23
Ago
2010

La Fiat a Melfi ha ragione, chi l’accusa no

Come purtroppo c’era da attendersi, la FIOM-Cgil si è attestata su una linea durissima a Melfi. I tre attivisti sindacali che erano stati licenziati dall’azienda per danni indebiti alla produzione durante lo sciopero dello scorso 7 luglio, sono stai reintegrati dal giudice del lavoro e ieri l’avvocato del sindacato li ha riaccompagnati in azienda, pretendendo che venissero riassegnati alle funzioni produttive. Ma l’azienda aveva chiarito in precedenza che, pendente il ricorso e partita anche l’azione penale per danni nei loro confronti, la riassegnazione sarebbe stata rifiutata. La giornata si è chiusa con l’annuncio di un’azione penale anche da parte dei lavoratori e del sindacato contro la Fiat, oltre che con un nuovo passo verso il giudice del lavoro, a cui si chiederà in dettaglio di circostanziare tutto ciò a cui l’azienda sarà obbligata dal giudice. Nei commenti, prevale la condanna alla Fiat. Anche sul Corriere della sera. Io dico che sbaglia, chi la pensa così. E lo penso ragionando, non per cercare dannose prove di forza.  Read More

20
Ago
2010

Due dubbi su Bankitalia, forse “inopportuni” ma tant’è

Diranno molti tra voi: ma come, con questo spettacolino che ci propone la politica, ti metti  criticare la Banca d’Italia? Avete ragione, infatti ci ho pensato molto e moltissimo, prima di prendere la penna e scrivre quanto segue. Però è anche vro che se uno fa il rompiscatole nel merito lo deve fare tutte le volte che ha un dubbio, senza mettersi a far scale comparative di oppurtnità. Quel metodo, del tutto legittimo, lo lascio ai politici e all’informazione “orientata”, cioè dominante. E alloa, pensandola così, devi dirvi che sul caso del Credito Cooperativo Fiorentino, e della Banca Popolare del Meridione, qualche mal di pancia mi è venuto e tanto vale dirlo, in modo da vedere com la pensate e con amplissima facoltà di dirmi che sono un cretino. Basta che non mi si dica che i miei dubbi sono appunto “politici”: perché non lo sono per niente. Read More

19
Ago
2010

Perché Obama perde consenso

Anche oggi deludente il dato di giornata sull’economia USA, con i nuovi sussidi di disoccupazione che ci si aspettava scendessero a 476mila, mentre sono saliti a 500mila. Dopo lo scivolone ancor più verso il basso  nei sondaggi di popolarità a seguito della difesa a spada tratta della moschea a Ground Zero, e il rischio molto oncreto che il presidente scenda ormai verso quota 30 per cento dopo aver resistito sopra 40 (partiva da quasi il 70), la presidenza appare in affanno, anticipa di settimane l’uscita ufficiale dell’ultima brigata americana impegnata in ordine di combattimento in Iraq invece che apuro sostegno di militari e polizia nazionali. Non è un caso, he l’Iran n approfitti e con la benedizione russa dal 21 agosto, dopodomani, avvii ufficialmente il reattore atomico di Bhusher.  Il mondo non mi pare per niente più sicuro con questa presidenza Obama, che dalla Corea del Nord all’Iran ai Taleban ha fatto rialzare il capo a tutte le  forze più dissenatamente violente e rresponsabili della scena internaziomale. Ma la chiave vera della discesa nei sondaggi,  che ruischia di essere ininterrotta fino alle elezioni di Midterm, è l’economia.   Vale la pena di considerare qualche numero, di quelli che non si trovano sui giornali. Read More

18
Ago
2010

Il pianista Bahrami: “riapriamo i commerci con l’Iran!”

Ramin Bahrami è uno dei pianisti più importanti della sua generazione, ma è anche una personalità caratteristica di questo nostro tempo, segnato da intrecci e incroci. Nato a Teheran nel 1976, a otto anni è ammesso alla Hochschule für Musik di Francoforte, ma a causa della Rivoluzione khomeinista e della crisi economica che ne deriva è presto costretto a tornare in patria. Grazie all’interessamento di un console italiano, in seguito ottiene però la possibilità di venire a Milano, dove studia con Piero Rattalino e avvia una carriera che ne ha fatto, in pochi anni, uno tra i massimi interpreti di Johann Sebastian Bach.
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18
Ago
2010

Il treno dei liberali, ovvero ricchezza per tutti/Di Giancarlo Maero

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Giancarlo Maero:

Questa estate, una sera d’agosto, chiacchierando davanti ad un bicchiere di vino bianco con un amico socialista, in una taverna del Sud, mi sento dire: la società è come un treno che ha diversi vagoni e diverse classi. Io socialista vorrei un treno con un’unica classe, nel quale i passeggeri ricevono tutti gli stessi servizi; tu liberale, vorresti mantenere il treno diviso in diverse classi, con vagoni – i primi – per ricchi, altri per meno ricchi e gli ultimi per poveri.

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18
Ago
2010

Il Sud, il federalismo e le cattive abitudini PdL

L’attacco ferragostano dell’onorevole Bossi ha avuto il merito di puntare il dito su una verità che finora raccontavano solo i giornali. La verità è che, nella frattura tra Berlusconi e PdL da una parte e Fini e la neonata Futuro e Libertà dall’altra, il Mezzogiorno è il tema decisivo e centrale. Più della giustizia, più delle tasse, più di tutto il resto. Ad alcuni poteva sembrare che fosse suggestione, che si trattasse di esagerazione. Al contrario l’accusa di Bossi – “Fini e si suoi vogliono un po’ di soldi da sprecare al Sud” – conferma che, quando si tratta di indicare alla propria base il problema numero uno della frattura nel centrodestra , è proprio al Sud che ci si riferisce. Tanto che è anche già cominciata la rituale serie di pensosi editoriali di grandi testate d’informazione, che da una parte riconoscono il problema e dall’altro invocano sia i colonnelli di Berlusconi sia quelli di Fini ad evitare una deriva pericolosa: quella, cioè, di una gara improvvisa tra chi più si posiziona davanti all’elettorato del Mezzogiorno invocando la propria primazia, nell’impedire che l’agenda del governo finisca per svantaggiare ulteriormente il Sud. E’ un rischio concreto? Sì che lo è, almeno a mio avviso. Read More

17
Ago
2010

L’altruismo, il mercato, l’obiezione cattolica e Adam Smith

David Schindler è una figura essenziale nell’ermeneutica cattolica dei nostri tempi, e dai primi anni Ottanta – quando era già direttore della versione americana di Communio, una catena internazionale di riviste teologiche alla cui idea fondativa avevano congiuntamente lavorato Hans Urs von Balthasar, Joseph Ratzinger ed Henri de Lubac – con le sue opere e i suoi corsi in primarie università statunitensi ha potentemente contribuito ad affinare il pensiero cristiano su temi come il rapporto tra l’uomo e la tecnica, la persona e lo Stato, la comunità e il mercato.Nel suo Ordering Love, pubblicato da Eerdmans pochi mesi fa e anticipato in italiano dal Sussidiario, affronta tra gli altri un tema centrale per noi liberisti. Quello della compatibilità etica tra mercato e altruismo, tra individuo e “bene degli altri”. È un tema sul quale i cattolici in passato hanno avversato il mercato. Prima di trovare una nuova sintesi evolutiva delle precedenti posizioni, per me del tutto condivisibile e in alcuni passaggi a ben leggerli oserei  direi anche coraggiosa rispetto ai tempi che viviamo, nel magistero di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Ma vediamo di spiegarci. Read More

17
Ago
2010

Solve et repete n. 3: l’estate porta consiglio

Nel focus IBL del primo luglio n. 164  Solve et repete: Verso lo Stato di polizia tributaria, avevamo segnalato con allarme il pericolo che la manovra finanziaria reintroducesse l’ingiusto e incostituzionale principio del “prima paghi e poi contesti”, che obbligherebbe i contribuenti a pagare i debiti nei confronti dell’amministrazione finanziaria prima che possano essere contestati e, quindi, verificati.

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15
Ago
2010

Credito P2P, la situazione in Germania

Sulla situazione di Zopa in Italia hanno già ampiamente parlato su questo blog Carlo Lottieri e Massimiliano Trovato. Non meno interessante è osservare come abbia reagito al fenomeno del credito peer-to-peer la Germania, gelosa custode della posizione dominante delle proprie banche, pubbliche o private che siano. Al proposito giova innanzitutto ricordare che nella Repubblica federale operano da ormai tre anni abbondanti due soggetti, Smava.de e Auxmoney.com, mentre Zopa, pioniere del settore nel Regno Unito, non è presente sul mercato teutonico. Qui le principali differenze in merito alle offerte dei due operatori, che finora pare abbiano soddisfatto, con successo e senza inghippi, quella fetta di mercato non altrimenti in grado di ottenere un prestito- con un tetto massimo di 25.000 euro alla volta- dalle istituzioni tradizionali. Read More