26
Gen
2012

Le liberalizzazioni: assicurazioni e facile propaganda – di Paolo Marigliani

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Paolo Marigliani.

Sono agente di assicurazioni dal 1971 ed ho 60 anni.

Monomandatario per il ramo danni, quindi anche Rc auto, inizialmente per obbligo e ,successivamente, per scelta (non ho un portafoglio tale da potere sostenere 2 mandati).

Mi risparmio i commenti sulla prima proposta del governo, che prevedeva l’obbligo dei due mandati (il che sarebbe significato la chiusura della mia agenzia) ma non posso esimermi da commentare negativamente quanto indicato nel decreto liberalizzazioni e, più precisamente:

(1) L’obbligo di presentare ulteriori tre preventivi di altre compagnie ed illustrarne le garanzie.

Questo vorrebbe dire che dovrei scaricarmi dal sito delle singole compagnie i preventivi e le condizioni contrattuali, studiarle e poi illustrarle al cliente; ma questo lo può già fare il cliente stesso per cui non riesco a comprenderne l’utilità reale. Tra l’altro tutti sappiamo che le tariffe indicate nei siti delle compagnie, praticamente, non vengono mai applicate in quanto esiste il montesconti di agenzia e la stariffazione in base alla strategia commerciale delle singole compagnie.

Inoltre non capisco come potranno soddisfare tale obbligo (inutile) le compagnie telefoniche e quelle internet.

Rammento che siamo l’unica attività che INDICA AL CLIENTE quali sono le provvigioni sulla polizza.

(2) Obbligo per le Banche

Qui sorge qualche sospetto sui rapporti tra l’esecutivo ed il sistema bancario in quanto l’UNICO provvedimento corretto da emettere era che le Banche non potessero più obbligare il cliente a sottoscrivere la polizza incendio-scoppio e la polizza vita: non devono neanche proporle perché non sono agenti di assicurazione.

Mi sembra che l’esecutivo sia intervenuto su molti temi ma, mi chiedo, quando comincerà a toccare la casta delle 8.000 (ottomila) società pubbliche/partecipate con i 40.000 (quarantamila) membri dei consigli di amministrazione che non hanno alcuna attività operativa ma che drenano una quantità enorme di denaro pubblico; quando determineranno che gli stipendi dei dipendenti di queste società (in particolare quelli dei funzionari-dirigenti) dovranno essere pari a quanto percepito dai pari ruolo nei contratti del settore privato?
Probabilmente non lo faranno mai in quanto siamo un popolo che ad ogni trasmissione di «Striscia la notizia» vede opere pubbliche in abbandono e non si indigna.

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13 Responses

  1. Facendo un’analogia, è come se la norma imponesse ai monomarca Benetton di riportare sul cartellino dei prezzi non solo il proprio prezzo, ma anche quello di H&M e Zara per un prodotto sostanzialmente equivalente.
    Che la norma sia demente, è abbastanza ovvio.
    Che non sia una liberalizzazione, è più che ovvio.
    È malsano dirigismo, una sorta di consumerismo forzato che nulla ha a che vedere con apertura al mercato e libertà contrattuale e libertà d’impresa. D’altronde, così è per buona parte delle liberalizzazioni italiche, e questo nuovo decreto non sfugge alla tradizione.

  2. luca

    caro collega, immagina se, andando in un negozio di alimentari per una focaccina con mortadella, il negoziante dovesse dirti dove compra la focaccia, a che ora gli è stata consegnata, dove compra la mortadella e quanto ci guadagna. In più indicarti altri 3 negozi vicini, e darti anche per loro conto le suddette informazioni. Pena 50.000 Euro di multa. A mio avviso siamo una categoria mal rappresentata e, le lobby delle Compagnie di assicurazioni INTOCCABILI. Questo provvedimento non servirà a niente. Soprattutto al cliente che dovrà aspettare in media 40 minuti, per ricevere tutte le infomazioni prevista e poi, magari ti saluta e se ne va.

  3. Paolo B.

    Personalmente non so se l’unico provvedimento corretto era impedire alle banche di vendere prodotti assicurativi ma a mio avviso sicuramente una falsa liberalizzazione è la norma che obbliga le banche a presentare al cliente due preventivi di polizza qualora subordino la concessione di un mutuo alla sottoscrizione di una copertura assicurativa. Fermo restando il principio condivisibile che chi acquista un immobile contraendo un mutuo è “igienico” che abbia una copertura assicurativa non è con due preventivi che si risolve il problema di limitarne il costo. Forse la soluzione si poteva trovare semplicemente 1) obbligando le banche a non proporre solamente polizze a premio unico anticipato (che dovendo coprire i molti anni di durata del prestito sono necessariamente molto costose) 2) obbligando le banche a fornire un documento indicante le caratteristiche che la polizza deve avere per essere giudicata congrua secondo i propri parametri – documento già comprensivo del testo del vincolo assicurativo a proprio favore – e lasciare al cliente la libertà di farsi fare diversi preventivi dalle varie compagnie assicurative. Per quanto riguarda il punto 1) è da precisare che ci sono già istituti di credito che propongono polizze non a premio unico anticipato; per quanto attiene al punto 2) occorrerebbe un’adeguata sorveglianza al fine di evitare che le banche abbiano richieste troppo particolari (sia intermine di prodotto sia nel testo del vincolo) tali da far divenire quasi impossibile per il consumatore riuscire a trovare un’alternativa alla polizza collettiva proposta dalla banca.

  4. ALESSIO DI MICHELE

    Sento aria di casa: sono stato subagente assicurativo negli ultimi 16 anni e vorrei fare alcune considerazioni.

    1) Le norme di cui si parla sono un orrore, ma la vera liberalizzazione sarebbe altrove: eliminiamo l’ obbligo di coprire l’ rc auto, e facciamo capire agli italiani che esistono polizze sanitarie ed infortuni; facciamo funzionare la giustizia, liberalizzando pure essa, fino al giorno in cui i furbetti del parafango rigato verranno penalmente beccati e massacrati;
    2) cominciamo ad accettare anche polizze straniere: perchè, se proprio ha da esistere l’ obbligo di copertura, che almeno lo si possa adempiere anche con, ad es., una polizza da 400 milioni di yen emessa a Kyoto;
    3) cominciamo a chiudere l’ INPS e l’ INAIL: perchè Marigliani sa che bel sorriso viene facendo ad es. “temporanee caso morte”, ma anche con belle coperture previdenziali, che oggi gli italiani non fanno anche perchè pensano di essere tutelati da mamma INPS e papà INAIL;
    4) Dell’ imposizione sulle polizze vogliamo parlare ? Ad es. del 22 % delle, mi sembra, polizze r.c. non auto od incendio ? Più dell’ IVA, e manco detraibile.
    5) Ci si potrebbe contentare dell’ esenzione dagli obblighi iva: per il famigerato art. 19 l’ assicuratore, non riscuote iva, nè si detrae quella pagata ai fornitori, cioè è un consumatore finale; a che gli serve una posizone iva ?

    Se venissero sanati anche solo questi problemi, se ne potrebebro fare 6 di preventivi al cliente.

  5. Vergogna

    Cari colleghi e cari Istituto Leoni, siamo tutti consapevoli dell’idiozia di questa finta liberalizzazione e siamo concordi che il mercato vada liberalizzato (ora Unipol creerà ancora meno concorrenza), quindi cosa vogliamo fare? Stare zitti? Il sindacato Nationale agenti ha chiesto aiuto per contattare parlamentari. Il tempo c’è per metterci mano, dobbiamo creare però un movimento libero che combatta il cartello delle Compagnie. Invadiamo internet, avvisiamo amici politici, contattaiamo partiti, usiamo ogni mezzo per apportare le opportune modifiche sono questi i momenti in cui si segna la strada per il futuro. http://blog.libero.it/assicuratore

  6. zoroastro

    Spero che nessuno si offenda su come la penso (e non solo io) delle società di assicurazioni: società a delinquere autorizzate. Basta guardare i patrimoni che hanno, e i poveri impiegati con stipendi da fame. E tutti gli anni alla scadenza della polizza troviamo i soliti aumenti.
    Scusatemi, non voglio dire altro……

  7. FRANCESCA

    condivido e mi consolo, ma che tristezza…. La concorrenza nel nostro lavoro era sempre piu agguerrita: assicurazioni online, bancarie, postali… Qualche giorno fa mi ha telefonato una finanziaria proponendomi una polizza infortuni! Gia non se ne poteva piu ma ora addirittura siamo noi che dobbiamo invitare il cliente a valutare altre proposte..magari anche a rischio di trovare polizze scadenti, basta risparmiare… e addirittura siamo soggetti a una multa dai 5o ai 1oo mila euro!!! Questo e’ veramente TROPPO!!!!!!!!!

  8. Marco

    Anch’io sono nel settore delle Assicurazioni e testimonio l’inutilità, la macchinosità, del doppio preventivo in aggiunta a quello della propria compagnia.

    Questa sera mi sono messo su di un preventivatore e ho preso le compagnie più care su 19 proposte, da confrontare con il mio preventivo.

    Il risultato di questa norma sarà di sprecare tre fogli di carta in più, perdere io ed il cliente 40 minuti circa, per rinnovare(!!!) la propria polizza oltre che per chi vuole un nuovo preventivo, va detto che il tutto si aggiuge alla compilazione di una serie di informative del tutto inutili, come il modulo dell’adeguatezza, la privacy, la ricevuta per l’informativa precontrattuale.

    Dico che sono inutili perchè se non lette a che servono? E vi garantisco che se dovessimo leggere il tutto e poi spiegare il tutto, come in effetti sarebbe giusto, per una semplicissima polizza RCA ci vorrebbero almeno un ora e mezzo. Quanto la dovremmo far pagare?

    Per quanto mi riguarda sarebbe stato meglio, obbligare i due mandati aggiuntivi, ma al di la di tutto quello che è necessario è un termine dilatorio che permetta agli operatori del settore di mettersi in regola. Anche perchè hanno pensato bene di comminare una sanzione di 50.000 euro minimo, in caso di inadempienza agli oblighi di preventivazione.

  9. Peppe

    Lo sconcerto che leggo nei post è pienamente condiviso, sono da 19 anni nel settore assicurativo, premetto che non ho mai voluto fare l’Agente Generale, nel 2000 ho aperto un ufficio di consulenza assicurativa indipendente, ISVAP mi ha “non” risposto diceva che la mia attività era in una zona grigia e che in assenza di regolamentazione non mi poteva impedire l’apertura. Con questo decreto i dubbi sul “magnifico rettore monti” sono passati pienamente nel zona Negativa (zona di Pulcinella). Ancora una volta la classe dirigente del nostro Paese dimostra poca lungimiranza, nessun rispetto per i cittadini, individuando nelle loro decisioni elementi di forte concussione con le lobbies. Nella vita ho imparato che non bisogna solo lamentarsi ma bisogna anche dimostrare e fare con i fatti, il Governo se voleva liberalizzare il nostro settore doveva promulgare il seguente decreto: “ Con il presente decreto il Governo da oggi abroga i mandati d’agenzia di tipo monomandatario, reputandoli lesivi di un mercato orientato al libero mercato” e poi se voleva aggiungeva “Distinti Saluti” e invece ancora una volta i servetti come il prof. Monti giocano un ruolo di partnership con gli amministratori senza scrupoli delle Compagnie, forse perché gli stessi professorini si intascano le fatturine dei meeting e delle relazioni che le stesse Compagnie gli hanno commissionato negli anni.

  10. Alessandro

    Proprio ieri sera mi ha chiamato un cliente chiedendomi quanto costerà la sua polizza R.C. Auto che scade a Marzo e annunciandomi che vorrà vedere altri tre preventivi come le nuove norme impongono…peccato che io lavori per un’agenzia plurimandataria da oltre vent’anni e che i confronti vengono fatti quotidianamente con tutti i clienti..ecco, questo è il clima che noi viviamo e ci tocca sopportare…..siamo una categoria criminalizzata in Italia, al pari dei taxisti e degli autotrasportatori!!!Le provvigioni sull’R.C.auto sono ridicole, siamo malpagati dalle Compagnie che continuano a pressarci impunemente, e poi dobbiamo sentirci apostrofare “ladri” dai clienti…vado avanti perchè,nonostante tutto,il mestiere mi piace sempre,ma ammetto che la voglia di mollare tutto l’ho avuta in più di una occasione

  11. Alberto

    Insomma vedo che c’è da stare tranquilli, dopo il raid del Riformatore Bocconiano, risparmieremo sicuramente e soprattutto terremo lontani i falsari di polizze.

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