30
Apr
2012

Tagli, che farsa…

Non voglio credere a nessuna delle indiscrezioni che circolano sul Consiglio dei ministri. Se dopo cinque mesi il governo dei tecnici chiama un altro tecnico come Enrico Biondi a occuparsene come commissario straordinario, è una commedia perché Bondi è un tagliatore aziendale eccezionale e io lo stimo e conosco da decenni come uomo integerrimo alieno da interessi impropri pubblici e privati, ma fatto sta che di bilancio pubblico ne sa nulla e dunque per l’ennesima volta si comincia daccapo. Se poi si nomina una commissione, allora è ben noto che in Italia si fa così per rinviare le decisioni. E se poi tutto questo è per 4-5 miliardi e senza restituzione fiscale, passiamo dalla commedia alla farsa e vuol dire che il governo tecnico ha proprio perso il senso della misura, rispetto alle sue esose pretese fiscali che atterrano l’Italia. Per questo dico: no, non ci voglio credere! E aspetto di capire. Ma prima vi avviso. Perché alle farse malriuscite si risponde coi pomodori  tirati sul palco!

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34 Responses

  1. MBB

    Troviamo il modo di tirarli, e bene, questi pomodori. Visto che sulle TV e sui giornali non c’è verso di sentire un vero controcanto a questo governo, servirà forse organizzare una manifestazione nazionale con parole d’ordine che diventino i pomodori di cui sopra. Allora ne parleranno. A mio parere basterebbe annunciarla con un minimo di propaganda per avere un’adesione di massa. Oppure qualcosa di analogo, basta che rompa questo clima di “omertà” cui si adeguano anche i giornaloni (sarà che molti ricevoni sussidi pubblici?).

  2. Michele

    Buonasera Dott. Giannino,
    la sto ascoltando su Sky e la mia indignazione ha raggiunto il disgusto per Monti e i suoi accoliti politici. La spending review di Giarda oscilla tra la farsa e l’incompetenza ricercata perchè nulla cambi: basta sapere che le idrovere monetarie si annidano nelle regioni dove lo sperpero per la sanità è immenso. Sono le regioni da accorpare e non le province. Per le province basta stabilire che i consiglieri provinciali e gli assessori siano nominati tra gli stessi sindaci. Abbattere la massa critica di politici, portaborse , dirigenti del nulla si può e si deve fare. Resto sempre dell’idea che un governo degli assistenti dei professori sarebbe stato più professionale visto che sono quelli che spiegano le lezioni agli studenti e farse stanno di più tra la gente. Questi politici inquisiti, mafiosi e collusi con il malaffare verranno spazzati via dalla protesta sociale che spero non ci porti alla notte della Repubblica. Grazie Dott. Giannino per quello che ci fa capire dell’economia e di come si possono risolvere i problemi. Picchi duro, per favore !!!!!

  3. Marco P.

    Caro Oscar, ogni tanto ti critico. Quando parli di Giarda premetti sempre che lo stimi e lo apprezzi. Ma no, sbagli! Come dice il sempre splendido Ricolfi su La Stampa di oggi “colpevolmente, in questi anni il ceto politico non ha mai commissionato studi analitici”. E in questi anni a occuparsi della cosa c’era proprio Giarda. Che adesso nomina un tecnico (guarda caso da poco disoccupato causa avvento di Lactalis). Perché dopo anni di studi… non sa dove tagliare. Bastava, come dice Cruciani, ascoltare te la mattina alle 9, per saperlo gratis.

    Nonostante la critica, continuo la mia battaglia per vederti candidato, e nuovamente invito i lettori a sottoscrivere e diffondere la petizione per convincerti:
    http://www.petizionionline.it/petizione/vogliamo-l-oscar-in-parlamento/6872

  4. andrea

    Il rappresentante keynesiano delle coop ha dichiarato che la crescita si fa con 40 miliardi di euro pubblici da far circolare nel Paese.
    Il rappresentante keynesiano di mediaset si è accorto solo adesso, dopo anni di governo, che lo Stato deve pagare i debiti contratti con le imprese private.
    Il rappresentante (imparentato) di un noto gruppo edil-finanziario ha dichiarato che ci vuole…. serietà!
    Secondo me, questi qua non ci fanno votare neppure nel 2013. Si inventeranno qualcosa. Ma non possono rischiare.
    Oppure faranno in modo da svuotare il nostro voto. Assai probabile.

  5. Maurizio

    Tutto questo da la misura di quanto questo governo sia distante, molto distante dalla gente e dal sentire comune.Una considerazione fuori tema, mi scusi Giannino, ma come si fa a paragonare il presidente del consiglio con i nomi citati nel sondaggio?

  6. emanuele

    Carissimo Dr. Giannino,
    La ringrazio sentitamente della Sua opera meritoria: credevo di capire qualcosa di economia e finanza, ma ascoltarLa quotidianamente mi ha, invece, fatto capire quanto sia ignorante in materia.
    Spero che la Sua opera sia seguita da tantissime persone come Lei che, animate da conoscenze e competenze sappiano tirar fuori il meglio da questo paese ormai asfittico e schiavo di uno Stato ormai indegno della maiuscola.
    Grazie anche della Sua iniziativa “Disperati Mai”…
    Non saprei come, ma se solo Lei pensasse di poter avere necessità di un qualsiasi tipo di supporto anche da un emerito Signor nessuno quale io sono, La invito solo a “fare un fischio”: sono certo che siamo in tanti pronit a sostenerLa.
    Con viva cordialità
    E.

  7. LucaS

    1) Questi non conoscono vergogna!!! E sono pure dei codardi perchè non hanno nemmeno il coraggio di assumersi la responsabilità del loro fallimento e ammettere l’incapacità di fare i tagli sul serio e hanno bisogno di un altro da incolpare per potersene lavarsene le mani… Vergognatevi! Almeno i politici che non fanno nulla poi devono ripresentarsi alle elezioni e dunque hanno un alibi mentre voi no! E poi nessuno vi ha costretto a diventare ministri in un momento come questo, se avete accettato dovere fare le cose altrimenti se non ne siete capaci trovate la dignità di dimettervi! Se non per rispetto verso il paese di cui si capisce che vi interessa molto poco, almeno per rispetto verso voi stessi dato che state scadendo nel ridicolo e molto presto quanto tutta la disinformazione e i trucchi delle 3 carte della BCE finiranno sartà chiaro a tutti il disastro che state combinando e non passerete più per tecnici ma per somari! E giustamente! AN-DA-TE-VE-NE! Questa è l’unica cosa buona che potete fare per il paese!
    2) Se Bondi è la persona seria che ricordo NON DOVREBBE ASSOLUTAMENTE ACCETTARE l’incarico farlocco che i tecnici vogliono affibiargli in modo da scaricare tutte le responsabilità del nulla di fatto su di lui…
    3) L’unica cosa per me inspiegabile e pregherei Giannino o chiunque abbia un idea in proposito di illuminarmi è come fa l’Europa, o meglio la Germania, a tollerare tutta questa farsa mentre è inflessibile per es. con la Spagna? Non credo che sia nel suo interesse continuare a sostenere Monti per non fare nulla di quello che si era impegnato a fare (lettara Bce)! E anche la BCE sta scadendo sempre più in basso! Prima manda una lettera ragionevole condizionando il suo aiuto alla sua attuazione, poi interviene comunque anche se nulla è stato effettivamente attuato! Prima alza i tassi a crisi ormai scoppiata e poi li riabbassa! Adesso addirittura si accontenterebbe dell’ACCORPAMENTO delle province…. per me ha totalmente perso ogni residuo di credibilità e penso che la Germania faccia benissimo a dissociarsi apertamente e in prospettiva uscire da questa gabbia di matti dell’euro!

  8. simone

    Caro Giannino, credo che non ne usciremo mai; infatti sembra imminente la nomina ad un importante carica governativa di Giuliano Amato…non so se mi spiego.

  9. Andrea De Angelis

    è grottesco che si inviti Amato – sperperatore di professione, non solo di soldi pubblici, ma anche di pensioni private (mi riferisco ai suoi 31.000 Euro mensili di pensione) – a lavorare agli “sprechi” della politica, ma ci rendiamo conto dello spreco che Amato ha rappresentato e ancora rappresenta per l’Italia….?! Ed è questa nomina quella che segna la parola FINE della mia attenzione al Governo….
    Peccato che sia contestuale a quella di Giavazzi…..

  10. Marco Tizzi

    Politici chiamano tecnici.

    Tecnici si rivelano essere tecnici assolutamente fasulli perché mai nella loro vita hanno sperimentato il concetto di lavoro (il fatto che sia stato personalmente ancora una volta una Cassandra non mi rincuora ne mi rallegra).

    Allora tecnici chiamano tecnico vero che sa fare il suo mestiere per fare un lavoro sporchissimo.
    Qui ci sono tre possibilità:
    1- tecnico vero capisce l’andazzo dopo qualche settimana e li manda a cagare per non rovinarsi la (eccellente) reputazione. Tutto resta com’è;
    2- tecnico vero fa il miracolo e in qualche mese riduce la monnezza del buco nero romano di una cinquantina di miliardi;
    3- tecnico vero fa ammuina per un po’ con la pistola puntata alla tempia (e un probabile assegno milionario in tasca) e la palla torna agli unici che possono tirare i veri calci nel culo: i cittadini alle urne.

  11. LucaS

    X Andrea de Angelis

    Per fare i tagli tanto valeva chiamare Massimo Moratti! Forse persino lui qualcosa in più riusciva a fare!

  12. Mario45

    Dopo cinquant’anni di lavoro, di cui la meta’ come dipendente (di aziende private), pensavo di aver accumulato un’esperienza tale da non dovermi stupire più di nulla, ma al peggio non c’e’ proprio mai fine.
    Arruolare quell’arnese di Amato, coniglio e sleale la sua parte, che già ha saccheggiato nottetempo i conti correnti degli italiani, ribadisce la scarsa sensibilità del PDC, questo Pampurietto arrogante e presuntuoso.
    Naturalmente la colpa e’ di Berlusca che elimino’ lCI. Occorre che ci si accordi e che ci si organizzi per bloccare una volta per tutte questa fabbrica degli orrori

  13. Vincenzo

    Che falliti!! chiamano Bondi perché faccia da foglia di fico alla loro incompetenza, Giavazzi lo assumono, così lo fanno tacere in modo che se ne stia zitto perché sennò cade nel conflitto di interessi, e Giuliano Amato poi, quello dei trentamila al mese di pensioni varie, l’uomo che di notte entrò in tutti i conti correnti…
    Soprattutto quest’ultimo la dice lunga sulla polpetta che ci stanno preparando!!!

  14. Vincenzo

    Buongiorno Dottor Giannino,
    apprezzo enormemente la crociata che Lei sta combattendo contro i parassiti della politica e della Pubblica Amministrazione. Quando mi affacciai al mondo del lavoro, 30 anni fa, decisi che mai e poi mai avrei voluto avervi a che fare.
    Devo però muovere un appunto. Una crociata contro il parassitismo istituzionale diventerebbe molto più autorevole se fosse affiancata da una crociata contro il parassitismo in generale, dato che esso alberga ormai anche nel settore privato, e non so se i costi per chi produce sono inferiori.
    Cito a caso: trader di professione e finanza fine a se stessa (cosa producono?), sportivi e genete di spettacolo con mega compensi, manager strapagati (per fare fallire le aziende), socializzatori di perdite e privatizzatori di profitti, agenzie di certificazione qualità (la cosa più ridicola che si possa immaginare in un mercato in cui il cliente è sovrano) e via discorrendo. Sono certo che anche a Lei verranno in mente chiari esempi.
    Allo stesso modo, quando si parla dello stato ladro e sanguisuga e dell’evasore per necessità, non confondiamo il piccolo artigiano con il grande professionista (medico, avvocato o altro) che non ha nessun bisogno di evadere le tasse se non quello di soddisfare il proprio ego.
    Buon Primo Maggio

  15. Vincenzo N.

    @Vincenzo
    Coraggio Vincenzo (intanto mi sono aggiunto una N, così non ci confondiamo), vuoi un aiuto alla tua lista di parassisti?
    fai un giretto in un bel patronatone, dove una fila di impiegati amministra in accordo con lo stato i diritti dei cittadini. Sono migliaia di persone con reddito da impiegato mantenuti dall’IMU e tasse varie il cui valore aggiunto all’economia è pari a zero. Ma la nostra classe politica li considera i suoi migliori alleati, quelli che controllano il territorio per suo conto salvo organizzare qualche sciopero di facciata nel pieno rispetto di un gioco delle parti di cui non se ne può più.
    Disintermediamo il ruolo sindacale e saremo a metà della strada.

  16. Enzo

    Carissimo Giannino,
    grazie per indicarci la via… non che da soli non la vediamo anzi la vediamo benissimo ma pensare di essere dei Don Chisciotte contro i mulini a vento non fa piacere, più si è meglio è.

    Ritorniamo all’ultima uscita dei nostri tecnici:
    1)Se fossero realmente tecnici saprebbero come risolvere il problema dei costi della politica
    2)Chiamare Bondi, significa che le cose sporche le fanno ma solo se rivolte alla “plebe” per la politica non sono attrezzati. Intanto chi lo paga Bondi e la sua “commissione ? sempre gli stessi.
    3)Chiamare Amato, un giovane pensionato da 30-40.000€ al mese che ha già dimostrato la sua incapacità politica a gestire lo stato ? ricordiamo che l’incremento del debito è anche fonte delle sue gestioni.
    4)Il tempo passa e la situazione economica italiana continua a peggiorare senza che una sola decisione sia andata nella direzione della crescita.
    5)la morsa delle tasse è superiore a quello che siamo in grado di sopportare.

    Concluderei dicendo che è meglio SUBITO passare a nuove elezioni e ripulire il parlamento da incapaci.

  17. Vittorio

    MBB :Troviamo il modo di tirarli, e bene, questi pomodori. Visto che sulle TV e sui giornali non c’è verso di sentire un vero controcanto a questo governo, servirà forse organizzare una manifestazione nazionale con parole d’ordine che diventino i pomodori di cui sopra. Allora ne parleranno. A mio parere basterebbe annunciarla con un minimo di propaganda per avere un’adesione di massa. Oppure qualcosa di analogo, basta che rompa questo clima di “omertà” cui si adeguano anche i giornaloni (sarà che molti ricevoni sussidi pubblici?).

    CONCORDO

  18. andrea

    Personalmente resto convinto che la prossima legge elettorale verrà costruita per anestetizzare qualsiasi opposizione alla Coalizione dei parassiti conservatori dello Status quo.
    I segnali ci sono tutti: dagli appelli alti ed ipocriti alla coesione (ed al pensiero unico), alle inchieste giudiziarie sulle “opposizioni” potenziali più forti, fino alla solita “conventio ad escludendum” nei confronti degli antipartitocratici, da quelli storici e più credibili, a quelli più nuovi e demagogici.
    Come dice Ostellino: i liberali, in Italia, non sono nè di destra nè di sinistra. Sono altrove.

  19. adriano

    Questa farsa che continua non doveva iniziare.La strada maestra delle elezioni è stata rifiutata per interessi obliqui ed assortiti.A questa vizio d’origine non serve aggiungere altro se non lo stupore nel constatare che esista ancora chi pensi che costoro possano trovare soluzione a qualcosa.

  20. Alessandro V.

    Caro Giannino,
    che spettacolo penoso vedere il prof. Monti comportarsi come un Martinazzoli qualunque.
    L’ennesima inutile commissione e poi Amato, uno dei peggiori esempi di parassitismo statale e mala gestione della cosa pubblica.
    Vergogna!
    I pomodori sono pronti all’uso.
    Alessandro V.

  21. Davide Gionco

    E se invece di tagliare…

    E se anzichè tagliare la spesa si agisse come segue?

    EMISSIONE DI CREDITI FISCALI
    di Davide Gionco

    Oggi lo Stato italiano è debitore verso molte aziende private che hanno eseguito lavori pubblici, per diverse decine di miliardi di euro.
    Ciascuna di queste aziende è tenuta a pagare allo Stato ogni anno delle tasse.
    Oggi sia lo Stato che le aziende private sono in evidente crisi per mancanza di liquidità per fare fronte ai pagamenti dei fornitori (lo Stato) e delle imposte (le imprese).
    Dato che lo Stato vuole incassare le imposte per pagare i lavori pubblici, pare logico ed evidente che lo Stato potrebbe pagare le imprese con dei semplici CREDITI FISCALI, i quali possano essere utilizzati successivamente dalle stesse imprese per il pagamento delle imposte.
    A differenza degli attuali crediti d’imposta, che vengono unicamente riconosciuti ai singoli contribuenti in cambio di versamenti monetari superiori al dovuto, i crediti fiscali potrebbero essere accreditati dallo Stato anche come corrispettivo di una pari quantità di lavoro in euro effettuato dal contribuente. Inoltre questi crediti fiscali sarebbero cedibili a terzi, ad esempio ai fornitori del contribuente, ma anche per i versamenti fiscali a nome dei propri dipendenti.
    A tale scopo potrebbe essere creato un coonto corrente fiscale in entrare e uscire per ciascunn contribuente, persona fisica o impresa.
    In questo modo alla fine della transazione lo Stato avrà potuto realizzare le opere pubbliche desiderate e le imprese avranno regolarizzato la loro situazione fiscale, senza ulteriori oneri per lo Stato e senza l’utilizzo di euro.
    Questa prima fase potrebbe essere gestita in modo graduale, secondo la libera scelta delle imprese. Lo Stato potrebbe proporre un pagamento immediato in crediti fiscali (costo e tempo di emissione = zero) oppure un pagamento in euro secondo i tempi usuali (e indecenti) della Pubblica Amministrazione.
    E’ molto probabile che le imprese propendano per la prima soluzione, essendo tutte soggette al pagamento delle imposte, portando ad una ampia diffusione di questi crediti fiscali.
    A questo punto siccome anche i fornitori dei fornitori dello Stato pagano le tasse, i fornitori diretti dello Stato potrebbero accettare di farsi pagare importi maggiori in crediti fiscali, sapendo di poterli cedere in parte ai loro fornitori e di poterli utilizzare per il pagamento della parte fiscale degli stipendi dei propri dipendenti.
    Persino lo Stato potrebbe pagare la parte fiscale degli stipendi dei propri dipendenti direttamente in crediti fiscali, senza bisogno di euro.
    Nella pratica questi crediti fiscali si configurerebbero come una moneta parallela a tutti gli effetti, la cui diffusione supererebbe certamente l’importo annuo di tutte le tasse pagate dagli italiani.
    Avrebbero un valore nominale espresso in euro, ma non sarebbero cambiabili in euro, se non attraverso il pagamento delle tasse, consentendo una economia sul pagamento in euro delle tasse.

    L’introduzione di questa moneta parallela dovrà avvenire in modo graduale, fino a che si creerà un punto di equilibrio di mercato fra euro e crediti fiscali.

    VANTAGGI
    • Potrebbe essere emessa senza gravare sul debito pubblico, quindi secondo necessità, fino a che vi siano persone disposte a lavorare in cambi di questa moneta, facendo solo attenzione a non creare più crediti fiscali di quanti il mercato nee chiede, se no non verrebbero più accettati e si inflazionerebbero.
    • Si avrebbe un notevole sviluppo dell’economia interna, grazie alle rilevanti iniezioni di liquidità di moneta parallela e grazie all’aumento delle commesse pubbliche.
    • Lo Stato non avrà più bisogno di emettere titoli (ad interesse) per finanziarsi. Una parte degli incassi fiscali ancora in euro potrebbe essere utilizzata per ridurre il debito pubblico, ovvero per pagare i titoli di stato in euro in scadenza. Non avendo lo Stato più bisogno di vendere titoli per funzionare, il debito pubblico non sarà più un problema dello Stato, quanto piuttosto dei creditori. Lo Stato potrà imporre lui il tasso di interesse dei titoli, dichiarando ufficialmente che non potrebbe garantire il pagamento in euro di tutti i titoli in scadenza (chi mai potrebbe garantire, anche oggi, il pagamento di 1900 miliardi di euro in contanti?). Chi vorrà non perdere il valore investito in titoli, dovrà rinnovarne l’acquisto, ma alle condizioni stabilite dallo Stato italiano, ad esempio a tasso zero. Il pagamento in euro del debito pubblico potrà quindi avvenire, ma in modo molto graduale, secondo le disponibilità in euro dello Stato.
    • La nuova moneta sarà solo di tipo elettronico, metre gli euro saranno utilizzati esattamente come oggi avviene. Ogni contribuente avrà un conto corrente fiscale, sul quale verranno registrati i crediti fiscali in ingresso (pagamenti da parte dello Stato o di altri clienti privati) e in uscita (pagamenti ai fornitori o di imposte allo Stato). Ciascun contribuente sarà dotato di una carta di credito elettronica gratuita per registrare tali pagamenti. Questo rappresenterà anche un forte ostacolo all’evasione fiscale, al riciclaggio di denaro sporco, alle attività mafiose.
    • Non sarà consentito allle banche l’emissione di crediti ad interesse in questa valuta, essendo essa di esclusiva proprietà dello Stato che la emette in cambio di prestazioni lavorative e la annulla in cambio del pagamento di imposte. Si potrebbe valutare la concessione di crediti in questa valuta da parte dello Stato, in cui utili (gli interessi) andrebbero allo Stato stesso. Lo Stato potrebbe prestare questo denaro ad un tasso inferiore a quello delle banche, per favorire il rilancio dell’economia.

    SVANTAGGI
    • I titoli fiscali non sarebbero, formalmente e legalmente, una moneta, ma solo dei crediti, simili ai crediti bancari. Non sarà quindi possibile una loro rappresentazione cartacea. Per le piccole transazioni quotidiane si dovrà conttinuare ad utilizzare l’euro.
    • La UE e la BCE potrebbero contestarla in quanto moneta corrente diversa dall’euro, aprendo una procedura di infrazione contro l’Italia e minacciando sanzioni. In realtà si tratterebbe delle minacce dello sfruttatore contro lo sfruttato. Questo fatto sarebbe tuttavia l’occasione per sollevare a livello europeo il dibattito sulla sovranità monetaria e sulla conformità costituzionale del fatto che alle banche private sia concesso di emettere crediti utilizzando il denaro depositato dai loro clienti e sulla base di una garanzia di riserva frazionaria di solo l’1%, mentre allo Stato non sarebbe consentito di emetttere crediti sulla base di lavoro di pari valore liberamente effettuato da dei cittadini per lo Stato stesso.
    Nel frattempo, se lo strumento della sovranità monetaria sarà stato correttamente utilizzato, la ripresa economica in Italia sarà evidente, soprattutto trascinata dalle commesse pubbliche.
    Gli italiani si renderanno ben conto della differenza rispetto a quando esisteva il monopolio dell’euro e ne comprenderebbe le ragioni con oogni evidennza. E la stessa cosa la comprenderebbero altri popoli europei oggi sottoposti ai dannosi sacrifici delle politiche di austerità.
    Sarebbe l’occasione per ridiscutere finalmente in profondità i trattati europei.

  22. fabrizio lucchi

    egr. dott. Giannino, ho una enorme stima nei suoi confronti, ma le faccio un appunto, anche se ora si è finalmente ricreduto, come ha fatto a pensare, che questo governo di buffoni, nominato e non eletto, creato solo per depredarci ancora più di quanto questo stato ladro non facesse in precedenza, fosse stato nominato per il bene del paese? questi stanno qui solo a garantire gli interessi delle banche di affari, dalle quali, fra l’altro, in parte provengono

  23. Marco Tizzi

    Quirinale, consulta e parlamento esclusi dalla spending review.

    Sicuri che non sia ora di considerare una rivoluzione vera e propria?

    Non si può prendere in considerazione la possibilità di chiedere aiuto militare ad un Paese straniero?

  24. Vincenzo

    @Marco Tizzi
    Vede Marco, la sua ironia la dice lunga, il problema è che non possiamo nemmeno sognarlo che gli stranieri ci aiutino. Loro ci hanno mandato MM & C. con l’obiettivo preciso di metterli seduti sul coperchio del pentolone (e in cambio si tutelano i loro “benfit”) ma ciò che devono garantire per davvero è che le cedole vengano onorate e che non scoppino casini di nessun genere, di quelli capaci di alzare l’onda. Nel frattempo, sempre gli stranieri, si preparano al contraccolpo e spazzano via quel poco di noi che resta dai mercati internazionali beneficiando (loro) della nostra recessione, il tutto con la benedizione delle gerarchie sindacali, che sono pure contente perché così si rilanciano in un momento in cui non c’è bisogno di loro sognando quella conquista del potere operaio che hanno vagheggiato in gioventù.
    Davvero, Marco, sugli stranieri, per ora, non c’è proprio da contare.

  25. Marco Tizzi

    @Vincenzo
    Fino a qualche mese fa sarei stato d’accordo. Adesso no.

    Nel senso che penso che MM sia molto più “tedesco” (nel senso che lo vuole la Merkel) che americano. E in questo momento Obama ne ha la palle stracolme dell’Europa, lo dimostra il taglio ai fondi del FMI.
    Il messaggio è stato fortissimo e molto chiaro: se volete continuare con questa stronzata dell’austerità, soprattutto fiscale, con noi avete chiuso.

    Quindi la mia è una provocazione, ma fino a un certo punto: io non mi fido più nemmeno delle elezioni, perché sento già una puzza orribile di brogli.
    Bisogna assicurare l’attuale classe politica alle patrie galere prima di andare a nuove elezioni. E il popolo da solo non ce la fa, perché questi pagano 600 000 euro l’anno al sig. Manganelli (nomen omen) – quanto il CEO di Microsoft, 7 volte il corrispettivo del FBI- per farsi proteggere le chiappe.
    Serve qualcuno più forte.

  26. Vincenzo N.

    @Marco Tizzi
    Sono Vincenzo N., prima ho dimenticato l’iniziale.
    Pensi che prima di postare avevo tolto l’ultima riga: “dobbiamo buttarli giù noi perché nessuno ci soccorrerrà”. Ma il problema sul “come” lo ha messo bene a fuoco Lei.
    Comunque quando penso agli stranieri che ci hanno mandato MM, io, i tedeschi, li vedo in prima fila, più di OB. Condivido il fatto che sono loro i beneficiari principali di quello che succede anche se ho qualche dubbio sul fatto che le abbiano pensate tutte. Secondo me giocano col fuoco.

  27. Ricardo

    @Davide Gionco

    L’idea è interessante, ma penso che la stai tirando un po’ troppo.

    Potrebbe essere utile per andare in soccorso di quelle aziende che da troppo tempo aspettano i pagamenti dallo Stato, ma NON è vero che l’emissione di tali crediti non graverebbe sul debito pubblico: l’emissione di crediti fiscali, per lo Stato, equivale poi a minori entrate che saranno in ogni caso da finanziarie con debito o con tagli su altre spese.

    Rispetto alla assurda situazione attuale, in aggiunta, in cui lo Stato paga non si sa quando, l’emissione di tali crediti va in aiuto delle imprese (che altrimenti aspetterebbero ancora chissà quanto) ma danneggia i conti pubblici (ciò che lo Stato oggi fa, di fatto, è finanziarsi pagando i fornitori a babbo morto).

    Conclusione: non c’è altra via che tagliare la spesa pubblica. Poi l’idea del credito fiscale si può applicare e può essere utile (è meno “dura” per i conti pubblici rispetto a pagare cash e quindi applicabile in tempi più brevi) ma non è assimilabile all’emissione di una nuova moneta (sulla cui desiderabilità ci sarebbe comunque molto da discutere…)

  28. ma vai vai....

    Oscar, premetto che lei è il più grande giornalista d’Italia.
    Se lei fosse donna, la sposerei.
    Ma due questioni non sono d’accordo. Anzi diciamo che mi fa proprio incazzare.
    Primo. Le lodi che quotidianamente esprime, in segno di lecchinaggio, a Befera.
    Si ricordi bene, che è uomo del sistema, nominato dal sistema, sopravvissuto al sistema e in grado di fare pressioni sul sistema non appena il sistema si ribellerà a lui.
    Ha troppo potere. E’ arrogante.
    Ha detto chiaramente che l’italiano è evasore. Parte dal presupposto che il suo lavoro si fa con cattiveria e non risolverà nulla.
    Non sono disposto a prendere lezioni da gente che da decenni occupa determinati posti, che non ha concluso niente e che anzi ha co-contribuito a creare il problema.
    Il secondo problema è Bondi.
    Prima di venirci a dire che lavorerebbe gratis per lui, si informi su quanto ha guadagnato (lecitamente) per Parmalat. Si informi quanto ha speso (lecitamente) di avvocati e chi sono.
    Si informi circa la percentuale di riparto che hanno incassato i creditori Parmalat.
    Si informi sulle cause internazionali fatte da creditori esteri che hanno bastonato la gestione commissariale.
    Dopo tutto questo, sarà libero di lavorare per lui gratis.

    Finisca di fare il politically correct con alcuni solo perchè li conosce o teme i loro strali.
    Se proprio non può almeno non tratti certi argomenti e ci evita le banalità e il buonismo.

    Monti non vuole tagliare un bel niente.
    Non serve Bondi per tagliare 4 miliardi.
    Se va Oscar Giannino taglia 50 miliardi in tre minuti e poi neanche vuole i soldi
    Qui invece abbiamo il consulente del commissario del tecnico.

    Non si va avanti. Io non ho il fegato per farlo; ma di gente che si asserraglierà negli uffici del fisco ci dovremmo abituare, perchè, come per i suicidi, diventerà faccenda quotidiana.
    A uno disperato, vagli a dire che Bondi taglia 4 miliardi o che Befera pensa che gli italiani sono tutti evasori….

  29. martello carlo

    Ho appena letto dell’intenzione del governo di tassare il gas ( no, non il GPL, per fortuna, per altro già tartassato ampiamente, ma quello delle bibite ).

    Dr Giannino, che siano i primi risultati delle analisi BONDIANE? Spero e credo che Bondi, come dice Lei sia un tagliatore eccezionale, e non si occupi di quisquilie che possono interessare solo i BOCCONIANI.

    Che menti eccelse: sono stato MESSI SU’ DI PESO per risolvere il problema di 2000 MLD di debito e stanno lì a discutere sui cent delle gassate, per farne cosa poi? Ma una bella campagna salutistica naturalmente, di quelle che nessuno guarda naturalmente, per non migliorare la salute di alcuno e tantomeno del sistema sanitario naturalmente.

    PENSO CHE QUESTI BOCCONIANI DEI MIEI PAESI BASSI, DOVREBBERO BADARE PIUTTOSTO AD INTRODURRE I COSTI STANDARD ED IL FEDERALISMO FISCALE: LI’ SI ANNIDANO GLI SPRECHI MILIARDARI PER IL MALAFFARE CHE SERVONO SOLO AI DELINQUENTI, NON CERTO ALLA SALUTE DEGLI ITALIANI.

    CHE GOVERNO DI ALIENI!

    Dr Giannino, essendo una new entry, non so cosa ne pensi Lei al riguardo, anche se l’ ho seguita sempre con molto interesse su altri media: non le sembra che sia questo uno dei problemi capitali da risolvere?

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