10
Set
2012

Perché bisogna ridurre il debito pubblico? – di Massimo Famularo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Massimo Famularo (@massimofamularo).

Perché è URGENTE ridurre il debito pubblico?

Perché nessun paese sviluppato può sopravvivere senza il credito dei mercati finanziari e il nostro debito molto elevato rischia di farci perdere del tutto la fiducia dei mercati, già seriamente compromessa.

Ridurre il debito è URGENTE per tenere in vita l’apparato statale, pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici, le pensioni e consentire alla pubblica amministrazione di continuare a funzionare.

Perché è IMPORTANTE ridurre il debito pubblico?

  1. Per rassicurare i creditori che consentono allo stato di funzionare
  2. Per alleviare il peso degli interessi sul bilancio pubblico liberando risorse per la crescita
  3. Per non lasciare eredità negative alle generazioni future

Anche se lo stato è NON un debitore come i privati, perchè non rimborsa mai del tutto il proprio debito, ma alle varie scadenze si limita a rinnovarlo, è soggetto ESATTAMENTE come i privati al vincolo di dover dimostrare nel tempo di ESSERE CAPACE di rispettare i propri impegni.

Se i creditori non sono convinti che lo stato riesca a tener fede i propri impegni, è più difficile rinnovare il debito alle scadenze e occorre di volta in volta pagare interessi più elevati.

Se il suo debito pubblico italiano è troppo alto rispetto alla capacità di ripagarlo (rapporto debito/PIL) i creditori si spaventano e chiudono i rubinetti. PRIMA che i creditori si spaventino è indispensabile riportare il nostro debito pubblico ad un livello accettabile.

Come funziona il circolo vizioso?

  • Un debito elevato comporta il pagamento di  interessi elevati.
  • Per pagare interessi elevati il governo deve imporre tasse elevate (sui redditi, sulla benzina, sui consumi)
  • Tasse elevate sottraggono risorse ai consumi e soprattutto agli investimenti.
  • Senza consumi e investimenti il paese cresce di meno ed ha un reddito più basso
  • Se il reddito è più basso, il debito è “relativamente” più alto rispetto a quel reddito

Il debito pubblico va ridotto per spezzare il circolo vizioso ALTO DEBITO – INTERESSI – TASSE – MANCATA CRESCITA

Se fai un mutuo per acquistare un’abitazione

  •  mentre paghi puoi abitare la casa
  • al termine delle rate USBai proprietario di un’immobile

Il debito pubblico italiano è come un mutuo che ha per garanzia un’immobile incompleto: necessita di spese aggiuntive (oltre al debito già contratto) per essere utilizzabile.

Il debito pubblico è dunque un’ipoteca sul futuro delle prossime generazioni a fronte della quale ci sono attivi largamente insufficienti a supportare il rimborso del debito.

 Dobbiamo dunque ridurre il debito pubblico per non lasciare un onere ingiusto e gravoso ai contribuenti di domani.

 Perché occorre privatizzare ossia vendere pezzi di patrimonio dello stato?

 Perché è la strada meno dolorosa per ridurre il debito.

Se un’imprenditore rischia di fallire e ha in magazzino oggetti di valore NON  indispensabili alla sopravvivenza della sua impresa che cosa fa?

Vende quel che puó per evitare di fallire, perché in prospettiva c’è il rischio che saranno i creditori a imporgli di vendere quegli stessi oggetti.

L’Italia non rischia di fallire, ma più elevato è il suo debito(in rapporto al Pil) più è esposta a pressioni dall’esterno. Se non agiamo in tempo, in futuro potremmo essere forzati dai nostri creditori a compiere scelte dolorose.

 Privatizzare oggi vuol dire svendere?

No, perché lo stato non deve vendere tutto immediatamente: è sufficiente che metta credibilmente in vendita le proprie attività per ottenere subito gli effetti desiderati. Poi si potrà procedere alla dismissione concreta anche nel giro di qualche anno.

Cedere partecipazioni alla cassa depositi e prestititi o a fondazioni bancarie controllate dai politici significa vendere per finta. I nostri creditori non ci cascano e non mollano la presa.

Cedere a delle società veicolo, gestite da investitori e banche internazionali, che con gradulità provvederanno alla vendita effettiva,  invece significa impegnarsi a vendere realmente nel giro di qualche anno. Questo puó convincere i nostri creditori.

 Avremmo potuto vendere in un altro momento e ottenere prezzi più alti?

Non ha senso chiederselo. Chi non ha problemi con i creditori può aspettare quanto vuole oppure non vendere affatto. Chi è in difficoltà ha il dovere di fare quel che può per uscirne: finché il meccanismo di vendita è trasparente e competitivo il prezzo ottenuto sarà per definizione quello giusto.

Questo per non tirare in ballo questioni filosofiche sul valore: la bici della mia infanzia magari per me ha un valore inestimabile e per il resto dell’umanità non più di 30€. Qual è il “giusto” valore di vendita? Quello che io desidero o quel che gli altri sono disposti a darmi?

 Privatizzare vuol dire smantellare lo stato sociale?

Assolutamente NO. I beni che lo stato potrebbe vendere in tempi brevi nulla hanno a che fare con lo stato sociale, anzi metterli sul mercato contribuirebbe al benessere della popolazione. Quando si parla di privatizzare per ridurre il debito si fa riferimento a quella grande quantità di aziende e cespiti di proprietà dello stato che nulla ha a che fare con le funzioni proprie di uno stato (Difesa, Ordine Pubblico, Amministrazione della Giustizia, Redistribuzione e Assistenza). Privatizzare la Rai non danneggia lo stato sociale, ma restituisce al cittadino la sovranità di consumatore che attualmente viene danneggiata dal duopolio Rai-Mediaset.

Che rapporto c’è tra liberalizzazioni e privatizzazioni?

Spesso le aziende di proprietà dello stato godono di un regime di monopolio o di un elevato potere di mercato. Nel metterle sul mercato è necessario anche liberalizzare i settori in cui operano. Liberalizzare vuol dire restituire la sovranità di consumatori ai cittadini che, esercitandola potranno ottenere prezzi più bassi e servizi migliori.

In soldoni,il debito va ridotto per

  • tranquillizzare i creditori
  • alleviare il carico sui contribuenti di oggi
  • NON lasciare un fardello ingiusto ai contribuenti di domani

per ridurre il debito occorre privatizzare

  • perché fa meno male che tenere alte le tasse per decenni
  • perché quello che vendiamo non è utile alle funzioni dello stato
  • perché eliminando i monopoli pubblici i consumatori hanno più scelta, prezzi inferiori e servizi migliori

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95 Responses

  1. ominonero

    Quindi la spagna con un debito pubblico in rapporto al pil dell’80%(40% meno del ns) non ha bisogno di aiuti e politiche di austerità?

  2. Marco Tizzi

    OMG quante inesattezze “un tot al Kg” assolutamente indegne di questo blog.

    “Un debito elevato comporta il pagamento di interessi elevati.”
    Non è vero: vedasi Giappone, USA, Singapore, U.K…. Vado avanti?

    “Per pagare interessi elevati il governo deve imporre tasse elevate (sui redditi, sulla benzina, sui consumi)”
    Non è vero: nessuno costringe mai un governo ad imporre tasse, esiste sempre un’alternativa. Le tasse sono sempre una scelta.
    Inoltre se si accetta che lo Stato paghi interessi liberi di fluttuare in un mercato libero, allora quegli interessi includono il rischio default, quindi il default è una possibilità sensata e molto corretta da un punto di vista del libero mercato: chi non può pagare i suoi debiti fa bancarotta, non va a rubare agli altri. Altrimenti dobbiamo dire che è normale che un privato cittadino che non riesce a pagare i suoi debiti va a rubare in banca.
    Se invece accettiamo che lo Stato è diverso e che la sua Banca Centrale stampa soldi per pagare i suoi debiti, allora la Banca Centrale deve semplicemente stabilire le condizioni perché ciò avvenga.

    “Tasse elevate sottraggono risorse ai consumi e soprattutto agli investimenti.
    Senza consumi e investimenti il paese cresce di meno ed ha un reddito più basso
    Se il reddito è più basso, il debito è “relativamente” più alto rispetto a quel reddito”
    Questo vale sempre, indipendentemente dalla quantità di debito.
    Lo sanno tutti, tranne i professori della Bocconi quando escono dalla Bocconi e cominciano a fare i politici.
    Perché finché erano alla Bocconi lo sapevano anche loro.

    “Il debito pubblico è dunque un’ipoteca sul futuro delle prossime generazioni a fronte della quale ci sono attivi largamente insufficienti a supportare il rimborso del debito.”
    Torniamo a bomba: se questa affermazione è vera allora o si accetta che lo Stato è un debitore “speciale” perché ha una Banca Centrale che paga per lui, oppure si defaulta.
    Dura legge del capitalismo.

    “Se un’imprenditore rischia di fallire e ha in magazzino oggetti di valore NON indispensabili alla sopravvivenza della sua impresa che cosa fa?”
    Solitamente l’imprenditore fallisce e lascia che quegli oggetti vengano venduti dal curatore. Oppure li impegna e prende nuovi prestiti, se trova qualcuno interessato.
    Esempio sbagliato, anche se vendere è giusto. O meglio: fate pure quel che vi pare, NON è un problema mio perché gli attivi dello Stato NON sono attivi MIEI. Non me ne frega niente. Vendete pure, regalate anche, non mi interessa.

    “L’Italia non rischia di fallire, ma più elevato è il suo debito(in rapporto al Pil) più è esposta a pressioni dall’esterno.”
    Ma come? son due ore che diciamo che siamo nelle canne e ora non rischiamo più di fallire? Se non rischiamo di fallire di cosa stiamo parlando?!?!?
    Certo che lo Stato italiano rischia di fallire. Altrimenti il suo debito si finanzierebbe ad interessi pari allo zero o anche meno, al giorno d’oggi.
    E non sarebbe comunque un buon affare.

    Riassumendo il mio punto di vista: privatizzare e liberalizzare va bene sempre perché i monopoli sono inefficienti.
    E perché ovunque ci sia qualcosa in mano allo Stato c’è sempre un politico, con i suoi amichetti, che ruba. Lo Stato è un’associazione a delinquere, solo che dato che decide lui chi mettere e chi non mettere in galera, tende a non mettersi in galera.

    E il problema non è affatto il debito pubblico, ma LE TASSE.
    Il vero, grande, sostanziale problema sono LE TASSE.
    Finché non spostiamo il problema dal debito al reddito non andiamo da nessuna parte.

  3. Damiano

    Nonostante ci sia la voglia di spiegare perchè si debba ridurre il debito pubblico con azioni una-tantum, la presentazione della soluzione mi sembra un po’ frettolosa e basata su assiomi che non sempre corrispondono alla realtà:

    1. La liberalizzazione può essere utilie per accedere a liquidità non sostenendo i costi di finanziamento tipici dell’emissione dei titoli di stato
    2. La liberalizzazione è un modo per aumentare (momentaneamente) le entrate a fronte di uscite costanti,
    3. specularmente, un altro modo per ottenre liquidità passa attraverso la riduzione delle spese (quelle veramente iinutili per il cittadino)
    4. Non sempre le campagne di liberalizzazione hanno portato ad un miglioramento del paese se non sono accompagnate da un controllo preciso del bilancio e una minimizzazione delle uscite, infatti,
    5. Le liberalizzazioni fatte fino ad ora ci hanno portato dritti alla situazione in cui troviamo, gettando un’ombra sull’azione svolta e facendola apparire piuttosto come un operazione di cassa effettuata solo con un ottica di breve periodo (fare soldi per coprire le uscite)
    6. Ci sono state poi liberalizzazioni che sono sembrate più regali verso imprenditori privati: una su tutte la privatizzazione di Alitalia che ha preferito la cessione della compagnia ai soliti noti, depurata dai debiti (rimasti agli Italiani) e dagli esuberi, invece di venderla ad AIRFRANCE (debiti compresi).
    7. Infine non è detto che liberalizzare sia sempre più conveniente per il consumatore, perchè distrugge i monopoli e stimola il libero mercato. Un esempio su tutti è il settore dell’acqua potabile, che ha sempre fatto registrare un aumento (spropositato) delle bollette a fronte dello stesso servizio, erogato sempre da un solo operatore (rimane il monopolio..). Bisogna sempre ricordare che le società private non sono delle associazioni senza scopo di lucro, infatti il loro obbiettivo è la massimizzazione del loro profitto!!!

    Uno spunto in merito alla riduzione dei costi, vi suggerisco il libro di Stella & Rizzo “Come licenziare i padreterni”. Se non altro fa un azione interessante, confronta i livelli di costo della burocrazia Italiana attuale con quelli del 1984, domandandosi se i maggiori costi corrispondano effettivamente a maggiore democrazia…

  4. Marco Maria

    Dott.G.buongiorno,siamo in assenza di memoria storica o di coerenza,faccia Lei. 1-E’ da piu’ di venti anni che dobbiamo ridurre il debito pubblico,quindi la parola “urgente” e’ inopportuna,dove eravate prima? 2-tenere in vita l’apparato statale? spero stia scherzando….prima di tutto applichi un blocco decennale sul turn-over rientrando nei parametri numerici e produttivi dei Paesi Occidentali virtuosi, 3-Il debito pubblico si riduce quando i nostri “capi” prenderanno lo stipendio di Obama e non il quintuplo,idem per numero e costi del Parlamento che forse e’ meglio si allinei con quello inglese,idem per i dirigenti statali con un tetto piu’ premio produzione percentuale, 4-Un po’ di rispetto a chi accede ad un mutuo poiche’ i conti le famiglie li sanno fare, il problema e’che questi “sballano” poiche’ subentrano aumenti spropositati di beni di prima necessita’ (benzina ,gas,elettricita’ ecc.) e tassazioni varie quindi paragonare il d.p. come un mutuo e’ offensivo per il “Nucleo Famiglia”, 5-Ci sono tre tipi di imprenditori a) quello che vive sussidiario con lo Stato (vedi automobili) b) quello “mani bucate e/o incapace per natura ma ci prova” c) quello che si “smazza” tutti i giorni e seriamente, quest’ultimo se perde una commessa o non viene pagato cosa fa? Procede per gradi riducendo prima le ore lavoro, ottimizzando i costi, patteggiando un allungamento dei termini di pagamento con i fornitori,eventualmente licenza il personale in esubero, non percepisce personalmente nulla ,e’ alla ricerca 24 ore su 24 di nuovi clienti, ma NON SVENDE finche’ non ristabilisce il precedente modus operandi.Quest’ultimo caso rappresenta fortunatamente piu’ dell’80% dei casi a/b/c. 6-Privatizzare in Italia e’ una barzelletta, mi spiega dove’ una seria privatizzazione in questo Paese? Esempio di pseudoliberizzazione/privatizzazione delle societa’ elettriche come imposto dalla UE.Ce ne sono non piu’ di 5 e con prezzi molto simili con un “risparmio” di 5-10 euro sulla bolletta, ci prendiamo in giro? Lo Stato(o meglio il Tesoro) detiene tutt’ora quote monopolizzanti , quindi? Se lo Stato domani vuol cedere una caserma in disuso mi spiega chi ha il “potere” ,con apposito bando, di acquistarla?.Sarebbe un sogno ci sia un gruppo di famiglie riunite in una cooperativa ad hoc ma purtroppo immagino vada alle solite “cordate” dei soliti noti e con prezzi da “amici” dovute ad aste deserte, tipo Alfa Romeo. 7-Il Paese non puo’ fallire ma essere soggiogato dall’interno/esterno finche’ il credito in essere venga ripianato in mille modi/soluzioni. 8-Interessi elevati=tasse elevate ma chi lo ha detto? Gli interessi elevati creati da uno Stato economicamente mal gestito siano dallo stesso anestetizzati senza influire sul privato ma agendo sul “peccato originale” ovvero lo squilibrio dei parametri fin’ora attuati. 9- Reddito piu’ basso=debito relativamente piu’ alto ,non ci siamo ancora perche’ se la mia rendita (stipendio) diminuisce evito spese su beni voluttuari, ottimizzo i primari e quindi NON CHIEDO PIU’ un prestito per far le ferie!!! 10- Privatizzare=smantellamento stato sociale? Dipende sempre da chi ci governa, se ottimizziamo i parametri del pubblico impiego e privatizziamo seriamente dando l’oppurtunita’ per assurdo all’agenzia immobiliare di mettere in vendita il faro alla x isola (per cui anch’io con parenti e amici posso acquistarlo) le “cose” si sistemano naturalmente. Verba volant scripta manent, vedi innumerevoli articoli per cui chi non paga le tasse (legalmente perche’ permesso) sono le varie Onlus, Cooperative, Fondazioni, ecc. non la massa che “arranca ” ogni giorno per cibarsi di pane e latte! Punti ad articoli “scandalosi e sconvenienti” e il Suo partito avra’ il 99% degli elettori alla “Bulgara” e prometto,anche il mio.Distinti saluti.MM.

  5. Francesco_P

    @ominonero

    Non credo che la Spagna sia comparabile con l’Italia perché soffre di mali diversi. Ritengo che l’articolo debba essere letto come una sorta di FAQ sul debito pubblico italiano, domande e risposte su cui è lecito essere in accordo o in disaccordo rerlativamente ciascuno degli specifici punti. Visto sotto questa luce, l’articolo è meritorio.

    Il nodo della questione è quanto debito possa essere sostenuto senza incorrere nell’abbandono da parte dei grandi investitori internazionali, quelli che “fanno il mercato”. Ogni nazione ha un contesto economico, politico e culturale così peculiare che fa storia a se.

    Se si volesse fare un compendio sul debito pubblico e sulle sue conseguenze negative, si dovrebbe scrivere un’intera enciclopedia.

    Tornando alla nostra povera Italia, a mio avviso manca una domanda fondamentale: Cosa serve per poter vendere il patrimonio pubblico a prezzi ragionevoli? Nella risposta spiccano fra le condizioni vincolanti 1) la fruibilità del bene, che non sempre è garantita in Italia, e 2) la riorganizzazione dei livelli dell’organizzazione periferica dello Stato e 3) la semplificazione dei processi amministrativi. Ovviamente meno burocrazia -> meno spesa pubblica -> meno tasse.

  6. Massimo74

    “Ridurre il debito è URGENTE per tenere in vita l’apparato statale…”

    A bè, se l’unica motivazione fosse questa (cioè mantenere in vita il carrozzone statale con tutti i parassiti che lo animano), direi che ci sarebbe una motivazione più che sufficente per chiedere il ripudio immediato dell’intero debito pubblico….

  7. Marco Tizzi

    @Massimo74
    Dai, Massimo, lo sai: il programma giusto l’abbiamo trovato. E’ quello di là 😉

    Prenderemo lo zerovirgola, ma sarà un onorevole zerovirgola.

  8. Jack Monnezza

    Non sposterei una virgola da quanto scritto da Marco Tizzi.

    Ribadisco e aggiungo:

    – articolo veramente superficiale indegno di questo blog

    – abbassare le tasse subito, abbassare le tasse subito, eventualmente anche chiudendo la GdF, e’ l’unica soluzione. Altro che la stucchevole politica per la crescita, sentita alla noia levarsi dal lago di Como ….

    – mi viene il dubbio che i professori della Bocconi lo siano …. anche prima di andare al governo. Per precauzione, ho detto a mio figlio qualunque universita’, ma non la Bocconi…

    – non esiste un prezzo al quale si svende. Esiste il prezzo di mercato in quel momento. Punto. Se il caro Monti non avesse fatto a pezzi lo stato di diritto, come pure alcuni suoi predecesori (3M tra i primi), forse eventuali compratori offrirebbero qualcosa di piu’.
    Ma cosa me ne faccio di una bellissima ex-caserma nel centro di una citta’ d’arte se poi una qualunque giunta o consiglio o ente o tribunale o addirittura il parlamento della repubblica puo’ cambiare le leggi retroattivamente a proprio piacimento ? E i tribunali del riappelo che dovrebbero prevenire queste cose, con in cima gli ermellini, dormono sonni tranquilli. Se molti asset dello Stato valgono poco sul mercato c’e un motivo.

  9. Jack Monnezza

    Mi sono scordato la cosa piu’ importante…

    Il debito pubblico, caro Famularo, e’ l’ultimo dei problemi.

    Diventa un problema solo quando c’e qualcuno che non lo vuole piu’ comprare. Di solito quando non c’e crescita da anni o deficit da anni oppure, peggio, uscite fuori controllo.

    Scherzava un vecchio presidente all’inizio del suo mandato – se lo ricorderanno i piu’ anziani – che il debito pubblico “era grande abbastanza da potere badare a se stesso”.
    Infatti non si preoccupo’ del debito ma diminui’ subito le tasse, taglio’ le uscite non militari, deregolamento e privatizzo’, l’economia riparti’ alla grande e il debito pian piano si sconfio’….

  10. Innanzi tutto non è assolutamente vero che riducendo il debito pubblico, e quindi riducendo gli interessi, si liberino risorse per la crescita. Questa è solo una delle falsità che la teoria neoclassica continua a proclamare, una appunto, non l’unica, ma limitiamoci a questa per ora. Le risorse non si liberano abbattendo il debito, per il semplice motivo che il debito già di per se stesso è una allocazione di risorse. Lo Stato si indebita per spendere, mica per bruciare balle di banconte da 500 euro. Lo Stato si indebita per realizzare infrastrutture, direttamente o tramite appalti, si indebita per acquistare beni e servizi, per pagare stipendi, eccetera. Quindi riducendo forzatamente la spesa dello Stato in una situazione come quella attuale, circolerebbero meno soldi, le aziende avrebbero meno ordini, di certo alcune chiuderebbero e di conseguenza si avrebbe più disoccupazione, meno gettito fiscale e più esborsi per contributi di disoccupazione, per fare cosa? Per risparmiare gli interessi? Dove sarebbero le risorse liberate? Le dovremmo spendere in sussidi. A questo punto voglio chiarire di non essere contrario a prescindere alla riduzione del debito, anzi, tutt’altro, diciamo che però considero la riduzione del debito pubblico un punto di arrivo, e non un punto di partenza, nel senso che prima di arrivare alla riduzione del debito si dovrebbero percorrere altre strade preparatorie, ad esempio adottando qualsiasi provvedimento in grado di innalzare il PIL. Non mi stancherò mai di ripeterlo, prima si deve far ripartire il sistema economico perché poi, a pancia piena, si ragiona meglio e si possono studiare sistemi per abbattere anche drasticamente il debito. I creditori di cui si parla qui sarebbero più direttamente rassicurati da un sistema economico florido, piuttosto che da un debito pubblico elevato, perché se fosse vero l’assunto dell’autore, la Spagna non avrebbe problemi a rifinanziare il proprio debito, invece li ha. Certo, magari ora dovrei mettermi qui a dire a spiegare come e con cosa realizzare ciò che ho scritto, magari però lo farò un’altra volta, sennò arriva Jack Monnezza e mi accusa di essere noioso. Buonanotte.

  11. Marco Tizzi

    @Roberto
    Mujica è un esempio di vero politico.
    Ma se lo pensi in Italia fai parte dell’antipolitica. Va che sta cosa è curiosa.

    Ma oggi ho sentito un operaio furibondo gridare a Fassina “vai a lavorare, non stare seduto su quella cazzo di poltrona di merda”.
    E mi sono sentito un pochino meglio.

  12. Gianfranco

    Come sempre, un articolo eccellente.

    Spiega in termini molto semplici la nostra situazione.

    Complimenti.
    Gianfranco.

  13. Fulvio Orselli

    Hollande considera “durissimo” e “senza precedenti” per la Francia trovare 30 Miliardi l’anno nei prossimi due.

    Il duo Monti/Napolitano ha firmato con leggerezza, ma faccia seria, l’impegno per l’Italia di trovare, ogni anno e per i prossimi vent’anni, almeno 45 Miliardi l’anno per ridurre il Debito Pubblico.

    Allora io penso che qui qualcuno è pazzo, teorico, vecchio scemo, o tutte e tre le cose, oppure è disponibile a promettere qualunque cosa, ben sapendo che è impossibile, perché i veri obiettivi che ha a cuore sono altri.

    Resta il fatto che tra vent’anni né Monti (probabilmente) né Napolitano (quasi certamente) saranno qui per vedere il disastro che hanno ratificato con il Fiscal Compact.

    Credo che invece di parlare del Debito Pubblico e della sua (impossibile) riduzione nel breve, in una fase recessiva con le aziende che chiudono, nessuno che più investe e disoccupazione ai massimi, meglio faremmo a spingere la Germania ad accettare gli Eurobond, azzerando lo Spread, vero motore del vantaggio competitivo crescente dei tedeschi (non credo che siano più intelligenti o creativi di noi).

    Dovremmo chiedere una deroga immediata al Fiscal Compact, per esempio riducendo da 3 punti di Pil l’anno a 1 punto l’accantonamento a riserva per l’abbattimento del debito.

    Dovremmo tagliare pesantemente la Spesa Pubblica, riorientando le risorse così risparmiate a favore di imprese e famiglie, per stimolare investimenti, occupazione e consumi.

    Francamente trovo rivoltante la lezioncina a “domanda e risposta” propinataci dall’autore. Potrebbe averla scritta Monti, o Amato, per far capire a noi beoti che dobbiamo pagare e tacere.

  14. John Gait

    Massimo ha ragione… Diversi studi economici, chiaramente empirici, hanno dimostrato come un debito/PIL superiore al 90% limi circa un punto di crescita all’ anno e questo e’ vero sia per l’ Italia che per il Giappone. Rimango basito invece dall’ affermazione che uno dei compiti di uno stato sia quello di ridistribuire la ricchezza creata dai privati.

  15. mario

    @Marco Tizzi
    ANALISI PERFETTA… SOLO CHE I PROFESSORONI DEVONO SALVARE LE BANCHE (VEDI MPS) DEVONO SALVARE I POLITICI CHE SONO COLLEGATI AD ESSE (MUSSARI E’ PRESIDENTE DELL’ABI DOPO TUTTO CIO’ CHE HA COMBINATO.. FALLIMENTO DEL MONTE DEI PASCHI) IN PRATICA DEVONO SALVARE CAPRE E CAVOLI ED ALLORA L’UNICA SOLUZIONE E’ STRITOLARE I CITTADINI ED I PICCOLI E MEDI (MOLTO MEDI) IMPRENDITORI, MA IL MINISTRO GRILLI HA DETTO CHE NON ABBIAMO BISOGNO DELL’AIUTO DELLA BCE CHE NON CI SARA’ UNA NUOVA MANOVRA E BENCHE’ MAI UNA PATRIMONIALE… IO NON CREDO A BABBO NATALE.. MA A PINOCCHIO SI!!!!

  16. elegantissimo

    Carissimo sig. Famularo, o altro titolo lei possegga, poteva risparmiarsi questa prolusione, e sono d’accordo con altri, non ha aggiunto niente di nuovo e niente di propositivo. In questo momento abbiamo quasi tutti, gli uomini e donne di buona volontà, appreso che stiamo facendo tutti, i paesi della vecchia democrazia, una folle corsa a chi si suicida prima, dati alla mano: nessun settore è escluso da questa analisi, tranne i monopolisti e chi(sciacalli) sulle disgrazie degli altri si arricchisce:”Mors tua vitae mea”(spero di aver scritto bene!). Noi abbiamo il dovere, sancito dalla ns Costituzione, di difenderLa. Voglio solo ricordare il primo: l’art 1″L’iatalia è una Repubblica (cioè i cittadini sono Re)….ecc, ecc…) e l’ultimo l’art 139: “La forma repubblicana (cioè il cittadino Re)… non può essere oggetto di revisione costituzionale”. Quindi , ergo (i cittadini) sono Re e decidono del loro destino e non le assemblee dei parlamentari. Dovremmo proporre a furor di popolo” l’esilio” per questi imperterriti governanti, che invece di “governare il potere e non il potere del governo” ci hanno preso per mano e ci stanno conducendo al baratro fisico, morale e psicologico. Personalmente difenderò con ogni arma legale, lo stato di diritto che i ns padri e ns nonni e altri ancora hanno versato per garantirci la sovranità ( a differenza di quel insolente del prof.sen. Monti che la stà svendendo ad una entità “l’Unione Europea” fatta di trattati e convenzioni e non ancora costituita.

  17. @Fulvio Orselli
    Complimenti. La sua analisi è condivisibilissima, e ho trovato molto originale nella parte realtia all’impegno ventennale sottoscritto per tutti noi da persone che tra vent’anni non ci saranno più. Mio padre ha piantato degli ulivi che mi ha lasciato. Anche io pianterò degli ulivi e li aggiungerò a quelli che già ho, per lasciarli ai miei figli, ma se dovessi seguire l’esempio di Monti e Napolitano quegli ulivi dovrei tagliarli. Non dico altro.

  18. Giorgio Andretta

    Egr.Massimo Famularo,
    lei è plagiato!!!!
    Lo Stato non è alieno, lei ed io siamo anche Stato.
    Lei ha acceso dei debiti? Io no, se si se li paghi, assieme a tutti gli altri nelle sue stesse condizioni.
    Quello che ha scritto sono tutte banali pretestuosità.
    Tanto le doveo.

  19. Fernando

    @Marco Tizzi
    Ho riletto attentamente il tuo commento e devo dirti che lo studia a cui ti incitavo prima servirebbe per farti capire che per abbassare le tasse bisogna avere la copertura. Ti dice niente la frase:” dismettere asset pubblici per recuperate 3 o 6 punti di PIL dall’abbattimento del debito da riconoscere al cittadino(non al suddito) in minori tasse…….” e che questa frase è ancora imprecisa perché andrebbe meglio definita. Ricordiamoci che i tuoi esempi di debito JAPAN e USA non puoi paragonarli con noi perché ci manca la stessa banca centrale. Noi non abbiamo autorità bancarie credibili e finche non le avremo saremo sudditi 2 volte, i nostri politici incapaci( non di tutti) e dell’Europa miope. Quindi ragazzi votare con i piedi sembra essere l’unica via…………… P.S.: spero di sbagliarmi e che FERMARE IL DECLINO CAMBI QUALCOSA.

  20. Caro Marco sono d’accordo con te.
    voglio aggiungere che, poichè indubbiamente dover pagare tanti interessi sul debito pubblico, oggi intorno a 85 miliardi di euro l’anno, domani d i più, e la firma del fiscal compact rappresentano problemi che con le soluzioni attuali stanno portando sullastrico i cittadini comuni, io ho elaborato un progetto di un nuovo rivoluzionario Buono del Tesoro che consentirebbe di non pagare più gli interessi su tutti i titoli di nuova emissione e quindi di risparmiare circa 80 miliardi l’anno appunto. inserisco qui il mio progetto.

    BUONI del TESORO CIRCOLANTI ITALIANI (BTCI):
    una rivoluzione pacifica, per non fallire

    Premesse
    In sintesi l’Italia si trova in una situazione drammatica in cui: 1) non può stampare moneta, 2) può soltanto emettere normali Buoni del Tesoro, che però comportano il pagamento di interessi sempre più elevati (quest’anno ammonteranno almeno a 80 miliardi di interessi) che fanno lievitare il debito pubblico. In tale situazione lo stato non può rimanere inerte ma ha il diritto-dovere di ricorrere a una qualche soluzione, anche eterodossa, che però gli consenta di non fallire e di non chiedere aiuti internazionali. In quanto all’eterodossia della proposta è necessario considerare che l’esistenza di un unicum come l’euro, una moneta senza stato, non può consentire la soluzione del problema con manovre ortodosse. Segue il disegno di un progetto di un Buono del Tesoro rivoluzionario.

    Le caratteristiche dei nuovi Buoni del tesoro.

    1. Sono materializzati
    2. Sono Buoni del Tesoro forzosi, cioè non si possono non accettare;
    3. Hanno il potere liberatorio assoluto della normale cartamoneta, cioè possono estinguere qualsiasi obbligazione;
    4. I BTCI vengono emessi e poi circoleranno sempre, dal momento della loro emissione fino al momento della loro scadenza, al loro valore nominale;
    5. Sono circolanti nel senso che circolano come la normale cartamoneta. Infatti saranno stampati utilizzando la stessa carta filigranata delle attuali monete e porteranno la dicitura: “ Buoni Tesoro Circolanti Italiani (BTCI)”. Su di essi sarà stampata la serie, la data di emissione e quella di scadenza. Saranno stampati con tutti i tagli delle banconote attualmente in circolazione a partire dai 5 €. Le dimensioni dei BTCI saranno leggermente più grandi (un centimetro) delle banconote di pari valore per renderli rapidamente riconoscibili alla data della scadenza, data a cui verranno ritirati direttamente dalle banche, sostituiti con moneta normale. Lo scopo di stamparli sulla stessa carta filigranata dell’attuale cartamoneta è quello di renderli non falsificabili e di rendere l’operazione rapida e semplice;
    6. Lo Stato li consegna direttamente, al loro valore nominale, al momento della loro emissione, a tutti coloro che debbono ricevere danaro da lui: imprese, impiegati, pensionati ecc. Tutti debbono forzosamente accettarli ma lo faranno volentieri perché tanto potranno spenderli liberamente avendo lo stesso potere liberatorio della moneta normale. Non si faranno più aste pubbliche per emettere titoli pubblici. Ove la BCE ritenesse reale il rischio di inflazione provocato dall’emissione dei BTCI potrebbe “sterilizzare” tale rischio, come ha già fatto dopo l’emissione dei 1.000 miliardi che ha prestato alle banche all’1% questo inverno, ritirando dalla circolazione una equivalente quantità di cartamoneta contestualmente all’emissione dei BTCI.
    7. I BTCI non maturano interessi, pertanto non esisterà più lo spread;
    8. Il complesso dei BTCI emessi ogni anno ha una scadenza almeno trentennale. (Ma per ridurre il debito pubblico, e favorire il rispetto del fiscal compact si potrebbe iniziare a ritirarli parzialmente dalla circolazione già l’anno successivo a quello di emissione al ritmo di un trentesimo l’anno. Su quest’ultimo aspetto si può discutere);
    9. Alla scadenza non potranno più circolare perché non saranno più validi ma chi li possiede li riconsegna in una qualsiasi banca che da in cambio cartamoneta normale. La banca a sua volta riconsegna i BTCI scaduti al Ministero del Tesoro o alla Banca d’Italia che consegna normale cartamoneta. Il ministero del Tesoro o la Banca d’Italia poi li distruggono sotto stretta sorveglianza della BCE ma possono anche consegnarli alla BCE. Potranno circolare liberamente in tutti i paesi dell’eurozona perché sono garantiti dallo stato italiano come la normale cartamoneta (sulla libera circolazione nell’eurozona si può discutere);
    10. Soltanto gli imprenditori che debbono pagare imprese di paesi esterni all’eurozona potranno chiedere alla loro banca di pagarli con la normale moneta. Le banche potranno fare ciò facilmente visto che i depositi privati italiani sono pari a circa 3500 miliardi;
    11. I BTCI potrebbero essere emessi fino a quando il debito pubblico italiano non sia riportato al valore del 50-60% del PIL. (ma anche fino al 30%. Questo punto è di stretta valutazione politico-economica.)

    Il godimento immediato e al valore nominale del BTCI per tutti coloro che ne verranno in possesso toglie ogni giustificazione economica al pagamento dell’interesse da parte dello stato. In questa operazione non ci sono rischi di mancato rimborso.

    I limiti quantitativi annui d’emissione.

    A) fino al raggiungimento del pareggio di bilancio (2013 o 2014?) la somma delle seguenti voci:

    a) Il deficit di bilancio;
    b) I titoli del debito pubblico in scadenza; mentre agli investitori italiani si restituiscono direttamente BTCI, agli investitori esteri si darà normale cartamoneta previa mediazione delle banche. Le banche riceveranno dallo stato i BTCI ma consegneranno normale cartamoneta agli investitori esteri. Sarà riconosciuta alle banche una commissione per tale scambio;
    c) Gli interessi sulla massa dei vecchi titoli ( per il pagamento vale quanto detto sopra per i titoli in scadenza).
    d) Solo per il 2012 i 70 miliardi da dare alle imprese.

    B) Negli anni successivi al raggiungimento del pareggio di bilancio i BTCI dovrebbero coprire soltanto le voci b) e c) del precedente elenco.

    L’entità della cifra da finanziare con i BTCI varierebbe di anno in anno perché variabile è la quantità di titoli del vecchio debito pubblico in scadenza e degli interessi da pagare. Il rispetto dei limiti quantitativi delle emissioni sarebbe strettamente controllato e garantito direttamente dalla BCE perché i BTCI potrebbero anche essere stampati direttamente dalla banca centrale.

    Limiti temporali d’emissione

    Questo tipo di limite non è definibile a priori tuttavia i BTCI dovrebbero essere emessi almeno fino al raggiungimento di un debito pubblico pari al 50% del PIL.

    RIDUZIONE DEL DEBITO PUBBLICO grazie ai BTCI

    L’emissione esclusiva di BTCI consentirebbe allo stato italiano innanzitutto di ottenere il risultato dell’ immediato blocco della crescita del DP. In più il lento ma progressivo ritiro dalla circolazione di un trentesimo l’anno ( o altra percentuale) di ogni emissione annuale comporterebbe la progressiva riduzione del debito pubblico, consentendo così l’attuazione del fiscal compact in modo indolore per l’economia italiana. I BTCI renderebbero così meno dure, meno depressive le misure necessarie per l’attuazione del fiscal compact, ancora peraltro sconosciute.

    Accettazione dei BTCI da parte della UE

    L’emissione da parte dell’Italia dei BTCI dovrebbe ovviamente essere prioritariamente accettata da tutti i paesi dell’eurogruppo, dalla BCE, e dagli altri organi centrali europei. I BTCI dovrebbero però essere visti con grande favore dagli altri paesi europei, ed in particolare dalla Germania, per una serie di motivi:
    1) Perché manterrebbero la responsabilità economica del DP italiano interamente a carico degli italiani;
    2) Perché i BTCI bloccherebbero il rischio del nostro fallimento e quindi della fine dell’euro e di tutto ciò che questo porta con sé economicamente e politicamente;
    3) Perché, non generando interessi, faciliterebbero il risanamento del nostro DP interrompendo il circolo vizioso: maggiore Debito pubblico  maggiori interessi maggiore Debito pubblico maggiori interessi e cosi via .
    4) Perché non chiederemmo più né eurobond né altre misure tipo scudo anti-spread;
    5) Perché la BCE non sarebbe più richiesta di andare oltre i suoi limiti statutari;
    6) Perché le banche non dovrebbero più comprare buoni del tesoro e quelli che possiedono non costituirebbero più un rischio.
    7) La paura dell’inflazione da emissione di BTCI è evitata riassorbendo pari quantità di cartamoneta dalla circolazione, contestualmente alla loro emissione.

    Tuttavia anche i paesi “periferici” vedrebbero con favore i BTCI perché:
    1) Perché BTC analoghi ai BTCI potrebbero essere emessi anche dagli altri paesi europei con grossi debiti pubblici (vedi Grecia) con le stesse conseguenze favorevoli sulla loro economia;
    2) Perché negli stessi paesi potrebbero essere riviste le attuali politiche di tassazione, causa di grave recessione, favorendo così la ripresa economica.

    In sintesi le caratteristiche del BTCI consentirebbero all’Italia di:

    a) non pagare gli interessi sulle nuove emissioni, bloccando così la crescita del debito pubblico e favorendo la sua riduzione;
    b) non chiedere garanzie o aiuti ad altri paesi;
    c) non fare più aste pubbliche;
    d) superare l’impossibilità della BCE di stampare moneta, materializzando titoli del debito pubblico ed eliminando il rischio di fallire
    e) utilizzare parte del risparmio ottenuto non pagando più interessi sul debito pubblico riducendo l’attuale carico fiscale e stimolando così la crescita.

    Che ne pensi?

  21. Jack Monnezza

    @John Law
    Caro Law,

    l’esempio degli ulivi e’ ottimo.

    Fino a quel anno fa, nella nostra repubblichina scassata del dopoguerra, con tutti suoi limiti, gli ulivi piantati da suo padre e suo nonno rimanevano suoi, o meglio lei aveva una buona certezza che in qualche modo il valore e suo diritto a questa proprieta’ era tutelato dai parlamenti e dai tribunali.
    Poteva pagarci qualche bella tassa di successione, decisone in fondo in qualche modo democratica, qualche amministrazione comunale di colore avverso poteva provare a costruirci accanto una bella discarica, ma, sostanzialmente, il suo diritto alla proprieta’ degli ulivi era in qualche modo tutelato/rispettato dai poteri dello Stato.

    Purtroppo negli ultimi anni queste conquiste dei nostri padri sono venute meno.
    Potere legislativo/esecutivo e giudiziario, incontrollati, e non piu’ in contrapposizione tra loro, ma in simbiosi, hanno creato una serie di lacerazioni al diritto (leggi retroattive, solve et repete, ne bis in idem, tribunali assolutamente non terzi, privacy per tutti eccetto che Stato, etc..). E Monti e Napoletano sono stati i primi ad applaudire questa evoluzione repubblicana ripetendo che sono leggi temporanee e che e’ solo una questione di giustizia e civilta’. Come ripete MM su tutti i telegiornali-pravda della sera……..

    I suoi Ulivi, caro Law, non sono piu’ tanto protetti dalla Law.

    Qualunque pirla di parlamentino o tribunalino o integerrimo servitore dell Stato potrebbe inventarsi qualche norma che ne’ limita fortemente il valore o l’utilizzo. E lei non puo’ farci nulla, assolutamente nulla, eccetto passare 10 anni in tribunali vari a spendere soldi ed essere preso in giro…Gli Ulivi di suo padre e suo nonno sono in parte dello Stato. Sacrificati per il ben comune, cosi’ dicono Nap e MM.

    Gli suoi ulivi non sono piu’ situati in uno Stato di Diritto. Come tanti altri asset sul suolo repubblicano. Questo e’ il motivo principale perche’ occorre “svenderli”, come scrive Famularo.

  22. Jack Monnezza

    @Gabriella,
    probabilmente in quello che scrivi c’e’ molto di interessante. Ma e’ troppo lungo….
    Molti di noi hanno n finestre aperte e fanno un n lavori mentre leggono/rispondono. Leggerei molto piu’ volentieri se fossi piu’ concisa…

  23. Marco Tizzi

    @gabriella
    Se Marco sono io ti dico che qualsiasi tipo di emissione monetaria (in questo consiste la tua proposta) è vietata dai trattati europei.
    Quindi van rivisti i trattati. E van rivisti pesantemente.

    La tua proposta si inserisce nell’ambito delle svariate proposte di moneta emessa dallo Stato senza debito. Io proponevo tempo addietro di pagare un tot della spesa pubblica con crediti fiscali. Il concetto è lo stesso.
    Ricordati anche che i titoli di stato fan comodo a tutto il sistema finanziario: la moneta senza debito significa fondamentalmente fine della finanza come oggi la conosciamo. A me sta anche bene, a loro no.

    Il problema di questa proposta è la potenziale inflazione: dare in mano ai politici la possibilità di stampare moneta è un rischio enorme. Una volta dato il via come fai concretamente a fermarli? Tu poni dei limiti quantitativi, ma come fai ad essere certa che non vengano superati?
    Il grande problema della moneta di Stato è quello.
    Problema sentitissimo in Germania, anche oltre il sensato.
    Inoltre la tua soluzione è identica a quella adottata da Hitler per gestire il debito pubblico e temo che anche questa cosa non volga a favore del progetto.

    Però, certo, qualcosa bisognerà cominciare a pensare per risolvere definitvamente il problema del debito + interessi, pubblico o privato che sia.
    Qualche secolo addietro Ebrei e Cristiani facevano il giubileo, cancellando tutti i debiti, ogni tot anni (rimetti a noi i nostri debiti/come noi li rimettiamo ai nostri debitori). L’Islam invece vieta gli interessi.

    Il mondo occidentale negli ultimi 40 anni sostiene che il problema non esiste. Ma il debito totale mondiale corrisponde a più di 30 000 $ a testa, vecchi e bambini inclusi.
    Temo che il problema esista eccome.

  24. Marco Tizzi

    @Fernando
    Questa storia delle coperture è un’invenzione. Una stupidaggine.
    Parla solo di budget e considera il PIL come una variabile esogena. Un par di palle.
    Il gioco delle coperture serve solo a mantenere lo status quo. Ti dicono “eh no, non puoi tagliare le aliquote sul lavoro perché altrimenti sfori”. E come fanno a calcolarlo?
    Prendono le tasse sul lavoro dell’anno precedente e ti dicono “ecco, se dimezzi le aliquote, allora avrai la metà delle entrate”. Giusto? NO!!!
    SBAGLIATO!!!!!! SBAGLIATISSIMO!!!!!!!!!!

    Se dimezzo le aliquote la gente comprerà di più, quindi avrò più gettito indiretto, e gli imprenditori investiranno, quindi avrò più gettito diretto.

    Il bilancio si fa in fondo, non prima. Questa cosa che lo Stato confonda bilancio e budget è una follia.
    Serve coraggio, tanto coraggio. Tagliare le aliquote e dire “Signore e Signori della UE, della BCE, del FMI, della ragioneria di Stato, del Vaticano, di chicazzovipareepiace, io taglio pesantemente le aliquote sul lavoro, perché altrimenti questo Paese muore. Se non vi sta bene prendete i carri armati e dichiarateci guerra.”
    Questo farebbe uno statista. Ce n’è in giro? Dubito.
    Le altre opzioni sono comunque fallaci, anche se forze quella di Fermareildeclino è la meno peggio (dopo il Movimento Libertario).

  25. Giordano

    …. per carità…… mantenere allo Stato Difesa, Ordine Pubblico, Amministrazione della Giustizia, Redistribuzione e Assistenza… con tutti quei fannullonimangiapaneatradimento…..quelle zecche….. quegli imboscati…..meglio un giudice privato, chessò …Coca Cola…. o un poliziotto della Telecom…..o un soldato Fiat…….

  26. Jack Monnezza

    @Marco
    “Le altre opzioni sono comunque fallaci, anche se forze quella di Fermareildeclino è la meno peggio (dopo il Movimento Libertario).”

    VERISSIMO, E’ LA MENO PEGGIO

    Ma oltre ai 10 punti sul web (per la verita’ molto vaghi e deludenti) stanno facendo qualcosa ? Non ne sento assolutamente parlare da nessuna parte…..
    Si stanno dando una qualche organizzaione regionale ?

  27. Marco Tizzi

    @Jack Monnezza
    Sì, leggi nel sito: ci sono i coordinatori regionali, si stanno muovendo. Anche abb. in fretta a dire il vero, anche se non deve essere una cosa semplice.
    I 10 punti sono una dichiarazione di intenti. Quel che conta son le facce che, oggettivamente, hanno una qualità da altro pianeta rispetto a quel che si vede in giro.

    E aspettati comunque di non sentirne parlare finché nei sondaggi non avrà numeri importanti.

  28. Gent.ma Sig.ra @gabriella
    mi scusi ma non capisco… tutto questo bailamme a cosa servirebbe? A non pagare gli interessi? Si rende conto che basterebbe dar corso alla boutade del Cavalier Berlusconi “allora stampiamo altri euro” e si otterrebbe lo stesso risultato senza scomodare nessuno? Che convenienza dovrei avere io ad acquistare oppure ad accettare spontaneamente in sostituzione dei miei BOT o BTP uno strumento finanziario che non mi dia nessun reddito? Ah giusto, i suoi come li chiama… BTCI, avrebbero corso forzoso. Insomma sarrebbe un po’ come i tango bond che non sono stati rimborsati e che sono stati poi riemessi con scadenze ultratrentennali? Quindi dovremmo dichiarare bancarotta come l’Argentina? Noi che ci vantiamo di essere l’ottava potenza industriale del mondo e tra l’altro la siamo davvero? E poi mi tolga una curiosità, lei in appena due giorni si è trasformata in una esperta di strumenti finanziari? Glielo chiedo perché esattamente il 10 settembre ha inserito uno stringatissimo commento qui ringraziando Gerardo Coco per averle fatto capire cosa fosse l’OMT, un argomento dove davvero non c’era nulla da capire. Poi oggi se ne esce con questo lavoro articolato e ponderoso, pieno di richiami a procedure che qui dentro pochi conoscono. Insomma questa storia mi da un po’ da pensare. Tutto qui…

  29. Jack Monnezza

    @Marco

    OK, grazie.

    Ma per raccogliere soldi come stanno facendo ?

    Sperano che qualcuno capiti sul sito per errore/curiosita’ o faccia il “tragico” bonifico con causale perche’ vede un qualcosa da qualche parte sempre abbastanza casualmente ?

    O se ne fregano dei contributi retail ?

    Mi sembra che i movimenti di opinione/politici moderni in formazione siano delle vere e’ proprio cybermacchine da guerra con tecniche marketing molto efficaci (es. le PAC americane). Con IBAN con causale e minicongressini per iniziati il percorso e’ lento….

  30. @gabriella
    Ho riletto il mio commento precedente e devo dire di… essere in disaccordo con me stesso. Insomma mi son lasciato prendere la mano mentre scrivevo, le chiedo scusa per quanto ho scritto da: “e poi mi tolga una curiosità” in poi. Sono stato gratuitamente scortese, non avrei dovuto. La saluto.

  31. @Jack Monnezza
    Uhm… io qualche siluro alle 10 proposte l’ho lanciato <a href="@Jack Monnezza
    Uhm… sempre a proposito dell’esempio degli ulivi…
    mi scusi, ma io con i miei ulivi più che farci dell’olio o consumarne le olive che cosa dovrei farci? Non mi fraintenda, voglio solo dire che ho capito cosa lei voglia far intendere, ma non credo che la situazione sia così grave. Comunque alla fine mi sembra che noi due si sia più d’accordo di quanto io abbia mai sospettato, anche perché il mio motto è da sempre “sono italiano ma non è colpa mia”. “>qui.

  32. Enrica Padovan

    Marco Tizzi :@FernandoQuesta storia delle coperture è un’invenzione. Una stupidaggine.Parla solo di budget e considera il PIL come una variabile esogena. Un par di palle.Il gioco delle coperture serve solo a mantenere lo status quo. Ti dicono “eh no, non puoi tagliare le aliquote sul lavoro perché altrimenti sfori”. E come fanno a calcolarlo?Prendono le tasse sul lavoro dell’anno precedente e ti dicono “ecco, se dimezzi le aliquote, allora avrai la metà delle entrate”. Giusto? NO!!!SBAGLIATO!!!!!! SBAGLIATISSIMO!!!!!!!!!!
    Se dimezzo le aliquote la gente comprerà di più, quindi avrò più gettito indiretto, e gli imprenditori investiranno, quindi avrò più gettito diretto.
    Il bilancio si fa in fondo, non prima. Questa cosa che lo Stato confonda bilancio e budget è una follia.Serve coraggio, tanto coraggio. Tagliare le aliquote e dire “Signore e Signori della UE, della BCE, del FMI, della ragioneria di Stato, del Vaticano, di chicazzovipareepiace, io taglio pesantemente le aliquote sul lavoro, perché altrimenti questo Paese muore. Se non vi sta bene prendete i carri armati e dichiarateci guerra.”Questo farebbe uno statista. Ce n’è in giro? Dubito.Le altre opzioni sono comunque fallaci, anche se forze quella di Fermareildeclino è la meno peggio (dopo il Movimento Libertario).

    Condivido in pieno e aggiungo la copertura se hanno pazienza gli entra nei primo anno, anche se non al 100%.
    Continuo ad essere convinta che per 1 imprenditore che guida, che avrebbe diritto pure lui a qualche agevolazione sui costi di lavoro vista la concorrenza di paesi senza regole e tutele come la Cina, ci sono 10/20/59/100 persone che producono e che acquistano cose, spendono in hobby, investono, fanno mutui.
    Per una casa in vendita da 1.000.000 di euro ci sono 100 case da 150.000, vorrà pure dire qualcosa.
    Se questo governo tecnico fosse stato veramente con le palle, avrebbe fatto salire un pò di più il debito (che mi sembra salga comunque) e lasciare più soldi nelle tasche di imprenditori e dipendenti/collaboratori.
    Oltrechè diminuire la spesa pubblica, non vedo perchè il dipendente privato se viene licenziato deve arrangiarsi e il per dip. pubblico invece si dice “eh poverino sa fare solo quello “, e allora? Lavoro è lavoro per tutti, tanto per il pubblico che per il privato.
    Facciamo che per ogni dipendente pubblico in esubero o strapagato, un privato ogni 400 euro in busta paga in più vada a mangiare a casa sua.
    Vorrei che qualcuno fosse in grado di fare una proiezione sull’aumento del debito nel caso il governo avesse perseguito questa ipotetica strada.

  33. Enrica Padovan

    Mi scuso per la sintassi e grammatica, non ho tempo di rileggere e riportare in “bella copia”.

  34. Massimo74

    John Law :
    Innanzi tutto non è assolutamente vero che riducendo il debito pubblico, e quindi riducendo gli interessi, si liberino risorse per la crescita. Questa è solo una delle falsità che la teoria neoclassica continua a proclamare, una appunto, non l’unica, ma limitiamoci a questa per ora. Le risorse non si liberano abbattendo il debito, per il semplice motivo che il debito già di per se stesso è una allocazione di risorse. Lo Stato si indebita per spendere, mica per bruciare balle di banconte da 500 euro. Lo Stato si indebita per realizzare infrastrutture, direttamente o tramite appalti, si indebita per acquistare beni e servizi, per pagare stipendi, eccetera. Quindi riducendo forzatamente la spesa dello Stato in una situazione come quella attuale, circolerebbero meno soldi, le aziende avrebbero meno ordini, di certo alcune chiuderebbero e di conseguenza si avrebbe più disoccupazione, meno gettito fiscale e più esborsi per contributi di disoccupazione, per fare cosa? Per risparmiare gli interessi? Dove sarebbero le risorse liberate? Le dovremmo spendere in sussidi. A questo punto voglio chiarire di non essere contrario a prescindere alla riduzione del debito, anzi, tutt’altro, diciamo che però considero la riduzione del debito pubblico un punto di arrivo, e non un punto di partenza, nel senso che prima di arrivare alla riduzione del debito si dovrebbero percorrere altre strade preparatorie, ad esempio adottando qualsiasi provvedimento in grado di innalzare il PIL. Non mi stancherò mai di ripeterlo, prima si deve far ripartire il sistema economico perché poi, a pancia piena, si ragiona meglio e si possono studiare sistemi per abbattere anche drasticamente il debito. I creditori di cui si parla qui sarebbero più direttamente rassicurati da un sistema economico florido, piuttosto che da un debito pubblico elevato, perché se fosse vero l’assunto dell’autore, la Spagna non avrebbe problemi a rifinanziare il proprio debito, invece li ha. Certo, magari ora dovrei mettermi qui a dire a spiegare come e con cosa realizzare ciò che ho scritto, magari però lo farò un’altra volta, sennò arriva Jack Monnezza e mi accusa di essere noioso. Buonanotte.

    Mai letto una tale sequanza di banalità tutte in un unico post.Nemmeno Keynes (che pure era quello che sosteneva che per creare ricchezza bastava scavare buche e riempirle) era arrivato a spararle tanto grosse.Non mi sorprendo che tu abbia scelto come nickname quello di un tizio che pensava che per creare ricchezza bastava stampare carta colorata senza controvalore.John law è stato di fatto uno dei precursori dell’attuale sistema monetario fiat money (anche se la sua origine risale alla cina dell’ 11° secolo) che è alla base del disastro economico che l’economia mondiale sta vivendo dal 2007 ad oggi.

  35. John Law

    Massimo74
    si spieghi meglio, con chi ce l’avrebbe? Con il mio nickname, del quale dopo un aiuto di San Gugle gia ritiene di saper tutto, oppure ce l’ha con le mie idee? No, perche’ nel primo caso quando volesse potrei anche perdere un 5 minuti a spiegarle chi sia stato davvero John Law, ma nel secondo caso avrei bisogno di sapere come la pensa lei per poter controbattere, ma lei non e’ andato oltre ad una inutile e sterile sequela di insulti che secondo me la qualificano come persona non degna di ulteriore attenzione da parte mia.

  36. Fra

    @Marco Tizzi

    Secondo me dovrebbe rivedersi l’economia monetaria. Il dollaro entrerà in crisi il prossimo anno a causa del debito. Non si può stampare moneta a raffica e lanciarla come fossero noccioline.

  37. Jack Monnezza

    Se non ricordo male John Law era un incrocio tra Bernake e Madoff nel ‘700.
    Mi sembra aiuto’ uno dei Borboni di Francia a stampare tanti luigi, ma mentre questi ultimi finirono senza testa lui riusci’ a farla franca a Venezia. La tomba mi ricordo di averla vista in una chiesa non lontano da San Marco.

  38. Massimo74

    @John Law

    Non ho bisogno di ripetizioni, grazie; so benissimo chi era john law; chiunque conosca i rudimenti della scuola austriaca di economia (quella dei vari Mises,Hayek o Rothbard, ha presente?) ne ha sentito parlare e sa che è stato un banchiere, autore di una delle più grandi bolle speculative della storia (la cosidetta “mississippi bubble”).

    Per quanto riguarda il suo post, è sufficente evidenziare questa parte: “Innanzi tutto non è assolutamente vero che riducendo il debito pubblico, e quindi riducendo gli interessi, si liberino risorse per la crescita”.Lo capisce che si tratta di un assurdità?Cioè secondo lei, basta spendere per creare ricchezza, non importa come? Assumere 10.000 finti forestali in calabria o qualche migliaia di contatori di tombini a palermo crea ricchezza allo stesso modo di un azienda che investe in prodotti innovativi ad alto valore aggiunto?Ma allora se è così semplice perchè non assumiamo tutti gli attuali disoccupati e gli diamo un posto come dipendenti pubblici con un lauto stipendio, così almeno incominciano a spendere e l’ economia riparte a razzo?Cavolo, ma come abbiamo fatto a non pensarci prima…

  39. vittorio

    @Marco Tizzi

    Lei dice : “OMG quante inesattezze “un tot al Kg” assolutamente indegne di questo blog”. Ma nessuno La batte in quanto ad incongruenze e battute sciocche del tipo ” Lo Stato è un’associazione a delinquere”.
    Mi sono dato la pena di leggere interamente il suo commento ma è stato utile poiché d’ora in poi risparmierò tempo evitando accuratamente di leggere le sue “boutades” partigiane e superficiali indegne di un dibattito serio (le polemiche spassose ma sterili sono altra cosa)

  40. @Massimo74
    Davvero… le rispondo solo per dimostrare agli altri che in fondo in fondo apprezzo quando qualcuno si impegna e ci prova, anche se poi il risultato è quello che è (come nel suo caso). Allora lei sarebbe un seguace della scuola austriaca… o cavolo… questo si che è un problema, perché se fosse stato invece uno dei Chicago Boys le avrei consigliato di consultare ancora San Gugle chiedendo chi sia Amartya Sen, ma lei non è un Chicago Boy e mi parla di Hayek… che ovviamente non sarà Salma Hayek… perché sarebbe OT. Allora deve essere quell’altro si, quello che pensava che l’economia dovesse essere governata dall’ordine spontaneo, si, si ora ricordo, quello del diritto evolutivo tra Nomos e Thesis! Però all’università mi avevano detto che era un filosofo prestato all’economia, e che con la filosofia nessuno mai si è riempito la pancia. Ricordo anche che feci un figurone suggerendo al professore di economia che Hayek avesse dedotto (per non dire copiato) le sue teorie da quelle evoluzionistiche di Darwin, insomma società ed economia governate dalla legge del più forte, e se a lei sta bebe si figuri a me che sono bello grosso. Per fortuna invece io ho una etica, un’etica etica che discende dalla mia profonda convinzione che debba esistere un principio superiore di giustizia che regoli la giustizia sociale, proprio quello che Hayek rinnega. In conclusione… davvero, continuare in questa gara a chi l’abbia più lungo non mi interessa perché davvero… a logica e dialettica non ho rivali, senza falsa modestia, non sono pane per i suoi denti. Mi scusi.
    P.S.
    Il mio nickname è un simpatico giochino. Da una parte si rifà davvero a John Law, e dall’altra vuole essere la traduzione italiana della legge di John, San Gugle la aiuterà di nuovo. In ogni caso John Law dai detrattori è ricordato come il realizzatore di una colossale truffa, solo che lui era stato chiamato da Fillipo di Orleans a sistemare le sue finanze disastrate. Law lo fece basandosi sulla sua teoria monetaria (che strano… dovrebbe aver scritto qualcosa sull’argomento anche Hayek) e lo fece così bene che Filippo ricominciò a spendere e a spandere causando poi la rovina di tutti.

  41. Massimo74

    @vittorio

    Non vedo perchè sarebbe una sciocchezza definire lo stato un associazione a delinquere visto che anche un cultore della nonviolenza come Ghandi la pensava allo stesso modo.Queste le sue parole: “Lo Stato rappresenta la violenza in forma concentrata e organizzata. L’individuo ha un’ anima ma lo Stato, essendo una macchina senza anima , non potrà mai rinunciare alla violenza alla quale deve la propria esistenza. ”

  42. Aldus da Parma

    Bravo l’autore, serio e preparato. Mi sono letto tutti i commenti e devo dire che il fastidio per le critiche è stato veramente grande! Piena solidarietà all’autore, non si dispiaccia più di tanto. I soliti statalisti assatanati non venderebbero mai nulla, cè poco da fare! Peggiori degli argentini, meglio truffare il mondo piuttosto che vendere una delle sette ville reali in uso a “bella napoli banalitano”. Poveri noi, cattivi e risoluti a fallire nel peggiore dei modi! Aldus da Parma

  43. Massimo74

    @John Law

    Mi spiace che lei non apprezzi un uomo come Friedrich Von Hayek che è stato uno dei più grandi economisti del 20° secolo nonchè insignito del nobel nel 1974 (quando ancora era un premio che valeva qualcosa).Se vuole un consiglio si legga “the road to serfdom” (la via della schiavitù), si tratta del libro di maggiore successo scritto dall’economista austriaco, da molti definito un capolavoro assoluto.Persino un economista seguace della scuola di chicago come Antonio Martino ( che è stato allievo di Milton Friedman) ha detto che “The road to serfdom” rappresenta una pietra miliare nella storia del liberalismo”.Mi dia retta, si faccia questo regalo, vedrà che non se ne pentirà.

  44. Marco Tizzi

    @Enrica Padovan
    Il gioco è sempre quello: loro dicono “non c’è aletrnativa” e tu devi pagare.
    Ovvio che l’alternativa ci sia sempre. Semplicemente l’alternativa non conviene a loro, quindi si creano demoni: l’evasore fiscale, il taglio della spesa pubblica che significa rinunciare a servizi essenziali e se proprio alla fine si deve sbracare si dice che è in pericolo la democrazia.
    Oggi il mio presidente del consiglio mi ha detto che ” solo uno stolto puo’ pensare che sia possibile incidere in elementi strutturali che pesano da decenni senza provocare nel breve periodo un rallentamento dovuto al calo della domanda. ”
    Ecco, sig. Presidente, sono lo stolto: lei non ha toccato nessun problema strutturale. La riforma delle pensioni era l’ultima da toccare, perché si trattava di restituire soldi ai cittadini. Anche se erano troppi, erano milioni i tagli più urgenti e più importanti.
    E comunque NON esiste una riforma strutturale che porti al tracollo dell’economia privata e sia “accettabile” nel breve periodo. E’ una stronzata.

    E aggiungo che non uno stolto, ma solo un pirla può pensare che in un momento di contrazione della domanda a causa fiscale una fantomatica ricerca della produttività possa portare un aumento dell’occupazione.
    NON è la produttività il nostro problema, bensì il fatto che lavora una persona su tre.
    Io sono uno stolto, ma almeno non conto nulla.
    Lei è un incompetente e governa il Paese senza nemmeno presentarsi alle elezioni.

  45. Jack Monnezza

    @Massimo74 e @Marco Tizzi

    Prendetela facile…

    Rischiamo di diventare ripetitivi a ripeterci l’un l’altro, senza interruzione, lezioni di professori austriaci e affini (che purtroppo nessuno ha mai raccontato nelle nostre universita’).

    Io sono nuovo di questo conclave, ma forse ogni tanto un break comico da tipi come il coltivatore di ulivi da un po’ di respiro alle lezioni…

  46. Jack Monnezza

    @Marco Tizzi

    MM ha fatto più danni a questo Paese in pochi mesi che il centrosinistra e Berlusconi in lustri.

    Non ho ancora capito perche’ tutti, anche in Europa, applaudano.
    A tantissimi conviene applaudire, parecchi sono rincoglioniti, poi c’è il potere dei media ormai quasi tutti non so se piu’ incapaci o piu’ servili…… Ma qualcuno rimasto che non applaude dovrebbe pur esserci ?

  47. Marco Tizzi

    @Jack Monnezza
    Oddio, Monti ha una popolarità intorno al 50%.
    Son tantissimi, ma è pur sempre la metà.

    Purtroppo nessuno capisce che non governare è molto meglio (infinitamente meglio) di governare male, ma questa è una cosa che immagino richieda davvero uno spirito anarchico intrinseco col quale bisogna forse nascere: ancora per molte persone è molto meglio ubbidire che pensare.

  48. Marco Tizzi

    La Germania scopre il suo primo bluff:

    http://www.spiegel.de/international/europe/brussels-pushes-forward-with-eu-banking-union-a-855165.html

    Non vogliono l’unione bancaria. E perché mai, sig.ra Merkel?
    La scusa è geniale: perché altrimenti i cittadini tedeschi dovrebbero pagare per le banche di tutta Europa! Evviva!!

    Certo, ad un anno delle elezioni era dura dire: se venite a mettere il naso nel sistema bancario tedesco siamo fottuti perché è tutta fuffa gestita da politici.

  49. gio

    @Marco Tizzi

    Obama fa quattro e forse quattro anni, poi va a casa, anche se ha fatto bene e se l’America e’ migliorata. In Italia paghiamo molto piu’ di Obama
    qualsiasi dirigente anche se la societa’ (pubblica)per cui ha operato e’ in fallimento, anche se ha riservato per se stesso e per i suoi prebende e commissioni, invece che chiedergli i danni. Finche’ va cosi’ non c’e’ storia, possono vendere anche il Colosseo e tutta la valle d’Aosta; non servira’.

  50. Jack Monnezza

    @Marco Tizzi
    No, io mi riferivo alle elite che lo adorano, non al popolo.

    A Cernobbio MM sembrava la vincitrice dell’Oscar.
    Ambrose, giornalista del Telegraph che di solito tuona contro, sulle rive del lago si e’ ammorbidito come una verginella.
    La Bartiromo della NBC quasi bacia il nostro.
    Anche Roubini, che credo avesse della ruggine dai tempi Bocconi e non e’ mai stato un fan, ha dichiarato
    che il leader dell’Italia e’ tutta altra cosa rispetto a Rajoy.

    Potenza del lago….
    Che MM abbia detto che potevano tutti mandare il conto a palazzo Chigi ?
    Dice che sono le camere di hotel più belle e piu’ care del mondo.
    Bell’esempio di austerità danno i nostri leader europei …

  51. Jack Monnezza

    @gio
    Spero di avere letto male.
    Obama fa +4 e non succede niente ?

    La crisi europea e’ quasi un dettaglio rispetto ai danni che può fare al mondo occidentale una ulteriore svolta a sinistra degli USA. Se a Novembre i repubblicani non riuscissero a conservare almeno la Camera (per ora probabile dai sondaggi) allora si che si inizia a ballare…. speriamo bene..

  52. Giorgio Andretta

    @Marco Tizzi ,
    le rispondo in questa sede, per praticità, circa al post:”BCE: ora tocca però alla nostra politica.”

    Ho letto in filigrana la sua risposta, ma oltre alla critica, sarà un mio limite, non ho evinto la proposta.
    Lei scrive:”Il tutto deve però sottostare alla sparizione del concetto di Stato come oggi lo conosciamo. Questa è la proposta.” No! Questa è una critica, l’alternativa, termine che a lei piace molto, non l’ha manifestata.
    Ancora:”….guardarsi in giro verso seconde scelte.
    Tra le seconde scelte, quelle che cercano di riformare questo sistema che non funziona invece che cambiarlo di netto, la priorità va data a chi vuole ridurre seriamente le tasse.
    E a chi non abbia un’idea fideistica di Europa.”, ripete sempre la critica, ma l’alternativa qual è?
    L’unico caposaldo, dal momento che l’ha ripetuto alla nausea, è:”Ripeto: secondo me la forma monetaria è secondaria rispetto all’ordinamento statale.” Diversamente?

    Lei, come quasi tutti in questa sede, scrivete delle geremiadi che ho spremuto all’esasperazione, ma non è percolato un goccio di succo, sembra quasi che usiate il blog per rifarvi delle frustrazioni, un esempio lampante è il post di cui siamo coda: nessuno, all’infuori del sottoscritto, ha rigettato il debito.
    Tanto le dovevo.

  53. Marco Tizzi

    @Giorgio Andretta
    – Stati/nazione con estensione dell’ordine delle nostre regioni;
    – Libertà di moneta e sistema bancario;
    – Costituzione di una decina di articoli tra cui il limite massimo al numero di leggi e regolamenti e parole che li compongono

    Ma a che serve discutere di utopie?

  54. Giorgio Andretta

    @Marco Tizzi ,
    nulla!!!
    A che serve discutere del letame?
    Si è mai chiesto se sia un’ordalia?
    A detta degli Abramiti le tavole della legge sono composte da dieci comandamenti estremamente striminziti nella loro estensione, e ciò per regolare l’universo mondo.
    Perchè continuare a parlare degli arzigogolismi finanziar/bancari invece di pettinare le bambole o smacchiare i ghepardi?
    Ognuno le proprie energie le può buttare liberamente dalla finestra, allo stesso modo il sottoscritto può urlare che il re è nudo.
    Non sono un ingenuo ne tanto meno uno sprovveduto, ma ho l’orgoglio di difendere i miei proponimenti per distinguermi dall’anima collettiva che governa il popolo italiano che si sostanzia in IPOCRISIA e INCOERENZA.
    Spendo e spreco un’infinità di energie quando sono all’estero per affrancarmi dall’immagine che gl’italiani hanno propagandato di loro, con tutte le mie forze m’impegno di far recepire che sono un uomo con la U maiuscola e non un idiota legato a qualche carro.
    Ad altiora.

  55. Massimo74

    Jack Monnezza :
    @Massimo74 e @Marco Tizzi
    Prendetela facile…
    Rischiamo di diventare ripetitivi a ripeterci l’un l’altro, senza interruzione, lezioni di professori austriaci e affini (che purtroppo nessuno ha mai raccontato nelle nostre universita’).
    Io sono nuovo di questo conclave, ma forse ogni tanto un break comico da tipi come il coltivatore di ulivi da un po’ di respiro alle lezioni…

    Hai ragione, è solo che certe cose semplicemente non si possono sentire.Quando si arriva a sostenere che ridurre il debito e la spesa per interessi non libera risorse per l’economia perchè tanto il debito è già un’allocazione di risorse, uno non può non domandarsi se questi hanno studiato economia alla corte di scillipoti o di cirino pomicino.

  56. Giuseppe

    Ciao,
    La mia sarà una domanda stupida, ma è proprio necessario avere un debito pubblico? Se non andiamo sui mercati a chiedere soldi cosa ci interessa se lo spreed è 100, 200, o 800? E’ così fuori dal mondo vivere con quello che si produce?

  57. Jack Monnezza

    @Giorgio Andretta

    Molto interessante quello che scrive e in parte concordo.

    E’ verissimo scriviamo tante geremiadi e siamo frustrati. Ma perché ?

    Lei dice che quando e’ all’estero e’ frustrato dal doversi continuamente differenziarsi dall’immagine Italia. Io quando sono all’estero sono soprattutto frustrato dal fatto che all’estero almeno di idee liberali si parla…..poi si fa poco lo stesso….ma almeno si parla….

    Da noi e’ oltre dieci anni che le idee liberali sono completamente scomparse da un qualunque dibattito politico nazionale……la storia e’ nota. Abbiamo avuto una grande occasione ma poi, quando finalmente nel 2001 aveva il pulpito e la chiesa osannante, si e’ messo a occuparsi solo di veline.

    Potremmo aspirare a diventare un piccolo partito di opinione (vedi esempio radicali che per anni non sono mai entrati in parlamento ma riuscirono a fare parlare di tanti argomenti). Ma i nostri leader – vero Martino – preferiscono “influenzare le decisioni tuonando da dentro”  e abbiamo visto come e’ finita…
    E, leggendo i 10 punti di Giannino, tutti insieme appassionatamente per fermare il declino, ho paura che non sia cambiato proprio nulla.

    Si, siamo frustrati e molto e una medicina per le frustrazioni sono le geremiadi…

  58. Jack Monnezza

    Grande lavoro di MM negli ultimi giorni……lo stavo sottovalutando…

    OECD (Padoan) e alto funzionario IMF dichiarano: “….i progressi dell’Italia sono notevolissimi anche se ancora non si vedono……”, ” ….i dati che le nostre ( costosissime) organizzazioni compilano ? Guardano indietro….”.

    MM, veramente ottimo lavoro sull’ eurocrazia, tutti allineati e coperti.
    I dati ? Che noia….

  59. Jack Monnezza

    @Massimo74
    Studiato economia con

    Non credo….bastano Gramsci, Keynes e Croce insegnati a profusione nelle nostre aule.

    Coltivano ulivi (probabilmente con qualche aliquota fiscale agevolata per imprese/fabbricati agricoli), lavorano in banca (mi sembra abbiano 14 o 15 mensilita’) e la moglie probabilmente da ripetizioni tutto il pomeriggio non dichiarando una lira. E soprattuto vedono evasori criminali ovunque che sono la causa di tutti i nostri mali.l..

  60. @Jack Monnezza
    lasciamo stare l’argomento tasse, non le conviene, perché l’argomento mi fa innervosire. Se vuole possiamo mettere on line le nostre dichiarazioni dei redditi ,così, giusto per far vedere a tutti che io in un mese di tasse pago più di quello che lei paga in… un anno? Forse due, ma voglio essere ottimista. Ma se c’è qualcosa che mi fa ancor più innervosire è che si tiri in ballo chi non, c’entra nulla. Per caso io ho parlato di sua moglie? Detto questo, qualsiasi altra cosa lei dica sarà ignorata, da qui fino all’eternità.
    @Massimo74
    Non credo di aver mai trattato nessuno come ho trattato lei ieri. Non ne ha avuto ancora abbastanza? Cosa altro dovrei scrivere per farle capire che sono un osso troppo duro per lei? Non le bastano le figuracce di ieri? Su su, studi, si prepari, poi cambi nickname, e infine torni qui con una nuova verginità e con argomenti più solidi, basta con queste chiacchiere sentite dire. La saluto. Da questo momento le risponderò solo se dovesse chiedermi il libero utilizzo della mia biblioteca.
    (ovviamente questo lo considero un addio)

  61. Giorgio Andretta

    @Giuseppe ,
    il debito pubblico italiano supera iperbolicamente ogni stron…..zata storica che le può esere suggerita, compreso lo sbarco sulla Luna e Marte.
    Spero di esserle stato illuminante.

  62. Giorgio Andretta

    @Jack Monnezza ,
    non so che peso assegnare ai suoi complimenti dopo aver letto il suo successivo messaggio indirizzato al sig.Massimo74.
    E’ evidente che parla senza alcuna cognizione di causa quando tratta del mondo agricolo,
    altro che contributi, mi dica quale altra categoria di lavoratori, di artigiani, d’imprenditori, di liberi professionisti, ecc., pagano l’IMU sui beni strumentali.
    Quando ricevono i “contributi” il valore dei loro immobii è 10, per li stessi, come rendita catastale per il calcolo dell’IMU però è 100, se la chiama correttezza isituzionale questa, io sono Giusppe d’Arimatea.
    Se non la leggerò oltre me ne farò una ragione.

  63. Jack Monnezza

    @Giorgio Andretta
    La mia era in parte una battuta e non so assolutamente nulla della contabilita’ agricola.
    So solo che il mio notaio/commercialista spesso mi dice che tante delle belle ville residenziali sulle colline di certi posti che frequento, con un paio di ulivi davanti, sono accatastate come imprese agricole con diversi vantaggi…

  64. Marina Mascetti

    Chi controlla i controllori? Chi decide?
    Chi ci garantisce che col pretesto del debito pubblico da abbattere non si svendano immobili di pregio o attività economiche strategiche agli “amici degli amici” e a prezzi di favore? Affittopoli non ha insegnato nulla?

  65. Elena

    Io non sono un’economista, quindi dirò sicuramente una stupidaggine. Ma prima di cominciare a (s)vendere non sarebbe meglio attuare di risparmi sulle spese dello stato?
    Per quale ragione lo stato deve pagare un medico di base sempre a disposizione? Non sarebbe meglio che chi lavora, chi ha un reddito possa andare da un qualunque medico, farsi fare una visita e scalare dalle tasse il costo della visita stessa? Ho lo stesso medico da 30 anni, lo avrò usato 6-7 volte. Quanto ha speso lo stato per un servizio che ho poco utilizzato?
    E quanto si presta questo metodo ad essere utilizzato da lazzaroni disonesti? E’ passato in sordina…nessuno ha letto di quel medico pediatra di base abruzzese o molisano che vive e lavora da 10 anni negli USA, ma percepisce 6500 euro al mese dalla USL, grazie al ‘sistema’ di inviare certificati di soli 30 giorni? Da DIECI anni una persona manca dal lavoro, mediante certificati inviati ogni trenta giorni!!! Non sarà un grande risparmio eliminare il medico di base gratis, ma è un inizio, un esempio.

  66. Marco Tizzi

    @Elena
    L’idea di FiD è che tutti i tagli alla spesa debbano finire in tagli alle tasse.
    Quindi, secondo il programma di FiD, i tagli che lei dice vanno fatti, ma devono risultare in tagli alle imposte, altrimenti il reddito non consente una ripresa dei consumi.
    La (s)vendita di pubblici beni serve a diminuire lo stock di debito per consentire di pagare meno interessi.

    Tutto il gioco si fonda sul principio del pareggio di bilancio.

    Che personalmente ritengo un’idiozia, ma credo di essere rimasto ormai l’unico al mondo, quindi non cerco nemmeno di portarle le mie tesi e le rispondo solo citando il programma degli autori di questo blog.

  67. Giorgio Andretta

    @Elena ,
    non è l’unico taglio da applicare quello del medico di base nel settore della sanità, è tutto il sistema che deve essere azzerato.

  68. Giorgio Andretta

    @Jack Monnezza ,
    da quello che lei scrive deduco che le convenga cambiare notaio/commercialista, anche perchè se sbagliano è lei che risponde davanti alla legge, a loro è riservato solo l’incasso dell’onorario.
    Se esistessero delle ville con due ulivi nel giardino riconosciute come aziende agricole, come lei sostiene, qualche collega del suo notaio avrebbe compiuto un’illegalità accompagnata da quella di qualche funzionario dell’agenzia del territorio e del comune dove l’immobile insiste.
    Qualcuno ha donato la casa a Scajola, senza la complicità del notaio del caso non sarebbe potuta avvenire, stia certo che nulla succederà a quel professionista, così non funziona la giustizia in Italia, infatti lo stesso è l’autore di altri casi analoghi, si faccia una ricerca in rete e verificherà.
    La prossima volta che vuole esibirsi in battute lo faccia in modo più intelligente.

  69. Massimo74

    @John Law

    Qui le uniche figuracce sono quelle che fa lei con i suoi post senza nè capo nè coda.Pensare che un forestale calabrese o un camminatore della regione sicilia possano creare ricchezza, significa essere totalmente incapaci di comprendere i meccanismi che stanno alla base dei processi che governano l’economia di mercato.Per lei concetti come produttvità e allocazione efficente delle risorse sono del tutto estranei.Eppure non è così difficile arrivarci.Se ciò che lei sostiene fosse vero, cioè che il debito è ricchezza visto che rappresenta comunque un allocazione di risorse, allora l’italia con il suo debito pubblico monstre (il 3° al mondo) dovrebbe registrare dei tassi di crescita della sua economia a due cifre; invece le statistiche ci raccontano una storia molto diversa e cioè che negli ultimi dieci anni siamo il paese che per crescita del suo PIL si trova al terzultimo posto nel mondo, peggio di noi hanno fatto solo haiti e lo zimbabwe.
    Comunque, se non le bastano le mie spiegazioni, può sempre chiedere aiuto ad Oscar Giannino o, meglio ancora, accetti il consiglio che le avevo dato nel precedente post e si studi Hayek: vedrà che in futuro non se ne uscirà più con dei post contenenti teorie tanto strampalate…

  70. Marco Tizzi :
    La Germania scopre il suo primo bluff:
    http://www.spiegel.de/international/europe/brussels-pushes-forward-with-eu-banking-union-a-855165.html
    Non vogliono l’unione bancaria. E perché mai, sig.ra Merkel?
    La scusa è geniale: perché altrimenti i cittadini tedeschi dovrebbero pagare per le banche di tutta Europa! Evviva!!
    Certo, ad un anno delle elezioni era dura dire: se venite a mettere il naso nel sistema bancario tedesco siamo fottuti perché è tutta fuffa gestita da politici.

    i tedeschi sono sempre i soliti miopi nazionalisti che continuano a commettere gli stessi errori… si elevano sempre a nazione “uber alles” non dando l’opportunità all’Europa di sviluppare un’unione di politica monetaria e fiscale che possa dare l’opportunità di ripresa e di difesa se non secondo i loro dettami…
    ma è tanto difficile essere più accomodanti? quali sarebbero le soluzioni se tutte le proposte vengono bocciate, limitate, ritrattate?

  71. Elena

    @Giorgio Andretta
    Si certo, sono d’accordo con lei. Tutto il sistema andrebbe azzerato, sostituito con assicurazioni private obbligatorie (forse?? sono conscia della mia ignoranza sul tema).
    Di sprechi nel settore ce ne sono di stratosferici. Quando si parlava di ‘influenza suina’ la mia regione, la Toscana, ha pagato strutture private convenzionate per ‘riservare’ posti letto pronti nel caso ci fosse stata un epidemia. Uno spreco spaventoso. Io ho avuto quell’influenza, un giorno di febbre alta, una bella quantità di antibiotici e due giorni dopo ero già al lavoro. Il ‘posto letto riservato’ non l’ho usato. E neppure mio figlio che si è ammalato anche lui. Una settimana dopo ha dato anche un’esame all’Università.
    La mia idea di togliere il medico di base era solo un punto di partenza, la cosa più evidente. Ma tanto si continuerà a non far nulla e ad aumentare le tasse….

  72. Giorgio Andretta

    @Elena ,
    nessuno deve ammalarsi, a meno di traumi incidentali, i metodi sono innumerevoli e la rete ne suggerisce molteplici.
    Chi cerca trova e se lei sarà pronta il suo “maestro” la guiderà alla meta facendole schiacciare il pulsante giusto o inducendola a scegliere la lettura adatta al suo stadio evolutivo.
    Tanto le dovevo.

  73. roberto

    A qusto punto ritengo da eretico che il debito pubblico sia un NON PROBLEMA ! Ma solo una motivazione per spolpare portafogli . Punto !

  74. max

    Se il debito pubblico italiano è troppo alto rispetto alla capacità di ripagarlo (rapporto debito/PIL) i creditori si spaventano e chiudono i rubinetti. PRIMA che i creditori si spaventino, è indispensabile riportare il nostro debito pubblico ad un livello accettabile.” Però, le pappardelle inventate dalle banche d’affari le abbiamo imparate bene! Ma non avete ancora capito dopo 10 anni che l’euro è un meccanismo infernale fatto per stritolarci, e trasferire ricchezza dai patrimoni dei cittadini e degli Stati alla finanza speculativa?? Sapete qual’è il rapporto debito/PIL del Giappone?? 240%. In Italia sta “solo” al 120%. E in Giappone i creditori non sono affatto terrorizzati, chiedetevi perchè

  75. Giorgio Andretta

    roberto :A qusto punto ritengo da eretico che il debito pubblico sia un NON PROBLEMA ! Ma solo una motivazione per spolpare portafogli . Punto !

    mi congratulo con lei perchè conferma quello che ho affermato parecchi post addietro e cioè che il debito pubblico è una bufala.

  76. Elena

    @Giorgio Andretta

    con il post, mi stava consigliando di cercare il suo blog (o almeno credo sia il suo)?
    L’ho trovato e mi sembra interessante. Grazie, leggerò.

    In ogni caso per quanto riguarda le vendite proposte da FiD…OK ho capito che servono a ridurre il debito pubblico (supposto che sia necessario e non mi sembra che tutti siano d’accordo), ma, visto da una che di economia politica e di finanza sa poco o nulla…… se quando si vende, non si riducono le spese inutili, sarebbe come per una famiglia vendere l’argenteria senza imparare a risparmiare…. e su questa parte mi sembra che il programma di FiD sia ancora vago.

  77. Giorgio Andretta

    @Elena ,
    non ho blog quindi non so a cosa si riferisca.
    Per quanto riguarda le proposte di FiD le ritengo insusistenti ed evanescenti e perciò inconcludenti.
    Il debito pubblico NON ESISTE, come continuo a ripetere, è la più iperbolica BALLA inventata dalla classe dominante.

  78. Elena

    @Giorgio Andretta
    Se non ha blog, allora mi scusi. Ho provato a mettere il suo nome su google e mi è apparso un articolo su Stampa Libera. Deve essere un suo omonimo. Dato che lei parlava di un ‘maestro’ che poteva indirizzarmi su letture giuste in campo economico, pensavo si riferisse a quel sito.
    Comunque anch’io trovo inconsistenti le proposte di FiD. Almeno per quello che riguarda il mio campo. Ricerca e istruzione. E penso che alla fine andrò a votare per annullare la scheda (non votare non mi piace).

  79. Giorgio Andretta

    @Elena ,
    ha letto giusto, ma Stampa Libera non è mia, ho solamente partecipato come faccio qua, ma consideri valido tutto ciò che in quel sito ho scritto, come in altri, sempre se cerca con Google.
    Se desidera comporsi una visione alternativa all’attuale, per quanto riguarda l’economia ed eventualmente l’istruzione può consultare la pagina http://www.bellia.com, la ricerca è “diversa”.

    Ognuno è libero di adottare le scelte che le sono più consone; io non partecipo alle tornate elettorali e non ho mai votato per marcare il mio totale dissenso verso questo tipo di organizzazione statale, annullare la scheda significa comunque innalzare il quorum, non recarsi alle urne vuol dire inviare un messaggio forte e chiaro: TOTALE AVVERSIONE con contemporaneo rigetto della presa in giro.

  80. Elena

    @Giorgio Andretta

    Bene grazie per il link e tutte le informazioni. Ho già dato un occhiata al sito di Bellia e l’ho trovato interessante. Mi sembra che si avvicini ad alcune idee di Tim Jackson, applicate ai problemi italiani.

    In questo momento è assolutamente necessario informarsi in modo indipendente. Io ho una formazione accademica con indirizzo scientifico, quindi assolutamente distante dall’ economia e finanza, tuttavia mi rendo conto che ormai tutto questo sta fortemente condizionando la nostra esistenza.

    Grazie ancora

  81. Giorgio Andretta

    @Elena ,
    non c’è niente di nuovo sotto il sole!
    Il progetto di Bellia si rifa alle indicazioni di R.Steiner che a sua volta si riporta agli antichi greci, quest’ultimi, a loro volta, si ricollegavano ai Veda e il sig. Tim Jackson mi sembra che si possa ricondurre al pensiero di Bob Kennedy.
    Siamo stati esortati a cercare per trovare, quindi la palla è nel nostro campo, a noi la battuta.
    L’informazione deve essere indipendente perchè sia frutto del nostro lavoro interiore e manifestazione di sviluppo del nostro “IO”, se diversamente la s’introita è dipendenza dall’anima collettiva.

  82. anticapitalista

    In argentina queste ricette le hanno applicate su spinta di economisti della “mafia di chicago”(il nomne che danno in america latina ai chicagoi boys) ha portato in tempi brevi basso debito ma cittadini alla fame, a un certo punto il debito estero è salito comunque (e non c’era piu nulla da privatizzare) ora l’argentina si sta risollevando grazie allo smantellamento delle politiche della mafia di chicago

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