20
Set
2009

Aziende pubbliche: “un utile non fa il bel tempo”.

La pubblicazione del bilancio di FS permette di fare un riassunto della gestione dell’ultimo triennio, quello definito da più parti della “svolta”. Ma vi è stata veramente una “svolta” gestionale? E se si, quale? La lezione è che bisogna sempre fare attenzione, quando sin vede un utile nel bilancio di un’azienda pubblica. Studiando gli ultimi tre bilanci del gruppo Ferrovie dello Stato si possono notare alcuni punti essenziali sia dal lato dei ricavi che in quelli dei costi.

Partendo dal lato dei ricavi si evidenzia:

  • L’incremento dei ricavi totali del 6,6 per cento nell’ultimo anno e del 18,3 per cento dall’inizio della gestione Moretti.
  • I ricavi delle vendite sono aumentati del 17,3 per cento nei tre anni e dunque si è avuto un incremento minore rispetto a quello dei ricavi totali in termini percentuali; tuttavia mentre i ricavi derivanti dal traffico viaggiatori sia superiore nel 2008 del 12 per cento rispetto al 2006, i sussidi pubblici hanno avuto una crescita molto più importante.
  • I contributi di servizio pubblico con gli Enti Pubblici Territoriali hanno registrato un + 27 per cento, mentre quelli con lo Stato hanno evidenziato una crescita di addirittura il 63 per cento.
  • Tra il 2007 e il 2008 la voce che ha subito una maggiore differenza è stata quella relativa agli incrementi delle immobilizzazioni interne con circa il 30 per cento di scarto.
  • I contributi dallo Stato, dalla UE, in conto esercizio e quelli sostitutivi hanno tutti registrato un aumento compreso tra il + 15 per cento e il + 73 per cento.

 

Ancora una volta si registra un risanamento compiuto in gran parte dal contribuente, fatto con un incremento importante dei sussidi e contributi.

Questa particolarità pone dei seri dubbi anche al quadro competitivo; infatti se continuano ad aumentare gli aiuti del pubblico, come è possibile lasciare agire in maniera libera la concorrenza?

Alcuni di questi contributi sono si dovuti al servizio universale, ma il fatto che spesso sia solo Trenitalia a poter utilizzare questi aiuti pone delle notevoli perplessità.

Inoltre i contributi aumentano, in presenza di una riduzione dell’offerta. Questo è lecito, ma certo va in direzione opposta ad un quadro concorrenziale e di risparmio per lo Stato.

 

E il lato dei costi?

Gli ultimi tre bilanci mostrano che la svolta è stata fatta in gran parte dalla gestione precedente a quella di Moretti:

  • Il costo del personale che incide per oltre il 50 per cento dei costi operativi, proprio dall’inizio della gestione Moretti ha invertito la tendenza di incremento. Nel 2008 si è tornati ad un livello di costo simile a quello rilevato nel 2005, grazie alla riduzione del personale. Tuttavia questa riduzione deriva dal piano industriale di Ferrovie dello Stato 2007-2011, fatto no da Moretti, ma dalla gestione precedente. In particolare la riduzione del personale ha di fatto bloccato l’incremento continuo dei costi di FS. Questo piano di ristrutturazione ha avuto dei costi importanti, i cui effetti si sono avuti nel bilancio del 2006.
  • I costi nell’ultimo anno sono sostanzialmente stabili e anzi si è avuto una diminuzione dello 0,2 per cento; questo è dovuto sia alla riduzione del costo del personale che alla riduzione dei costi dei servizi.
  • Il costo delle materie prime ha avuto quasi un raddoppio dal 2003, mentre nell’ultimo bilancio si è evidenziato un incremento del 14 per cento, dovuto principalmente al maggior costo energetico sostenuto dall’impresa.
  • I costi dei servizi sono scesi dell’1,5 per cento, dovuto principalmente alla riduzione dei costi di manutenzione, ai costi di distribuzione e di software. I servizi di pulizia hanno registrato una sostanziale stabilità e quindi il livello di servizio non sembra essersi modificato.

 

La capacità dell’attuale AD è quella di essere stato in grado di applicare il piano industriale (cosa non semplice nelle aziende pubbliche) e al contempo quella di sapersi fare aumentare i contributi e sussidi pubblici da parte dello Stato e dagli Enti Pubblici Territoriali.

La lezione che deriva dall’analisi del bilancio di Ferrovie dello Stato Holding è abbastanza semplice: bisogna sempre fare attenzione quando si vede un utile in un’azienda pubblica.

È presente il rischio che dietro la svolta si celi un maggior costo per il contribuente!

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