purtroppo da attendersi, il differenziale italiano sui titoli pubblici decennali tedeschi si lascia alle spalle quello dei bonos spagnoli che già nelle settimane ultime avevamo agganciato, bruciando i 100 punti quasi di vantaggio accumulati grazie al governo Monti e all’avvio del governo Letta. Ed è da mettere in conto un prossimo abbassamento del giudizio sulla solvibilità pubblica italiana da parte delle agenzie di rating, il che significa altri interessi in più da pagare nelle prossime aste pubbliche (ammontano a circa una quarantina di miliardi di euro, le emissioni previste dal Tesoro entro fine anno).
Dopodiché l’effetto a catena non si ferma al settore pubblico. Perché un downgrading sovrano comporta a catena un abbassamento del rating per le banche italiane quotate, che hanno 400 miliardi di titoli pubblici in pancia. Con metà degli istituti di credito quotati attualmente a uno o due gradini dal perdere il giudizio di investment grade, significherebbe per loro ulteriori aumenti di costo della provvista di liquidità, e per imprese e famiglie una ulteriore restrizione di credito, oltre a quella già massiccia in corso.
Se pensiamo poi alle vicende in corso nei grandi gruppi italiani, incertezze e caos aumenterebbero – non bastasse la pulsione statalista avvampata in quest’ultima settimana – per il cambio di controllo ormai avviato a Telecom Italia, e in corso di discussione in Alitalia. Sarebbe ancor più esposta la terza banca italiana, MPS, chiamata da Bruxelles a restituire prima i Monti bonds, a rafforzare ulterormente il capitale, e a tagliare sportelli e compensi dei manager. Le controllate di Ansaldo, Bredia, Energia e Sts, perderebbero ancora una volta il treno della cessione annunciata da un anno e mezzo ai mercati: avete sicuramente visto infatti come ieri sera Enrico Letta abbia indicato per la prima volta la soluzione Fintecna-Cdp, accontentandop sindacati e Pd.
Se torniamo alla finanza pubblica, non solo l’aumento dell’IVA al 22% da domani, martedì, non è più rinviabile, ma la copertura dell’abrogazione della seconda rata dell’IMU prima casa è da considerare assai incerta, rispetto alle emergenze rappresentate dalla nuova rata di copertura entro fine anno degli ammortizzatori sociali ed esodati.
Quand’anche si scalasse in questo modo – traumatico, visto che su IVA e IMU la polemica del PDL salirebbe alle stelle – entro la soglia dei 10 miliardi la necessità di coperture sin qui previste intorno ai 15-16 miliardi per le misure urgenti entro fine anno e per la legge di stablità, la conclusione da trarne dovrebbe essere quella di sperare assolutamente in un governo di scopo, invece di elezioni subito. Un governo con voti raccolti in Parlamento, al solo doppo fine di modificare la legge elettorale, e di varare la legge di stabilità entro i parametri europei, senza sfidare l’avvento della troika commissariale -Ue, Bce e Fondo Monetario – la cui morsa sin qui l’Italia era riuscita ad evitare. E che a me personalmente inizia a sembrare quasi preferibile all’incapacità italiana di avviare riforme serie, viosto che aismao a due anni esatti dalla’arcifamosa lettera della BCE che travolse Tremonti-Berlusconi.
In ogni caso, prima delle urne, la legge di stabilità dovrebbe essere considerata una priorità essenziale per chiunque abbia a cuore l’Italia. Non si tratta infatti meramente di varare per il 2014 una finanziaria che ci faccia restare sotto il 3% di deficit, tanto per tener buona l’Europa. Occorre invece almeno un piccolo ma chiaro passo per invertire il segno della politica sin qui seguita. Ieri il professor Ugo Arrigo sul blog dell’Istituto Bruno Leoni ha rifatto i conti dell’ultimo biennio, dimostrando come lo sfondamento del deficit pubblico si deve al mix tutto-tasse sin qui seguito. Anche di fronte a una spesa primaria che scende – sia pur di un soffio- a quota 724 miliardi nel 2013, le entrate totali si fermano a 759 miliardi invece degli 806 previsti, e i 47 miliardi che mancano dipendono dai 70 miliardi di PIL andati in fumo nella recessione, con il 4,1% di crescita perduta tra 2012 e 2013
E’ per questo che servono tagli veri, a copertura di 8, 10 o meglio ancora 12 miliardi di meno IRAP e più detrazioni all’IRPEF dei redditi più bassi da lavoro. Una priorità che dovrebbe lasciare indietro ogni altra considerazione, di decadenza, leadership e aleatorie vittorie alle urne. Se solo prevalesse un minimo di ragionevolezza, invece di farci considerare dei paria agli occhi del mondo.
Un’ultima considerazione, questa volta tutta politica e da puro osservatore. L’occasione per la nascita di una forza liberaldemocratica non berlusconiana c’è tutta, questa volta. Non è più una rottura personale, come quella del 2010 tra Fini e Berlusconi. E’ sulla pretesa di esser sopra le leggi e sull’estremismo della cerchia a cui berlusconi dà retta, la rottura. un estremismo che taglia fuori Gianni Letta come l’intera cerchia delle ragionanti figure storiche alla testa delle aziende del Cavaliere, da Confalonieri e Doris. Tutte personalità che a Berlusconi hanno detto di evitare show down come quello in corso. Per evitare la nascita di un governicchio compra-transfughi al Senato, spetterebbe a Monti una scelta rapida: aprire le porte a tutti coloro che non si riconoscono più nella linea Berlusconi, mettersi alle spalle polemiche e rigidità personali, e negoziare con Pd e Quirinale un governo politico basato su legge di stabilità con intervento di svolta sul cuneo fiscale, riforma elettorale, e intestazione dei referendum radicali sulla giustizia. Certo, Berlusconi e i suoi sparerebbero a palla incatenate. Ma senza regalar troppo tempo al rodeo ammazza-dissidenti che inevitabilmente si scatenerebbe, si aprirebbe una partita per una forza post-berlusconiana capace di sfidare davvero il condannato nel suo campo. Fantasie, forse. Ma vent’anni dovrebbero pur aver insegnato qualcosa.

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28 Responses

  1. Piero

    spiacere di deluderti.. i grossi stan aprendo supporti più in basso.. Silvio si è gia trovato paura.. Doris conta più di Brunetta.. un pò di finta tempestina..
    x vero panico è ancora troppo presto.. tienine conto prima di andar in Radio a far altre previsioni cilecca..

  2. Francesco_P

    La legge di stabilità sarà scritta sotto dettatura UE, salvo ritardi per sciopero degli stenografi ministeriali.
    La legge elettorale sarà riscritta sotto dettatura della Corte Costituzionale che abolirà il premio di maggioranza se una coalizione non raggiunge un limite adeguato(*).
    La spesa pubblica non può essere limata di un centesimo, anzi continuerà a salire.
    Nessuna maggioranza omogenea uscirà dalle prossime elezioni.

    Forza Italia 2.0, dopo aver “fatto saltare il tavolo”, non potrà più partecipare ad alcuna coalizione per il veto europeo.
    Epifani e compagni, che hanno fatto di tutto per mettere alla porta Berlusconi ed il PdL, dovranno formare la prossima coalizione con gli ultra-antieuropeisti del M5S.
    Anche un inguaribile ottimista non può che diventare pessimista.
    – – – – – –
    NOTA (*)
    Uno dei possibili paradossi del porcellum con soglia minima (es. 40%) per il premio di maggioranza è che ci troveremo ad avere Regioni in cui scatta il premio di maggioranza per il Senato, mentre non scatta alla Camera dove il premio è nazionale.

  3. Roberto

    .. a questo punto chissa se non è meglio avere i commisari UE per far fare i tagli veri senza aumentare ancora le tasse e perdersi dietro alle ripicche della gabbia di matti .. ci siamo capiti.
    RG

  4. Jack Monnezza

    Ma quali “ragionanti figure storiche”…..

    Ma quale “nascita di forza liberaldemocratica attorno a Monti”….

    Caro Giannino lei continua a non capire che Monti e i suoi accolitu non hanno assolutamente nulla di liberaldemocratico…
    Ed e’ uno dei motivi del non decollo di FID…

    Alla fine della fiera, in tutto il caravanserraglio centrista e PDL, il più liberale e’ Berlusconi stesso (oltre ovviamente a Martino e pochi altri). L’unico che in qualche modo si è sempre battuto per cercare di tenere bassa la pressione fiscale e’ Berlusconi.

  5. Jack Monnezza

    Ma quale forza liberaldemocratica attorno a Monti….
    Monti non ha nulla di liberaldemocratico, caro Giannino.

  6. Dario

    Sono un (ex) elettore di cdx. Mi piacerebbe vedere la nascita di un serio partito di destra liberale in Italia. Non credo l’uomo di stato Monti possa essere la figura intorno alla quale tale partito si possa aggregare. Nei suoi 18 mesi circa non mi pare Monti abbia fatto nulla di liberale, ma si sia comportato da statalista tassaiolo. Non mi illudo. Voto M5S, almeno puntano a liberarci dai due schieramenti che ci hanno governato male da 20 e più anni. Circa la troika, ben venga. Almeno si spera non abbia amici e parenti da proteggere il qualche municipalizzata o ente statale.

  7. terzo stato

    Caro Oscar,
    come sempre sono quasi d’accordo su tutto. Ma evocare Monti mi da i conati. Ora capisco da tempo che cerchi di giocare con le carte che hai mano e pensi che monti sia un punto ma secondo me è uno scarso un burocrate metafora di 40 anni di storia italiana. Questa è gente che ama l’italia così com’è basta tenere i conti sotto controllo.. Mi dispiace Oscar che ti tocca essere moderato ma questo paese non si addrizza con il dibattito politico. Visto che in questo paese senza dignità non si riesce ad organizzare neanche una manifestazione sotto montecitorio, per conto mio spero nell’unica possibilità di cambiamento, il fallimento dello stato tiranno. Spero solo che avvenga prima che diventi troppo vecchio per ricostruirlo senza statali e statisti.

  8. terzo stato

    Siete consapevoli di essere SCHIAVI!! Che con la scusa delle istituzioni democratiche alcuni milioni di persone vivono sulle spalle della maggioranza? Questa tassazione barbara serve principalmente per stipendi pensioni e sanità. Fatta salva la sanità, i vostri soldi vanno dalle vostre tasche a quelle di lor signori, ne più ne meno come nel feudalesimo. E ADESSO CHE i soldi stanno finendo? Niente! continueranno a minacciarvi e spennarvi con ogni mezzo. Poco fa ad esempio , sono arrivate alcune dichiarazioni da parte di Benoît Coeuré, membro del consiglio direttivo della banca centrale europea, il quale a margine di una conferenza tenuta presso la Bocconi di Milano ha detto : “La creazione di un meccanismo efficiente per risolvere rapidamente i problemi delle banche insolventi è un passo cruciale per rendere i costi delle crisi bancarie meno onerosi per i contribuenti” ed ha aggiunto : “Sebbene il lavoro da fare sia molto, un quadro regolatorio ben progettato e completo per la risoluzione bancaria, compresi i regimi di ricapitalizzazione che includano i creditori, attenuerà i fenomeni di rischi eccessivi” . Avete colto il senso della supercazzola ? No ? Allora provo a tradurre io : – per scongiurare i fallimenti bancari, d’ora in poi deve valere il modello Cipro; non si dovrà quindi passare attraverso gli Stati , via nuove misure di tassazione dei contribuenti , ma si andrà direttamente a prendere i soldi necessari nell’ordine da obbligazionisti, azionisti e infine correntisti degli istituti di credito in questione. L’esproprio del conto corrente dei cittadini del sud europa sta diventando la regola e i burocrati europei ormai non cercano neanche più di nasconderlo. M5S, Italiani, abbiamo una dignità!? Quando andremo tutti a montecitorio ad Urlare “Morte al Tiranno”? Quando ci avranno già tolto tutto!?!?!

  9. Massimo

    No, Monti no. Tutti ma non Monti. L’unica possibilità che abbiamo di salvarci è che l’Europa ci commissari con un bel funzionario crucco dal momento che, ormai l’abbiamo ampiamente dimostrato, noi non siamo in grado di amministrarci.

  10. Paolo

    Caro Giannino,
    sono veramente deluso da lei, pensavo che la sua discesa in politica fosse una ventata d’aria fresca, mi sono dovuto ricredere (e pentire di aver votato FARE, se stavo a casa come le altre volte era molto meglio). Chi predica il liberismo non può nemmeno avvicinarsi a Monti e a quel caravanserraglio di soggetti impresentabili che si porta dietro. Monti ha fatto il male dell’Italia con la piena consapevolezza di farlo. A casa.
    Che poi lei continui a straparlare di spread come se fosse un indicatore credibile ha (è proprio il caso di dirlo) dell’incredibile: sa anche lei come e chi fa il prezzo del nostro debito pubblico, chi fa questi giochetti lo fa con soldi miei e suoi, a lei forse va bene, a me se permette proprio non va bene.
    Continua a dire che bisogna abbassare le tasse e poi tutti i giorni straparla di IMU, insomma si decida, vanno tagliate le tasse o no? perché magari l’IMU non era la prima tassa da eliminare (anche se fatico a comprendere come un liberista possa giustificare una tassa su un bene che non produce reddito e che serve a tutti per viverci!!!) ma da qualche parte si doveva cominciare, o no? starve the beast non è più di moda? Oltre al fatto che bisogna avere il coraggio di dire che se si vuole rilanciare l’economia è necessario abbassare la pressione fiscale e per fare ciò si deve ridurre la spesa e questo significa (anche) lasciare a casa un po di dipendenti pubblici. Mi permetta di dirle che trovo allucinante che lei citi l’intervento del Prof. Arrigo sui disastri che la stretta fiscale dal 2011 in poi ha prodotto e poi invochi l’intervento salvifico di Monti che di tale stretta fiscale è stato il principale esecutore, forse io ho dei limiti ma nel suo ragionamento trovo una serie di incongruenze logiche enormi.
    E comunque leggendo ciò che ha scritto nelle ultime settimane inizio a comprendere la sua posizione sull’Euro, mi stupiva il fatto che tutti gli economisti liberisti avessero avanzato critiche sul progetto Euro e lei se le fosse perse (pensavo che forse il problema era legato ad una qualche idiosincrasia con il mondo accademico), mi stupivo del silenzio sul fatto che tutte le banche e gli istituti di ricerca portano da anni l’esempio dell’Italia come paese che avrebbe vantaggi dall’uscita dall’Euro, mi stupivo del fatto che lei parlasse di una svalutazione della Nuova Lira del 50% quando tutti gli analisti prevedono una svalutazione non superiore al 10% (forse certi contatti che lei millantava sono simili alla storia dello Zecchino D’Oro, se vuole conoscere qualcuno che lavora in finanza basta chiedere, sarà mio piacere introdurla nell’ambiente), mi stupivo quando sentivo una persona che si dichiara liberista difendere un meccanismo – la forzosa appartenenza ad un progetto politico come l’Euro senza tutti gli orpelli di una vera unione monetaria – che è la negazione delle forze del mercato. Ora non mi stupisco più. Per mesi ho pensato che i suoi attacchi quotidiani a Berlusconi fossero parte della necessaria campagna elettorale, che fossero poco più che foklore, ora penso che come Berlusconi ha ingannato gli italiani 20 anni orsono con la speranza di un partito liberale di massa, lei oggi inganni tante persone che hanno creduto in lei anche nelle avversità per ritagliarsi un piccolo, piccolissimo, spazio politico.
    Posso capire la sua pozione personale, capisco meno l’Istituto Bruno Leoni che continua a darle spazio se questi sono i presupposti. Perché criticare Berlusconi va benissimo se lo si critica sul proprio operato e utilizzando lo stesso metro di giudizio nei confronti delle altre formazioni politiche, se come fa lei si usano due pesi e due misure (non vorrà mica raccontarci che gli altri partiti portano avanti istanze liberiste???) allora si fa solo propaganda partitica a prescindere dalla realtà.
    Lei oggi parla di mercati, per favore eviti, di mercati nei termini che ha usato lei può parlare un De Bortoli qualsiasi, da lei mi aspettavo altro, mi aspettavo che dicesse l’ovvio, ovvero che i mercati non c’entrano nulla, che il prezzo dei nostri BTP non lo fa “il mercato” ma qualcuno all’Eurotower, la differenza tra le due cose è enorme (e il dramma è che sono personalmente convinto che lei queste cose le sappia… questo è ciò che mi fa più male).
    Si, la mia è una lettera di critiche, critiche da parte di un “amante tradito”, mi sento veramente preso in giro da lei e non certo per le lauree farlocche o per lo Zecchino D’Oro, mi sento tradito perché mi pare che invece di raccontare le cose come stanno stia facendo propaganda, e pure di basso livello.
    Spero che mi darà modo di ricredermi (but I’m not holding my breath).
    Paolo

  11. Alberto

    Deficit complessivo Italia tra 2008 e 2012, somma dei nostri deficit, pari a -19/5= -3,8 valore medio

    Perdita/guadagno di PIL Italia nello stesso periodo somma dei valori di crescita o decrescita pari a – 7,2/5= -1,44 annuo medio;

    Adesso confrontiamolo con i dati francesi;

    Deficit complessivo tra 2008 e 2012 pari a – 28,2/5 = – 5,64 medio annuo

    Perdita/guadagno di PIL nello stesso periodo 0(zero) = 0(zero medio annuo)

    Ora vediamo a livello di debito/PIL cosa è accaduto per i due paesi.
    Italia:

    Fatto 100 il debito nel 2008 e 100 il PIL 2008, abbiamo avuto il seguente dato:
    100+19=119 (valore del 2012)

    fatto 100 il PIL 2008 abbiamo 100-7,2=92,8

    Rapporto debito/PIL 2012 pari a 119/92,8= 128%;

    Vediamo per la Francia;

    fatto 100 il debito 2008 abbiamo nel 2012 il valore 100+28=128

    fatto 100 il PIL 2008 abbiamo nel 2012 il valore di PIL pari a 100+0=100

    Rapporto debito/PIL pari a 128, esattamente come per l’ Italia

    Ma cosa è accaduto alle due economie?

    A)Intanto il fondamentale dato che l’ Italia ha perduto 7,2 punti di PIL e la Francia nessuno;
    B)La produzione industriale italiana nel 2012 ha raggiunto un valore di 81,7% rispetto al 2005(100%), mentre la Francia ha raggiunto il valore di 87,7 rispetto al 2005(100%), cioè esattamente 6 punti in piùrispetto a noi, che siamo un paese più manifatturiero della Francia, come tutti sanno. Cosa vuol dire? Vuol dire che abbiamo perso punti nel settore più importante della nostra economia rispetto ad un competitor, forse il maggiore per noi.
    C)Il tasso di disoccupazione italiana nel 2008 era pari al 6,7% e la Francia era al 7,8% come dato complessivo; nel 2013, l’ Italia è arrivata al 12,2% mentre la Francia è tornata al 7,8%, non ha perso nulla, noi abbiamo perso 5,5 punti percentuali, un dato enorme e destinato a salire; questo credo sia l’ effetto più irritante e francamente che grida vendetta per le politiche di rigore dei conti e di cosidetta stabilità.
    D)Consumi in $ a valori costanti: Italia 2008 pari a 994,6 MLD 2012 pari a 952,6 pari a un decremento di – 40 MLD;
    Francia valori 2008 pari a 1110,9 MLD valori 2012 pari a 1134,0; incremento consumi pari a + 23,1 MLD di $.

    Qui sotto i dati OCSE per controllo.
    PIL a prezzi reali dati OCSE
    Deficit %PIL Ocse
    Produzione Industriale OCSE
    Consumi famiglie OCSE
    <a href="http://www.ilsussidiario.net/News/Numeri-alla-prova/2012/7/23/I-NUMERI-Disoccupazione-al-19-l-incubo-per-l-Italia-si-avvicina/304518/Dati sulla disoccupazione

    Invito tutti a fare riflessioni su questi dati a mio parereINOPPUGNABILI e dare i propri pareri, in modo particolare coloro che ancora insistono su posizioni favorevoli a restare nell’ UEM, a mantenere una moneta gestita da Francoforte e dalla Germania che ne è l’ ispiratrice e sulle politiche di rigore ed austerità perpetrate per alcuni soprattutto noi, e sulla follia di chi tali politiche ha applicato con stupidità e direi con intenti tesi a distruggerci; la cosa che mi appare in tutta la sua evidenza è che ci sono riusciti. Allora per chiudere, è meglio la pseudo stabilità che vorrebbero farci digerire ancora o invece la svolta, una svolta che sarebbe opportuno fare dopo aver preso coscienza dei danni che ci sono stati arrecati?

  12. Giorgio G.

    Caro Oscar,
    ti seguo da anni, ti ho cercato, finalmente ti ho ritrovato ma con tutto l’affetto, con il tuo non celato desiderio di ritornare sotto l’euro burocrate tassatore professor Monti posso dire “you pissed off”.
    Leggendo tutti i commenti a questo tuo post penso di essere in buona compagnia.
    Monti non è altro che un altro professore chiamato a salvare tutti coloro che hanno, hanno avuto e vogliono continuare ad avere il “culo al caldo”.
    E’ stato chiamato per far si “che tutto cambi perchè nulla cambi”.
    Nessuno penso riponga più nessuna fiducia in lui.
    Forse solo chi cerca di trovare un passaggio in parlamento.
    Ma sinceramente non penso di seguirti fino a li.
    Con affetto.

  13. Mike

    A questo punto tifo per la “troika – taglia spesa pubblica”. In effetti, sento già il rumore degli elicotteri in avvicinamento …..

  14. Edgardo

    Noooo Oscar, no, no, no!!! Monti no!!! Lasciamo lui e il suo loden nel dimenticatoio della storia (s minuscola). Che c’entra Monti con i liberali? Sono d’accordo con i commenti precedenti: unica speranza rimasta, la troika. Ma non mi faccio illusioni, la burocrazia pubblica non si arrenderà prima di aver mandato a picco la barca. Definitivamente.

  15. Giuseppe

    Mi unisco con entusiasmo al coro anti-Monti, come mi associerei al coro anti Amato e insomma anti-tutti i burocrati di questa mostruosa macchina kafkiana. Solo Letta può salvare Monti dalla estinzione, mentre Renzi gli recita il “De Profundis”. Giannino, se Lei va avanti così c’è caso che la riprendano a Radio 24.

  16. giuseppe

    E’ forse il caso di ricordare qualche piccolo atto “liberale” di Monti

    1) Redditometro
    2)Blitz a Cortina anti-Suv, responsabile di buona parte del crollo del mercato dell’auto.
    3)Crollo della nautica da diporto
    4) Liberalizzazione delle Farmacie: altre mille in più, così la corporazione dei farmacisti è ancora più potente…

    Purtroppo la memoria non mi assiste, ma si potrebbe andare avanti all’infinito.
    Credo che se mettessimo anche Befera come Ministro dell’Interno il quadretto sarebbe perfetto.

  17. Walter

    Basta con le chiacchiere inutili. Tutti a casa. é ora di finirla con questa farsa, scendiamo in piazza e dimostriamo al popolo della sinistra quanti effettivamente siamo, noi incazzati, noi lavoratori veri, noi che continuiamo a credere nella vera democrazia e nel rispetto delle nostre famiglie, dei nostri ideali e della NOSTRA Italia che s’impegna ogni giorno a fare le cose per bene………….e che non sopporta più i mangiapane a tradimento, di qualsiasi colore o religione. Cosa dobbiamo fare per farci veramente capire ? dobbiamo andare anche noi tutti dalla Merkel ? come continuano a fare Letta e Monti ? Perchè non ci dicono che ci hanno venduto ? anzi svenduto. Io non sono uin politico, ma vi assicuro che stiamo diventando ESTREMISTI………….e mi accorgo che ogni giorno stiamo aumentando……………..

  18. Jack Monnezza

    Giuseppe

    Si è scordato il pasticcio dell’ulteriore tassa sullo scudo fiscale.

    In barba a qualsiasi principio liberale/costituzionale di non modificabilità retroattiva delle sentenze/pene/sanzioni, specialmente se concordate a priori tra Stato e cittadino.

    ABC dello Stato di diritto….e questo signore e’ stato il rettore della Bocconi, che passa per la nostra migliore università giuridico-economica.

  19. Francesco_P

    @Mike, 1 ottobre 2013,
    purtroppo la devo deludere. L’UE si interessa di controllo del rispetto delle regole di contabilizzazione, rispetto dei limiti del deficit e di debito pubblico. La responsabilità su “quanti e come” sono spesi i soldi pubblici non è della UE ne del FMI ne della BCE, bensì dei governi nazionali. Al più la BCE ed il FMI segnalano situazioni critiche e fanno opera di “moral suasion” mediante lettere riservate (non sempre) e comunicati pubblici.
    Monti, l’uomo della commissione europea, non è minimamente riuscito a contenere l’espansione della spesa pubblica.
    Il problema è che per razionalizzare la spesa pubblica in Italia sarebbe necessario rivedere compiti, funzioni e processi amministrativi dello Stato tagliando le funzioni inutili, rivedere tutti i processi d’acquisto con la possibilità di rilevare immediatamente le anomalie, ridurre il numero degli enti locali, ecc., tutte cose che si scontrano con interessi corporativi ed interessi degli stessi partiti.
    Alla fine l’unico modo di non sforare i parametri europei è quello di aumentare la pressione fiscale.
    P.S.
    Probabilmente il governo Letta sopravviverà abbastanza da scrivere la finanziaria grazie ad un certo numero di senatori che passeranno dal defunto PdL ad un nuovo partito nell’area di Monti e Casini (presagio funesto per le tasse). Intanto l’economia reale continua a soffrire e la previsione del +0,4% del PIL per il 2014 è sempre più un miraggio.

  20. FEMINE

    Ahinoi, era facilmente ipotizzabile… Oscar Giannino fiuta il vento e si accredita presso il riesumato ma indimenticato esimio tassator Monti, ribattezzandolo implicitamente “liberale” e fa strame della propria a altrui onestà intellettuale. Il tunnel è sempre più nero e senza fine ma, questa combriccola di menzogneri dalla vista lunga più della nostra di sudditi pagatori, ci raccontano che “la luce c’è” I morti economici non si contano più (ovvero nessuno se ne cale) nel profluvio di ricette parolaie e di strategie fallimentari tutte, però, buone per l’autoconservazione ipocrita dei sempiterni , giovani e vecchi, “salvatori della patria”. L’olezzo di democristianume che si effonde dal parlamento in questi minuti è potente ma, perdinci, tutto si fa per il ” bene del poppolo sovrano”. Tutto il resto è noia!

  21. Giorgio Mauri

    La collusione tutta italiana tra potere/politica/affari a qualcosa serve ! Forse è questa la morale di quanto accaduto oggi: Berlusconi e Verdini hanno tirato le somme ed hanno capito che non gli conveniva. Salvarsi la faccia con le invettive dell’improbabile Bondi o con le stizzose e secche frasi di Nitto Palma non servirebbe a nulla se non fosse che l’italiano è mediamente talmente idiota che con queste fesserie ci vive 🙂
    Un caro saluto a Zingales (lo dico con ironia – e non smetterò mai di dirlo !)
    Last: un invito a ripensare in toto il liberismo, l’unica forma di economia possibile, ma proprio per questo bisognosa di essere riesaminata con estrema cura da persone serie e non da esperti strozzini internazionali ! In quel partito ipotizzato da Barca ti vedrei benissimo Giannino: d’altronde intelligenza e non conformismo non ti difettano, quindi capisci da solo che i vecchi parametri sx/dx sono una solenne fesseria ? Non solo, oggi come oggi mi preoccupa di più un massone, o un mafioso, di un fascista incallito. Gli spioni poi li aborro !

  22. Mike

    @Francesco_P, 2 ottobre 2013
    Tutto vero. Comunque, arrivati a questo punto, sperare non costa nulla ….

  23. Francesco_P

    Apprezzo certi gesti di “saggia follia” contro i mediocri che complottano, come Caligola che nominò senatore il suo cavallo.
    Mi sembra che nessuno abbia saputo spiegare il gesto folle di Berlusconi che prima fa saltare il banco e poi, dopo la scissione dei centristi filo europeisti, vota comunque la fiducia spiazzando tutti. In questo modo Forza Italia 2.0 nasce come il partito che vota la fiducia al Governo a cui farà opposizione.
    Difficile che siano arrivate concessioni sottobanco e tanto meno pressioni dal PPE; ormai è considerato da tempo “un estraneo”.
    Se Berlusconi avesse capito che i suoi fedelissimi sono solo dei mediocri pronti a spartirsi la sua creatura non appena sarà decaduto da senatore e interdetto dai pubblici uffici, la sua follia non equivarrebbe ad un terribile dispetto?
    Questione molto intrigante. Peccato che pagheremo più tasse e l’economia soffrirà ancora. Il mondo reale ci obbliga a pensieri più essenziali.

  24. Niky

    Ormai i mantenuti hanno vinto. Gli unici che ci possono salvare sono quelli della Troika. Non abbiamo alcuna altra alternativa alla morte economica lenta. Non si potrebbe indire un referendum?
    Grande Oscar… ti seguirei dappertutto ma non in “Mont-agna” 🙂 piuttosto avrei più speranze gettandomi nel Grillo- burrone.

  25. Piero

    x Niky : è tutto semplicissimo.. 2011 paese più corrotto d’occidente (da pensioni finte ad evasioni vere) è fallito (ed han cacciato dittattorello che addormentava con le tv).. se accettiamo Commissari (prima Monti ora Saccomanni = BCE con LTRO) il debito ce lo finanziano Stampando Moneta (noi nn possiam più) e ce la caviamo con deindustrializzazione lenta e tassazione alta.. altrimenti ci riportano a filo default poi ci salvano con OMT che a differenza del LTRO è condizionato cioè in cambio di prelievi forzosi/patrimoniali che a confronto la finta conversione da Imu a Service Tax è sciroppo di rosa..
    è incredibile che dopo 2 anni ancora l’80% nn l’ha capito e si lascia distrarre dai particolari (iva, imu, un pò di cassa integrazione, condoni x i potenti, ecc.)..

    PS: la spesa corrente negli ultimi 12 anni è aumentata di 120 miliardi.. 20 nei due anni di PRodi.. 100 nei 10 di Silvio.. questo per dir che le panzane che Silvio avrebbe tagliato la spesa x l’Iva (che perartro deriva da una clausola di salvaguardia che aveva messo proprio lui nel 2011) son credibili solo dal popolo più corrotto e più ignorante d’occidente..

    PS: un capoccia del FMI verrà a far il commissario x la spending review ha detto Letta.. un ruolo finto per coprire un commissariamento ravvicinato..

  26. Francesco_P

    @Piero, 3 ottobre 2013,
    La nomina non è una bella notizia, ma neppure brutta. Se anche il nuovo commissario Cottarelli, con alle spalle 25 anni di FMI e specializzato in Paesi emergenti, non dovesse approdare a nulla, persino il FMI fallirebbe nella nazione che getta nella stufa la maggior quantità di danaro pubblico. Se dovesse fare la fine delle altre spending review allora non ci sarebbe più scampo.
    Molti giornali e commentatori TV hanno dibattuto su chi avesse vinto nella giornata delle “capriole artistiche”… nessuno ha esplicitamente detto che l’unico vincitore è l’alleanza PPE+PSE che altro non è che la traslazione su scala europea della Große Koalition tedesca. Questo spiega anche perché Letta non viene minimamente scalfito dalle fucilate e dai colpi di bazooka che ogni giorno gli arrivano dal PD e da una parte del centro destra. Anzi Letta ha allargato la sua base stabile perché prima c’erano solo sui montiani che non gli sparavano addosso, ora può anche contare sugli alfaniani o cicchittiani (non so come li battezzeranno).

  27. Piero

    x Fracesco : mia interpretazione nomina capoccia FMI a spending review è diversa : è solo ruolo di facciata.. taglierà qualche miliardo bricciole.. vero ruolo è ispettore banca viene assunto nel reparto finanza dall’azienda indebitata morosa.. il vero vincitore, come nel 2011, è Mario Draghi.. la politica (anche il livello europeo ppe+pse) in un paese fallito ormai può solo gestire i dettagli.. cioè.. pagano un pò di più i ceti difesi dalla sinistra o quelli difesi da Silvio ? la cosa buffa è che poi ognuno di questi ceti si nasconde dietro alle teorie (solidarietà/clientelismo o liberismo/evasione) quando semplicemente da quando il mondo è mondo ognuno pensa solo agli interessi suoi..

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