9
Dic
2009

Clima, a Copenaghen si discute, a Bruxelles si fanno passi concreti

Mentre a Copenaghen si discute di come salvare il pianeta dall’estinzione, tra scenari catastrofici e bozze (più o meno ufficiali) dei paesi ricchi bocciate da quelli poveri, la Commissione Europea, a non molti chilometri di distanza, ha messo a punto una serie di iniziative che, queste sì, aiuteranno il mondo nella lotta contro i gas serra.

Bruxelles, infatti, ha dato il via libera ai finanziamenti per i primi 15 progetti del pacchetto anti-crisi. Una buona fetta di questi riguardano proprio l’energia, settore al quale la Commissione europea ha destinato 4 miliardi. E, come riportato da quotidianoenenrgia.it, di questi 4 miliardi, ben 1,5 riguardano nove impianti eolici e altri per la cattura e lo stoccaggio di CO2. Una risposta concreta quella di Bruxelles, che si contrappone alle discussioni teoriche di Copenaghen destinate, secondo molti analisti, a non sfociare in vere e proprie iniziative vincolanti per i Paesi partecipanti.
Dei finanziamenti europei, 100 milioni andranno all’Enel e al progetto di sequestro della CO2 per la centrale di Porto Tolle da 660 Megawatt, che dovrebbe a breve essere riconvertita a carbone. Il progetto, in sostanza, prevede la possibilità di “sequestrare” l’anidride carbonica, comprimerla fino a portarla allo stato liquido e convogliarla nel sottosuolo. Un grosso aiuto all’atmosfera che, secondo i tecnici che seguono l’impianto di Porto Tolle, eviterebbe l’immissione nell’aria di un quantitativo di CO2 equivalente a quello prodotto da una centrale da 250 Mw di potenza nominale. Questa tecnologia, osteggiata dagli ambientalisti, è già in uso in Canada, grazie al know-how messo a disposizione proprio dall’italiano Istituto di Geofisica e Vulcanologia (Ingv): CO2 “risparmiata” e posti di lavoro anche per gli altri impianti eolici finanziati dalla Ue, che segna un passo in avanti nella battaglia contro la crisi economica e contro i gas climalteranti.

5 Responses

  1. Ahhhhhh. “sequestrare” la CO2 e spedirla sotto terra. A parte dotte disquisizioni sul fatto che investire del terreno di anidride carbonica liquida magari ha ugualmente conseguenze sull’ambiente, qualcuno sa quanta energia si butta nel cesso per “rapire” la CO2, comprimerla fino allo stato liquido e poi convogliarla nel sottosuolo? No perché, se mi pagano a sufficienza, l’anidride carbonica me la mangio io….

  2. liberal

    L’indottrinamento di qualche giornalista (non voglio dire i nomi per non fare pubblicità a questi “grandi cervelli”) contro la lotta all’inquinamento sta ottenendo qualche risultato tra i frequentatori di questo sito.

    Basta guardare il sondaggio, qui di lato, e relativi voti (se avessi la certezza che chi spera che fallisca tutto, respira un’aria diversa dalla mia, mi interesserebbe poco anche l’argomento).

    Qualcuno mi può spiegare perchè chi si proclama liberista (sic) deve essere nuclearista e difensore dell’anidride carbonica? Cioè per essere più chiari,
    prendere con faciloneria ed arroganza sia il problema nucleare che quello del clima?
    Questo non è liberismo ma ottusità mentale, proprio simile agli estremisti della parte opposta.

    La” libertà mia comincia dove finisce la tua” e quindi, se si tenta di avvelenarmi, io ho diritto di difendermi. O almeno non prendere per oro colato nessuna teoria. Di fanatismi in giro ce ne sono anche troppi.
    Per certa gente il liberismo è solo sfruttamento delle risorse e dei loro simili!
    Quindi datevi una regolata, chiaro?

  3. @ Liberal
    Anche su clima stai sproloquiando a vanvera; tanto più dopo che è scoppiato il climagate e l’evidente falsificazione delle prove a sostegno del GW da parte di parassiti cattedratici sul libro paga Onu.
    Ora mi pare che a meno di non considerare la scienza come un dogma di Veritas assoluto (simile alla pseudoscolastica del medioevo), ci debbano essere dati empirici inequivocabili per sostenere che la Co2 sia causa del surriscaldamento.
    Questi dati non ci sono, anzi non solo si nasconde tale vera scomoda verità, ma addirittura la si falsifica entro un lobbismo di interessi multinazionali, paragovernativi e politici.
    Per la serie il socialismo dell’elité…., altro che noglobal!.
    Ma ammettiamo anche che la CO2 sia la responsabile, bene allora mi pare ovvio e logico difendere e sostenere la scelta nucleare, dato che questa non emette C02.
    Naturalmente il sostegno al nucleare dovrebbe essere in primis per ragioni economiche di bolletta elettrica, ma comunque in questo caso farò un’eccezione tatcheriana.
    Mi pare altrettanto ovvio che l’idea liberal ecofondamentalista sia paradossalmente (nella sostanza dei fatti e argomentazioni) quanto di meno progressista esista, dato che si sostiene implicitamente la volontà pietista di una estinzione umana atta a salvare la Terra.
    Peccato che la percezione estetica della natura sia frutto soggettivo umano della sua mente idealista (dell’uomo, non dico solo sua).
    Il ritorno all’età del carbone (quale anticamera di quella della pietra) non è il massimo del futuro.
    Non ci siamo.
    La libertà mia finisce dove inizia quella degli altri, giusto, ma come dice Locke tale libertà deve iniziare e finire senza dover imporre coercitivamente agli altri aggravi di tasse, imposizioni fiscali e soprattuto stili di vita imposti.
    Se lei vuole vivere da buon selvaggio rosseauiano faccia pure, ma eviti di imporre agli altri la negazione della tecnologia, dello sviluppo e del benessere.
    Inoltre che cos’è la libertà secondo lei?.
    La libertà non può essere solo una considerazione retorica e astratta, non può essere arma di negoziazione sindacale o di diritto positivo, in quanto così facendo la si nega di fatto entro logiche collettiviste apersonali.
    La libertà è un dato immanente e pratico, ergo la libertà inizia e termina con i diritti di proprietà.
    La proprietà privata ovvero quel diritto naturale riconosciuto ad un individuo è il limite entro cui si delineano i rapporti e gli scambi individuali.
    Ergo la proprietà può essere il proprio corpo, ma anche le proprie risorse siano esse terre o beni immobili.
    Mi pare ovvio che la libertà individuale è libertà di proprietà, quindi se io sono proprietario di un territorio e risorsa avrò cura nell’amministrarlo nei modi da me ritenuti più opportuni all’interno di una logica individuale (sia essa economica che estetica).
    Allo stesso tempo tale territorio verrà ad essere in mio diritto, in quanto tale proprietà è in mio possesso, ergo essendo in mio possesso interagirò con questo producendo le modificazioni territoriali o strutturali sulla sua superficie tali da permettermi di essere in grado di esercitare il mio stesso diritto di proprietà.
    La costruzione di infrastrutture, reti, centrali nucleari sono possibilità decise in termini individuali da parte di coloro che si situano in un territorio.
    Ovviamente in questo caso mi riferisco all’eventualità di creazione di aziende private e joint venture tali da poter scaricare su di esse la possibilità di edificazione e realizzazione degli impianti.
    In linea di principio essere favorevoli al nucleare non necessariamente vuol dire essere favorevoli alla presenza del governo (e alla sua politicizzazione o lottizzazione).
    Quindi le sue battaglie greenpire, mi paiono non solamente poco logiche entro il principio fideistico di risoluzione del GW attraverso il calo delle emissioni di C02 (le ricordo che i vulcani emettono in natura spontaneamente grosse quantità di C02 pari a quelle di una normale metropoli, che si fa con quelli?), ma pure poco coerenti con la sua visione statalista e dirigista per obbiettivi e giustificazione.
    Se non vuole l’imposizione del nucleare previa legge di un Governo, dovrebbe per lo meno denigrare meno i liberisti e i libertari in quanto antistatalisti, i quali con coerenza difendono le libere scelte energetiche aventi meno impatto sulla bolletta elettrica, e ovviamente a livello di dirigismo e imposizione, ambientale sugli individui e le loro libertà lockeiane.
    Il governo buono di sinistra ed ecologista, non esiste al mondo.
    Ne è mai esistito.
    In tutti i paesi comunisti ex URSS (tra cui l’attuale Russia) ma anche Cina, Corea del Nord, possiedono reattori nucleari statali….
    E non sempre per ragioni meramente energetiche.
    Come mai se i Governi sono la soluzione contro il liberismo e lo sfruttamento del pianeta, oltre cortina (dove c’era poco liberismo e molto dirigismo) c’era una società che non rinnegava la risorsa nucleare?.
    Come mai attualmente i Paesi in via di sviluppo come la Cina non evitano a far ricorso all’energia dell’atomo, nonostante il retaggio contadino e millenario?.
    Come mai un liberal si preoccupa di fomentare il ruolo del governo, quando sa benissimo come questi possa essere tentato da strade militariste e belligeranti con o senza l’uso di armi nucleari in suo possesso (o uso)?.
    Come mai un liberal che glorifica la democrazia e la libertà del Governo sul popolo, si preoccupa maggiormente del destino dell’occidente e degli stati liberaldemocratici entro l’uso del nucleare, mentre per nazioni illiberali e ademocratiche totalitarie o teocratiche tale rischio non viene minimamente lanciato attraverso media e pubbliche campagne.
    Un caso?.
    Proprio come il famoso referendum contro il nucleare voluto dai Verdi, che di fatti ci ha resi schiavi economici ed energetici della Russia e delle dittature mediorientali?
    E’ evidente come i costi e il risparmio facciano comodo a tutti, il nucleare è una risorsa di buon senso a meno di non vivere in una caverna.
    Il problema sono semmai i Governi e l’uso controllo che ne fanno.
    Le ricordo che il più famoso disastro nucleare è avvenuto oltrecortina nonostante lo Stato dirigista e opprimente.
    La burocrazia uccide più delle scorie non dimentichiamocelo.

  4. C’è una visione direi ottocentesca di progresso in molti cosiddetti liberisti, fondata su fumo, cemento e distruzione delle risorse. Un’incapacità di guardare oltre, alle nuove forme di sviluppo che si profilano tra le persone civili. Quanto ai dubbi sui dati sul riscaldamento, sono sicuro che questi scettici sono i primi a comprare case in campagna o al mare per portarci i figli durante i fine settimana, quasi non volessero godere dei frutti urbani dell’aria zozza da loro tanto decantata.

  5. Marco O.

    Peccato che è proprio nei paesi meno liberisti (Russia, Cina, ex-Paesi dell’Est) che fumo e cemento l’hanno fatta più da padrone, con i livelli di inquinamento rimasti per decenni a livelli enormemente più elevati.

    E allora, che liberismo sia per tutta la vita.

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