30
Gen
2010

Dal giudice via libera alla coltivazione di mais ogm. E Zaia sragiona

Zaia dixit. La reazione del ministro pro tempore delle Politiche Agricole e Forestali alla sentenza del Consiglio di Stato – che, su ricorso dell’ottimo Silvano Dalla Libera di Futuragra, riconosce il diritto degli agricoltori di seminare varietà di mais ogm iscritte al catalogo comune, in linea con la normativa comunitaria – è di quelle che lasciano esterrefatti.
Secondo Zaia, il giudice amministrativo sconfesserebbe con la sua decisione la “volontà della stragrande maggioranza dei cittadini e delle Regioni italiane”. Tra questi, continua la nota del ministro leghista, “quegli agricoltori, ancora una volta la stragrande maggioranza, che non vogliono OGM nei loro campi, consapevoli, innanzitutto, che è il valore identitario delle loro produzioni ad essere messo a repentaglio, la fertilità del loro futuro”.
Non contento, Zaia aggiunge che la coltivazione e la commercializzazione di ogm determinerebbero una nefasta divisione dei consumatori “in abbienti che hanno la possibilità di alimentarsi con cibi biologici e certificati e di classi socialmente disagiate che devono adattarsi al cibo geneticamente modificato”.Il primo dei due argomenti del ministro è un concentrato di populismo, corporativismo e nazionalismo. Anzitutto, ciò che vuole la maggioranza degli italiani, a detta di Zaia, prevarrebbe sulle norme, con buona pace di secoli di fini discussioni sul primato della legge e cose simili. Il principio della dittatura della maggioranza si applicherebbe addirittura per la categoria degli agricoltori, dove i più (ammesso che siano tali, andrebbe verificato quanto il sentimento degli agricoltori sia coincidente con quello delle politicizzatissime associazioni di settore) dovrebbero essere in grado di limitare la libertà d’iniziativa economica degli altri. Il riferimento al “valore identitario” delle produzioni, infine, è un concetto che Mussolini avrebbe molto apprezzato.
La seconda tesi zaiana è degna di un trattato di microeconomia bolscevica. Immettere nel mercato prodotti a basso costo, soggetti a controlli di qualità rigorosi, costringerebbe i meno abbienti a mangiare cibi diversi dai sofisticati, costosi e chiccosi prodotti da agricoltura biologica, appannaggio dei ricchi. Or bene, da questo deriva forse che non consentire il commercio di ogm permetterà ai poveri di assaporare lo stesso cibo dei ricchi? Non potendo spendere meno, le famiglie con un reddito più modesto saranno quindi libere di spendere di più?
A marzo ci sono le elezioni regionali e Luca Zaia è il candidato della coalizione di centrodestra per il Veneto.

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27 Responses

  1. andrea lucangeli

    L’ottimo Ministro Zaia non è improvvisamente impazzito ma – da persona che guarda alla sostanza delle cose – per quanto riguarda gli OGM vorrebbe che venisse applicato il “principio di precauzione”: in buona sostanza – allo stato attuale – non ci sono ancora studi scientifici DI LUNGA DURATA (e con significativo numero di campioni) che consentano di dire perentoriamente che gli OGM non provochino alterazioni nel DNA umano.- Capisco benissimo che il business è business ma – quando c’è di mezzo la salute umana – anche gli economisti dovrebbero essere….più cauti nell’esprimere le loro invettive….- Vi ricordate la storia dell’Eternit o del cromo esavalente? Certo che anche allora per l’industria e per gli economisti era “un affare” l’uso di quei prodotti, peccato che siano morte migliaia di persone….dopo….

  2. rocco todero

    ma coma fa una classe politica sedicente liberale e liberista a non capire che la libertà è nemica del volontarismo maggioritario e che per la salvagiardia dell’individuo è necessario un catalogo di diritti fondamentali che nessun organo politico può mettere in discussione, fosse anche forte del consenso unanime di tutti meno un solo cittadino?
    ma dove hanno studiato questi! E sono un elettore di centro – destra!
    MAH!

  3. Luciano Pontiroli

    Quando si fanno certe affermazioni sarebbe bene documentarle. Quanto alla demagogia del ministro – che già ha dato altre “ottime” prove di sé – bisogna ricordare che la Lega “è una costola della sinistra”, come disse – credo – il leader Maximo.

  4. Gigi

    Sono assolutamente d` accordo con il ministro Zaia.
    Non esistono studi a lungo termine sugli OGM, e penso che il Ministro abbia fatto benissimo a fare cio` che ha fatto.
    Spero che il Ministro promuova l` agricoltura naturale e biologica, non cibi genetici che possono portare danni all` ambiente e all` uomo.

  5. Maurizio

    Voi a Chicago avete tutti gli OGM che volete e si vede quanto siete in forma e in salute.Qui in italia non li vogliamo e io sto pienamente dalla parte di Zaia.Altro che sragionare….Monsanto docet???

  6. Io invece spero, Gigi, che il ministro e la politica in generale smettano di promuovere prodotti piuttosto che altri, lasciando liberi gli agricoltori di produrre ciò che vogliono e i consumatori di scegliere in base al loro gradimento, piutosto che in base a certificazioni di qualità imposte dall’alto.
    Mi piacerebbe anche che chi ha paura degli ogm venisse a vedere la quantità di fitofarmaci (sui quali non c’è bisogno di aspettare studi a breve, medio o lungo termine) che si usano nell’agricoltura convenzionale, tanto per farsi un idea di ciò che può essere dannoso per la salute e per l’ambiente.

  7. Umberto

    D’accordo con l’autore dell’articolo. Zaia vende fumo, si arrampica sugli specchi pur di difendere gli interessi di bottega di Coldiretti.
    Gli agricoltori sono iscritti a quell’associazione solo per i servizi burocratici che essa eroga in loro favore, non certo per le sue battaglia antistoriche contro gli ogm.

  8. andrea lucangeli

    Non capisco perchè gran parte dei blogger sopra citati vedano tutto “con gli occhiali” delle vecchie categorie politiche: sveglia ragazzi, siamo nel 2010! Se un Ministro leghista (e quindi, per molti, “cretino per definizione”….) adotta il sacrosanto “principio di precauzione” allora diventa un pericoloso bolscevico o…..fascista….- Non ci siamo proprio: se una cosa del genere l’avesse detta un Verde qualunque allora tutti starebbero ad osannarlo….”ma come è bravo, ma come è lungimirante, ma come è preparato, ma come è coscienzioso”.- Lo ha detto Zaia allora è un cretino….non ho parole….siete irrecuperabili….

  9. andrea lucangeli

    @giordano masini: “lasciando liberi gli agricoltori di produrre ciò che vogliono e i consumatori di scegliere in base al loro gradimento” (fine della citazione): quindi, se ho ben capito, in base a questa visione i nostri coltivatori potrebbero tranquillamente produrre hashish e marijuana…bene, ne prendo atto….evviva la libertà….

    PS la stragrande maggioranza di noi Veneti voterà convintamente Zaia come Governatore della nostra Regione e al Ministero delle Politiche Agricole ci finirà un rimpiazzo qualsiasi (Galan?)….contenti voi….

  10. gobettiano

    L’agricoltura ridotta a timbrificio e burocratificio. Identità colturale. Il consueto discorso ignaro sulle identità da polenta taragna. Le coltivazioni legali, devono essere libere. La commercializzazione dei prodotti deve essere libera. Il consumatore va avvertito della presenza di prodotti OGM e poi scelga come gli pare.
    La posizione italiana sugli OGM ha lasciato fuori il paese dalla ricerca scientifica in questo settore che, non prendiamoci in giro, è il futuro. Su questi argomenti, sarebbe anche decente smetterla con la stragrande maggioranza di questo o quello e trattare i citadini come tali e non come grulli o sudditi. Poi l’insigne statista zaja, è della lega e definrlo sovietico non è incasellarlo ma solo un modo per connotare il tipo di comportamento e di approccio con cui opera. Sovietico. Per l’appunto

  11. mario fuoricasa

    L’agricoltura in Europa e’ più sovvenzionata delle banche e questo da decenni. La Francia particolarmente senza un economia agricola drogata avrebbe seri problemi. Zaia si muove in un contesto drogato ed assistito. Fa quello che può, al meglio delle sue possibilità. Il quadro delle norme che regolano la sicurezza alimentare in Italia non ha eguali nel mondo.
    Una volta tanto siamo avanti a tutti. Non è merito o colpa di Zaia.

    Abbasso la PAC!

    mario fuoricasa

  12. @andrea lucangeli: “in base a questa visione i nostri coltivatori potrebbero tranquillamente produrre hashish e marijuana”.
    Non capisco perché ogni volta che si parla di libertà c’è qualcuno che invoca il pericolo che ce ne sia troppa. Qui si parla della libertà di effettuare scelte legali. Con discorsi tipo “signora mia dove andremo a finire” non si fa molta strada.
    Invece Mario Fuoricasa ha ragione, anche se l’agricoltura europea non è finanziata dalle banche, ma dai contribuenti. Ma è vero che anche Zaia si muove in un contesto drogato e assistito da vincoli e protezionismi che paralizzano l’agricoltura. E fino a che noi agricoltori accetteremo di vivere di sussidi, dovremo accettare l’idea che qualcuno ci venga a dire cosa e come produrre.
    http://www.libertiamo.it/2010/01/30/lo-spiraglio-sugli-ogm-e-lavversione-ideologica-di-zaia/

  13. Gigi

    “Mi piacerebbe anche che chi ha paura degli ogm venisse a vedere la quantità di fitofarmaci (sui quali non c’è bisogno di aspettare studi a breve, medio o lungo termine) che si usano nell’agricoltura convenzionale, tanto per farsi un idea di ciò che può essere dannoso per la salute e per l’ambiente.”
    “quindi, se ho ben capito, in base a questa visione i nostri coltivatori potrebbero tranquillamente produrre hashish e marijuana…bene, ne prendo atto….evviva la libertà….”

    Non avrei nessun problema ad avere coltivatori che producono hashish.
    Quello che mi preoccupa e` che gli OGM possono potenzialmente portare dei danni irreversibili all` ambiente, in quanto non fanno parte dell` ecosistema naturale.
    Kudos per Zaia!!

  14. sandropre

    La forza della ragione sta avendo il sopravvento sull’oscurantismo,pur se con intollerabile ritardo – tutto il mondo si sta avviando verso la coltivazione degli OGM che, per le loro caratteristiche in tutto superiori alle colture non OGM – rese superiori, minori antiparassitari richiesti, migliore difesa contro insetti e malerbe,maggiore salubrità – soppianteranno le scadenti colture attuali che io, come consumatore ed agricoltore,non rimpiangerò di certo.
    L’Europa è una “bolla” ,sempre più marginale nel mondo, di gente ex-ricca,che crede di poter comportarsi in modo illogico,contro il resto del mondo,senza rendersi conto,tra l’altro,che spesso ha mangiato,mangia e mangerà OGM tutti i giorni, e sempre di più,in tutte le salse.
    Tutto ciò sarebbe comico,se non illustrasse la tragicità dell’imbecillità umana dell’europeo medio.
    Come fà il tizio a dire che la maggioranza degli agricoltori è contraria,quando in tutto il mondo la maggioranza degli agricoltori è nettamente favorevole? A me nessuno ha chiesto pareri,evviva la democrazia.

  15. candido

    Bisogna essere consapevoli che ogni “no” al futuro, prima o poi si paga. Vedesi centrali nucleari..in Italia l’energia costa più degli altri paesi e le grosse aziende se ne vanno oppure l’Italia sovvenziona l’energia per farle stare qua, ovvero paghiamo sempre noi. Quindi, no all’OGM, no al nucleare, no.. no.., le persone che pensano così dovrebbero essere le prime a restare a casa quando non c’è lavoro.

  16. pernologos

    Possibile che non sia concepibile per un Zaia accettare il fatto che magari qualcuno non avrebbe problemi a nutrirsi ogm?
    Lasciamo libere le persone di decidere, in un mercato trasparente, se mangiare questo piuttosto che quello, e non facciamo riferimento alla “stragrande maggioranza” per giustificare le nostre idee balzane. Innanzitutto tale maggioranza deve essere dimostrata (referendum?), poi il fatto che nove persone su dieci mangino da mcdonald piuttosto che al ritz non costringe la decima a frequentare il fast food.

    In secundis: ma davvero si crede ancora alla panzana dell'”ecosistema naturale”? Possibile che non ci si renda conto che l’uomo non ha passato la sua storia a crogiolarsi nei boschi, ma ha attivamente modificato l’ambiente circostante per piegarlo, nei limiti delle sue capacità, alle sue esigenze?
    Non sapete forse che animali come il mulo o la vacca domestica sono il risultato di innumerevoli incroci perseguiti dall’uomo, così come lo sono le patate, i pomodori ed il grano?
    Forse che le coltivazioni estensive ed intensive, le monocolture, gli allevamenti sono qualcosa di naturale?
    Ora, solo perché, invece di tentare innumerevoli incroci empirici, abbiamo capito come agire sul genoma delle piante per modificarle, forse questi incroci diventano più pericolosi?

  17. G

    Se hai capito come funziona il gemoma sei un premio nobel. Ci sono ancora oggi piu’ dubbi che certezze, Non vedo la mecessita’ di metterci nelle mani di multinazionali senza scrupoli per mangiare.

  18. Claudio Degasperi

    Sostengo Zaia. Se qualcuno si prendesse la briga ( uso un’ espressione tipicamente dialettale) di valutare a fondo l origine di questa scelta, potrebbe comprendere che Zaia non è contrario agli OGM. Lo stesso Ministro e spero futuro Governatore del Veneto, proviene dall’area libertaria e liberale della Lega. La stessa nella quale, sempre se interessi qualcuno, mi riconosco. Zaia analizza con attenzione l andamento anche economico del mondo agricolo italiano. Secondo me vede più avanti di altri che si fermano ai principi “liberali” del mercato e non all opportunità di differenziare la coltura della pianura padana e dei relativi prodotti, rispetto al resto del mondo. Se avessimo ancor più coraggio, si potrebbe sospendere ogni attività per tre anni ( una sorta di carestia triennale) per convertire tutto il territorio a biologico ( eliminando molti agenti chimici superflui e dannosi). E questo non certo per spirito ecologista ma prettamente imprenditoriale. La Lega ha nella suo segreto politico la capacità di sviluppare oltre la visione globale, un efficace azione locale. Il fine è di produrre solo alimentari d’ eccellenza e infilarci nel mercato globale nelle nicchie più remunerative. Ne guadagnerebbero i consumi locali in qualità e salute. Favorendo quelle esportazioni che diventano remunerative se hanno un vero valore aggiunto. Occhio a Zaia, perchè oltre ad essere un profeta in patria (consoliderà non solo la Marca ma rilancerà anche Venezia e tutta l’asse che va da Abano ai monti Berici), sa farsi valere anche fuori dai soliti confini tra i quali molta politica oggi continua a restare, volontariamente, recintata. Ne sono un esempio le vecchie ideologie comuniste e verdi.

  19. mario fuoricasa

    @Giordano Masini
    Non mi riferivo ai finanziamenti delle banche all’agricoltura, magari a tassi ultra agevolati. Mi riferivo al fatto che tutti si indignano per il sostegno, fatto in fondo pure con denaro del contribuente, al sistema finanziario in bancarotta e non hanno lo stesso sentimento di riprovazione ed energica reazione nei confronti della Politica Agricola Comunitaria. La PAC da decenni ha distorto il mercato della produzione agricola condizionandola perniciosamente a sfavore dei consumatori.
    Gli aiuti, ad esempio, hanno attratto degli industriali di altri settori a comprare aziende agricole solo perchè tremendamente sovvenzionate.
    Non sono contro le speculazioni sul mercato libero. Ma sono contro le speculazioni sul mercato distorto con i soldi del contribuente.
    Per gli ogm si ogm no dico: sapete quali sono i reali interessi che ci sono in ballo? Quali lobbies, da una parte e dall’altra, usano la sensibilità della gente un pò sempliciotta che pensa di saper giudicare una questione complessa basandosi solo su quello che scrivono i giornali?
    Spiegatemelo.
    mario fuoricasa

  20. Luciano Pontiroli

    L’idea di sospendere per tre anni ogni attività agricola, allo scopo di convertire tutto il territorio a biologico, fa inorridire: un bel piano triennale, imposto dall’alto, per produrre solo prodotti di nicchia, la cui pretesa salubrità è una panzana diffusa a scopi di marketing.
    Allo stesso modo, per combattere l’inquinamento nelle città, potremmo ripristinare i tram a cavalli … così potremmo creare posti di lavoro per allevatori di cavalli da tiro e per gli operatori ecologici incaricati di raccoglierne le deiezioni e conferirle agli agricoltori biologici.
    Naturalmente, occorrerà accompagnarne la realizzazione con una campagna politica contro kulaki, immigrati, ebrei, elementi anti-nazionali, terroni, ecc.

  21. Paradossalmente, Mario, la PAC ha distorto il mercato danneggiando anche le aziende agricole. I prezzi dei prodotti sono stati condizionati al ribasso, come dimostrano le quotazioni dei cereali degli ultimi anni, simili a quelle di 35 anni fa, mentre gli agricoltori si sono trasformati in procacciatori di incentivi e sussidi.

  22. Claudio Degasperi

    @Luciano Pontiroli
    Ecco arrivato l ideologico, sputasentenze antileghista di turno. Lo scenario che la fa tanto inorridire è quello prospettato dalla facoltà di Agraria dell UniBO. Nessuno di loro avrebbe mai il coraggio di uscire allo scoperto con una tale proposta (dai 3 ai 5 anni di carestia). Io l ho messa tra quelle che sono già state valutate tecnicamente per la conversione al biologico. Tutti i terreni dovrebbero avere lo stesso trattamento, per non favorire chi utilizza chimica, verso chi si troverebbe un magrissimo raccolto “biologico”, importando tutti i parassiti dal campo dell agricoltore vicino. Ovviamente mi prendo un po sul ridere ( anche se lo studio è serio), mentre leggo con serietà e attenzione tutte le proposte. Mentre la penultima di Mario dovrebbe far riflettere sui reali meccanismi che ruotano intorno agli ogm, la risposta di Luciano è seriamente preoccupante per la pessima informazione ideologica che vediamo troppo spesso anche sulla stampa. Cos’è la Lega ormai i cittadini (che la votano) lo leggono su wikipedia.

  23. Luciano Pontiroli

    @Claudio Degasperi
    Credevo che le carestie fossero un ricordo del passato, almeno per l’Europa: invece scopriamo che adesso si programmano, addirittura nell’Universtità di Bologna; molto interessante.
    Il premio Nobel Amartya Sen ha rilevato che in nessun paese democratico si è mai avuta una carestia: dato di fatto, non ideologia. Programmarne una non mi sembra tanto coerente con una posizione liberale (per non dire libertaria).
    Per il resto, la scelta delle parole qualifica chi le usa.

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