19
Dic
2009

Tremonti s’interroga sui “modelli attrattivi di sistema”

Ampia intervista stamane di Giulio Tremonti all’ottimo Nicola Porro del Giornale.  A un certo punto, giustamente l’intervistatore chiede al ministro se non sia il caso di por mano a condizioni meno “respingenti”, per imprese e capitali esteri che volessero esaminare l’ipotesi di investire in Italia. La risposta fa molto riflettere, almeno chi la pensa come noi. E stride con il pacchetto ieri approvato in Germania dal Bundesrat.

Ecco la risposta di Tremonti.

Non abbiamo ancora cominciato a pensarci come governo, è solo un’idea. In Europa i “modelli” giuridici circolano liberamente e non vedo perché non possiamo anche noi utilizzare questa libertà. Dalle nostre informative risulta che molte agenzie governative di Paesi UE si rivolgono alle nostre imprese promuovendo l’offerta dei loro modelli giuridici, presentati come più vantaggiosi dei nostri. Dobbiamo stare fermi o fare qualcosa anche noi?

Santa polenta, vien da dire. Non hanno ancora cominciato a pensarci. Si interrogano se si debba far qualcosa. O se non sia meglio star fermi. «Dalle nostre informative»… Veramente i cantoni svizzeri – quindi extra Ue – battono sistematicamente e pubblicamente le unioni industriali della Lombardia pedemontana vantando le basse aliquote e i pochi adempimenti amministrativi, come il ministro dovrebbe saper bene. E perché non dovrebbero farlo? O forse è diventato un delitto, promuovere gli investimenti diretti esteri offrendo condizioni più favorevoli?

Temo che la chiave della risposta interrogativa stia in un particolare illuminante. Il Ministro si limita a parlare di modelli “giuridici”. Dunque meno adempimenti amministrativi – e ce n’è bisogno – e magari qualche spruzzata di diritto societario meno sfavorevole per i neoincorporati in Italia (quello penale il governo non può toccarlo, in un Paese in cui ormai per incidenti sul lavoro i pm imputano agli amministratori delegati delle aziende l’omicidio volontario, vedi caso Thyssen…). Ma, in ogni caso, il ministro dell’Economia si tiene deliberatamente lontano da ogni sia pur vago riferimento a un fattore decisivo, per incoraggiare o scoraggiare gli IDE: le tasse, naturalmente. Parla di diritto, non di prelievo, Tremonti. E il motivo evidentemente non può che essere uno. Non c’è proprio più aria né intenzione di abbassarle, le imposte. Non avviene affatto così negli altri grandi paesi europei, come Tremonti invece ripete sempre a chi chiede meno imposte. Ne fanno fede gli 8,5 miliardi di euro di sgravi per il 2010 approvati venerdì dal Bundesrat, il primo pezzo degli abbattimenti d’imposta ancor maggiori che la Merkel e Westervelle hanno concordato per il 2011, infischiandosene di tutti i critici per i quali tali sgravi obbligheranno i Laender a aggravare i loro già pingui debiti, se non tagliano le spese. “Apposta: che le taglino”, è la buona risposta del leader FDP.

Pensare di attirare qualcuno ai nostri lidi senza toccare le tasse è veramente significativo, di come ormai a via XX settembre si identifichi la vigilanza ai saldi pubblici con l’inopportunità dei cambiamenti. “Stare fermi”, appunto.  Se la sinistra le tasse le alza e la destra non le abbassa, significa solo che la seconda al governo si avvantaggia a gratis dell’impopolarità che i Visco costano alla prima.

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4 Responses

  1. innaig

    Gentile Direttore
    Grazie di questa nota informativa e del commento.
    Se in Italia brillano per la loro assenza le imprese estere ci sono dei buoni motiv. Le tasse sono solo uno dei motivi. Mi pare che il presidende Giulio Andreotti un giorno disse che il nostro paese più che la culla del diritto era il posto dove il diritto è ancora nella culla. Perchè gli investitori stranieri dovrebbero venire a farsi male qui da noi? A volte mi viene da dire che l’Italia è un paese in via di sottosviluppo. Tuttavia, c’è sempre un però, che deve fare il ministro dell’economia? La spesa pubblica annuale viaggia sugli ottocento miliardi di €. Visto che il PIL è calato siamo a più del 50%. la spesa corrente credo che ormai viaggi attorno ai settecento miliardi e per distribuire un pò di denaro sono stati usati i fondi una tantum del condono e, a debito, i fondi del TFR. Mentre il governo è tirato da tutte le parti perchè spenda di più o cali, giustamente, le tasse, il deficit è intorno al 5% del PIL (se non sbaglio sono ottanta miliardi di €) e lo stock del debito sale vertiginosamente. Credo che l’equilibrio di sistema sia a rischio e se davvero risaliranno i tassi di interesse per l’Italia saranno dolori. La cura? una sola dura e dolorosa: far dimagrire questo Stato bulimico.

  2. andrea lucangeli

    Gli investitori stranieri stanno alla larga dall’Italia anche perchè , purtroppo, non c’è certezza del Diritto….- Ho avuto a che fare, per quasi vent’anni , con la Giustizia civile e debbo dire che i pochissimi (e coraggiosi) imprenditori stranieri che hanno avuto l’ardire di investire in Italia si sono spesso trovati, loro malgrado, “impelagati” in cause civile estenuanti lunghe decenni…(potrei portare alcuni esempi eclatanti).- Peggio ancora la giustizia penale con i “PM d’assalto” (quelli di Magistratura Democratica) che “appioppano” agli AD sempre i capi d’imputazione più gravi….(forse retaggio della lotta di classe…).- Con uno schifo di Giustizia del genere se io fossi uno straniero me ne starei ben alla larga da questa nostra “Repubblica delle Banane”….

  3. Pier

    Una ventina di anni orsono Fumagalli boss della Candy di Monza raccontava a Panorama che da oltre 8 anni aveva in corso una pratica edilizia per allargare ed ammodernare lo stabilimento di Brugherio, lato autostrada A4, rinvii su rinvii senza conclusione. Gli offrirono l’acquisto della Hoover in fallimento, nel Galles, UK. In tre mesi con le autorità locali preposte, acquistarono la Hoover, si impegnarono a non smontare l’azienda ma a svilupparla, raddoppiando il personale che aveva anche un costo totale, pro capite, minore del 20% ed ottenendo anche finanziamenti agevolati.

    Brugherio non fu ampliata ed i dipendenti nel tempo ridotti !

    Questo è solo un esempio oltre a Codici e Leggi obsolete ed anche spesso contrastanti, Leggi retroattive ed interpretate ad hoc , Magistratura Civile e Penale che conosciamo.

    A favore di Tremonti direi che conosce bene gli strumenti che possiede che sono inadeguati a sostenere le riforme che servirebbero.

    Pier

  4. liberal

    Oscar quando dici di essere grande lo sei davvero!
    La tua frase :”Se la sinistra le tasse le alza e la destra non le abbassa, significa solo che la seconda al governo si avvantaggia a gratis dell’impopolarità che i Visco costano alla prima.”
    E’ proprio quello che sta avvenendo. Gli elettori non se ne accorgono per spirito molto fazioso e poco razionale. La somma è che siamo un Paese, praticamente, bloccato. Addirittura peggio della Prima Repubblica, quando almeno c’era la giustificazione del mondo diviso in 2 blocchi contrapposti con relativo rischio di guerra atomica.

    (basta ricordare che l’ultima campagna elettorale di Berlusconi è stata impostata sul tipo Peppone e Don Camillo ed è stata anche presa sul serio…..)

    Sarebbe tutto da ridere se non fosse una cosa tremendamente seria e per ora senza sbocchi………….

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