26
Apr
2023

A cento anni dalla riforma Gentile

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Giovanni Cominelli.

Sono passati cento anni dalla riforma di Giovanni Gentile del sistema di istruzione/educazione. Che fosse una ”riforma fascista” lo sostenne, con enfasi esagerata, lo stesso Mussolini, che la salutò come “la più fascista delle riforme”. Esagerazione difensiva, dovuta al fatto che, invece, “i fascistissimi” del PNF la ritenevano troppo “liberale”, cioè tributaria culturalmente di quel mondo liberale, con il quale volevano rompere in maniera radicale. Lo stesso Benedetto Croce era assolutamente favorevole al progetto di Gentile, avendolo preceduto alla Minerva – da Santa Maria sopra Minerva, nome dell’edificio dove un tempo il Ministero della Pubblica Istruzione – come Ministro dell’Istruzione nel quinto e ultimo dei governi presieduti da Giovanni Giolitti, dal 15 giugno 1920 al 4 luglio 1921.

E così fascista la riforma non doveva essere, se la Repubblica l’ha tranquillamente adottata fino ai nostri giorni.

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26
Apr
2023

Punto e a capo n. 13

5 news di tecnologia – Rubrica di Claudia Giulia Ferrauto – edizione speciale

Rivoluzione digitale: parte il countdown. In campo arbitra l’Europa. 

La Commissione UE designa la prima serie di regole sui servizi digitali che investe le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioni. Da ora parte il countdown: quattro mesi per adeguarsi.

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24
Apr
2023

Ponte sullo stretto: i costi superano i benefici

Newsletter IBL, 22 aprile 2023

Rieccolo. Il progetto di un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, accantonato dal Governo Monti dieci anni fa, torna in auge. A farsene alfiere è soprattutto Matteo Salvini, lo stesso Salvini che sei anni fa affermava: “Non vorrei spendere qualche miliardo per un ponte in mezzo al mare”. Diventato ministro, la giravolta: il Ponte è uno straordinario investimento che “si ripagherà in un anno e mezzo”. Se fosse davvero così ci sarebbe la fila di soggetti privati disposti a investire risorse proprie nel progetto. Ma, evidentemente, così non è. E non è neppure vero, come sostiene Webuild, che il ponte “rappresenta un volano di crescita economica e sociale per la Sicilia e la Calabria”. La più recente letteratura economica è pressoché concorde nel sostenere come non vi sia, oggi in Europa, un nesso causale tra investimenti in infrastrutture di trasporto e crescita

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20
Apr
2023

PNRR e società partecipate: meno spese, non più partecipazioni statali

Editoriale IBL, 19 aprile 2023

Il governo è in affanno su tempi e modalità di attuazione del PNRR. Sembra sempre più concreto il rischio di non riuscire a spendere tutti i soldi che abbiamo irresponsabilmente richiesto. Che fare, allora? Una ipotesi è quella di rivedere il Piano, cercando di esternalizzarne quanto più possibile alle società partecipate, di cui la settimana scorsa il Ministero dell’Economia ha comunicato i nomi prescelti per le posizioni apicali. Tale tendenza trova addirittura una sorta di ufficializzazione nella composizione della Cabina di regia a cui partecipano, oltre ai ministri, anche le società attive nel settore energetico (Eni, Enel, Snam e Terna) mentre sembra che Poste dovrà occuparsi di una parte dei programmi per la digitalizzazione della PA. La parte del PNRR relativa ai trasporti è già stata, nei fatti, subappaltata alle Ferrovie dello Stato.

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19
Apr
2023

Punto e a capo n. 12

5 news di tecnologia – Rubrica di Claudia Giulia Ferrauto

L’intelligenza artificiale può indicare la verità?

La coerenza a cui ci ha abituato Elon Musk – che pochi giorni fa  ha chiesto di rallentare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale –  è quella di sempre. E cioè nessuna coerenza. Musk apre una società di sviluppo di AI – lo riporta il Wall Street Journal – Ce lo aspettavamo? Sì. D’altronde è noto che Musk si fosse già occupato di AI peraltro proprio con OpenAI. Ma non finisce qui.Elon Musk ha già annunciato un’altra sua nuova creatura, basata su AI, che sarà in grado di distinguere tra il vero e il falso che si aggirerà in rete, guidandoci verso la verità: TruthGpt. La notizia è QUI.

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12
Apr
2023

Street food a Firenze: serve davvero un altro divieto?

Editoriale IBL, 11 aprile 2023

Non basta discutere del numero chiuso nell’accesso alle città: adesso comincia anche la battaglia contro lo street food.

Il Comune di Firenze starebbe valutando l’estensione a tutto il centro storico di una norma che già si applica ad alcune zone di particolare pregio: l’obbligo, per chi vende cibo da strada, di dotarsi di una saletta interna o di un chiosco al chiuso. L’obiettivo è di ridurre, se non proprio eliminare, il numero delle persone mangiano un boccone a passeggio per il lungo Arno.

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11
Apr
2023

Addio a Giuseppe Pennisi

Giuseppe aveva mandato l’ultimo messaggio qualche giorno fa, e lo aveva terminato con un’immagine bergmaniana, l’arrivo dell’uomo del “settimo sigillo” al quale, scrisse, «non chiederò di fare una partita a scacchi». Una punta di ironia, che lo caratterizzava e che non l’aveva abbandonato nemmeno con l’approssimarsi della sua dipartita dai suoi cari e da noi tutti che lo conoscevamo. Ironia che andava di pari passo con la sua gentilezza. Lo avevo sentito di recente al telefono, aveva bisogno di un’informazione ma non aveva mancato di chiedermi notizie sulla famiglia, sui bambini, e le sue non erano mai domande di circostanza: ti ascoltava e s’interessava, partecipava sinceramente alla tua vita.

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6
Apr
2023

PNRR: spendere meno, spendere meglio

Editoriale IBL, 5 aprile 2023

La discussione sul Pnrr che si è aperta in questi giorni è sana e utile al paese. Il dibattito ha preso le mosse dal timore che non saremo in grado di spendere interamente i denari europei, a causa delle lungaggini amministrative e delle dimensioni del piano di investimenti concordato con la Commissione. Ma questo dato di realtà dovrebbe indurci ad affrontare la questione in un’ottica diversa: sono davvero tutte utili e necessarie le opere previste? Ed è ragionevole andare a incrementare ulteriormente il nostro già colossale debito pubblico pur di incassare integralmente non solo i trasferimenti a fondo perduto, ma anche i prestiti?

Il Pnrr contiene diversi interventi effettivamente utili – pensiamo alla digitalizzazione del settore pubblico e della giustizia. Ma altre misure sono più discutibili quando non addirittura dannose. Le gare deserte per i treni a idrogeno o l’incapacità di rispettare l’impegno a piantumare gli alberi sono solo gli esempi più pittoreschi. Questo dipende probabilmente dalle modalità con cui il Pnrr è stato composto: a causa dei tempi contingentati imposti dalle procedure europee, i ministeri hanno finito per inserire nel Piano proposte che da tempo giacevano in fondo ai cassetti (et pour cause). Impegni che in passato erano stati giudicati non prioritari, e che adesso hanno improvvisamente conquistato il palcoscenico non già perché siano considerati strategici, ma solo per giustificare la richiesta di quasi 200 miliardi di euro. Abbiamo, cioè, invertito la logica: anziché partire dalle opere necessarie e conseguentemente chiedere i finanziamenti, siamo partiti dai soldi disponibili e abbiamo cercato di compilare una lista sufficientemente lunga.

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