A cento anni dalla riforma Gentile
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Giovanni Cominelli.
Sono passati cento anni dalla riforma di Giovanni Gentile del sistema di istruzione/educazione. Che fosse una ”riforma fascista” lo sostenne, con enfasi esagerata, lo stesso Mussolini, che la salutò come “la più fascista delle riforme”. Esagerazione difensiva, dovuta al fatto che, invece, “i fascistissimi” del PNF la ritenevano troppo “liberale”, cioè tributaria culturalmente di quel mondo liberale, con il quale volevano rompere in maniera radicale. Lo stesso Benedetto Croce era assolutamente favorevole al progetto di Gentile, avendolo preceduto alla Minerva – da Santa Maria sopra Minerva, nome dell’edificio dove un tempo il Ministero della Pubblica Istruzione – come Ministro dell’Istruzione nel quinto e ultimo dei governi presieduti da Giovanni Giolitti, dal 15 giugno 1920 al 4 luglio 1921.
E così fascista la riforma non doveva essere, se la Repubblica l’ha tranquillamente adottata fino ai nostri giorni.