13
Set
2013

Il programma OMT della Banca Centrale Europea è illegittimo ed economicamente sbagliato

Come contributo al dibattito, pubblichiamo la traduzione di questo appello di 136 economisti tedeschi, in risposta all’appello promosso a sostegno delle Outright Monetary Transactions in vista del giudizio della corte di Karlsruhe.

Alcune settimane orsono un consistente numero di “economisti di professione” europei e americani (comprendente un piccolo numero di docenti universitari tedeschi) ha diffuso una difesa pubblica dell’acquisto diretto di titoli di Stato da parte della BCE (Outright Monetary Transactions). I firmatari di questo appello (136 docenti tedeschi di economia) ritengono che le argomentazioni avanzate dai sostenitori delle politiche di OMT non siano valide. Inoltre, siamo dell’opinione che tale acquisito di titoli da parte della BCE sia illegittimo.

L’Articolo 123 del Trattato di Lisbona proibisce alla BCE di effettuare “l’acquisto di titoli di debito” direttamente dagli Stati membri. Il testo dell’articolo chiarisce che il finanziamento monetario degli Stati è inammissibile. Per quanto l’acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario sia permesso, esso deve essere funzionale a obiettivi di politica monetaria (ad esempio, l’equilibrio del mercato monetario a breve termine) e non al finanziamento degli Stati stessi. Se l’obiettivo fosse effettivamente la politica monetaria, la BCE acquisterebbe il portafoglio rappresentativo di titoli, comprendente titoli di debito sovrani o provati di tutti gli Stati membri. La politica della BCE, tuttavia, non è questa: la Banca Centrale, viceversa, si concentra sull’acquisto di titoli degli Stati membri contraddistinti da un debito eccessivo. Si tratta, cioè, di una forma di finanziamento monetario di alcuni governi.

Il finanziamento monetario di uno Stato è giustamente proibito, in quanto mette a repentaglio l’indipendenza della Banca dai governi degli Stati Membri. Il dovere della BCE consiste nel mantenimento della stabilità dei prezzi, non nella riduzione del premio di rischio sovrano che gli Stati Membri devono sopportare nei mercati obbligazionari.

Gli autori della difesa del programma di acquisti diretti di titoli da parte della BCE rigettano eventuali interferenze da parte del Bundesfervassungsgericht, la Corte costituzionale tedesca, asserendo che esse sarebbero incompatibili con l’indipendenza della Banca Centrale. A questa tesi rispondiamo: la BCE deve rispettare la legge come chiunque altro! Il Trattato prevede l’indipendenza dalla politica, ma la BCE non è più indipendente se è disposta a finanziare il deficit degli Stati membri.

Firmatari:

Hanjo Allinger, Gerhard Arminger, Philipp Bagus, Ingo Barens, Hanno Beck, Tilman Becker, Dieter Bender, Volker Bergen, Norbert Berthold, Martin Biewen, Charles B. Blankart, Ulrich Blum, Friedrich Breyer, Martin-Peter Büch, Walter Buhr, Rolf Caesar, Volker Caspari, Frank Daumann, Dietrich Dickertmann, Klaus Diller, Juergen B. Donges, Axel Dreher, Norbert Eickhof, Mathias Erlei, Ulrich Fehl, Cay Folkers, Siegfried F. Franke, Jan Franke-Viebach, Wilfried Fuhrmann, Werner Gaab, Gerhard Gehrig, Robert Götz, Wolf-Heimo Grieben, Thomas Gries, Heinz Grossekettler, Erich Gundlach, Gernot Gutmann, Gerd Habermann, Wilhelm Hankel, Gerd Hansen, Burkhard Heer, Carsten Herrmann-Pillath, Klaus Jaeger, Thomas Jost, Leo Kaas, Roland Kirstein, Henning Klodt, Rainer Knigge, Michael Knittel, Andreas Knorr, Ulrich Koester, Hans-Martin Krolzig, Jens Krüger, Jörn Kruse, Britta Kuhn, Rainer Künzel, Franz Peter Lang, Enno Langfeldt, Martin Leschke, Hans-E. Loef, Bernd Lucke, Helga Luckenbach, Reinar Lüdeke, Gerald Mann, Matthias Messner, Dirk Meyer, Georg Milbradt, Joachim Mitschke, Hans G. Monissen, Holger Mühlenkamp, Hubertus Müller-Groeling, Hans Heinrich Nachtkamp, Manfred J.M. Neumann, Peter Oberender, Renate Ohr, Rolf Peffekoven, Hans-Georg Petersen, Wolfgang Pfaffenberger, Wilhelm Pfähler, Ingo Pies, Thorsten Polleit, Bernd Raffelhüschen, Olaf Rank, Hayo Reimers, Stefan Reitz, Rudolf Richter, Wolfram F. Richter, Gerhard Rösl, Horst Rottmann, Gerhard Rübel, Karlhans Sauernheimer, Wolf Schäfer, Klaus-Werner Schatz, Joachim Scheide, Horst Schellhaaß, Jörg Schimmelpfennig, Michael Schmid, André Schmidt, Dieter Schmidtchen, Gunther Schnabl, Wolfgang Schöhl, Siegfried Schoppe, Jürgen Schröder, Alfred Schüller, Christian Seidl, Franz Seitz, Friedrich L. Sell, Jürgen Siebke, Hans-Werner Sinn, Sybille Sobczak, Rüdiger Soltwedel, Peter Spahn, Joachim Starbatty, Thomas Steger, Viktor Steiner, Manfred E. Streit, Wolfgang Ströbele, Theresia Theurl, H. Jörg Thieme, Peter Trapp, Stefan Traub, Ulrich van Suntum, Roland Vaubel, Stefan Voigt, Uwe Vollmer, Hermann von Laer, Hans-Jürgen Vosgerau, Adolf Wagner, Lothar Wegehenkel, Gerhard Wegner, Rafael Weißbach, H.-Dieter Wenzel,  Rainer Willeke, Manfred Willms, Artur Woll, Achim Zink

 

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4 Responses

  1. Lettore

    Seguire le trombonate dei rigoristi tedeschi è come imitare quel marito che per far dispetto alla moglie…

  2. Francesco_P

    Il 57% dell’export 2012 della Germania si è indirizzato verso le nazioni UE. Il 12% verso nazioni europee non appartenenti alla UE (soprattutto Svizzera e Russia). Il 16% verso l’Asia e il 12% verso le Americhe.
    Che economisti sono mai quelli che ignorano questi dati?
    La Germania non può permettersi di avere colonie povere e ridotte alla fame, sebbene l’Italia stia facendo del tutto per “suicidarsi”. Di Draghi si può parlar bene o parlar male, ma è una delle poche figure in Europa che non abbia perso il senso della realtà.

  3. Piero

    x Francesco_P

    e per buon peso la Germania non può permettersi di perdere 800 miliardi (pari al 40& del dbito pubblico italiano) di crediti commerciali per quello che han venduto al sud europa in questi anni.. apparentemente glieli abbiam pagati ma in realtà sono una posta di giro nascosta nel sistema interbancario europeo.. li chiamano target2.. potrebbero chiamarli topolino o paperino che era la stessa cosa..

    x questo vi dico : OMT non è finito qui (anzi: non è neppure iniziato ad esser precisi).. e meno male x noi del sud Europa.. ne faranno altri (oltre a rinnovare quella roba chiamata LTRO che ci han già dato e che scadranno a fine 2014) x salvar le baracche.. o con le buone.. o con il panico se la Germania facesse la dura magari scoprendo di colpo che la Deutch Bank è un fallito che cammina.. noi in Italia rischiamo di dovergli dare in cambio una bella patrimoniale straordinaria come contentino.. altro che Imu rinominata Service Tax x il popolo bue..

  4. Benissimo: detto in parole povere, la BCE NON vuol fare la banca di “ultima istanza”. Questo significa che ogni stato membro deve cavarsela da solo, debito o non debito.
    Benissimo: ma perchè bisogna farlo con mani e piedi legati dalle assurde regole che valgono in modo “diversamente” uguale per tutti, cioè avendone solo svantaggi e nessun vantaggio?
    A questo punto, se ci dobbiamo reggere sulle nostre gambe, tanto vale uscire dall’unione monetaria e fare come l’Argentina: mangiare pane e cipolle per un pò, ma almeno saremmo padroni in casa nostra, o no?

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