3
Lug
2012

Barclays, il mercato falsato, e il manipolatore peggiore di Barclays

Allo scandalo che travolge Barclays, molti reagiscono “ci risiamo, le solite banche anglosassoni”. In realtà le 22 banche consultate quotidianamente, per indicare i tassi medi di mercato per 15 scadenze in 10 diverse valute, sono le maggiori del mondo avanzato. Che il Libor si valuti a Londra, dipende dal fatto che la British Banking Association fu storicamente la prima a porsi il problema di un lead ai tassi di mercato globale. E in materia le autorità di mercato britanniche e americane sono leader, perché è lì che si svolge il più delle transazioni mondiali. La manipolazione del Libor va al cuore del problema della finanza: se il regolatore pubblico debba prevalere e in che limiti, o se più efficiente sia l’autoregolazione. Materia delicatissima. Per chi la pensa come noi, è motivo per non unirsi al coro imperante sui media. Il che non significa plaudire ai manipolatori del mercato. Ma, al contempo, guardarsi da un manipolatore peggiore. Anche se, lo do per certo, ora fioccheranno per quel che dico critiche e attacchi.

Per i tassi, ha senso eccome siano le banche stesse a dichiarare a quali si finanziano, per poi desumere il Libor come media. Barclays – non credo lei sola, a naso – ha manipolato per anni i tassi che dichiarava, per mostrarsi più forte e per arbitraggiare meglio i propri attivi, prodotti e servizi. Anche per non buttare ulteriormente giù il mercato, oltre che per guadagnarci. L’indagine delle autorità finanziarie, penali e parlamentari nel caso britannico si annuncia come molto più interessante della vana inchiesta del Congresso Usa sul crac Lehman. Bisogna sperare in sanzioni forti, questo sì. E a come scoraggiare nuovi azzardi morali. Ma non v’illudete: sui prezzi del mercato – cioè il suo strumento principe – l’autoregolazione è meglio dell’ufficiale pubblico. Densa di rischi, perché uomini e banche sono imperfetti e desiderosi di trarre vantaggi. Ma uan cosa è ancor più sicura: tassi fissati dalla politica non sarebbero meno manipolatori di quelli del più avido banchiere.

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25 Responses

  1. Matteo

    Invece, i tassi di sconto praticati (imposti) dalle banche centrali sono molto più rappresentantivi della reale offerta e domanda di prestiti nell’economia. I tassi di interesse sono anni che non rappresentano la reale offerta di fondi e domanda di investimenti. Questa vicenda è paradossale…lo Stato che persegue qualcuno che in segreto ha fatto quello che lui va facendo pubblicamente. Non mi stupirei e sarebbe ancora più paradossale, se venissimo a sapere che dietro le pratiche di Barclays c’è una qualche forma di pressione da parte dello stesso regolatore pubblico.

  2. Alessandro Guerani

    In teoria la politica la voto e se non mi sta bene cosa fa e i risultati che porta la mando a casa (con tutti i limiti e le devianze del caso e che sappiamo) ma l’esimio Robert Diamond è stato votato dai cittadini inglesi? No, è stato scelto dai suoi azionisti per fare, giustamente, i loro interessi.
    E qui si arriva al punto, l’effetto delle sue azioni è ricaduto non solo sui suoi azionisti,
    ma sui cittadini inglesi e su quelli di tutto il mondo.
    Mi consenta, preferire un rappresentante democraticamente eletto, non un politichnik del Comitato Centrale, ad uno che risponde (e ripeto, giustamente!) solo ai suoi azionisti sarà pur un piccolo miglioramento sulla strada della riduzione del moral hazard, ma cavolo è un MIGLIORAMENTO.
    Piccolo, sempre legato alla natura umana, ma uno in cui il cittadino può esercitare il suo potere col voto. E a quel punto se ne prende anche le responsabilità.

  3. Matteo

    Stavo cercando di sottolineare la natura dell’azione non il soggetto che compie l’azione…non è che una azione diventa giusta quando fatta da un comitato centrale e diventa sbagliata se fatta da un privato…sempre manipolazione di un prezzo è…ed un prezzo che è il più importante di tutti…sul quale io terzo (terzo sia rispetto al privato Barclays sia al comitato centrale che al massimo decide su base politica) baso le mie scelte di risparmio e di investimento.

  4. andrea wollisch

    @Matteo
    sono d’accordissimo con lei!!!E con oscar ovviamente…tra l’altro io sono convinto che il cuore della crisi bancaria del 2008 oltre agli azzardi morali dei manager delle banche ecc… sia dovua essenzialmente non solo alle politiche della fed ma alla sua stessa esistenza….la manipolazione del tasso di interesse(che non è altro che un prezzo) non può che fare male e portare a squilibri ed eccessi ed illusioni…tant’è vero che le maggiori crisi bancarie si sono avute dopo l’introduzione delle banche centrali…

  5. random

    Mises chiarì per primo, nel 1912 (cento anni fa), che le banche centrali, manipolando il tasso di interesse, il costo del denaro, al posto del prezzo naturale scelto dal libero mercato, sono la causa dei ricorrenti ciclici di boom and bust dell’economia capitalista.
    Murray Newton Rothbard, suo allievo, spiegò così la tremenda crisi del 1929.

    Oggi è accaduta la stessa cosa con le politiche monetarie della Fed e la bolla immobiliare successiva.

  6. random

    All’epoca c’era ancora il gold standard. Oggi, invece, dal 1971 non c’è più nemmeno il gold exchange standard, ma solo valuta a corso legale creata dal nulla, inflazionabile e svalutabile.
    Oggi, la cartamoneta non rappresenta ricchezza, ma solo una promessa.
    Il denaro è sempre e soltanto quello scelto da millenni di storia umana: l’oro.

    E, nonostante tutti i ripetuti calci al barattolo degli eurotecnoburocrati disperati per spostare un po’ più in là il redde rationem, l’oro continua a restare lassù.

  7. Marco Tizzi

    @random
    Ma continua ad esserci un solo politico al mondo che propone il ritorno all’oro (o ad un basket di commodities, o alla libnertà pura, meglio) e quel politico sta in USA e prende il 20% tra i candidati repubblicani.

    Quindi facciamocene una ragione: al momento il ritorno all’oro non è sul tavolo.
    Tra parentesi mi pare che anche Giannino non sia tanto per la quale, se ho capito bene.

  8. Marco Tizzi

    Oscar, sinceramente questa auto-polemica preventiva non l’ho capita molto: può essere anche vero che l’intervento dirigista sarebbe ben peggio, anche se, come qualcuno fa notare, questo sarebbe soggetto al giudizio delle urne, ma non basterebbe molto semplicemente sbattere in galera i colpevoli di certe pratiche per risolvere il problema?
    La farò semplice, ma dare una multa ad una banca mi pare un po’ come la nostra authority che minaccia 300 000 $ di multa alla Apple.
    Anche perché si rischia che ci vadano di mezzo gli azionisti e addirittura i taxpayers… il tutto per risparmiare un po’ di spazio nelle patrie galere?

  9. Mirko

    Io sono d’accordo con Giannino e a chi propone l’argomento che il politico viene votato, farei notare che l’azionista e il mercato sono di solito dei guardiani molto più determinati che presentano il conto molto più di quanto non facciano molti elettori anestetizzati, i quali in buona parte nemmeno sanno perché votano una persona.
    Questo ovviamente quando si parla di un tessuto sociale ed economico che ha ben chiaro il concetto di accountability. Il sig. Diamond e Barlclay’s pagheranno a caro prezzo gli errori commessi – questo è certo.
    Se fosse stato in Italia invece allegria – siamo garantisti, prima facciamo il proc… ops il reato è prescritto… allora niente…
    E ciò vale sia per il “privato” ma ancora di più per l’uomo pubblico, e abbiamo diverse centinaia di casi eclatanti con new entry quasi ogni giorno.
    In conclusione: meglio il mercato del politico – sempre.

  10. Rodolfo

    1effetto dell’inchiesta il CEO Bob Diamond ha dato le dimissioni, come anche il chairman, cio’ significa che per loro stessi il “fatto” e’ abbastanza grave.
    Sono state trovate testimonianze di e-mail scritti tra i vari trader che colludevano tra di loro.
    Una volta tanto le autorita’ pubbliche hanno trovato il colpevole e, qualcuno ha pagato.
    Ricordo che dall’inizio della crisi quasi nessuno e’ stato imputato, nel ’29 molti di piu’ finirono in galera.
    Qui in UK ora andranno col piede duro nella regolamentazione, credo sia la soluzione migliore dato che ora nulla e’ cambiato.
    Ma non erano i tedeschi che tramavano?Oppure ogni partecipante cerca il proprio tornaconto?

  11. Mike

    Speriamo che non con l’acqua sporca non buttino via anche il bambino. Confido nel buon senso delle autorità britanniche. @Rodolfo

  12. Matteo

    @Rodolfo dalle notizie di questa mattina, il regolatore pubblico sembra piuttosto complice …a meno che non si voglia intendere l’attività di moral suasion svolta come “politica monetaria” sotto altre vesti…

  13. erasmo67

    @Marco Tizzi

    E meno male !

    In un mondo in contina evoluzione con un PIL mondiale comunque in crescita (se non altro purtroppo per il continuo aumento della popolazione mondiale) e un costante aumento della produttività, associare tutto il valore del circolante ad un bene scarso significa vivere costantemente in deflazione !

    Follia Pura

  14. Mandingo

    concordo che l’autoregolazione sia preferibile MA se va di pari passo con un vero sistema sanzionatorio e a controlli rigorosi, non ultimo per garantire un vero level playing field. In questo caso stiamo parlando di una manipolazione andata avanti per diversi anni. E’ un fallimento totale dei regolatori anglosassoni, che negli ultimi anni si sono distinti per performances a dir poco imbarazanti, da Northern Rock fino a Barclays (tralascio ciò che è avvenuto in between…). Fingere che il problema non ci sia è inutile, la City ha bisogno di un regolatore serio e capace (entrambe cose che al momento latitano) per il suo stesso bene, andate nello Square Mile e chiedete a chiunque si occupi di regolamentazione e vi dirà che questo è il principio della fine della City “as we know it”. Il problema non sono pochi (si fa per dire) farabutti, è la totale e costante mancanza di qualsiasi capacità e credibilità di Bank of England e FSA ad essere la fonte dei problemi.

  15. Sig. Giannino, scusi l’ardire ma credo che sia necessario ed un pizzico di follia aiuti, potrò avere l’onore di conoscerla escambiare quattro chiacchere con Lei? Ho un’idea per la testa e mi piacerebbe condividerla. Grazie

  16. Firstlevel

    A novembre 2008 ci fu una manipolazione forte dell’Euribor che si discostarono di molto dal tasso di sconto. Tra il 29 e il 30 novembre 2008 gli indici ad 1 mese saltatono in su di un punto in un giorno, una cosa senza precedenti.

  17. irene camagni

    Dicono. Ma cosa dicono ? E lascia che dicano! (G.B.SHAW) Per favore non ci lasci. Chi non la vuole più fa parte del clan dei privilegiati che non vuole che il loro mondo cambi.

  18. guido cacciari

    Caro Giannino, sei fecondo di domande ma non di risposte.

    Infatti, se la Scuola di Chicago supera quella austriaca in economia, Hayek ha avuto il merito di fissare i termini della filosofia liberale, associandolo al concetto di “demachia”, ovvero dello Stato di Diritto.

    La risposta, quindi, è: i limiti di comportamento sull’argomento in questione vanno fissati in Costituzione.

    Chissà perché le questioni economiche non vi fanno mai parte.

    Eppure, vi è l’esempio della Svizzera, che ha fissato in costutuzione i massimi dell’IVA e del prelievo fiscale sui redditi delle persone fisiche e giuridiche.

  19. adriano q

    Se a guidare è la malafede non ci sono strumenti a difesa e tutto si trasforma come a teatro nella finzione.

  20. massimo

    L’autoregolamentazione è una buona idea, ma funziona fra gentiluomini e sembra che fra i banchieri non ce ne siano più. Secondo Geminello Alvi (Il capitalismo – verso l’ideale cinese) non ce ne sono mai stati.

    Allora o il tasso d’interesse lo stabilisce lo stato (come in cina) e gli altri zitti e mosca, oppure se si basa su una dichiarazione dei banchieri, ci vorrà un controllo efficace. Ma in UK non c’è una Vigilanza da parte della Banca d’Inghilterra?

  21. Ho dedicato un po’ di tempo, poco per la verità, ai commenti. Ma non ho trovato quello che cercavo, che del resto non c’è neppure nel breve post.
    Ma non è che il problema del settore finanziario è, puramente e semplicemente, che in realtà non c’è mercato?
    Gli operatori sono pochi, di dimensioni esagerate, chiaramente in accordo fra di loro e fortemente collusi, per non dire peggio, con gli enti pubblici che, a termini di legge, dovrebbero vigilare su di essi.
    Non è che basterebbe un sano e drastico intervento anti-trust, a tutela della concorrenza, che riduca le dimensioni ed aumenti il numero degli operatori, per ridurre tanti problemi, a partire dal tbtf per finire con le manipolazioni del mercato di cui quello della Barclyas è solo l’ultimo in ordine di tempo?

  22. Marco Tizzi

    @erasmo67
    Sia quel che sia, non credo proprio valga la pena discutere di un mondo teorico che nessuno nemmeno propone di mettere in pratica.

  23. marco

    Tutti sono un po’ manipolatori: i giornalisti, i politici e coloro che vogliono trarne profitto. Per questo sono stati inventati i controllori, che devono essere indipendenti dagli interessi e non debbono essere nè condizionati (dalle opinioni di presunti saggi o semplicemente unti dai portatori di interessi) nè corrotti dai portatori di interessi.
    La distruzione professionale dei manipolatori ed una penalizzazione traumatica (per gli azionisti) delle istituzioni finanziarie coinvolte è l’unica regola.
    Si sa da oltre un secolo ma si applica sempre meno anche in contrade più serie della nostra dove il senso della regola “sfugge”.

  24. IL 4 GIUGNO 1963, DATA IN CUI KENNEDY FIRMO’ L’ ORDINE ESECUTIVO 11110, SIA DICHIARATO ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DAL PARASSITISMO FINANZIARIO PER LA RICONQUISTA DELLA SOVRANITA’ MONETARIA DEI POPOLI.
    25 maggio 2012

    EGREGIO PRESIDENTE BARAK OBAMA,
    LE DONAZIONI DI MILIONI DI INTERNETTIANI AMERICANI, DI TUTTI I CETI SOCIALI, CHE CON EMPATIA FINANZIANO LA SUA CAMPAGNA ELETTORALE, L’ HANNO LIBERATA DALLA SUDDITANZA ALLE LOBBIES, ALLA FINANZA E ALLE BANCHE.
    LEI HA LA TITOLARITA’ DI IMPUGNARE LA COSTITUZIONE AMERICANA E LIBERARE IL SUO POPOLO DALL’ INSOPPORTABILE CARICO DEL PARASSITISMO FINANZIARIO CHE AFFLIGGE LA VITA E LA PACIFICA CONVIVENZA DELLE SOCIETA’
    IN OCCASIONE DELL’ ANNIVERSARIO DEL 4 GIUGNO 1963, ATTIVI L’ ORDINE ESECUTIVO 11110 FIRMATO DA KENNEDY E RESTITUISCA AGLI AMERICANI IL DONO PIU’ BELLO CHE POSSA AVERE UN POPOLO LIBERO PER PROGETTARE IL PROPRIO FUTURO: LA SOVRANITA’ MONETARIA.

    La stessa empatia che oggi milioni di uomini di buona volontà collegati in rete provano per Lei, Lincoln la provò per il Popolo Americano a cui ridonò in nome della costituzione la sovranità monetaria dicendo: “Abbiamo dato al popolo di questa repubblica la più grande benedizione che abbia mai ricevuto, una moneta propria per pagare i suoi debiti….”

    APPELLO AL POPOLO AMERICANO DI JOHN FITZGERALD KENNEDY
    La parola segretezza è ripugnante in una società aperta e libera e noi come popolo ci siamo opposti intrinsecamente e storicamente alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte ad una cospirazione monolitica e spietata di livello mondiale basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’ influenza.. Sull’ infiltrazione anziché sull’ invasione, sulla sovversione anziché sulla scelta. E’ un sistema che ha reclutato ingenti risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche. Le Sue operazioni non vengono pubblicizzate ma tenute segrete. I suoi errori non vengono evidenziati ma vengono secretati, i suoi dissidenti non vengono apprezzati ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata, nessun segreto viene rivelato. Ecco perché il legislatore ateniese Solone decretò che evitare la conoscenza delle controversie fosse un crimine per il cittadino.
    Sto chiedendo il Vostro aiuto nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano. Convinto che con il Vostro aiuto l’ uomo diverrà ciò che è nato per essere: libero ed indipendente.

    francesco miglino

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