7
Apr
2010

Ryanair e la competizione aerea

 Poteva sembrare una boutade l’annuncio da parte di Ryanair e del suo istrionico amministratore delegato Micheal O’Leary di mettere un prezzo all’accesso nelle toilette sui propri aeromobili nel breve-medio raggio, ma si sta rivelando sempre più una notizia con qualche fondamento.

Da un punto di vista logico tale azione della prima compagnia low cost europea, che nel 2009 ha trasportato oltre 65,2 milioni di passeggeri, ha un senso. La compagnia, seguendo la strategia di ridurre al minimo ai costi e di massimizzare i propri profitti (anche quelli derivanti dai ricavi ancillary, cioè non direttamente legati alla vendita del biglietto aereo), ha l’intenzione di introdurre il pagamento di un euro/una sterlina per l’utilizzo della toilette.

Il vettore guidato da O’Leary vuole disincentivare l’utilizzo del bagno a bordo dei propri Boeing 737-800 da parte dei clienti in modo da poter eliminare le due toilette posteriori e aggiungere 6 ulteriori posti. Per questo motivo sta valutando con Boeing una possibile sostituzione dei bagni con dei sedili in modo da fare passare la capienza degli aerei da 189 a 195 posti. L’aggiunta dei sei posti non comporterebbe alcun costo aggiuntivo per Ryanair, poiché fino a 200 posti non vi è bisogno di un assistente di volo aggiuntivo.

Se la compagnia riuscisse ad attuare questa strategia il costo per posto chilometro scenderebbe di un ulteriore 3 per cento e renderebbe ancora più competitivo il vettore cost killer in Europa.

Questa misura continuerebbe la strategia intrapresa da anni dalle low cost ed in particolare da Ryanair: trasformare i costi in ricavi aggiuntivi o ancillary.

Il catering è stato il primo servizio di bordo che da costo è divenuto una fonte di ricavo per le compagnie low cost. Successivamente è stato introdotto il pagamento per il bagaglio non a mano e ora Ryanair pensa all’utilizzo del bagno a pagamento.

L’ultima azione in ordine di tempo presa dalla compagnia irlandese è quella di aumentare il costo del bagaglio nel periodo estivo. Nei mesi di luglio e agosto il costo per bagaglio salirà del 33 per cento, da 15 a 20 euro in modo da massimizzare i propri ricavi nel periodo estivo, quando i passeggeri utilizzano maggiormente i bagagli ingombranti e la sensibilità al prezzo tende a diminuire.

 

Ryanair è un modello di low cost molto differente da tutte le altre. Infatti Easyjet, Vueling o le altre compagnie a basso costo non hanno la stessa strategia e nemmeno lo stesso target di clientela. Ryanair utilizzando aeroporti secondari e avendo dei prezzi mediamente più bassi degli altri vettori cerca di raggiungere prevalentemente una clientela leisure. Le altre low cost, utilizzando anche canali di vendita “tradizionali”, riescono a raggiungere maggiormente anche la clientela business.

La differenziazione e la competizione sempre maggiore restringe sempre più il “campo” alle compagnie tradizionali che cercano di rispondere con strategie differenti.

La risposta competitiva più utilizzata dai vettori “full service” nell’ultimo decennio è stata quella delle aggregazioni. Ultima in ordine di tempo è quella tra British Airways e Iberia, ma sia Lufthansa che AirFrance hanno intrapreso questo percorso.

I risparmi di costo in generale e la riduzione del personale in particolare sono state le altre strategie utilizzate per aumentare la competitività in un periodo di forte contrazione del mercato. È la ragione per la quale nell’ultimo anno si sono concentrati una serie di scioperi nelle principali compagnie aeree europee (Lufthansa, British Airways, Iberia).

Il mercato si sta concentrando sempre maggiormente e la pressione competitiva continua ad aumentare. Non deve dunque stupire che le misure attuate o pensate dai vettori aerei possano creare stupore.

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4 Responses

  1. rocco todero

    fantasia, immaginazione, concentrazione costante sugli obiettivi, propensione al miglioramento continuo! questa si che è impresa! w ryan air!

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