13
Ott
2009

Draghi sul welfare: come sprecare buoni consigli

La lezione tenuta oggi dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi al Collegio Carlo Alberto di Moncalieri – solida istituzione di gloriosi tempi che furono – è un bell’esempio di spiegazione a studenti non versati nella questione dei princìpi di fondo, dei fini e degli strumenti attuativi dell’assicurazione sociale pubblica in tutte le sue forme, sostanzialmente per la garanzia contro i rischi da perdita di lavoro, e per il sostegno alla vecchiaia. È un intervento che riprende talvolta alla lettera le riflessioni e le proposte che, con decenni di anticipo, alla materia furon dedicati da quel grande attuarialista che era Onorato Castellino, maestro di Elsa Fornero. Non contiene solo analisi, ma anche indicazioni di punti critici irrisolti, e di eventuali proposte per affrontarli. La politica si è divisa in due: alcuni nella maggioranza, come Urso e Della Vedova, hanno apprezzato e condiviso. Il ministro Sacconi ha mostrato di non gradire.  Chi ha ragione, e perché? È nel merito, che non piacciono a taluni le indicazioni del governatore? O piuttosto è una questione di metodo? Per quanto mi riguarda, le proposte sono sagge. Il governo poteva e può non dico farle proprie integralmente, ma opportunamente farne uso per procedere sulla via del dialogo sociale e delle riforme. Infine, se la questione non è di merito ma di metodo, forse è il caso di approfittarne per chiarirsi le idee: su che cosa debba o non debba dire e fare, un governatore della Banca d’Italia. Read More

13
Ott
2009

Il fumo tedesco? Un po’ più libero

Una delle norme che spesso e volentieri viene citata per testimoniare la bontà dell’azione di governo di Silvio Berlusconi è quella voluta dall’ex Ministro della Salute Girolamo Sirchia: il divieto di fumo in tutti i luoghi pubblici ed aperti al pubblico, come bar, pub, ristoranti e così via. Citando John Stuart Mill, si è tentato addirittura di ricondurre tale legge al paradigma liberale. La mia libertà finisce, dove incomincia quella altrui. Un’ottima frase ad effetto che non significa nulla, perlomeno sinché non si definisce la libertà. Qui si crede che la libertà sia innanzitutto assenza di imposizioni arbitrarie, approvate da una maggioranza contro una minoranza. Ma non solo. Il liberalismo è liberalismo del tu, non dell’io, per citare le parole del bel saggio di Carlo Lottieri pubblicato in un ampio volume sul diritto naturale; ovvero non è da principi astratti (kantiani), bensì è nella cooperazione e nel rapporto con l’alterità che si scopre e si consolida la libertà del singolo. Read More

13
Ott
2009

Brooking Ferruccio

Da un po’ di tempo a questa parte le idee di David Brooks (oggi direttore dell’ AEI) circolano sulle pagine del Corriere della Sera.

Le recenti battaglie intraprese da Via Solferino  hanno fatto forse distrarre la redazione che non ha offerto ai lettori uno degli ultimi interventi dell’opinionista del New York Times.

Sostiene Brooks che mentre le elitè americane discutevano di preghiera nelle scuole pubbliche e di morale sessuale i reali problemi del paese non venivano affrontati.

Over the past few years, however, there clearly has been an erosion in the country’s financial values. This erosion has happened at a time when the country’s cultural monitors were busy with other things. They were off fighting a culture war about prayer in schools, “Piss Christ” and the theory of evolution. They were arguing about sex and the separation of church and state, oblivious to the large erosion of economic values happening under their feet…

Non finisce qui. Sostiene giustamente Brooks che il dibattito politico americano è strutturato attorno a categorie obsolete (lo stesso  ragionamento potrebbe applicarsi al contesto italiano).

Our current cultural politics are organized by the obsolete culture war, which has put secular liberals on one side and religious conservatives on the other. But the slide in economic morality afflicted Red and Blue America equally.

In realtà, ci dice Brooks, la prossima Guerra culturale sarà fra quelli che vogliono più Stato e quelli che difendono la primazia dell’homo faber. Di quelli che producono su quelli che consumano.

Forse il Corriere potrebbe ripensarci ed offrire ai suoi lettori questo contributo. Editori permettendo.

13
Ott
2009

I costi di Alitalia

Lo scorso 7 Ottobre si è tenuto a Milano il BizTravelForum 2009, un evento molto importante nel settore dei viaggi d’affari.

Oltre al Ministro Michela Vittoria Brambilla, era presente Rocco Sabelli, amministratore delegato di Alitalia. Una cifra mi ha molto colpito nel suo corso del suo intervento: 7 centesimi di euro per il CASK, cioè il costo per posto chilometro offerto. Questo dato è estremamente importante per le compagnie aeree perché indica quanto costa al vettore ogni chilometro volato da un sedile vuoto. Read More

13
Ott
2009

Piano casa, ecologismo e fine del diritto

In un precedente intervento su questo blog (“Per favore, non usiamo l’ecologismo contro gli ecologisti”) Carlo Stagnaro ha giustamente evidenziato come anche taluni industrialisti progressisti possano talvolta arrendersi, non fosse altro che per ragioni retoriche, agli argomenti dell’ecologismo. Le cose sono perfino messe peggio se si considera come siamo amministrati e, in particolare, se si prende in esame la vicenda del “piano casa”. Read More

13
Ott
2009

Alitalia dixit

‘Mai saremo low cost, saremo low price’ (Rocco Sabelli, Ansa, 12 ottobre)
‘Colaninno: no ricapitalizzazione (Affari Italiani, 12 ottobre)
Ma allora i soldi mancanti tra i ‘low price’ e i ‘non low cost’ chi li mette?

13
Ott
2009

TAV: il coraggio di dire che l’opera non si farà più

«Tav il tempo è scaduto». Questo l’ennesimo grido d’allarme che viene da Confindustria Piemonte a proposito della linea ferroviaria Torino – Lione. Un lamento che abbiamo sentito ripetere centinaia di volte negli ultimi dieci anni ma che è, oggi più di ieri, del tutto privo di un fondamento reale. Come è stato dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio, non c’è alcuna urgenza di realizzare tale opera: la capacità delle infrastrutture esistenti è tale da poter soddisfare la prevedibile domanda di trasporto per almeno altri cinquanta anni. Era vero ieri prima della crisi, lo è a ancor di più oggi. La netta contrazione dei flussi ha spostato ancora più in in avanti l’orizzonte temporale di saturazione della ferrovia e dell’autostrada che collegano il Piemonte alla Francia. Logica vorrebbe che, come sostengono provocatoriamente gli stessi industriali piemontesi , si avesse “il coraggio di dire che l’opera non si farà più”. Ne potremo riparlare nel prossimo secolo.

13
Ott
2009

Come non detto

Non faccio in tempo a dire (al Mises Seminar) che i continui interventi statali manu monetari nell’economia creano un sistematico moral hazard che rende impossibile il normale funzionamento del mercato, in quanto socializzando i rischi si trasformano i mercati finanziari in un tragico common, e non faccio in tempo ad aggiungere che cercare di risolvere i problemi di una tale politica mediante regolamentazioni prudenziali non fa altro che esasperare il trade-off tra efficienza e stabilità, che la Commissione Europea cerca di dimostrare che ho ragione con una proposta tesa ad ammazzare l’efficienza del mercato pur di garantirne una stabilità resa irraggiungibile dal continuo interventismo statale. Read More

12
Ott
2009

Per favore, non usiamo l’ecologismo contro gli ecologisti

Tra quelli che antipatizzano per le politiche cosiddette per l’ambiente – mi ci metto dentro anch’io – si va diffondendo una strana attitudine: quella di fingersi ecologisti per combattere gli ecologisti (quelli “doc”). Non si tratta del sano tentativo di ritorcere contro l’avversario le sue stesse armi: questo andrebbe anche bene. Si tratta di operare un implicito endorsement  delle tesi altrui per ostacolare progetti che, in qualche modo, possono passare sotto l’etichetta del verdismo. Questa è, a mio avviso, una strategia miope e sbagliata. Ne fornisce un esempio, su Repubblica di oggi, Mario Pirani, in un pezzo duramente critico verso il campo eolico offshore in via di autorizzazione al largo della spiaggia sarda di Is Arenas.

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