23
Nov
2011

L’Unione Europea affonda in un bicchiere d’acqua

Affermare di mettere la protezione dei consumatori al primo posto, a volte, fa acqua da tutte le parti.Nonostante la situazione economica fortemente instabile sia dell’Unione Europea sia dell’Euro, ventuno scienziati hanno dedicato tre anni di tempo per analizzare il legame esistente tra acqua e disidratazione, arrivando a concludere che non è vero quanto comunemente creduto, ossia che bere acqua riduce il rischio di disidratazione. La Commissione Europea ha appena emanato un regolamento che proibisce ai venditori di acqua minerale di pubblicizzare il loro prodotto in quanto ottimale per prevenire la disidratazione. In caso contrario, la pena potrebbe arrivare a due anni di carcere.

Sembra incredibile che tra tante teste e in tanto tempo nessuno si sia posto il problema di quanto sia ridicola una simile norma. Non solo ridicola, ma anche inutile e dannosa, oltre che assolutamente inappropriata in un simile contesto di crisi. Le conseguenze potrebbero essere davvero gravi in termini di perdita di credibilità, dato che è ovviamente assurdo che abbiano speso tempo, soldi ed energie per dire una cosa i cui fondamenti sono molto dubbi e che, oltre tutto, non ha alcun fine in termini di tutela del consumatore. Ma soprattutto è incredibile che le istituzioni comunitarie ritengano necessario spingere la regolamentazione fino a un tale livello di dettaglio (il che lascia intendere che potrebbero prendere iniziative ugualmente bizzarre in qualunque altro settore, creando complessità e costi non necessari). Anche perchè è molto pericoloso in questo momento per l’Europa in generale e per gli Stati Membri in particolare perdere credibilità. Anzi, sarebbe assolutamente daevitare. Questo, infatti, ha effetti sui mercati internazionali, il tutto non certo a vantaggio di quella che viene definita la “tutela del consumatore” e ancora meno del cittadino, concetti abusati frequentemente e dietro la cui difesa spesso si nascondono altri interessi. Vengono infatti sprecati soldi pubblici e tempo per una legge che non ha avrà affetti sulla protezione della salute dei consumatori (in che modo bere acqua può fare male?! Davvero qualcuno, che compra acqua per “combattere la disidratazione”, non la comprerebbe in assenza di tale “promessa”? e poi, c’è qualcuno che compra acqua minerale per combattere la disidratazione, anziché per bere?), mentre avrà esiti ben più gravi sul mercato del beverage (acqua e soft drinks) che, in ultima analisi, si ripercuoterà sui portafogli dei clienti. Senza contare che tutto questo ha dei costi anche per i singoli Stati Membri che dovranno attuare tale regolamento e, dunque, dovranno sottrarre una parte delle loro risorse, per quanto piccola, a compiti più urgenti. A essi, si aggiungeranno i costi per le probabili dispute che l’UE dovrà affrontare sia con i produttori sia con le varie nazioni.

In realtà, questa non è neanche la prima volta che l’Unione Europea disciplina materie in modo poco credibile: le norme su forma, dimensioni e aspetto di frutta e verdura sono restate in vigore dal 1995 al 2008, e sono state cancellate dietro la spinta dell’ilarità globale. Pure recidivi quindi: le esperienze passate non insegnano nulla così quelle presenti non fanno che rafforzare le opinioni negative.

Se le basi per il buon funzionamento del mercato sono la chiarezza, la credibilità e la stabilità della rule of law, qui l’Unione Europea sta fallendo alla grande: non è una legge chiara, perché è molto simile a una forzatura sostenere che l’acqua non idrata il corpo, o almeno non ne previene la disidratazione. Non è credibile, perché non è giustificabile perdere così tante risorse e tempo per una legge che non ha alcun fine utile. Potrebbe non essere stabile quando, si spera, si renderanno conto degli effetti che causano. Altre spese inutili, di cui portano le conseguenze sempre i cittadini e i consumatori.

Sebbene sia prevedibile che scienziati, legislatori e burocrati vari preferiscano essere profumatamente pagati per parlare di temi il meno impegnativi possibili, soprattutto quando non sono loro a sopportare le dirette conseguenze delle loro azioni, a volte perdersi in un bicchiere d’acqua può essere davvero troppo costoso.

4 Responses

  1. claudio

    é uno dei funesti sintomi della metastasi anti-liberale che affligge l’Unione Sovietica… oops, scusate: l’Unione Europea!

  2. Alberto

    Che questo scoprire la famosa:

    “acqua bagnata”
    che se manca
    disidrata.

    Faccia capire che se manca l’ acqua la papera non galleggia e l’ acqua di cui parlo è quella di una comune politica economica e fiscale, rigorosa, intrusiva, ma che sgorghi finalmente dalla BCE.

    Prendo lo spunto dall’ inquietante contrasto tra Barroso e la cancelliera tedesca, sulla necessità di introdurre gli eurobond, per fare ancora due strigate riflessioni riguardanti le future prossime mosse del governo che secondo me dovrebbero essere fatte;

    -pubblicizzare al massimo, e con numeri comprensibili per tutti, il percorso che l’ Italia deve fare, come importi e relative scadenze e con tutti i relativi controlli certificati di avanzamento del lavoro e su cui per primo si impegna questo governo, e le forze che lo appoggiano, per ridurre spesa e debito, almeno fino al 2013; ritengo che sia importante dare all’ esterno e quindi agli investitori la road-map per arrivare, con misure strutturali, alla riduzione del debito del 5% l’ anno, gettando le basi per il percorso decennale che porterà al rapporto debito/PIL al 70%.

    -Si dovrebbe contestualmente, a livello europeo, stabilire un sistema premiante automatico, che preveda l’ introduzione di eurobond, cui possa accedere a fine anno, il paese che realizzi quel percorso, in misura pari al doppio dell’ abbatimento del debito di quell’ anno e che scatta soltanto al livello minimo del 5%; cioè se l’ Italia nel 2012 taglia il debito del 5% si emettono eurobond per un importo del 10%. Si arriverebbe così automaticamente ed in modo progressivo anche all’ integrazione più spinta della comunità.

    Io credo che non ci siano alternative a questi passaggi e se non c’ è la capacità di guardare lontano e la forza per fare queste cose, allora siamo spacciati e soprattutto bisognerà fare queste cose subito, perchè la velocità della progressione verso la catastrofe, è ormai chiaro, è superiore alla velocità con cui attualmente si muovono i governi.

  3. pappacefal

    è SOLO UN MODO PER FARSI PAGARE
    DALLE SOCIETà PRODUTTRICI DI ACQUE MINERALI…

    LE LEGGI SONO FATTE PER RICATTARE QUALCUNO
    E FAR ARRICCHIRE QUALCUN’ALTRO

Leave a Reply