19
Feb
2021

Ricordiamo Gianni Marongiu

Lo scorso 16 febbraio, all’età di 84 anni, è morto Gianni Marongiu. Era una persona straordinaria, e ha avuto una vita straordinaria.

Studioso, accademico, libero professionista, politico, intellettuale e – chi ha avuto la fortuna di frequentarlo può renderne testimonianza – conversatore di arguzia e brillantezza magistrali.

In ciascuna di queste attività ha dato contributi imperdibili.

I numerosi volumi in cui ha ricostruito la storia della politica fiscale nell’Italia unitaria costituiscono un riferimento essenziale per chiunque voglia accostarsi alla materia; mentre si riapre la discussione su una riforma complessiva del fisco, chi si accinge all’impresa farebbe bene a considerarli, per evitare di affannarsi a riscoprire l’acqua calda.

Fu Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno nel VI Governo Andreotti, per 9 mesi a cavallo tra il 1990 e il 1991.

Sul piano delle iniziative politiche, la sua impronta maggiore è legata alla straordinaria “marcia contro il fisco” di cui fu promotore insieme a due economisti liberali, Sergio Ricossa e Antonio Martino, nella Torino di fine 1986. Lo slogan che segnava la manifestazione era “meno fisco = più libertà”. La partecipazione popolare fu straordinaria e sorprendente. L’iniziativa non ebbe grande seguito sul piano della organizzazione politica, ma fu grazie ai suoi promotori che il tema fiscale balzò all’attenzione del dibattito pubblico; in qualche modo sia quella che fu la Lega Nord sia la stessa intrapresa politica di Berlusconi devono qualcosa a quella marcia.

Nel 1996 Marongiu fu eletto Deputato nella lista di Rinnovamento Italiano, promossa da Lamberto Dini. Fu Sottosegretario al Ministero delle Finanze nel primo governo Prodi, fra il 1996 e il 1998. Negli anni successivi, nella Commissione Finanze della Camera, si battè con energia ed efficacia per giungere all’approvazione dello “statuto del contribuente”. Un testo di legge tanto innovativo e liberale, quanto in pratica disatteso.

Chi scrive – succeduto a Marongiu nel ruolo di sottosegretario alle Finanze – in quella discussione parlamentare rappresentava il Governo; fu solo facendo sponda sulla autorevolezza, la combattività, la chiarezza di obiettivi di Gianni Marongiu che gli fu possibile superare la fortissima contrarietà dell’intera struttura ministeriale alla approvazione di una legge volta a modificare alla radice i rapporti tra fisco e contribuente. Purtroppo oggi quella legge più che diritto vivente rappresenta quel che avrebbe potuto essere e non è stato, quel che vorremmo fosse. In quei 21 articoli è sintetizzato il lascito politico di Gianni Marongiu, lascito strettamente intrecciato con la sua storia personale di studioso e di professionista.

Riposi in pace.

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