21
Feb
2012

Non paghe-RAI il canone sul pc con cui lavori!

Stamane la versione di oscar è stata “contro” la campagna RAI con la quale l’azienda pubblica da un mese ha iniziato a inondare milòioni di cotnribuenti italiani di una richiesta del tutto impropria. Ad artigiani, commercianti e profesisonisti, medici e veterinari, ingegneri e architettie  via proseguendo, si chiedono da 200 a oltre 6mila euro di canone sui pc collegati in server utilizzati aziendalmente, in base al regio decreto del 1939 che stabilisce la tassa di possesso sugli apparecchi audioriceventi, la fattispecie normativa attraverso la quale impropriamente sopravvive nel nostro ordinamento il canone RAI. E’ semplicemente pazzesco che la RAi si intesti la facoltà dell’estensionedi applicazione di una tassa generale, facoltà che spetyta esclusivanmente nell’ordine a parlamento e governo e – purtroppo, nell’evoluzione “delegata” del nostro ordinamento tributario, in violazione dlel’articolo 23 della Costituizione – di fatto all’amministrazione finanziaria. E’ incredibile che invece di incentivare la digitalizzazione delle imprese italiane, la si scoraggi attraverso il canone televisivo.  Che i parlamentari del Pd in commisisone di vigilanza rai – certo non sospettabili di essere storicamente insensibili alla tutela del servizio pubblico- abbiano chiesto al governo di smentire subito l’iniziativa Rai, è un’ulteriore conferma della sua abnormità.  Il mio appello a tutte le associazioni d’impresa e professionali coinvolte è triplice: interpelli di massa all’Agenzia delle Entrate, respingimenti collettivi delle diffide di pagamento, disobbedienza civile dichiarata e di massa. Non paghe-RAI il canone  sul pc con cui lavori! Mettiamo una museruola allo Stato ladro!

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24 Responses

  1. eugenio

    Nell’era della tecnologia,delle smart card,degli indirizzi ip e delle password autorizzate dai gestori,non esiste uno straccio di parlamentare non presenta una proposta di modifica a quest’oscena legge?
    Il canone si può far pagare a chi realmente vede la Rai,tutto il resto sono chiacchiere e prese in giro ai cittadini.

  2. andrea

    http://www.ilpost.it/2012/02/21/la-rai-fa-marcia-indietro-sul-canone-per-i-pc/
    gentile Giannino, l’ho ascoltata in radio e letta sul blog. in realtà a me la “marcia indietro” sembra parziale, e in ogni caso non smentisce il fatto che un’azienda per quanto pubblica si sia arrogato il diritto di interpretare una legge (e che lege) in modo estensivo. mi pare in ogni caso che il punto non sia se adesso si dovrà pagare, in parte o meno. il punto è che qualunque soggetto (la siae, il sindacato, le associazioni più disparate) si sentano legittimati a effettuare tentativi di modifica dell’ordinamento, quasi fossero titolari dell’iniziativa legislativa, consci del fatto che nella grande maggioranza dei casi gli andrà bene e al massimo solleveranno qualche proverbiale mugugno. nello specifico, il problema del canone diciamo estensivo arriva mentre si discute, o si chiacchiera per l’ennesima volta, di riformare in qualche modo il sedicente quanto elefantiaco servizio pubblico. a questo punto darebbe bene non invitare il pubblico nel nome del quale il servizio agisce a non pagare il canone, ma invitarlo ad agire per la totale abolizione o privatizzazione.

  3. Marco Tizzi

    Ma privatizzare questo cesso di “””azienda””” in cui un comico/giornalista/conduttore qualsiasi guadagna quanto il CEO di Microsoft?

    Magari qualcuno che se la piglia lo troviamo. Anche aggratisse va bene. Anzi, io son disposto anche a dare un contributo.

  4. Alessandro

    Ormai non sanno più dove prenderli.
    Io ho una piccola azienda e per ora non ho ancora ricevuto nulla. In ogni caso voglio prepararmi ad aderire ad un’azione coordinata di disobbedienza civile.
    Chiedo di ricevere informazioni a riguardo.

  5. Lorenzo

    Ho letto del dietrofront fatto dai vertici RAI. Purtroppo non chiarisce in maniera cristallina la situazione ma, anzi, sembra solo preludere il cambiamento del quadro normativo. Insomma, per questa volta l’abbiamo scampata solo perché “sono frutto di un’interpretazione del tutto arbitraria non supportata da alcun riferimento legislativo”.
    Quindi alla fine basta cambiare o creare una legge ad hoc così da obbligarci al pagamento del canone anche sui dispositivi elettronici, cosa per altro che in alcuni paesi europei come la Germania già avviene.

    Purtroppo rimane il dubbio su cosa debba fare chi le lettere le ha già ricevute. Ad esempio per le mie aziende non so se posso cestinare queste “schifose” lettere dichiarando definitivamente il cessato pericolo o temere ancora, visto che la situazione presenta tutt’ora dei lati oscuri.

  6. Ecate

    la norma sul canone, lo sanno tutti, risale ad un regio decreto il 246 del 21.02.1938 in cui all’art. 1 si parla di apparecchiature atte o adattabili.

    Cosa avrà voluto intendere il legislatore quando di fatto, in Italia, non esistevano televisori ma solo radio ? Allora esistevano diverse tipologie di radio che ricevevano su frequenze diverse ma la rai trasmetteva solo su alcune di esse e “l’adattabili” consisteva nel modificare la frequenza del sintonizzatore e consentire la ricezione dei programmi RAI.

    Di tempo ne è passato, molti hanno nel frattempo acquistato la TV, e quelli che volevano togliersi il balzello, guardando solo programmi privati allora agli esordi, dovevano richiedere la piombatura delle frequenze su cui trasmetteva la RAI. La procedura era costosa con interventi di funzionario agenzia delle entrate, tecnico, polizia postale. Per non ottemperare a questa massa di richieste hanno modificato la norma che impone il pagamento come abbonamento a tassa di proprietà.

    Essere costretti a pagare per possedere una cosa indipendentemente dall’uso è una ……

    Che poi la legge del ’38 venga tirata come un elastico per concepire “l’adattabilità” di un PC, di un tablet o addirittura di un videocitofono che non nascono, a differenza della TV, per vedere ESCLUSIVAMENTE programmi TV e costringere a pagare il canone la dice lunga di cosa sia diventata la giustizia, il diritto e l’arroganza di chi non ha potere di interpretare norme ma ti costringe a pagare lo stesso intimandoti il pagamento senza controllare se hai o meno il TV.

    Che tristezza

  7. Siccome dal 1938 c’è stato qualche piccolo cambiamento nelle tecnologie… oltre che nella costituzione, forse quella legge andrebbe abrogata.
    Se poi ci fosse una tassa sugli schermi video, come ce ne furono sulle banane o sugli zolfanelli… e va be’… (più o meno) ma che vada tutta direttamente alle casse dello stato, non ad un’azienda!!! Se la rai vuole può fare utili o invadendo di pubblicità o con i cananli Pay-TV pagati a cosumo. Non fanno forse così anche mediaset, sky etc…
    PS: Privatizzare la RAI è sicuramente complesso… ma si potrebbe privatizzare la SIPRA che è un’azienda RAI, no?

  8. Il canone Rai sul pc non lo pago neanche se vengono con i militari.
    Pretendono il canone solo per il fatto che oggi si sono messi sul portale internet?? E chi lo ha chiesto ?!
    Significa che domani mettono un video nei cimiteri e pretendono il canone dai morti??! Facendolo pagare agli eredi??
    Ma andassero a cacare tutti
    I partiti politici espongono manifesti e non pagano i diritti di affissioni!! Perché nessuno li condanna??
    Semplice, viviamo un momento storico di Monarchia Politico-Finanziario
    La Grecia non vogliono farla fallire, non perché produrrebbe portare Crisi ai ns paesi, questo è ormai inevitabile, perché un ritorno della Dracma produrrebbe in Casa Euro un Paradiso Fiscale, un’opportunita Turistica in Casa euro, un nuovo territorio di conquista per le Industrie, ecc ecc che in 10 anni porterebbe lo svuotamento delle città europee in crisi come l’italia, ripopolando laGrecia e facendola tornare in 20 anni lo splendore che le compete. Per evitare il disagio dei partiti politici in campo europeo stanno forzando il prestito comprando gli interi partiti politici Greci aumentando il prestito da 130 a 170 miliardi di euro in modo che i partiti politici potranno abbeverarsi e il popolo divenire lo schiavo moderno delle banche e dello stato per i prossimo 40 anni!!
    Io mi sto organizzando per andare via da questo Paese di corrotti e non ultimo il finanziamento ai partiti eliminato dal referendum e Poi fatto rientrare con un altro nome!!! Cose da matti?? No, cose Italiane ……. Lo scandalo si arricchirà di altri soldi e partiti….il dilemma è: Se oggi la politica riesce a buttare nel cesso 1.200.000 firme di Italiani, regolamente raccolte QUESTA COME SI CHIAMA MONARCHIA? MARXiSMO? Che cavolo di nome ha?!
    Io mando a cagare Equitalia, Agenzia Entrate, Politici, Rai, Crediti v/Clienti non tutelati in una Italia morta, debiti v/fornitori zero perché onero sempre i miei impegni, debitiv/banche zero
    E Vado non in un Paradiso Fiscale perché cari lettori i Paradisi Fiscali non esistono, è un nome improprio che hanno dato i giornalisti corrotti e telecomandati dai partiti politici …… quelli si chiamano Paesi di Equità Fiscale
    Buona italia a tutti 🙁

  9. valby

    Roba da matti! Per una come me che non guarda la televisione non riesco a capire qual è il nesso tra il PC e la Rai. Che faccino una sorta di scheda della Rai così per chi ha la visione di quei canali paghi. Forse non conviene perchè sono in pochi a vederlo. NO assoluto sulla tassa sui pc ect. ect.

  10. Ecate

    @valby
    Il nesso è :

    1. legge del ’38 obbliga a pagare il canone per la radio. Numero di televisori in Italia nel ’38 = zero!
    2. prima trasmissione TV della RAI in Italia è del 1954 effettuata dal centro di produzione RAI di Via Verdi, a Torino. Quindi il primo segnale TV è stato trasmesso 16 anni (diconsi sedici) dopo la pubblicazione della legge che ne obbligava il pagamento del canone per le radio.
    3. già la legge iniziale del ’38 nell’art. 1 parlava solo di “radioudizioni”. La lingua italiana potrà anche essere interpretata a piacere ma radio è e rimane una radio e non diventa una televisione; le udizioni si ascoltano e non si vedono. A meno che qualcuno con interpretazioni fantasiose ritiene che una radioudizione sia anche visione di televisore, la legge di allora era riferita alle radio. Quindi ancora oggi richiedere il tributo per un televisore non ha fondamento giuridico. Se qualcuno sostiene che potresti far diventare il televisore una radio abbassando la luminosità gli chiedo se per il solo fatto di avere un organo di riproduzione si possono chiedere gli assegni famigliari.
    4. L’evoluzione della tecnologia è stata tale che uno strumento come il computer, inventato o perfezionato durante la II guerra mondiale per decodificare i messaggi criptati da enigma non è stato concepito per vedere la TV. Ora l’evoluzione del computer ha consentito applicazioni e usi su larga scala ma rimane fondamentalmente un elaboratore di dati. Interpretare un dato numerico come un bit di un segnale video è una forzatura tale che paragonerebbe l’uso di una pentola a uno sgabello. Si può usare una pentola come uno sgabello, ma solo uno stolto direbbe la pentola serve a sedersi quando per questo hanno inventato le sedie.
    5. Il nesso quindi non esiste. E’ solo una faziosa volontà di esigere denaro da chi per evitare fastidi paga qualsiasi cosa.

  11. Volevo fare i complimenti a Oscar Giannino per il coraggio e la schiettezza delle sue posizioni, soprattutto nei confronti dell’iniquita’ e delle vessazioni cui lo Stato quotidianamente ci sottopone.
    In quest’ultima vicenda, fra l’altro, i fatti gli hanno dato ragione con una tempestivita’ che da’ veramente soddisfazione.
    Molti giornalisti, sempre titubanti, equivoci, fastidiosamente prudenti, dovrebbero imparare da Giannino cosa vuol dire liberta’ di opinione e di informazione!

  12. adriano

    Il nuovo governo aumenta la tassazione e cresce di gradimento nei sondaggi.Giusto che si insista nella pratica.Le deboli proteste sono ininfluenti ed il sistema automatico di prelievo funziona.Non bisogna quindi meravigliarsi delle nuove invenzioni.Non vedo difesa efficace per il singolo cittadino contro questo metodo collaudato che può valersi dell’appoggio di strumenti legali all’uopo predisposti.Tutti i partiti concordano nei fatti con questa politica.L’unica possibilità quind è la creazione di un movimento alternativo di contrasto che proponga l’equità fiscale come obiettivo partendo da presupposti inattaccabili riguardanti la lotta all’evasione e unendola all’ abbattimento drastico delle aliquote.Si può fare ma non vedo nessuno muoversi in questo senso e quindi probabilmente tutto va bene alla fine così com’è.

  13. Caro Oscar,
    sono un imprenditore attivo da tempo nel settore del Digital Signage, o meglio del Digital Out Of Home.
    Nel suo recente comunicato di presunto chiarimento la RAI sostiene che la richiesta di pagamento del canone speciale riguarderebbe soltanto il
    “caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage)”.
    Questa associazione tra “televisori” e “digital signage” è assolutamente senza senso, in quanto il digital signage non ha nulla a che vedere con la “televisione” ma, anzi, rappresenta un concorrente del mezzo televisivo nella raccolta pubblicitaria, come peraltro tanti altri mezzi di comunicazione.
    Le reti di Digital Signage utilizzano monitor ed altri apparati video professionali complessi gestiti da piattaforme sw ad elevato contenuto tecnologico per la trasmissione dei contenuti e rappresentano pertanto uno dei tanti casi di utilizzo di sistemi informatici per la fruizione di contenuti (esattamente come i computer aziendali, gli smartphone, i tablet, etc…).
    Se invece la RAI si riferisce all’utilizzo di un televisore (come quelli che abbiamo tutti in casa) per diffondere pubblicamente in un esercizio commerciale o in una sala d’attesa contenuti di qualsiasi genere, allora stiamo semplicemente parlando di un caso in cui è in uso un TELEVISORE, che rientra già tra quelli per cui è previsto il pagamento del canone speciale e quindi non sarebbe stato necessario generare tutto questo rumore per nulla…
    Evidentemente però l’obiettivo è ben altro, come lei giustamente e molto chiaramente ha spiegato nella sua trasmissione di ieri. Stiamo attenti a non cadere nel tranello: se passa il concetto che i sistemi di digital signage devono pagare non c’è nessun motivo per cui domani non possano fare il passo successivo estendendo il concetto ai personal e agli smartphone! Sono la stessa identica cosa dal punto di vista tecnico e logico.
    Peccato che, per cercare di fare un po’ di cassa per sostenere un’azienda di stato in crisi ormai irrecuperabile, si vada a danneggiare un mercato che sta faticosamente cercando di crescere contribuendo faticosamente allo sviluppo dell’economia di un paese in cui ad ogni piccolo passo avanti nell’evoluzione tecnologica corrispondono dieci passi indietro dovuti alla follia di un’amministrazione pubblica incompetente e irresponsabile.
    Grazie come sempre per la sua preziosa e coraggiosa attività di Giornalista, con la G maiuscola!!

  14. ELEGANTISSIMO

    Dott. Giannino, fà bene a tenere alta l’attenzione dei cittadini per la difesa ad oltranza dei propri diritti. mi permetto di far notare che, quando fà comodo, questo come altri governi usano i regi decreti( del periodo fascista), quando invece no, denigrano lo stesso regime(razzista, oppressivo ecc, ecc).Nessuno si è mai chiesto se il prof., ministro, Presidente del Consiglio.. Monti non sia invece un curatore fallimentare della Repubblica Democratica Italiana( nominato dal giudice della suprema corte CSm Giorgio Napolitano?). Proponga a tutti nessuno escluso un referendum popolare per la messa in stato d’acusa dei presidenti delle Camere e dello Stato per usurpazione della sovranità popolare! Iniziando da quel codardo e vigliacco di Silvio Berlusconi a cui ho dato i voti e non solo..!

  15. ELEGANTISSIMO

    Dott. Giannino, ho notato, ma vorrei sbagliarmi, dopo la trasmissione di matrix(di qualche mese fa) in cui lei si è bevuto, con il dott. Bertolussi della Cgia di Mestre, il vampiro dott. Befera(Equitalia) non le diano più spazi in trasmissioni televisive, per parlare dei diritti e loro difesa dei cittadini, operai, famiglie e imprese.

  16. ELEGANTISSIMO

    Occhio ragazzi , ho sentito dire che,forse il prof. Monti con l’aiuto dei ministri, sottosegretari, dirigenti, funzionari, dipendenti e operai, tutti ovviamente tecnici, stanno studiando come mettere una tassa salatissima sulle boccate d’ossigeno e/o d’aria.Ed io prego: Signore, perdona loro che non sanno quello che fanno!

  17. ELEGANTISSIMO

    Dott. Giannino, non ci lasci solo con la pubblicazione delle ns urla. Ci dia una mano il d.lgs 198/2009 è il decreto attuattivo della class action contro anche la pubblica amministrazione, ove se, un cittadino è leso in un leggimo interesse, può adire alla via giudiziaria per la tutela del proprio diritto, personalmente ho un agrande fiducia in molti magistrastrati e in molta magistratura (non politicizzata)!

  18. piera53

    devono vergognarsi questo è rubare, non ne hanno mai abbastanza di rubare …. il canone non dovrebbe più esistere neanche x la TV visto che ormai è commerciale… la Rai inoltre sta facendo una TV sovrapponibile a quelle Mediaset…… se l’abolissero (trionfo Berlusconiano) non se ne accorgerebbe nessuno, non per niente la7 ha tanto successo!

  19. A ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto sia condivisibile la versione di Oscar, mi permetto riferire quanto dispone l’edizione 2010-2012 del Contratto di Servizio circa la nobile e austera “mission” della Rai del canone-tributo: “realizzare un’offerta complessiva di qualità, rispettosa dell’identità, dei valori e degli ideali diffusi nel Paese, della sensibilità dei telespettatori e della tutela dei minori, rispettosa della figura femminile e della dignità umana, culturale e professionale della donna, caratterizzata da una ampia gamma di contenuti e da una efficienza produttiva”. Dovrebbe bastare tenere nel dovuto conto come questo impegno venga grossolanamente irriso per convincere il ministro dell’economia Senatore Mario Monti e chi con lui sovrintende sul Dipartimento del Tesoro, primo azionista della Rai Radio Televisione Italiana spa con il 99,96%, a disfarsi in fretta di tale fardello. Se poi, passiamo dalla “mission” alla questione dell’interesse dei contribuenti, la vendita del gruppo Rai in blocco diventa un’esigenza obbligata e ancora più impellente. Lo spezzatino, come si vocifera da qualche settimana, con la vendita di immobili e peggio della tecnologia di Rai Way, rischia di sottrarre al cespite la parte più attraente per il mercato. Privata dei ripetitori, che comprensibilmente sono l’unico, vero interesse per la nuova finanza dei fondi immobiliari specializzati,la Rai rischierebbe di apparire soltanto come l’ingombrante contenitore di 9.000 dipendenti.

  20. Valerio

    Buongiorno, volevo solo dire che la Rai attraverso la presidente Lei ha rinnegato pubblicamente quanto chiede da anni ai cittadini, ma sul sito della Rai sezione abbonamenti e sui solleciti che ricevo continuamente sta scritto chiaramente che deve pagare il canone:
    “Secondo quanto dispone l’Art. 1 del R.D.L. del 21/02/1938 n. 246, il canone dev’essere corrisposto da chiunque detenga uno o piu’ apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive indipendentemente dalla qualita’ o dalla quantita’ del relativo utilizzo (Sentenza costituzionale 12/5/1988 n. 535 – Sentenza cassazione 3/8/1993 n.8549)”.
    Io non possiedo televisore, ma 2 computer per il mio studio professionale, e mi guardo bene dal pagare il canone. Ricevo via posta continui solleciti con le indicazioni sopra riportate, dove è specificato che “chiunque possieda apparecchi adattabili alla ricezione radiotelevisiva (quindi anche il mio cellulare) è tenuto alla corresponsione del canone, INDIPENDENTEMENTE DALL’USO CHE NE FA. Ho già risposto per iscritto più volte di non possedere TV. Ogni volta sul sollecito viene riportata la frase “non avendo ricevuto informazioni utili alla chiusura della sua pratica…” dato che per loro l’unica informazione utile sarebbe il pagamento, tutte le altre vengono evidentemente cestinate. La prossima volta invierò una comunicazione di diffida via posta elettronica certificata, per conoscenza anche al Garante Privacy, dato che ritengo che i miei dati siano detenuti illegalmente dalla RAI, non avendo io mai intrattenuto rapporti con essa. Saluti, Valerio.

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