9
Ago
2011

Elogio liberista di Giulio Tremonti

Può un liberista dir bene di Giulio Tremonti?

Con Tremonti, questo blog non è mai stato tenero. Non lo eravamo quando per lui non c’erano sui media che parole di adulazione, figurarsi oggi che la sua stella si è appannata per alcuni, diciamo, incidenti di percorso. Riteniamo che sia stato (e sia) un pessimo ministro dell’Economia, un intellettuale da bar sport, un insopportabile vanesio, un uomo incapace di distinguere le cause dagli effetti dei fenomeni economici e sociali. Siamo convinti che il paese starebbe meglio se lui si dimettesse, che starà meglio quando lo farà, e che sarebbe stato meglio se lo avesse fatto prima. In sostanza: siamo d’accordo con quello che sta scritto qui, dalla prima all’ultima parola e ritorno.

Se non bastassero le ragioni di perplessità politiche e intellettuali, Tremonti dovrebbe dimettersi anche per le bugie che ha raccontato – e qui mi avvicino all’elogio – dopo le rivelazioni del suo collaboratore ed ex amico più stretto, Marco Milanese. Come è noto, il ministro dell’Economia aveva inizialmente sostenuto di essere un mero ospite in casa del parlamentare del Pdl, addirittura di occupare una sola stanza e naturalmente en amitié, mentre in un secondo momento ha confermato ciò che Milanese aveva dichiarato, ossia di corrispondergli circa 4.000 euro al mese in contanti e, ça va sans dire, senza alcun contratto d’affitto.

Dopo le richieste di chiarimento – timide da parte di molti dei suoi ex veneratori, tra i quali voglio segnalare la lingua spettacolarmente abrasiva di Massimo Giannini, poi messe giù pane-al-pane da Sergio Romano – Tremonti ha ritenuto di chiudere la faccenda, tra ammissioni e battutacce, con un articolo sul Corriere della sera che, credo, debba essere stampato e diffuso nelle scuole. Qualcuno, me compreso, inizialmente aveva inarcato il sopracciglio agli argomenti da azzeccagarbugli usati dal ministro. Ma, a ben pensare, questi argomenti valgono a Tremonti un elogio. Eccoli:

Comunque nessun «nero» e nessuna «irregolarità». Trattandosi di questo tipo di rapporto tra privati cittadini non era infatti dovuta l’emissione di fattura o vietata la forma di pagamento.

Come settimanalmente disponevo del «contante»? Dal 2001 prima, e poi dal 2008, ricevo in contanti, in modo perfettamente lecito ed ufficialmente registrato, il mio compenso da ministro, pari a circa 2.390 euro al mese. Rispetto ai «circa 4.000 euro» mensili, la differenza risulta così pari a circa 400 euro a settimana, a circa 1.600 euro al mese. Inspiegabile, impossibile, come facevo a disporne? Nel 2008, sul 2007, ho dichiarato, tanto al fisco quanto in Parlamento, un reddito annuale molto elevato. Come nei tanti anni precedenti.

È così che, pur avendo ora interrotto l’attività professionale, ho accumulato titolarità di altri redditi. È tutto tracciato e tracciabile. Anche per questo e per onestà e stile di vita non ho mai avuto bisogno di cercare ed avere benefici impropri di nessun tipo. Anche per questo ogni anno posso fare in modo di dare o devolvere in beneficenza l’equivalente di quanto mi viene corrisposto come indennità parlamentare.

Sgombriamo, prima, il campo dagli argomenti per cui Tremonti non merita elogi. Argomento numero uno: “sono ricco, non ho bisogno di mezzucci”. Lo diceva anche Bernie Madoff. Argomento numero due: “do il mio stipendio in beneficenza”. Primo, chissenefrega, secondo, dare in beneficenza il frutto dell’eventuale evasione non rende il supposto evasore meno evasore (o meno supposto), terzo, la beneficenza, se è beneficenza, si fa con discrezione, perché la beneficenza fatta in piazza è politique politicienne.

C’è, però, qualcosa che è stato sottovalutato da tutti e che, invece, merita l’elogio più sperticato. Giulio Tremonti percepiva lo stipendio in contanti. Giulio Tremonti pagava l’affitto – rectius, un contributo mensile contro l’occupazione di una casa adibita a civile abitazione – in contanti. E tutto ciò, dice Giulio Tremonti, parlando suppongo non da ministro ma da esperto tributarista, non configura alcun illecito. Lui. L’uomo dello spesometro. L’uomo del “solve et repete”. L’uomo della lotta all’evasione e all’elusione più incivile, fascista e violenta che sia mai stata condotta in questo paese.

Ecco: Tremonti merita un elogio perché, comportandosi come si è comportato, e sostenendo – con l’autorevolezza del professore, non certo con la sicumera del politico – che non vi è nulla di male in ciò, ha dimostrato che non importa quanto le leggi siano vili, non conta quanto lo Stato sia predone, non rileva quanto gli artigli del fisco siano affilati. C’è sempre un modo per sopravvivere. Ci sono sempre mezzi legali per “interpretare” leggi ingiuste. C’è sempre uno strumento per sfuggire alle grinfie della Bestia. E poiché non posso pensare che egli abbia approfittato del suo status di ministro o che la sua condotta sia solo figlia della superbia o del senso d’impunità, devo credere che lo abbia fatto grazie unicamente al suo ingegno e alla sua conoscenza giuridica. Se lo ha fatto lui, lo possiamo fare tutti; se è lecito per lui, deve essere lecito per tutti.

Giulio Tremonti, l’uomo che con le sue decisioni pubbliche ha dato al fisco l’arma della paura, coi suoi comportamenti privati ha restituito al popolo, lavoratore e vessato, uno spicchio di speranza.

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16 Responses

  1. alex

    siamo al livello del salumiere che si giustifica davanti all’ufficio imposte……. penoso veramente da parte di un ministro, istruttivo e rivelatore di cosa veramente pensano e fanno i nostri politici di qualsiasi schieramento.
    quand’e’ che capiremo che i maggiori controlli non vanno a vantaggio della giustizia ma dei controllori? che avere 2 controllori per ogni controllato impoverisce il paese? e non aiuta a eliminare il problema dell’evasione che nasce dalla mostruosa pressione fiscale, non dall’immoralita’ delle persone………

  2. daniele

    “Trattandosi di questo tipo di rapporto tra privati cittadini”. Mi spiegate che significa? Che “rapporto” è? È un contratto? E se sì che tipo di contratto è? È un subaffitto? O altra tipologia che solo GT conosce? Deve essere un contratto atipico; si sa, GT è un grande giurista…

  3. Andrea

    E la tracciabilità sopra i 3600 euro?? dava due mazzette da 2000 euro??? o forse 4 da mille???

    Forse utilizzava la moneta, che essendo “spiccia” non può essere utilizzata altrimenti!

  4. Alberto

    Sarebbe difficile fare meglio di Carlo Stagnaro; un compendio di bella prosa, di sagacia, di ironia ma anche di straordinaria amarezza, che poi è la cosa che mi ha lasciato dentro.

  5. Veramente sopraffino questo articolo, perfido nella sua ironia tagliente, talvolta sardonico. Il personaggio in questione merita questo e molto peggio. Questo non toglie che sia un piccolo capolavoro di dialettica politica (arte ormai dimenticata nella repubblica delle risse perpetue). Chapeau, Carlo!

  6. inPiazin

    E’ inutile che vi lamentate e fate i moralisti di sto piffero!
    Quando avete votato “Meno male che Silvio c’è”, GT4000 era incluso nel pacchetto fin dalla prima ora.
    Quindi abbiate almeno la decenza di non fare il gregge. Immagino inoltre che non l’avrà votato nessuno..già dimenticavo che viviamo nel paese dove la colpa gira e rigira fino a quando non si dissolve…

    Cominciare a farne soffrire qualcuno di loro, per compensare quanto sofferto e quanto soffriremo ancora…

    P.s: la sinistra per me vale tanto quanto.

  7. dedi

    Secondo me c’e’ un fatto oggettivo la cui gravita’ li supera tutti.
    Il ministro delle finanze fa’ una manovra da 50 mld per ridurre il debito pubblico e ne provoca l’aumento di 500 mld ( 3 punti di spread capitalizzati a 10 anni ).
    Lui e’ ancora li’.
    Lui e’ palesemente disonesto e non solo intelletualmente.
    E noi paghiamo.
    Non e’ giusto e nemmeno onorevole per noi.
    Penso che siamo dei quaquara’

  8. mentorex

    Financial Times di oggi: Silvio’s last chance to cut the deficit

    Il FT e’ scettico sulla capacita’ del premier di “essere all’altezza del compito”, poiche’ a 17 anni dalla sua prima elezione politica ha “ripetutamente promesso di liberare le dinamiche energie imprenditoriali dell’Italia, ma non ha mai deliberato nulla”.
    Ahahahahahahahahahahaha

  9. dedi :
    Secondo me c’e’ un fatto oggettivo la cui gravita’ li supera tutti.
    Il ministro delle finanze fa’ una manovra da 50 mld per ridurre il debito pubblico e ne provoca l’aumento di 500 mld ( 3 punti di spread capitalizzati a 10 anni ).
    Lui e’ ancora li’.
    Lui e’ palesemente disonesto e non solo intelletualmente.
    E noi paghiamo.
    Non e’ giusto e nemmeno onorevole per noi.
    Penso che siamo dei quaquara’

    Hai ragione da vendere. Solo un decerebrato (oltre che disonesto, visto che considera reddito ciò che prelevo “senza causa” dal conto corrente, salvo pagare in nero un affitto di oltre 1.000euro/settimana e raccontare svariate altre balle) può pensare che i mercati si bevano un manovra i cui effetti sono posticipati di 2 – 3 anni, nelle condizioni in cui ci troviamo. Con il risultato che la manovra è già divenuta insufficiente, e ora toccherà metter mano a pensioni e patrimoniale (perchè solo questo sanno fare, tagliare; di riforme, nemmeno a parlarne). Incompetenti, incapaci e pure disonesti. Solo qui in Italia possiamo tenerceli senza far nulla.

  10. carlo grezio

    solo un popolo di coglioni tollera che il ministro della malavita che ha permesso di sanare l’esportazione illecita di capitali con il cadeaux del 5% si possa ora presentare chiedendo sacrifici a dipendenti e pensionati, dopo aver sostenuto che pagava in nero la casetta di roma perchè ricco di famiglia.
    del resto solo un popolo di coglioni poteva eleggere tre volte un primo ministro che è un corruttore di giudici ed il finanzioatore principe di craxi scambiandolo per un imprenditore.
    del resto solo un popolo di coglioni poteva pensare che la cialtronata federalista di bossi potesse stare in piedi e avere un senso.
    in effetti un popolo di coglioni alla lunga ha quello che si merita : finire con le pezze al culo avendo scelto bossi tremonti e berlusconi.

  11. dedi

    carlo grezio :
    solo un popolo di coglioni tollera che il ministro della malavita che ha permesso di sanare l’esportazione illecita di capitali con il cadeaux del 5% si possa ora presentare chiedendo sacrifici a dipendenti e pensionati, dopo aver sostenuto che pagava in nero la casetta di roma perchè ricco di famiglia.
    del resto solo un popolo di coglioni poteva eleggere tre volte un primo ministro che è un corruttore di giudici ed il finanzioatore principe di craxi scambiandolo per un imprenditore.
    del resto solo un popolo di coglioni poteva pensare che la cialtronata federalista di bossi potesse stare in piedi e avere un senso.
    in effetti un popolo di coglioni alla lunga ha quello che si merita : finire con le pezze al culo avendo scelto bossi tremonti e berlusconi.

    Sul 5% ti faccio notare che il PD che dovrebbe difendere i bassi redditi l’ha fatta passare per assenze di dalema,melandri e altri 30.Un operaio e-o pensionato paga 23, un criminale 5.Quindi purtroppo ce n’e’ per tutti.Sono dei farabutti la maggior parte.Io non votero’ ne pdl ne’ pd e se c’e’ da manifestare ci sto!Basta scrivere, ora l’azione.

  12. Andrea Chiari

    Riguardo al professor Tremonti ho un sospetto: che lui si venda bene, esibendo spocchia da pensatore e infarcendo i suoi interventi con riflessioni epocali. Ma una manovra come questa la facevo meglio io insieme agli amici del bar e i libri del professore come idee ne hanno due in croce, anzi una sola: bisognava tener lontano i Cinesi dai mercati globali ancora per qualche decennio. E come forma, sono illeggibili, tanto l’italiano e sciatto. Una domanda: e se il Nostro fosse sopravvalutato?

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