28
Dic
2009

Ryanair, ENAC e l’identità perduta

Ryanair ed Enac continuano a litigare, mentre ad Easyjet è stata appena comminata una multa di 110 mila euro per disservizi. Il fronte della lotta tra le low cost ed ENAC diventa sempre più grande e l’unico perdente è il viaggiatore. Proprio di questi vettori, cresciuti dopo la liberalizzazione del trasporto aereo si sta molto discutendo. Mi è stata posta una domanda provocatoria: esistono prezzi fittizi effettuati da Ryanair?
Ogni compagnia è libera di fare un prezzo sotto la curva del costo medio. La cosa importante è che questa compagnia non sia in perdita. Se la mia strategia è quella di vendere 10 biglietti a un euro, questo non significa avere un prezzo medio di 1 euro. I posti venduti su un Boeing 737-800 della compagnia irlandese sono 189 e il prezzo medio del biglietto supera i 40 euro. Ryanair è molto capace di fare yield management e questo le permette di fare tariffe ad un euro o anche meno. Rimane il fatto che il costo medio per 1000 km per un passeggero Ryanair è di circa 38 euro, molto inferiore a qualunque altra compagnia europea.
Se un cliente non è soddisfatto del servizio ottenuto è libero di cambiare compagnia aerea: questo è il vantaggio della libera concorrenza. Per  fare un paragone si può pensare al settore ferroviario: se non ci aggrada un servizio, possiamo cambiare operatore?
Esiste comunque un problema di sussidi e una trattazione più completa la trovate nel focus scritto per l’Istituto Bruno Leoni.
Parlando di Ryanair non credo sia perfetta e non è da difendere a “spada tratta”. La low cost irlandese compie certamente degli errori. Nessuna azienda è perfetta, ma è responsabile degli errori commessi (tranne le case automobilistiche americane), approfitta degli errori della politica come nel caso dei sussidi regionali (l’errore è dei politici e non della compagnia che fa il suo business) ed è molto aggressiva.
Nel caso in questione mi sembrava davvero che si trattasse di un’ennesima manovra di ENAC e della politica per favorire Alitalia.
ENAC, come giustamente Ugo Arrigo in un intervento su Chicago Blog, ha formalmente ragione.
Dunque da una parte l’ENAC non ha torto (c’è una sentenza del TAR del 17 dicembre) a richiedere a Ryanair di accettare tutti i passeggeri. D’altra parte, la compagnia irlandese, nel momento dell’acquisto del biglietto, dice esplicitamente che accetta a bordo solamente i passeggeri che si presentano con carta d’identità o passaporto.
Sul sito devo cliccare che accetto le loro condizioni, altrimenti non posso effettuare il check-in online e non posso volare.
Stipulando un contratto con loro e avendo tutti i cittadini italiani la carta d’identità, credo che Ryanair possa avere ragione ad imbarcare i clienti che hanno liberamente accettato le clausole contrattuali. Se non sono d’accordo, sono libero di volare con altri vettori.
Detto questo, credo che la questione possa risolversi in modo civile, ma Ryanair è abituata a colpi ad effetto. O’Leary, il CEO della low cost, voleva attirare l’attenzione (e in questo è maestro), perché in Italia, si sta andando verso una chiusura sempre maggiore del trasporto aereo (Legge 166/2008, chiusura Ciampino, piano aeroporti, incremento tasse aeroportuali).
L’articolo scritto il 25 dicembre scorso è volutamente molto provocatorio.
L’ENAC compie un errore a strizzare l’occhio ad una sola compagnia (come commentava un lettore), perché dovrebbe strizzare l’occhio a tutti i viaggiatori italiani. Difendere gli interessi italiani, significa difendere la concorrenza nel mercato italiano. Non bisogna commettere lo stesso errore che è stato fatto nel processo di privatizzazione di Alitalia.
Ryanair ed Easyjet sono riuscite negli anni a favorire milioni di persone che domandavano solo una cosa: mobilità a prezzi competitivi.

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14 Responses

  1. Caro Andrea,
    Io sono un grande estimatore di Ryanair (intesa come azienda). Il problema del documento é semplicemente ridicolo ed é semmai preoccupante che molti commentatori al post precedente si dichiarino scandalizzati dal maltrattamento della legge italiana da parte della compagnia irlandese. A nessuno viene infatti in mente che quella legge sia un non-sense, che garantisce una specie di “privilegio” a 700 mila cacciatori italiani. Un’inezia. In nessun altro Paese si può viaggiare con un permesso di caccia. In Germania neanche la patente é un documento d’identità. Al pari delle leggi idiote esistono anche sussidi idioti. So che per i puristi fra noi, non esiste un buon sussidio.
    Il modello Ryanair si basa però su uno scambio, sussidio diretto (o sconto sulle tasse) in cambio di passeggeri (che per gli aereoporti significano indotto e posti di lavoro). Un sussidio intelligente. Senza Ryanair il 90% di questi aereoporti chiude. Se si conforma come aiuto di Stato, basta privatizzare l’aereoporto come suggerito da Giavazzi. Chiudo: mi piacerebbe sapere quale contropartita Alitalia avrebbe garantito in questi anni ai cittadini italiani che l’hanno tenuta a galla con i loro soldi.

  2. Andrea Giuricin

    Gentile Alex,

    concordo pienamente. La soluzione di privatizzare gli aeroporti è un “cavallo di battaglia” dell’IBL.
    Riguardo ai sussidi è bene distinguere la tipologia…un accordo tra privati (aeroporto – Ryanair) non è un sussidio…altre cose sono i sussidi. Un approfondimento lo trovi nel Focus 153 dell’IBL (c’è il link nell’articolo).

    Saluti,

    Andrea Giuricin.

  3. Marco Zamboni

    Non sono un esperto di diritto, però penso che la difesa di Ryanair basata sulla stipulazione del contratto tra parti consenzienti non sia molto solida. I contratti devono essere pur sempre coerenti con il sistema generale del diritto. Penso che occorra una regolazione uniforme delle condizioni di trasporto sui voli nazionali, contemperante con il rispetto della concorrenza

  4. marino barzaghi

    Il problema di fondo, è che la politica in Italia vuole anche fare da arbitro parziale nel mercato che dovrebbe essere libero. Siamo il paese della casta su casta ed ovviamente ora si vorrebbe arginare l’ascesa di un’azienda seria che, abbattendo i prezzi crea sviluppo in tutti i territori nei quali arriva, creando difficoltà ad imprese amiche alla politica. Alcuni giudici poi, sono come i nostri “amministratori” ovvero totalmente disinteressati ai principi che tanto decantano in pubblico o sotto le elezioni e di certo non rendono giustizia. Il privato quando acquista da ryanair, conclude una transazione privata e non può essere vessatoria una richiesta di presentare un documento serio. Ma forse in Italia presto per identificarci avremmo tutti una tessera di partito, così ci chiederanno quella per imbarcarci sui voli ryanair. Aahahahh

  5. Cari amici del blog, senza nulla togliere ai cavilli legali faccio presente il mio pensiero che indica il problema principale non nei cavilli legali ma nelle problematiche culturali degli italiani.
    Perchè in italia ci sono tutti questi problemi con Ryanair ?
    Perchè la cultura italiana è prevalentemente monopolista e autolesionista e come ha dedotto @veronica in un post dei commenti precedenti fondamentalmente ipocrita.
    Tanti commenti hanno inneggiato la mancanza del rispetto della legalità di Ryanair ….. se li leggessero all’estero ci sarebbe da sganasciarsi dalle risate
    Gli italiani che insegnano all’europa il rispetto della legalità e delle regole?
    Far passare Ryanair come il Lupo e Alitalia/Enac come l’agnello?
    In italia spacciamo la fantascienza per realtà …. ok, mi avete convinto da domani userò il teletrasporto ….. Alitalia o Tirrenia?
    🙂

  6. paolo

    avete scritto “Stipulando un contratto con loro e avendo tutti i cittadini italiani la carta d’identità, credo che Ryanair possa avere ragione ad imbarcare i clienti che hanno liberamente accettato le clausole contrattuali. Se non sono d’accordo, sono libero di volare con altri vettori.” ….. ma se in un certo aeroporto… vedi Trapani …. solo loro hanno le slot????? non diciamo cazzate: pure loro hanno il loro bel monopolio ed ora vogliono fare come …. gli pare. Debbono sottostare alle leggi: in due ci siamo visti rapinare circa 100 euro per volare poichè avevamo solo la patente: nessuna legge mi obbliga ad usare carta di identità o passaporto in italia

  7. Giuseppe

    Credo che Ryanair debba essere un po’ meno protervia e accettare di rispettare le leggi dei paesi in cui opera. In Italia la patente è un valido documento di riconoscimento, sebbene non valido per l’espatrio. Perchè Ryanair (e solo Ryanair) si rifiuta di riconoscerlo? E quali costi in più affronterebbe? E quali sicurezza in più ci sarebbe a imbarcare una persona riconosciuta tramite una carta di identità anzichè tramite la patente? Siamo seri…
    E solo io trovo scandaloso che Ryanair (e solo Ryanair) costringa i genitori di bambini di pochi anni a procurarsi un documento valido per l’espatrio per poter viaggiare con i propri figli su voli nazionali? E perchè un analogo trattamento non è riservato ai viaggiatori inglesi e irlandesi in viaggio sui loro voli nazionali?

  8. Marco

    D’accordo, l’ENAC è uno dei tanti carrozzoni gestito da politicanti fetentoni e strapieno di raccomandati. D’accordo, in Italia il mercato del trasporto aereo è in mano ai partiti e ai loro amici, soprattutto quelli che si spacciano per imprenditori. Ai quali è stata regalata Alitalia, a spese di noi contribuenti e, tra l’altro perché la possano svendere tra qualche anno. D’accordo, questa cosa dei documenti è una barzelletta, un’altra battaglia nella guerra che Ryan e autorità Italiane combattono da anni. D’accordo, con la rivoluzione dei voli low-cost, ha fatto più Ryan per l’unificazione europea che tutti i magnoni politicanti europei messi insieme.

    Ma non c’è nulla che giustifichi una compagnia di squali feroci come Ryanair e i comportamenti rapaci e spietati che si permette di adottare nei confronti dei propri clienti-sudditi, da quando è diventata il monopolio in molti aeroporti. Se non mi piace posso scegliere di volare con qualcun altro? Provateci voi a volare su aeroporti come Ancona, Pescara, Pisa, con una compagnia diversa. Biglietti da 1 euro o anche meno? Certo, ci sono e fanno comodo, ma quando scopri che, tra bagagli, check-in on line che non serve a nulla (fai comunque una coda di 15-20min per imbarcare le valigie), 10€ di commissione per usare la carta di credito (che è l’unico modo per pagare), il tuo euro diventa 40-50€, finisce che le pale delle eliche ti girano più che in un turbo-reattore… E vi è mai capitato un ritardo? A me una volta è capitato di sapere di che morte dovevo morire 5 ore dopo la partenza. Nel frattempo, mi avevano gentilmente assistito con un voucher da 5 euro, utilizzabile presso l’unico barettino dell’aeroporto, che ha finito quel poco di scorte che aveva in 30 secondi. Come se non bastasse, ci comunicarono solo in volo che eravamo dirottati su un altro aeroporto, costringendo la persone che dovevano venirci a prendere a spostarsi da Stansted, dove ci attendevano, a Luton, circa 2 ore di auto in piena notte. Neanche una scusa, rimborsi neanche a parlarne.

    Sono come tutti i monopolisti, delle schifose sanguisughe, che ti spremono quanto più possibile, sapendo benissimo che non puoi scegliere proprio niente, a parte startene a casa. Che l’Italia gli faccia la guerra finta con le stupidaggini dei documenti, mi fa arrabbiare ancora di più. Perché ci si dovrebbe muovere a livello comunitario, si dovrebbe costringerli a rispettare di più i viaggiatori (e a imbrogliarli meno), e si dovrebbero prendere provvedimenti per limitare l’occupazione monopolistica dei piccoli aeroporti.

  9. Gianluca

    Sono un viaggiatore Ryanair abituale. Volo due volte la settimana sulla tratta Ciampino-Orio. Sono un giovane “libero” professionista quasi disoccupato. Non fruisco di rimborsi spese per viaggi di lavoro e guadagno circa 7.000 euro netti l’anno. Il lunedì mattina incontro sempre le stesse persone all’aeroporto, perchè Ryanair è l’unica compagnia che consente il pendolarismo su lunghe tratte. Da febbraio ci sarà da ridere…
    Mi piacerebbe un giorno ritrovarmi con gli altri pendolari e precari in cerchio su una pista, ed in mezzo le persone che fanno i capricci perchè quei cattivoni irlandesi non li vogliono far salire con la tessera della pesca.

  10. Feyerabend

    paolo :
    avete scritto “Stipulando un contratto con loro e avendo tutti i cittadini italiani la carta d’identità, credo che Ryanair possa avere ragione ad imbarcare i clienti che hanno liberamente accettato le clausole contrattuali. Se non sono d’accordo, sono libero di volare con altri vettori.” ….. ma se in un certo aeroporto… vedi Trapani …. solo loro hanno le slot????? non diciamo cazzate: pure loro hanno il loro bel monopolio ed ora vogliono fare come …. gli pare. Debbono sottostare alle leggi: in due ci siamo visti rapinare circa 100 euro per volare poichè avevamo solo la patente: nessuna legge mi obbliga ad usare carta di identità o passaporto in italia

    Tu e l’amico tuo siete proprio dei soggetti (come si dice a Roma): andate a prendere l’aereo ed entrambi vi scordate la carta d’identità a casuccia!? Ma la testa l’avrete mica lasciata in bagno? 100 euro è il minimo che possano chiedervi per farvi rinsavire 😀

  11. Feyerabend

    Marco :
    D’accordo, l’ENAC è uno dei tanti carrozzoni gestito da politicanti fetentoni e strapieno di raccomandati. D’accordo, in Italia il mercato del trasporto aereo è in mano ai partiti e ai loro amici, soprattutto quelli che si spacciano per imprenditori. Ai quali è stata regalata Alitalia, a spese di noi contribuenti e, tra l’altro perché la possano svendere tra qualche anno. D’accordo, questa cosa dei documenti è una barzelletta, un’altra battaglia nella guerra che Ryan e autorità Italiane combattono da anni. D’accordo, con la rivoluzione dei voli low-cost, ha fatto più Ryan per l’unificazione europea che tutti i magnoni politicanti europei messi insieme.
    Ma non c’è nulla che giustifichi una compagnia di squali feroci come Ryanair e i comportamenti rapaci e spietati che si permette di adottare nei confronti dei propri clienti-sudditi, da quando è diventata il monopolio in molti aeroporti. Se non mi piace posso scegliere di volare con qualcun altro? Provateci voi a volare su aeroporti come Ancona, Pescara, Pisa, con una compagnia diversa. Biglietti da 1 euro o anche meno? Certo, ci sono e fanno comodo, ma quando scopri che, tra bagagli, check-in on line che non serve a nulla (fai comunque una coda di 15-20min per imbarcare le valigie), 10€ di commissione per usare la carta di credito (che è l’unico modo per pagare), il tuo euro diventa 40-50€, finisce che le pale delle eliche ti girano più che in un turbo-reattore… E vi è mai capitato un ritardo? A me una volta è capitato di sapere di che morte dovevo morire 5 ore dopo la partenza. Nel frattempo, mi avevano gentilmente assistito con un voucher da 5 euro, utilizzabile presso l’unico barettino dell’aeroporto, che ha finito quel poco di scorte che aveva in 30 secondi. Come se non bastasse, ci comunicarono solo in volo che eravamo dirottati su un altro aeroporto, costringendo la persone che dovevano venirci a prendere a spostarsi da Stansted, dove ci attendevano, a Luton, circa 2 ore di auto in piena notte. Neanche una scusa, rimborsi neanche a parlarne.
    Sono come tutti i monopolisti, delle schifose sanguisughe, che ti spremono quanto più possibile, sapendo benissimo che non puoi scegliere proprio niente, a parte startene a casa. Che l’Italia gli faccia la guerra finta con le stupidaggini dei documenti, mi fa arrabbiare ancora di più. Perché ci si dovrebbe muovere a livello comunitario, si dovrebbe costringerli a rispettare di più i viaggiatori (e a imbrogliarli meno), e si dovrebbero prendere provvedimenti per limitare l’occupazione monopolistica dei piccoli aeroporti.

    Marco, dove ora c’è un monopolio Ryanair prima c’era il deserto.
    Un caso per tutti.
    1997, voglio volare da Pescara a Francoforte (sul meno). Alitalia operava un volo Bari-Pescara-Ancona-Milano-Francoforte per la modica cifra di 700 mila lire. Lo presi. Di li a poco Alitalia cancello’ il Bari-Pescara-Ancona-Milano e Pescara perse la connettività con Francoforte sul Meno.

    Nel 2001 (5 Dicembre 2001, lo ricordo ancora) Rynair fa partire il primo volo dall’Italia, Pescara-Frankfurt (Hahn). Ci vola la mia allora fidanzata con meno di 10 euro. Piu bus navetta verso Fancorforte sul Meno. Totale meno di 50 euro A/R.
    Da allora una marea di turisti tedeschi hanno passato le loro vacanze estive in abruzzo grazie a quel volo. Bada bene, una azienda privata irlandese ha favorito ciò, non la strafottuta compagnia di bandiera italiana, che il volo oltreché costoso e scomodo lo ha pure cancellato!

    Quindi benvengano tali monopoli nei piccoli aeroporti italiani sperando che sempre più numerose compagnie aeree seguano l’esempio di Ryanair.

  12. Ginolatilla

    Ignoranti, si scrive aeroporto… non “aereoporto”! Oltre alle leggi volete cambiare anche la lingua italiana? Anche Ryanair deve rispettare le leggi italiane! Solo voi comunisti siete contro l’Italia!

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