6
Dic
2009

Brunetta, il burocrate e il prodotto negativo

Grazie alla cura Brunetta è calato l’assenteismo nella pubblica amministrazione e i burocrati pubblici, passando più tempo in ufficio, è  probabile che producano di più. Siamo tuttavia certi che la loro maggior produzione aumenti il benessere collettivo?

La risposta è si a condizione che  il loro prodotto, espresso in valore, abbia segno positivo. Quindi in realtà è no: purtroppo, non trovandoci in un contesto di transazioni volontarie (mercato) non siamo per nulla certi che abbia valore positivo. Che cosa garantisce, invece, che l’output di una produzione privata non abbia valore negativo? La domanda dei consumatori, la loro disponibilità a pagare, che si manifesta per i beni economici e scompare di fronte ai ‘mali’ (beni di segno negativo). Nel caso delle produzioni pubbliche la ‘disponibilità’ a pagare non è volontaria ma obbligata: paghiamo le tasse e utilizziamo ‘gratuitamente’ le specifiche prestazioni pubbliche. Ma le avremmo egualmente richieste se fossimo stati liberi di scegliere? Vi sono, in sostanza, due rischi:

  1. Il primo è che il valore delle prestazioni pubbliche ricevute sia inferiore al valore delle tasse pagate e non solo per i cittadini più ricchi ma anche per quelli più poveri.
  2. Il secondo rischio è che i burocrati che (finalmente) lavorano lo facciano non per essere più efficaci nell’accrescere il nostro benessere ma per essere più efficaci nel diminuirlo (paradosso del prodotto pubblico di segno negativo).

Dato che questi rischi sono reali e consistenti, l’obiettivo n°  1 dovrebbe essere quello di contenere e minimizzare le burocrazie pubbliche e (solo) il n° 2 quello di rendere efficienti le burocrazie pubbliche che risultassero proprio inevitabili. In sostanza la P.A., più che riformata, andrebbe proprio abolita!

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3 Responses

  1. FINALMENTE …. qual’è il principale e trasversale problema italiano nei confronti di una serie nazioni più efficienti?
    IL VALORE SOTTRATTO
    Cambiamo strategia, invece di pensare a soluzioni che diano valore aggiunto (termine molto usato che io sto cercando di abolire), cerchiamo di limitare quelle che tolgono valore.
    Nel lavoro mi capita spesso di trovare persone che giudicano come qualità di una persona il numero di ore lavorate al giorno, noooooo ….errore gravissimo, immaginate un incapace che lavora 12 ore al giorno, per farne un discorso algebrico servirebbero 1,5 giornate standard di un uomo capace (e di pari ruolo) per arrivare a valore zero.
    Tutte le soluzioni che permettono di annullare il valore sottratto devono essere messe in atto, i benefici saranno enormi .

  2. andrea lucangeli

    “Contenere e minimizzare le burocrazie pubbliche”? Bella barzelletta, ma come finisce?

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