21
Set
2009

HSH, ovvero dell’agonia delle Landesbanken

Su tutti i quotidiani tedeschi di questa mattina campeggia la tragicomica notizia relativa ad HSH Nordbank, istituto di credito attivo nel finanziamento al settore dello shipbuilding e la cui quota azionaria di maggioranza è detenuta dai Land della città anseatica di Amburgo e dello Schleswig-Holstein. Stando ai report della stampa, la banca, che era finita già nel mirino dei media per la corresponsione di bonus eccessivi a seguito del recente bailout approntato dal governo, avrebbe pagato circa 30 milioni di euro a Goldman Sachs nell’ambito di un credit default swap (CDS) stipulato con essa a titolo di copertura sui crediti verso Lehman Brothers. Peccato che, dopo il fallimento di quest’ultima lo scorso settembre, Goldman Sachs abbia dimenticato di battere cassa, facendo così scadere il termine e perdendo ogni diritto su quella somma di denaro. HSH pagò comunque con nonchalance tre settimane dopo, senza che il consiglio di sorveglianza venisse minimamente interrogato sulla questione. Oggi, messi sotto pressione dai giornalisti, i vertici di HSH rispondono di aver voluto comunque prestare fede all’accordo, per via della reputazione che altrimenti la banca si sarebbe guadagnata. Il mondo politico- ovvero quello stesso mondo preposto al controllo di tali banche pubbliche- ha reagito indignato. “Mi domando se i manager della società si comportino in questo modo, anche quando ne va del proprio denaro”, ha osservato un socialdemocratico locale. E qui sta il punto. Usare il denaro dei contribuenti, come se fosse di nessuno conduce a risultati grotteschi. Le banche pubbliche, come abbiamo documentato in questo focus di aprile e come sottolineato in uno studio più recente dell’Università di Dresda e dell’Istituto economico Ifo, sono gli istituti di credito più colpiti dalla crisi finanziaria. Il problema, spiega il professor Marcel Thum, è che chi siede nei consigli di amministrazione e nei consigli di sorveglianza di queste società non ha affatto esperienza nel mondo della finanza. Aver maturato una certa esperienza, talora, non è affatto un requisito sufficiente. Questo è vero. Ma di certo è almeno necessario, quando ne va dei soldi altrui…

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3 Responses

  1. americo

    Se non sbaglio, un “bestiata” analoga – solo un po’ piú robusta – era già stata commessa dalla banca (tedesca) KFW, che aveva versato alla Lehman 300 milioni di € il giorno stesso in cui la Lehman aveva dichiarato insolvenza e tutte le agenzie del mondo avevano già diffuso la notizia. Nel frattempo gli amministratori hanno dovuto dimettersi – ma non i politici “seduti” a dormire nel consiglio di vigilanza (Collegio sindacale) della banca. E questa, nella Germania di oggi, è la regola: pagano tutti (in primis, naturalmente, i contribuenti) ma non i responsabili politici e i loro amici.
    Ormai, veramente, tutto il mondo è Paese…

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