18
Mag
2012

Se anche Will Smith si stupisce delle tasse europee

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Cristiano Bosco.

Nella sua lunga esperienza ha avuto a che fare con invasioni aliene, insurrezioni di robot e  orde di zombie. Il poliedrico attore Will Smith, nel corso della sua pluriennale e pluridecorata carriera cinematografica, ne ha viste di ogni tipo, e dovrebbe essersi ormai abituato a stranezze e bizzarrie. Eppure, solo qualche sera fa, sul suo volto si è manifestata una espressione di sincero e spontaneo stupore.

Una emozione di incredulità mista a sbalordimento, causata dalle tasse europee e, per la precisione, da quelle che saranno le imposte francesi.

Ospite dell’emittente transalpina France2 per promuovere la terza pellicola della serie Men In Black, Smith, a colloquio con il mezzobusto francese Laurent Delahousse, ha colto l’occasione per discutere del suo orgoglioso sostegno al presidente americano Barack Obama. Sulla scia delle presidenziali francesi, il presentatore gli ha posto una domanda sulle tasse, argomento di attualità tanto a Parigi quanto a Washington: “Obama ha proposto di tassare del 30% i redditi al di sopra di un milione di dollari. Lo trova normale?”.

Dall’attore nativo di Philadelphia, uno slancio patriottico nel rispondere: “Beh, non ho problemi a pagare le tasse ed a fare qualsiasi cosa sia necessaria per la crescita del mio Paese. Se sono qui, come uomo di colore, senza studi universitari, e posso andare in giro per il mondo a vendere i miei film, sono convinto che gli Usa siano l’unico posto al mondo in cui posso farlo”, una frase dal grande senso civico, accompagnata da un amore per la pressione fiscale degna del miglior Monti: “Quindi, per me, se devo pagare le tasse, non è un problema”. Uno spot indirettamente pro-Obama che, inizialmente, sembrava essere quasi un appoggio alla politica fiscale del nuovo Presidente della Repubblica Francois Hollande, che parte all’insegna del più-tasse-per-tutti.

Poi, però, è arrivata la seconda domanda di Laurent Delahousse, che confronta la situazione americana a quella francese: “In Francia, la questione delle tasse è stata il cuore della campagna elettorale: Lei sa quanto dovrebbe pagare al di sopra del milione di euro, qui? Non il 30%, ma il 75%”, facendo riferimento alla promessa (o minaccia) di Hollande, pronunciata in campagna elettorale – ribadita davanti a milioni di persone a “Parole de Candidat” sul canale TF1 – di tassare del 75% i redditi superiori al milione di euro, una mossa dettata anche dalla necessità di recuperare, al secondo turno, i voti del candidato del Partito Comunista Francese Jean-Luc Mélenchon (il quale proponeva invece il 100% oltre i 360 mila euro). Di fronte a tali parole, sulla faccia di Will Smith, lo sbigottimento. Colui che, fino a qualche minuto prima, non aveva problemi a pagare le tasse ed a fare letteralmente “qualsiasi cosa” per il bene del proprio paese, stupito – e non poco – dall’entità delle imposte d’oltreoceano. “75!?!”, la prima reazione di stupore, con il dubbio che forse il presentatore, od il traduttore simultaneo, si fossero sbagliati nelle cifre. Invece no, era tutto vero. “Così è diverso”, ha proseguito Smith, ricomponendosi, e salvandosi in corner con una battuta, per non criticare apertamente Hollande: “75… beh, God bless America”.

Dio benedica l’America, insomma, dove le imposte sono giuste, come dice l’ex Principe di Bel Air, e bisogna pagarle per il bene del paese, almeno finché sono eque, o quantomeno basse. Dio benedica l’America, perché nonostante Obama non è la Francia, almeno dal punto di vita fiscale. Dio benedica l’America, perché davanti alle tasse europee, quelle di Hollande e quelle di Monti, ci sentiamo tutti un po’ americani.

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24 Responses

  1. giuseppe

    Sembra che sia in arrivo la tassa su cani e gatti…

    Naturalmente i cani fanno già parte a buon diritto del Redditometro.

    La proposta di legge è di Iole Santelli e Fiorella Rubino Ceccacci.

    Di che partito sono? Del Pdl. Ci si poteva sbagliare?

  2. Stefano Nobile

    giuseppe :
    Sembra che sia in arrivo la tassa su cani e gatti…
    Naturalmente i cani fanno già parte a buon diritto del Redditometro.
    La proposta di legge è di Iole Santelli e Fiorella Rubino Ceccacci.
    Di che partito sono? Del Pdl. Ci si poteva sbagliare?

    Poi Polillo ha smentito dicendo che era una battuta.
    Quindi non sembra che sia in arrivo la tassa su cani e gatti.
    Non sembra, è in arrivo.
    Prevedo parecchio randagismo canino e gatti in salmì.

  3. giuseppe

    @Stefano Nobile
    Attenzione a quello che dice!!!

    Il povero Bigazzi è stato defenestrato proprio per questo motivo…

    Ai cristiani puoi fare quello che vuoi. (levargli la casa, ammanettarli, ridurli alla fame e anche metterli a morte -come previsto dalle leggi europee in caso di rivolta sociale!!!-)

    Ma guai a toccare i gatti!!!

  4. Odin

    Ooooohhhhhh e finalmente !
    Era ora che qualcuno facesse comprendere come oltre l’Atlantico la legalità fiscale si ottiene pagando un 30% .
    Con lo stesso importo in Italia sei considerato evasore.

    Will Smith è anche stato attore protagonista in un film (toh !) di Muccino in cui fingeva di essere un Impiegato del Fisco (mi sembra “Sette anime”) che andava a riscontrare la reale situazione delle persone in debito con il fisco americano.

    Bell’intervento.

  5. Francesco P

    Nonostante tutti gli squilibri, le follie, la guerra persa in Afghanistan, la crisi finanziaria innescata dalla perdita del senso della realtà, l’espansione del debito pubblico ad un ritmo pazzesco, ecc., gli USA sono ancora in crescita, seppure di poco. Togliamo l’ingerenza statale, eliminiamo i burocrati ed i faccendieri, ridimensioniamo i partiti ed anche l’Europa potrà crescere, a condizione di tenere sotto controllo le troppe ingerenze tedesche.

    Persino l’Italia, la più europea delle nazioni europee per i difetti, potrebbe tornare a crescere!

  6. Alberto Mag

    EVVIVA gli USA. Paese indubbiamente civile e con senso civile. Ma tale civiltà è anche derivata dal senso del limite dei suoi governanti. Tassare al 30% reddti > 1 Mil appare come un qualcosa di eccezionale. Pensa un po’. Da noi il 30% tra un po’ diventerà (o è già, sommando tutto il sommabile) l’aliquota più bassa!! C’era un “pirla” che quando disse che il 30% è giusto ma il 50% è criminale fu additato come criminale (il berlusca, ovviamente). Ovviamente poi non ha fatto nulla in direzione di una riduzione delle tasse, che equivale, in Italia, a una riduzione molto sostanziale della spesa pubblica. Si dirà che negli USA la spesa sanitaria è per la maggior parte privata (anche qui girano tante voci e tante imprecisioni). Forse. Ma allora la spesa pubblica per la sanità, in Italia, trasformiamola in tassa di scopo, così il cittadino avrà la capacità di apprezzare correttamente quanto effettivamente gli costa questo bengodi della sanità pubblica gratuita(!!! e i ticket ??!!) e cosa gli viene dato in cambio; altrettanto per l’istruzione. Guarda caso sono le 2 voci di maggiore spesa e sono le due voci che maggiormente incidono sui bilanci regionali. Federalismo fiscale !! Così i cittadini potranno misurare e decidere il livello di costo/servizio pubblico gratuito(sic!!) di cui fruiscono e chiedersi finalmente se questa gratuità è tale o , invece, è solo apparente e se il costo che pagano è da ritenersi congruo. Una sanità o istruzione pubblica dovrebbe costare meno, per sua natura, di una controparte privata, in quanto non dovrebbe incidere il margine che il privato, per operare, deve certamente praticare sul costo del servizio. Tali tasse di scopo dovrebbero essere interamente deducibili dal reddito (sono diritti costituzionali) e il livello di tassazione dovrebbe essere, quindi, nettamente abbattuto. Credo che uno stato che preleva il 20% del reddito possa essere uno stato in grado di gestire magnificamente tutto quanto necessario. Il debito pubblico? Anche qui, tassa di scopo. In sostanza, il cittadino deve poter quantificare la spesa che sostiene per le varie finalità, altrimenti non si rende conto per cosa paga. E i conti sono sempre molto fumosi e tirati a seconda di cosa si vuole sostenere.

  7. Alberto

    Beh, un paio di mesi fa ero in viaggio in un paese del Sud Est Asiatico, uno di quelli di nuova industrializzazione, e mi trovavo a cena con conoscenti, clienti ed amici residenti in quel paese. Vi era naturalmente grande curiosità e stupore sulla condizione europea presente. Ancor prima di entrare in dettaglio sulle aliquote fiscali di imprese e cittadini in Italia, mi è scappato di parlare del meccanismo infernale dell’inversione dell’onere della prova (guilty unless proven innocent, per chi volesse farsi capire in una situazione analoga) praticato dall’agenzia delle entrate e ad essa graziosamente concesso da quel galantuomo di 3monti.

    Lo stupore, la meraviglia sulla faccia di quelle persone hanno fatto trasalire persino chi vi scrive. Qualcuno pensava che mi fossi espresso male o di avere capito male ed alla fine il commento è stato: non andrò mai piu’ in Italia. Se hanno paura loro …

  8. lionello ruggieri

    /5% è sciocco oltre che esagerato, ma il principe di Bel Air dovrebbe essere informato della NOSTRA meraviglia quando ci parlano del cosiddetto stato sociale Usa. Gli Usa prendono poco di Imposte (non tasse che sono altro), ma min compenso non danno quasi nulla. Il rapporto costi benfici è molto più alto da loro che danoi. L’inversione dell’onere della prova in vece èp letterlmente criminale. Ma informatevi dei mezzi di difesa per il contribuente Usa e sembrerà tutto rose e fiori.

  9. giuseppe

    @lionello ruggieri
    Gli Usa sono un Paese che ha una superficie di nove milioni e mezzo di chilometri quadrati (30 volte l’Italia). Immagino che costruire strade e ferrovie, presidiare il territorio, le coste, lo spazio aereo, non sia una bazzecola da niente. Può poi piacere o meno, ma hanno l’esercito più potente del mondo, sul quale hanno costruito anche la supremazia economica.
    E’ vero, l’Italia ha l’assistenza sanitaria, ma è un servizio che vale dieci e costa venti. L’Italia è un budello. C’è praticamente una sola autostrada da Nord a Sud, ed è pure a pagamento. (in Austria,per esempio,è gratis) Se poi vogliamo fare un paragone con la Francia (un Paese statalista per definizione) ebbene ha il doppio di superficie, servizi molto migliori dei nostri e un esercito che in paragone al nostro mette paura. Con una spesa pubblica quasi simile (ricordiamoci che ha sei milioni in più di abitanti)

  10. giacomo

    Ragazzi qui e tutto inutile! Personalmente ritengo che il destino sia segnato. La gerontograzia farcita di inettitudine, disonenstà ed arrivissmo corporativoe pernale si sta prendendo (nelle ns. tasche) una cospiqua liquidazione. Hai voglia a mettere imu, ad aumentare tariffe, accise ecc. e a spremere un po’ dappertutto: senza interventi strutturali dove i problemi risiedono veramente, che questo governo avrebbe dovuto esser l’unico a dover poter fare, è solo questione di tempo. Non serve nominare altri tecnici sedicenti esperti per cercare le inefficienze e gli sprechi con una trentina di euro in libreria il Prof. Monti troverebbe tutti gli indirizzi cui bussare per raddrizzare il malcostume gestionale di questa classe poitica e dirirgente. Basta è ora che la gente normale, che l’uomo della strada si riprenda i propri diritti!

  11. Vittorio Riccaboni

    Forse, se servono così tanti soldi, al posto della tassa su cani e gatti, nutrie conigli e cardellini, bisognerebbe tassare le persone che posseggono un POLITICO in FAMIGLIA!

  12. AlxGmb

    Nell’estate 2011 sono stato in Canada e USA. Parlando con amici e parenti, che vivono oltre oceano, della nostra situazione fiscale il commento più lusinghiero è stato:
    “It’s not fair” = non è leale.
    NO COMMENT.

    Vi racconto un episodio realmente accaduto.
    Mia cugina e suo marito (cittadini USA da sempre) sono presbiteriani e versano il 10% del loro reddito in beneficenza, perché così prescrive la Bibbia.
    Il fisco USA li ha chiamati per una verifica fiscale sulla loro dichiarazione dei redditi.
    La verifica fiscale è partita proprio perché l’agente del fisco voleva capire cosa era l’importo notevole delle donazioni che figuravano nella loro denuncia dei redditi.
    Mia cugina e suo marito si sono recati presso gli uffici del fisco USA con le ricevute ed hanno chiarito tutto, anche il fatto di essere presbiteriani.
    L’agente del fisco ha fatto rapporto al suo superiore in grado, che voleva essere informato.
    Il Superiore ha ordinato al Sottoposto di prendere il file relativo a mia cugina e a suo marito e ha ordinato che sul loro file fosse registrata la seguente nota:

    “Never call them again, they are honest people”

    (Non chiamateli mai più, sono persone oneste)

    …e a me veniva da piangere…e da studiare la chimica degli esplosivi, perché pochi giorni dopo rientravo in itaglia…

    Salut a tucc
    AlxGmb

  13. ada

    vabbè ma bisogna dire che si evade o elude più della metà in italia e francia
    e quindi la pressione reale fiscale è minore del 75%

    forse sarà il 25% per le aziende
    il 10% per i commercianti
    il 2 per i professionisti

    noi siamo indebitati perché non paghiamo le tasse
    l’america è indebitata perché spende e spande per colonizzare il mondo

  14. Laurent

    La cosa è molto grave.
    La pressione fiscale media dichiarata è del 45%.
    La pressione fiscale reale su chi paga le tasse è ormai almeno del 65%.
    A questo livello non è più “pagare le tasse”, è schiavitù vera, soprattutto visto l’atteggiamento violento ed arrogante di chi pretende la sua parte su ciò che non ha contribuito a produrre e che destinerà a spreco.
    La schiavitù non è bella come dice qualche idiota. Alla schiavitù ci si ribella, anche con la violenza se necessario. In passato l’eccesso di tasse è stato il detonatore di molte rivolte. Nella storia le lotte contro la schiavitù sono ricordate come cose belle e giuste, non la schiavitù.
    Alla Bocconi studiano anche storia?
    Fin dove bisogna arivare perchè gli italiani che pagano le tase perdano la pazienza e si rompa la crosta mafiosa del quieto vivere?

  15. Alberto

    Non mi meraviglia il fatto che Ollande voglia porre l’ aliquota al 75% oltre il milione di euro, visto che da loro la cosa funzionerebbe benissimo, dato che l’ evasione non è così alta come da noi(7% contro il nostro 21%) e quindi ad occhio e croce, prenderebbero circa 60/70 MLD di euro, e da noi solo lo 0,18%(oltre 100MLD di imponibile lordo) dichiara più di 1000000 di euro, quindi si prenderebbe anche da noi un bel gruzzoletto(circa 25MLD di euro); dal 1000000 di euro resterebbero 250000 euro netti. Oggi, qui da noi, (in Francia sono messi molto meglio di noi) per chi guadagna 50000 restano netti se va bene 25000 euro spendibili, cioè poco di più di 2000 euro mensili, appena sufficienti per una vita decorosa e per sopperire a spese impreviste e chi guadagna 50000 euro ed oltre in Italia è solo il 4,32%, il resto, cioè il 95,68% o fatica o nelle fasce più basse vive in condizioni di assoluta povertà, a meno che non dichiari il falso, ma da noi le cose non vanno come in USA o Germania.
    Credo che Ollande lo farà e farà benissimo a farlo, non solo credo che dovremo farlo anche qui.

  16. Alberto

    Bisogna tassare chi porta i cani a cagare per strada, applicando l’ aliquota del 50% sull’ IVA del cibo per i cani; io sono stufo di impiastrarmi ogni volta che esco da casa, Roma, Torino, Milano, non c’ è differenza. Sul resto, inclusi gli oxyuranus scutellatus, i pitoni, i boa arcobaleno, le tarantole tropicali, le coppie di caimani (vanno tenuti sempre in coppia), le iguane, i physignatus cocincinus, i furetti, i pomacanthus, gli zebrasoma, le raganelle tropicali, i leoni, le tigri, etc. va azzerata l’ IVA sui relativi prodotti di consumo. Poi se le cacche diminuiscono ed i padroni capiscono, allora l’ IVA si può ridurre fino a valori dello zero.@Vittorio Riccaboni

  17. Alberto

    Beh ragazzi, oggi rispondendo ad una serie di fesserie scritte su un blog da un bravo ragazzo, mi sono accorto che con la casa, con i circa 16 MLD netti in più, sull’ ICI siamo arrivati ad una tassazione di circa il 3,1% sul PIL. Infatti come da dati OCSE aggiornati al 2010, eravamo al 2%. La tanto virtuosa Germania sta all’ 0,8%.

  18. Mauro

    Centro commerciale in Boise (Idaho); compro una maglia e spiego come mai vengo a far spesa in USA invece che nella mitica Italia cosi` ricca di moda. Le commesse hanno strabuzzato gli occhi a sapere dell’iva al 20% (tempi dorati, era ancora solo il 20%). L’iva in Idaho? 6.5%. Non parliamo poi del reddito personale o delle accise…
    Ma quello che non si regge, oltre ad essere in regime schiavista, e` che piu` si contribuisce al bene pubblico e peggio si e` considerati: sempre in coda alle graduatorie di accesso ai servizi. Come dire che, andando a teatro, paghi un posto di platea e vai in loggione laterale…

  19. rccs

    Io però, da quel poco che ci son stato negli USA, non ci vivrei. In altre parti del mondo si, ma negli USA, dove anche per andare a comprare il pane devi fare 30 minuti di coda in autostrada, no.

  20. Paolo

    E’ vero l’imposizione fiscale è a livelli record.
    Ma negli Stati Uniti Al Capone è finito dietro le sbarre per una violazione fiscale “minore”.
    Vale lo stesso anche da noi ?
    Negli Stati Uniti, molti non godono di previdenza e di assistenza sanitaria.
    Negli Stati Uniti chi rimane senza lavoro non gode di garanzie o protezioni particolari.
    E la pensione poi ?
    ricordiamo la vicenda di qualche tempo fa, sui fondi pensione privati ?
    Per carità basta essere chiari: le tasse possono essere abbattute; ma si deve anche dire che questo significherebbe approdare in un altro modo, a noi ignoto; quello nel quale tutto va acquistato sul mercato e lo stato fa sostanzialmente da spettatore, o quasi.
    I nostri concittadini sarebbero d’accordo ? chi glielo spiega ?

    Paolo

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