Maratona concorrenza: tutto il potere all’Antitrust?
Nell’ultima parte della segnalazione, l’Antitrust chiede più poteri in una serie di ambiti.
Diverse modifiche riguardano le operazioni di concentrazione che, al di sopra di certe soglie, devono essere notificate al Garante e sono soggette alle sue eventuali prescrizioni. Si tratta di un tema importante, visto che il rigore di fronte alle concentrazioni è uno dei più importanti campi di attività delle autorità antitrust, nonostante il maggiore lassismo che sembra essersi fatto strada negli ultimi anni. Il primo punto riguarda proprio il criterio adottato per valutare gli effetti delle concentrazioni: l’Autorità italiana deve anzitutto accertare l’esistenza (o il rafforzamento) di una posizione dominante, mentre la maggior parte d’Europa e la stessa Commissione seguono un criterio sostanziale in forza del quale si verifica che l’operazione sotto esame “non ostacoli in modo significativo una concorrenza effettiva”. Inoltre, l’Antitrust chiede di poter tenere conto degli eventuali vantaggi derivanti dalla concentrazione (tipicamente economie di scala o di gamma), se essi possono essere almeno in parte retrocessi ai consumatori. Sono richieste sensate, anche se certo non rivoluzionarie.




















