8
Lug
2009

Enciclica. Qualche prima reazione

Mentre il G 8 si consuma fra trite dichiarazioni di principio e baruffe politiciste, sarebbe interessante che su questo blog discutessimo un poco della nuova enciclica papale. Non mi sembra che i giornali le abbiano fatto un grande servizio, fra commenti superficiali e bandiere piantate da questo o quell’opinion maker cattolico. Meglio andare alla fonte, e leggerla qui.
Un paio di considerazioni senza troppe pretese, della serie mi è piaciuto/ non mi è piaciuto (ovviamente, ciò che cerco io in un’enciclica, e me ne rendo ben conto, è un po’ diverso da ciò che può essere importante “metterci” per il Papa, e trovarci per un fedele).
Ho trovato molto interessante che Papa Ratzinger avvalori positivamente i processi di globalizzazione, il cui “criterio etico fondamentale” sta nell’ “unità della famiglia umana”. Rifiutando una visione “deterministica” dei processi di apertura dei mercati, il Papa sottolinea come essi offrano “la possibilità di una grande ridistribuzione della ricchezza a livello planetario come in precedenza non era mai avvenuto”. La legittimità della globalizzazione sembra essere meno intaccata dalla crisi di quanto fosse lecito temere.
Ho trovato preoccupante, ma prevedibile, ciò che Stefano Zamagni definisce “superare la dicotomia tra la sfera dell’economico e la sfera del sociale”. (*)
Si legge nell’enciclica che è “causa di gravi scompensi separare l’agire  economico da quello politico”. Il terzo settore è addirittura riconosciuto come dimostrazione del “significato polivalente” dell’imprenditorialità. E la “responsabilità sociale dell’impresa” è una formula ricorrente.
L’impressione è che la Chiesa cerchi un sorta di “zona franca” fra Stato e mercato, dove non entra la coercizione tipica del primo ma neanche il motivo del profitto. Questa è una visione un po’ artificiale della differenza fra “società civile” e “mercato” in cui si coglie la ricerca del profitto come un confine fra le due, e non invece ciò che li unisce, ovvero l’assenza di coercizione.

(*) Trovo molto curioso che Zamagni, considerato uno degli ispiratori di questa enciclica come della “Centesimus Annus”, sostenga che “Rerum novarum e Centesimus annus sono state encicliche che hanno parlato in difensiva”.

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