11
Ott
2023

Punto e a capo n. 31

5 news di tecnologia – Rubrica di Claudia Giulia Ferrauto – edizione speciale ridotta

Twitter X ci prende in giro col suo finto fact-checking e invece di cercare “la verità” mina le basi dell’informazione giornalistica

Le note della community di X vanno esattamente come molti immaginavamo: in direzione ostinata e contraria alla verifica dei fatti.

E a voler essere precisi, il fact check sulla disinformazione attraverso la funzione “note”  viene ritardato particolarmente nei giorni successivi l’attacco da parte di Hamas e così tutti i contenuti che girano su Twitter C relativi all’attuale fase di guerra tra Israele e Hamas, vanno presi con le molle.

Un membro approvato di Community Notes ha concesso a NBC News l’accesso volontario all’interfaccia della funzione, dimostrando che molti post falsi – con centinaia di migliaia di visualizzazioni – non avevano “note” mentre invece tante note inviate sono rimaste non approvate per ore e giorni lasciando intenzionalmente che i post da correggere accumulassero decine di migliaia di visualizzazioni, veicolando chiaramente disinformazione.

La NBC News si è concentrata per la dimostrazione della distorsione in atto, su due importanti elementi di disinformazione tra Israele e Hamas che sono già stati sfatati: un falso comunicato stampa della Casa Bianca pubblicato su X in cui si sosteneva che l’amministrazione Biden aveva concesso a Israele 8 miliardi di dollari in aiuti di emergenza e false notizie secondo cui la Chiesa ortodossa di San Porfirio a Gaza è stata distrutta.

L’unione europea tira le orecchie a Musk ma stavolta non si scherza: è in ballo la normativa europea con multe salatissime (e non escludo un possibile blocco in futuro)

Dopo i recenti e sanguinosi attacchi terroristici di Hamas, l’Unione europea scrive una lettera a Elon Musk ricordando gli obblighi della piattaforma riguardo al DSA. 

L’UE ritiene che Twitter X venga utilizzato per diffondere contenuti illegali e disinformazione nell’UE.

Alla lettera ufficiale recapitata all’indirizzo di Musk, Elon non risponde con altrettanta ufficialità, anzi, replica con un post (via Twitter X) dimostrando non solo la scarsa considerazione che attribuisce a quello che è un richiamo ufficiale, ma anche l’idea vagamente mitomane che ha di se stesso e della sua azienda. 

Nel tweet in questione Musk si finge sorpreso e chiede che gli vengano spiegati e dimostrati i motivi di questo richiamo, che lui rispetta le norme UE mica pizza e fichi.

Ora ci sta anche che Musk si senta il gladiatore più forte nella sua arena, ma Breton, che ha qualche annetto e qualche freccia al suo arco da scagliare, non solo non teme le sparate infantili di Musk ma gli risponde con una sberla d’eleganzaUp to you to demonstrate that you walk the talk”

Si sta aprendo una partita importante. 

L’aspettavamo e sarà l’inizio di una nuova fase.

Nota a margine: questa rubrica esce settimanalmente con cinque notizie selezionate per voi da chi scrive. In questo momento storico reputo importante dare molto spazio solo a queste due notizie – che peraltro sono correlate – perché sono, e non da poco, convinta che si stia affacciando una nuova era ed è il caso di esserne consapevoli.

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