8
Ott
2009

Un punto su cui anche Walter Williams concorda con Obama

L’economista nero Walter Williams  è noto negli ambienti libertari per essere uno studioso libero da pregiudizi, controcorrente, intellettualmente indipendente. Gli stanno a cuore i principi e i problemi, più che gli schieramenti pregiudiziali. Per questo motivo non può stupire che, almeno su un punto, egli dia ragione al presidente Barack Obama, della cui impostazione ideologica non condivide quasi nulla.

In un suo op-ed intitolato “Is disagreement with Obama racism?” Williams ha duramente attaccato quanti, negli Stati Uniti, hanno preteso difendere le scelte dell’amministrazione usando l’argomento della razza: dicendo apertamente che chi oggi contesta Obama lo fa perché è dominato da un sentimento razzista, e quindi dalla frustrazione di avere un presidente nero.

Per l’economista della George Mason University, questi argomenti usati da Jimmy Carter, Maureen Dowd e Charlie Rangel sono insopportabili e del tutto inammissibili, perché puntano a chiudere la bocca ad ogni possibile critica. Per giunta in un Paese che ha dato il 53% dei voti liberamente espressi a un presidente nero, e questo anche in stati in cui la percentuale dei votanti di colore è insignificante.

Su questo punto, Williams è in sintonia con Obama, che ha sempre rifiutato di puntare sulla divisione etnica e non intende affatto rappresentarsi come la vittima di una cospirazione in stile Ku-Klux-Klan. Da questo punto di vista, l’atteggiamento del presidente è molto leale, perché mantiene il dibattito sul piano delle idee, e molto responsabile, perché evita di scatenare inutili tensioni irrazionali: da una parte e dall’altra.

Tanto più che, come sottolinea l’economista nel suo articolo, una parte rilevante degli americani non ama l’idea di una progressiva statizzazione della società, del sistema sanitario, dell’educazione e via dicendo. E questo a prescindere dal colore della pelle di propone tutto ciò.

That’s America, folks!

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2 Responses

  1. Vittorio Cobianchi

    Bene. Come non estendere il sacrosanto pensiero di Williams alle argomentazioni con le quali si taccia di antisemitismo chi critica la politica del governo israeliano.

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