23
Dic
2013

Lettera a un investitore estero mai nato. F.to Il governo italiano

Caro Babbo Natale Investitore estero,

L’Italia è un ameno paese che si affaccia sul Mar Mediterraneo. Può anche essere un’ottima destinazione per i tuoi investimenti. Di noi ti puoi fidare.

Ti scriviamo perché l’Italia è vittima di inspiegabili pregiudizi, solo all’apparenza avvalorati da poche classifiche internazionali di dubbia qualità, che pongono il nostro paese agli ultimi posti, come questa, questa, questa, questa, questa, questa, questa, questa. Voci isolate e screditate, insomma. C’è, infatti, ben altro che devi sapere. Per esempio, in Italia si mangia bene.

Tuttavia, consapevoli che della forza della “leggenda nera”, abbiamo deciso di mettere in atto un set coerente di misure per attirare investimenti esteri. Cioè, i tuoi soldi persone come te.

Per convincerti del nostro impegno, vorremmo illustrarti i principali provvedimenti.

La prima riforma coraggiosa che abbiamo varato per attrarre investimenti esteri sono le privatizzazioni. Per esempio, Ansaldo Energia era in procinto di essere acquisita dalla coreana Doosan: ebbene, la Cassa depositi e prestiti gli ha soffiato per un pelo la quota in pancia a Finmeccanica e, per sovrappiù, il pacchetto degli americani di First Reserve. Alitalia rischiava di finire in mano ad Air France ma le Poste l’hanno battuta sul tempo (e poi dicono i ritardi). Ci stiamo attrezzando pure per difendere l’italianità di Avio Spazio, che tecnicamente sarebbe in mano a un azionista inglese, cioè straniero, ma insomma, potrebbe un domani essere ceduta a stranieri più stranieri ancora. Nel nostro piano di attrazione delle imprese straniere c’è poi una misura che consentirà alla Cassa depositi e prestiti di intervenire in aiuto delle aziende in crisi per eccessivo debito, ma coi fondamentali sani. Sì, proprio quelle a cui tu stavi puntando: ecché, credi ce le facciamo soffiare così facilmente? Per te abbiamo in mente ben altri progetti: è inevitabile aprire ai privati, per esempio, nel caso delle ex municipalizzate, purché naturalmente i privati accettino di perseguire il loro interesse nel rispetto dell’interesse dei sindacati.

Se tutto questo non bastasse, sta finalmente per partire la più grande cessione di immobili pubblici che sia mai stata vista. Alla Cassa depositi e prestiti. Che in questo modo investirà nel settore alberghiero, facendo concorrenza alle grandi catene internazionali. Ma gli immobili pubblici sono tanti, milioni di milioni, e per esempio per le nostre splendide caserme abbiamo pensato a te. Privatizzarle sarà una passeggiata. Lo avevamo annunciato l’ultima volta nel nell’estate 2012: “presto seguiranno atti concreti“. A riprova della nostra coerenza lo confermiamo, qui, oggi: presto seguiranno atti concreti. Non ci sarà più alcun ostacolo. Come dici? La tassazione immobiliare? Nel 2014? E che ne so, siamo ancora nel 2013. Mo’ non stiamo a cincischiare sui dettagli tecnici.

Questo ci dà però l’occasione di parlare di fisco. Finalmente abbiamo ridotto il cuneo fiscale, in misura sostanziale e duratura. Per le sole compagnie aeree (“sole” con la “o” chiusa, nel senso di “soltanto”, non sole con la “o” aperta, nel senso di bidoni). E del solo personale viaggiante. Ma è pur sempre un inizio.

E’ quasi con commozione, infine, che vogliamo sottolineare come il governo non sia solo nel suo impegno di aprire l’Italia ai capitali esteri: anche il Parlamento lavora a ritmi serrati. Ti faccio il caso di Telecom Italia: per prevenire la scalata di Telefonica il Senato ha montato addirittura una riforma dell’opa, grazie alla quale per sapere se, avendo acquisito una certa quota di una certa società, scatterà l’obbligo di opa, potrai rivolgerti alla Consob per sapere se la risposta sta nei fondi di caffé o nelle interiore degli uccelli. Non farti ingannare dagli incidenti di percorso: la riforma tornerà, eccome se tornerà. Investitore estero, ti amo!

La Camera non è da meno: sta dando il meglio di sè nella web tax, un’imposta per impedire che i colossi del web, che vendono i loro prodotti ai consumatori italiani, portino i loro profitti fuori dal paese. C’è chi dice che sia un provvedimento incompatibile col diritto comunitario. Ma noi, con rispetto parlando, con le direttive europee ci puliamo il culo riteniamo di dover aprire un confronto dialettico: l’Europa lo potrebbe impugnare, è vero, e ci esponiamo a una violazione delle regole comunitarie, ma magari nel frattempo le leggi cambiano, e nel dubbio perché adeguarci a un’interpretazione punitiva nei nostri confronti?

In fondo, caro investitore, ti stiamo chiedendo di investire, mica di guadagnare; di portarci capitali, mica di venire a comandare in casa nostra. Non siamo una colonia.

Quasi dimenticavamo: ben consapevoli dell’importanza di un rapporto genuino con te, caro investitore estero, abbiamo finalmente messo in moto un grande processo di digitalizzazione e internazionalizzazione della nostra Pubblica Amministrazione. Da oggi, qualunque sito internet sarà online nei giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 18:00. Ti pare strano? Potremmo tediarti coi dettagli del contratto nazionale, ma non preoccuparti: nel nome della trasparenza, i dati a disposizione della PA sono accessibili solo da parte della PA. Non te li daremmo comunque, neppure a mezzogiorno del mercoledì!

Please visit Italy! Questa è la tua Italia! Buon Natale!

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11 Responses

  1. gianfranco

    c’e’ un piccolo errore: i siti internet saranno aperti dalle 8.00 alle 8.15 e solo se i computer funzionano, cioe quasi mai (vedi siti INPS)

  2. Mike_M

    Dovremmo scrivere alle frontiere: “Lasciate ogni speranza voi che entrate…. con la strana idea di investire in questo paese”. Ma forse non serve….

  3. Si è dimenticato di dire un paio di cose: 1) che potrebbe finire in galera in attesa di giudizio per un po’ di tempo… 2) che farà fatica a trovare italiani perchè a parte i “favoriti della casta” (dipendenti e dirigenti pubblici) chi può scappa!!!

  4. Riccardo

    Abbiamo ridotto il cuneo fiscale… di modo che possa incunearsi meglio nel nostro retrobottega… per chi una bottega aperta ce l’ha ancora

  5. Zio Bepi

    E poi ricordiamoci che, come ci insegnava il caro Totò, c’è sempre in vendita anche il Colosseo!

  6. Aldo

    Diminuire il peso dello stato attraverso le privatizzazioni è assolutamente doveroso, ma si tratta di agire con estrema oculatezza e domandarsi sempre se il rischio non sia di impoverire e declinare ulteriormente questo paese, vendere moltissime aziende nel settore agroalimentare a società Francesi o Svizzera migliora o peggiora la nostra forza ?. Farmi grattare il parmigiano reggiano sulla pasta al sugo da un francese posso anche accettarlo a patto che la forma di grana si continui a produrla in Emilia anche tra 10 anni.

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