8
Dic
2009

Quante cattive notizie, a cominciare dalla Grecia

Una raffica di cattive notizie oggi dai mercati. L’euro scopre brecce e rischi imprevisti. Usa e Uk cominciano a capire che il loro debito pubblico non è più giudicato di serie A. La Germania a ottobre va peggio del previsto. In Uk e Usa, consumi natalizi inferiori alle attese. Dal Dubai, nuove nubi per le banche mondiali esposte. Ne basterebbe la metà, per capire che non è ancora tempo di ottimismo di maniera. Read More

8
Dic
2009

Addio a Lambsdorff, liberale vero in tempi difficili

È morto Otto Friedrich Wilhelm von der Wenge Graf Lambsdorff, “Otto il conte” come tra la fine degli anni 70 e i primi 80 lo chiamavamo amichevolmente ai seminari IFLRY, la federazione internazionale dei giovani liberaldemocratico-radicali, seminari che venivano spessissimo ospitati e finanziati dalla Friedrich Naumann Stiftung della FDP. E ai quali interveniva molto frequentemente lui stesso, curiosissimo di capire che cosa masticassero le giovani leve liberali, europee e del mondo OCSE. Devo ammettere che mi è scappata una lacrima, quando ho letto della sua scomparsa. Perché è stato tra le personalità che più hanno spinto in avanti il mio pensiero, quando da giovanissimo ero convinto che Keynes avesse ragione, e che da noi in Italia l’accordo col Pci ricercato da Ugo La Malfa e Aldo Moro fosse necessario, per portare i comunisti alla piena occidentalizzazione e usare la loro energia per impostare riforme energiche senza delle quali l’Italia appariva destinata a un gramo futuro, sotto il duplice attacco della stagflazione e del terrorismo. Lambsdorff ci di dava torto, e aveva ragione lui. Per almeno tre ragioni. Read More

8
Dic
2009

La Svezia tra Nobel e jeans neri

Non vi è forse paese al mondo che rifiuti il confronto politico e commerciale con la comunità internazionale più della Corea del Nord, una delle poche autentiche dittature comuniste ancora in vita. E pochi sono i leader che nutrono un’ostilità così aspra nei confronti dell’Occidente, e degli Stati Uniti in particolare, quanto quella di Kim Jong Il, capace persino di vietare ai propri cittadini di indossare l’indumento che, per la sua versatilità, è forse il più diffuso – “globalizzato” ante litteram – al mondo: i jeans.

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8
Dic
2009

I teologi di Obama

Il Centre For  American Progress è uno dei think che ha  svolto un ruolo guida nell’elezione di Obama e nell’elaborazione delle sue policies. Presieduto e guidato dall’inesauribile John Podesta, è fonte da cui non si può prescindere per valutare le mosse dell’amministrazione Obama.

Così, per quel che riguarda  dibattito sulla riforma sanitaria, girovagando fra le pubblicazioni ci si può imbattere in un fact sheet dal titolo: “The moral dimension of health care reform. How the health care reform bill in Congress measure up Catholic social teaching“.

Spesso ascoltiamo grandi giornali lamentarsi di come la dottrina sociale della chiesa sia utilizzata strumentalmente a fini politici da attivisti di destra o dai theocon. Forse non avevano ancora letto questo fact sheet.

La dottrina sociale della chiesa lasciamola alla chiesa.

7
Dic
2009

I numeri di Copenhagen: i delegati emettono 2 tonnellate di CO2 a testa in 11 giorni, come un cinese in sei mesi

1200 auto con autista, 140 jet privati, un carcere temporaneo per ospitare, all’occorrenza, 4.000 detenuti. Si mette in moto la macchina per salvare il mondo e, di certo, qui non si risparmia. Nè sulle spese, né sull’ambiente. Lo racconta, con dovizia di particolari e pettegolezzi, Andrew Gilligan sul Times, che insiste – giustamente – sui lussi e gli sprechi che si concederanno i 15.000 delegati, 5.000 giornalisti e 98 leader politici, a cui si aggiunge un imprecisato numero di curiosi, ong, manifestanti, fancazzisti e casinari. Secondo gli organizzatori, lo svolgimento dei lavori determinerà il rilascio in atmosfera di 41.000 tonnellate equivalenti di CO2. Tanto quanto ne consuma in un anno una città di 150 mila abitanti.

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6
Dic
2009

Al Presidente macchinista piace vincere facile

Con il Presidente macchinista alla guida della “Frecciarossa” da Torino a Milano si è ripetuto, per l’ennesima volta, il teatrino dell’inaugurazione di una grande opera. Nessun risparmio di superlativi per lo straordinario “successo” raggiunto. Ma possiamo davvero esprimerci in questi termini? La conclusione della realizzazione di un’infrastruttura e la sua apertura al traffico possono essere paragonate al completamento di un impianto industriale ed all’inizio della produzione. Di per sé, portare a termine un intervento non può in alcun modo essere considerato un successo. Read More

5
Dic
2009

Poco ma subito

Poco ma subito. Questo è il senso che sembrano connotare le disposizioni sui tagli agli enti locali contenute nel maxiemendamento alla finanziaria presentato ieri in tarda serata dal relatore, l’on. Corsaro, in Commissione Bilancio.

Un primo tentativo era stato effettuato dal Governo, proponendo una riforma degli enti locali che prevedeva la riduzione dei componenti di giunte e consigli e la soppressione di alcune figure e soggetti (consorzi di funzioni, difensore civico comunale, circoscrizioni di decentramento amministrativo..). L’effetto finanziario dell’intervento, in termini di economie di spesa, era incontestabile, ma l’emendamento appariva nella sua formulazione di carattere prevalentemente ordinamentale e pertanto, non ammissibile all’esame della legge finanziaria.

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