Contro Tremonti, va bene, ma non per spendere di più
Pare che nel centrodestra sia iniziato un positivo assedio al ministro Giulio Tremonti, affinché inizi a tagliare le imposte, elimini gli aiuti alle imprese e cominci sfoltire la jungla delle partecipazioni di Stato. È sicuramente una buona cosa, dato che solo se si riduce il peso dello Stato (a partire dalla pressione fiscale) è possibile restituire ai cittadini più libertà, e con essa anche più voglia di fare, intraprendere, costruire. Si tratta di abbandonare un modello colbertista basato sulla centralità del Re e dei suoi consiglieri per passare ad uno schema di società aperta, in cui siano individui e imprese a guidare la danza.