6
Nov
2010

Voteremo Nord vs Sud (finalmente) – di Mario Unnia

Se le cose andranno come sembrano andare, il traballante bipolarismo politico si scioglierà nell’acido del multipolarismo, con effetti sulla governabilità che ci faranno rimpiangere la bassa performance degli ultimi governi. Ma per un bipolarisno che se ne va, un altro si consoliderà e occuperà l’intera scena politica: il bipolarismo socio-territoriale, chiamiamolo così, con un Nord dalle Alpi a Siena e un Sud dall’Alto Lazio in giù, isole comprese.

Alcuni partiti si schiereranno senza equivoci nei campi avversi: Lega, Idv, Sel. Tutto il Sud ha gettato la maschera, fa discorsi di tono autonomista, in Sicilia addirittura separatista, ma in realtà vuole annettere la capitale nel polo meridionalista. I cantori della nazione barricati a Roma avranno un unico ruolo possibile, essere la punta di lancia delle rivendicazioni del Sud che coincidono con le loro, dal momento che la capitale è già  risucchiata nel gorgo meridionale e la sua funzione nazionale convince solo il presidente della Repubblica e parte della sinistra.

Il Terzo Polo, se ci sarà, si attribuirà il ruolo salvifico dell’unità d’Italia, rimediando consensi tra illusi e transumanti. Se non ci sarà, Fini e Casini, emiliani ma romani di elezione, si candideranno separatamente al ruolo di salvatori della patria, riecheggiando appelli ecumenici oltreteverini. I grandi partiti, Pdl e Pd, non si pronunceranno nella contesa Nord vs Sud, la negheranno a metà strizzando però l’occhio ai vecchi elettori per farsi perdonare. Ma il bipolarismo socio-territoriale si manifesterà nelle liste e nell’esito del voto, perché al Nord e al Sud dovranno imbarcare candidati sintonici ai sentimenti polarizzati dei territori.

Insomma, fatte le elezioni potremmo trovarci in parlamento un nuovo bipolarismo, quello Nord Sud trasversale al multipolarismo espresso dalle etichette dei partiti. Vien da dire ‘speriamo che succeda’. Sarebbe un buon funerale della Seconda Repubblica, e la premessa di interessanti evoluzioni.

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24 Responses

  1. non vi è una partito che fa politica per il Sud. vi sono una serie di partiti neutrali sul problema (pdl,pd,sel,idv) che gestirebbero in modo uniforme l’ Italia applicando le stesse regole(assitenziali e di ingerenza politica) ovunque ed un partito contro il meridione che vuole l’assistenzialismo soltanto al Nord (la Lega) sfruttando le risorse del meridione.

  2. Piero

    ci sono 2 coppie di fattori sistemici di importanza epocale che si incrociano :
    1) nord / sud 2) nascondere il debito / sfidare l’impopolarità e curarlo

    1) col sistema maggioritario si premia la territorialità.. il centro destra è stato abilissimo a fare il giano bifronte mediatico con lega nord e forza italia al sud (es .vedi contributi cataniaromanapolisciciliaecc..).. il centro sinistra diluito sul territorio ha preso meno seggi rispetto ai suoi voti (ed infatti silvio si è fatto il premio maggioranza da 15%)..

    2) ma credo che a questa divisione si sommerà un altro fattore molto grave..
    debiti enti locali del sud molto più mal messi dei debiti degli enti locali del nord (mediamente of course).. il debito pubblico nazionale è vicino al tracollo.. la maggior parte dei possibili leader tenteranno di mascherare la gravità (con i media amici a distrarre) x non perdere consensi e rimanere al potere a farsi gli interessi personali (silviuccio è solo il peggiore.. ma dietro di lui molti altri bitartisan).. solo in pochi potrebbero avere il coraggio di perdere consensi e far ciò che è indispensabile(spero.. tremonti, il suo nemico draghi, monti, montezzemolo, prodi1, un pò meno prodi2 che lavorò troppo solo sulle entrate.. sperando che i media di silvio non gli sparino dicendo alla gente “vedete che ora è peggio di quando c’ero io”.. sarebbe il default.. col supporto della maggior parte degli italiani inconscia della gravità della situazione..

  3. Corrado Mosca - Biella

    Il “finalmente” di Mario Unnia credo voglia dire “finalmente una prospettiva politica”. Infatti
    1) I cittadini del sud reclamano ogni giorno nei confronti dello Stato il potere di decidere per se stessi,e hanno ragione.
    2) I cittadini del nord sono ogni giorno più preoccupati per il totale immobilismo del Governo nel contrastare la crisi economica e per il profilarsi di questo folle federalismo alla rovescia, utile solo all’occupazione di posti di potere da parte dei leghisti.
    Prima si giunge ad una separazione, meglio è per tutti. Nell’Europa (questa sì deve diventare una vera federazione) la dimensione geografica di uno Stato non è di vantaggio, sono molto più utili macroregioni omogenee.
    Fissiamo la cifra attuale dei trasferimenti dal nord al sud e riduciamola di un cinquantesimo ogni anno, in modo tale che i versamenti del nord al sud finiscano tra cinquant’anni.
    E’ fondamentale che il nord (dove vivo; non parlo del sud perché contraddirei il punto 1) approfitti dell’occasione per liberarsi di quel sistema di potere dal peso insopportabile che è oggi lo Stato per gli Italiani. Abolire le regioni, far funzionare la giustizia, trasferire all’Europa le forze di difesa continuando a pagarne il costo, rendere efficace ed efficiente la burocrazia, ridare un’anima alla scuola. Questo è un progetto politico.

  4. Federico

    Scusa Piero, ma “boiardi di regime” alla Prodi, che da 30 anni a questa parte hanno condiviso se non proprio orientato e diretto la politica economica che ha portato all’espansione folle del debito pubblico e all’incancrenirsi dell’assistenzialismo come metodo nei rapporti fra amministratori e una buona fetta di paese, come diavolo dovrebbero tirarci fuori dalla melma in cui ci han cacciato? Idem il rovescio della medaglia da loro rappresentato nel mondo privato, peraltro (se qualcuno mi chiarisce le straordinarie capacità dello spesso citato Montezemolo gliene sarei grato).

    Ok adesso dare addosso a chi da 16 anni, come sempre dice Oscar, ci ha dato speranze vane di rivoluzionare in senso liberare il paese, ma se non altro per decenza, di certi altri ferri vecchi che incarnano la peggior commistione fra stato ed economia all’italiana ne facciamo ben volentieri a meno!

  5. Rocco Todero

    Cari frequentatori del blog, caro Oscar, tiratemi su! Io sono scoraggiato!! Nel futuro politico italiano vedo solo confusione ed immensa ignoranza! Berlusconi non ha soddisfatto per niente i liberali ed i liberisti come noi che abbiamo atteso invano 15 anni. Ma e’ stata solo colpa sua? Nel governo Berlusconi 2001- 2006 le procipali friziono che impedirono le riforme a noi tutti gradite provenivano dai settori più retrivi e cioè l’ala sociale dellUDC e della destra sociale di Fini, cui Berlusconi e l’ala allora forte di Forza Italia non seppero opporsi adeguatamente! Risultato: riforme liberali al palo!!! Elezioni 2008 : niente democratici di centro con la loro visione solo apparentemente anti – sinistra e fusione di Fini e Berlusconi in un unico partito.Ma perché in un solo partito? Io ho assistito a molte riunioni locali ( Sicilia ) in occasione della fusione e la preoccupazione principale degli ex AN era di non butterai mani e piedi nell’ideologia liberista e di mercato di Forza Italia, perché loro sono per il sociale (sic! ). Oggi il problema e’ sempre lo stesso: Fini, Casini, Micciche’ e compagnia varia sono accomunati dall’avversione al mercato come stile di vita! Nessuno di loro e’ in grado di dire: signori, bisogna rimboccassi le maniche, niente più assistenzialismo, tutti dobbiamo avere un lavoro che ci viene pagato perché facciamo qualcosa giudicata utile dagli altri!! Nessuno ha il coraggio di dirlo! Qual e’ la ricetta di Fini e Micciche’ per il sud e la Sicilia? Più trasferimenti ? e per cosa? Per consumi? O per nuova produttività che renderà un giorno anche i meridionali economicamente autosufficienti? Questi vogliono solo accontentare le ire irrazionali di un popolo che non da vivere senza paternalismo! Lo sapete qual e’ la città siciliana dove attualmente c’e il gruppo di Fli più forte? TERMINI IMERESE! Si sono presentati come quelli che utilizzeranno le leve statali per mantenere l’occupazione! E quell altro di Mario Draghi che vuole stabilizzare i precari! Mi posso solo augurare che ci sia qualcuno ancora vicino a Berlusconi che possa ritrovate lo spirito culturale di Forza Italia etradurlo in atti di Governo e mi auguro che la Lega non molli sul rigore ( quello reale pero’ ) della spesa pubblica!! Per il resto……sono scoraggiato!

  6. claudio

    Forse sarebbe meglio dire che la guerra sarà tra chi lavora e chi è mantenuto , dato che chi paga si è gia rotto.

  7. Federico

    @ Rocco: purtroppo è difficile non scoraggiarsi vedendo il panorama attuale. Hai detto sacrosante verità sulle componenti anti-liberiste che hanno condizionato gli anni di governo del centro-dx e tuttora tentano di frenare ogni tentativo di introdurre anche minimi concetti, prima ancora che norme, di meritocrazia e di superamento dell’assistenzialismo. Intorno a Berlusconi non mi pare sia rimasto molto che non sia funzionale ad attività perlopiù ludiche, diciamo così. Tremonti e la Lega hanno i loro limiti, ma su qualche punto perlomeno mostrano una strada che può anche dare risultati e cui vale la pena guardare con interesse e un pelino di fiducia, per non fare da sponda ai disfattisti di professione.

    @ Corrado: questo federalismo sarà anche folle, ma nulla è perfetto. Non si può sempre porre le obiezioni, legittime e giuste, ad ogni tentativo di riforma o cambiamento, su un livello pregiudiziale tale da giustificare il non fare. Seguo la vicenda dell’università da vicino ed è lo stesso, i punti oscuri per tanti sono ragione sufficiente per mandare tutto all’aria, eppure di buoni intenti e misure, di cui c’è oggettivamente urgenza, la riforma ne ha svariati. Se le cose così come sono non vanno bene e sfido chiunque ad affermare il contrario (non mi riferisco a te, le tue parole sono assolutamente veritiere sullo stato delle cose e il tuo scenario è interessante e condivisibile in vari punti), allora trovo che l’inazione sarebbe il peggior antidoto. Prendiamo il buono che c’è, perchè non è sempre tutto folle e nero. Vero è che in Italia tutti e dico tutti predicano bene e poi razzolano male, piegando le situazioni al proprio vantaggio, però…però come dicevo sopra, Tremonti avrà tradito le speranze di un rinnovamento in senso liberista, ma almeno non sta mollando sul rigore. Certo, finchè non lo fanno fuori come a metà legislatura 2001-06 (a proposito: ma il pres. della Camera se lo ricorda che lui e Follini fecero il diavolo a quattro per la “cabina di regia” e scalzare Tremonti quando critica qualunquisticamente le politiche economiche di questi giorni, alla luce del nulla che quella “cabina di regia” produsse?)

    In questo quadro

  8. Nicola

    bhuahahahahahaha, mai sentito simili baggianate, il meridione che fa assistenzialismo al Nord, questa è buona

  9. Gianni Z.

    sarebbe ore che si divida questo territorio, si faccia un bel referendum e ognuno per conto suo; altro che federalismo tarocco.. divisione in tre o due stati, con libera circolazione perchè cì è schengen… ma divisione.
    La politica difficilmente lo sarà da solo, troppi interessi, sia al Nord che al Sud… ma piano piano arriverà, sarà un bellissimo giorno
    Gianni Z,

  10. Andrea Verde

    Spiace constatare che mentre la Francia si appresta a celebrare solennemente il quarantennale della morte del Generele de Gaulle, il fondatore della V Repubblica che mise fine all’instabilità politica, in Italia si celebrano rituali da Prima Repubblica. Fini chiede a Berlusconi di dimettersi dal palco di Perugia, mentre Ronchi rimette il suo mandato nelle mani del…Presidente della Camera. Berlusconi dovrebbe avere uno scatto d’orgoglio e far saltare il banco. Nuove elezioni e riforma semi-presidenziale alla francese che liberi la politica italiana da giochetti di politicanti alla Bocchino. Solo cosi’, a mio avviso, si potrà mettere mano ai problemi del Paese; non é d’accordo prof. Giannino?

  11. @Gianni Z.
    Gianni, “bella idea” …MA… impraticabile. Nessuno ti “concederà” un referendum.
    ….ki pagherà dopo il conto ???.
    La libertà si conquista…nessuno te la regala.
    Serenissimo Saluti.
    martino

  12. Luca Segafreddo

    @socialista eretico
    Le risorse del Meridione?
    Questa è mitica, come l’utilizzo del verbo “sfruttare” associandolo al Nord e del sostantivo “assistenzialismo” dissociandolo dal Meridione, di cui è sinonimo

  13. antonio

    il problema non è Bipolarismo o pluralismo dei partiti.La questione pesantissima che ha questo paese ha un nome : Berlusconi.

  14. Interessante analisi, ma il messaggio veicolato è sconsolante.
    Praticamente un ritorno alla Prima Repubblica. Assistenzialismo, campanilismi, in buona sostanza una profonda e rinnovata (come se ce ne fosse bisogno) opera di “maleducazione della gente”.
    Ah, dimenticavo, anche una solerte opera di riempimento del Parlamento da parte di ducetti, ras del quartierino, valvassori e valvassini, tribuni clientelari, gente che ha visto di tutto e ha cambiato partiti come una persona media cambia le mutande.
    E, ovviamente, tanta contiguità a mafie illegali e interessi imprenditoriali (mafie legali, in quanto comunità di interessi che guardano solo al proprio portafoglio e al posto della violenza usano l’esclusione e l’intimidazione).
    Già, perchè una politica che si basa sul bipolarismo dei fondi pubblici ha bisogno di soldi. Di tanti soldi. La politica costa. Una cosa buona del federalismo, a mio parere, poteva essere una emancipazione dei territori dal portafoglio di papàStato. E una maggiore responsabilizzazione che poteva tirar fuori le migliori energie.
    Così invece torniamo al clientelarismo amorale bello e buono.

  15. Piero

    @Federico

    daccordo con te che Prodi (e gli altri Big) sono Boiardi (about Prodi basta ricordare alcune robe all’Iri)…

    ma OGGETTIVAMENTE NUMERI ALLA MANO.. negli ultimi i 2 Governi Prodi hanno RIDOTTOito pubblico (con privatizzazioni talvolta pasticciate.. o con pressione fiscale.. molto meno con taglio spese)…

    MOLTO dei Silviani che OGGETTIVAMENTE NUMERI ALLA MANO hanno sempre AUMENTATO il debito pubblico..

    .. inoltre… sempre OGGETTIVAMENTE NUMERI ALLA MANO.. se Prodi non ci avesse fatto entrare di forza nell’Euro (ricordi le 2 velocità che voleva la Germania ?) OGGI SAREMMO GIA’ OGGETTIVAMENTE FALLITI…

    si possono imputare a Prodi mille critiche sulla QUALITA’ delle misure di contenimento.. ma non sui SALDI tanto più se confrontati con lo sfacelo dei Silviani (che se non ci fosse stato Tremonti a bloccarli alle elezioni amministrative saremmo falliti)..

  16. Cari italiani, l’Italia, cosi’ com’e’ (ovvero come e’ diventata) non potra’ piu stare insieme.
    L’Italia e’ troppo metastatica, largamente necrotica, ormai moribonda.
    Una Casta parassitaria e famelica, capillarmente diffusa, ne depreda le ormai scarse risorse.
    Le mafie imperversano al Sud, dominandolo con pizzi e delitti, e sono lanciate alla conquista finanziaria del Nord.
    Il debito pubblico esagerato impone tasse indecenti e mai sufficienti a placare la fame delle clientele e delle consorterie stataliste.
    L’Italia morira’ e dalle ceneri potrebbe forse risorgere piano piano, dopo lacrime e sangue, solamente il Nord, grazie alle sue infrastutture, al suo tessuto imprenditoriale e alla attitudine dei suoi cittadini a rimboccarsi le maniche dopo ogni rovescio.
    Il Sud no, non risorgera’ mai piu e sprofondera’ in ogni classifica al livello dei piu’ miserabili stati africani: almeno fino a quando i suoi cittadini non insorgeranno per dare la caccia, casa per casa, ai loro mafiosi e ai loro politici, giustiziandoli sommariamente.
    Questo e’ quanto accadra’ in Italia, bellezza !

  17. luigi zoppoli

    Unnia adombra uno degli scenari possibili. Della vicenda italiana, penso si debba valutare l’aspetto di fondo che determina poi conseguenze a questo punto imprevedibili: la pessima qualità della politica, il fisco da rapina e la spesa pubblica ladra e sprecona. Non si può negare che il Nord che vede i suoi quattrini sprecati al Sud sia ampiamente e motivatamente stanco. Altrettanto non si può negare che la politica nazionale ha assistito inerte al prelievo da predoni ed allo spreco indegno per coltivare la sua forza clientelare sostitutiva di ogni capacità di azione politica.
    Credo nella sussitenza di ragioni ed interessi di reciproca convenienza allo stare insieme dell’intero paese a condizione che si realizzino tagli alla spesa pubblica, si concretizzi un bun federalismo e si faccia eficienza.

  18. Giuseppe

    L’ analisi pi piace e concordo anche se io abitante del sud ( Roma) sono per il Nord e voterei volentieri esponenti Legisti.

  19. marco ottenga

    Non sono troppo d’accordo. Non immagino un nord contro sud quanto una federazione con valuta Euro ed una con valuta diversa dall’euro. Entrambe se federazione deve essere federazione sia.Cioe una federazione di Macroregioni come auspico da decenni.
    Per reggere la flessibilita di riconfigurazione dei colossi bisogna essere largamente autonomi: dal prelievo fiscale alla percentuale di IVA applicabile, dall’eccellenza delle universita all’eccellenza ospedaliera, dalle cellule istaminali agli OGM.
    Ognuno per se e Dio per tutti (cioe’ l’Europa e la sua valuta l’Euro). Chi vuol far sopravvivere gli zombi si fa la sua valuta da svalutare on Demand come lungamente invocata da frotte di nostri nostalgici economisti Craxiani.

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