27
Dic
2013

Il metro di Roma a Natale e le logiche capovolte dell’Italia

Roma, orario dei trasporti urbani a Natale. Lo riporto come cartina al tornasole in grado di svelare non solo a cosa serve il trasporto pubblico (a Natale e nel resto dell’anno, a Roma e nel resto d’Italia) ma anche le logiche soggiacenti il funzionamento del nostro paese.

Martedì 24 dicembre
Per Metro A e Metro B, ultima corsa alle 21. Sulla B1, ultima partenza alle 20,56 da Laurentina per Conca d’Oro.Anche bus, filobus e tram si fermano alle 21. (…)

Mercoledì 25 dicembre
A Natale, metropolitane attive dalle 8 alle 13. Sulla metro B1, da Laurentina per Conca d’Oro l’ultima corsa sara’ alle 12,56. Bus, filobus e tram in servizio dalle 8,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 21. Regolare il servizio dei bus notturni. Per la ferrovia Roma-Lido, da Piramide corse dalle 8 alle 13,30, da Colombo corse dalle 7,23 alle 12,23. (…)

Immaginiamo ora di essere dei marziani che sanno tuttavia come funzionano domanda e offerta sui mercati. Come interpretiamo il fatto che i trasporti pubblici non siano operativi la sera della vigilia di Natale e il pomeriggio della festività? Pensiamo che non sia prevista domanda e inoltre che non vi siano obblighi pubblici a offrire il servizio anche quando la domanda è scarsa. Da non marziani sappiamo invece che è l’esatto contrario: la domanda prevedibile a Roma a Natale è tutt’altro che scarsa e inoltre i trasporti pubblici sono (cospicuamente) sovvenzionati dal contribuente per funzionare anche dove e quando la domanda è debole.

Conseguenza: applicando la logica di ogni paese normale pensavamo ingenuamente che gli autisti e i mezzi pubblici fossero strumento per consentire ai viaggiatori di spostarsi. Niente di più sbagliato: in un paese come l’Italia che funziona con logiche rovesciate sono in realtà i viaggiatori strumento per consentire agli autisti di spostarsi sui mezzi pubblici. E il giorno di Natale e la vigilia gli autisti, impegnati presso le loro case con le loro famiglie, non avevano nessuna intenzione di spostarsi. Dunque i viaggiatori non servivano.

Questa storia mi ricorda quelle vecchia che vedeva importanti musei italiani (un tempo) stabilmente chiusi il giorno di ferragosto e in altre importanti festività. Anche in quel caso ci stupivamo perché da poveri ingenui pensavamo che i custodi dei musei fossero strumento essenziale per consentire ai turisti, soprattutto stranieri, di contemplare l’arte italiana. Ma non potevamo commettere errore più grande. In un paese a logiche capovolte come l’Italia erano infatti i turisti lo strumento per consentire ai custodi dei musei di farsi contemplare dalle opere d’arte. E il giorno di ferragosto essi non sentivano questa esigenza.

 

 

6 Responses

  1. Gianfranco

    secondo me c’e’ un piccolo errore: i viaggiatori nel primo caso ed i turisti nel secondo caso non sono strumenti ma fastidiosi inconvenienti che costringono autisti e custodi ad intervenire (per fortuna solo nei giorni rigorosamente feriali) nonostante la enorme fatica che gia devono sostenere nel ritirare uno stipendio mensile.

  2. Stefano Canepa

    Immaginiamo per un attimo che Lei vada a Londra il giorno di Natale e …. buona camminata per le vie di Londra.

  3. Filippo

    Egregio Dottor Arrigo,ma Lei allora è davvero un marziano se si stupisce di queste cose!auguri di un felice 2014 a Lei a noi e a questo povero splendido Paese.

  4. DDPP

    che infinita tristezza! Preferirei che la Burocrazia prendesse coscienza di se come classe sociale dominante il Paese. Almeno avremmo chiarezza sociale. Così invece è la palude

  5. ALESSIO DI MICHELE

    Beh, ci ricordiamo degli orari dei pasti negli ospedali ? I malati sono come l’ equipaggio di “Alien”: “expendable”. Buon 2014 di sprechi.

  6. Ale

    Il trasporto pubblico è solo una scusa per ricevere sussidi statali e pagare stipendi, le entrate non dipendono esclusivamente da chi fruisce delle “corse”. Quindi ai gestori costa meno stare chiusi che non pagare gli straordinari festivi per il servizio.

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