18
Feb
2010

Ferrovie dello Stato: se la concorrenza inizia a premere

Il trasporto ferroviario sta conoscendo una grande evoluzione negli ultimi anni. Il completamento della linea ad alta velocità ha permesso di collegare Roma e Milano in meno di tre ore a partire dallo scorso dicembre.
È di ieri un articolo interessante comparso sul Corriere della Sera che analizza la situazione di Trenitalia e le problematiche riscontrate nel corso del primo mese e mezzo di attivazione del nuovo servizio ad alta velocità.
L’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha annunciato che a partire dal prossimo marzo verrà riformulata l’offerta di FrecciaRossa sulla Milano-Roma e sulle altre tratte ad alta velocità. L’incremento dell’offerta dal dicembre scorso è stato del 40 per cento, ma il load factor è sceso costantemente. Attualmente viaggiano sulla rete ad alta velocità sempre più treni di Trenitalia, ma sempre più vuoti. Questo è possibile perché il monopolista vuole occupare tutta l’offerta in vista dell’entrata di NTV, operatore privato, che inizierà il servizio il prossimo anno. Questa strategia è una tipica barriera all’ingresso operata da parte dell’operatore monopolista, che in questo caso è pubblico.
Nell’articolo, dove si riprendono le parole dell’AD di FS vengono lanciate pesanti accuse ad Alstom, il primo produttore europeo di treni ad alta velocità. Infatti circa il 70 per cento di tutti i treni AV circolanti in Europa sono stati costruiti da Alstom, che è stata anche l’azienda che ha lanciato il TGV insieme a SNCF.
A questo punto, dopo aver letto l’articolo del Corriere ci si può porre alcune domande. In primo luogo, Moretti parla come amministratore delegato FS o come capo di Trenitalia?
Rimane, infatti, irrisolta la separazione tra RFI, gestore della rete e Trenitalia, operatore monopolistico nell’alta velocità ferroviaria. Entrambe le società sono controllate al 100 per cento da Ferrovie dello Stato, delle quali Moretti è amministratore delegato.
Perché Trenitalia non si lamenta con RFI per i problemi della rete ferroviaria piuttosto che con Alstom? In caso di problemi sulla linea ferroviaria Trenitalia dovrebbe esporre le problematiche a RFI, la quale potrebbe poi rifarsi su Alstom.
Se un treno su sette è in ritardo per colpa di Alstom, quali sono le cause di oltre l’80 per cento dei ritardi di Trenitalia?
La società ferroviaria ha il problema dei treni vecchi, dato che non acquista convogli ad alta velocità da anni. Non è un caso che “entro fine luglio”, secondo quanto riportato dallo stesso Moretti vi sarà una gara per comprare nuovi convogli ad alta velocità.
Quel che meno preoccupa l’AD di FS è il dato sulla puntualità del servizio FrecciaRossa: il 90 per cento risulta essere in orario. Questo indice di puntualità sarebbe accettabile se la misurazione del ritardo fosse uguale a quella attuata negli Paesi dell’Unione Europea.
In Italia è in ritardo un treno se arriva entro il “quarto d’ora accademico”, mentre in tutta Europa si considera ritardo se il treno arriva in stazione oltre i cinque minuti.
Ai ritardi si lega anche la questione rimborsi. In Italia ormai è impossibile ricevere un rimborso perché è considerato rimborsabile il biglietto per un treno che ha un ritardo superiore all’ora. In Spagna il ritardo massimo accettabile è di cinque minuti.
Questa concezione di ritardo all’italiana è davvero preoccupante, così come sono preoccupanti le accuse lanciate contro i francesi di Alstom.
L’ultima domanda da porsi è questa: perché tutto questo odio verso i francesi? Il TGV forse non era uno dei migliori treni in circolazione? E perché nella stessa Francia i ritardi sono molto inferiori e non si computa il quarto d’ora accademico?
In realtà si comprende meglio tutto questo da una frase dell’amministratore delegato di FS, il quale sarcasticamente ha affermato che NTV “ha però affidato ad Alstom la produzione di nuovi treni veloci. Speriamo che siano più affidabili dei nostri, altrimenti la sfida neanche inizia”.
Le parole di Moretti sembrano indicare una cosa: la concorrenza inizia a premere Ferrovie dello Stato.

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7 Responses

  1. Emanuele Procacci

    A proposito dei ritardi, vorrei suggerire ai viaggiatori di fare la foto del tabellone arrivi-partenze con il ritardo ben in evidenza: il freccia rossa che ho preso da Milano il 27 dicembre dello scorso anno e’ arrivato nella stazione di Bologna con 1 ora e 15 minuti di ritardo. Mi e’ stato detto che potevo chiedere il rimborso (del 25% del prezzo del biglietto) dopo ben 20 giorni e non prima. Al ventunesimo giorno, sui computer delle biglietterie davano quel convoglio con 7 minuti di ritardo. E chi si e’ visto si e’ visto.
    Il biglietto, pero’, io l’ho pagato subito, non dopo 20 giorni. Anzi, l’ho pagato prima, perche’ ho dovuto prenotare.

  2. Ma che concorrenza e concorrenza ? Forse sulle tratte ad alta velocità. E allora ? Adesso abbiamo treni che fanno Torino-Bologna in due ore. Cari quanto l’aereo e che non servono al 70% degli utenti delle ferrovie, quelli che si spostano di 50-100km , privati dei regionai su molte tratte (una per tutti, la Milano-Venezia). E pensate che un’azienda privata inserirà dei servizi regionali dove mancano, che servono a chi potrebbe utilizzare il treno al posto dell’auto per spostarsi ? Sarà la concorrenza a far sì che non ci sia nessun treno tra le 9 e mezzogiorno tra Padova e Bassano ? La risposta è NO. Dove il treno ha conquistato viaggiatori è dove il pubblico (pensiamo alla provincia di Bolzano ne caso della Merano-Malles) ha deciso di ricostruire la ferrovia, gestire in proprio il servizio che Trenitalia tra tagli di corse, treni poco confortevoli , aveva mandato in malora. E infatti, la concorrenza preme così tanto che l’autore dell’articolo si è dimenticato di una ditta “concorrente” che è stata sciolta, la società Cisalpino, che forniva un servizio veloce con treni puliti tra Svizzera ed Italia a prezzi inferiori degli Eurostar City. Giusto per capire dove sta andando il trasporto ferroviario in questo paese da terzo mondo (ferroviario).

  3. Nikolai Alexandrevic Pugachov

    Condivido lo scetticismo di Fable sulla “concorrenza” (e anche “privatizzazioni”) in questo campo. C’è poi da considerare che a parte le varie Frecce su cui non mi esprimo perchè non le ho mai sperimentate il trasporto ordinario che interessa milioni di pendolari è da terzo mondo (chiedendo scusa al terzo mondo). Comunque direi che è peggio di 15 – 20 anni fa. L’esempio indicato da Emanuele Procacci è indicativo.
    E’ semplice: gli amministratori delle FFSS dovrebbero andare a lezione (e prendere ordini) dalle vicine SNCF francesi che sono statali e forniscono servizi decenti a un prezzo solo leggermente superiore (ma anche le retribuzioni francesi sono superiori).

  4. Non è necessario attendere l’arrivo di NTV, la commistione fra Trenitalia e RFI è visibile e fa danni già adesso, la tratta Milano-Monaco di Baviera è effettuata da DB (ferrovie tedesche) ma misteriosamente l’arrivo non è a Milano centrale, come richiesto da DB, ma a Milano Porta Garibaldi.
    TOC TOC, authority antitrust dove sei?

  5. Alberto

    Viste le varie “puntate”..io rilancio con il quantitativo di investimenti che trenitalia fà nel meridione..Abito in Calabria, e solo chi ci viene,o ci vive, sà lo stato pessimo delle ferrovie..però intanto è meglio continuare a comportarsi da monopolista compulsivo, piuttostoc he volgere gli investimenti di lungo termine…ma come si sà…nel paese dei balocchi tutto è possibile…anche questo.

  6. Luca

    Sono un dipendente trenitalia… vedo la nostra realtà da vicino.. io prevedo la stessa fine di Alitalia… e non sono un pessimista…. ci risentiremo fra qualche anno…
    Vedo tutti i nostri sprechi, tutte le persone che non fanno una minchia e perecepiscono bei stipendi… inoltre dipendenti che lavorano sempre con meno motivazone!!!
    Ne vedremo delle belle

  7. Massimo

    Io per andare da Trento a Milano ora prendo il treno delle DBahn tedesche, il biglietto lo offrono a 9 euro in seconda classe ( con prenotazione anticipata di una settimana), ma io mi sono regalato la prima classe a 19 euro.
    Sul livello del servizio non c’è neanche da discutere.
    Mi spiace tanto per tutte quelle persone oneste che lavorano alle FFSS che si devono mantenere tutti quei “capataz” assunti per motivi politici o clientelari…

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