30
Ago
2009

L’inflazione della base monetaria piace ai governi deficisti ma impoverisce tutti. Come e perché un dollaro del 1800 vale oggi solo 8 centesimi

Ci cono grafici che da soli valgono mille parole. Date un occhio a questo, elaborato da Sean Malone del Mises Institute. In un solo colpo d’occhio, l’andamento del valore del dollaro dal 1800 a oggi. Dopo un apprezzamento superiore al 100% fino a fine Ottocento, una perdita del 196% al valori attuali. Solo gli stolti, a mio giudizio, possono credere che l’inflazione della base monetaria praticata dalla FED nell’ordine del 6000% negli ultimi 60 anni non sia “la” causa largamente prevalente nel determinare tale effetto. Ma si sa, la moneta è di solito trascurata come principale causa dei fenomeni economici…

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4 Responses

  1. Lorenzo

    Non sono un economista ,allora il mio sara’ solo uno spunto , una domanda.
    Sento sempre parlare del Dollaro, ma le altre monete?
    Daccordo oggi tutto nasce in Usa ma il resto del mondo?
    Nessuno ha fatto peggio o meglio?
    I grandi Stati:UK, Francia,perfino la Svizzera.
    Un saluto.

  2. Appurato lo stretto legame, nel lungo periodo, tra base monetaria [= M] e “anti-benessere” [= m = malessere] ( [m] inteso come sinonimo di: riduzione del potere d’acquisto, costante deprezzamento valutario, accentramento governativo, anti-liberismo, welfare state in eccesso, logaritmico debito pubblico,…), ossia appurato un coefficiente di correlazione di Bravais-Pearson, tra [M] e [m], tendente al suo massimo (+1), occorrerebbe analizzare il RAPPORTO di CAUSALITA’ interno tra [M] e [m].

    Potrebbe infatti essere che, nel lungo periodo, una situazione di eccessivo [m] (id est: eccessivo accentramento, welfare state e debito pubblico,…) CAUSI una eccessiva emissione di moneta [M], oppure, viceversa, che una eccessiva emissione di moneta CAUSI, sempre nel lungo periodo, situazioni di stallo/decrescita sulla curva di benessere sia individuale sia sociale, nonché tremende perdite di libertà dei e nei mercati.

    Però,
    nel lungo periodo, perde di importanza e di utilità il ricercare la causa di tale rapporto tra [M] e [m], in quanto, una volta innescato il meccanismo, queste due variabili si alimentano a vicenda come dei moltiplicatori reciproci, creando un mostruoso circolo vizioso.

    Soffermandosi quindi sullo splendido grafico postato, due tipologie di evento fanno riflettere:
    – l’evento “war”
    – l’evento del 1913: anno a partire dal quale la FederalReserve ha assunto il CONTROLLO dell’intero sistema monetario ed anno a partire dal quale si verificherà la caduta libera del potere d’acquisto fino ai giorni d’oggi.

    Credo che, tralasciando il rapporto di causalità prima esposto in quanto inutile in un ottica di lungo periodo, la combinazione di tali 2 eventi (War + Fed) sia stata letale: per il benessere sia individuale sia sociale,
    per il sistema capitalistico liberale,
    per il liberismo in generale.

    Tale combinazione di quei 2 eventi ha dis-equilibrato e s-naturalizzato le fondamenta liberali dell’intero sistema di mercato, sottomettendo in particolare i governi (ma anche gli altri due attori classici del mercato: famiglie ed imprese) al giogo di banchieri privati.

    Da allora, lo Stato ha cessato di essere la valvola di sfogo (e l’arbitro per i singoli giocatori/attori) del libero mercato per soggiacere al vincolo/monopolio privatistico della creazione di denaro.

    L’Ordine Esecutivo 11110 e la tristissima esperienza del presidente J.F. Kennedy sono CHIARISSIME prove del dis-equilibrio creato e perpetuato sino ad oggi da quel tipo di monopolio monetario, ed aprono serissimi dubbi non solo sulla liceità ma soprattutto sulla convenienza che ne avrebbe l’intero sistema di mercato (ed il LIBERISMO in toto) da una gestione privastica monopolizzata dell’emissione di denaro pubblico.
    http://www.altrainformazione.it/wp/jf-kennedy-contro-la-federal-reserve/

    Come si può trascurare questo tipo di gestione privatistica della moneta nelle analisi delle principali cause dei fenomeni socio-economico-finanziari del XX e del XXI secolo?

    Perché continuare a lamentarsi per il debito pubblico alto se già si sa che non potrà mai essere ridotto all’interno di quel tipo di modello privatistico di creazione della moneta che succhia l’intero sistema di mercato attraverso ogni tipologia di “interesse”?

  3. Piero

    tutto vero..inflazione=tassa occulta x il ceto medio/povero.. anzi dicono che grazie a nuovi strumenti finanziari nascosti l’espansione della base monetaria è ancor più grande.. dopodichè però siamo realisti :
    1) i governi usciranno dalla crisi con debiti sopra il 100% (Italia se non tenessimo conto del PIL in nero andrà in pochi anni al 130/140%)
    2) i governi non avranno mai e poi mai la forza di attuare vere politiche di risanamento con tagli di spesa/tasse
    3) indi l’unica via “politicamente” percorribile xrchè difficilmente percepibile dalle masse sarà la svalutazione dei debiti tramite inflazione (magari taroccando tutti insieme gli indici di inflazione degli istituti nazionali di statistica)….
    Quali alternative “accettabili” e quindi “realizzabili” dal ceto medio ?

  4. pietro

    Le alternative sono lasciar perdere i bot e titoli di stato in genere con rendimento reale stranegativo e comprare oro e materie prime. Anche perchè bisognerà vedere come reagiranno i cinesi, che peraltro hanno già dato segnali di sofferenza verso il $ come valuta di riferimento e del quale sono strapieni, ad una perdita di valore del dollaro stesso.

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