26
Set
2009

Pittsburgh: vedere per credere, e Draghi sale

Ho passato parte della giornata a farmi un’idea dei documenti conclusivi del G20, di quel che c’è scritto, e di quel che resta tra le righe. Innanzitutto è meglio leggere i documenti originali. Qui il testo conclusivo del vertice, con i suoi 31 impegni e 50 aree tematiche – 50! – di implementazione delle misure da definire in maniera concordata, e variamente adottare visto che poi sono i livelli di sovranità nazionale a suonare la musica in concreto. Qui le proposte al G20 avanzate dal Financial Stability Board, 12 paginette con 55 paragrafi che hanno il pregio di essere molto chiari, e qui la relazione sempre del FSB al G20 sui progressi effettuati dal G20 di Londra di aprile a oggi. Qui infine il comunicato finale sempre del FSB, in cui si traduce in obiettivi concreto, in materia di rafforzamento della supervisione bancaria e finanziaria, quanto nel documento del G20 è assai più fumoso. Il bilancio? Non entusiasmante, a mio giudizio. Draghi va avanti bene sulla sua strada e il mondo intero gli è grato, però. Questo almeno è sicuro. E la politica italiana farebbe bene a rifletterci, invece di lasciar che sia il Wall Street Journal a candidarlo alla guida della BCE. 

Sulla morte del G8, l’unico foro in cui l’Italia aveva un ruolo da comprimario primattore, ho già scritto ieri sera per il Messaggero di oggi. Che davvero si debba prendere alla lettera l’impegno che il “Framework for Strong, Sustainable, and Balanced Growth” esponga nel G20 a una peer review incrociata che faccia rientrare gli eccessi di deficit commerciale americano e del saldo di parte corrente che lo pareggia, obbligando gli USA a importare di meno e la Cina a consumare di più, mi sembra un classico sogno alla Obama anche se mi rendo conto sia molto conveniente credere che siamo davvero alla svolta del XXI secolo. Mi accontenterei di vedere, di qui a fine anno come promesso, prender corpo in dettagli concreti le proposte del FSB sugli otto punti che sono poi la ciccia essenziale: i requisiti di capitale bancario da rafforzare in amount and quality, con cuscinetti anticlici per evitare effetti contrari (qui c’è il problema tedesco, che per l’Europa a leva tuttora maggiore degli USA è pesante, e voglio vedere come si risolve); un nuovo standard di liquidità cross border da introdurre, per evitare asfissie future del’interbancario; i criteri di macrostabilità per gli intermediari che pongano rischi sistemici a prescindere dal Paese in cui siano incardinati; un set comune tra IASB e FASB, Usa e Ue  sui criteri contabili-patrimoniali; l’adesione da parte FASB a standard comunque condivisi; la stretta annunciata a hedge funds e agenzie di rating; le camere di clearing per i derivati OTC, con innalzamento dei margini per partecipare al loro mercato; il rilancio della securitization su basi più solide. Lascio da parte la proposta sui compensi bancari, perché quella è fuffa per politici alla ricerca di applausi.

La parte più concreta, dunque, è affidata ai lavori coordinati da Draghi, ed entro fine anno si vedranno le prime proposte, da attuare tra fine 2010 per i requisiti di capitale bancari e 2012 per i derivati. Vedere per credere. Ma Draghi sale, eccome se sale.

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4 Responses

  1. Roberto D.

    il fatto che Draghi paia cordialmente detestato ma non apertamente contrastato dall nostro governo mi pare già un primo viatico. Viceversa un’aura di non filoberlusconismo potrebbe evitare al governatore qualche voto contrario da parte di lettori di gossip.

  2. Oscar Giannino

    preferisco agiungere comento a mio stesso postg per evitare di dare rilievo a un semplice follow up di giornata sul post g20. Sul Corriere di oggi Giavazzi picchia durissimo sull’Italia a Pittsburgh. è la vecchia ruggine con Tremonti, più una manciata di buoni argomenti. Di una cosa però sono certo: la propota di trattare tutti i titoli finanziari e derivati su piattaforme pubbliche tipo MTS, che per Giavazzi l’Italia ha avuto il il torto di non sostenere, NON E’ MAI stata all’ordine del giorno del G20 o del FSB. Si possono più che legittimamente avere anche le idee più acuminate, sui torti dell’Italia, dell’attuale governo e di Giulio Tremonti, ma inventarsi feticci polemici inesistenti rischia di ridurre tutto al solito, simmetrico teatrino tra chi è unfit per definizione, e chi sa tutto e dovrebbe stare al suo posto invece.

  3. Piero

    ** a Silvio&Giulio potrebbe convenire mandarlo alla Bce.. ma poi con il debito che abbiamo sarebbero costretti ad accettare un altro GS in Banca d’Italia…
    ** la Cina si stà già facendo la sua monetà.. ha comprato tonnellate d’oro.. stà facendo accordi con molti paesi dell’asia&america latina.. sotto sotto la sostituzione del $ stà gia nascendo.. e sorry non sarà l’euro.. il G20 è nato già vecchio..

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